Recensioni per
Requiescat in pace
di Nymeria90

Questa storia ha ottenuto 69 recensioni.
Positive : 69
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
17/07/13, ore 13:06
Cap. 23:

Il tema che affronti in questo capitolo mi è molto caro. Quella missione, con le inevitabili centinaia di migliaia di vittime, resta uno dei momenti di maggiore dolore per il comandante. Non ci sono parole che possano confortare quello che lui prova.
La mia Shepard ha reagito in modo diverso, ma la tua visione è altrettanto condivisibile. Le scelte giuste non sono mai facili. Sono queste le parole che usa Garrus per confortare la mia Trinity e c'è ben poco altro che possa essere aggiunto a questa triste verità. In realtà quei batarian sarebbero morti lo stesso, ma questo pensiero razionale può non essere sufficiente per trovare in se stessi la propria assoluzione per un atto che, come dici tu, è quasi terroristico o, almeno, può apparire tale, se non si è abbastanza "forti" internamente.
Per il tuo comandante è più convincente questa tua scelta, sia per le sue condizioni mentali, sia per il momento in cui fai accadere la distruzione del portale Alpha. Non ha stretto ancora nessun rapporto davvero intimo con nessun membro dell'equipaggio, lui non ha un Garrus con cui condividere la propria disperazione. Non ha nessuno che lo comprenda e lo sostenga. La differenza fra il tuo comandante e il mio è in un equilibrio interno e in una forza che ancora non sono consolidati nel tuo personaggio, mentre lo sono nel mio.
Il successivo sogno, un condensato di tutte gli avvenimenti devastanti della storia vissuta, sapientemente mischiati nella confusione propria dei sogni, è la conclusione probabilmente necessaria delle emozioni che prova al rientro dalla missione solitaria.
Accetto allo stesso modo, con disperata partecipazione, l'atto successivo che altro non è che la prosecuzione di un sogno troppo vivido dal quale lui non è stato in grado di risvegliarsi effettivamente.
Resto in attesa di un nuovo capitolo che spero porti una luce di conforto. Mi si è stretto il cuore.
A presto,
S.

Recensore Veterano
16/07/13, ore 12:13
Cap. 23:

Questo capitolo è di un'intensità incredibile, è davvero atroce nel suo realismo. Leggendo queste parole, il dolore devastante di un uomo che ha dovuto sopportare di tutto, mi rendo conto che l'argomento non è stato approfondito minimamente nel gioco. Beh, si... partendo dal presupposto che sia un videogioco, probabilmente la componente emotiva/introspettiva andava limata di molto... e Shepard ci appare, talvolta, come insensibile. Non si concede mai una lacrima, mai un urlo liberatorio. Impossibile, se pensiamo a tutti i conflitti esteriori e interiori che ha dovuto affrontare. E' per questo che amo le fanfiction, aggiungono una componente di realismo fondamentale. Beh, non tutte ovviamente, ma la tua è sicuramente una di quelle che aggiunge anzichè togliere.
La descrizione del sogno è perfetta, coerente, benchè appunto si tratti di qualcosa che sfugge alla logicità. Sasha è stata la donna che ha mostrato al tuo Shepard un'altro modo di vedere la vita, qualcosa in grado di fargli abbandonare ogni scopo per il puro e semplice desiderio di godersela, quella vita, insieme a lei. Appare evidente come la sua morte lo abbia segnato, togliendogli quella voglia d'amare che prima era così forte. Non puoi non provare una forte empatia per il tuo Alex, non puoi non sentire un magone in fondo allo stomaco nel leggere del suo dolore, così forte da permeare ogni cosa.
La parte razionale di lui sa che ha fatto la cosa giusta, ma il suo cuore ha paura che un gesto di tale portata abbia fatto di lui semplicemente una macchina di distruzione, un terrorista. E' un uomo onesto, non sa se potrà mai dimenticare di essere stato il responsabile, se potrà mai convivere con quel peso.
Se nell'altro capitolo si era reso conto di aver bisogno di qualcuno, adesso crede di non meritare più nessuno.
Mi viene da dire "mi dispiace", anche se si tratta solo di una storia, perchè boh... questo capitolo ti trasporta davvero nella dimensione di un uomo distrutto che non sa se vorrà mai rialzarsi.
Bellissimo, davvero. A presto

Nuovo recensore
15/07/13, ore 22:02
Cap. 23:

Chiedo perdono per non avere recensito i precedenti capitoli ma tornando a questo il capitolo racconta in modo talmente vivido le emozioni e i pensieri che assillano Shepard che alla fine chi legge diventa preda degli stessi sentimenti in cui è sprofondato il capitano. Non trovo nessun difetto ne grammaticale ne di altro genere rendendo decisamente piacevole la lettura. Complimenti :)

Recensore Veterano
14/07/13, ore 20:02

Mi diverto sempre molto quando leggo episodi in cui Shepard diventa un comune mortale, uomo o donna che sia. Perché la Bioware ce lo propone come una figura mitica, spesso ai limiti di una dimensione umana. Ma il nostro comandante è un uomo (o una donna) che ogni tanto agisce come un qualsiasi uomo (o una qualsiasi donna). Se non lo facesse, sarebbe lui stesso un Razziatore, una IA.
Ricordo bene storie in cui si ubriacava, spaccava acquari o dava fuori di matto in mille modi. Tendiamo necessariamente a umanizzarlo, per sentirlo più vicino. Qui si comporta da ragazzo insicuro ed è estremamente condivisibile questo suo essere imbranato perché tanto tempo da dedicare a storie romantiche non ne ha avuto di certo.
E ogni volta in cui c'è una storia d'amore, c'è la sofferenza in agguato. Thane è l'esempio più devastante, ma ogni storia porta una piccola dose di dolore, perfino quella con Garrus o con Tali, le due figure che possono sostenere al meglio il comandante.
Stavo pensando che la Bioware si deve essere divertita con queste romance. In ME1 puoi scegliere Kaidan o Ashley (e in entrambi i casi rischi di uccidere il tuo futuro partner su Virmire e se lo grazi ti tocca Horizon) e pure se scegli Liara non è che ti vada di lusso alla fin fine, con tutta la storia dell'Ombra.
Forse ho divagato, ma è un capitolo molto bello e scritto molto bene. Il fatto che abbia divagato è solo un modo diverso dal solito per dirti quanto mi sia piaciuto.
Ciao e a presto,
S.

Recensore Veterano
13/07/13, ore 22:28

"...ma dovevano forse rinunciare alle emozioni che la vita poteva donare per paura di quel dolore che, inevitabilmente, prima o poi sarebbe arrivato?". Già. La domandona.
Ho avuto modo di affrontare l'argomento fra la mia Shepard e Thane, e per loro si può dire che il futuro è segnato. Il dolore è solo dietro l'angolo, ma è matematico che arriverà. Quando si parla di Shepard, qualunque esso sia, qualunque background abbia, io ho sempre in mente un individuo che conosce perfettamente il significato delle parole dolore e morte, un individuo che nonostante tutto è disposto a sacrificarsi fino alla fine per il bene dell'Umanità e della Galassia intera. La cosa che mi lascia più amareggiata in Mass Effect è proprio il fatto che colui che alla fine riceve meno di tutto è proprio lui. Non potrà vedere il futuro della Galassia dopo averla salvata, non potrà continuare a stare con la persona che ama, non potrà raccogliere i frutti di ciò che ha seminato. E sono contenta che in un Universo come questo abbiano inserito la possibilità delle Romance. Non riesco a immaginare uno Shepard che non crea un legame con nessuno, nel corso dei tre capitoli. Penso sempre che per combattere così, a spada tratta, contro tutto e tutti, scontrandosi contro i politici, viaggiando da un capo all'altro della Galassia per cercare alleati, ci voglia dietro una grossa motivazione, un motivo che ti spinge ad andare avanti nonostante le avversità. E inevitabilmente una di queste motivazioni è l'amore. La più potente forse.
Ho apprezzato tanto che qui tu abbia parlato di "bisogno". E' un elemento da cui non ho potuto prescindere anche nella mia storia... il tuo Shepard ha perso troppo e ha bisogno di un solo e unico motivo per ritornare a sperare, per ritrovare la propria umanità. Probabilmente è un elemento che accomuna un pò tutti in Mass Effect 2. Ogni personaggio ha una frattura dentro di se, ognuno di loro fugge da una brutta situazione o vuole rimediare agli errori del passato. Jack è probabilmente il personaggio più difficile... quello che ha passato lei credo non lo abbia passato nessuno e di conseguenza la sua relazione è anche più difficile. E' un lavoraccio abbattere le barriere che nel corso di una vita si sono erette intorno a sè, le uniche cose che ti hanno impedito di non perdere la voglia di vivere.
Ho finito per divagare, ma questo capitolo mi ha dato tanto su cui riflettere.
Ottimo lavoro come sempre, a presto!

Recensore Veterano
11/07/13, ore 16:48

Il titolo del capitolo, racchiude perfettamente quello che hai descritto.
Tali, ha sofferto (come tutti) quando pensavano di averlo perduto, Tali l'ha sentito morire e visto allontanarsi da loro nello spazio immenso.
E ora se lo ritrova li davanti , vivo e con Cerberus, pronto a combattere una nuova guerra, sempre con gli stessi principi e ideali, anche se con un'organizzazione 'nemica'.
Posso immaginare il contrasto di emozioni che la quarian ha dentro di se; forse continua a ripetersi "Sei morto, ti ho visto morire" e il timore di chi o cosa possa essere diventato credo la frenino molto.
Ma chi l'ha conosciuto sa, conosce Alex Shepard e Tali  sente si potersi fidare di lui come ha sempre fatto.
Un altro bel capitolo che porta avanti le vicende di ME2 approfondendo momenti molto interessanti della vita di tutto l'equipaggio.
Complimenti
A presto.
K

Recensore Veterano
11/07/13, ore 12:25
Cap. 21:

Ok, è un pezzo che non ci vediamo, ma ero in vacanza e sinceramente non ero intenzionato a rompere la quiete del mare per scrivere qualcosa ;) scusa.
Comunque, dato il gran numero di capitoli saltati, dovremmo rimediare, no? Allora, la storia l'ho letta tutta ed è stata davvero molto interessante notare le reazioni di Shepard nelle varie situazioni in cui si è trovato, anche quando parlava con sua madre o i suoi compagni parlavano di suo padre... sei riuscita a renderlo sempre più umano, molto diverso dall'eroico Shepard del videogioco e solo per questo ti do un grosso punto a favore.
Anche il fatto che si leghi a Jack è molto più verosimile di tutto il resto: hanno una specie di 'storia comune': trattati da esperimenti e da cavie, alla fine sono entrambi tornati alla vita l'uno grazie all'altra e viceversa.
Un piccolo appunto su Jack, però, te lo devo fare: il suo vero nome è Jennifer, non Jacqueline (se l'hai inventato tu o l'hai scritto apposta non lo so, ma volevo dirtelo).
Comunque, la storia procede bene ed è interessante vedere come il tuo personaggio ha un carattere molto più... dinamico degli altri personaggi solo eroici o solo rinnegati, ottimo lavoro.
AxXx

Recensore Veterano
11/07/13, ore 12:03
Cap. 21:

E' questa la conclusione del capitolo precedente, che hai voluto pubblicare separatamente, forse perché il precedente sarebbe diventato troppo lungo o, più probabilmente, per dargli l'importanza che gli spetta.
Capisco finalmente perché mi avevi chiesto di leggerti con attenzione. Qui è l'essenza della tua storia. E' questo il capitolo chiave, quello che costituisce il punto focale di tutta questa avventura e che diventa il punto di svolta nella narrazione.
Funziona alla grande. E' tutto molto realistico e condivisibile.
Jack persevera nel tentativo di sembrare forte, cinica, distaccata, ma in realtà continua a essere la bambina spaventata che è sempre rimasta. Prova addirittura a suggerire al comandante di adottare la medesima visione della vita, senza capire che Shepard la capisce molto più a fondo di quanto lei immagini e sa leggerle dentro i sentimenti più nascosti. Nemmeno lei combatte per se stessa, anche se non vuole ammetterlo.
In fondo entrambi non sono altro se non ragazzini un po' persi e insicuri, come suggerisci tu con l'immagine finale. Dovranno capire bene chi sono veramente, cosa provano e le motivazioni che li spingono prima di continuare con più sicurezza la strada che hanno intrapreso, ma il passo decisivo è stato compiuto da entrambi: su Pragia per Jack, su Akuze per Shepard.
Suppongo che sia stato il ritorno dalla morte e tutti i conseguenti interrogativi che il tuo comandante si è logicamente posto una volta tornato fra i vivi (con i dubbi su chi fosse realmente adesso) a spingerlo a superare un malessere profondo che non sarebbe stato in grado di identificare, ma che gli avrebbe devastato lentamente la vita se non si fosse fermato ad affrontare i fantasmi del suo passato così doloroso. Voglio dire, immagino uno Shepard che, in assenza di questa presa di coscienza su Akuze, avrebbe continuato a combattere contro i Razziatori, contro Cerberus, contro qualunque altro nemico della galassia, ma non sarebbe mai guarito davvero, come minato da un cancro fatale che prima o poi avrebbe causato la sua disfatta, anche se solo morale e psicologica.
Un bellissimo capitolo. Grazie.
S.

Recensore Veterano
10/07/13, ore 22:02

Mi è piaciuto tantissimo questo capitolo. Hai mescolato alla perfezione presente e ricordi, regalandoci uno spaccato commovente e realistico del passato del tuo Shepard. Anche la mia nel suo background ha Akuze e penso che non avresti potuto descrivere meglio l'orrore che deve aver subito il Comandante come sopravvissuto a quella vicenda che ha del terrificante. Hai inserito dei dettagli che mi hanno fatto venire la pelle d'oca per quanto erano realistici. In più, il fatto che Shepard abbia perso la persona che amava insieme a tutti i compagni di squadra, è qualcosa di straziante. Ecco, questo non me lo sarei aspettato.
La tua storia è sempre più coinvolgente. Sono curiosa di sapere come procederai!
A presto :)

Recensore Veterano
10/07/13, ore 17:22

Come la distruzione di Pragia per Jack, questo pellegrinaggio di Shepard dovrebbe consentirgli di superare il passato. Non è ovviamente la stessa storia, ma fra il passato di Jack e Shepard ci sono comunque notevoli similitudini, se non altro per il peso che quel passato porta con sé, condizionando anche presente e futuro.
E' senz'altro uno dei punti della storia del tuo comandante a cui attribuisci un'importanza fondamentale. Si vede dal dettaglio dei ricordi, dal dolore con cui lui rivive le immagini del passato, le parole pronunciate dagli uomini della sua squadra. Mi è piaciuta la struttura narrativa che hai utilizzato, mischiando presente e ricordi. Rende più intense le emozioni.
Non so se era voluto, ma alla fine anche a me, come lettrice, resta l'impressione che forse, in so quale modo, qualcosa di diverso potesse essere fatto. Non so come spiegare. Non credo onestamente che il tuo comandante avrebbe potuto salvare davvero uno dei suoi uomini o la sua donna, eppure... non so. Mi pare quasi che tu non voglia giustificarlo completamente. E' una mia idea?
Se fosse stata davvero questa la tua intenzione e io non avessi frainteso, la reputerei una scelta molto coraggiosa. Perché è molto più facile gestire un personaggio bianco o nero, piuttosto che grigio (lo so che sto citando Garrus, ma immagino che non me ne vorrai). Così, con un tono di grigio più o meno intenso, crei una figura "umana" sul serio, che forse non cerca neppure un vero e proprio perdono, ma semplicemente lotta per continuare a vivere, scrollandosi un peso che ha cercato di annientarlo. E poi, chi potrebbe mai regalarglielo un perdono vero? Io credo che il perdono più difficile da ottenere sia quello di noi stessi, non quello che ci regalano altri.
Lui non deve perdonarsi nulla. Ma ha una missione importante e deve essere in grado non solo di portarla avanti lui stesso, ma di guidare e coordinare molte altre persone.
Mi immagino il tuo comandante che rialza la testa e che, pur senza dimenticare il passato, si rimette a camminare con le spalle un po' più leggere. Credo che la cicatrizzazione di una ferita così profonda richiederà del tempo, ma il processo è cominciato e basterà solo aver pazienza.
Grazie per averci regalato questo pezzo di storia così intenso della vita del tuo comandante.
A presto,
S.

Nuovo recensore
10/07/13, ore 09:48

Ciao! Complimenti veramente per la storia che sto trovando veramente interessante e per come stai rendendo il caro comandante "Alex" Shepard ;)

Recensore Veterano
09/07/13, ore 18:47
Cap. 19:

Mi piacciono sempre molto le storie che danno spazio al background di Shepard, sono quelle piccole cose che danno l'opportunità allo scrittore di giocare con la fantasia e di creare uno Shepard unico. Mi è piaciuto come hai affrontato la questione della madre, anche io ho sempre immaginato una donna del genere nei panni di Hannah Shepard, mentre invece del padre non sappiamo nulla e tu ci hai raccontato degli spezzoni davvero commoventi.
Poi devo ripeterti ancora una volta quanto adoro il modo in cui analizzi i personaggi, sempre in relazione al tuo Alexander ovviamente. Lui è il perno intorno a quale girano tutti gli altri e sa quanta responsabilità porta sulle spalle. Se dovesse vacillare, il resto della squadra farebbe lo stesso.
Jack è uno dei personaggi che mi piacciono di più, soprattutto perchè è riuscita a trasformare una debolezza nel suo punto di forza, come solo in pochi riescono a fare... e vederla così fragile in questo capitolo è stato quasi doloroso. Ma lei è così, sotto quegli spessi strati di menefreghismo e strafottenza dentro i quali si è murata per tutta la vita. Posso capire il gesto di Shepard, forse Jack è l'unica con cui abbia davvero qualcosa in comune e si sa che molto spesso è il dolore ad unire le persone, prima ancora delle cose belle.
A presto e complimenti ancora per questa storia :)

Recensore Veterano
09/07/13, ore 11:05

Ciao,
scusa l'immane ritardo, sono molto indietro con la tua storia e tu sei velocissima nel pubblicare i capitoli :)
Spero di recuperare al più presto.
Mi complimento ancora per questo nuovo capitolo; il risveglio di Shepard è stato qualcosa di molto veloce e rapido tanto che neanche lui riesce a capire cosa sta  succedendo e con chi dovesse avere ancora a  che fare.
L'unica cosa che sa benissimo, è che deve combattere... di nuovo e ancora.
I Razziatori, l'uomo Misterioso, un'altra minaccia, ora più devastante e pericolosa.
Il soldato Shepard non si può rifiutare e il pensiero del padre è un ricordo troppo intenso e profondo per lasciarsi andare e per lasciare che qualcuno distrugga l'intera galassia e tutti gli esseri organici e non.
C'è una guerra da combattere e Alexander Shepard sa benissimo che è l'unico che può rendere il mondo un posto migliore.

Complimenti.
Ti abbraccio
K.

Recensore Veterano
08/07/13, ore 13:58
Cap. 19:

E' un capitolo molto intenso, in cui tutti e due i protagonisti si aprono, almeno parzialmente, per rivelare a un altro qualcosa di se stessi. Nessuno dei due l'ha fatto prima, perché non avevano mai incontrato quello stesso dolore in un'altra persona. Quel dolore è comune, così come comune è il nemico che lo ha procurato. Forse solo due possono comprendere pienamente le emozioni dell'altro, anche se il tuo comandante ha ancora raccontato poco di sé.
Non so come andrà avanti questa storia, ma questo incontro mi è piaciuto molto: Jack è esattamente come deve essere, parla seguendo il linguaggio che le è proprio ed esprime idee che sono in linea con la figura proposta dalla Bioware; il comandante è la persona che ci hai descritto finora in questa tua avventura.
Immagino che l'esempio di Jack e le sue parole abbiano spinto Shepard ad affrontare i suoi fantasmi. Perché, cicatrice o meno, affrontare il passato è un modo per potersi liberare da quelle emozioni che gli intossicano la vita e gli tolgono il gusto e la speranza per ogni possibile futuro.
Continua così. A presto,
S.

Nuovo recensore
06/07/13, ore 17:53
Cap. 1:

Cosa dire di questo capitolo? Innanzi tutto il modo in cui è stato scritto riesce a rendere vivide le scene come se fossero reali e poi c' è la trama che va a ricongiungersi con il precedente capitolo in cui Shepard incontra sua madre, dalla quale però non apprendiamo nulla sulla vita del comandante. Qui invece attraverso i fatti narrati durante la cena apprendiamo qualche informazione in più sul padre del nostro eroe per poi essere catapultati nella cabina di quest' ultimo dove attraverso i cimeli rivive ricordi che erano troppo pesanti per essere ricordati ma nello stesso tempo troppo importanti per essere dimenticati. Una cosa che devo ammettete è che adoro la partecipazione degli altri personaggi cioè non li esculdi dalla vita della storia ma, al contrario di come fanno molti autori, li rendi partecipi esponendo le loro riflessioni , i loro pensieri , o, più semplicementeli mostri anche in situazioni in cui il comandante non c' è, proprio come la cena. È sempre un piacere leggere i tuoi capitoli e con la speranza di poter leggere presto il capitolo successivo ti saluto.