Recensioni per
Glimmers
di Blablia87

Questa storia ha ottenuto 54 recensioni.
Positive : 54
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
06/12/17, ore 20:13
Cap. 1:

Ne sto leggendo una caso, dalla raccolta, tanto poteva solo andarmi bene *-*
perchè ero certa-certissima che Sherlock trovasse l'uscita dal labirinto, ma l'idea di continuare a guardare John (Angelo Piangente Style ^^)lo appagasse tanto da non preoccuparsi delle conseguenze?
40 gradi? che fa!
John che si agita? meglio così non è distratto da lui
I novelli sposi che hanno perso i testimoni? perchè, servono tutto il tempo?
è così lui, e l'idea da soldataccio di John di abbattere le siepi ed uscire - tipo a colpi di macete - mi da un sottile birvido
lo capisco, Sherlock, ha gusto per gli uomini XD
un bacio, cara, a presto
Setsy
(Recensione modificata il 12/12/2017 - 06:25 pm)

Recensore Master
22/09/17, ore 15:09
Cap. 10:

buongiorno, cara
non c'è bisogno che le storie abbiano una tot lunghezza, qui c'è tutto
Uno Sherlock addirittura struggente, così perso nella contemplazione della persona amata da stringere il cuore.
Lo capisco, poi. Io sono un soggetto insonne di quelli gravi e dormire ha quasi qualcosa di inquietante, per me.
Svegliarsi avendo il controllo della realtà è tranquillizante, ma vegliare il riposo e la sicurezza di John appaga il cuore di Sherlock molto più della prima opzione
gli fa bene, lo lascia in condizioni migliori.
è un piccolo momento intimo e dolcissimo, reso molto prezioso dal fatto che quasi certamente John non lo sa...
baci a presto!
Setsuna *-*

Recensore Master
21/09/17, ore 11:12
Cap. 10:

Per Sherlock finalmente dormire non è più tanto noioso!
Anzi, svegliarsi prima del suo John e vegliare il suo sonno è molto più interessante di qualsiasi esperimento o serial killer...
Non ha paura Sherlock quando guarda il volto del suo amato mentre dorme... Non teme di sembrare inadeguato perché  ancora non sa come gestire quello che prova; John non può vederlo, non può leggere l'insicurezza sul suo viso, non può notare il rossore delle sue guance.. ed è un peccato, perché Sherlock non ha ancora capito che la cosa che John ama di più in lui è proprio la sua umanità... 

Riesci sempre ad emozionarmi tantissimo, anche con meno di duecento parole! :)
A presto!! :))))))))

Recensore Master
21/09/17, ore 01:20
Cap. 10:

Qui il raccontare della Johlock diventa un sussurrare, un respirare nella penombra che, come un abbraccio, lo avvolge proteggendolo dal troppo svelare quanto lui ami John, sempre timoroso di sconvolgere, con atteggiamenti che possano apparire sconcertanti, l’uomo di cui è innamorato. Perdersi nella contemplazione della persona che abbiamo messo al centro della nostra vita è una cosa che si fa, ma usare la strategia di farlo mentre l’oggetto della nostra attenzione dorme, permette di non mascherare alcuna emozione, con l’unica preoccupazione di non respirare troppo rumorosamente per non spezzare l’incanto di quel momento. Una OS breve e leggera come un battito di ciglia, quell’impercettibile movimento, quasi un battere le ali dell’animo, che permette a Sh lo svelarsi progressivo della luce che è diventato John nella sua vita. Come dicevo prima, è una storia che tu racconti con parole che suscitano toni delicati (“…lento…tepore…scivolare…morbido…ecc…”), sussurrati appunto; più che un racconto è un’immagine dai toni tenui e sfumati in cui racchiudi l’essenza stessa della Johnlock: Sh che, reduce da un cammino lungo e aspro, nel buio della solitudine e dell’incomprensione che hanno sempre caratterizzato la sua vita, ora sa che la luce che lo fa procedere, sicuro, non si spegnerà finchè John rimarrà con lui; e quest’ultimo, il cui “volto disteso” rivela il potersi abbandonare, finalmente, alla verità che il suo cuore gli ha sempre gridato ma che lui non ha potuto, o voluto, ascoltare prima, può ora riposare senza incubi.
Mi è piaciuta molto quell’immagine in cui hai paragonato il volto di John ad un paesaggio che ispira pace e serenità, allargando così i confini di quella stanza buia fino a comprendere l’universo, tanto grande è ciò che unisce i nostri due. Il suo John dorme tranquillo, Sh ricarica la sua anima alla luce dell’altro. Hai, come sempre, usato il cuore per scrivere e per farci affacciare, per un attimo, alla loro vita. Poi ci siamo ritirati commossi e riappacificati con tutte le ombre che ha evocato la S4.
Molto interessante ciò che hai spiegato nelle tue “Note”, in tal modo hai reso ancora più nitida la visione di ciò che Sh e John sono l’uno per l’altro. Altra osservazione che voglio lasciarti: “…mi sono costretta davanti alla tastiera…”. Bene, se questo è il risultato, legati pure alla sedia davanti al tavolo dove sta il computer da cui diffondi queste meraviglie e non sciogliere i nodi se non hai scritto altre “cose” come “Custodia”.
P.S. accenni ad un nuovo romanzo…Io sto rileggendo “Brainteaser”. Grazie di esistere ☺

Recensore Master
20/09/17, ore 21:49
Cap. 10:

Poetica. È stata la prima cosa che ho pensato alla fine della lettura della tua flash.
Romantica. È stata la seconda parola.
Io leggo sempre con interesse l'etimologia delle parole che condividi con noi, perché è esplicativa dei motivi e delle intenzioni che ispirano le tue storie, soprattutto quando sono così brevi.
Non sono parole scritte a caso, ma accuratamente scelte per rappresentare qualcosa.
In questo caso, prospetti l'idea di uno Sherlock che vigila sul sonno di John, scoprendo la meraviglia del sonno (altrui) e della veglia (propria), dando a entrambi un nuovo significato e un nuovo motivo d'essere.
Come dicevo, poche parole cariche di poesia e romanticismo.
Brava. Perché non è semplice esprimere tanto in poche parole.
Ti aspetto con nuove storie. E non è una minaccia. 😁

Alla prossima.

Ciao. 😄

Recensore Junior
10/09/17, ore 21:02
Cap. 9:

Mi piacciono gli aeroporti. Io sarei come Sherlock e Rosie, mi metterei ad osservare e a dedurre la gente che arriva, che va, che sosta, che si lascia o si ritrova, che comincia una nuova vita o ritrova I fili di quella vecchia.Negli aeroporti si vede spesso l' amore, di qualsiasi genere. (Love Actually docet). Ed e' cosi' per John che trova il suo compagno ad attenderlo e sa che gli e' mancato ed e' reciproco, ed e' cosi' per Rosie che corre incontro al suo Papo e trova subito quella complicita' che li fa essere famiglia pur non avendo lo stesso dna. Ed e' cosi' anche per Sherlock che e' entrato in una modalita' nuova, ancora un po' impacciato a confronto della naturalezza con cui si approccia John. Una quadretto di vita familiare, in cui l' abbraccio non puo' che esserne il segno distintivo. A pensarci bene, la cosa piu' immediata e intuitiva in un aeroporto, tra bagagli, stanchezza e voglia di tornare a casa.... grazie ancora per questi momenti di tenerezza.

Recensore Master
09/09/17, ore 20:47
Cap. 9:

Teneri. Teneri. Teneri.
Che cos'altro posso dire? Senza dubbio Rosie crescendo non potrà che fare proprie le espressioni da bambino capriccioso di Sherlock. In fin dei conti fra bambini ci si intende benissimo.
Che John sia un santo che sopporta qualsiasi cosa da chi ama è risaputo.
Quello che hai descritto è un bel quadretto familiare, sereno e rodato, anche se Sherlock è ancora impacciato nella manifestazione dei propri sentimenti.

Brava come sempre.

In bocca al lupo per il nuovo lavoro.

Alla prossima.

Ciao 😁

Recensore Master
07/09/17, ore 23:09
Cap. 9:

È una storia molto "tattile", concreta, dove emerge il bisogno di sentirsi in un abbraccio, d’appoggiare la testa contro il petto dell'altro, di sfiorarsi con un rapido bacio...
Già l'inizio, con John che si sistema i bagagli in modo da potersi muovere meglio, è un pezzo di capacità descrittiva che introduce piacevolmente, con la sua minuziosa precisione, al cuore della storia, breve ma ben costruita e densa di significato.
Anche Rosie fa parte di questa dolce necessità di “sentirsi insieme” ed è commovente quel suo abbarbicarsi alle gambe di Sh. Ce la rappresenti nella sua spontaneità, nel suo trascinante affetto per le persone che ama e, a questo proposito, apprendiamo con soddisfazione che è riuscita a catturare anche il cuore di Sh che, addirittura, sta affinando la sua vivacità intellettiva perché conquisti la tecnica della deduzione. Il premio per lei è infatti il gelato accompagnato dalla visione del nastro trasportatore dei bagagli, su cui, complice il suo splendido "papo", può esercitare le sue doti.
"...John si lasciò guidare docilmente dall’azzurro delle iridi del detective...": frase da evidenziare perché mette in risalto in modo efficace uno degli aspetti più originali della Johnlock e cioè il non avere necessità di richiami particolari, di cercarsi tra gli altri perché, l’essere legati l’uno all’altro, non ha bisogno di ulteriori espressioni, è l’essenza di una meravigliosa unione scritta nelle stelle e nel cuore.
Ora è Sh il porto sicuro verso cui si orienta John, bisognoso di riposo dopo la faticosa riunione familiare ed il viaggio stancante. Sicuramente la sua maggior fatica è stata quella di dover stare lontano dal suo Sh, che ritrova con sollievo e trepidazione. Ho trovato molto suggestiva la frase che ho citato prima anche perchè evoca il fascino del consulting con un tratto unico ed originale in cui si può concentrare la presenza non banale di Sh e cioè la luce azzurra dei suoi incredibili occhi. Ne hai tracciato un ritratto davvero evocativo, così, con due tratti veloci di matita, come un grande stilista può far nascere dalla sua mano, in un rapido tracciare di segni, un modello unico.
Una storia fatta di sensazioni tattili dolci ed accoglienti, di rapidi sguardi, di una voce cristallina di bambina che rappresentano ciò che avrebbe dovuto essere il finale della S4.
Qui c’è il tuo tocco leggero ed evocativo che, con lievità sa catturare e riportarci l’essenza delle cose, in questo caso di una grande storia d’amore.
Secondo me è questo uno degli esiti della tua maturazione d’autrice nel corso degli anni, il riportare tutto in una dimensione più intima, accogliente, luminosa.

Recensore Veterano
06/09/17, ore 16:24
Cap. 9:

Ciao amica, la tua simpatica os parentlock può essere teneramente riassunta in questa frase "quasi a compensare - in modo amorevole e istintivo - con i segni caratteriali la mancanza di quelli più strettamente genetici". Sono una famiglia, Rosie ha le stesse passione del papo (questa è una cosa che mi piace sempre ritrovare nelle parentlock), un abbraccio, due abbracci, baci veloci e poi un gelato davanti al nastro trasportatore. Bello scorcio di quello che potrebbero essere davvero :)
Brava, alla prossima!

Recensore Master
06/09/17, ore 15:30
Cap. 9:

Ciao cara! Che dire.. sono una famiglia meravigliosa!
Rosie è adorabile! Somiglia tantissimo a Sherlock.. sono sicura che il detective è orgoglioso di lei!! John non può proprio farcela contro di loro eheh Deve per forza soccombere!! :))) L'avranno sempre vinta loro eheheh
Mi piacerebbe tanto vedere una scena simile nella serie ehhhhhhhhhhhhh
Chissà... non disperiamo!
Bentornata in Italia!! A presto!!! :)

Recensore Veterano
31/08/17, ore 16:35
Cap. 7:

ma che dolcezza questa kidlock :)
"«Se sarà difficile mi impegnerò di più» lo rassicurò John con un sorriso. «Come faccio con la matematica. Ma… forse non è esattamente la stessa cosa…»" adeguatissima ad un piccolo e tenero John.
Il prompt mi preoccupava per la deriva angst, invece hai dato una svolta soffice, soffice che è un piacere da leggere.
Brava, alla prossima!

Recensore Junior
29/08/17, ore 20:02
Cap. 8:

Credo che non sia sempre necessario usare fiumi di parole, la bravura sta nel dosarle nel modo piu' funzionale a cio' che si vuole descrivere. E ci sono poesie di pochissimi versi su cui si sono scritte pagine di considerazioni. La scena che ci proponi e' semplice, eppure riesci a dire, senza dirle, tante cose. C e' la nuova consapevolezza di Sherlock nel volto sereno e addormentato di John che, in questa nuova dimensione, diventa piu' importante di un caso. Sherlock si e' arreso al sonno, all'amore, al "suo" John. Una resa che non sa assolutamente di sconfitta. E' un mattino nuovo per lui. La promessa di un nuovo giorno e, si presume, di nuove abitudini, come la condivisione di un letto. Brava come sempre pur con tutto il caos che stai passando.....
(Recensione modificata il 29/08/2017 - 09:24 pm)

Recensore Master
29/08/17, ore 10:39
Cap. 8:

Ciao cara, questa flash mi fa pensare ad una cosa: è proprio vero che l'amore cambia per le persone!
Sherlock è cambiato, si preoccupa per un'altra persona, il suo amato John, e addirittura ignora le chiamate di Lestrade, per non turbare il sonno del suo amante!!
Le priorità del detective sono cambiate; al primo posto non ci sono più i casi, gli esperimenti, ma il suo John, e questo si evince anche dalla serie!
Alla prossima!! :)

Recensore Veterano
29/08/17, ore 06:09
Cap. 8:

La tua storia è tanto piccina eppure COSÌ bella! Hai scelto di parlare dell'insonnia di Sherlock e del momento in cui si è interrotta, grazie all'amore per John. Ma ci credi che non ci avevo mai pensato? Eppure è una cosa così dolce! Sherlock che non ricorda pienamente quando sia cominciata (e sull'insonnia purtroppo posso comprenderlo appieno) ma ricorda perfettamente quando questa cosa sia terminata. Mi ha fatto pensare a quella nota di qualche capitolo fa (non sto dicendo stupidaggini, era tua vero?) sul modo di catalogare i ricordi di Sherlock. John rappresenta sempre un punto di rottura, lui sconvolge in ogni modo possibile la vita di Sherlock. Hai usato una sola frase per descrivere la loro dichiarazione eppure me la sono immaginata alla perfezione. Ed è stata bellissima, imbarazzata, timorosa, impacciata. Grazie per questa tenerezza, ce n'è sempre bisogno. Soprattutto in periodi di cambiamenti importanti. In bocca al lupo per tutto e a presto!

Recensore Master
28/08/17, ore 23:54
Cap. 8:

Questa tua OS, per me, è come un graditissimo soffio d’aria fresca in un’estate che continua ad imperversare con pesanti capricci climatici e nella concreta crisi di nostalgia delle avventure di quei due… Qui, in poche, chiare parole, hai colto tutta la Johnlock nel suo vero significato, che non è uscito purtroppo in maniera definita dalla S4, ma probabilmente i diabolici autori hanno pensato che le implicazioni più evidenti, lasciate indistinte, sono le più intriganti. Qui, invece, si rivela la pace che scaturisce finalmente dalle cose consuete, che vengono illuminate da un chiarore diverso, avvolgente, morbido, rassicurante, in un silenzio che abbraccia e consola.
L’inizio lucido ed immediato, con l’accenno all’eccezionale scanner della ragione di Sh, ha la spietata, scomoda intransigenza di quegli “scogli aguzzi della rigida selezione mnemonica” di cui conosciamo l’inesorabile precisione; poi, sempre in un’atmosfera che richiama un senso di disagio e di fredda luce, citi l’abdicazione del sonno, immagine che conferisce al tuo pezzo l’andamento inesorabile ed aspro della solitudine di Sh.
Ma si rivela, quasi richiamato dal nome di Lestrade che lampeggia sullo schermo del cellulare e spezza il clima di risvegli viziati da notti insonni e faticose per il vuoto che incombe, il vero, rasserenante volto della Johnlock che è l’immagine dell’approdo in un posto sicuro, da cui si riesce a lasciare fuori il mondo e la fatica di viverlo quando il mare è in tempesta. È l’amore di John che è riuscito a trovare la strada per poter liberare, dal buio del silenzio e della rinuncia, tutto ciò che Sh prova per lui. Quest’ultimo è riuscito a dirle, finalmente, le ragioni della sua finta morte e della scelta di un drammatico esilio anche dal suo cuore, l’accettazione di comportamenti sfuggenti e di un matrimonio con l’andamento di un triste funerale, della fuga nell’annientamento della droga, del silenzio doloroso, dell’accettazione di una reazione violenta ed immotivata. Sh è riuscito a dire tutto ciò in una semplice, timida ammissione di amare. Un paio di parole, probabilmente, giustamente non sei stata precisa nello specificare “cosa” abbia detto a John ma, vista la sua impacciata inesperienza in fatto di sentimenti, non è il caso di pensare a lunghi e dottorali discorsi. E sono sicura che è stata l’umanità accogliente di Watson che ha sciolto, in Sh, tutte le asprezze dell’aver mantenuto il cuore muto troppo a lungo.
Hai scelto, in tal senso, con molta cura ed efficacia, le parole con cui rappresentare tutto ciò, seminandole, come dei fiori delicati su un bellissimo prato (“…chiara mattina di maggio…sospiro leggero…volto disteso…sorriso lieve…riposare…un bacio”). Finalmente Sh può, ora, riposare davvero, sicuro che, al suo risveglio, avrà accanto l’uomo che ama. Storia tenue, dalle splendide tinte delicate che abbraccia e consola.

P.S Se non ricordo male, una delle più sconcertanti foto promozionali della S4, è quella che raffigura il salotto allagato del 221b, con i nostri due circondati da un desolante sguardo d’interni in cui domina l’acqua…Consolati, dunque, del saluto che l’appartamento francese ti sta dando: è segno del destino ☺

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