Recensioni per
Break Free
di Alex96_

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
09/09/15, ore 19:25
Cap. 1:

Ciao. Leggendo questa storia mi ha aperto i cancelli di alcune cose poiché mi sembra di aver attraversato questi momenti ma ovviamente non sono priva di emozioni, semplicemente mi capita di essere così. E nonostante non abbia ottenuto il massimo dei voti, né abbia un lavoro splendido o comunque non sia un genio nel mio lavoro, mi sembra di avere un po' di Alessitimia. Potrebbe essere una sciocchezza per me ma non per gli altri che mi conoscono e che mi stanno attorno, infatti molto spesso cerco di chiedermi perché non riesco a relazionarmi con qualcuno ed è per questo che a volte quando sento il dolore, mi capita di tagliarmi. Non è una cosa da vantarsi eppure spesso mi viene la voglia di condurre il gioco sui miei polsi e... l'errore è stato compiuto. Ottima introspezione, ottima coscienza della donna in sé e complimenti per lo stile. Le tue OS mi tirano sempre su il morale. Au revoir

Recensore Master
09/09/15, ore 12:08
Cap. 1:

Eccomi qui :-) Allora ho trovato questo racconto incentrato sul problema dell'Alexitimia,ovvero del non trovare le parole per le emozioni davvero molto bello e suggestivo, in quanto hai saputo descrivere le sensazioni della protagonista, la quale viene vista come un'aliena da parte delle persone che conosce e addirittura bistrattata dai medici, persone che non riescono a esprimere a fondo ciò che sono e per questo vengono definiti strani...l'Alexitimia è quella che si potrebbe definire l'apatia dei sentimenti, il che è anche un gioco di parole in quando l'apatia significa in greco senza emozione e quindi si ricollega alla sindrome, persone che dovrebbero essere comprese e aiutate, piuttosto che emarginate e non capite...una ragazza che rimane distaccata fino a quando una goccia di sangue non cambia tutto e fa crollare il muro di freddezza che aveva dentro di sé..
Stile scorrevole e ottima introspezione del personaggio :-) Brevissima, i miei complimenti :-))

Recensore Master
29/12/14, ore 11:14
Cap. 1:

Undicesima classificata (a pari merito) al contest “Peppa in reverse”: Break free, Alex.1996
 
Grammatica e sintassi: 6,8/10.
“... e la sua mente ormai era solo un’insieme di materia celebrale.”
Ci sono due errori di battitura in questa frase: “insieme” è maschile, quindi non serve l’apostrofo; si scrive “cerebrale”, con la R. (-0,2) (-0,2)
“... scoprire il mondo giorno dopo giorno, innamorarsi e portare nuove vite al mondo.”
Questa, invece, è una ripetizione. (-0,3)
“... si era trasferita il più lontano possibile le sue finanze potevano portarla...”
Questo verbo lo avrei messo al congiuntivo – “potessero”. (-0,3)
“... ricordava ancora quando la se stessa tredicenne gli aveva detto di non provare alcun sentimento.”
Siccome si parla sempre di una donna, questo pronome andrebbe al femminile: “le”. (-0,2)
“... più di un’insieme di consonanti e vocali.”
Di nuovo un apostrofo di troppo. (-0,2)
“... e considerato come loro erano le uniche due persone che non trovasse completamente insignificanti, li aveva assecondati...”
Di nuovo, questo verbo non mi convince: “fossero” sarebbe stato più corretto. (-0,3)
Inoltre, poiché dopo “insignificanti” chiudi un inciso che non hai aperto, dovresti aggiungere una virgola prima di “considerato”. (-0,1)
“Non che le interessasse ovviamente, non conosceva...”
Prima di “ovviamente” è meglio mettere una virgola. (-0,1)
“... come se da un momento all’altro avrebbe potuto...”
Credo che “avesse potuto” sarebbe stato una scelta più adatta, sebbene tutto il periodo sembri poco fluido con qualsiasi verbo. (-0,3)
“... essere soggetta di un repentino sbalzo umorale che l’avrebbe improvvisamente portata singhiozzare disperata...”
Anche in questa frase ci sono due cose che non vanno. Io direi che si è soggetti “a” uno sbalzo d’umore, non “di”. (-0,2)
Poi, hai dimenticato una preposizione (sempre “a”) prima di “singhiozzare”. (-0,2)
“Avevano un aspetto così allettante tanto le domande che affollavano la sua mente...”
Quel “tanto” secondo me è di troppo. Oppure non ho capito il senso della frase, ma secondo me non ci azzecca davvero niente lì com’è. (-0,2)
“Se ne sarebbe accorto qualcuno se non fosse sopravvissuta?.
Hai messo un punto dopo il punto interrogativo, sicuramente è una svista. (-0,1)
“... e, ben presto, le sue braccia grondavano sangue.”
A mio avviso, questo “grondavano” non segue la consecutio temporum della frase. Credo che “avevano iniziato a grondare” sia più adatto, sebbene non sia un verbo nel senso stretto del termine. Oppure, puoi trovare una variante tu, ma non è una frase in cui sta bene l’imperfetto. (-0,3)
 
Stile e lessico: 7,5/10.
In generale, posso dire senza dubbio che sei molto migliorata rispetto ad altre tue cose che ho letto, e leggere percorsi di crescita è sempre gratificante quasi più delle storie stesse. Mi danno speranza e voglia di fare, ecco. Però ci sono ancora dei punti che risultano un po’ acerbi, in particolare alcune scelte di verbi, che non sono sbagliate del tutto, ma potrebbero essere senza dubbio molto più eleganti se ci fossero dei congiuntivi al posto degli imperfetti (o in generale degli indicativi). Ti riporto qui sotto qualche esempio.
“... ma anche se si sforzava non riusciva a ricordare un momento in cui avesse...”
“Non aveva bisogno di cambiamenti, poteva continuare perfettamente...”
“Fino a quanto a fondo poteva andare?”
Altre sviste stilistiche – o frasi che suonano male, o altre cose che poi deciderai tu, perché altrimenti la storia farei prima a scrivertela io –, all’infuori dei verbi, sono queste:
“... non avrebbe mai concepito mischiarsi ai suoi coetanei...”
“... come scuotere se stessa affinché non provasse più quel cruccio.”
“... anche se le si era formata una strana sensazione...”
A livello di lessico, invece, ho meno da dire e meno da contestare. È molto buono, ci sono anche dei termini tecnici che mi sembrano calzanti, visto che la donna ha visto più volte uno psicologo e quindi, ragionevolmente, ha imparato a classificare se stessa come l’ha classificata lui. Però, allo stesso modo, ho qualche cosa da precisarti.
“Gli arti apparivano appesantiti...”
“Apparire” qui non è la scelta più felice.
“... ricordava ancora quando la se stessa tredicenne...”
Qui non c’è un vero e proprio errore o lessico errato, ma mi sembra che le parole siano state mixate male. Forse è più una questione di stile che di lessico, ma te l’ho riportata comunque qui perché nella mia testa segue un filo logico – del tutto discutibile, ma tant’è.
Utilizzi poi “ormai” in qualche occasione, che mi sembra poco adatto per rievocare qualcosa se già si è nel passato. Non è sbagliato in tutti i casi, ma nella tua storia mi sembra poco attinente, è come sballare la consecutio temporum.
Oltre a questo, inizi spesso delle frasi con “eppure”; niente di male farlo qualche volta, però lo fai spesso e magari anche in capoversi consecutivi. Si nota, insomma, e non è il massimo.
Ho poi visto che usi moltissimo il pronome “lei” come soggetto. Non è bello da leggere, fa perdere musicalità al testo e, in generale, è poco adatto come soggetto. “Ella” sarebbe più corretto dal punto di vista proprio grammaticale, ma credo che non risolverebbe il problema, che a mio parere è legato alla completa mancanza dello show don’t tell. Non è sbagliato non mettercelo, per carità, perché è una scelta puramente narrativa e per storie così brevi può anche andare bene, però dopo un po’ scoccia. Il lettore vuole sapere cosa succede, vuole viverlo, non essere ragguagliato dal narratore onnisciente. E penso che tutto ciò sia legato a doppio filo allo spropositato uso di “lei”. Potresti rivedere qualcosa, magari anche solo intervallando dei pensieri in corsivo a questo stream che non è nemmeno uno stream of consciousness, è uno stream e basta e per dirla tutta fa perdere un bel po’ di fascino alla vicenda.
 
Originalità e comunicatività: 7,5/10.
Il tema è molto attuale, senza dubbio. Spesso viene usato e abusato e quindi, un po’ a causa di questo, non lo considero molto originale. È anche vero che non hai usato questa forma di autolesionismo per accalappiarti l’attenzione degli “idoli”, ma hai indagato di più sulla psicologia che ha portato a questo, così come sulle sensazioni che scaturiscono dal gesto stesso. È un punto di vista diverso, meno funzionale a una trama e più volto a se stesso, per cui non posso che apprezzarlo di più di tante altre storie che si leggono sul tema.
Anche a livello di comunicatività hai fatto un buon lavoro, perché sei stata molto accurata nella definizione dei sentimenti; in un certo senso si può dire che tu abbia riempito l’emozione con quanti più dettagli possibile proprio per favorire l’immedesimazione e senza dubbio è una cosa apprezzabile. In molti favoriscono le dinamiche magari a scapito della psicologia e, sebbene – come peraltro ti ho già detto e ti ripeterò anche più avanti, quindi smetterai di sopportarmi – le dinamiche qui manchino abbastanza, è comunque un totale che sotto certi punti di vista può sorprendere.
 
Rispetto del pacchetto: 8,5/10.
1) 5/6.
Forse sono un po’ tirchia quando si tratta di valutare il rispetto del pacchetto, ma ho dato pochi punteggi pieni, visto che mi sembra sempre che si possa fare “di più”. Nel tuo caso, mi sento di poter comprendere la protagonista perché anch’io sono in una fase in cui provo praticamente zero emozioni (quindi le vostre storie ne risentiranno, probabilmente), e non sono sicura che lei sia esattamente apatica come vuole credere – o far credere. Certo, non ha aspirazioni e segue un po’ la corrente, così come fissa degli incontri con uno specialista solo perché i suoi genitori la stressano, ma credo che nel fondo non ci sia proprio una mancanza totale di qualsiasi cosa, perché altrimenti non andrebbe nemmeno alla ricerca di qualcosa: se sai cosa cercare, vuol dire che lo hai provato. E fondamentalmente è questo il motivo per cui la tua donna è senza dubbio apatica e priva di sentimenti, ma lo è a mio parere soltanto in apparenza, o comunque a un livello di profondità ragionevolmente non... niente, magari è insensibile in profondità, ma non lo è del tutto, ecco. Mi sono spiegata un po’ male, ma quello che voglio dire è questo.
2) 1,5/2.
Sono stata indecisa di nuovo se assegnarti il massimo punteggio in questo mini-parametro oppure no. Le vene sono senza dubbio molto importanti, catturano l’attenzione della donna in modo malsano e la portano, nel bene e nel male, a provare delle sensazioni. Quindi sì, sono assolutamente fondamentali, ma arrivano solo verso la fine del racconto e spariscono anche in fretta, eclissate da un ritrovamento di sensazioni. Quindi, a mio parere, per prenderti un punteggio pieno avresti dovuto usare il prompt in modo più ricorrente, magari anche ossessivo, vista la personalità della povera protagonista.
3) 2/2.
Forse ti sei trovata molto a tuo agio con questa limitazione, perché non mi pare di aver trovato in generale delle coppie nelle tue storie originali – le fanfiction, beh, sono un discorso a parte –, ma ciò che conta è che sia stata rispettata completamente. Tutto il racconto è incentrato sulla protagonista e le sue sofferenze (che poi lei non sente, dato che è apatica), non c’è spazio per nient’altro che non sia il proprio dolore sordo e quindi non c’è spazio nemmeno per un’altra persona, accoppiata o meno a lei. Brava.
 
Gradimento personale: 3/5.
Ora, io so che questo per te è molto personale, perché hai questa abitudine di mettere molte delle tue esperienze in tutto ciò che scrivi – sia a livello di avvenimenti che di profondità delle emozioni –, ma non mi sono innamorata di questa storia ed è giusto che te lo dica. In primis, come già ti ho detto prima, la mancanza dello show don’t tell è un grande punto a tuo svantaggio. Ho letto altri tuoi lavori e so che prediligi molto l’introspezione (fai anche bene, perché sono da sempre convinta che senza di essa una storia non varrebbe un centesimo), ma in certi casi sarebbe necessario, appunto, mostrare ciò che accade invece di raccontarlo e basta.
Nonostante questo, passerei le ore a leggere i giri mentali dei personaggi e, proprio per questo, il punteggio che ti ho dato è relativamente alto. Mi piace quando un’autrice sviscera la psiche dei protagonisti perché niente permette l’immedesimazione più di questo, quindi mi sono ugualmente goduta la lettura.
 
Bonus Peppa: 0/5.
 
Totale: 33,3/50