Ciao, Maqry!
Ho approfittato dell'iniziativa del Giardino per proseguire la lettura della serie, e non ti nascondo che ho già letto anche la oneshot che segue questa storia, spero di riuscire a lasciarti una doppia recensione in giornata!
Ma ora concentriamoci su L'ultima manciata di terra. Vorrei iniziare proprio dal titolo, che ho trovato evocativo e in qualche modo crudo, con il suo evidente richiamo a una situazione funesta. Anche in questo caso, però, il titolo acquisisce pieno significato a fine lettura, quando si comprende la duplice sfumatura addossata a questa manciata di terra, che non solo è utlima materialmente, ma lo è anche a livello metaforico, dipingendo con poche pennellate la condizione in cui ha sempre versato la vita del tuo Isaac.
Ricordo che nella risposta alla recensione scritta per Il teatrino mi hai detto che in genere non hai un buon rapporto con la scelta dei titoli, però sino ad ora li ho trovato tutti indovinati! E quello di questa storia in particolare, lo ripeto, l'ho trovato davvero su misura, oltre che a mio parere attrattivo per un possibile lettore.
Arrivando al cuore della storia, mi hai stupita. Non mi aspettavo di incrociare una storia incentrata su un personaggio secondario come Dedalus e su un suo ipotetico parente magonò, ma è stata una gradita sorpresa perché mi è piaciuto tantissimo il messaggio che trapela dalle tue righe, quello veicolato dalla singola esperienza di Isaac.
Come forse si evince da alcuni miei racconti, le dinamiche sociali sono un terreno su cui mi muovo volentieri, che mi intriga, di conseguenza ho apprezzato tanto la riflessione sulla condizione reietta di chi, pur nato in una famiglia di maghi, non ha sangue magico nelle vene. Condivido la spietata visione che emerge da questo racconto – suggeritaci tra l'altro dalla stessa condizione di Gazza nella saga, o dalla sfortunata infanzia di Neville –, vale a dire il fatto che nella comunità magica i maghinò contino ancor meno dei babbani, siano snobbati con ancora più alterigia e condannati ai margini.
In un contesto così caratterizzato, e ribadisco credibile, la scelta di vita del tuo Isaac è più che comprensibile, così come la reazione alle parole di Dedalus, e la stessa difficoltà di Dedalus nel doversi relazionare con un cugino dimenticato.
Questo Isaac, che alla fine si ritrova al funerale di un ragazzo di cui ha sentito parlare e di cui di fatto non sa un bel niente, è un personaggio che credo abbia molto da dire. Non so se sia nei tuoi progetti affidargli un ruolo non marginale, ma di certo ha tutte le potenzialità per poterci essere, malgrado non sia un mago e malgrado si ritrovi invischiato in una guerra che non gli appartiene, fatta da uomini che lo hanno gettato via come un panno sporco – sul serio, è una caratterizzazione che mi intriga tanto. Ancora sulla sua condizione, ho trovaro realisticamente crudele quel suo non sentirsi né babbano né mago, essere una sorta di ibrido che non potrà mai trovare piena collocazione in nessuno dei due mondi, perché per nascita appartiene all'uno e per condizione di esistenza appartiene all'altro – da qui, più che credibile, come dicevo, la sua riluttanza a seguire Dedalus, il suo astio venuto fuori a forza quando ha dovuto apprendere di essere addirittura in pericolo.
Nonostante questa storia sia un po' più datata dell'altra che ho letto, non ho trovato scossoni stilistici, anzi anche questo racconto è stata una lettura più che piacevole – forse in Il teatrino ho ravvisato più consapevolezza, ma c'è da dire che le due storie hanno strutture e richiami diversi. Di base,confermo che mi piace molto come scrivi! Un tratto che credo di non aver citato nell'altra recensione è la gestione della punteggiatura: la utilizzi come faccio anche io, cioè per dare ritmo al testo, e questa è una di quelle scelte che apprezzo sempre molto (ammesso che la penna sappia muoversi, ovvio!, e la tua sa ciò che fa).
Concludo ribadendo che è stata una grande sorpresa questa storia con i suoi personaggi inediti, e che questa serie è proprio una bella scoperta (avendo già letto il seguito, poi, sono stata molto felice di scoprire che stia lavorando a una mini-long, spero quindi di mettermi in pari al più presto con le cinque storie già edite).
Tanti complimenti e a prestissimo!
Un abbraccio,
Rosmary |