Recensioni per
Notti di stelle e di sogni
di mgrandier
Complimenti mgrandier per la tua fanfiction. La storia è sviluppata bene. Io ho seguito solo l'anime originale e apprezzo molto lo spessore psicologico e l'attenzione che dai a personaggi come Nanny e Alen; mostrare la storia dai loro occhi, anche se per pochi capitoli, la rende interessante e molto vera. Apprezzo molto anche le tue descrizioni a tutto tondo che comprendo suoni, odori, viste ed emozioni. L'unica cosa che mi disturba un po' è la scelta di un carattere molto piccolo che stanca molto gli occhi. Grazie mille perché mi stai facendo amare ancora di più la storia che ha accompagnato la mia infanzia. :) |
Col mio passo da tartaruga sono giunta qui...e per l'ennesima volta mi fermo, perché non posso non fermarmi di fronte al tuo Alain. Noto con piacere che ti sei ispirata più al personaggio dell'anime che del manga, dandogli maggiore capacità di empatia e una profondità di pensiero, di cui sinceramente difetta l'Alain dell'Ikeda, almeno per buona parte della storia. |
Ciao complimenti sei riuscita a rendere più gentile ed apprezzabile la dichiarazione più imbarazzante della storia. |
Ciao mgrandier, mi piace come ci porti dentro ai personaggi, come il tuo stile sia diretto e fotografico, così che sembra di vederli agire davvero davanti agli occhi... bello veramente ... e di altissimo livello! |
Bellissimo capitolo introspettivo, questo ''Ombre e Luci''. Un titolo azzeccatissimo, che si può riferire sia alla situazione che stanno vivendo Oscar e Andrè (sprazzi di serenità alternati all'ombra dell'incertezza e del timore di essere separati), sia al loro stesso rapporto, che come tutti i rapporti non è perfetto, proprio perché essere innamorati e complementari non significa che si condividano necessariamente gli atteggiamenti o le debolezze dell'altro, pur ricorrendo spesso al compromesso per suo amore. Penso soprattutto ai proverbiali silenzi di Oscar e al bisogno continuo di proteggerla da parte di Andrè, che da questi silenzi si sente escluso. Non mi dilungo su questa parte perché hai approfondito con tanta chiarezza e sensibilità le dinamiche del loro modo di stare insieme, che c'è ben poco da aggiungere. Solo due considerazioni: intenso e commovente il loro amarsi dopo la tempesta, riesci davvero a trasmettere l'angoscia e il senso di precarietà che li attanaglia; è invece desolante il loro ritorno in caserma come soldato e comandante, l'ennesima fine di una notte ''di stelle e di sogni'', preannunciata, come spieghi opportunamente nella nota, dal risveglio della città, con tutte le sue brutture... è purtroppo il ritorno alla quotidiana e dura realtà. Chiusa impeccabile, da professionista... sarò banale e ripetitiva, ma ti trovo veramente brava! |
Ciao Maddy, |
Mi piace molto la descrizione della camerata, dei soldati e delle loro reazioni. Così come l'analisi delle loro reazioni alla relazione tra O&A, dalla burla, all'incredulità, all'"omertoso" muro di protezione che in quelche modo riescono ad issare. |
Un capitolo che infonde un po' di tristezza, che ha il gusto amaro dell'addio, un'andata che non avrà un ritorno, un momento che Oscar affronta da sola. Se si ha la persona amata accanto qualsiasi cambiamento, anche quello più sofferto, diventa un momento da condividere, un peso da portare insieme. Invece qui, Lei si è dovuta sobbarcare da sola il peso di congedarsi dai suoi uomini e dato che, ho proprio difficoltà nel vedere qualcosa di buono, fosse anche solo un valido appoggio nel rapporto tra Oscar e Alain, per me se André non c'è è comunque sola.Non voltandosi neanche per un ultimo sguardo verso la caserma dà conferma che in questo tipo di decisioni non si guarda indietro. La cosa più importante è stata fatta cioè salutare i suoi soldati privilegiando la sostanza dell'essere comandante con tutto quello che comporta, stima e rispetto in primis, e non considerare neanche per un attimo la caserma come luogo materiale, legato magari al prestigio di comandare un reggimento importante. Metti in evidenza anche il diverso approccio che i due hanno a tale situazione, perché André si volta indietro ad accarezzare con lo sguardo Parigi, Lei è invece una dalle scelte radicali, non ci si guarda indietro, si va solo avanti. |
Anche Oscar e Alain sono in vista della locanda, quindi il ricongiungimento è vicino...non ci posso credere! È stato un capitolo particolare e molto intenso, con il discorso di commiato di Oscar ai suoi soldati in cui, con un coraggio davvero sorprendente, chiarisce in modo inequivocabile i suoi sentimenti e il suo legame con André, motivando la sua scelta di abbandonare la divisa in virtù di quell'amore tanto grande quanto contrastato. E poi c'è il passaggio di Alain a Palazzo e la sua sosta nella stanza di André per "ascoltare" quello che quegli ambienti hanno da raccontare e rivelare (ma sotto al comodino, poi cosa c'era?) E ora finalmente si è in vista della locanda anche se le nuvole che hanno accompagnato la prima comitiva si sono volte in gelo e pioggia...speriamo non sia di cattivo auspicio, insieme a quella tosse secca ed insistente che mi ha procurato un brivido, una sorta di deja-vu. Sei sempre bravissima, dosi con sapienza i tempi e le sensazioni da regalarci e in ogni tuo capitolo ci lasci uno spunto per riflettere sul seguito...perdonami se sono stata più frettolosa del solito ma, davvero, è un periodaccio. Alla prossima settimana, un abbraccio grande. |
L'addio di Oscar a tutto il suo mondo è carico di preoccupazione sì, ma soprattutto di tantissima determinazione. Proprio come nel discorso davanti ai suoi soldati nell'anime, anche qui Oscar fa "outing" con una chiarezza mista ad orgoglio quasi disarmante. Contrariamente ad Andrè sente che non ha più nulla da perdere e che, anzi ,malgrado la forzatura delle circostanze ( vedi GJ) questa rappresenta pure l'occasione propizia per essere del tutto "espliciti" sul legame che la unisce a lui ( Andrè , di contro, dimostra di temere di più le incertezze del futuro, perché le proietta tutte su di lei: teme che, tra i due, sia costretta a sopportare sacrifici e scelte più dolorose delle sue ed il suo istinto di protezione ne viene messo a dura prova). |
Onestamente non mi sarei aspettata questa confessione da parte di oscar ai suoi soldati. Ritenendola molto riservata e, considerando che sono ancora in una situazione pericolosa.., trovo che sia un gesto un po' azzardato... Ma il discorso di Oscar è comunque molto toccante e deve aver lasciato a bocca aperta i suoi soldati, come noi sappiamo... |
Bello, schietto e sincero il discorso che Oscar fa ai suoi soldati e tra l'altro anche apprezzato...oh la vedo anche io la locanda. .forza ci siamo! !Alla prossima |
Come sempre gran bel capitolo complimenti. .. lei che lascia il comando... la stanza di andrè. .. non vedo l'ora di leggere quando s incontreranno. .. un abbraccio 😘 |
Oscar ha compiuto un passo doloroso che le è costato molto, ma anche i suoi ex soldati sono rimasti basiti; mancherà molto a tutti, ma non cesserà mai di essere il loro unico comandante, come dice Alain! |
Magistrale appendice del capitolo precedente, la dovizia di particolari con cui descrivi l'aspetto e il flusso dei pensieri di questo mirabile Andrè in attesa, dà veramente l'impressione di vivere la scena, quasi fossimo su un set cinematografico o sul loggione di un teatro. Sei riuscita a rappresentarne bellezza, passionalità, raffinatezza dei modi e dello spirito senza farne però l'uomo perfetto: in qualche modo quei suoi gesti di abbandono alla stanchezza e al pensiero di Oscar, quel suo mettersi sull'attenti davanti al Generale, lo rendono ''umano'' e reale. Mi ha fatto sorridere la ramanzina del Generalissimo... la classica lavata di capo di chi sfoga la propria rabbia sul primo malcapitato che incontra... e sotto quegli occhi indagatori e furenti (e aggiungo fortunatamente ciechi) Andrè sembra quasi tornare un adolescente insicuro, perdendo la sua proverbiale imperturbabilità. Non aggiungerai molto alla trama, come sostieni, ma questa digressione mi è piaciuta tantissimo e serve a delineare meglio le dinamiche tra i due ''uomini veri'' di Palazzo Jarjayes! |