Recensioni per
Omoide (Memorie) II
di Rucci
aksdoiuliuoiuoLAFENICECOCCOD,.as COME HAI POTUTO?! COME HAI POTUTO?!! lliaos!! ...senti. Non lo fare mai più. *C*; Lascia la yakuza e gli avvocati al di fuori di tutto questo! ...perchè la dolcezza che hai usato, per contrasto, qui, è disarmante. Ikki è come il fuoco, come la cenere da cui si sprigionano nuove fiamme. L'Isola su cui si è allenato è di fuoco e braci anch'essa Esmeralda è cresciuta lì, senza conoscere altro, sempre con la sua linfa fresca e umida e dolce, senza mai appassire. E chissà come doveva bruciare nei suoi occhi Ikki, così vicino com'era. Io rimango semore incantata dalle tue drabble. Dai concentrati di splendore che fai. é__è <3 |
CHE TENEREZZA çOç sa di malinconia e di *casa* nel senso più profondo del termine. Davvero carina, grazie mille per questa cosetta adorabile çOç un bacione :* |
-Provò nostalgia-. E tutto appare come bloccato, immerso in una situazione rarefatta, priva della dimensione temporale. Il verde del paesaggio, certo, ma ciò che maggiormente sembra di percepire è quel senso di sospensione prima che si scateni un temporale. Shunrei che intreccia -ceste di vimini e trame di tessuti- è immagine a metà tra la dolce sposina e quella eterna delle Parche!. |
più che bambù vedevo verde...un saaaaaacco di verde! O_O inquietante! molto dolce però! ^^ (ma che sposini e sposini! ci rendiamo conto che hanno meno di trent'anni in due??!!!! °___° me sempre sconvolta quando ci pensa...!) |
Che dolciume. Il Bego acquista qui un fascino tutto particolare. é__è Tu lo sai che gli voglio bene comunque, nonostante tutto. Però, quando lo tratti tu, quando ti cresce tra le mani, metti in luce la sua bellezza in modo particolare. Come qui e come quando gli si fa raccontare le storie delle lepri o di usignoli di Pechino appesi a glicini viola. XD a parte gli sherzi: tu sei la Drabble Wagashi. ò_o <3 |
Stupenda, dolcissima ed evocativa come sempre! Bravissima!=)! |
Ultimamente mi manca il tempo per leggere le fanfic e per commentarle... ma sono contenta di questo prosieguo. Omoide mi era piaciuta molto e questa seconda raccolta non ne è da meno. 100 parole piene di significato: univoco come il titolo di ogni capitolo stesso... e la cosa eccezionale che ogni singola parola esprime quel significato. Bravissima. Ho apprezzato in particolare la fierezza di Marin e la struggente solitudine di Shun Rei. Ancora brava! |
Non sono solita esagerare nei miei commenti, cerco davvero di essere il più obiettiva possibile (e di scrivere ciò che penso sinceramente) e confermo tutto ciò che ho avuto modo di affermare nei commenti precedenti. Queste piccole drabble hanno una intensità ma allo stesso tempo una immediatezza, una così totale mancanza di artificiosità e concettosità (rischi in cui spesso incorrono coloro che si dedicano alle drabble) che meritano proprio parole di elogio. -Ma lontano si lottava. Lontano, forse, si moriva-: mi sono piaciute particolarmente queste due brevi frasi poste a concludere il tutto. -Come se-, -ma-, -forse- con le immagini precedenti quali il sole, la terra, le braccia che sollevano dei pesi creano un contrappunto reso molto, molto bene, così come ben reso è il contrasto tra l' atto del sollevare è quello del chinarsi: come se il non poter fare altro che tendere verso la terra fosse la conseguenza del peso della solitudine, del dubbio e della paura. |
Povera Shunrei. La sua vita è davvero dura, alla fine: è la vita di chi aspetta senza tregua, forse in eterno. Sempre sospesa, sempre con la paura nel cuore...e con la speranza. Splendente come il sole. Grazie per questo delizioso quadro. çOç |
belli!! *__* in effetti shunrei è davvero un personaggio molto tenero! che carini! |
eccomiiiiii!!! perdona il ritardo ma mi si era bloccato l'account e non ho potuto commentare! ç___ç che bello che hai continuato la raccolta! me estremamente felice!!! eppoi questa coppia mi ispira parecchio! davvero! soprattuto per come li hai raccontati nella seconda: assolutamente fantastici! una drabble al limite del divino, davvero! |
Wow...è dolcissima, e struggente. Shunrei mi è sempre piaciuta come personaggio, l'incarnazione della pazienza che aspetta in silenzio, lottando dentro per avere la forza di resistere all'angoscia dell'attesa. In questa drabble è lei, che l'aria tersa cerca di non sentirla, per non pensare. Bravissima, come sempre. Hai tutta la mia ammirazione!:)! |
A me Shunrei ha sempre fatto una tenerezza abissale. Cento parole e tu le hai usate tutte a meraviglia per descrivere lei, il suo essere sola e il suo essere fragile davanti alla terra e alla lontananza. Il suo lavorare perchè non c'è altro nella Cina di Shun Rei se non quello e l'intimità familiare con un vecchio Maestro che parla poco e si muove ancora meno e con un giovane che va lontano e forse combatte e forse muore. Shiryu si impone come il guerriero che non rinuncia al dovere per i piaceri personali e parte e va. Bravissima, tesoro. é__è Qui è tutto così verde çOç <3 *abbraccia* |
-Più volte nelle mani aveva racchiuso brani del rosso del sole all’orizzonte- ; -sentì profumo d’alba e di tramonto senza distinguerli- ; -Marin sorgeva come sirena dai capelli ventosi, rossi d’alba-: questa non è una semplice drabble. Questa è poesia! Hai usato metafore e similitudini incantevoli, straordinariamente raffinate. E l' immagine di Aioria che immerge il viso tra i capelli di Marin, li sfiora con reverenza quasi sacrale e si inebria del loro profumo è a metà tra l' innocenza di un amante pudico ed un sensualismo carico di passione. Meravigliosa! *_* |
Vabè, vabè, ma perchè io sono donna controtendenza, in realtà questi due sono praticamente sposati, il mio dissenso era tanto per completezza d'informazione, per dare voce alle minoranze, per Giove D: 'nyway. Marin qui ha un'immagine diversa e molto bella (bhe, a dire il vero MENO MALE, perchè spesso i personaggi femminili in SS ne escono senza alcuna giustizia, dannazione ._.), è sensuale e dolcissima e caldissima. Come lo è tutta la scena in generale, che ricorda molto appunto il sorgere dell'alba, per come è indistinto in un primo momento e per come si rivela poi quasi di colpo in un attimo solo. Il tutto sempre in così poche parole --- ma come accidenti fai? D: *genuflessione* *va a spulciare avidamente la prima raccolta* |