Awwr ^^ Ciao, Neimann ^^ ♥
Volevo scriverti una recensione seria da un sacco di tempo e sinceramente spero di poter mettere davvero in ordine tutto ciò che ho da dire e tutto quello che vorrei dirti, senza dimenticarmi niente. Giro sempre tantissimo intorno al tuo account da quando incappai in Demoni, perché sei proprio quel tipo di autrice che mi piace, di *mente* che mi piace, capace di dare vita a un vero mondo e renderlo credibile, solido, vivo. Penso anche di avertelo già detto, ma nel dubbio lo ripeto ^^”. Questo davvero non è da tutti e io ti stimo tanto per il mondo in cui lo fai, e soprattutto perché ogni volta è sempre qualcosa di diverso e nuovo. E sì che io come lettrice sono pessima, ma sappi che ho bazzicato penso un po' ovunque per ciò che hai scritto senza però mai il tempo di dedicarmici seriamente o senza che scattasse poi quel feeling con la storia vera e propria; perché magari la scenografia può essere fantastica ma quando non nasce qualcosa con i personaggi, dopo poco perde di fascino.
Qui invece dall'inizio mi ha rapita un po' tutto e l'idea di trovarci dentro più mondi, più civiltà uscite dalla tua testa mi spinge a leggere sempre tutto appena aggiorni.
Purtroppo poi il tempo e anche le mie capacità mentali sono quelle che sono quindi cercherò di riassumere otto capitoli in una recensione XDD. Tanto più che in genere per dare la mia opinione riguardo una storia preferisco aver letto più capitoli (un’opinione seria – il fangirlismo va bene anche capitolo per capitolo).
Comunque.
Partendo dall'inizio, penso che già da lì sia palese quanto tu sia cresciuta come autrice. Dal prologo, la storia risulta accattivante; vieni inserito in una situazione compiuta senza descrizioni che interrompono la narrazione – non stai lì a spiegare di innesti, la BioQuartz, non ce li spiattelli ma li lasci immaginare per piccole dosi che poi verranno riprese, ampliante. Il rapporto tra Aronui e Jako si delinea tra le frasi mezze dette, qualche indizio tra i ricordi, così come introduci il tatuaggio 'disinibente' del ragazzo. Tutto questo mi è piaciuto da subito, ho pensato fosse davvero un buon primo capitolo. Ma devo dire che la struttura di questa storia finora l'ho trovata davvero convincente e *forte*, pensata... tranne quest'ultimo capitolo, del quale voglio parlare dopo. Prima voglio soffermarmi sui primi quattro, perché li ho amati molto: la maniera in cui mostri il potere di Aronui per scene e non spiegandocelo; l'escamotage per raccontare del suo passato tramite Jako che scarica i suoi ricordi per me è stato davvero geniale. Hai inserito il tutto in un momento perfetto, come se tutti questi primi capitoli fossero soltanto il prologo per preparare il lettore all'arrivo dell'imperatore (♥) e a questo mondo molto più ampio e vasto; come partire da un particolare per poi ampliare l'inquadratura e giungere a una cosa inaspettata e nuova, così siamo partiti dal primo mondo per poi passare a questo impero sovragalattico al di sopra persino di universi paralleli. Adowo –w– ♥♥.
Impero, tra l’altro, che mi incuriosisce tantissimo. Non ho ben capito Rangatira come amministra questo immenso potere, immagino sia impossibile incontri personalmente tutti i ministri in difficoltà e cose così… quindi penso ci sia sotto di lui una sorta di piramide di ufficiali che si ramificano nei vari mondi.
Sulla squadra di soldati d’élite che dire ♥ Sono stati introdotti come strafighi e si sono comportati come tali alla prima occasione ♥.
Non c’è stato qualcosa che davvero mi ha disturbato in questi primi capitoli. Forse per essere pignoli l’unica cosa che mi ha lasciato un po’ perplessa è che il ministro-acquatico e il gruppetto di ribelli abbiano avuto la soffiata su Aronui e i suoi poteri di varchi praticamente subito. Cioè ho pensato “Questo tizio per anni è andato a leggere nelle lenzuola dei traditori intenzioni e segreti senza che nessuno sapesse niente, e dopo due secondi si sa dei varchi”. Spero che si scoprirà come sia successo ^^. Oppure mi sono fatta tutto un flash sul fatto che Rangatira abbia voluto che si sapesse e allora attendo con ancora più curiosità.
Ritornando un attimo sul tema proprio della narrazione e della struttura della storia, sinceramente, questo ultimo capitolo non mi ha convinta molto. Succedono così tante cose che mi è sembrato frettoloso. L’atto di ribellione, l’esplosione dei poteri di Aronui, la sua punizione. Ecco, per me sarebbe stato meglio tagliare il capitolo al suo risveglio, soffermandosi meglio su quel momento che era di grande drammaticità e approfondire la presa di coscienza del ragazzo rispetto a quello che era successo. Penso sarebbe stato più di impatto, piuttosto che continuare con un’altra scena che messa così non credo abbia l’importanza che merita – il momento in cui Aronui affronta, per paura, certo, i suoi poteri e riesce a svegliare il ribelle avrebbe meritato di più, a mio parere.
D’altra parte, il comportamento stesso di Aronui non mi ha troppo convita. Perché ogni volta in cui si parla del suo rapporto con Rangatira si fa sempre riferimento a quanto lui ormai si sia abituato a conoscerlo, addirittura sa capire le lievissime sfumature della sua voce che nessun altro coglierebbe. L’imperatore dei Nauhea, l’apice della razza che sopprime le emozioni, colui che si esprime senza cambiare un muscolo facciale (mettiamoci anche il fatto che il ragazzo ne è talmente terrorizzato…) dopo tutto ciò, secondo me non ha molto senso che si sorprenda così tanto dell’aver suscitato l’ira dell’imperatore e anche che non ci abbia pensato prima a dirgli dei poteri. Cioè lui lo sa che quello è un pazzo tiranno crudele maniaco del controllo con il quale ha vissuto per anni e anni e potrebbe persino immaginare cosa gli passa per la testa ma poi cade dalle nuvole perché non si aspettava che omettere un potere offensivo per Rangatira avrebbe significato mentire? Ecco, questa cosa mi ha lasciato un po’ “Meh”, soprattutto perché il protagonista è un calcolatore, uno scaltro, uno che pensa e pesa sempre le cose che dice, fa, progetta; e non un ragazzino impreparato o ingenuo. Non critico gli eventi in sé, quelli mi risultano molto credibili, ma solo la reazione di Aronui. Avrei preferito quasi che lui lo avesse tenuto nascosto di proposito per sperare che quel potere gli potesse tornare utile in qualche momento futuro, piuttosto che questa reazione di sorpresa che non trovo giustificabile. Tanto più che il protagonista si rifugia dietro questa scusa del ‘omettere non è mentire’, quando mi sembra assurda. In questo caso, lo è, conoscendo – ripeto – così tanto bene il soggetto in questione.
Parlando del protagonista, da una parte mi piace. Penso che tu gli abbia cucito addosso dei temi bellissimi e pieni di contraddizioni ♥_♥ tipo questo suo rapporto con l’idea della libertà – non scoperta, ma ricordata –; l’essersi dovuto faticosamente ricostruire una personalità dal niente, questa cosa l’adoro, mi piacerebbe ti soffermassi sul suo dramma iniziale di ‘scoprirsi’ lentamente, imparare a conoscersi attraverso le sensazioni e non le esperienze già vissute, penso sia bellissimo e super affascinante; tutta la questione degli innesti e l’obbligo al piacere, la perdita di razionalità… tutto ciò tira fuori la fangirl più esaltata che c’è in me ^____^. Non lo amo totalmente perché è meno un personaggio nelle mie corde, per il modo in cui si porta dietro una sorta di indolenza. Trovo molto spesso le sue parole provocatorie fini a se stesse e non così scaltre; ma penso sia ben costruito finora e sarà interessante il suo sviluppo.
Sicuramente il mio idolo sarà e già è l’imperatore ^_________^. Mi ispira un sacco di domande: com’è arrivato a questa carica? Come funziona esattamente il suo impero? Non so minimamente cosa aspettarmi da lui. Certamente qualche piano geniale e contorto nei riguardi di Waiti e Aronui. Spero tanto che in futuro questo personaggio sarà approfondito. Per adesso è “il grande dittatore cattivo” ma cosa c’è dall’altra parte? Sono molto curiosa. Certo non si può tagliare corto additandolo come un sadico pazzo, perché come potrebbe tenere insieme un potere così grande e sconfinato se lo fosse? Si tratta di un manipolatore astuto, piuttosto. Il rapporto della razza Nauhea con i sentimenti repressi non è proprio la cosa più originale del mondo, però penso che magari inserita in questo contesto e in questo personaggio possa essere comunque interessante. Mi domando quindi cosa prova l’imperatore, quale essere ci sia in fondo dietro questa maschera da sovrano. Cosa prova lui ad esserlo?
Waiti, per adesso, non è che mi abbia preso molto. La dinamica del soldato morso dai dubbi verso la legittimità di ciò che fa è un po’ scontata, ma non lo dico come una cosa negativa. Io penso che cliché, topoi, stereotipi siano sempre l’occasione con la quale uno scrittore si può-deve confrontare per tirare qualcosa di nuovo. Si può – si dovrebbe – parlare sempre di cose già sentite tirando fuori un’idea originale. Per adesso, però, ripeto, questo tuo soldato non mi pare ancora emerso da un qualsiasi altro personaggio simile. Qual è la tua versione di questo “tema”? Quale il *tuo* soldato? I dubbi sulla giustizia vanno bene, ma come si sono insinuati in lui? Il momento cruciale, quando l’imperatore li ha mandati a sterminare quel popolo: era la prima volta che succedeva una cosa del genere? Sono curiosa perché mi immagino che in tanti anni questi soldati ne abbiano fatte di tutte i colori e poi come élite di un popolo così freddo e spietato mi domando uno come Waiti come ci sia arrivato fin qua. Sottovalutare tanto la sua empatia da parte dei superiori, non lo capisco. Non capisco come sia permesso ad un soldato chiave in un’élite del genere andare avanti con questo potere: un soldato empatico cosa diventa sul campo di battaglia? Mi immagino già che un potere del genere farebbe impazzire qualsiasi assassino, figuriamoci uno che va tagliando pezzi di gente. E lui ne parla sempre con molta tranquillità come fosse una cosa estranea e secondaria di sé, a mio parere, non mi è molto chiaro questo risvolto del personaggio, ecco. Nell’ambientazione in cui si muove, questa cosa mi stride un po’. Anche perché, a quanto ho capito finora, ma potrei sbagliarmi, la razza Nauhea si comporta come se le emozioni non le capissero quasi, le trovassero inutili e le sopprimessero e fin qui ok, però si tratta di un popolo costantemente a contatto con tanti altri e i più diversi tra di loro. Quindi sarà entrato già in contatto con altri esseri ‘emotivamente attivi’, no? Insomma anche questo punto mi lascia molto curiosa e spero che questi aspetti saranno approfonditi in un modo più introspettivo per aiutare questo personaggio a fuoriuscire da un’idea già scontata che si può avere di lui.
Infine, in questo finale di capitolo, Rangatira cambia ancora le carte sul tavolo e lascia immaginare migliaia di prosegui. Io spero tanto in quello dove tutto quello che succederà sarà una previsione dell’imperatore, è che in verità sta mandato quest’improbabile coppia già consapevole dei dubbi del soldato e dell’effetto del suo schiavo su di lui ^______^, ma è soltanto una voglia da fangirl. In verità non mi aspetto niente perché so che a livello di colpi di scena e plot twist non ti si può mai rimproverare di nulla, quindi attendo con molta ansia il proseguo di questa storia, anche se temo che la seguirò con la mia grande lentezza.
So di aver scritto una piccola OS per questa recensione, ma quando trovo storie interessanti sanno suscitarmi un sacco di domande e penso che magari queste siano utili per l’autore, non per dare una risposta a me personalmente quanto per interrogarsi su cose che potrebbero essere sfuggite. Per questo motivo spero di non risultare antipatica ma al massimo di aver lanciato qualche provocazione che possa aiutarti a rendere migliore questa storia e a far uscire le personalità di questi tuoi bambini con più forza.
♥ Abbracci ^^ ♥
Kaite Mirek |