Recensioni per
Mímesis
di graciousghost

Questa storia ha ottenuto 49 recensioni.
Positive : 49
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
11/06/14, ore 23:09
Cap. 3:

Mi è piaciuto molto questo capitolo, anche se avrei voluto vedere più approfondito il distacco di Rin da Obito; non dimentichiamoci che ne era innamorata, quindi non può all'improvviso provare un amore cosi forte per Obito: c'è bisogno di tempo, di distacco, di annullamento. Capisci cosa intendo?
Come sempre, però, sei stata poetica. Brava!

Recensore Junior
10/06/14, ore 10:45
Cap. 2:

Non credo di aver mai letto qualcosa riguardante la coppia ObitoRin, neanche se cerco nei meandri della mia mente riesco a trovare qualcosa che non sia qualche commediuccia che riguarda tutta la famiglia Uchiha.
Questa storia però, già dal primo capitolo, mi colpisce per la sua forza e per quella malinconia che "il piccolo grande Obito" non riesce a trattenere, tanto da richiedere l'intervento di Rin - una Rin dolcissima, che si stupisce e imbarazza bel vederlo intrecciare la mano alla sua. Perciò, brava!

Nuovo recensore
06/05/14, ore 14:01
Cap. 1:

Una storia sentimentalmente molto complessa. La trama svanisce, misera e povera, sotto il peso dei personaggi, della loro necessità di respirare ancora, solo per un’altra parola, solo per il tempo di un altro sussurro. Si sente tutto lo sforzo fatto per sopravvivere, la sofferenza, il dubbio, la forza, l’amore. Un insieme di sentimenti che si accostano l’uno all'altro, si intrecciano, vengono a nascere insieme, per unirsi nello stesso animo e dare espressività e profondità alla caratterizzazione. Soprattutto in Obito, innegabile voce di questa storia – pur nella terza persona –, che si fa carico di ogni pensiero e di ogni momento, accompagnando il lettore nel viaggio del tempo, che si costruisce in frammenti di vetro, in un puzzle che, anche nel finale, non si completa: resta l’effimera visione di un uomo traboccante così tanti sentimenti da non riuscirli a gestire.
Anche Rin è un ottimo personaggio. Gestito bene nella sua forza, così come nella sua timidezza. Un personaggio costruito da Obito, dalla memoria che lui ha di lei, da quello che avrebbe voluto fosse, ma che non è mai potuto essere. È tangibile anche lei, nel suo affastellarsi di sentimenti, piena sino alla fine, quando intangibile partecipa alla sofferenza del compagno e lo incoraggia nell’ultima spinta per il ritorno alla realtà.
I momenti fra di loro non posso dire che siano fra i miei preferiti per gusto personale – come accennato la coppia non mi piace, non la comprendo, nella convinzione che Rin, per Obito, non provi amore sensuale –, ma proprio in virtù di questo credo sia per te un piacere sapere quanto lì ho trovati giusti in questa storia. Sono sempre stati ben dosati, hanno permesso ai personaggi di mantenere la necessaria sensazione di effimero che accompagna l’intero racconto. Hai consentito all’amore di emergere nella sua delicatezza, come un sentimento che trascende la carne, che non si incastra nelle definizioni di tempo, spazio e morte.
Le linee di Kakashi sono invece un po’ sfumate. Una scelta narrativa che ho trovato comprensibile – un po’ perché la storia vuole concentrarsi sul rapporto fra Obito e Rin, un po’ perché essenzialmente si tratta tutto di un mondo creato dalla mente di Obito, che delinea più chiaramente ciò che desidera –, ma non del tutto condivisibile. Il rapporto fra Obito e Kakashi, resta profondo, ma troppo contraddittorio, non sviscerato a sufficienza, ho avuto la sensazione. Si posiziona in un precario limbo fra ammirazione, amicizia, rivalità, azzarderei anche odio, nella sua prima parte, quando l’Obito di cui parli è ancora rancoroso e pieno del suo sogno di un mondo in cui Rin possa vivere di nuovo.
L’accostamento di Minato e Naruto, nella caratteristica della “chioma bionda e disordinata”, è stato molto delicato. Un piccolo tocco di stile che lega presente e passato, che funge da passaggio di testimone e che ho trovato una scelta saggia, forse istintiva, ma di effetto agli occhi del lettore attento. Di Minato mi è piaciuta la sua presenza fugace lungo tutta la storia, quel presentarsi di tanto in tanto per riunire i pezzi del suo piccolo gruppo, per fungere da guida e da sostegno, fatti che emergono da poche e ponderate parole piantate qua e là nel testo, che si riempiono di sott’intesi importanti.
Lo stile riesce a veicolare perfettamente la storia che intendi raccontare. La poesia intrinseca permette di sottolineare l’importanza dell’introspezione. La trama resta in sordina, ma emerge un mondo di sentimenti forte e deciso, che poi è la forza di questa storia. L’ottima padronanza grammaticale non ha fatto che enfatizzare la bellezza della lettura, che merita una particolare attenzione per essere apprezzata anche nelle più piccole sfumature – probabilmente molte me ne saranno sfuggite, nella mia lettura, tanto il testo è denso di significati.
Anche la scelta di dare così tanta importanza alle poesie è stata coraggiosa, ma ottima. Hai sfruttato al massimo i testi che hai scelto di usare, fino a culminare nel bellissimo espediente finale, in cui hai reso la poesia parte integrante della storia, senza la quale la comprensione sarebbe impossibile. Ripeto, una scelta audace, ma che ti ha fatto guadagnare la mia ammirazione. Mi ha stupito la delicatezza con cui sei entrata e hai accompagnato all’esterno ogni aspetto dell’animo di Obito, presentandolo al lettore senza mai banalizzarlo, ripetendo ogni caratteristica quante volte pensavi fosse necessario pur di sottolinearne l’importanza.
La grammatica risente solo di qualche svista, non si possono neanche definire veri e propri errori, che vengo a elencare – c+numero indica il capitolo di riferimento:
c1 Il suo tono di voce infuriato, ma che non riusciva a nascondere la sua innata gentilezza – ripetizione di “suo”, la segnalo perché l’ho trovata un po’ fastidiosa rispetto ad altre che, invece, non mi hanno creato disturbo nella lettura. Forse sarà la sua posizione iniziale in quello che è il vero primo capitolo della storia ad accentuarne l’impatto.

c3 la stessa, incrollabile, vivacità. – in questo caso è meglio eliminare entrambe le virgole.

c4 un sonoro schiaffo di un non troppo delicata Rin gli raggiungeva la guancia. – una “a” persa per strada: un sonoro schiaffo di una non troppo delicata Rin
convincendosi che tutto quello che viveva con lei era giù troppo e sarebbe stato avido a sperare in un cambiamento. – anche qui l’errore sta in una “a”: convincendosi che tutto quello che aveva con lei era già troppo

c5 Si sforzavano a starsi accanto, perché avrebbe sempre considerato la solitudine - essere senza l'altro - come il peggiore dei mali. – qui è sfuggito il tempo verbale, in realtà non so neanche come sia successo, perché la cosa è piuttosto evidente. Credo tu volessi dire "perché avevano sempre considerato la solitudine come il peggiore dei mali."

Ecco tutto. E in un componimento così lungo e articolato credo che questi errori non siano niente e il loro valore è minimo e non nuoce per niente alla lettura.
I miei complimenti con l’uso della punteggiatura, sempre molto evocativo, atto a sottolineare ciò che era importante, a mettere da parte ciò che valeva un po’ meno. Un ottimo espediente per indirizzare l’attenzione del lettore, senza che egli se ne accorga, espediente che, però, può essere utilizzato solo da chi ha una forte consapevolezza delle proprie capacità e una conoscenza ottimale della lingua italiana. Solo quando ci si sa destreggiare con le parole e le strutture, le si può fondere e slegare a proprio piacimento. Tu lo hai fatto per tutta la storia e ti è riuscito anche molto bene.
L’unica cosa che posso rimproverarti – se poi di rimprovero si può parlare – è stata l’eccessiva inconsistenza delle immagini. Come ho detto, ho molto apprezzato la poesia nel tuo stile, il concentrarsi sui sentimenti e su alcuni dettagli, tralasciando il resto, in un’OS, la cosa avrebbe reso al massimo, ma in una long, soprattutto se letta tutta d’un fiato, la mancanza costante di veri e propri riferimenti fisici tende ad appesantire un po’ la narrazione, che altrimenti sarebbe perfetta. Forse la cosa è dovuta anche al fatto che hai cercato di concentrare tanto in poco spazio, perché hai raccontato la storia di una vita, letteralmente, in sette capitoli piuttosto brevi.
L’ultimo appunto che ti faccio è sull’uso del prompt speranza: non l’ho trovato sempre il termine esatto. Nel finale, quando Obito affida nelle mani di Naruto il destino della guerra, allora lì sì che si tratta di vera speranza, ma, nella maggior parte della storia, il termine giusto da utilizzare non credo sia quello. I personaggi non si caricano di “speranza”, la speranza presuppone un’attesa, un non far niente, unendo le mani in preghiera e affidandosi al destino, al futuro, a un qualche dio affinché risolva le cose. I tuoi personaggi lottano, e lo dico come un complimento, pensando a loro penso alla “forza”, al dinamismo, alle scelte fatte, seppur sbagliate, non a un mero restare a guardare il mondo che passa, mentre si aspetta che qualcosa accada e cambi l’attuale stato delle cose.
Spero che il commento sia abbastanza esauriente. Ci sono tante piccole cose che avevo notato durante la lettura, ma, un po’ che non me le sono appuntate, un po’ che il commento è partito per la sua strada, non sono riuscita a scrivertele qui. Sappi solo che come prima storia nel fandom è molto forte emotivamente. La trama può non essere delle più originali o delle più complesse, ma la fanfiction resta molto bella da leggere. Il tuo stile sostiene bene l’argomento di cui hai voluto parlare e il come hai voluto farlo.

Recensore Master
05/05/14, ore 20:17
Cap. 7:

Mi è piaciuto tutto. Mi è piaciuto il complesso, lo stile dei capitoli, la trasformazione che sta dietro al personaggio di Obito, il tuo stile e il parallelismo.
Bello mi viene da dire. L'ultimo capitolo è eccezionale per come assegna ad ogni cosa un preciso senso. L'ultimo capitolo chiude la storia, pone la parola fine, terminando in un cerchio perfetto. Una fanfiction splendida, che mi ha dato tanto, ecco cos'è Mimesis.
Sono felice di averla letta, grazie per averla scritta. Complimenti, è davvero un buon lavoro!

Recensore Master
05/05/14, ore 20:02

Addirittura un rimando al demiurgo. Non sai quanto sto apprezzando il tuo stile, sul serio. Sono molto colpita. Mi piace come scrivi, hai uno stile scorrevole, ma corposo.
Ho apprezzato la scena erotica tra Obito e Rin, per nulla volgare, perfettamente naturale e, soprattutto, hai saputo intessere le parole in modo tale da sottintendere l'accaduto, hai reso in maniera delicata quell'aggravarsi di respiri e quel cercarsi affannoso.
Bellissimo il fatto che si siano concessi l'uno all'altro in mezzo al verde, in un perfetto panismo, unendo umano e natura.
Tanto di cappello.

Recensore Master
05/05/14, ore 19:51
Cap. 4:

Il caro e vecchio panta rei, come adoro le citazioni filosofiche (in particolar modo le citazioni greche) quando inserite così sapientemente nel testo. Un buon lavoro, il tuo. Tra l'altro il titolo stesso è in lingua greca, ora che ci faccio attenzione. Mi riporta quasi indietro negli anni, sai?
Comunque. Accantoniamo queste facezie e veniamo al sodo: mi piace la piega che ha preso la storia. Posso dirlo con certezza, sono curiosa di scoprire come vada a finire. In altre parole voglio comprendere quale sia la conclusione di questa fanfiction paradossale. E ciò è solo positivo, perché sta ad indicare che la storia mi ha preso, catturata in una rete invisibile.
Complimenti, davvero.

Recensore Master
05/05/14, ore 19:42
Cap. 2:

Sono io quello che ha aspettato tutta una vita’ questa frase mi ha spezzato il cuore.
Lo so, è un modo stupido di iniziare una recensione, nemmeno mi sono presentata o ti ho salutata, ma queste sono le prime cose che ho voluto e mi sono sentita in dovere di scrivere. Perché quella frase è dannatamente angst e io non me la aspettavo per nulla. È stata una frecciata in pieno petto. Sdeng e mi ha messo al tappeto.
Ma il peggio è venuto dopo (e siamo solo al primo capitolo, quindi inizio davvero a temere per quello che verrà poi).
Il colpo di grazia è stata quest'altra frase ‘«Io sarò al Villaggio dell'Erba e ti aspetterò»’. Questo passo trasuda dolore, la consapevolezza di Obito è tanto chiara da far male.
Che dire? Questo capitolo mi ha toccato, mi ha lasciato qualcosa e l'ho trovato bello. Tra le altre cose l'ho trovato anche ben scritto: complimenti!

Recensore Junior
27/04/14, ore 12:27
Cap. 7:

Mi spiace che sia finita...l'addio fra Obito e Rin è di una tristezza infinita:( comunque il finale mi è piaciuto, sei riuscita a ricollegarti alla perfezione con la storia. Spero scriverai ancora di Obito e Rin in futuro, alla prossima!

Recensore Junior
27/04/14, ore 12:22
Cap. 7:

Ehm....
Ehm..
...
Non so che scrivere °O°
E' quello che volevo.. questo.
Questo *O*
Non ci sono parole per esprimere ciò che vorrei dirti.
Hai trattato Obito in maniera sublime, in modo profondo mostrando la sua umanità, le sue paure e le sue incertezze(il confronto tra Tobi e Obito.. ben fatto *pollice in su*). Compito arduo.
I personaggi da obito a rin , da kakashi a Minato tutti dannatamente realistici. Le poesie poi erano quel tocco che AVVALORAVA il tutto. Mi inchino a te e ti metto tra i preferiti :*
Ti ho detto che sei brava? Ah si :3
Sara_Uchiha

Recensore Junior
27/04/14, ore 11:44

Frustazione... la mia nel leggere :'( Obito.. non riesco ad odiarlo :')
E sai una cosa?! Lo hai reso in tutti questi capitoli dannatamente "Lui". Non hai perso nulla delle sue sfumature, che amo. Non so perché non ti ho recensito gli altri capitoli. Sarà stata l'odiosa bramosità di leggere il prossimo che non mi ha dato tempo di farlo ^^" Maledetta me <3
Il prossimo è l'ultimo per questo voglio recensire questo che è particolarmente profondo (e dannatamente bello) e quello <3
Perdonami, mi sento in colpa :')
Sara_Uchiha

Recensore Master
25/04/14, ore 01:05
Cap. 7:

Ed eccomi qua! Avevo già letto questo capitolo oggi pomeriggio, ma non potevo partire senza lasciare il mio importantissimo commento!
Allora, devo dire che nel penultimo capitolo ero estremamente preoccupata (si sarà capito dalla mia recensione pazza), non riuscivo a capire cosa stesse combinando Obito e non mi rendevo conto di quanto questo tsukuyomi infinito potesse essere falso, anzi, era così realistico che cominciavo a pensare che fosse proprio la realtà! Questo è un complimento, sia chiaro!
Sta di fatto che con questo capitolo hai davvero toccato il mio cuore! Ho capito finalmente che realtà non era che un sogno, non era che la maturazione e la crescita di un uomo! Bellissima la scena in cui Rin comunica ad Obito di essere morta! Davvero, mi ha mozzato il fiato! Ma la parte più bella e spettacolare dell'intera storia è giunta nel momento in cui Obito osserva Sakura e Naruto e in loro rivede Rin e se stesso! Mi sono messa a piangere! Questa storia è stata a dir poco meravigliosa. Anche le poesie che hai scelto accuratamente per tutti i capitoli erano azzeccatissime. C'è soltanto una cosa che mi dispiace: è finita ç_ç adesso mi mancherà! Spero di leggere presto qualcos'altro di tuo perché scrivi benissimo e sai essere originale! Tanti, tantissimi complimenti per Mìmesis!!! Ci sentiamo presto e ci rivediamo alla tua prossima storia ;)

Recensore Master
24/04/14, ore 23:42
Cap. 7:

Da te non mi aspettavo niente di meno che un finale così dolceamaro come quello che ho appena letto. La conclusione giusta. Come hai infatti detto anche tu, questa storia è il viaggio di Obito verso l'accettazione della propria identità. E alla fine lo vediamo qui, finalmente sicuro di sé, dopo un percorso che indubbiamente lo ha ferito ripetutamente, ma mai al punto di farlo definitivamente spezzare. Mi è piaciuta questa storia perché l'ho trovata molto azzeccata sui personaggi e sul loro spessore psicologico individuale. E' una sorta di storia di formazione, una storia che parla di illusioni, ma anche di realtà. E' la vita di Obito, punto. 
Le varie poesie che hai scelto per accompagnare la narrazione erano tutte bellissime e calzavano a pennello con le situazioni in cui le hai inserite, ma questo ultimo capitolo aveva qualcosa di più. Sarà che adoro Pascoli, sarà che quella poesia, inserita proprio in quel punto, crea una suggestione fantastica, un monologo ai confini tra vita e morte che fa venire i brividi. Sei stata bravissima, davvero. C'erano cento e passa modi per poter rendere banale un finale di questo tipo e tu li hai scansati tutti. <3
A presto,
thyandra

Recensore Master
24/04/14, ore 21:01
Cap. 7:

Ayumu, Ayumu... Preparati alle mie lacrime *-* Ti avverto che questa sarà la recensione meno lucida che leggerai (anche se pure le altre mie non scherzavano in fatto di sconclusionatezza XD). Beh, il motivo è semplice: ti ricordi quando parlavo della piacevolezza dello strazio? Qui hai toccato il punto più alto di quel concetto! *-*
Mi è piaciuto tantissimo come hai deciso di concludere la fiction, credo che avrei pure io optato per questa presa di coscienza di Obito ;)
E la scelta della poesia è più che mai azzeccata; davvero, sembrano essere state tutte scritte in virtù dei personaggi della tua storia (la grandezza dei poeti si nota anche in questo: rendere eterno e vivo ciò che magari, in silenzio, li ha uccisi *-*). Ottima scelta, anche questa di Pascoli ;)
Il momento ObiRin - il loro ultimo attimo di sogno - è stato così reale! L'evanescenza del fantasma di Rin non è mai stato più concreto di così... So che è un bel bisticcio, la giustapposizione di evanescenza e concretezza, ma tu sei riuscita a rendere materiale, vivo, commovente il dissolversi lento, poetico e straziante di Rin. Sarà sempre amata; quell'amore non andrà sprecato, perché permetterà di mettere fine alla guerra.
Obito contempla Naruto e Sakura e rivede ciò che loro sono stati nella vita e ciò che sarebbero potuti essere in quell'universo parallelo, falsamente consolatorio. L'Uzumaki può dare la svolta e l'Uchiha decide di riporre in lui la speranza di un presente migliore. Sì, un presente: niente più passato, né alcun utopico futuro; ora che il suo cuore ha compreso il peso dell'amore, conta solo il qui ed ora.
In particolare, ho amato tantissimo la presa di coscienza di Obito:

"Quando aveva indossato la maschera di Tobi, aveva incarnato l'incapacità umana di accettare la morte, il titanismo dei mortali che si illudono di poterla ingannare.
Era diventato Tobi, il debole che si rifugiava nella speranza di poter rivedere le persone care.

Ma io sono Obito Uchiha."

Sono d'accordo con te: Rin e Tobi sono due tappe fondamentali per la sua svolta. Accetta il suo nome, ciò che rappresenta, e prende la sua posizione - nella guerra, nella vita. È inutile cercare di spiegare la gioia che mi ha trasmesso la lettura di questo frammento *-*
Così come sarebbe sciocco descrivere le emozioni che mi ha regalato l'intera fiction: hai dato vita al sogno che nutro da quando Kishimoto ha messo in scena per la prima volta il team Minato *-* ti sono profondamente grata per questo! Una lettura fluida, poetica e toccante!
Complimenti, cara Ayumu! Non vedo l'ora di addentrarmi nelle altre storie che hai in cantiere ;)
Un bacione ♥️

Ophelia

Recensore Master
24/04/14, ore 20:56
Cap. 7:

Ciao, carissima! *-*
*me piange*
E così anche questa bellissima storia ha avuto il suo epilogo. ;_;
Mi mancherà! Non ci sono così tante storie così belle su Obito e Rin... Hai fatto davvero un ottimo lavoro! *-* Spero che la tua bravura venga anche riscontrata nella valutazione della storia per il contest! :3
Mi è piaciuto molto come hai ancestrato il tutto partendo fondamentale da un'unica scena: davvero molto brava mi hai colpito! ;D
Ho storto un po' il naso per l'accenno NaruSaku ma, va beh, non si può avere tutto dalla vita xD
Vedrò di essere presente se pubblicherai altre storie, mi cara Ayumu! :3 ♥
Alla prossima!
Un bacione! ♥♥
Naruhinafra

Recensore Veterano
24/04/14, ore 20:36
Cap. 7:

Sniff... Sniff... *Singhizza e piange convulsamente* Sniff... Sniff... Sniff... *Tenta di darsi un contegno e si tampona gli occhi con un fazzoletto mentre, con labbra tremanti, dice*: c-che b-bella!!! :') E' meravogliosa l-la fine!!! ^^ Uno s-splend-dido c-cappy!!! Complimen-ntiiiiii!!!!! :3 M-mi e' piaciuta ta-tantissimo!!!! ^^ Bravissimaaaaa!!!! ^^ Ora vedo a p-piangere u-un altro pochin-no!!!! ^^ Baciiii!!! ♥♥♥

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