Buonsalve!
Da tempo voglio leggere qualcosa di tuo, perché ho molto apprezzato una tua recensione ricevuta tempo fa... e finalmente ne ho l'occasione. Se avessi tempo, mi butterei sulla long, però per il momento mi accontento di questa (anche perché è passata una vita da quando guardavo Lady Oscar, e non potrei leggere su quel fronte).
Primissima cosa: amo follemente la tua impaginazione. Ho un sacco di tendenze OCD, ormai non ha nemmeno più senso negarle (lol), e una storia impaginata con così tanta simmetria, eleganza, non so... impaginata così mi dà proprio la pace.
Seconda cosa: amo follemente anche la correttezza grammaticale e la particolare impronta stilistica. La mancanza di errori è fondamentale, per conquistarmi (al pari del testo giustificato, per citare di nuovo l'impaginazione e le mie tendenze ossessivo compulsive), ma anche lo stile particolare — il marchio di fabbrica, per così dire — è importante: non è da tutti personalizzare ciò che si scrive, rendere un testo attraverso gli occhi dell'autore e obbligare (in senso positivo, naturalmente) chi legge a usare la stessa prospettiva.
Parlando dei contenuti, invece, non so bene cosa pensare. Chiariamoci, non sto dicendo che siano brutti, è che ho un'opinione contrastante sul tipo di donna che hai rappresentato. Questo significa che hai creato un personaggio reale, con dei pregi e anche dei difetti, e sta a ogni lettore — con la sua personalità — decidere in che modo approcciarvisi: non hai creato una Mary Sue, quindi, che è invece progettata per piacere per forza.
Ad ogni modo, ti stavo dicendo che non so da che parte schierarmi: Sara è ammirevole per la propria determinazione, la pazienza e la tenacia nel perseguire il suo obiettivo. Devo dargliene — e dartene — atto. Tuttavia, credo anche che in questo modo non valorizzi se stessa, trasformandosi più o meno volontariamente in un surrogato di ciò che piace a lui.
Piccolo inciso: mi piace molto che lui non abbia un nome, che sia definito solo come un pronome in corsivo. Forse ho adottato anch'io questo stratagemma in qualche storia — chi si ricorda? — e mi piace perché è come se calcassi sulla sua figura... sia in positivo che, soprattutto, in negativo. O forse è solo un'altra di quelle cose che dipendono dalla predisposizione del lettore.
Ma torniamo a noi. Ci sono molte donne come Sara, al giorno d'oggi (ma anche non al giorno d'oggi, probabilmente ci sono sempre state): si annullano per l'uomo che amano, o credono di amare. Alcune sono fortunate, perché un bel giorno incontrano qualcuno che le fa innamorare in un modo completamente diverso, in un modo che non solo permette loro di essere se stesse, ma dà il coraggio di esserlo, di non modificarsi in base ai gusti di chi non le vuole per come sono. O non le vuole e basta.
Probabilmente Sara è un'illusa, o magari è lui a essere un totale imbecille, però propendo di più per la prima — anche se, nella vita, non si può mai sapere. E mi si stringe un po' il cuore al pensiero che, magari non in modo così convinto, tutte le donne prima o poi passino in una situazione del genere, svalutandosi, rimodellandosi, perdendo un pezzo di loro stesse per un uomo che non farà mai la loro felicità.
Il testo è breve, ma è così attuale e ben scritto che permette di vedere davvero un'infinità di sfaccettature di questa situazione così controversa. Mi piacerebbe che lo leggessero quelle donne che si trovano in questa situazione, che riuscissero ad aprire gli occhi e a voler bene a loro stesse prima di tutto. Spero che anche Sara — tutte le Sara — se ne accorga.
Intanto, a te vanno i miei più sinceri complimenti perché questa one shot è davvero una chicca, e sono contenta che tu abbia vinto il contest. Il Forum di EFP ormai è quel che è, soprattutto a livello di contest, ma a volte vengono premiate le storie che se lo meritano e questo non può che farmi contenta.
Ancora complimenti,
Chara |