Hey!
Come mi avevi chiesto, sono qui! Insomma, mi aspettavo di più da questa storia. E' certo migliore di tante altre, perché scrivi bene, in modo chiaro, corretto e sensato. Però alcuni punti rischiano di essere tremendamente scontati: la protagonista è una mezza Mary Sue che odia tutto e tutti, perché lei ha passato cose terribili che però è riuscita a superare, uscendone più forte (e più bella). Voglio dire, capisco che la mia, la tua e la sua (di Phillis) generazione sia un po' uno schifo (del resto gli adolescenti in generale sono un po' degli imbecilli), ma gli atteggiamente estremisti e arroganti della protagonista la rendono odiosa e insopportabile. Il modo insolente con cui si rivolge alla sua professoressa è qualcosa di disgustoso: capisco il non voler essere fatte a merda da una stronza, ma da qui al mancare di rispetto a una persona adulta ce ne passa.
Parlando poi di albinismo, io non sono una grande esperta, ma credo che se lei ha i capelli biondo platino allora il suo dovrebbe essere un albinismo totale, il che prevede anche una carnagione bianchissima e degli occhi grigio-cerulei o rosso-rosato (di certo non azzurri). Del resto l'albinismo totale è una cosa rarissimissima, e di certo non è possibile che Phillis sia albina solo da parte di madre (dovrebbe essere figlia di due albini o almeno di due genitori portatori di albinismo.)
Credo anche di aver già capito uno dei terribili traumi di Phillis. Sto tirando molto a indovinare, ma credo possa essere l'anoressia, considerando che lei non si avvale di educazione fisica (e uno dei motivi perché un medico autorizza l'esenzione è per le insufficienze fisiche provocate dall'anoressia). Potrei anche sbagliarmi, lo spero vivamente.
Una delle cose che invece mi è piaciuta è il tuo modo di definire la scuola. E' sempre troppo aggressivo, però almeno esponi una verità che pochi si degnano di riconoscere: il sistema scolastico esiste al fine di ficcarti in testa inutili informazioni e difficilmente ti accompagna nel tuo percorso di formazione psicologica, morale ed etica. E no, non è solo un problema del sistema scolastico italiano.
Bye. |