Mie care, carissime Poetesseh ♥ [cit.Gabry],
sto sprofondando dalla vergogna per il ritardo mostruoso con cui mi presento a commentare questa Meraviglia, ma, anche se sempre per ultima, il capo chino e la coda fra le gambe, prima o poi sapevo che sarei passata. Vorrei dire che 'dovevo', ma non voglio che fraintendiate: dovevo, solo perché non vedo come sia possibile non recensire uno scritto del genere, dopo averlo letto, uno scritto così unico nel fandom, forse in tutto Efp. Devo per forza scrivervi che, in questo momento, il mio cuore continua a battere furiosamente nella mia cassa toracica, tanto è grande l'emozione che mi accompagna anche in questo istante. Dico "anche", perché è da più di un mese a questa parte, da quando avete iniziato - così, per caso - un gioco di coppia che si è trasformato ben presto in un'opera di scrittura senza precedenti, che la mia mente ha associato il vostro nome, il vostro nickname, ad una "grande, grandissima emozione".
Perché è proprio questo che mi fate, mi suscitate, questo è il vostro effetto su di me, e su chiunque passi da questa storia, ne sono certa.
Mentre scrivo questa recensione, la mia mente torna indietro nel tempo, a ricordare il momento in cui, per la prima volta, mi sono immersa nella lettura di "Red.", di questa fanfiction che non sapevo, ancora, avrebbe rappresentato ben presto così tanto, per me. Non so quanto riuscirò a descrivervi la venerazione che, in poco tempo, ho iniziato a nutrire per questa storia, non so se sarò capace di spiegarvi, punto per punto, che cosa rende ai miei occhi questa Meraviglia diversa dalle altre, da tutte le altre. Cosa mi porti a riservarle un posto "speciale" nella mia biblioteca immaginaria di fanfiction, quando ci penso, quando vi penso. E io credo che ci sia dell'altro, oltre a tutta la bravura che traspare fra le righe, così evidente che a volte mi pare sia come una scritta, collocata in mezzo alle parole della trama, che lo sottolinea, che lo conferma. Io credo che ci sia dell'altro perché le vostre parole sono così potenti da perforare lo schermo del computer, ed arrivare direttamente al cuore di chi legge. Toccandolo e lasciandogli un segno, indelebile. Sappiate che per me è stato così.
Dopo questo "cappello introduttivo" che, più che incipit, si è rivelato una parentesi insensata ed inconcludente, cercherò di scrivervi qualcosa di più logico, anche se... con questo cuore a mille, l'emozione alle stelle e la mia incapacità di scrivere commenti destinati alle long, vi preannuncio già che sarà molto, molto difficile. Ma voi meritate una recensione, meritate un riconoscimento - anche pubblico - della vostra bravura, del vostro sforzo, dell' amore che avete riversato, in una quantità enorme, grandissima, nelle pagine di questa fanfiction.
Non vi ho mai detto che io amo, adoro-letteralmente il titolo che avete scelto. Quando ho scoperto, terminata la storia, che avete deciso di assegnare questo colore per "riassumere" tutto il contenuto della fic e tutti i sentimenti che vi ruotano attorno, ero rimasta... estasiata. Con lo sguardo perso nel vuoto e la boccuccia semi-aperta in un'espressione inebetita. E' un titolo bellissimo, e non penso che esista qualcosa di più evocativo per dipingere, in tutti i sensi, il dolore, la passione, il desiderio, lo scontro "eros-thanatos" che sono il centro di questa storia. Avete avuto un'idea geniale... o meglio, voi siete geniali. Vi faccio tutti i miei più sinceri complimenti, anche solo per questa scelta, perché non avreste potuto decidere qualcosa di più perfetto.
Vi adoro.
Approfitto di questo spazio per fare, anche se indirettamente, i complimenti a Sick e Renée, perché, con i loro contributi - rispettivamente il testo della canzone che accompagna tutti i capitoli, ed il banner straordinario ed evocativo che ha realizzato per voi - hanno dato un apporto fondamentale alla storia, che ha impreziosito ulteriormente quello che è già il tesoro di questa fic: la sua trama da brividi, i suoi personaggi realistici e veri, sempre, all'ennesima potenza, e lo stile disarmante, incatenante ( ? )... in una parola: magnifico. ♥
Ho amato tutte le scelte stilistiche che avete adottato per questa fic: ho adorato il protagonismo di Peeta, attraverso cui leggiamo e conosciamo questo tragico momento della vita di Kat e Peeta dopo la Rivoluzione, e non solo perché lui è il personaggio cui sono più affezionata. Ho adorato che abbiate scelto lui per raccontarci il frangente drammatico su cui si impernia la vicenda perché è soltanto focalizzandosi su di lui, soltando ricorrendo allo stile indiretto libero, soltanto contrapponendo la tradizionale narrazione ai suoi pensieri più oscuri, più perversi, più rossi, che il lettore riesce a capire veramente come lui sia spezzato, dopo il depistaggio. Rotto, spezzato e spaccato a metà, diviso in due parti in perenne lotta fra loro, in uno scontro inesauribile, devastante, logorante, che si consuma, in un dramma senza precedenti, davanti ai nostri occhi. Mi è piaciuto tantissimo come siete riuscite a descrivere questo conflitto, la coesistenza di queste due parti in Peeta, che, come sappiamo, non sono esclusivamente legate al depistaggio... Il depistaggio ha portato la duplice natura di Peeta a livelli estremi, l'ha resa indiscutibile, innegabile, ma sappiamo già che Peeta non è un santo, non è l'uomo perfetto, "il cavaliere senza macchia e senza paura", e il suo lato più egoista, più impulsivo ed irascibile, lo caratterizzava già dai tempi di Hunger Games... solo, era semplicemente messo a tacere, nascosto dietro alla dose di amore, di bontà ed altruismo con cui adesso si tenta di associarlo in modo universale ed assoluto - un po'erroneamente. Ed è proprio per questo motivo che ho amato, venerato e super-adorato la vostra decisione di presentare proprio questo Peeta. Sapete già quanto ammiri il vostro coraggio, la forza che avete dimostrato nella scelte di uscire dai canoni, di scrivere una fanfiction che non si attinesse agli stereotipi standard che conosciamo ormai a menadito. La vostra fanfiction è diversa da tutte le altre anche per questo: perché voi avete avuto il coraggio di azzardarvi in una storia che sarebbe anche potuta non piacere, destinata ad un pubblico più limitato, più selezionato, più maturo, incorrendo in una serie di svantaggi, di possibili rischi che, però, siete state ugualmente disposte a correre. E questo, tutto questo, in nome del realismo, in nome della veridicità. In nome di un dramma che non risultasse implausibile e completamente astratto, ma che potesse essere davvero tale, davvero un dramma, qualcosa che potesse scuotere, stravolgere, portare alla riflessione. Sappiate che ci siete riuscite, ci siete riuscite perfettamente, completamente, perché, pur sapendo come si evolverà la storia, pur sapendo che piega prenderanno gli eventi che narrerete, io non posso fare a meno di essere... turbata, sconvolta, provata, ogni volta che mi immergo nella lettura di questa fanfiction. E non posso trattenermi dal pensare, ogni volta, che il vostro realismo abbia raggiunto il massimo, il livello più alto. Siete state bravissime, ed io continuerò a ripetervelo.
Ho un po'sviato il discorso, care, scusatemi, perché io volevo parlare di come mi era piaciuto il vostro modo di alternare frasi normali e frasi in corsivo, pensieri più razionali giustapposti a quelli che sono dei veri e propri "istinti omicidi", raptus di rabbia e sprazzi di odio, le "voci" del Peeta depistato. Nella stesura di questo commento, ogni tanto, mi sposto nell'altra scheda di Internet, dove ho aperto la vostra storia e... ho i brividi ogni volta che poso gli occhi su una frase, un periodo, qualsiasi parte del capitolo. Raramente mi capita di rabbrividire così tanto, ragazze.
Di questo primo capitolo, in particolare, ho amato tantissimo il modo in cui si è drammaticamente e rapidamente evoluto, in una parabola anomala e sconvolgente, il personaggio di Peeta. L'incipit, in cui lui si definisce e si sente "migliorato", in cui dichiara il suo ritorno al Distretto 12 come necessario, perché si vede indispensabile alla sopravvivenza di Katniss e, al tempo stesso, la reputa fondamentale per la sua guarigione, si contrappone ad una conclusione diametralmente opposta, tutt'altro che dolce o romantica: il ghigno soddisfatto di Peeta, il suo gesto brutale di stringere i fianchi di Katniss e di fare aderire i loro due corpi, quel "Tu sei reale", languido e quasi provocante, che lascia chiaramente intendere quali siano le intenzioni di Peeta... Dio, sono un brivido unico. Ed il passaggio da queste due condizioni antitetiche, estreme, è stato svolto magistralmente, descritto con un'introspezione realistica e sempre impeccabile e con quello stile che, come vi dicevo, mi ha lasciato senza parole.
"Io sono follemente innamorato di Katniss, ma è anche un ibrido. No, aspetta, non è un ibrido. Su questo non ho dubbi, credo. Ma vuole uccidermi."
Ditemi voi come dovrei commentare questo periodo perché proprio io non ne ho idea. E' poesia, è realtà, è una meraviglia. In questa recensione, mi sto rivelando ripetitiva proprio allo stremo, ma non posso fare a meno di ribadire come questo succedersi di frasi così contraddittorie sia un espediente straordinario per descrivere lo stato di Peeta, per fotografare, con l'ausilio di parole al posto di una macchina fotografica, tutte le sfaccettature della sua psiche tormentata e contorta.
Siete magnifiche, ormai non so più come dirvelo senza risultare banale, ma... sappiate che è la verità.
Ho usato la metafora della macchina fotografica, ma non è casuale: amo da morire la vostra attenzione per i dettagli, la vostra cura dei particolari... sembra una cosa stupida, ma non credo sia da tutti riuscire a tratteggiare una scena in modo simile. I capitoli sono corti, tutto sommato, ma mai superficiali o trascurati, tutt'altro... e mi chiedo veramente come voi ne siate in grado, perché io non sarei mai capace di un miracolo simile. Complimenti, ragazze, complimenti.
Infine, devo assolutamente spendere qualche parola per la maestria con cui avete gestito il personaggio di Katniss, di cui ogni gesto viene travisato, agli occhi di Peeta, visto come preparativo di un attacco, di una mossa destinata soltanto ad uccidere. Ho sempre pensato che Katniss fosse un personaggio difficile da trattare, con i suoi complessi mentali, atroci dubbi e perenni indecisioni, ma vi assicuro che la poliedricità del suo carattere è riuscita a trapelare in modo realistico e vero anche in questa storia, nonostante a parlare sia soltanto Peeta e non Katniss. Io penso che non sia una cosa da tutti riuscire a farlo, ma voi siete state in grado, siete state capaci anche di questo. Non smettete un attimo di sorprendermi, voi due, lo sapete? Brave, bravissime.
Mie care Poetesseh, sono giunta al termine di questa recensione un po'pietosa, un po'tanto... spero mi scusiate se non ho proprio dato il massimo, ma vi posso assicurare che è molto, molto difficile riuscire ad intrappolare in commenti sensati e misurati tutta la straordinarietà racchiusa in questa fanfiction fuori dal comune. Mi vedrete ancora, da queste parti, mie care: non so quando, non so in che modo, ma sappiate che, ogni volta che avrò occasione per farlo, cercherò di lasciare una parola, un commento che cerchi - anche solo vagamente - di rendere onore ad uno splendore simile. ♥
Vi faccio per la centesima volta i miei complimenti, anche se non saranno mai abbastanza, e vi abbraccio, coccolandovi e palpeggiandovi con tantissimo affetto ♥
Un bacione e a presto, Poetesseh ♥♥♥
Pollettah ♥ |