Recensioni per
Fondamenta
di bluemary

Questa storia ha ottenuto 65 recensioni.
Positive : 65
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
08/06/12, ore 00:11

Come sempre grazie a te per questa storia, che è... beh, semplicemente incredibile!!! E grazie per la dedica e i ringraziamenti XD

Nella mia testa riecchegiano le parole "Nite Owl muore qui." e penso che no, il mio adorato Dan non può e non deve morire qui, non così, in un tunnel sotterraneo, solo e disperato. Anche se a pensarci bene andarsene da solo, in silenzio, nel buio della notte è forse il modo più adatto per chi è vissuto nell'oscurità e nella solitudine e anche durante i suoi gloriosi giorni di vigilante ha sempre evitato il cono di luce scintillante della ribalta e ne è sempre rimasto ai margini, timido e schivo com'è nella sua natura.

Il capitolo narra il lento ma inesorabile scivolare di Dan verso l'incoscienza e verso la morte, i suoi ultimi pensieri e i suoi ultimi gesti. Eppure paradossalmente il racconto della sua "morte" non prende tutto il capitolo, come ci si aspetterebbe, ma scivola via quasi in sordina, in punta di piedi.
Gran parte del capitolo è dedicato a personaggi minori, quasi delle comparse e buona parte della vicenda è narrata dal loro punto di vista. Sorprendentemente. Inaspettatamente.
Ho trovata splendida questa idea. Proprio perché narra un momento un momento fondamentale della storia, il "momento" per eccellenza, la morte dell'eroe, il suo congedo dal mondo; lasciarlo raccontare a dei comprimari, che forse non si vedranno neanche più, mi è sembrato geniale. Ora faccio un paragone che già so mi dirai essere esagerato, ma questa scelta mi ha riportato alla mente l'Amleto, in cui degli sconosciuti soldati aprono la tragedia, vedono il fantasma del re e con il loro racconto danno veramente origine alla vicenda, per poi scomparire del tutto. Geniale, non trovi? ^__*
Ovviamente così riesci a risolvere anche il problema dell'incoscienza di Dan e a creare la suspence sufficiente per quando il colpo fulmineo ed improvviso si abbatte sul viso del poliziotto più giovane ed inesperto. Come dicevo, geniale.

Questo capitolo dimostra anche la tua straordinaria capacità di rendere i personaggi, anche quelli meno importanti, quelli con poche battute, vivi e a tutto tondo. Davis e Rick ne sono un esempio lampante. Davis è il poliziotto giovane ed inesperto, alla sua prima vera missione importante. La sua reazione è del tutto istintiva, umana e comprensibile. Ha avuto paura, si è sentito attaccato, anche se da un uomo ferito e disarmato, e preso dal panico, ha sparato. Come un qualsiasi ragazzo di vent'anni. Hai descritto proprio bene l'atteggiamento di Davis che fissa il cadavedere del Nite Owl, con un "misto di curiosità e turbamento". Turbamento perché è sicuramente il suo primo omicidio e uccidere un uomo NON può lasciare indifferenti, specie quando si è così giovane, curiosità perché è umanissimo il suo desiderio di vedere in faccia, di scoprire chi c'è sotto la maschera del vigilante che per circa vent'anni è riuscito a tenere segreta la sua identità. Chi di noi non avrebbe avuto l'impulso di fare il suo stesso gesto di togliergli il cappuccio? Io sì, lo confesso! 

Rick è il veterano. In realtà è dal suo punto di vista che gli eventi vengono raccontati. E' lui che pronuncia la battuta iniziale, quella capace di fermarti il respiro in gola per un istante: " Cazzo, Davis! Dovevamo arrestarlo, non farlo secco.” E li ho pensato, e adesso? Dan non può morire, non può!!! E infatti...
Tornando a Rick, quest'ultimo è il veterano con molti anni di esperienza alle spalle, che però, di fronte all'occasione più unica che rara di catturare il Nite Owl da solo, impresa che gli darà gloria e fama, cede e compie un piccolo errore di calcolo: non chiama i rinforzi e si getta all'inseguimento del vigilante.
Hai espresso molto bene i diversi sentimenti che agitano l'animo di questo umanissimo poliziotto: da un lato l'ambizione che lo porta a compiere un errore imperdonabile per un veterano della sua esperienza, dall'altro il rispetto per il vigilante, ma anche l'incomprensione per la sua scelta di privato cittadino di inventarsi giustiziere mascherato, il fastidio per la loro volontà di sostituirsi alla polizia nella lotta al crimine e l'orgoglio per il ruolo di difensore della legge, sempre e comunque (anche quando capisci in parte le ragione del fuorilegge, come in questo caso). Ho apprezzato soprattutto il suo rifiuto di approfittare dell'incoscienza del vigilante per toglierli la maschera. L'ho trovato un segno di rispetto e di correttezza. Può arrestarlo, anzi deve, ma non ha il diritto di violarne l'identità mentre è privo di sensi. Rick appare come un poliziotto onesto e corretto, ma non privo di difetti, primo tra tutti quell'ambizione umanissima che lo porta poi al fallimento del suo arresto. Un personaggio a tutto tondo, come dicevo.

Poi la sorpresa, graditissima, che Dan è ancora vivo. La scena si sposta su Dan, sui suoi ultimi pensieri prima di morire. Per dissanguamento. Lentamente.
Mi piace la contrapposizione tra il suo corpo sempre più debole a causa della perdita di sangue e una mente estremamente e "stranamente lucida" capace di cogliere ogni dettaglio. 
Mi piace che il suo primo pensiero sia per Rorscharch, per la sua morte epica, da vero eroe, per la cui rapidità e gloria Dan prova un po' d'invidia, Dan è consapevole di non essere Rorscharch e di non meritare una morte come quella di chi è stato "...capace di seguire fino in fondo i propri principi."

Poi i pensieri scivolano sull'analisi della propria fine imminente e non sono privi di una certa leggera ironia nera. C'è qualcosa di beffardo nell'essere sopravvisuto all'Armageddon, a Karnak, ad Adrian e nel morire così stupidamente per una sola, stupidissima distrazione, ucciso da criminali di mezza tacca. Nessun supervillain. Nessun Moloch o Capitan Axix, solo una banalissima gang di teppisti di bassa lega. Queste parole mi hanno fatto pensare alla morte di Hollis Mason, alla scena in cui lui vede i volti dei supercattivi che ha affrontato e sconfitto come Nite Owl sovrapporsi alle facce dei bastardi senza gloria e senza onore che lo stanno uccidendo.
E tu sai quanto io, come chiunque altro, abbia amato quella scena del film XD.

I suoi pensieri scivolano ancora e si ritrova a pensare a chi sentirà la sua mancanza, chi piangerà la sua morte. E' triste pensare che il primo nome che gli viene in mente è quello della cameriera  del bar dove va a fare colazione. Ma d'altro canto sono vigilanti che conducono un'esistenza solitaria e con pochi contatti umani. Mi sono ritornate alla mente le parole di Rorscharch nel film: "E' questo il nostro destino? non abbiamo tempo per gli amici. A lasciarci le rose sono solo i nostri nemici. Vite violente che terminano in modo violento."
(citazione meravigliosa tratta dal film, ma ci stava, ci stava perfettamente XD)
Quant'è triste quel "Voleva credere che a Laurie sarebbe dispiaciuto..."  Non dice che sicuramente le sarebbe dispiaciuto, ma che voleva crederlo...Da stringere il cuore!!!
E comunque potrebbe anche non venirlo mai a sapere, in fondo la sua scomparsa potrebbe significare un suo ritiro dalla lotta al crimine. Ma anche se Laurie non dovesse mai venirlo a sapere, Adrian certamente sì, Forse sarebbe l'unico a saperlo. Questo pensiero è insieme consolatorio e fonte di turbamento, perché come tu dici "... la sua morte non sarebbe passata del tutto inosservata, ma il solo a conoscenza della sua fine – il solo a conoscere buona parte della sua vita – sarebbe stato l'uomo che più di tutti gli aveva sconvolto l'esistenza."
E per "sconvolto" non credo che si riferisca a Karnak, o almeno non solo, ma soprattutto a...quella notte XD

Il dualismo dell'atteggiamento di Dan nei confronti di Adrian e di tutto quello che è successo e la confusione dei suoi sentimenti a riguardo, è chiarissimo anche in questi suoi ultimi pensieri. Non riesce ancora a capire cosa prova nei confronti di Adrian (odio, disprezzo, indifferenza, bisogno fisico, amicizia) e non riesce ancora a comprendere le proprie reazioni riguardo a quella notte.
Ma in tutta questa confusione c'è una certezza assoluta: " non voleva che l'unica traccia della propria morte risiedesse nei pensieri di Adrian Veidt."
Con le sue ultime forze, con il suo stesso sangue, traccia due segni sul muro vicino a dove giace morente, un gufo stilizzato e il simbolo di Rorscharch, le due R rovesciate, un epitaffio a perenne memoria di due eroi che sono morti così come hanno sempre vissuto, silenziosamente, nell'oscurità, lontano dalle luci scintillanti della ribalta  e dalla vana gloria, due eroi che non hanno mai cercato fama e notorietà, ma solo una giustizia assoluta e anonima.

L'ultimo pensiero è per la propria eredità morale, o per meglio dire, per la mancata eredità: "Non ci sarebbe stato un terzo Nite Owl, non c'era nessun ragazzo a cui cedere il testimone di protettore non voluto di una città tinta di sangue; nessun appassionato di gufi con scarse attitudini sociali e grandi ideali d'eroismo in un cuore ancora troppo infantile, e forse era meglio così.
Un ragazzo che non avesse voluto fare il vigilante doveva essere un ragazzo felice."
C'è rimpianto, amarezza, ma anche uno strana sensazione di sollievo nel pensare che non ci sarà un altro Nite Owl, Perchè fare il vigilante è una cosa da pazzi, da persone con un qualche disturbo della personalità, altrimenti chi uscirebbe di notte, mascherato in maniera ridicola (o fighissima, dipende dai punti di vista ndr) per combattere, rischiando ossa rotte, ferite più o meno gravi e forse la vita? Già, come dice Dan, un ragazzo che non avesse voluto fare il vigilante sarebbe stato un ragazzo felice.
Quant'è bella l'espressione "protettore non voluto di una città tinta di sangue" e quanto ci racconta della natura dei vigilanti, della loro vita difficile e solitaria dopo il Keene Act, del rifiuto della società e dell'ingratitudine profonda del loro destino.
Bellissime, meravigliose parole che riassumono il senso (o il mancato senso) di una vita intera.

Con la frase finale "Nite Owl muore qui."  si chiude questo capitolo che era iniziato con la morte "presunta" di Dan e termina con la morte vera. Il cerchio si chiude perfettamente.
Io spero, spero ardentemente che anche in questo caso Dan riesca a sfuggire al proprio destino e che il Nite Owl non sia realmente morto qui. Dimmi di sì, ti prego!!! (Non dirmelo, niente spoiler!!!)

Tanto la speranza è l'ultima a morire ^__*

Aspetto con ansia il prossimo capitolo,

Romina








 

Recensore Master
07/06/12, ore 20:35

Ciao^^

Sono un lettore di yaoi e slash da parecchio, non che il mio commento valga più degli altri, ma io ne leggo davvero tanti XDDD 

Il tuo esordio nello slash è stato strepitoso, le lemon perfette.
Scrivi benissimo, sarò ripetitivo ma è vero!
La grammatica, la sintassi, le emozioni, le descrizioni, tutto accurato e scritto con passione.
Ho appena finito di vedere il film, allora il film non mi è piaciuto granchè, l'idea è buona, la trama avvicente, ma manca di quel non so che...che invece ritrovo assolutamente nelle tue fic.
credo di capire cosa ti abbia preso tanto, quelle atmosfere noire così empiriche e dissacranti....ma tu le hai rese al meglio.

Complimenti per il tuo straordinario talento che si riconferma anche in un nuovo genere.
Complimenti davvero!
Bravissima!

EnjoyYYYYYyyyyyY, Viggo

Recensore Master
03/06/12, ore 21:53

Ok... O.o : *bocca spalancata dallo stupore*. E' meraviglioso il modo in cui riesci a glorificare una figura, già di per se peculiare, nel suo momento più intenso! Che dire.. Epico! Spero però che non finisca qui, che qualcuno o qualcosa arrivi a salvare il nostro eroe. E mentre spero, attendo il prossimo capitolo con ansia! Un bacio.

Recensore Junior
03/06/12, ore 00:28

Innanzi tutto grazie infinite per la tua dedica: come sempre, sei un tesoro XD.
Posso confermare che non smetteremo mai di fangherlare sui nostri adorati vigilanti ^__*

Sono stata felice di leggere che è nata una nuova serie: Utòpia. 
Il titolo è azzeccatissimo. Non utopìa, ma Utòpia. E subito la mente corre alle parole di Rorscharch dice a Jon prima di essere ucciso: "Of course you must protect Veidt's new utopia."Non è la semplice traduzione in inglese della parola utopia, è il nuovo mondo perfetto creato da Adrian: Utòpia, appunto. Questa parola, che nelle parole di Rorscharch assume connotati sarcastici e amari, diventa nella realtà quanto di più lontano possibile da un'utopia, che per definizione è un ideale perfetto, ma irrealizzabile. Il nuovo mondo perfetto di Adrian invece si è realizzato, e cosa ancora più importante, funziona. A dispetto di ogni ipotetica giustizia superiore che dovrebbe punire i "malvagi" (Adrian) per i loro peccati, in questo caso (e molto spesso nella realtà) dalle menzogne, da un piano malvagio, persino da uno sterminio immane, è fiorita, chissà come, chissà perché, la pace e con essa un mondo migliore: Utòpia. Strana la vita, a volte persino beffarda.
Complimenti per questa scelta! XD

E che dire del titolo della fiction, Fondamenta? Perfetto. Se Macerie narrava la discesa agli Inferi di Dan, fino a perdere se stesso, cedendo ai propri bisogni e trovando conforto proprio in colui che avrebbe dovuto odiare, uccidere per far trionfare la Giustizia e rendere il mondo un posto migliore, Fondamenta narra il difficile processo di ricostruzione del proprio io. Dan infatti ha toccato il fondo quella notte, eppure ha anche scoperto qualcosa di fondamentale su se stesso e sul proprio rapporto con Adrian, con Karnak, con il proprio senso di colpa per il peccato più grave di cui si sarebbe potuto marchiare: l'essere sopravvissuto. Rorscharch non ha accettato il compromesso, ha tenuto fede ai propri principi morali. Morendo non si è sporcato, è rimasto puro ed incontaminato. Dan, al contrario, ha accettato di vivere (o sopravvivere, per meglio dire).
Durante la sua notte con Adrian ha scoperto la necessità di comprendere ed accettare, non tanto Adrian e ciò che ha fatto, quanto se stesso. Non è l'eroe duro e puro. E' umano, fallibile, imperfetto. Ma va bene lo stesso. In fondo gli eroi, i cavalieri dalla scintillante armatur non sono altro che fantasie adolescenziali. Gli uomini veri sono quelli che ogni giorno si mettono in gioco, tentano, sbagliano, a volte si sporcano, falliscono,  cadono e si rialzano. Proprio come Dan.

E che il titolo di questo primo capitolo sia appunto "Never Compromise", il testamento morale di Rorscharch, è molto significativo. In questa prima fase, infatti, Dan sta ancora cercando di adattarsi a quanto è accaduto in quella notte. E riparte da quello che conosce. La lotta nei vicoli bui contro il male che può contrastare, quello dei piccoli spacciatori, dei ladri e stupratori. Piccola criminalità, sì, ma feroce e violenta. E riparte da Rorscharch, dalle sue parole, dai suoi ideali: combattere il male con la forza, con violenza, senza pietà né indulgenza. Senza compromessi.
Solo così la rabbia e il dolore che rischiano di soffocarti dentro potranno tacere anche se solo per un istante. E così troviamo Dan nei vicoli oscuri, di nuovo nelle vesti del Nite Owl, invincibile e sicuro di sé, che cerca con la furia dei suoi pugni rabbiosi di cancellare dalla propria memoria i ricordi di una notte che ancora non sa come catalogare, di soffocare una voce che non riesce a far tacere.
Adoro le descrizioni degli scontri tra Dan e gli spacciatori. Hai la straordinaria capacità di rendere visivamente attraverso l'uso sapiente delle parole, i movimenti repentini dei corpi, le schivate, le parate, i colpi che affondano con violenza nei corpi, le scariche di dolore che risalgono lungo i nervi, l'adrenalina che scorre nelle vene, l'odore e il sapore del sangue. Tu, come nessun'altro, riesci a portarci al centro della scena, a farci vivere, vedere, sentire sulla nostra pelle, quello che sta succedendo. E' una delle cose che amo di più nelle tue storie XD.
Ovviamente questa fiction non fa eccezione, Dan è fighissimo! Veloce, potente, devastante. E con quella dose di cattiveria, che gli deriva dalla rabbia e confusione interiore, che lo rende più tormentato, più oscuro. Più affascinante! ^__*
Adoro vederlo infierire sui criminali di mezza tacca. Adoro vederlo esagerare, cedere al lato oscuro. Adoro la sua consapevolezza nel farlo: "Era da qualche giorno che le sue ronde risultavano più violente del necessario: non che uccidesse premeditatamente i criminali, a quello non era ancora arrivato e sperava di non arrivare mai, ma il rumore di ossa che si spezzavano sotto ai suoi colpi era diventato quanto di più familiare accompagnasse le sue notti."
E adoro soprattutto il fatto che questo suo comportamento non lo disturbi affatto. Anzi. Non c'è traccia di quella specie di riprovazione che a volte rivolgeva a Rorscharch quando questi eccedeva coi suoi metodi. Al contrario: "Le sue labbra si arricciarono nell'ombra di un sorriso.
Rorschach sarebbe stato fiero di lui."
Ma per quanto si sforzi, le parole di Adrian continuano a rieccheggiargli nella mente, per quanto cerchi di soffocarle affrontando più avversari possibili, colpendo e schivando, i ricordi di quella notte continuano a tormentarlo, come fantasmi inquieti: "Le dita gentili sul suo volto, quelle stesse dita che avevano decretato la fine di milioni di persone."

Poi la distrazione, l'errore imperdonabile, da novellino, farsi guidare dalla rabbia cieca, perdere il controllo di sé e della situazione, lasciarsi sorprendere e ... improvvisamente il mondo mi è crollato addosso: Dan è ferito! Aiuto!!! No, Dan no! Ti prego, no! (Solo una cosa può farmi più male di Dan ferito, lo sai, Adrian ferito!!! XD)
Quando dice: "Il dolore era lancinante, ma non era nulla di sconosciuto; se fosse riuscito ad arrivare a casa, tutto sarebbe andato bene." mi si è spezzato il cuore. Ho trovato la sua fiducia cieca e un po' ingenua nel fatto che se riesce a tornare nel suo nido andrà tutto bene, umanissima e commovente. Così come quando dice che se ci fosse stato Rorscharch, tutto questo non sarebbe successo, perché Rorscharch lo avrebbe protetto, gli avrebbe guardato le spalle, ho provato una fitta di nostalgia. Trovo molto naturale che Dan pensi a lui quando si trova in pericolo. Era il suo partner, il suo amico, l'uomo di cui si fidava di più, a cui affidava ogni sera la sua vita.
Mi sembra giustissimo ricordarlo in questa circostanza.
Mi è piaciuto che i poliziotti lo sorprendano proprio in casa, proprio dove si sentiva più al sicuro (e non lo era evidentemente!).
Ma il momento che ho preferito in assoluto è quando la voce di Rorscharch rieccheggia nella sua mente nel momento in cui decide di affrontare i poliziotti in uno scontro che sa già di aver perso in partenza: Nessun compromesso.
Bravo Dan! Rorscharch sarebbe orgoglioso di te!!!
E anch'io lo sono!!!

Come al solito, sei stata eccezionale!
Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo!!!

A presto

Romina

Recensore Master
28/05/12, ore 11:22

Cavoli! Adrenalina pura!! Che bell'inizio! L'azione è talmente ben descritta che se chiudo gli occhi la vedo! La voce di Rorschach nella sua testa alla fine è a dir poco esaltante. Bravissima come sempre!

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