Recensioni per
TRITTICO
di controcorrente

Questa storia ha ottenuto 56 recensioni.
Positive : 56
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
17/11/16, ore 08:27
Cap. 13:

Ciao, non solo i tuoi personaggi sono fedeli all'anime ma soprattutto sono fedeli alla storia.
Maria Antonietta non era una cima ma era cresciuta in tutt'altro tipo di ambiente , un ambiente più di sostanza che di forma . Nell'ottima rilettura del duello l'intervento della Regina è di fatto un intervento diplomatico c he salvaguarda il galateo di corte che l'amica intemperante.
Mi ha colpito molto la descrizione del suo popolo da parte di M. Antonietta .
Un'entità sconosciuta , troppo lontana per essere compresa, una lontananza che pagherà cara mente.
In quei tempi era necessario un Re dal forte temperamento, un decisionista. Luigi non è nulla di tutto questo, l'importante è il suo quieto vivere e non cambiare nulla degli equilibri conosciuti. Meglio che agisca qualcun'altro. Così lascio il paese alla mercè di inetti che porto quello che ben sappiamo.
Fersen rimane in Svezia con il cuore in tumulto, già un sentimentale, e per il tempo non poteva essere che un'accezione negativa visto che l'amore era considerato cosa per sciocchi e per le donne.

Recensore Master
16/11/16, ore 21:55
Cap. 13:

Cara Maria Antonietta,

parlateci dei bébé: ne avete? Non mi pare... concentratevi sull'argomento.



Caro Fersen,

gli amici di penna sono una gran bella cosa. Certo che scrivete ad una e pensate all'altra - non è che mettete troppa passione in queste missive, che potrebbero accendere fuochi nel caminetto sbagliato?



Caro Louis,

siete sempre il più ponderato dei tre, anche vi sfugge il perché del duello.
Però, perdonatemi, non sta a Vostra moglie rabbonire un Cortigiano e nemmeno decidere la punizione di una guardia del Re. Del Re, rifletteteci bene, non della Regina. State concedendo un po' troppo spazio a quella sciocchina... o la mettete incinta o trovatele qualcosa di interessante da fare - come è messa con il ricamo?


Cara Autrice,
la storia è carina. Se mi posso permettere il registro è piuttosto serio, ma non è tragico.
Perché non alleggerirla un pochino? O appesantirla?
Il pianto ed il riso sono le cose di base che ci piace cercare in un racconto, anche se non lo ammetteremmo mai... Fateci piangere ;P

In ogni caso l'attenzione si conserva...
(Recensione modificata il 28/12/2016 - 01:47 pm)

Recensore Master
15/11/16, ore 19:55
Cap. 13:

La regina si dimostra essere una vera amica verso Oscar, salvandola dal duca anche se con durezza.

Recensore Veterano
11/11/16, ore 23:39

Il tuo giovane re ha dei pensieri poi non così dissimili dal re non più così giovane dell'Ikeda, dopo la lettura della lettera anonima in cui gli riportano della relazione tra la moglie e il conte svedese.
Continua ad essere interessante questo tuo esperimento.

Recensore Master
11/11/16, ore 21:23

Cara Maria Antonietta,

certo che ne avete di pretese... siete sposata con un uomo ricco e potente, che Vi adora e non Vi nega nulla.
Non avete consumato il Vostro matrimonio rendendolo così inattaccabile.
Non avete ancora donato un erede al Re, per le sopracitate ragioni.
Fate una vita brillante e non Vi limitate certo ad opere di bene e lunghe sessioni di preghiera come l'ultima Regina.
E nel frattempo, con un matrimonio che tale non è, sospirate appresso ad un altro uomo ed avete la pretesa che la Vostra sofferenza venga compresa ed impietosisca i cortigiani.
Nient'altro?

Non siete l'unica.




Caro Louis,

è molto tenere che Vi rattristiate per l'opacità dell'allegria della Vostra consorte. Si, la gelosia è volgare, ma pure le corna suscitano risate - non è da tutti saperle (e poterle) portare con dignità. Avete un ruolo per cui non ve lo potete permettere.
Capisco che le vogliate concedere il lusso di sognare, ma questi lussi dovrebbero esserci tra molti anni, quando il fuoco dell'amore ha smesso di divampare e si gode del tepore delle braci. Che aspettate a dar fuoco alle polveri?





Citi Oscar. Sarà qualcosa di più, nel tempo, di una apparizione fugace?

Recensore Master
11/11/16, ore 21:06

Il dolore avvolge entrambi, ognuno a suo modo: la regina per la lontananza del conte, e il re per la sua impossibilità a consolarla; eppure la sensibilità di quest'uomo è lampante.

Recensore Master
08/11/16, ore 20:32
Cap. 11:

Il momento più delicato per i sovrani è arrivato; Luigi non smentisce la sua delicatezza d'animo verso la moglie.

Recensore Master
08/11/16, ore 20:02
Cap. 11:

Premessa numero 1: non ho la minima idea di come ci si senta a diventare Re e Regina.
Se sei un sovrano assoluta è sicuramente una responsabilità maggiore che sei un monarca costituzionale - Kate Middleton può sicuramente influenzare gli acquisti modaioli delle giovani londinesi chic, e dare un patronato a cause benefiche altrimenti neglette, ma il cambio sterlina /euro o il brexit non dipendono in nessun modo da lei o dalle decisioni che ha la possibilità di prendere / è chiamata a prendere.

Da un altro punto di vista è un compito a cui si viene preparati fin dalla nascita.
Poi, certo, Luigi XVI non era nato come il primo in linea di successione, lo diventa a 7 anni, se non sbaglio; può essere che i primi anni sia stato incoraggiato ad essere remissivo (nessuno vuole un fratello del Re che trami per avere più potere di quanto gliene competa) ma a 7 anni c'è ancora spazio per essere plasmati - e, guardando su wikipedia l'elenco dei suoi precettori, non mi pare che la sua educazione sia stata trascurata. Poi, per carità, essere bravi economisti... non ci si riesce ora con tanti strumenti predittivi a disposizione... capisco le sue difficoltà.
Però è anche l'occasione per un giovane uomo di poter lasciare una propria impronta.
Era troppo rispettoso del clero? Non aveva l'occhio lungo? Non sapeva rendersi popolare? Ho notato che molte volte importa questo nella vita reale: non conta quanto fai o quanto ti impegni, se il risultato è buono, ma conta l'impressione che riesci a suscitare e a volte un paio di aperitivi contano di più di un lavoro ben fatto.
Lei era granduchessa d'Austria, e leggendo per quel poco che mi è capitato, ne era molto orgogliosa, ritenendo che il suo casato non avesse nulla da invidiare a quello del marito: non una violetta intimidita, né un "domine non sum digna" ;P

Premessa numero due: qui ci sono sei personaggi di cui tener conto. I primi tre sono i reali protagonisti della storia, di cui si sa tanto, ma anche poco - giusto Madame Campan e quella vipera di Saint Simon, che, però in quanto vipera...
Gli altri tre sono i loro "interpreti" / "le loro interpretazioni" nel mondo magico della Ikeda e di Dezaki e di quelli sappiamo molto: lui ci viene consegnato bonaccione ed innamorato, timido e che non vede ciò che accade sotto i suoi occhi. Lei come una giovane sciocchina e pazzerella, spendacciona e perdutamente innamorata di Fersen... Un orsetto del cuore e un mio mini pony dalla codina arcobaleno, insomma.

Detto ciò: capitolo carino con Fersen delicato e saggio.

Louis qui risulta irresoluto e un po' ingenuo: certo che sono lì per il suo ruolo, ma lui non ha ancora dimostrato nulla per cui dovrebbe venir apprezzato per se stesso. Dovrebbe ringraziare e vedere questo come una responsabilità. Non è che siccome è il Re allora può fare ciò che vuole, ma, anzi, proprio perché ha quel ruolo dovrebbe fare di tutto per rendersene degno.
Ma la Storia e la Ikeda ce lo narrano irresoluto e non come forse piacerebbe a noi lettrici...

Recensore Master
08/11/16, ore 19:06
Cap. 11:

Piano piano, la storia segue il suo corso. Hai ben evidenziato come la loro giovane età, il carattere, la scarsa preparazione pesino pesantemente sulle loro vita.
In questo frangente emergono le somiglianze di vedute e di pensieri dei due sposi.
Fersen resta sullo sfondo per ora, ha lasciato fisicamente Versailles ma il suo cuore resta li

Recensore Master
05/11/16, ore 16:50

Il dramma da tre diverse angolazioni.. Quando seppero che erano Sovrani, i due delfini caddero in ginocchio per terra e impetrarono il divino aiuto... Che in effetti erano davvero molto giovani per regnare a presto Jane

Recensore Master
05/11/16, ore 16:47

La famosa scena del capodanno 1772 che quasi causò una guerra.. Ben scritto. A presto Jane

Recensore Master
04/11/16, ore 20:11

Cara Maria Antonietta,
ci spiace proprio tanto: quando qualcuno si ammala in famiglia è sempre un colpo al cuore. State vicina a vostro marito.

Caro Fersen,
siete un pozzo di scienza! E vedete lungo... come mai a voi non sfugge nulla mentre Maria Antonietta veleggia ignara per Versailles?

Caro Louis,
la favorita fa come è giusto: ha solo da essere grata e mostra un certo stile.
Le zie sono le solite vipere.
Vostro Nonno non ha pensato molto a Voi: avrebbe dovuto prenderVi sotto la sua ala ed insegnarVi il mestiere di Re - doveva farVi assistere alle riunioni, farVi conoscere la gente che contava, spiegarVi di chi fidarsi e di chi no, farVi gestire dei soldi... avete perso troppo tempo alla Forgia Reale e ora la realtà Vi sta presentando il conto. Coraggio.

Recensore Master
03/11/16, ore 23:06

E' uno dei momenti più difficili per i futuri sovrani, soprattutto per il giovane principe.

Recensore Master
28/10/16, ore 13:02

Cara Maria Antonietta,

la zoticona di cui parlate, non è la dama più rispettata, ma quella che sta con l'uomo con maggior potere. Se fosse stata la dama più rispettata non si sarebbe interessata del vostro saluto, statene certa.
So bene che le avete detto, tra l'altro: "C'è tanta gente qui a Versailles" sottintendendo che ce ne era troppa... una almeno di troppo.
Direi che vi siete presa la vostra rivincita, ma ora passate oltre: il saluto alla Dubarry? quello non è un vostro problema, è un problema della DuBarry. Occupatevi del vostro problema, piuttosto.


Caro Fersen,

fate meno il sepolcro imbiancato: nessuno vi conduce alla taverna e, se anche lo facesse, potreste mettervi in un angolo e pregare pensando alla morte, invece di trincare ed esibirvi in cori scomposti da ubriaco.
Meno ciance!
La scelta della Delfina fu saggia, ma ci si dovettero mettere in tre per convincerla, pure sua madre... Profonda umiliazione? Si rispetta il cane per il padrone: ha fatto una carezza sulla testa al cane di suo suocero, nulla più. Suocero che non sarà eterno.


Caro Luigi,

tu, tesoro caro, ti devi svegliare. La storia è che narri parla di galline di un pollaio... il pollaio va bene, ma ricordatevi che voi siete il gallo, non il pulcino! Questo carattere irresoluto non va bene: si può essere imbelli e non imbecilli e traghettare attraverso i propri tempi senza problemi, se questi sono tempi clementi, ma in caso di tempi difficili, ci vuole grinta e lungimiranza, tutte cose che non acquisterete stando lì nella fucina.
Piuttosto, perché non chiedete alla DuBarry se per caso ha una amica? Così vi fate spiegare un paio di cosette... la Delfina potrebbe gradire.

Recensore Master
28/10/16, ore 10:42

Quello deve essere stato uno dei momenti più brutti della vita di Maria Antonietta; ma forse la vicinanza del conte l'ha aiutata a superarlo.