Recensioni per
Broken Alpha
di Fusterya
è uno di quei casi, pochi a dire il vero, in cui non mi riesce proprio recensire a caldo. troppo forte l'emozione, troppe sensazioni evocate, l'immedesimazione ti lascia un po' sotto shock come i personaggi e non ti lascia spazio per discorsi ordinati. |
Io non so proprio da dove iniziare, Claudia. “Devi reclamarlo tu, John. Nessun altro lo farà mai, non entro i tempi prestabiliti. Devi farlo tu, o saremo complici di questa follia. Come potremo vivere con questo peso?” gli sussurra tra i capelli. Dopo qualche lungo istante di silenzio, rotto solo dal suo respiro irregolare e convulso, John scuote debolmente la testa, e Charles sa che non è più la rabbiosa negazione di prima, ma è la risposta alla sua ultima domanda. La prima volta che ho letto questo capitolo, l'unica parte in cui ho provato dolore è stata la fine, ma ora, rileggendola so per certo che questa parte fa malissimo. Non è solo il ' reclamarlo ', o il sapere che Sherlock potrebbe essere usato in maniera disumana ed essere ammassato come bestia ma è il distacco, la differenza tra il John ragazzo e alpha e la persona umana, quella che ama senza riserve, quella che noi abbiamo visto, quella che ha sparato per Sherlock. Trovo che tu abbia reso benissimo queste due distinzioni: l'uomo e l'istinto, la testa e il cuore. Amo questo pezzo di Charles e John, di padre e figlio, di uomo che non vuole vivere con una colpa cosi pesante e di ragazzo che non potrebbe accettare tutto questo, vivendo i suoi sogni e basta. Trovo molto profondo il tuo descrivere la differenza tra i loro mondi e le loro razze (passami il termine). John è alpha, Sherlock omega. John è voluto da tutti e avrebbe l'imbarazzo della scelta, Sherlock ha solo un destino e può solo scegliere come morire, ad un certo punto. John può aspettare, Sherlock no. Se ci pensi è tutto cosi doloroso. Io riesco sempre a immedesimarmi in Sherlock ed è stata la cosa che mi ha fatto più male. La bellezza di tutto ciò Claudia, è sublime. Quando ho visto John che l'ha offeso ma che poi si è reso conto di che cosa avrebbe significato per Sherlock quella vita. Stare in un corpo che non vuoi, dover essere qualcosa che non sei e essere costretto a fare qualcosa che alla fine dovrai fare comunque, è una scelta che ti annienta e ti fa scegliere anche quando non vuoi. John ha capito che questa scelta è molto più dura di quella di rinviare i suoi sogni per qualche tempo. Non ce l'ho a dir la verità con i genitori per averli rinchiusi. Mi ha lasciata sorpresa ma forse in fin dei conti era prevedibile. Il dolore acuto, sordo e vivo che ho provato è stato nel non-con. L'istinto di John che viene alla luce e quel modo che Sherlock ha di dirgli " Aspetta. Faccio io, i vestiti. Watson..- John! " mi ha annientata. Più di tutto, più dell'istinto, più della bestia, più della società cosi orrendamente sbagliata. Fa male perché lo senti nella pelle, nelle ferite che senti, negli occhi chiusi, nel sangue che scorre, nel legame che non è legame perché dovrebbe esserci amore e non diventare cosi. Sherlock mi fa male sempre per la sua condizione di sofferenza ma qui ti sei superata Cla. Sei meravigliosa ma sei anche maledetta, un po' come John * ride * Gli manca l’aria nei polmoni. Si precipita a cercare il telefono***, ce ne sarà pure uno in questa dannata casa!, e quando lo trova, lucido e nuovo sul tavolo del soggiorno, fa appena in tempo a formulare il numero prima che le gambe gli cedano e lo facciano scivolare giù, con le spalle contro la gamba del tavolo, e il petto sconquassato dal primo singhiozzo. Non avrebbe mai pensato in un milione di anni di fare una cosa del genere, eppure ora è qui, e lo sta facendo. La voce vellutata, per fortuna, risponde subito, e resta in silenzio ad ascoltare il respiro convulso del pianto di Sherlock. “Sherlock?” “My...” riesce solo a dire lui. “Dove sei? Sto arrivando.”
Il sollievo gli si scioglie nel petto e gli dà una momentanea tregua, ma è un’illusione effimera, perché la dura realtà è che la sua vita fa schifo, tutto fa schifo, e questa è una cosa che mai nessuno, nemmeno Mycroft Holmes, potrà mai sistemare. " My.. " fa male. Ho sentito uno strappo al petto, allo stomaco e ho visto questo Sherlock pieno di lividi, abusato più nel cuore e nella mente che nel corpo ed è questo a fare male. A vedere che loro sono due anime perse, che nulla di questo cambia, che saranno sempre anime perse che alla fine di tutto questo si ritrovano. Vuoi vederle unite, sempre insieme e so che ci arriveremo ma fatti dire ancora una volta di quanto magnifica tu sia. Ho sempre ammirato il modo in cui tu riesci a scrivere omegaverse, davvero. Posso inchinarmi, posso costruire frasi per farti capire cosa mi hai lasciato ma alla fine, quando mi emozionano le tue parole posso solo lasciare andare e dirti quello sento. Ora che ho rivissuto la tua ff non posso che esserne felice e aspettare il prossimo. Un abbraccio forte. GH |
Sì, no... vaffanculo, va bene? |
Io vorrei farti una recensione lunga, ma una recensione talmente lunga, che sarebbe più lunga perfino della fic. Purtroppo però non ho parole per commentare tutto questo, o dovrei partire con farti l'analisi di ogni frase, di ogni parola, di ogni gesto, ma dubito tu ne abbia seriamente voglia. |
Claudia. Mi accingo a scrivere questa recensione dopo aver letto l'intero capitolo quattro volte (e aver passato la solita nottata in bianco), quindi perdonami se sarà delirante e confusa, ma non può essere altrimenti. Sai già quello che penso di te come scrittrice (definire una come te fanwriter sarebbe riduttivo e inappropriato, tu sei una scrittrice), eppure mi sembra giusto ribadirlo. Hai un dono magnifico. Ciò che scrivi è forte, entra fin sotto la pelle e ci rimane. Quando ti lasciai la prima recensione alla Mystrade non avevo letto un sacco di storie famose nel fandom. Adesso che l'ho fatto a maggior ragione posso affermare con assoluta certezza che nessuna è come te. Rappresenti un'eccellenza inarrivabile e per me, che pubblico soltanto da pochi mesi, un esempio ed un modello da seguire.
Questo primo capitolo mi ha fatto male, malissimo. Le omegaverse mi intrigano: è un AU affascinante che ha delle regole ben precise e allo stesso tempo può variare moltissimo, in modo da essere raramente banale o scontato, senza contare l'enorme carica sensuale di un mondo animalesco governato dagli istinti. Perciò, l'associazione tu + omegaverse era già abbastanza per farmi correre qui in preda all'entusiasmo. Questo però, questo...è più di quanto potessi immaginare (ed era abbastanza, credimi). L'universo che hai creato è cupo e distopico, ancora più spietato e inquietante rispetto a quello di Resilience (che, per quanto mi riguarda, è la regina di tutte le omegaverse). L'atmosfera è angosciante fin dalle prime righe e non fa che peggiorare. Il rischio delle omegaverse secondo me è quello di appiattire le personalità dei personaggi sui ruoli alfa/omega/beta e di andare inevitabilmente OOC, ma non è una cosa che ti riguarda minimamente (e chi ha dubbi e perplessità del genere sulle omegaverse dovrebbe leggere le tue e ricredersi). Tu sai gestire i personaggi in modo superlativo, che siano semplici esseri umani o creature dominate da incontrollabili pulsioni animalesche. Sono comunque personaggi veri, reali, che sembra di veder agire davanti agli occhi come se fosse un film. Non ci sono i buoni e i cattivi, il giusto e lo sbagliato. Ci sono soltanto situazioni e persone comuni con i loro punti di forza e le loro debolezze. Siger e Charles con i loro progetti per i figli, le preoccupazioni e le buone intenzioni, Harry forte e coraggiosa, ed infine John e Sherlock.
Sherlock è lo quello che conosciamo, il genio isolato e sociopatico della serie tv, perfettamente IC. Ovviamente la sua condizione svantaggiosa di omega (definirla svantaggiosa è un eufemismo, forse “disperata” sarebbe più appropriato) lo ha reso ancora più solo e diffidente e fa davvero male il modo in cui respinge tutti e sembra quasi votato all'autodistruzione. John è un ragazzo fondamentalmente buono che per la sua condizione favorevole di alfa è pieno di speranze e progetti. Il modo in cui i genitori intervengono sulle loro vite è razionalmente “giusto”, se così si può dire, e giustificato da uno scopo condivisibile, ma non per questo ha conseguenze meno disastrose sulla vita dei figli (e situazioni del genere non si verificano solo nelle fanfiction omegaverse, purtroppo...). In un primo momento la situazione sembra completamente a favore di Sherlock, pensata per lui e per la sua salvezza, e l'unico a rimetterci sembra essere John, che vede incrinarsi tutti i suoi sogni, nonostante le rassicurazioni dei suoi sul carattere puramente fittizio del Legame. Quando invece finisce la cerimonia e i due si ritrovano da soli, traditi da coloro che dicevano di agire per il loro bene e non hanno fatto altro che mentire, i ruoli si rivelano per ciò che sono nella natura: l'alfa dominante e l'omega debole e sottomesso. La scena dello stupro (perché anche se in un certo senso Sherlock accetta passivamente perché sa che è il “male minore” rispetto a ciò che gli capiterebbe altrimenti, non si può certo dire che sia consenziente) è da brividi. Un groppo in gola che ancora non se n'è andato. Faccio fatica a commentarla perché davvero l'immagine di Sherlock spezzato in quel modo, con la rassegnazione sul volto e gli occhi bassi mi uccide...E il senso di colpa e il rimorso di John non sono da meno.
Che cosa meravigliosa ed infinitamente triste hai creato, Claudia. Sono tua, completamente. Ho un estremo bisogno di leggere il seguito e di sapere se in questa spirale di angst, in questo mondo spietato e crudele, ci possa essere un minimo di riscatto. Quando vorrai postare il seguito mi troverai qui, straziata e adorante.
Un abbraccio,
Marta
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E' straziante ed è al tempo stesso bellissima. Avevo già amato la tua altra Omegaverse, che mi ha fatto apprezzare un genere che altrimenti scarterei, ma questa è ancora peggio/meglio. E' dolore allo stato puro ma è scritto così bene, in modo così giusto che quando hai finito di leggere vorresti solo un altro capitolo o altri dieci. |
No words, darling, no words! |
Parto da due punti fondamentali, che mi riguardano: non amo le AU e non amo le Omegaverse. |
Sto tremando. Giuro, mi tremano le mani e trema anche tutto il resto e ho lo stomaco attorcigliato. Dio, che contesto sei riuscita a creare! Che ambientazione! Dura, spietata, crudele, ingiusta nei confronti degli Omega, descritta con una lucidità che dà i brividi. Lo dichiari con chiarezza e con le parole più giuste all'inizio della storia "è un mondo schifoso", pervaso da un senso di ingiustizia e di impotenza, perché è un mondo che funziona così, le regole sono queste e i personaggi che lo popolano sono costretti ad adattarsi. Nella bellezza generale del capitolo è questo che mi ha colpito di più, forse perché mi sento sensibile sul tema delle discriminazioni e sulla privazione dei diritti fondamentali di una persona, come quella di scegliere SE e con chi legarsi, scegliere se e con chi avere figli (ecco, frozarli ad avere bambini è stata la cosa più atroce) e che fa degli Omega poco più che schiavi. Perciò mi sono molto immedesimata in Sherlock e ho capito le scelte di suo padre e del padre di Watson (bellissima novità: in quasi tutte le storie è dato per morto/assente, invece mi ha intrigato la figura che hai tracciato), perché Sherlock non sarebbe sorpavvissuto ad un tale trattamento, sono sicura che si sarebbe ammazato da solo, prima di farsi toccare da qualcuno. |
Non ho la più pallida idea di cosa scrivere. No, seriamente, ho perso ogni capacità di articolare un pensiero coerente e mi rendo conto che qualsiasi cosa scriverò qui sotto probabilmente sarà solo uno sproloquio senza senso.. ma la verità è che questa ff è qualcosa di talmente fantastico che non riuscirei a trovare le parole giuste per recensirla neanche tra millemila anni, perciò tanto vale lanciarmi subito, con i feelings in corso. |
Cara, bentrovata anche tu. |
Well. Cerco di comporre un messaggio che abbia anche delle parole, oltre che una sequela infinita di sjkdhsjdsmds,dmsdm e suoni indistinti (in realtà devi ringraziare il fatto che non posso fare un video di risposta, tipo youtube, altrimenti mi vedresti correre giù per strada di casa, nuda e con una torcia in mano, gridando e cantando "GOD SAVE THE QUEEN" e "DON'T CRY FOR ME, ARGENTINA", non in questo preciso ordine). Ora cerco di fare un attimo la persona seria - anche se sai perfettamente che non lo sono - e ti dico che sto ancora cercando di riprendermi. Come sai, ho letto, amato e apprezzato la tua precedente Omegaverse, e pensavo che non ne avrei letto mai un'altra migliore di quella. In tutta onestà, questa è allo stesso livello. Sto cercando un attimo di racapezzarmici perché mi hai trascinato in una lettura frenetica, una di quelle che finché non hai finito di leggere un capoverso, un capitolo, una pagina, non puoi proprio staccarti. Non puoi e non VUOI, che è più o meno quello che è successo a me. Ultimamente sono davvero molto nervosa, è vero e hai ragione tu, e non riesco a leggere né a scrivere ciò che vorrei. Ma ti dirò in tutta onestà che questo tuo primo capitolo ha avuto la forza, e la bellezza e la costanza di mantenermi lontano dai pensieri che ultimamente mi stanno affollando la testa (e non sono pochi) e che mi tengono sveglia la notte. Hai un dono magico, perché scrivi tanto e a volte, scrivendo tanto, non si riesce a mantenere l'attenzione di chi legge sulla storia, e ci si perde, tu invece mi hai tenuto davanti a ogni singola parola e azione, consapevole solo del fatto che volevo continuare a leggere, e andare avanti e vedere con i miei occhi cosa sarebbe successo. Hai caratterizzato i personaggi così PERFETTAMENTE che sono riuscita a vedere anche la sfumatura dei loro occhi, la disposizione delle sedie e mi è sembrato di sentire la temperatura della pelle di Sherlock, quando John gli infila l'anello. Ho sentito la paura di entrambi quando hanno capito di essere in trappola, e il disgusto di John per se stesso. Un tripudio di amore e dolore che ho sentito sotto lo sterno, e un po' più su. Dio. |
La cosa che mi piace immensamente delle tue omegaverse è la tensione emotiva che riesci a creare a partire da problematiche di tipo "etico", diciamo. Prendi l'idea degli istinti ingovernabili, dell'umiliazione non voluta, della sfortuna o fortuna di nascere in un certo modo, della libera scelta e dei valori individuali che vannno al di là del tuo tipo e la trasformi in qualcosa di profondamente umano e condivisibile, in una sorta di metafora più grande. Il più grande rischio di questo verse è banalizzare e appiattire i problemi che inevitabilmente nascono da questa ipotetica suddivisione della società in ruoli di stampo sessuale, oppure estremizzarli e così facendo, ridicolizzarli: tu hai la bravura di non avere mai né un crollo narrativo né concettuale. E' appassionante dalla prima riga all'ultima e l'angst è giustificato sino all'ultimo. Sono così credibili, così loro, che non puoi fare altro che soffrire come un cane e aspettare il seguito. |
Se mi avessi presa a pugni mi avresti fatto meno male. Che schifo. Ipocriti Holmes ed ipocriti Watson. Forse per i primi e' comprensibile perché vogliono evitare al figlio un destino peggiore della morte stessa, ma gli altri? È una congiura, perbenista ed ipocrita, ma non per questo meno squallida, come la società in cui vivono. Con il bel risultato che adesso abbiamo non una ma DUE brave persone ferite e marchiate a fuoco per tutta la vita: perché stiamo parlando del nostro Sherlock che è stato costretto ad avere un rapporto sessuale brutale e non voluto, e del nostro John, che ha un grande cuore, grande più del mondo intero, e noi lo conosciamo e lo amiamo per questo, vero? E si porterà sempre il senso di colpa dietro... Ci credo che poi si butta in Afghanistan. Tesoro, lo sai che effetto mi fai quando scrivi, ma siccome sono masochista, ne voglio ancora. Ti abbraccio. Elisabetta. |
*fissa lo schermo del pc con sguardo vacuo* E adesso da dove comincio???? Io boh, sono psicologicamente e fisicamente annientata.. C'è così tanto da dire qui che non so francamente dove mettere mani e da dove partire per fare una recensione degna di questo nome, nella speranza sempre di metterci tutto quello che devo dire.. Tu sarai la mia morte uno di questi giorni, lo sai, ma preferisco ripetertelo costantemente XD |