Recensioni per
Requiescat in pace
di Nymeria90
Il tema che affronti in questo capitolo mi è molto caro. Quella missione, con le inevitabili centinaia di migliaia di vittime, resta uno dei momenti di maggiore dolore per il comandante. Non ci sono parole che possano confortare quello che lui prova. |
Questo capitolo è di un'intensità incredibile, è davvero atroce nel suo realismo. Leggendo queste parole, il dolore devastante di un uomo che ha dovuto sopportare di tutto, mi rendo conto che l'argomento non è stato approfondito minimamente nel gioco. Beh, si... partendo dal presupposto che sia un videogioco, probabilmente la componente emotiva/introspettiva andava limata di molto... e Shepard ci appare, talvolta, come insensibile. Non si concede mai una lacrima, mai un urlo liberatorio. Impossibile, se pensiamo a tutti i conflitti esteriori e interiori che ha dovuto affrontare. E' per questo che amo le fanfiction, aggiungono una componente di realismo fondamentale. Beh, non tutte ovviamente, ma la tua è sicuramente una di quelle che aggiunge anzichè togliere. |
Chiedo perdono per non avere recensito i precedenti capitoli ma tornando a questo il capitolo racconta in modo talmente vivido le emozioni e i pensieri che assillano Shepard che alla fine chi legge diventa preda degli stessi sentimenti in cui è sprofondato il capitano. Non trovo nessun difetto ne grammaticale ne di altro genere rendendo decisamente piacevole la lettura. Complimenti :) |
Mi diverto sempre molto quando leggo episodi in cui Shepard diventa un comune mortale, uomo o donna che sia. Perché la Bioware ce lo propone come una figura mitica, spesso ai limiti di una dimensione umana. Ma il nostro comandante è un uomo (o una donna) che ogni tanto agisce come un qualsiasi uomo (o una qualsiasi donna). Se non lo facesse, sarebbe lui stesso un Razziatore, una IA. |
"...ma dovevano forse rinunciare alle emozioni che la vita poteva donare per paura di quel dolore che, inevitabilmente, prima o poi sarebbe arrivato?". Già. La domandona. |
Il titolo del capitolo, racchiude perfettamente quello che hai descritto. |
Ok, è un pezzo che non ci vediamo, ma ero in vacanza e sinceramente non ero intenzionato a rompere la quiete del mare per scrivere qualcosa ;) scusa. |
E' questa la conclusione del capitolo precedente, che hai voluto pubblicare separatamente, forse perché il precedente sarebbe diventato troppo lungo o, più probabilmente, per dargli l'importanza che gli spetta. |
Mi è piaciuto tantissimo questo capitolo. Hai mescolato alla perfezione presente e ricordi, regalandoci uno spaccato commovente e realistico del passato del tuo Shepard. Anche la mia nel suo background ha Akuze e penso che non avresti potuto descrivere meglio l'orrore che deve aver subito il Comandante come sopravvissuto a quella vicenda che ha del terrificante. Hai inserito dei dettagli che mi hanno fatto venire la pelle d'oca per quanto erano realistici. In più, il fatto che Shepard abbia perso la persona che amava insieme a tutti i compagni di squadra, è qualcosa di straziante. Ecco, questo non me lo sarei aspettato. |
Come la distruzione di Pragia per Jack, questo pellegrinaggio di Shepard dovrebbe consentirgli di superare il passato. Non è ovviamente la stessa storia, ma fra il passato di Jack e Shepard ci sono comunque notevoli similitudini, se non altro per il peso che quel passato porta con sé, condizionando anche presente e futuro. |
Ciao! Complimenti veramente per la storia che sto trovando veramente interessante e per come stai rendendo il caro comandante "Alex" Shepard ;) |
Mi piacciono sempre molto le storie che danno spazio al background di Shepard, sono quelle piccole cose che danno l'opportunità allo scrittore di giocare con la fantasia e di creare uno Shepard unico. Mi è piaciuto come hai affrontato la questione della madre, anche io ho sempre immaginato una donna del genere nei panni di Hannah Shepard, mentre invece del padre non sappiamo nulla e tu ci hai raccontato degli spezzoni davvero commoventi. |
Ciao, |
E' un capitolo molto intenso, in cui tutti e due i protagonisti si aprono, almeno parzialmente, per rivelare a un altro qualcosa di se stessi. Nessuno dei due l'ha fatto prima, perché non avevano mai incontrato quello stesso dolore in un'altra persona. Quel dolore è comune, così come comune è il nemico che lo ha procurato. Forse solo due possono comprendere pienamente le emozioni dell'altro, anche se il tuo comandante ha ancora raccontato poco di sé. |
Cosa dire di questo capitolo? Innanzi tutto il modo in cui è stato scritto riesce a rendere vivide le scene come se fossero reali e poi c' è la trama che va a ricongiungersi con il precedente capitolo in cui Shepard incontra sua madre, dalla quale però non apprendiamo nulla sulla vita del comandante. Qui invece attraverso i fatti narrati durante la cena apprendiamo qualche informazione in più sul padre del nostro eroe per poi essere catapultati nella cabina di quest' ultimo dove attraverso i cimeli rivive ricordi che erano troppo pesanti per essere ricordati ma nello stesso tempo troppo importanti per essere dimenticati. Una cosa che devo ammettete è che adoro la partecipazione degli altri personaggi cioè non li esculdi dalla vita della storia ma, al contrario di come fanno molti autori, li rendi partecipi esponendo le loro riflessioni , i loro pensieri , o, più semplicementeli mostri anche in situazioni in cui il comandante non c' è, proprio come la cena. È sempre un piacere leggere i tuoi capitoli e con la speranza di poter leggere presto il capitolo successivo ti saluto. |