Recensioni per
L. A. CONFIDENTIAL {Confidenzialmente Levi Ackerman}
di kamony

Questa storia ha ottenuto 73 recensioni.
Positive : 73
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
02/04/16, ore 16:26

Ah, questa volta mi hai proprio fregato! Anch'io ho pensato che la "prima volta" si riferisse a tutt'altro. 😀
Molto bello il giochino e assai ben congegnato. Forse potevi allungare un po' l'azione e accorciare l'introspezione, ma nel complesso è davvero godibile e ci regala un altro scorcio di questo personaggio così complesso e difficile da rendere e che sai trattare così bene sia in chiave comica sia in chiave drammatica. 😊 Brava!

Nuovo recensore
31/03/16, ore 20:28

Buonasera! Che bello,aspettavo da un sacco questo capitolo anche se non ho potuto leggerlo prima,il liceo mi distrugge ahahah ma bando alle ciance! A dire la verità appena ho letto il titolo ho creduto fosse tutt'altra cosa è ho subito pensato al fatto che Isayama avesse detto in un'intervista che Levi è ancora vergine quando incontra Armin e Co. Comunque immaginavo avresti cambiato qualcosa nella storia,ovviamente non può essere tutto uguale! XD comunque devo dire che non mi hai deluso affatto(come sempre del resto),in questo capitalo hai descritto un Levi freddo e calcolatore all'apparenza,ma che poi si fa in quattro per salvare quella povera bambina. Ti dirò,quel Basileus mi ha ricordato tanto un personaggio di Harry Potter per come l'hai descrittoXD beh,non c'è che dire,un ottimo lavoro come al solito! Solo una delucidazione:non seguendo il manga,non so alcuni particolari della vita di Levi (pur avendo visto gli extra)...sua madre era COSTRETTA a fare la prostituta nel Ghetto? Dalla tua storia sembra di si,in quanto Levi la ricorda sempre affettuosamente. Comunque,non so se queste informazioni ci siano nel manga, in caso chiedo,giusto per capirci un po di più aspettando la seconda serie...e niente,complimenti,spero che aggiornerai presto anche con altre storie! Intanto io torno a studiare il tedesco con tutte le sue regole complicate ahahahha Bacioni!

Recensore Veterano
31/03/16, ore 00:13

C'e' sempre una prima volta: una per amare, una per odiare... Una per sentirsi mortificati o sconfitti, una per scoprire cosa significa la morte di una persona che percepiamo profondamente legata a noi.
Per il giovane Levi, tutte queste prime volte (tranne forse l'amore carnale) sono gia accadute. E sono accadute troppo presto. L'odio per gli uomini che usavano sua madre, la mortificazione per quell'essere umano tanto amato mentre il suo corpo veniva usato da altri... E soprattutto, la sconfitta di crescere senza le amorevoli cure materne. Tutto ciò culmina in una morte tragica e lacerante, affrontata troppo presto e mai superata.
La perdita della madre ha certamente contribuito ad alterare il fragile equilibrio di Levi. L'esperienza estrema che viene qui raccontata è quasi una naturale conseguenza delle condizioni di vita che il giovane ha affrontato, delle sue esperienze traumatizzanti, del dolore. E soprattutto, dell'odio.
Credo che Levi abbia anche rivisto sua madre in quella ragazzina che l'essere immondo voleva immolare sull'altare della cupidigia e della pedofilia. In qualche modo, Levi ha voluto salvare la ragazzina anche perché non è riuscito a fare lo stesso con la madre, essendo stato troppo giovane. Infatti, la prima volta da assassino si è concretizzata quando Basileus ha nominato la madre di Levi.
Ti rinnovo i miei più sinceri complimenti per la narrazione tesa e drammatica, la profonda caratterizzazione del personaggio di Levi e per l'aver descritto metaforicamente, in questa "prima volta" violenta, molte altre prime volte di questa giovane anima tormentata.
gratia
(Recensione modificata il 31/03/2016 - 01:58 am)

Recensore Master
30/03/16, ore 23:20

Ehehe, è logico che la prima cosa che venga in mente sia "quella" (magari collegata al capitolo precedente)! Ma ormai conosco bene l'autrice e so che bisogna sempre stare in campana! Poi, il disegno all'inizio... insomma, nemmeno Levi si presenterebbe così a un appuntamento galante, no?
Scherzi a parte, il ritratto di Levi come piccolo boss del ghetto è semplicemente perfetto! Libero e indipendente, si è fatto una fama tale da permettergli di fare il freelance: decide solo lui come, quando e con chi lavorare. Secondo me è molto credibile anche come giocatore di poker: ce lo vedo, freddo e impassibile al tavolo da gioco! Gli sta bene anche essere considerato un po'... schizzato, così tutti girano al largo e lo trattano con le pinze. Insomma, giovane e piccoletto, ma con le idee ben chiare e una personalità che non si lascia schiacciare da nessuno.
Però mantiene una sua "purezza" e una sua morale, come si evince dal fatto che non voglia frequentare il bordello, dalla devozione che comunque mantiene (giustamente) per la madre, da come interviene per salvare quella povera ragazzina. Avrebbe potuto semplicemente starne fuori, invece non può sopportare questo atto orribile e arriva ad uccidere, per la prima volta, appunto. Un individuo rivoltante, ma pur sempre un essere umano. Ma non lo fa con sadismo o crudeltà o compiacimento, semplicemente non può evitarlo. E, per sua fortuna, ammazzare non diventa mai un'abitudine, non impara mai a "farci il callo", resterà sempre un'opzione estrema.
Ho trovato anche magistrale il ritmo narrativo, il modo in cui hai costruito la situazione che porta alla scena clou (l'uccisione è da film, così efficace nella sua essenzialità), il crescendo del pathos.
Uno dei capitoli migliori (già gli altri....), in cui emerge ancora più chiaramente la tua maturità letteraria!

Recensore Master
30/03/16, ore 22:39

Ohh questo capitolo è molto interessante!
Il titolo non mi ha tratto in inganno, non traggo mai a conclusioni prima di leggere, ma sono rimasta comunque di stucco! Un Levi assassino non me lo sarei mai immaginato in così giovane età.
Mi è piaciuto il modo in cui difende la povera ragazzina, il tema dell'abuso sessuale (soprattutto su minori) mi ha sempre particolarmente toccato.
Scusa per la brevità della recensione, ma vado di fretta!!
Continua così!
Alla prossima!

Recensore Junior
30/03/16, ore 20:39

Ciao! Questi frammenti della vita di Levi mi piacciono un sacco! Mi è piaciuta soprattutto la storia del té, l'ho trovata davvero dolce e hai inquadrato benissimo il rapporto con sua madre. Trovo che Levi sia il personaggio più bello del manga ed è veramente raro trovare delle fanfiction che gli rendano giustizia. La tua mi piace un sacco e la seguirò di sicuro.
Aspetto con trepidazione il prossimo capito!
A presto, Shige

Recensore Junior
30/03/16, ore 16:38

Che bello scherzetto ci hai fattoXD
Eh sì, lo ammetto, appena ho letto il titolo ho pensato: chi sarà mai la fortunata donzella?
Non preoccuparti, non mi hai delusa affatto, anzi ho trovato questa prima volta ricca d'emozioni.
Devo farti i miei complimenti per la parte in cui entra nel bordello, il disgusto di levi proviene dalla mente e questo si ripercuote sul fisico. L'ho trovato pertinente al personaggio ma anche molto realistico( se penso a un fatto della mia vita che mi ha turbata, dalla bocca dello stomaco mi sale il disgusto), sei stata brava! :)
Poi arrivano i pensieri su Kuchel e non posso far altro che condividerli: ho riflettuto tanto sulla sua morte e sì, Hajime ci ha comunicato che è morta a causa di una malattia, ma credo che questa non fosse solamente fisica. Quel paragrafo mi ha toccata, sei stata brava e convincente!

La piccola vergine deposta su un letto di petali, è stata una scena così raccapricciante, ho sentito la pelle accapponarsi e il disgusto di Levi è più che comprensibile. La cosa che ho apprezzato è che Levi in questa parte non vuole fare "l'eroe": salva la ragazza da quel terribile destino per una questione personale, forse anche lui da piccolo fantasticava su questo fatto, magari desiderava che qualcuno salvasse la sua mamma. Non so, io l'ho interpretata cosìXD

La scena in cui uccide il proprietario del bordello, perfetta! Non è giunta troppo drammatica ma neppure sanguinaria, agli occhi di Levi il tutto si svolge nell'apartiticità, solamente la ragazzina urlante ci svela l'orrore che si sta svolgendo.
Ho trovato pertinente al personaggio il suo atteggiamento nei confronti dell'assassinio: nè gioia nè dolore. Qualche rimorso ce lo sveli, ma tutto sommato la situazione ha imposto l'uccisione del proprietario.

E' stato un piacere leggere questo racconto che ci mostra quanto Levi sia un uomo forte ma ricco di fragilità legate al passato;)

Non posso far altro che riempirti di complimenti:)
un abbraccio
Mistiy

Recensore Veterano
25/03/16, ore 23:49

Mi accosto da neofita a questo complesso personaggio, e desidero darti le mie impressioni, che spero colgano la natura di Levi, nonostante la mia inesperienza in materia :)
Il rito del tè, un minievento sociale e tradizionale in molte culture, da quella anglosassone, a quella asiatica. In genere, il tè implica condivisione con altri esseri umani. Qui ci proponi un momento personale e introspettivo, in cui apri una finestra narrativa silenziosa su Levi. Il lettore ed il narratore stesso divengono osservatori rispettosi.
Hai descritto meravigliosamente questo momento interiore per il giovane soldato. I piccoli gesti che fa Levi si fondono con estrema naturalezza, in un’alchimia delicata ed onirica, con l’odore ed il calore del tè, ma anche con la serenità di questo breve momento personale. Per Levi, il tè non è un rito, una condivisione, ma un momento personale, confidenziale (riprendo il titolo di questa raccolta). Un incantesimo. L’incantesimo inizia, conduce in una dimensione parallela, in una realtà virtuale, quella del silenzio, dell’ascolto della propria voce interiore. Un incantesimo così potente, seppur breve, da dare l’illusione a Levi di vivere in tempi di pace. Eppure, ogni incantesimo inizia, ha un climax (che io ritrovo nel momento in cui lui si siede a degustare la bevanda da lui preparata con tanta dedizione) e una fine. L’incantesimo si spezza, per poi ricominciare, uguale a se stesso, il giorno successivo.
Ti faccio i miei sinceri complimenti per l’atmosfera delicata ed intensa che riesci a creare con il tuo stile narrativo, per la cura stilistica e lessicale, ma soprattutto per la capacità di far parlare questo personaggio, complesso e tormentato, nel silenzio assoluto.
gratia

Recensore Master
05/03/16, ore 20:26

Awww il primo amore. Di sicuro non si scorda mai, e sono proprio curiosa di vedere come lo vivrà il caro Levi.
Sinceramente, ho proprio paura che la fanciulla non finirà bene, dato la "fortuna" che circonda il giovane Ackerman. Insomma, tutti coloro intorno a questo povero ragazzo finiscono malissimo, forse persino...ok, se non hai letto l'ultimo capitolo del manga non posso farti spoiler ^.^"
Spero che alla cara Gran vada meglio!
Continua presto, sei mitica!
Alla prossima!

Recensore Veterano
05/03/16, ore 15:31

Capita spesso che noi maschietti facciamo qualcosa di decente quando siamo ispirati da qualche donzella: mi sa che conosci bene l'animo maschile e ti faccio i complimenti perché lo hai capito e lo hai espresso nel modo giusto. Una ragazza come Gran ispira, eccome. Non che Levi sia cattivo, anzi. Ma forse aveva bisogno di essere spinto da una come Gran a compiere una bella azione e a pensare anche al prossimo. Se un uomo migliora spesso è grazie a una donna e io ne so qualcosa.
Questo racconto è molto bello e toccante e mi piace leggere cose che mi fanno riflettere.
Brava.
Ciauzz,
K.-L.

Recensore Master
05/03/16, ore 15:21

Sì sì, devi assolutamente dare un seguito a questo incontro fatale, capace di sconquassare così tanto l'anima di (finto) ghiaccio del Nostro!
Mi colpisce sempre la tua capacità di "inventare" il passato dei personaggi originali, di cui spesso non si sa poco o nulla, mettendoci tanto di tuo, ma senza mai stravolgerli o facendoli diventare qualcos'altro. Tanto che alla fine mi dico sempre che non poteva essere altro che così.
In questo "quadro" in particolare troviamo un Levi giovane, ma già disincantato, con un carattere e un atteggiamento induriti dalla cruda realtà del ghetto. Si è ritagliato il suo spazio di sopravvivenza e ha un solo obiettivo: fare soldi e andarsene da lì. Qualunque mezzo e qualunque guadagno sono leciti. Finché accade qualcosa che lo fa un po' deviare dal percorso: un incontro. La ragazza che per lui, in un primo momento, era soltanto un mezzo come un altro per avvicinarsi al suo scopo, lo provoca, in un certo senso lo costringe a fare i conti con una parte di sé che aveva messo a tacere, pur di sopravvivere. E non soltanto perché è molto carina, ma soprattutto per quello che fa, che lo colpisce come un pugno nello stomaco. Nessuno meglio di lui può capirne il valore, lui che è stato un ragazzo di strada, che ha sofferto la povertà e l'abbandono. E questo lo porta a fare un gesto che lui stesso razionalmente disapprova. Poi il colpo di grazia glielo dà proprio Gran, con quel bacio semplice e casto, ma capace di sconvolgere uno come lui, che non è abituato a gesti d'affetto, anzi, ne è stato privato fin dalla più tenera infanzia. Perché, per quanto cinici e duri si possa fingere di essere, la domanda di amore, verità, giustizia e bellezza saranno sempre la parte più vera e ineludibile di noi.
Queste esigenze si riflettono anche in due piccoli particolari (e secondo me non li hai messi lì a caso), che apparentemente stonano per uno che vive nel ghetto: la casa perfettamente pulita e la ricerca di miscele di tè particolari, che testimoniano il bisogno di non abbruttirsi, di restare un uomo, malgrado tutto.
Bravissima!

Recensore Master
05/03/16, ore 14:08

Dopo una settimana di lavoro "matto e disperatissimo" avevo bisogno di una virtuale tazza di brodo caldo per l'anima.
E questo tuo racconto lo è.
Pur capendo le perplessità, più che legittime, che ogni autore (me compresa) possa avere verso le proprie storie, ti dico che questa storia tua, convince, eccome. 
E' di una bellezza inenarrabile.
Trasmette un messaggio splendido, caldo, intenso come un abbraccio. E' importante non solo come scriviamo e su cosa scriviamo, ma anche e soprattutto ciò che trasmettiamo.  Abbiamo responsabilità verso chi ci legge, specialmente in merito ad un fandom frequentato da persone giovani.
Abbiamo bisogno di bellezza, di buoni principi, di buone azioni. Di Giganti che distruggono tutto ne abbiamo abbastanza. E tu sai di quali "Giganti" io parli.
Questa one-shot insegna quanto possa essere bella l'anima umana, a dispetto di tutto lo schifo che ci circonda. Ammiriamo la bellezza sublime della piccola Gran, che non si compiace del suo essere privilegiata rispetto ai poveri disgraziati del Ghetto, per donare tempo, sorrisi e suoi oggetti personali a bambini sfortunati e senza genitori. Sappiamo, grazie a te, di Madame Elodie, che protegge come può i piccoli orfani sotto le sue ali.
E poi abbiamo il ragazzo di strada, che si nasconde dietro atteggiamenti da duro e da menefreghista. Ma che ha fame di dare e di ricevere amore. 
Ama la bellezza e la bontà, desidera far parte di tutto ciò che è puro e luminoso, lui che è cresciuto nell'ombra. E' come una pianta che anela alla luce e cresce nel fango, anche in modo disarmonico. ma cresce lo stesso e si spinge verso l'alto.
Solo tu potevi fare un ritratto così splendido ed autentico di questo piccolo, grande uomo, con la parolaccia sulle labbra ma con la poesia nell'animo: segue Gran, la protegge da lontano... e poi i soldi del suo "incarico" li dona tutti a Mme Elodie, per far sfamare e vestire gli orfanelli.
Continua così, ti prego.
 

Recensore Junior
05/03/16, ore 12:16

Al di là delle vicende in sè, che comunque fin'ora ho trovato sempre interessanti, quello che mi piace di questa tua serie è come tramite piccoli scorci di vissuto ci sveli l'uomo.
In questo in particolare tocchi quello che è, secondo me, uno dei lati più interessanti di questo personaggio, cioè il suo equilibrio tra chi è davvero nel suo intimo e la sua durezza esterna che non concede di farlo capire agli altri. Hai caratterizzato benissimo questo fatto nel tuo Levi, mi piace come c'è sempre un sottinteso, ma nemmeno troppo, bisogno di ricordarsi di mantenere quel tono a volte, soprattutto davanti a questa dolce ragazzina che, pur sembrando innocua in qualche modo, ha però abbattuto qualcuno degli ostacoli posti dalla sua personalità per proteggersi.
Lo spaccato che racconti poi è delizioso, è sicuramente voglio saperne di più!
Bel lavoro, come sempre 😊

Recensore Master
05/03/16, ore 11:33

"Decise quindi di rendendosi odioso, cosa che tra l’altro gli veniva piuttosto bene quando voleva."
Ah ah ah... me lo immagino fermo sulla soglia che ringhia cercando di apparire più duro e menefreghista possibile, ma è pur sempre ancora giovane e Gram non deve essere stupida. Sono proprio curiosa di vedere come si evolverà questo "primo amore" di Levi. Mi è piaciuta anche la parte in cui descrivi il negozio e in che modo Levi lo frequenta. Grazie alle tue storie sto entrando lentamente in questo mondo di guerra, miseria, terrore, ma anche amicizia e cose belle.

Recensore Junior
08/01/16, ore 22:51

Scusami se mi presento solo adesso a recensire questa storia natalizia, ma le feste mi hanno rapita e il panettone mi ha definitivamente uccisa
Che dirti fanciulla? Un'altra storia meravigliosa curata nei dettagli, dove il Levi è meraviglioso, mi sono commossa. Anche io vedo il Kenny come lo immagini tu, parecchio bastardo, anche perché nel manga c'è scritto chiaramente che lui non voleva che la sorella tenesse il figlio, quindi mi sa che il Levi lo cura per dovere e non per affetto. Povero piccino quanto deve avere sofferto mi si è stretto il cuore! La seconda parte è decisamente più soft e natalizia, che dire? Mi ha conquistata! Il regalo di Hanji è il più Levioso di tutti, credo che comincerò a shipparli ed è solo una colpa tua, il Levi e la Hanji chi lo avrebbe mai detto?
La cosa che mi è più piaciuta di tutta la storia e questo senso di famiglia che hai dato al gruppo. E' una cosa molto bella che credo sia anche un po' reale e vicina alla serie vera.
Aspetto di leggere la prossima puntata e scoprire che segmento della vita del Levi che ci regalerai.
Grazie delle emozioni!