Allora. Prevedo una lunga recensione e ti chiedo scusa anticipatamente per ciò ma mi è impossibile non scrivere tanto. Partiamo dalla protagonista:
1) è la solita Mary Sue italiana, che parte dall'Italia e toh, guarda un po', arriva a Liverpool e a casa di chi va?? Massì di uno dei Beatles. OVVIAMENTE.
2) Mi sembra molto confusa questa ragazza e anche un po' troppo perfetta però se tu la vedi così ok. Su questo non posso mettere bocca più di tanto.
3) Juliet. una ragazza italiana con una sorella che si chiama Ambra (nome italianissimo) che si chiama Juliet. Non era meglio Giulietta o a questo punto dare un nome shakesperiano anche alla sorella come Cordelia?
Passiamo alla trama:
1) Come ho già detto, la trama è molto scontata, con la ragazza italiana che va a Liverpool e ovviamente tutti i nostri eroi si innamorano della nuova arrivata.
2) Descrivi Liverpool come se fosse il paradiso in terra quando in quegli anni abitare a Liverpool era quasi un insulto. Poi la protagonista va là per imparare l'inglese ma, come molti sanno, Liverpool, insieme a Londra, è uno dei posti più sconsigliati per imparare l'inglese, in quanto lo scouse è molto complesso e molto lontano dall'inglese standard, ovvero quello di Oxford, massimo di Cambridge. Se questi genitori italiani che nel dopoguerra erano così fortunati da avere tanti soldi da mantenere la figlia per un anno e mezzo in Inghilterra di certo l'avrebbero mandata nella già citata Oxford. Tornando a Liverpool come città, non so se tu l'abbia mai vista nella foto tolti i luoghi prettamente beatlesiani, ma io che ci sono stata posso dirti tranquillamente che tutto è fuorchè che romantica. Liverpool è una città industriale, che mostra l'Inghilterra operaia, gli inglesi che per avere un pezzo di pane dovevano spaccarsi la schiena nelle fabbriche o, quando andava davvero male, nelle miniere. In poche parole, Liverpool, ancora oggi, rispecchia a pieno l'Inghilterra descritta da Dickens. Quella che descrivi tu mi ricorda molto di più un paesino idilliaco come Southampton e non la caotica e poco romantica Liverpool.
3) La tua protagonista usa spesso jeans, magliette, canottiere e shorts striminziti. Mi dispiace contraddirti a pieno, ma da un paese molto conservatore come l'Italia del Secondo Dopoguerra, dubito che le ragazze usassero gli shorts anche solo per stare in casa o per dormire. Senza contare che una buona famiglia non avrebbe mai lasciato partire la figlia con dei pantaloncini che avessero le stesse dimensioni di un paio di culotte. Quindi anche sul modo di vestire della protagonista devo dissentire.
4) Spesso ti contraddici, come quando parli di Juliet che cade nella pozzanghera e muore di freddo, ma nel capitolo dopo la si vede con un vestito striminzito che, di sera, si rotola su un prato bagnato. A Liverpool fa freddo presto, pensa solo che a inizio agosto, all'ombra, c'è bisogno della felpa. Quindi nel capitolo dopo dovrebbe essere a letto con una bronchite acuta. E per quanto riguarda i pantaloncini, mi ricollego a cosa ho scritto nel punto 3.
5) Dubito fortemente che all'epoca le scuole, soprattutto gli istituti superiori, fossero misti. Se cerchi le loro foto scolastiche, noterai che sia per George, che per Paul, che per John, le classi erano formate esclusivamente da ragazzi. Quindi le ragazze avevano degli istituti separati (sempre se venivano mandate a scuola).
6) Paul e John mi sembrano un tantinello OOC. Quando si picchiano poi è abbastanza inverosimile come scena, perchè entrambi usavano dei modi alternativi per fare dispetti all'altro e non avrebbero mai usato le mani contro l'altro. Non l'hanno fatto nemmeno quando dovevano decidere dello scioglimento dei Beatles e della Apple, figurati se lo facevano per una ragazza. E poi si innamorano della stessa ragazza (per ricollegarmi alla storia della classicissima e ritrita Mary Sue).
7) La tua protagonista che si perde per Liverpool non è, ahimè, molto credibile, perchè Liverpool è piena di cartelli stradali della grandezza di un cane di media taglia. Solo un cieco non li vedrebbe e credimi che perdersi a Liverpool, per quanto riguarda le strade, è molto difficile.
8) Questi troppi cambi di narrazione stancano e confondono. Invece di utilizzare questi "racconta tizio" "racconta caio", potresti raccontare la storia attraverso i dialoghi. La renderebbero più ordinata e anche più comprensibile.
9) I troppi cambi di carattere. Se proprio vuoi usare tutti questi punti di vista, ti consiglio di scegliere un tipo di carattere per ciascuno. Ho notato che anche nel corso dello stesso capitolo il carattere cambia. Ciò rende poco scorrevole la lettura e rappresenta una scomodità, oltre che un ostacolo, per la vista.
Mi dispiace davvero tanto darti la bandierina neutra, anche perchè scrivi abbastanza bene e le scene comiche sono divertenti. Solo che con la tua bravura mi sarei aspettata una storia un po' più corposa, complessa e meglio costruita. Ti prego di non vedere la mia recensione come antipatia gratuita, perchè, credimi, odio far uscire il mio lato (molto) critico e puntiglioso. Ma non ho potuto fare altrimenti perchè gli elementi diventano troppo contrastanti con la realtà. Da quel che ho capito dalle tue note, tu non rispetti gli elementi classici dell'epoca, ma non può essere nemmeno un'AU perchè ti basi comunque su fatti realmente accaduti.
Infine, ti consiglio di rivedere la storia sistemando i particolari storici (se hai bisogno di aiuto io posso aiutarti non ci sono problemi) e soprattutto cerca di descrivere al meglio Liverpool anche se indirettamente, perchè Liverpool ha un territorio vastissimo e vedere la tua protagonista che dal Liverpool Institute finisce a Menlove Avenue che è a 2 chilometri buoni da Arnold Groove e così allunga enormemente (passando così da Penny Lane) è un po' inverosimile per chi conosce la città. (Recensione modificata il 26/12/2013 - 09:43 pm) |