Recensioni per
Pagine dimenticate
di Freya Crystal

Questa storia ha ottenuto 60 recensioni.
Positive : 60
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
25/03/19, ore 16:58

Ciao Freya!

Ho trovato questa drabble piacevolmente sinistra anche prima di capire chi fosse il personaggio, e l'ho adorata quando l'illuminazione mi ha colta!
Ho apprezzato come ogni dettaglio funzioni alla perfezione, nonostante tu abbia dovuto ricamare un po' su quel poco che sappiamo (così poco che servono ben meno di cento parole per raccontarlo!). Oltre all'ovvio richiamo ai sette mariti e al mistero attorno alle loro morti, ho apprezzato particolarmente la sua mancanza di rimorso di fondo – solo in sogno cerca una vena d'espiazione – e il considerarsi 'emblema del tradimento': difficile immaginare un tradimento peggiore che uccidere il proprio marito per arricchirsi!
La chiusura, poi, è perfetta: la morte è il suo talento non solo perché è chiaramente molto brava a farlo senza lasciare tracce, ma anche perché è de facto il talento che la tiene in vita, che le permette di sostentarsi (e di sostentare il figlio).
Forse mi resta solo una minuscola perplessità: la scelta di riferirsi alle sette meraviglie del mondo, che tendenzialmente dovrebbero essere meraviglie Babbane. Però mi è anche piaciuto immaginare che in realtà ci sia una mano magica dietro a renderle 'meraviglie', o che anche i maghi abbiano le loro ^^ Quindi alla fine è stato uno spunto interessante!
Tra l'altro – restando in tema di spunti interessanti – prima d'ora non mi ero mai resa conto che non sappiamo se la madre di Blaise sia propriamente la 'Signora Zabini': chissà il Signor Zabini quale marito è stato! E in effetti, Zabini deve essere piuttosto spietato a propria volta per non recriminarle l'uccisione del padre... (perché sono abbastanza convinta che non sia così ingenuo da credere in una 'misteriosa' scomparsa!)
Comunque setsy mi ha fatto avere il link dove ha trovato le info su di lei come Suzanne, ma secondo me è solo una scheda di un gioco di ruolo (è proprio un forum su un GdR) e credo ogni dettaglio aggiuntivo a quelli canonicamente noti sia inventato :(
Non l'ho trovato in nessun'altra enciclopedia potteriana (tra l'altro ho cercato direttamente in quel inglesi, più complete) e di solito questo significa che l'informazione non è canon...

Visto che la tua storia mi ha messo a dura prova, è doveroso che io condivida anche qua le mie riflessioni pre-illuminazione!
Tra l'altro stranamente – pur avendo ovviamente pensato agli Horcrux – non mi ha neanche sfiorata l'idea che il protagonista potesse essere Voldemort, perché quel 'Chi può dirlo oltre a me?' fin da subito mi ha fatto pensare che il protagonista dovesse essere il 'distruttore' in persona. Per questo avevo pensato a Harry, anche se le righe successive mi hanno prontamente smentita XD

"Qua – prima di avere avuto la (spero) giusta illuminazione – viaggiavo in alto mare: quel sette al tempo stesso era un grosso indizio e un enorme mistero; leggendo, il primo pensiero è volato ai sette Horcrux (o meglio, sei più Harry…), anche perché almeno uno è stato bruciato e uno si è fatto un giro in un lago ghiacciato; la seconda parte però non tornava, e poi chi dovrebbe ballare sulle loro (metaforiche) tombe, Harry?? Per un attimo l’ho immaginato vestito come a un baccanale a danzare in un cimitero XD
Con ‘la loro morte è il mio talento’ ho pensato alla bacchetta della morte, e andando a riguardarmi la spiegazione di Xeno ho contato sette morti inziali della sua scia di distruzione; eppure, non aveva senso che la Bacchetta s’immaginasse davanti alle lapidi, e nessuno di loro è bruciato o annegato; in riferimento a questa vicenda ho pensato alla Morte stessa, ma non poteva essere perché esplicitamente citata, seppur come morte generica…
Ho pensato ad altri ‘sette’: ovviamente i sette fratelli Weasley, ma non mi pare c’entrino nulla, così come i sette Potter. Ho pensato a un bolide che pensa a sette giocatori quidditch da disarcionare, ma troppe cose non funzionano; ho pensato ai sette passaggi segreti di Hogwarts, potenzialmente distrutti nella guerra (quelli che non erano già chiusi), ma di nuovo troppe cose non avrebbero avuto senso."

Un abbraccio e alla prossima! Fa sempre piacere ritrovarsi ^^

Recensore Master
20/03/19, ore 13:25

Ciao, Freya!
Eccomi finalmente anche qui!
Devo farti davvero i miei complimenti, perché questa drabble è geniale: gli indizi per arrivare alla soluzione c'erano davvero tutti, eppure mai e poi mai mi sarei ricordata della "povera" vedova Zabini (e dire che è un personaggio che mi affascina un sacco, e che tempo fa avevo anche meditato di scriverci sopra qualcosa... mi mangerei le mani, ripensandoci).
Ovviamente io sono caduta nel tranello di Voldemort, ma cerco di consolarmi ripetendomi che anche quando ho scritto il suo nome ero certa che tante cose non quadrassero. Insomma, l'ho scritto giusto per non consegnare in bianco, ecco XD
Oltre alla questione che hai giustamente sottolineato nelle note, ossia al fatto che Voldemort non sarebbe affatto stato l'unico a sapere come gli Horcrux erano stati distrutti (anzi, inizialmente non ne era nemmeno cosciente), anche la sua caratterizzazione non sarebbe stata granché adeguata. Insomma, l'idea di Voldemort che danza in un cimitero baciando tombe è abbastanza surreale XD
Ora che finalmente ho la soluzione, devo dire che apprezzo ancora di più la drabble: sei riuscita in pochissime parole non solo a creare un ritratto coerente della vedova Zabini, ma anche a caratterizzare un personaggio di cui, in realtà, non sappiamo nient. Questa immagine di vedova nera, sensuale e implacabile, con le labbra sporche di sangue e un rimorso solo finto in sogno è molto potente e interessante.
Direi che riuscire a fare quello che hai fatto non è per niente un'impresa da poco, bravissima!
In bocca al lupo per il contest!

Recensore Master
19/03/19, ore 22:36

Ed ecco la mia preferita in assoluto, una che mi ha rievocato subito il tuo stile nella storia di Penny Dreadful... l'intreccio di rovi e rose è davvero bello, sia in senso simbolico che estetico, e lei che danza tra le tombe sicuramente una visione affascinante. Certo, dal nostro punto di vista, da quello dei poveri mariti meno XD
Non mi ricordo se si accenni a quale sia il rapporto di Blaise con la mammina, ma non mi pare negativo
Lei, nella tua drabble, non ha pietà, neppure un po' dispiacere, uccidere è una sua specialità. Proverebbe a baciare le tombe, ma con una bocca macchiata di sangue, quindi non c'è nessuna speranza. La vedova nera colpisce, divora gli sposi, e resta trionfante.
Non era certo sfacciata, ma questo "danzare" era molto femminile, e mi ha dato una mano per imboccare la strada giusta
complimenti, mi è piaciuta davvero tantissimo!**
a presto,
Setsy

Recensore Master
13/11/17, ore 21:14

Contest: Director's cut, di Setsy
Freya Crystal con: L’ultimo destino  
Grammatica:  

riconcigliarsi = riconciliarsi
personaggio indicato con "Sopresa" = sorpresa. Le note sono parte della storia, quindi c’è una piccola detrazione, ma la grammatica è ottima.
Stile:
Hai utilizzato un linguaggio chiaro e molto musicale, che sostiene il tipo di narrazione frammentario che hai scelto.
Si intuisce che i personaggi si trovano in un limbo, o comunque in uno stato fuori dalla realtà, perché si parlano come se ognuno interferisse in un sogno dell’altro. Molto suggestivo, riesce ad evocare molto più di quanto si potrebbe spiegare con frasi dirette e lineari.
Gli occhi come scrigni infetti sono la descrizione che ha più forza, fa già immaginare i corpi di questi sfortunati ragazzi come dei cadaveri…
Ognuno dei due aveva desideri e aspettative molto diverse, ma è credibilissimo, leggendo la tua drabble, che in realtà abbiano avuto questa specie di riconciliazione e accettazione.
IC:
Per prima cosa ci tengo a dirti quanto siano coinvolgenti Merope e Tom nella tua versione: l’IC è altissimo, tranne quello che trovo sia un piccolo “miglioramento”, che comunque ci sta: questa era l’edita, quindi passa qualcosina in più.
Merope è perfetta: lei era innamoratissima di Tom, nel suo modo sbagliato, contorto, ma che ― spero che non sia una mia idea troppo personale — non riesce a farla essere odiosa, solo da compatire. Lei ha visto in questo giovane così diverso dai suoi familiari la speranza, ma non le era riservato un destino felice.
Tom è un pochino bonario, alla fine. In realtà non sappiamo cosa pensasse negli ultimi istanti, quindi posso fare solo una piccola detrazione; è difficile che abbia davvero perdonato Merope, ma è stato bello leggerlo.
Titolo:  
Diretto e giustamente anticipatore del contenuto.
La Morte è davvero l’ultima cosa con la quale possiamo avere a che fare, che sia destino o legge terrena, semplicemente.
Nel caso di una storia come quella di HP, nella quale è stata una profezia a dare inizio al cuore della vicenda, tutto quello che può essere interpretato in modo “magico” è un punto a favore.
Tom e Merope hanno scritto il loro destino, o l’hanno seguito? Restiamo presi dal dubbio, ma alla fine, qui, trovano la pace di chi l’ha esaudito.
Gradimento personale:  
I caratteri minori di HP non possono davvero essere chiamati tali, perché tutti aiutano a scrivere la storia; è particolarmente bello trovare coppie meno utilizzate, visto quanto si scrive sul fandom.
La drabble trasmette tristezza profonda, come se ci fosse un’occasione mancata, in questa coppia.
Avrebbero potuto stare bene insieme senza inganni? Chissà…

 

Recensore Veterano
11/09/17, ore 15:50

100 parole, una drabble pura; la mia preferita.
Premetto che non conosco a menadito il mondo di HP, ma non m' importa.
La tua drabble è bellissima; così piena di timore, di attesa, di pena e di solidarietà.
Le parole che usi sono efficaci e chiare, nette, limpide: non si può sbagliare, dicono tutto ed io lettore devo solo lasciarmi andare e il dramma che racconti esce fuori e mi prende per mano accompagnandomi verso gli ultimi quattro capoversi che sono splendidi, intrisi dell'amore umano che si prova nel momento più sconosciuto e sconvolgente della vita.
In una fortunatissima serie tv si diceva: "nessuno muore solo" ed io aggiungo: nessuno deve esserlo al di là. Tom e Merope si trovano e questo è tutto quello che conta.
Brava, brava, brava.

Recensore Master
31/08/17, ore 23:38

Recensione premio

Ciao, cara!
Quando ho visto che avevi scritto una drabble Wolfstar mi sono sentita subito incuriosita, perché io adoro questa coppia e adoro anche come scrivi, quindi ero sicura a priori che mi sarebbe piaciuta.
Devo dire che le Sirius/Remus le preferisco "consumate", nel senso di non one-sided, perché secondo me possono raggiungere vette di disperazione davvero notevole. A parte questo, che comunque è il mio gusto personale, devo dire che ho trovato questa storia veramente molto carina.
Lo stile che hai utilizzato è, come sempre, ricchissimo. Descrivi una situazione semplice, tutto sommato innocente, un attimo di vita quotidiana che non ha niente di speciale... eppure lo esalti utilizzando parole non comuni (come ad esempio qua: "Trinceri l'imbarazzo dietro a un sospiro, mentre lui si rialza ridendo.", ho trovato l'utilizzo di questo verbo estremamente riuscito). Ci sono anche altre frasi che sono estremamente incisive: "La sua risata ti esplode nel cuore come una fiamma di vento.", "Restate ad ascoltare il vostro respiro affannato, lui che fatica a rialzarsi, tu che vorresti trattenerlo sopra di te.", "La neve su cui giaci ha sepolto la vita, ma dentro di te è ancora primavera.".
Per quanto riguarda l'IC dei personaggi non ho niente da dire, è perfetto. Per quanto io preferisca vedere la coppia realizzata, effettivamente la tua versione è molto più vicina al canon della mia: Remus che desidera ardentemente e segretamente Sirius; Sirius inconsapevole, scherzoso, ironico; Remus che cerca il contatto nei modi più innocenti, gli unici che sa di poter utilizzare per sentirlo vicino a sé.
Per quanto sia "leggera" e scritta con un tono abbastanza spensierato (soprattutto per la frase finale), devo dire che la storia ha un alone di malinconia che mi ha rattristata. Come sempre, sei bravissima a far arrivare le emozioni direttamente al lettore.
Complimenti, e a presto!

Un bacio,
Mary
(Recensione modificata il 31/08/2017 - 11:38 pm)

Recensore Junior
18/08/17, ore 15:38

Passo per la sesta recensione premio del contest "But there's a tree..."

Non credo mi fosse mai capitato di leggere una Gellert/Ariana e mi ha stupita. Un po' perché Gellert l'ho sempre immaginato, come Silente, solo e soltanto omosessuale e non me l'ero mai figurato in una relazione d'altro tipo, un po' perché nella mia mente si è subito formato il panorama di un rapporto Albus/Gellert mentre quest'ultimo si lega anche ad Ariana, ho poi immaginato che Albus lo scoprisse... e niente, mi sono persa via.
Tornando a noi, non mi dilungherò più di tanto sul tuo stile perché ho ribadito più e più volte quanto io lo apprezzi; la parentesi tra questi due personaggi non può che farmi corrugare un po' la fronte, ma Ariana mi pare così meravigliosamente caratterizzata e con così poche e semplici parole.
L'idea che sia di fatto tendenzialmente fragile, e che lui invece occupi tutto lo spazio disponibile.
Delle parole, della pagina, della storia e del momento.
Particolare e inquieta, ma bella davvero

Phae

P.s. Passerò presto anche per le recensioni del contest "The unsustainable beauty", spero entro i prossimi giorni, e chiedo ancora scusa per il ritardo.

Recensore Junior
18/08/17, ore 15:27

Passo per la quinta recensione premio per il contest "But there's a tree"
Ho sempre pensato che Harry fosse un personaggio pieno di sfaccettature, anche se forse non sempre così evidenti. La morte di Sirius (che è, tra parentesi, il mio personaggio preferito) lascia un vuoto incolmabile nella sua vita. E incolmabile non solo perché così sono tutte le morti, ma perché con lui muore anche quell'ultimo luminoso spiraglio di luce e l'idea di una casa, di una famiglia, di un legame con il padre e con tutto quelllo che sarebbe potuto essere e non è stato.
Penso che, Horcrux sì o Horcrux no, avrebbe reagito ugualmente in questo modo.
Perché non è facile essere buoni e nessuno lo deve mai essere per forza. Perché essere buoni non significa non essere umani.
E l'umanità paradossale di Harry nel momento in cui pronuncia quel crucio non ha pari.
A presto,
Phae

Recensore Master
18/04/17, ore 18:41

Seconda classificata e vincitrice del Premio 100 parole al contest Sfida alle 100 parole – III edizione

Grammatica: 10/10
Perfetta!

Stile e lessico: 9.5/10
Trovo che lo stile della tua storia sia molto particolare e non si apprezzi del tutto alla prima lettura; tuttavia, come tutto ciò che è in qualche modo diverso dall’ordinario, stupisce e ammalia quando si è assaporato del tutto il disegno alla base del racconto. La narrazione non ha tempo, si svolge difatti in una dimensione atemporale e a-spaziale, in cui si incastrano i ricordi di vita e il presente restituito alla morte. A separare questi due momenti c’è la doppia interlinea, che li separa visivamente e impedisce al lettore di fare confusione; il tutto è poi strutturato in capoversi ben scelti, che alternano discorso indiretto e diretto e danno al lettore i tasselli necessari per comprendere i personaggi e le loro intenzioni. La terza persona e il tempo presente credo siano stati la scelta migliore per collocare la narrazione in questo limbo senza tempo e senza spazio in cui la trama trova il suo epilogo.
Un pregio dell’impostazione stilistica è senza ombra di dubbio l’utilizzo del corsivo, usato solo per il discorso diretto e per una frase dell’indiretto che caratterizza e sintetizza l’intero rapporto tra i due personaggi – “corpo marcio ch'è fiorito nell'inganno” è, a mio avviso, una sintesi di Merope e del rapporto che costruisce con Tom: nell’inganno fiorisce lei ma anche il loro amore, ed è sempre nell’inganno, a causa dell’inganno, che fatalmente sfioriranno entrambi; l’ho trovata una bellissima metafora dell’intera storia.
Soffermandomi solo sul discorso diretto, sono ammirata dalla struttura ad anello che hai costruito (non so se sia stata ragionata o se tu sia stata semplicemente ispirata. In ogni caso, bravissima!), mi riferisco al rapporto che si crea tra la prima battuta “Chi sei?”, la finale della prima parte “La vita” e la conclusiva dell’intera storia “Vieni. Andremo via insieme”: nella narrazione, le tre espressioni non sono l’una conseguente all’altra, eppure isolandole poiché apertura e chiusura della storia, con l’intermezzo dato da “La vita” che chiude i ricordi, si ottiene una storia nella storia, che sintetizza il desiderio più grande di Merope, ossia essere per Tom la vita e tenerlo con sé in eterno – un anello che crea anche un meraviglioso contrasto con l’idea che a riunirli sia la Morte: la Morte che dà vita alla “vita”.
L’unico elemento stilistico che trovo problematico, ed è il motivo per cui il punteggio non è superiore a 9.5/10, è una situazione presente in questo capoverso:

  • I ricordi bugiardi cessano di colpo. Tom apre gli occhi e // finalmente riconosce colei che ha di fronte”: nel punto che vedi in grassetto hai scelto di andare a capo e i problemi legati a questa scelta sono due. Il primo, a mio avviso meno importante nell’ottica di un chiaro progetto stilistico, è di tipo grammaticale: non è corretto in un testo in prosa andare a capo senza che vi sia il punto fermo, nel tuo caso c’è addirittura una congiunzione coordinante. Il secondo è prettamente stilistico: nel testo sono presenti altri capoversi di pari lunghezza e non sono articolati in due righe, di conseguenza la situazione appare incoerente rispetto a quelle simili presenti nello stesso testo; inoltre, considerando il punto in cui vai a capo, cioè dopo la congiunzione “e”, non è neanche chiaro il motivo per cui hai deciso di spezzare la frase in quel punto. Non credo si tratti di uno spazio in più sfuggito, perché provando a cancellare uno spazio (prova fatta sia con il testo della e-mail che con quello pubblicato) il “finalmente” risulta non separato affatto dalla “e”, quindi in quel punto hai effettivamente scelto di andare a capo. Potrebbe essere un problema di formattazione, ma non posso saperlo. In ogni caso, per i motivi spiegati, trovo questa situazione penalizzante. Siccome è un piccolo dettaglio anche la penalità sul punteggio totale, come hai potuto vedere, è minima.
Passando al lessico, non ho nessun appunto da farti. Il registro è medio-alto, il lessico scelto è ricercato, elegante, a suo modo “d’altri tempi” e di conseguenza adatto ai personaggi di cui narri e a questo incontro metafisico che descrivi. Trovo che sia stata davvero molto brava e che la piacevolezza dello stile abbia le sue ragioni anche nella ricercatezza del lessico.
Ad esempio, quando scrivi “Fragore di risa, frenesia di suoni” operi delle scelte lessicali mirate e tese a creare una sorta di chiasmo di significati: in genere, difatti, le “risa” sono legate a una condizione di “frenesia” e il “fragore” è indissolubilmente legato ai “suoni” – c’è un legame tra le due coppie che le rende complementari. A tutto ciò si aggiunge il registro linguistico ricercato, non scegli “risate”, ma “risa”, sfruttando al meglio i piani espressivi insiti nei termini e di conseguenza la varietà di vocaboli della lingua italiana.
Non ho altro da dire che non sia un bravissima! 9.5/10 meritatissimo!

Titolo: 4/5
Il titolo scelto è certamente legato al contenuto della storia, dato che ciò che vivono i tuoi personaggi è in effetti un “ultimo destino”, qualcosa di inaspettato che sopraggiunge dopo la vita, tra le braccia della morte. È inoltre un titolo a suo modo particolare, nel senso che associare un termine come “destino” a “ultimo” non trovo sia molto comune, quindi l’ho trovato in questo senso originale e potenzialmente intrigante per un lettore ignaro. Ciò che trovo meno convincente è che questo titolo non anticipa l’atmosfera della drabble e non ne lascia intuire la raffinata bellezza. Nel parametro precedente ho più volte parlato di eleganza e ricercatezza, elementi che a mio avviso mancano al titolo. Al di là di questo particolare, restano comunque i pregi già spiegati e per tale motivo il punteggio assegnato è 4/5.

Utilizzo del prompt: 8/10
La tua citazione era “Aveva la rara virtù di non esistere completamente se non nel momento del bisogno”, un prompt piuttosto complesso che trovo tu abbia utilizzato molto bene. Non citi mai il prompt, l’hai però rappresentato nel tuo racconto, in quella conclusione che strazia e fa gioire che dà senso a tutto. I tuoi personaggi non esistono mai completamente, in effetti – Merope è vittima di una vita ingiusta, Tom dell’inganno e del livore, la Morte del tempo che appartiene alla vita –, ma tutti esistono pienamente nella conclusione, quando la Morte ritrova Merope e Tom, ed entrambi si ritrovano vicendevolmente, mettendo da parte la vita ingiusta, l’inganno e il livore ed esistendo pienamente. È una bellissima interpretazione quella che hai dato e sono stata davvero molto indecisa sul punteggio da assegnarti, dato che c’è una parte della citazione che è presente in maniera molto implicita, direi quasi “a interpretazione del lettore”, ed è il “bisogno”. Che la Morte stessa e con essa la situazione conclusiva esistano in un momento individuabile come “momento del bisogno” non è chiaro: non lo espliciti né lo fai intuire, potrebbe essere il momento giusto, scelto, necessario, l’unico possibile – tutti significati parimenti adattabili alla tua drabble ma diversi da quello di “bisogno”. Tuttavia, resta il fatto che, sempre dal punto di vista interpretativo, la Morte notoriamente si manifesta nel momento in cui c’è il “bisogno” che essa “esista completamente” – quindi bisogno come ineluttabilità. Alla fine, valutando i tanti pro e il contro di cui ti ho parlato, ho deciso di assegnarti 8/10.

Caratterizzazione e IC dei personaggi: 10/10
In questo parametro trovo tu sia stata bravissima, ma andiamo con ordine.
Il punto di vista è quello di Tom, anche se la narrazione è in terza persona il lettore è sempre accanto a lui e vive il suo raggiro, la sua rivalsa e in conclusione la sua pace. Trovo che tu abbia descritto il dramma di questo personaggio come avrebbe potuto fare la Rowling: nella sua caratterizzazione c’è dapprima “la nebbia” che lo rende schiavo di un inganno architettato per lui e poi c’è la consapevolezza del risveglio, che il lettore non vede ma immagina leggendo “ricordi bugiardi”, laddove l’aggettivo lascia intuire la liberazione sensoriale e fisica di Tom e la vita vissuta da “uomo libero”. La conclusione potrebbe sembrare OOC, perché Tom accetta Merope, ma io credo che con quel “annienta il livore” riferito alla morte tu abbia aggirato l’ostacolo: da un lato rispetti l’astio provato in vita da Tom nei riguardi di Merope, dall’altro rendi omaggio a una verità universale, ossia che nella morte tutto perda importanza e persino il livore più intensamente vissuto venga messo da parte.
Passando a Merope, altra grande protagonista della drabble, trovo che tu l’abbia resa in maniera perfetta. Lei e le sue trame, lei e il suo passato caratterizzato da “un corpo intessuto di lividi, corpo marcio ch'è fiorito nell'inganno”, lei e il suo amore eterno per Tom Riddle, così eterno da vincere persino la morte – lei che “l'ha aspettato per anni” e consapevole dei suoi peccati gli chiede perdono non appena lui la raggiunge. È una Merope drammatica e di conseguenza perfettamente IC.
In ultimo la Morte, elemento che tu hai personificato e reso sorprendentemente protagonista nelle ultime righe della narrazione: lei è inaspettatamente l’anello di congiunzione tra i due personaggi, è colei che permette a entrambi di “fiorire” ancora una volta, lontani dalle ostilità e dagli inganni della vita. Il concetto di morte che hai voluto inserire nella drabble trovo sia molto ben caratterizzato: la morte come occasione, come riscatto, come limbo in cui ritrovarsi e dimenticare davvero i “ricordi bugiardi”.
Concludendo, 10/10 senza alcun dubbio!

Totale: 41.5/45

Recensore Veterano
14/04/17, ore 00:35

Ti dirò, a una prima lettura la drabble non mi aveva convinta al 100%. Per fortuna, le ho "concesso una seconda chance" e l'ho riletta dopo un giorno, a mente più lucida e più concentrata, e le cose sono andate decisamente meglio. Non so cosa mi fosse passato per la testa la prima volta xD Forse ero stanca hahahah
Comunque, intanto complimenti per esser riuscita a sviluppare la citazione in maniera così particolare (era davvero complessa da usare!) e, soprattutto, mi piace come tu l'abbia associata ai due personaggi scelti, un'accoppiata che io trovo sempre interessante e intrigante, ma che tu sei riuscita a portare a tutt'altro livello! *_* La drabble è intrisa di tristezza e malinconia, proprio come la "relazione" tra Merope e Tom: destinata a marcire in maniera ineluttabile, a fallire miseramente e a distruggere i due protagonisti. Sei riuscita, nonostante l'inevitabilità del caso, a dare loro una sorta di riscatto, un happy ending dolceamaro che dà finalmente quiete a una coppia infelice, portando il lettore quasi a gioire per loro, seppur continuando a provare quel sottinteso di compassione e afflizione. Tom, soprattutto, mi ha messo una grande tristezza addosso. So che è paradossale: quella che ne esce peggio è ed è sempre stata Merope, con la sua vita strappata e mai vissuta appieno, con il dolore e la sofferenza che l'hanno sempre accompagnata, con la sua bruttezza esteriore e, soprattutto, interiore... ma è Tom, qui, che mi ha davvero fatto provare pietà: lui si arrende alla morte, all'inevitabilità e, finalmente (?!), a Merope, permettendole di esaudire il suo desiderio terreno, ma fa tutto ciò più per stanchezza mentale (La Morte anniente il livore (...) è stanco d'odiare. SUBLIME!), che per "gentilezza" o per un vero e proprio volere. E' il sogno di Merope a realizzarsi - hai detto bene nelle note -, mentre Tom resta una figura passiva e inerte, quasi un riflesso ultraterreno di quella passività causata dal filtro d'amore bevuto mentre era in vita.
In bocca al lupo per il contest!

Giulia

Recensore Master
13/04/17, ore 12:52

Ciao! Come ti avevo scritto sono passata a recensire le altre drabble in gara.
Hai scelto una citazione bella complicata e una coppia altrettanto difficile. La Morte come terzo personaggio, la Morte che aleggia in tutta la drabble, come un terzo incomodo fra i due amanti, la Morte che nella sua crudeltà li ricongiunge in un mondo nuovo, estraneo, ma che non sembra spaventoso. Anzi, paradossalmente è la Morte a porre fine alla sofferenza causata dalla Vita. "Chi ti ha fatto questi?" "La vita."
Che messaggio meraviglioso!
Brava davvero, questa storia mi ha lasciato dentro qualcosa, un senso di malinconia misto a sollievo: finalmente non c'è più dolore, è tutto finito.
I miei complimenti, hai uno stile chiaro che arriva subito al lettore.
Alla prossima
Nina

Recensore Master
12/04/17, ore 00:31

Ciao, cara!
Partecipo anche io al contest di Rosmary e stavo leggendo le storie in gara, quindi eccomi qui a recensire questa piccola perla!
Devo dire che ho adorato questa storia: l'ho trovata davvero commovente. All'inizio non avevo capito che l'ultima parte fosse ambientata dopo la morte, ma mi è bastata leggerla una seconda volta per apprezzare in pieno tutte le sfumature di questo testo.
Mi sono piaciute da impazzire le parti "da vivi": la scena che hai descritto all'inizio è perfetta (con tutte quelle belle immagini, "scrigni infetti", "la nebbia li chiude con un bacio"), si capisce benissimo che Tom è sotto l'incantesimo di Merope e che quindi il suo amore è fasullo, ma nonostante questo l'ho trovata tenera, e infinitamente triste. Bellissimo anche il dialogo sul fatto che sia stata "la vita" a lasciare tutti quei lividi su Merope, con una semplice frase sei riuscita a creare un'intera caratterizzazione! Merope ci appara talmente amareggiata che fa male al cuore.
Ho infatti adorato che, almeno dopo la morte, Merope abbia ottenuto una briciola di felicità, visto tutto il dolore che ha patito in vita.
L'uso della citazione mi è piaciuto, ho trovato particolare l'interpretazione che ne hai dato!
In bocca al lupo per il contest e alla prossima!

Un bacio,
Mary

Recensore Master
15/02/17, ore 18:45

Recensione premio

Ciao, cara!
Devo dire che questa drabble è traumatica. Mi ha subito attirato per la coppia e non mi ha deluso, è dark e brutale come mi aspettavo, ma il tuo stile complesso e tortuoso le regala una sorta di poesia che accentua la brutalità dell'atto descritto, ma al tempo stesso non lo rende per nulla volgare.
Chiaramente questa caratterizzazione di Gellert non è la solita che mi piace, ma ogni tanto mi piace leggere qualcosa di diverso, e qui mi ha fatto impazzire vederlo perso per Ariana, costringerla ad amarlo, possederla contro il muro, strappandole via l'innocenza "morso dopo morso". Hai usato tutte immagini estremamente incisive, quasi feroci, che sconvolgono letteralmente l'immaginazione del lettore.
Anche Ariana mi è piaciuta. Hai accentuato la sua condizione di malata attraverso la descrizione dei suoi pensieri ("stelle, fiori e coriandoli", si capisce che non è del tutto in sé, che è rimasta bambina... il che rende ancora più atroce quello che Gellert fa al suo corpo di donna).
Mi hai incantata, davvero!
E' stato un piacere, a presto!

Baci,
Mary

Recensore Master
17/10/16, ore 22:30

E va beh, questa drabble è davvero bella!
Come accennavo nella recensione dell'altra storia l'ho trovata un po' troppo semplice per un'assurda, ma è una mia opinione, ovviamente.
Mi è piaciuta la scelta di descrivere la Mano come una donna, ma ciò che mi ha colpita maggiormente sono i tanti indizi disseminati nel corso della drabble, per non parlare del titolo: stupendo!

Recensore Junior
09/10/16, ore 18:16

Stupenda questa drabble, una delle più belle... non so come io abbia fatto a sbagliarla: era abbastanza palese ^^'
Avevo inizialmente messo Mano della Gloria e solo in seguito ho cambiato perché se non sbaglio non mi ridava il fatto del "possessore indegno": non sapevo che la Mano della Gloria dovesse essere conquistata come una bacchetta, se intendevi questo... mi sfugge questo passaggio, non l'ho capito :/
Per il resto ho amato l'intera drabble, tutto rimandava alla Mano, persino il titolo, anch'esso molto poetico come l'intera storia. Sei anche riuscita a dare un carattere a un oggetto, un carattere che personalmente trovo azzeccato.
Tra l'altro la similitudine con la puttana è veramente bellissima **.
Bacioni❤
(Recensione modificata il 09/10/2016 - 06:16 pm)