Recensioni di blackjessamine

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Prizrak Volgograda - 28/04/22, ore 21:50
Capitolo 4: Epilogue
Ciao!
Ehm, non so bene come cominciare questa recensione, quindi lo farò abbandonando ogni finzione di serietà (qualcuno ha mai creduto alla mia serietà, comunque? Non credo).
EVVIVA.
Evviva evviva. Sono felice, felicissima che tu sia tornata da queste parti, e ancor di più sono felice che tu abbia scelto di farlo proprio concludendo questa storia. Perché, insomma, questo fandom per me è proprio tuo, ormai questi personaggi io li riesco ad associare solo alle tue storie, e credo davvero che tu li sappia muovere in maniera meravigliosa. E ci ho sempre sperato che questo epilogo prima o poi arrivasse, e ora che è arrivato sono qui con gli occhi a cuore, perché ne è decisamente valsa l'attesa e loro sono bellissimi ed è stato bellissimo tornare a leggerti.
Adesso la smetto di ripetere "bellissimo" e provo a mettere insieme qualche parola di senso compiuto, eh, giuro!
Insomma, mi è piaciuto un sacco il clima da "fine di una missione", quando pian piano i tasselli vanno a posto, ci si può concedere di lasciare pian piano andare la tensione e si può guardare al futuro con un po' più di serenità, cominciando a dedicare dei pensieri anche a questioni più strettamente personali.
Ecco, in questo frangente ho davvero adorato come chiunque sia tratteggiato in maniera perfetta: anche Waverly, pur comparendo poco, è perfettamente riconoscibile. E Gaby è perfetta: acutissima, decisa, capace di arrivare dritta al punto senza aver bisogno che nessuno le dica niente, la adoro mentre minaccia Napoleon affinché lui non rovini niente!
E va be', credo di aver perso la dignità a forza di squittii quando Illya si è addormentato sulla spalla di Napoleon *-*
La scena finale è perfetta. Il modo in cui continuano sempre e comuque a stuzzicarsi senza però essere più capaci di nascondere quanto dietro le prese in giro ci sia un affetto sincero e solidissimo è qualcosa di bellissimo!
E niente, io nel frattempo ho disimparato a lasciare recensioni con un minimo di senso, ma ci tenevo davvero a passare da qui per ribadire quanto questa storia (e questo epilogo) mi siano piaciuti e quanto io sia felice che tu sia tornata.
Un abbraccio!
Recensione alla storia Prizrak Volgograda - 15/03/21, ore 13:50
Capitolo 3: Volgograd secret
Ciao!
Ma che bellezza poter tornare a Volgograd (e nei bagni di Volgograd *-* ma forse è meglio almeno per un paio di righe faccio finta di essere una lettrice seria, dai): ecco, per quanto mi riguarda, sapere che questo non sarà l’ultimo capitolo e che potremo averne ancora un po’ è una notizia meravigliosa, sappilo, quindi mi dispiace se tu hai sclerato su questo capitolo, ma io sono tanto felice!
E, sempre partendo da quel che dici nelle note, io ho adorato il modo in cui hai alternato i punti di vista qui: davvero, prima ancora di arrivare in fondo al capitolo mi sono ritrovata a pensare che è bellissima la fluidità con cui il fuoco si sposta continuamente da Illya a Napoleon in maniera del tutto naturale, senza stacchi o scossoni. È proprio qualcosa che è piacevole leggere, soprattutto perché sei stata secondo me molto brava a cambiare il tono e l’approccio alla narrazione, senza però mai perdere coerenza. E poi, secondo me è proprio bello che, se prima i punti di vista erano nettamente separati dai capitoli perché Illya e Napoleon, nonostante tutto, continuavano a mantenere una certa distanza, in questo capitolo la distanza si annulla, loro possono avvicinarsi (e lo fanno *-* e com’è bello il modo in cui lo fanno *-*), e quindi anche la distanza tra i loro punti di vista si annulla, intrecciandosi in qualcosa di nuovo. Insomma, per me ha perfettamente senso che la struttura qui funzioni in questo modo.

Ma insomma, io sto davvero adorando questa storia. Mi piace tanto come hai costruito l’intreccio della trama, che secondo me fila benissimo e funziona perfettamente, andando a dare spessore anche a personaggi che compaiono magari solo brevemente, ma che hanno comunque un ruolo incisivo e soprattutto riescono a emergere benissimo, in maniera molto tridimensionale, mossi da motivazioni complesse ma perfettamente comprensibili. Insomma, se non si fosse capito, ho adorato il personaggio di Angelìka e il ruolo che ha avuto (sì, anche se ha accoltellato Illya – e non solo perché una ferita da ricucire è la scusa perfetta per rinchiudere Peril e il cowboy in un bagnetto troppo angusto, giuro!).

E niente, davvero, io adoro il modo in cui riesci a muovere questi personaggi, dando loro tanta importanza e rendendo loro giustizia così bene. E adoro che, in una storia del genere, il tuo Napoleon riesca comunque a farmi ridere più del dovuto, perché sappi che non credo esista qualcosa di più esilarante e IC di lui che seduce un paio di suore, diciamocelo. E, credo di avertelo già detto parlando del primo capitolo, ma davvero, io adoro il modo in cui riesci a far emergere tutto il suo spessore solo con dei tocchi rapidissimi, attraverso dei pensieri che sono apparentemente divertenti e leggeri, ma che in realtà denotano un grande studio del personaggio. Perché la stizza con cui si approccia al pensiero di Dimitriy che riesce a far abbassare la guardia a Illya può far sorridere, ma al tempo stesso il suo affermare tra sé che lui non tradirebbe mai a quel modo Illya ha una forza e una sincerità disarmante, e insomma, è un modo bellissimo di rivelare l’ampiezza dei suoi sentimenti in maniera del tutto spontanea e in linea con il personaggio.

E, davvero, la scena nel bagno, mi sembra inutile ribadirlo ma lo farò lo stesso, è semplicemente meravigliosa. Di nuovo, sei riuscita a mantenere perfettamente coerenti i personaggi, il loro modo di approcciarsi al vero elefante nella stanza che li unisce e li allontana, hai perfettamente tracciato i confini complessi del loro rapporto e di tutte le implicazioni che ci sono di mezzo, e sei riuscita a fare tutto in maniera molto sottile, dicendo e non dicendo (e, di nuovo, credo che non ci sia cosa più appropriata per uno come Illya che cercare di far intuire i propri sentimenti con una frase come “se qualcuno deve uccidere te, Cawboy, io deve essere quel qualcuno”: stupendo!).

E, ecco, questa è la recensione più sconclusionata e superficiale che ti abbia lasciato (mi sono persa un sacco di cose per strada, lo so), ma ci tenevo a passare di qui prima della fine della mia pausa pranzo, perché se no rischio di rimandare per un’altra settimana, e poi devo rileggere, e poi rimando, e devo rileggere, e insomma, via così all’infinito T.T
Recensione alla storia Prizrak Volgograda - 24/01/21, ore 12:31
Capitolo 2: Gloria in excelsis deo
Sì, però scusa, non si fa così. Tu mi dici come fa una persona a scrivere una recensione con un minimo di senso logico se tu fai così? Eh? Mettiti un po' nei miei panni, porca miseria! Io me ne stavo lì tutta buona a leggere il capitolo, a godermi la lettura, a ridacchiare in alcuni punti e a commuovermi un po' in altri (seriamente, possiamo dare un abbraccio a Illya?), e nel frattempo mi prendevo tutti i miei appunti mentali con le cose che avrei voluto dirti. E POI IL CAPITOLO FINISCE COSÌ. E poi ci ho provato, eh, ci ho provato per davvero a riprendermi: ho riletto il capitolo, mi sono immersa nella narrazione, ho riflettuto, ho sorriso davanti a certi dettagli…. MA IL CAPITOLO CONTINUA A FINIRE COSÌ. Mannaggia a te.

No, a parte gli scherzi, ora cerco di tornare seria, perché, a parte le mie coronarie messe seriamente alla prova, anche il finale è perfetto, dato il genere della storia e il modo in cui hai costruito questo crescendo di tensione. Ed è bellissimo il percorso che disegni per arrivare a questo cliffhanger, ecco.
E, per quanto mi riguarda, da lettrice esterna non ho minimamente avvertito la tua difficoltà nell'approcciarti al punto di vista di Illya, ma al contrario, ho trovato che tu sia riuscita a rendere perfettamente tutta la complessità che si cela dietro quell'aspetto glaciale. Ma, ancor di più, ho apprezzato che il cambiamento di punto di vista non si riflettesse solo sul contenuto e ovviamente sul modo di approcciarsi a un'introspezione tanto diversa, ma proprio nel tono, nella voce della narrazione, che qui perde quella strafottenza piena di ironia e brillantezza, andando a calibrarsi su toni più conflittuali. Insomma, tutta la concezione del mondo qui è cambiata, e lo si avverte molto bene, pur mantenendo la storia un ritmo e un andamento molto unitario.

Mi piace tanto come stai approfondendo Illya e il suo passato, con questo conflitto con le persone che hanno fatto parte della sua formazione e lo hanno portato a essere ciò che è: davvero, mi fa una tenerezza infinita, costretto com'è a rivivere quell'episodio del suo passato che lo tormenta e che probabilmente sarà costretto a rivivere anche nel presente: la scena in cui spara a Dimitriy e poi continua a sentire l'odore di sangue, neve e polvere da sparo ha un impatto emotivo fortissimo, e la cosa che mi tormenta ancora di più è che Illya ha affrontato e continua a pensare di dover affrontare ogni cosa da solo. Non cerca conforto, non condivide il proprio fardello, e non lo so, è una cosa che davvero mi tormenta. Insomma, qualcuno lo abbracci, per favore T.T

E, insomma, meno male che esiste Napoleon Solo. Lui che nonostante tutto riesce a intervenire per tempo, lui che trattiene Illya dallo spaccare la testa a Ivanov (anche se, andiamo, non sarebbe dispiaciuto a nessuno!) e che poi riesce comunque a strappare più di una risata anche a me. Niente, è adorabile, e il modo in cui continua, sempre e comunque, a stuzzicare Peril mi farà morire prima o poi (anche la sua vestaglia mi farà morire prima o poi, ma quello è un altro discorso). Soprattutto perché, dopo il primo capitolo che sa entrare così bene nella sua testa e nel suo desiderio per Illya, le sue parole ora per il lettore hanno un significato diverso, e non lo so, possiamo abbracciare anche lui?
In tutto questo, adoro Gaby: credo che tu ne stia facendo un ritratto bellissimo, mettendo in luce tutta la sua forza e la sua perspicacia, l'attenzione che, a modo suo, mostra per i suoi compagni. Ho adorato la scena del vestito: è sensuale, è irriverente, e va a mettere in luce tutte le contraddizioni del loro rapporto (e, santo cielo, ma dovevi proprio farmi immaginare un Illya giovanissimo che aiuta sua madre ad acconciarsi i capelli? Dovevi davvero conficcarmi questo spillone nel cuore?), e, insomma, che meraviglia! Tra l'altro (sì, cambio umore con un soffio di vento) sono morta dal ridere quando Illya è uscito dalla sua stanza tutto preoccupato, pensando che Gaby avesse bisogno di aiuto: insomma, che il suo incubo sia Gaby in lacrime per aver preso a sberle quella testa troppo dura di Napoleon è la cosa più canon e meravigliosa a cui potessi pensare, quindi insomma, grazie.

E, ecco, tu però non puoi, non puoi lasciarmi qui così, con un teatro esploso e Illya accasciato a terra dopo uno sparo! Davvero, la scena finale è costruita benissimo, con quel crescendo di tensione, con il cowboy che si sofferma a rassicurare il suo Peril mannaggia e quell'attimo di consapevolezza che permette sia al lettore che a Illya di capire quanto le cose stiano andando male, ma senza lasciare tempo per fare effettivamente qualcosa. Insomma, credo di essere esplosa anche io, e adesso sono un po' terrorizzata all'idea di aprire il prossimo capitolo!
Recensione alla storia Prizrak Volgograda - 07/01/21, ore 23:39
Capitolo 1: Red blood, red peril
Ciao!
Potevo lasciarti in pace almeno con questa storia e non venire a romperti le scatole? Certo che no, ovviamente, perché insomma, su questo fandom io sono approdata grazie a te, e anche se non ho ancora recuperato tutto quello che hai scritto in passato su di loro, sono fermamente intenzionata non perdermi niente delle cose nuove, quindi, insomma, eccomi qui, più innamorata che mai di questi tre disperati.
Perché, davvero, sono personaggi adorabili, e credo che tu riesca a renderli in maniera straordinaria, tutti e tre. E lo fai con un'attenzione ai dettagli che davvero mi lascia senza parole: sei precisissima, e, davvero, trovi sempre il modo più efficace per riuscire a dare una concretezza assoluta a loro, facendoli muovere, agire e parlare (pensare, addirittura) in maniera perfetta. Non ci sono mai grandi giri di parole o descrizioni lunghe e minuziose, ma ci sono i dettagli necessari a costrurie con qualcosa di piccolo una struttura grande e solidissima. C'è Illya, con la sua mascella contratta e la tensione nelle spalle che riesce a comunicare più di quanto ogni sua parola potrebbe fare. C'è Gaby, con la sua forza e la sua irruenza, con la sua valigia a pois e la sua capacità di avere la meglio su quei due (giuro, avrei voluto farle un applauso quando ha abbandonato la macchina e li ha costretti ad andare a piedi. C'è la familiarità tra Gaby e Illya, che mostri proprio attraverso quel contatto fisico che in generale è indice di una vicinanza e una consuetudine non da poco, ma che per loro – per Illya – è molto di più.
E Napoleon. Seriamente, il modo che hai di entrare nella sua testa e di interpretarlo in maniera così precisa e minuziosa è straordinario. È lui, e il fatto che tutto il racconto abbia la sua voce – il suo tono, la sua vitalità, la sua verve, i suoi colori e la sua ironia – è bellissimo. Giuro, leggerei anche una rubrica del telefono se raccontata da te che la fai raccontare da lui.
Ho amato davvero tanto il modo in cui rappresenti la sua visione del mondo, quella vena di amarezza che nasconde dietro un'ironia assolutamente esaspernte e vivida. La sua attenzione per i dettagli, per la bellezza e per l'arte (e andiamo, Peril è chiaramente un'opera d'arte, è ovvio che Napoleon non possa staccargli gli occhi e il pensiero di dosso!), il modo che ha di presentare la propria verità anche a sé stesso sono veramente fantastiche.
E il modo che ha di guardare e vedere Illya, di cogliere ogni sfumatura del suo atteggiamento e di confrontarsi con un sentimento che comincia a emergere e pretende di non essere ignorato mi hanno fatta impazzire.
Insomma, non vedo l'ora di proseguire nella lettura.
A presto!
Recensione alla storia The danger I saw, the danger I conquered - 13/09/20, ore 21:40
Capitolo 1: the danger I saw, the danger I conquered
Finalmente, finalmente riesco a passare da queste parti a provare a lasciarti un pensiero su questa storia che ho amato moltissimo (e letto più volte di quando sia lecito, temo).
Forse te l'ho già detto, ma il rating rosso non sempre rientra del tutto nelle mie corde, ma questo "porn with feelings" mi ha completamente conquistata.
Ho adorato, semplicemente adorato il modo in cui hai saputo (qui come altrove, in realtà) dar voce a questi due personaggi, cogliendo perfettamente ogni sfumatura della loro personalità. L'introspezione è davvero accurata, e mi piace molto che emerga non tanto da "spiegoni" o momenti particolarmente espliciti, ma da gesti, da piccole cose, dalle poche battute che si scambiano (una più adorabile dell'altra, davvero!), dal loro interagire in maniera implicita.
Già il modo in cui apri la storia è stupenda: Illya che è un'arma pericolosa, ma che viene al tempo stesso ammirato con la stessa devozione con cui si ammira un'opera d'arte. Stupendo.
Tutte le interazioni tra di loro sono meravigliose: le scene erotiche sono reali, sono estremamente coinvolgenti, e hanno una profondità che raramente mi è capitato di trovare. Perché, in tutto questo, il legame tra Illya e Napoleon emerge in maniera vividissima, ed è davvero struggente. Questa storia è stata capace di commuovermi, il che è quasi assurdo, perché non ci sono elementi realmente commoventi: eppure, la forza dei sentimenti e della passione che emergono qui è così intensa che mi ha completamente travolta e conquistata. Soprattutto vedere Illya così, capace finalmente di fidarsi di qualcuno e abbandonarsi in questo modo, non lo so nemmeno spiegare, ma davvero mi ha sciolto il cuore. Perché Napoleon può scherzare e nascondersi dietro battutine adorabili, ma è chiaro che sotto sotto lui stesso sa che cosa significhi quello che stanno facendo, ed è così attento e premuroso che niente, io non ce la posso fare, riesco solo a sciogliermi.
La storia è, come sempre, scritta divinamente: adoro la tua capacità di dare spazio a ogni dettaglio senza però mai perdere il focus della storia, e ciò che ne emerge è una storia incisiva, capace di costruire sentimenti concreti stupendi.
Insomma, grazie di aver presentato questa storia!
A presto!