Recensioni per
L. A. CONFIDENTIAL {Confidenzialmente Levi Ackerman}
di kamony

Questa storia ha ottenuto 73 recensioni.
Positive : 73
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
26/04/16, ore 18:33

*Vede l'aggiornamento*
*Lo legge*
*Interazioni della sua otp*
*Sclera male. Molto male*

Ok, ora sono tornata normale, tranquilla.
Senza alcun minimo dubbio questo è il mio capitolo preferito. In assoluto.
In una one-shot hai riassunto il perchè io amo così tanto questa coppia (nonostante non ci sia romanticismo in questo capitolo, cosa che ho apprezzato), ma soprattutto il perchè Petra era e sarà sempre il mio personaggio femminile di Attack on Titan e degli anime in generale.
Petra è la dimostrazione che una donna può avere un carattere forte e guerrigliero per quanto dolce e comprensiva sia, e, in particolare, CHE ESSERE MINUTI NON SIGNIFICA ESSERE DEBOLI!

Emh...

Sì, sono sbroccata nuovamente, ma questa è una cosa che mi sta particolarmente a cuore.
Ho frequentato a lungo corsi di arti marziali e autodifesa, e negli allenamenti tutti ci "andavano piano" con me durante i combattimenti per la mia scarsa mole fisica (detta rozzamente, sono un dannato puffo) e ciò mi dava fastidio. MOLTO fastidio.
Ok, chiusa parentesi personale che sicuramente ti avrà annoiato.
Detto questo, devo dire che ho amato questo capitolo è un eufemismo, davvero. Semplicemente geniale.
Chiunque, ship o non ship (che per me l'amore in Attack on Titan è completamente offuscato, nonostante il mio animo che vede sempre il buono in tutto), è innegabile che tra Levi e la sua sottoposta c'era un feeling speciale e adoro come li hai rappresentati!
Ok la finisco prima di sclerare nuovamente.
Alla prossima!

Recensore Junior
26/04/16, ore 01:56

Credo che finora questo sia decisamente il mio episodio preferito. Mi è piaciuto molto come hai caratterizzato il rapporto tra il neo capitano e il comandante, il modo in cui ha raccontato delle sue scelte per la squadra, anche come lo hai descritto un po' recalcitrante nel processo.
Mi piace molto il personaggio di Petra, la vedo come una ragazza sicuramente dolce a modo suo, ma anche forte e decisa, una donnina che sa molto il fatto suo. Se vogliamo, passami il paragone, volendo l'angelo del focolare del gruppo, ma uno di quelli che ti rincorre con il mestolino se fai lo stupido, ecco!
Credo in parte che chiunque faccia una scelta come quella di entrare in una branca dell'esercito come il corpo di ricognizione debba essere molto forte e motivato, e credo che tu abbia una visione molto giusta del personaggio, che io trovo essere uno dei personaggi più maltrattati nelle storie che si leggono in giro. Sei riuscita a renderla forte ed umana allo stesso tempo, senza relegarla ad uno stereotipo.
Se c'è una cosa che mi piace del mondo di snk infatti è come ci siano diversi personaggi femminili forti e valorosi, che sono volendo di grande ispirazione. Grazie per averle dato questa forma.
Mi sa che pure Isayama crede nelle pari opportunità, lo domanderò al trollone che si finge lui su Tumblr! 😂
Bel lavoro, davvero bello.

Recensore Junior
26/04/16, ore 01:19

Pensavo per l'appunto che per "prima volta" ti riferissi ad una passaggio chiave della vita del tuo Levi che fosse di questa natura. La storia è interessante, il ritmo narrativo poi ti incolla ad ogni parola. Ogni volta dipingi un'immagine molto vivida sia delle situazioni che degli ambienti, questo anche se poi non li descrivi molto di fatto, riesci a creare una sensazione piuttosto, che è molto meglio, lascia il lettore più libero.
La vicenda in se l'ho trovata straziante a momenti. Sia per quello che riguarda la ragazzina che per quello che fa il protagonista, a volte sembra quasi che il cammino di violenza sia un qualcosa a cui è predestinato, da cui non può fuggire nonostante ci provi. Il tuo Levi riesce a rimanere "umano" nella sua condizione non facile, ma ad un costo altissimo.
Bel lavoro.

Recensore Junior
25/04/16, ore 19:49

Beh, che dire... fantastica. Mi piace molto il tuo stile semplice e curato. La storia si snoda bene e i fatti raccontati si incastrano perfettamente con il manga. Devo dire che ci avrei giurato che Petra sarebbe stata l'ultima scelta di Levi e il mondo in cui hai descritto come si è giunti alla formazione perfetta è impeccabile. Brava, brava, brava.. non smetterò mai di leggere questa raccolta di Levi! Non capita spesso di leggere storie scritte bene.
Ancora i miei complimenti!

Recensore Junior
24/04/16, ore 19:26

Davvero bella quest’idea delle one-shot incentrate su Levi. Scritte davvero molto bene e tutte ben strutturate, pervase ognuna da un’atmosfera differente.
Lo stile, quasi British della prima, con la sua spontanea eleganza nella preparazione del tè. Levi è metodico, pignolo nella sua maniacalità che pure non è fine a se stessa, ma è fuga, è una sorta di autoconsolazione.
Il doloroso flusso di ricordi della seconda, la dolcezza di Kuchel e il difficile rapporto con Kenny, così crudele eppure non stereotipato.
Il breve, luminoso raggio di luce portato da Gran nella terza, insieme a tutto ciò che sarebbe potuto essere e non è stato. Un’occasione mancata, forse. O più semplicemente l’onesta consapevolezza di non essere tagliato per l’amore.
La quarta, con la sua atmosfera grigia e fosca. E poi quel “alla fine, non le era bastato come ragione di vita” duro come un pugno nello stomaco eppure così straziante da far venire voglia di abbracciare il piccolo Levi.
E l’ultima, dinamica digressione sulla scelta della squadra. Davvero realistica, credibile. Scopriamo un lato di Levi sconosciuto, paterno, premuroso e sì, anche autoironico. Molto divertente lo scambio di battute con Petra, e quello con Erwin, graffiante, sagace.
Che dire, davvero molto molto brava. Complimenti
Davvero bella quest’idea delle one shot incentrate su Levi. Scritte davvero molto bene e tutte ben strutturate, pervase ognuna da un’atmosfera differente.
Lo stile, quasi British della prima, con la sua spontanea eleganza nella preparazione del tè. Levi è metodico, pignolo nella sua maniacalità che pure non è fine a se stessa, ma è fuga, è una sorta di autoconsolazione.
Il doloroso flusso di ricordi della seconda, la dolcezza di Kuchel e il difficile rapporto con Kenny, così crudele eppure non stereotipato.
Il breve, luminoso raggio di luce portato da Gran nella terza, insieme a tutto ciò che sarebbe potuto essere e non è stato. Un’occasione mancata, forse. O più semplicemente l’onesta consapevolezza di non essere tagliato per l’amore.
La quarta, con la sua atmosfera grigia e fosca. E poi quel “alla fine, non le era bastato come ragione di vita” duro come un pugno nello stomaco eppure così straziante da far venire voglia di abbracciare il piccolo Levi.
E l’ultima, dinamica digressione sulla scelta della squadra. Davvero realistica, credibile. Scopriamo un lato di Levi sconosciuto, paterno, premuroso e sì, anche autoironico. Molto divertente lo scambio di battute con Petra, e quello con Erwin, graffiante, sagace.

Che dire, davvero molto molto brava. Complimenti

Recensore Veterano
24/04/16, ore 17:21

Ci proponi un titolo quasi alchimistico, che trova la sua esplicazione proprio nell'alchimia che il capitano sta cercando, nel tentativo di creare un gruppo di combattenti per missioni rischiose e d'avanguardia.
Il processo della scelta di una squadra richiede grande capacità di riconoscere non solo le qualità specifiche di ogni singolo elemento, ma anche come quell'elmetto interagirà con gli altri, le dinamiche, l'equilibrio. Per quello, parlo di alchimia, perché è propria quella che Levi ricerca nella creazione del "gruppo dei cinque".
Di questo pezzo, ho amato in particolare la delicata fusione tra le componenti narrative di combattimento, veloci e dinamiche, che accelerano il ritmo, e la parte più introspettiva, rallentata, ove il lettore ha più tempo per fermarsi a riflettere, a empatizzare con il sentire dei personaggi. Molto belli e toccanti tutti i momenti in cui compare Petra, che con la sua semplice presenza, prima ancora di pronunciare parole, dona un'aurea diversa all'atmosfera, proprio per il suo essere femminile, di diversa dagli altri combattenti in lizza per il posto del "quinto elemento". E quando pronuncia parole, coglie sfumature personali e profonde di Levi che nessun altro è in grado non solo e non tanto di cogliere, quanto di trovare il coraggio di esprimere.
Ti rinnovo i miei complimenti per aver creato in questa OS un’alchimia non solo di personaggi che si muovono alla ricerca di un posto del gruppo dei cinque, ma anche per la fusione più sottile del sentire maschile e femminile, di parti narrative d’azione ed introspettive.
Bravissima.
gratia

Nuovo recensore
24/04/16, ore 11:47

Ma daiii!!! Non avevo notato che avessi aggiornato ben due giorni fa! Sprizzo felicità da tutti i pori! Ma andiamo per ordine...credo che (per ora) questo sia il mio capitolo preferito. In effetti sono sempre stata curiosa su come si fosse formata la squadra di Levi e tu l hai spiegato in un modo(come sempre)plausibile! Ho sempre AMATO il personaggio di Petra e ho tipo pianto una settimana quando l ho vista morire in modo così brutale. Secondo me,l hai descritta perfettamente, perché a prima vista sembra una piccola creaturina indifesa ma in battaglia è in grado di sfoderare gli artigli! Io l ho sempre vista come una sorta di "figura materna" per tutto il resto della squadra,compreso Levi,e ho riscontrato questo suo aspetto anche in alcuni brevi dialoghi con Eren(corregimi se sbaglio XD). Ho sempre notato un particolare feeling con Levi,ma non a livello sentimentale(almeno da parte di lui). Piuttosto credo ci sia un rapport di stima ma anche affetto e credo siano quella classica coppia che si capisce al volo,perché lei ha saputo andare,a differenza degli altri,oltre la corazza che Levi mostra apparentemente. Su a Erwin non posso esprimermi perché tu l hai caratterizzato meravigliosamente ma purtroppo è uno dei personaggi che non mi va proprio giù :P Ora basta che mi sono dilungata pure troppo ahahahha. Ci vediamo al prossimo capitolo! Bisous!

Recensore Master
23/04/16, ore 21:22

Ecco un altro "episodio" che potrebbe far parte tranquillamente della storia originale! Le dinamiche sono, come sempre, del tutto credibili e i personaggi così "in parte" che quasi non sembra di leggere una fanfiction. Ma questo ormai è il tuo marchio di fabbrica!
Anche secondo me Levi è assolutamente indifferente alle lusinghe del potere e della carriera e non ne fa mistero con il suo superiore. Certo che Erwin ha una pazienza con lui... se fosse un altro a comportarsi così passarebbe più tempo in cella di rigore che a combattere sul campo! Ma in effetti le circostanze del suo arruolamento sono così particolari che giustificano l'occhio di riguardo che Erwin ha per lui. Anche perché il comandante è un uomo, oltre che intelligente, molto pratico, di quelli che badano più alla sostanza che alla forma...
Levi però, per quanto infastidito, prende molto sul serio l'incarico, scegliendo la sua squadra in modo ponderato, e non certo basandosi sulle sue simpatie (da cui probabilmente è immune!). Le modalità che lo portanto alla scelta di Petra, che in effetti può sembrare strana, come da te descritte, sono assolutamente plausibili. In un gruppo, non conta soltanto la mera forza bruta, ma anche altre qualità, che lui ha riconosciuto nella ragazza: intelligenza, umiltà, empatia. Concordo con te sul fatto che tra loro ci sia una forte sintonia, ma non credo altro, forse nemmeno da parte di lei, tolta la stima, la devozione e certo anche dell'affetto.
Il tuo tocco da maestro finale: l'idea che l'abitudine di conservare gli stemmi dei soldati caduti gli sia stata suggerita proprio da Petra! L'ho trovata geniale, e tenerissima: è un gesto molto femminile, ma che si sposa benissimo con la sensibilità di Levi, che si sente sempre responsabile della vita dei suoi ragazzi, come (passami il paragone irriverente!) una chioccia, rude e acida finché si vuole, ma sempre una chioccia!
Complimenti e alla prossima!

Recensore Junior
23/04/16, ore 14:36

Che bello, un nuovo capitolo:)
Che posso dire, mi è piaciuto? OvviamenteXD
Hai cambiato panorama, dalla città sotterranea sei passata alla legione esplorativa, agli esordi quando Levi viene nominato capitano e devo dire che ho apprezzato tanto questo capitolo perché hai descritto Levi sotto altri punti di vista: quello di Petra e di Erwin.
Hai messo in luce un Levi che non si trova a proprio agio nella veste di capitano e non posso fare altro che condividere questa teoria, difatti non credo che lui abbia mai voluto essere "l'eroe, l'uomo più forte dell'umanità". Sente il peso del ruolo che deve ricoprire e non può fare a meno che sentirsi in colpa per la vita persa in battaglia, questo concetto l'hai fatto esprimere da Petra.
Mi è piaciuta questa Petra, piccoletta ma con una grande forza d'animo difatti la vedo anche io così: gentile ma decisa!
Levi, dato che è un attento osservatore, ha subito capito che la ragazza ha stoffa da vendere!:)
Che posso ancora dirti? E' stato un piacere leggere questo piccolo Shot, ogni volta ci sveli il lato sensibile di Levi, grazie<3
ci sentiamo presto
un abbraccio

Nuovo recensore
22/04/16, ore 22:09

Ti lascio la seconda recensione in questa serata solo per dirti che ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh è tutto troppo bello e basta, ho fatto la seria prima, ma ora non riesco proprio a mantenere il contegno siufbvwsd
Sicuramente, tra tutti, questo è il mio capitolo preferito *________*
Ora mi eclisso nuovamente, spero di leggerti preeeeeeeeeesto :3

Nuovo recensore
22/04/16, ore 20:47

Da Natale è passato un bel po' di tempo, ma comunque mi trovo qui a recensire, forse troppo in ritardo, perchè questa fic è troppo tenera per non essere considerata v.v
Anche se continuerò subbbbito a leggere gli altri capitoli, voglio ugualmente soffermarmi per lodare la tua capacità di aver colto il personaggio: ce lo vedo molto Levi a pensare al suo passato e a metterlo da parte, e ad essere felice per la sorpresa che gli hanno fatto :') Mi sono piaciute tanto soprattutto le scene dell'infanzia, che riescono ad inquadrare una crescita psicologica per niente facile.
Il lessico è ampio e mi ha coinvolto il modo in cui è stato utilizzato, per niente scontato o ripetitivo. L'unico consiglio che posso darti è quello di stare attenta alla punteggiatura, che a volte è posizionata in modo sconveniente. Nonostante la mia fissazione per la punteggiatura, ho continuato a leggere, e questo ti può far capire quanto sono stata presa v.v
Ora continuo a leggere, sperando di poterti lasciare un'altra recensione :3

Cherry

Recensore Veterano
17/04/16, ore 20:29

Cara DivergenteTrasversale,
Ragazzo di strada… Titolo adattissimo a presentare questa slice of life. Perché fa subito capire al lettore che un ragazzo di strada non è sinonimo di delinquente. Il ragazzo di strada, è colui che è vissuto da solo, che è stato capace di sopravvivere nonostante tutto, nonostante l’abbandono, la solitudine, la fame.
In questo pezzo, vediamo Levi non solo alle prese con una ragazza senza paura, che cerca di aiutare gli altri, meno fortunati di lei. Ma anche e soprattutto, io ho visto Levi alle prese con se stesso e le laceranti contraddizioni che abitano in lui.
Il sentimento ambivalente che il giovane sente dentro di se’ verso questa fanciulla, e cerca con tutte le sue forze di allontanare, è anche un confronto con se stesso.
Colui che è diventato, colui che è stato, ma anche colui che potrebbe essere. Ho trovato magnifico il confronto sottinteso tra queste tre anime di Levi: lui altro non è che il prodotto di ciò che ha vissuto, delle tragiche esperienze che lo hanno colpito, ma la natura profonda di un essere umano, nulla può cancellarla, e talvolta riemerge. Senza che quella persona possa fare nulla per arginarla. Con grande stupore per lo stesso Levi.
Questo pezzo, proprio per i contrasti interiori che il giovane vive e la scissione tra il ragazzo di strada-delinquente ed il suo compiere un'azione nobile, è tematicamente collegato alla prima volta (che ho letto prima di questa shot). Ho percepito un continuum tra questi due pezzi, in cui emergono le complesse contraddizioni ed i chiaroscuri che lo caratterizzano, perché è difficile che un personaggio profondo sia bianco o nero, ma spesso il suo modo di essere è una sfumatura di grigi.
Ho immaginato come una vivida fotografia il momento in cui Levi ha aperto l'uscio, in cui si è trovato di fronte la ragazza dai capelli rossi, ma soprattutto l'attimo in cui lei gli ha sfiorato la pelle con le labbra.
Questa scena finale ha una carica di poesia inespressa davvero notevole, soprattutto considerando il background tragico e nero in cui è inserita.
Come un filo narrativo riannodato, la scena si chiude con Levi che sorseggia il suo tè, ormai freddo, richiamo all’incantesimo del tè con cui si apre questa raccolta.
Ti rinnovo i miei più sinceri complimenti per la qualità narrativa, per la passione ed il rispetto che percepisco nel tuo raccontare questo personaggio, e per la capacità di narrare spaccati di vita che entrano profondamente dentro il lettore.
Un abbraccio,
gratia

Recensore Veterano
06/04/16, ore 03:21

Cara Fenice,
Dopo l’incantesimo del tè, ove ci hai condotto in una sfera privata e quasi magica di quiete e pace (pur se apparente), in questo pezzo il ritmo narrativo cambia, i toni divengono più grigi, la malinconia pervade uno dei momenti più significativi nella vita di ogni essere umano. Ci introduci all'infanzia del piccolo Levi.
Mi stupisce sempre il rispetto e la delicatezza che percepisco nel modo che hai di narrare questo complicato personaggio. Hai fatto una scelta che ho amato molto, quella di far seguire questo pezzo dal ritmo incalzante, in cui accadono molti fatti, al confine tra passato e presente, ad un capitolo (quello del tè) meditativo, introspettivo, in cui i fatti che accadono sono pochi, e comunque meno rilevanti rispetto alla splendida atmosfera che hai saputo creare. Scelta perfetta a mio parere, perché per poter comprendere l'interiorità di un essere umano, si deve necessariamente conoscerne il passato. Ho apprezzato moltissimo la progressione nella mente di Levi, il cambiamento della luce nel suo sguardo, da innocente e colma di speranza (come tutti i bambini dovrebbero avere) ad occhi in cui il grigio avanza sempre più, ricoprendone il blu. Occhi che altro non sono che specchi involontari della progressiva disillusione che avanza nell’animo del bambino.
La scena del pestaggio e della scommessa è di una silenziosa crudeltà, rimane impressa negli occhi per quanto male abbia fatto al piccolo Levi, per quanta devastazione essa abbia causato nell’animo innocente e pieno di speranze del bambino. Un silenzioso abisso di dolore descritto con potenza e delicatezza evocativa al tempo stesso.
Ci stai conducendo per mano attraverso una vita fatta di dolore e violenza anche attraverso delicati momenti corali di calore umano, come quello che conclude il primo, vero compleanno di Levi dal giorno della morte di sua madre.
Non posso che rinnovarti i miei complimenti, sappi che amo il tuo stile narrativo, capace di spaziare dall’introspettivo al descrittivo con grande versatilità.
Un abbraccio,
gratia

Recensore Veterano
03/04/16, ore 21:12

Cavoli, che gancio nello stomaco, amica mia.
Sfido chiunque a non aver fatto la stessa cosa di Levi: se un viscido porco avesse parlato così di mia madre mi sa che avrei fatto lo stesso. Penso che in simili frangenti si diventi istinto puro. Lui mantiene la sua morale e la sua integrità e siccome è in fondo una brava persona magari rimane turbato per le azioni violente che a volte e costretto a compiere: molto bella l'introspezione che hai fatto.
Mi è piaciuta l'ambientazione molto calzante del bordello dei bassifondi: ha qualcosa di storico, sembra quasi il postribolo di un tempo.
E' tutto ben misurato e con un suo equilibrio in questa nuova storia della tua collezione.
Bravissima, come sempre.
Ciauzz
K.-L.

Recensore Master
03/04/16, ore 20:24

Oh, sì: di sicuro quel bastardo di Kenny glielo ha insegnato assai bene come si maneggia un coltello. 
Ma non ha saputo insegnargli una cosa basilare: cioè che se si uccide, come giustamente hai esplicato tu in questo splendido racconto, si muore dentro. Un pezzo alla volta, D'altronde, se si è già completamente marci interiormente come lo "zio" di Levi c'è ben poco da sperare in insegnamenti elevati.
La morte eleva il suo canto insinuante. Ci solletica l'orecchio e ci convince che la decisione presa è quella giusta. Perchè Basileus è talmente orrido che lo si vorrebbe vedere maricire nella melma, specialmente quando sporca con le labbra infami il nome di Kuchel. Credo che chiunque di noi possa capire lo stato d'animo di Levi e la sua reazione.
Poi però il prezzo da pagare sono passi più stanchi e notti sempre più lunghe. Ha salvato una fanciulla innocente ma al tempo stesso ha condannato se stesso al pesante giogo del rimorso.
Il soldato più forte dell'umanità vorrebbe perdonare se stesso: per essere stato un bimbo ancora troppo piccolo ed indifeso, incapace di proteggere la sua povera mamma, costretta a prostituirsi. Per aver dovuto seguire Kenny, permettendogli di insegnargli cose immorali, come rubare e maneggiare il coltello. Per non aver saputo proteggere Farlan ed Isabel.. e così pure Petra.
Per non aver lasciato il coltello alla sua cintura, in quel giorno cruciale.
Ogni volta che leggo di Levi, del tuo Levi, ovvero di come lo sai rendere in modo così rotondo (nell'accezione del termine da me già usata, cui rimando) e perfetto, non posso fare altro che inchinarmi di fronte alla tua profondità d'animo. Perchè non è un personaggio semplice e a snaturarlo e a banalizzarlo non ci vuole nulla.
Ma tu lo sublimi.
Un abbraccio,
Lou