Come sempre grazie a te per questa storia, che è... beh, semplicemente incredibile!!! E grazie per la dedica e i ringraziamenti XD
Nella mia testa riecchegiano le parole "Nite Owl muore qui." e penso che no, il mio adorato Dan non può e non deve morire qui, non così, in un tunnel sotterraneo, solo e disperato. Anche se a pensarci bene andarsene da solo, in silenzio, nel buio della notte è forse il modo più adatto per chi è vissuto nell'oscurità e nella solitudine e anche durante i suoi gloriosi giorni di vigilante ha sempre evitato il cono di luce scintillante della ribalta e ne è sempre rimasto ai margini, timido e schivo com'è nella sua natura.
Il capitolo narra il lento ma inesorabile scivolare di Dan verso l'incoscienza e verso la morte, i suoi ultimi pensieri e i suoi ultimi gesti. Eppure paradossalmente il racconto della sua "morte" non prende tutto il capitolo, come ci si aspetterebbe, ma scivola via quasi in sordina, in punta di piedi.
Gran parte del capitolo è dedicato a personaggi minori, quasi delle comparse e buona parte della vicenda è narrata dal loro punto di vista. Sorprendentemente. Inaspettatamente.
Ho trovata splendida questa idea. Proprio perché narra un momento un momento fondamentale della storia, il "momento" per eccellenza, la morte dell'eroe, il suo congedo dal mondo; lasciarlo raccontare a dei comprimari, che forse non si vedranno neanche più, mi è sembrato geniale. Ora faccio un paragone che già so mi dirai essere esagerato, ma questa scelta mi ha riportato alla mente l'Amleto, in cui degli sconosciuti soldati aprono la tragedia, vedono il fantasma del re e con il loro racconto danno veramente origine alla vicenda, per poi scomparire del tutto. Geniale, non trovi? ^__*
Ovviamente così riesci a risolvere anche il problema dell'incoscienza di Dan e a creare la suspence sufficiente per quando il colpo fulmineo ed improvviso si abbatte sul viso del poliziotto più giovane ed inesperto. Come dicevo, geniale.
Questo capitolo dimostra anche la tua straordinaria capacità di rendere i personaggi, anche quelli meno importanti, quelli con poche battute, vivi e a tutto tondo. Davis e Rick ne sono un esempio lampante. Davis è il poliziotto giovane ed inesperto, alla sua prima vera missione importante. La sua reazione è del tutto istintiva, umana e comprensibile. Ha avuto paura, si è sentito attaccato, anche se da un uomo ferito e disarmato, e preso dal panico, ha sparato. Come un qualsiasi ragazzo di vent'anni. Hai descritto proprio bene l'atteggiamento di Davis che fissa il cadavedere del Nite Owl, con un "misto di curiosità e turbamento". Turbamento perché è sicuramente il suo primo omicidio e uccidere un uomo NON può lasciare indifferenti, specie quando si è così giovane, curiosità perché è umanissimo il suo desiderio di vedere in faccia, di scoprire chi c'è sotto la maschera del vigilante che per circa vent'anni è riuscito a tenere segreta la sua identità. Chi di noi non avrebbe avuto l'impulso di fare il suo stesso gesto di togliergli il cappuccio? Io sì, lo confesso!
Rick è il veterano. In realtà è dal suo punto di vista che gli eventi vengono raccontati. E' lui che pronuncia la battuta iniziale, quella capace di fermarti il respiro in gola per un istante: " Cazzo, Davis! Dovevamo arrestarlo, non farlo secco.” E li ho pensato, e adesso? Dan non può morire, non può!!! E infatti...
Tornando a Rick, quest'ultimo è il veterano con molti anni di esperienza alle spalle, che però, di fronte all'occasione più unica che rara di catturare il Nite Owl da solo, impresa che gli darà gloria e fama, cede e compie un piccolo errore di calcolo: non chiama i rinforzi e si getta all'inseguimento del vigilante.
Hai espresso molto bene i diversi sentimenti che agitano l'animo di questo umanissimo poliziotto: da un lato l'ambizione che lo porta a compiere un errore imperdonabile per un veterano della sua esperienza, dall'altro il rispetto per il vigilante, ma anche l'incomprensione per la sua scelta di privato cittadino di inventarsi giustiziere mascherato, il fastidio per la loro volontà di sostituirsi alla polizia nella lotta al crimine e l'orgoglio per il ruolo di difensore della legge, sempre e comunque (anche quando capisci in parte le ragione del fuorilegge, come in questo caso). Ho apprezzato soprattutto il suo rifiuto di approfittare dell'incoscienza del vigilante per toglierli la maschera. L'ho trovato un segno di rispetto e di correttezza. Può arrestarlo, anzi deve, ma non ha il diritto di violarne l'identità mentre è privo di sensi. Rick appare come un poliziotto onesto e corretto, ma non privo di difetti, primo tra tutti quell'ambizione umanissima che lo porta poi al fallimento del suo arresto. Un personaggio a tutto tondo, come dicevo.
Poi la sorpresa, graditissima, che Dan è ancora vivo. La scena si sposta su Dan, sui suoi ultimi pensieri prima di morire. Per dissanguamento. Lentamente.
Mi piace la contrapposizione tra il suo corpo sempre più debole a causa della perdita di sangue e una mente estremamente e "stranamente lucida" capace di cogliere ogni dettaglio.
Mi piace che il suo primo pensiero sia per Rorscharch, per la sua morte epica, da vero eroe, per la cui rapidità e gloria Dan prova un po' d'invidia, Dan è consapevole di non essere Rorscharch e di non meritare una morte come quella di chi è stato "...capace di seguire fino in fondo i propri principi."
Poi i pensieri scivolano sull'analisi della propria fine imminente e non sono privi di una certa leggera ironia nera. C'è qualcosa di beffardo nell'essere sopravvisuto all'Armageddon, a Karnak, ad Adrian e nel morire così stupidamente per una sola, stupidissima distrazione, ucciso da criminali di mezza tacca. Nessun supervillain. Nessun Moloch o Capitan Axix, solo una banalissima gang di teppisti di bassa lega. Queste parole mi hanno fatto pensare alla morte di Hollis Mason, alla scena in cui lui vede i volti dei supercattivi che ha affrontato e sconfitto come Nite Owl sovrapporsi alle facce dei bastardi senza gloria e senza onore che lo stanno uccidendo.
E tu sai quanto io, come chiunque altro, abbia amato quella scena del film XD.
I suoi pensieri scivolano ancora e si ritrova a pensare a chi sentirà la sua mancanza, chi piangerà la sua morte. E' triste pensare che il primo nome che gli viene in mente è quello della cameriera del bar dove va a fare colazione. Ma d'altro canto sono vigilanti che conducono un'esistenza solitaria e con pochi contatti umani. Mi sono ritornate alla mente le parole di Rorscharch nel film: "E' questo il nostro destino? non abbiamo tempo per gli amici. A lasciarci le rose sono solo i nostri nemici. Vite violente che terminano in modo violento."
(citazione meravigliosa tratta dal film, ma ci stava, ci stava perfettamente XD)
Quant'è triste quel "Voleva credere che a Laurie sarebbe dispiaciuto..." Non dice che sicuramente le sarebbe dispiaciuto, ma che voleva crederlo...Da stringere il cuore!!!
E comunque potrebbe anche non venirlo mai a sapere, in fondo la sua scomparsa potrebbe significare un suo ritiro dalla lotta al crimine. Ma anche se Laurie non dovesse mai venirlo a sapere, Adrian certamente sì, Forse sarebbe l'unico a saperlo. Questo pensiero è insieme consolatorio e fonte di turbamento, perché come tu dici "... la sua morte non sarebbe passata del tutto inosservata, ma il solo a conoscenza della sua fine – il solo a conoscere buona parte della sua vita – sarebbe stato l'uomo che più di tutti gli aveva sconvolto l'esistenza."
E per "sconvolto" non credo che si riferisca a Karnak, o almeno non solo, ma soprattutto a...quella notte XD
Il dualismo dell'atteggiamento di Dan nei confronti di Adrian e di tutto quello che è successo e la confusione dei suoi sentimenti a riguardo, è chiarissimo anche in questi suoi ultimi pensieri. Non riesce ancora a capire cosa prova nei confronti di Adrian (odio, disprezzo, indifferenza, bisogno fisico, amicizia) e non riesce ancora a comprendere le proprie reazioni riguardo a quella notte.
Ma in tutta questa confusione c'è una certezza assoluta: " non voleva che l'unica traccia della propria morte risiedesse nei pensieri di Adrian Veidt."
Con le sue ultime forze, con il suo stesso sangue, traccia due segni sul muro vicino a dove giace morente, un gufo stilizzato e il simbolo di Rorscharch, le due R rovesciate, un epitaffio a perenne memoria di due eroi che sono morti così come hanno sempre vissuto, silenziosamente, nell'oscurità, lontano dalle luci scintillanti della ribalta e dalla vana gloria, due eroi che non hanno mai cercato fama e notorietà, ma solo una giustizia assoluta e anonima.
L'ultimo pensiero è per la propria eredità morale, o per meglio dire, per la mancata eredità: "Non ci sarebbe stato un terzo Nite Owl, non c'era nessun ragazzo a cui cedere il testimone di protettore non voluto di una città tinta di sangue; nessun appassionato di gufi con scarse attitudini sociali e grandi ideali d'eroismo in un cuore ancora troppo infantile, e forse era meglio così.
Un ragazzo che non avesse voluto fare il vigilante doveva essere un ragazzo felice."
C'è rimpianto, amarezza, ma anche uno strana sensazione di sollievo nel pensare che non ci sarà un altro Nite Owl, Perchè fare il vigilante è una cosa da pazzi, da persone con un qualche disturbo della personalità, altrimenti chi uscirebbe di notte, mascherato in maniera ridicola (o fighissima, dipende dai punti di vista ndr) per combattere, rischiando ossa rotte, ferite più o meno gravi e forse la vita? Già, come dice Dan, un ragazzo che non avesse voluto fare il vigilante sarebbe stato un ragazzo felice.
Quant'è bella l'espressione "protettore non voluto di una città tinta di sangue" e quanto ci racconta della natura dei vigilanti, della loro vita difficile e solitaria dopo il Keene Act, del rifiuto della società e dell'ingratitudine profonda del loro destino.
Bellissime, meravigliose parole che riassumono il senso (o il mancato senso) di una vita intera.
Con la frase finale "Nite Owl muore qui." si chiude questo capitolo che era iniziato con la morte "presunta" di Dan e termina con la morte vera. Il cerchio si chiude perfettamente.
Io spero, spero ardentemente che anche in questo caso Dan riesca a sfuggire al proprio destino e che il Nite Owl non sia realmente morto qui. Dimmi di sì, ti prego!!! (Non dirmelo, niente spoiler!!!)
Tanto la speranza è l'ultima a morire ^__*
Aspetto con ansia il prossimo capitolo,
Romina
|