Recensioni per
Portami via
di alessandroago_94

Questa storia ha ottenuto 21 recensioni.
Positive : 21
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
28/10/22, ore 13:08
Cap. 1:

Molto bella e interessante anche questa.
Qui non succedono grandi cose, tutto si sviluppa e si consuma nella mente e nell'anima del protagonista, che pur non avendo fatto nulla di speciale o di differente dal solito - anzi, proprio per questo -, riesce a darsi la risposta che tanto cercava.
La trova in sé, come deve essere.
Se è vero che il mondo ci osteggia e ci rende le cose impossibili, è ancora più vero che il nemico da cui dobbiamo più guardarci non siamo altro che noi stessi.
Siamo noi a farci del male, dando retta a certe voci, e soprattutto cercando in nome di chissà che cosa, di amalgamarci e così di confonderci nella massa per non essere più additati come Diversi.

Niente di più sbagliato.
Alle altre persone non importa nulla di noi.
Cercare di compiacerle non è altro che un segno di debolezza.

Ora capisco bene la situazione in cui si trova questo poverino, con questo genitore rapace ed essendo il bersaglio preferito dei bulli.
I bulli ci saranno sempre, inutile illudersi che possano sparire e anche i genitori rapaci, solo che crescendo, cosa che questo personaggio sicuramente farà, comprenderà che sono dalla parte del torto e non hanno alcun potere se non glielo permettiamo.
Il nemico da temere siamo noi stessi.

E siccome non possiamo sconfiggerci, dobbiamo rinsaldare l'alleanza con noi medesimi.
Noi dobbiamo essere dalla nostra parte: è vero, c'è una parte di noi che ci va contro, che ci grida che è sbagliato, che siamo sbagliati e in qualche modo dobbiamo ascoltarla, ma non è mai una parte più importante di un'altra che ci dice che invece siamo ok.

Le persone nascono con una certa predisposizione d'animo, possiamo essere arroganti o timidi.
Nel tempo possiamo cercare di levigare questi aspetti, ma non dobbiamo mai perdere di vista chi ci sentiamo e vedere se possiamo diventare migliori, ma senza disconoscerci.

Mi piace la fine: il personaggio ha capito.
Ha capito di essere se stesso e anche se durante la storia prova tutta una serie di orribili emozioni negative date dalla situazione e dalla presenza di soggetti sgradevoli e falsi, decise che vuole semplicemente essere se stesso, qualunque cosa comporti.

Ci vuole del tempo per lavorare su se stessi e diventare migliori, ma non potrai mai farlo se per primo non accetti la tua natura e i tuoi limiti.

Fosse vero che puoi fare tutto... purtroppo non è così

Se tu sei così non puoi diventare il contrario, qualunque cosa pretendano gli altri.

E va bene così.

Grazie per lo spunto di riflessione.
(Recensione modificata il 28/10/2022 - 01:11 pm)

Nuovo recensore
20/06/20, ore 21:17
Cap. 1:

Personalmente trovo che questa sia la migliore song-fic che abbia mai letto. Condivido e ho apprezzato la tua descrizione del senso di inadeguatezza, inferiorità e diversità, e le conclusioni che il protagonista trae dalle sue riflessioni.
All'epoca di uscita della canzone la ascoltavo a ripetizione, facendo mie le parole e sognando che qualcuno venisse davvero a portarmi via, è stato bello riascoltarla dopo tanto tempo.
(Recensione modificata il 20/06/2020 - 09:20 pm)

Recensore Junior
27/04/18, ore 17:47
Cap. 1:

Davvero stupendo lo stile adottato. Un lessico aulico ma egualmente comprensivo e descrittivo. Mi piace la terminologia adatta per esprimere, indirettamente, un profondissimo pensiero!
Ottima.

Nuovo recensore
29/03/18, ore 23:18
Cap. 1:

da dove potrei iniziare?
Buonasera :)
Riconfermo ciò che ti dicevo nelle precedenti recensioni. Hai un enorme e interessante talento. Il lettore, attraverso ciò che scrivi ed esprimi, può solamente immergersi in tutti i personaggi che descrivi. È la prima storia narrativa che leggo dai tuoi scritti e come avevo previsto, mi ha emozionata. Hai talento inoltre perché pare tu abbia vissuto in prima persona tutto ciò che passa per la testa al protagonista. Sublime.
Possiedi un linguaggio galante. Fai accrescere la curiosità. Buonanotte :)

Recensore Master
26/03/18, ore 10:34
Cap. 1:

Ciao Ale ^^
Oddio, so benissimo di essere in super ritardo con la lettura di questa tua storia, dato che l'hai pubblicata secoli fa. Sto riuscendo a passare solo ora a leggere voi altri partecipanti al contest di Soul, come sai avevo da fare con un altro progetto al di fuori di EFP e non sono proprio stata materialmente in grado di leggere, vista la mia immensa lentezza nel farlo. Certe volte invidio un po' chi riesce a leggere a razzo, può rimanere più facilmente in pari con ciò che segue su EFP, e può trovare il tempo per leggere tante altre cose che magari catturano la sua attenzione!
Ma non sono qui per fare un trattato casuale basato sul nulla, ma per recensire il tuo bellissimo racconto.
Secondo me c'è una frase, da te scritta, che è in grado di riassumere tutto ciò che hai raccontato e tutto il senso della tua storia, ed è questa:
«Io vivo, io esisto, io sono prezioso».
Ecco, questo è il succo della questione: non importa quanto le persone orribili cercano di metterci i piedi in testa o di distruggerci, no, non importa; l'importante è che ognuno di noi sia sempre presente a se stesso, che abbia ben chiaro il proprio valore e la sua importanza nel mondo, anche se può non sembrare così in tante occasioni.
Nell'immensità dell'universo ci sarà sempre qualcun altro per cui noi siamo importanti, che sia una persona, una pianta, un animale... non importa, però qualcuno c'è, ed è questo che deve darci la forza di andare avanti a testa alta, senza lasciarci sopraffare da coloro che si fanno forza sulla debolezza altrui; poi, infine, sono loro a essere deboli, perché sono vigliacchi e prendono di mira chi magari non riesce a difendersi.
Su tutto questo ho riflettuto mentre ti leggevo, ti rendi conto di quanto è stato profondo questo tuo racconto? Di quanto è stato intenso, toccante e tremendamente bello?
Molto realistico, purtroppo - e dico purtroppo perché questa è la realtà in cui siamo costretti a vivere -, molto triste, pieno zeppo di emozioni condensate tutte insieme, e pronte a riversarsi sul lettore.
La storia di Fabio mi ha colpito: mi ha colpito l'atmosfera schifosamente falsa della festa, mi ha colpito il suo essere inizialmente speranzoso, il suo rifugiarsi e piangere con le cuffie alle orecchie... mi ha colpito il suo tornare con la mente al passato e ai momenti orribili che ha vissuto per colpa di quello schifoso di suo padre.
Mi ha colpito il fatto che tutti i presenti, all'unanimità, abbiano lo stesso pensiero su di lui e lo trattino tutti allo stesso modo. Oddio, è stato inquietante, come se quel despota che gli fa da "padre" avesse plasmato tutti quanti e li avessi convinti a vedere suo figlio come una nullità assoluta. Veramente molto toccante, Ale, sul serio.
Sei stato fenomenale, un'introspezione degna di nota, un racconto molto profondo e che, a modo suo, ha un lieto fine: Fabio arriva a delle conclusioni e a delle consapevolezze, capisce tante cose, capisce di dover continuare a lottare e di non poter abbandonare una cosa preziosa come la vita, anche se fosse per prendersi cura delle sue piante. Perché lui è importante per quelle piante, senza di lui finirebbero tutte nelle grinfie di quella bestia immonda... invece Fabio può salvarle, può lottare per loro. Non importa se il suo genitore ne romperà qualcuna, però tutte le altre si salveranno e Fabio dovrà essere fiero di se stesso e del fatto che è davvero importante in questo mondo.
Bravissimo Ale, sei riuscito a creare veramente un piccolo grande capolavoro :3
Non vedevo l'ora di leggerti, sul serio, ero curiosissima e mi scuso per il ritardo, ancora; devo dire che non sono affatto rimasta delusa, anzi, ho amato questa storia e mi ha fatto molto piacere riflettere grazie alle tue parole e a ciò che hai raccontato.
Bravissimo, davvero, tantissimi complimenti a te, caro amico mio ;)
Be', allora ci sentiamo presto, grazie per aver scritto questo bel racconto e averlo condiviso anche con me ♥

Recensore Veterano
20/03/18, ore 14:23
Cap. 1:

Ciao, Alessandro :) incuriosita dai tuoi scritti poetici che, come già sai, trovo molto belli, ho pensato di fare un salto anche nella sezione "prosa", cominciando proprio da questa OS. Che dire, mi ha tenuta incollata allo schermo dalla prima all'ultima parola e mi ha lasciato addosso una sensazione che non riesco a definire con una sola parola: è un misto di rabbia ed insofferenza per quelle persone come sgradevoli come Giada, incredulità nei confronti di quei due genitori, passami il termine, innaturali, e tenerezza verso Fabio. Attenzione: non quella tenerezza fraintendibile con la pena, ma quella voglia di parlargli e dirgli che, no, non ho la presunzione di capire o condividere la sua sofferenza, perché non mi sono mai trovata nella sua situazione e credo che, se qualcuno non prova qualcosa del genere, non potrà mai sapere cosa quella persona stia passando. Vorrei soltanto dirgli che, al mondo, non esistono solo persone come Giada o suo padre, per quanto possa sembrare difficile da credere; e vorrei dirgli che ,le piante, possono gettarle a terra e calpestarle quanto vogliono, ma finché non gli tagliano le braccia lui ha il dovere di portare avanti la sua passione, fare quello che gli fa bene, qualunque cosa sia. Ora ti saluto e mando un grande bacio immaginario a Fabio, nella speranza che ora sia più sereno di quando aveva 18 anni :) un abbraccio,
Rosa

Nuovo recensore
10/03/18, ore 19:11
Cap. 1:

Buonasera Sandro! Vorrei riprendere a leggere i tuoi ultimi racconti, cercherò di recensirti almeno una volta nel fine settimana. Ho già letto qualcosa, e devo dire che hai davvero fatto passi da gigante nella scrittura! Io ti seguo praticamente fin dalle tue prime storie, quindi è per me evidente il salto. Certo, puoi fare di più, ma quello verrà col tempo. Questa storia è fortemente introspettiva, un flusso di coscienza ricco di angst. Complimenti perchè ti sei saputo destreggiare piuttosto bene nella descrizione di pensieri e sentimenti.

Alla prossima!

Recensore Master
14/02/18, ore 16:03
Cap. 1:

Ciao!
E la seconda volta che passi da una mia storia quindi, io volevo proprio leggerne una tua e così eccomi qui! *^*
Mi hai fatto piangere davvero molto, mi è dispiaciuto davvero tanto per il ragazzo della storia! T.T
Primo quel padre è un vero idiota, ma quale padre direbbe mai cose simili?
Mio padre non l'ha mai fatto! E non oserebbe mai u.u
Secondo il ragazzo non deve reagire così non deve auto lesionarsi, perchè così facendo fa il gioco del padre, lo so è difficile ma deve fregarsene e rendersi conto di essere un uomo migliore di quello lì!
Quel padre non è un uomo -.-
Io sono un ex timida nelle superiori ho subito molti tipi di bullismo! Questo mi h reso più forte anche perchè alla fine io sono andata avanti con la mia vita invece loro, non hanno concluso nulla. Devo ammettere che con il senso del poi mi fanno pena...
Io però ho sempre potuto e posso ancora contare sui miei genitori!
Io sono l'opposto del ragazzo della storia, per i miei genitori io sono il loro mondo. Però io non rinunciò alle mie passioni oltre a scrivere disegno anche e studio la lingua giapponese! Il segreto sta nel non arrendersi mai davanti a nulla la vita è una battaglia continua e la gente s essere stronza, ma per fortuna c'è molta gente brava in giro! **
Alla prossima storia! :*
Fuji

Recensore Master
30/01/18, ore 19:22
Cap. 1:

Ciao caro^^
Finalmente sono riuscita a trovare un po' di tempo per passare anche qui.
Un racconto molto intenso, hai deciso di affrontare un tema davvero molto complesso e delicato. Sei riuscito ad esprimere perfettamente il senso di disagio e solitudine del protagonista. Purtroppo in certi periodi, specialmente nell'adolescenza quando per la prima volta ci troviamo ad affrontare i problemi della vita è difficile trovare la forza per andare avanti. Il narratore è un ragazzo molto sensibile, e questo lo rende particolarmente fragile e debole di fronte alla cattiveria e l'ipocrisia della gente che lo circonda, ma fortunatamente crescendo spesso ci accorgiamo che le nostre debolezze non sono sempre un difetto.
Complimenti, non deve essere stato affatto facile scrivere apertamente di certe cose. Credo che tu abbia scavato a fondo nella tua anima per permettere a noi lettori di immedesimarci nel tuo protagonista.
Il risultato è un'introspezione profonda e sincera, insomma, un ottimo lavoro!
Nonostante il tema duro e l'intensa negatività nelle tue righe rimane un messaggio di speranza, e questo è davvero molto importante.
Ancora tantissimi complimenti e alla prossima! :)

Recensore Master
26/01/18, ore 14:06
Cap. 1:

SETTIMO CLASSIFICATO (PARI MERITO)

"Portami via" di alessandroago_94


Grammatica e stile: 8/10

Ciao Ale, grazie ancora per aver partecipato al mio contest ^^
Cominciamo subito col primo parametro!
Che dire? Non ho trovato nessun errore rilevante di grammatica, il testo risultava abbastanza corretto e senza troppi intoppi.
Sono rimasta invece molto colpita dal lessico: abbastanza curato e ricco, si percepisce la tua padronanza del linguaggio. Questo è sicuramente un punto a tuo favore ;)
L'unica cosa che, in certi momenti, mi ha lasciato un po' perplessa - e quindi l'unico fattore che ti ha penalizzato in questo caso - è stata la formulazione di certe frasi. Lo stile tutto sommato non era pesante, si leggeva facilmente, ma alcuni periodi risultavano troppo lunghi e complicati, quindi rallentavano un po' la lettura.
Poi comunque il mio giudizio è soggettivo, magari qualcun altro non ha trovato alcun difetto ^^
L'unico mio consiglio in questo caso è di dividere alcune lunghe frasi in più periodi, magari anche con il supporto di punteggiatura come punto o punto e virgola. Ecco, diciamo che basterebbe rivolgere uno sguardo più accurato alla punteggiatura!
Un altro consiglio che posso darti - sempre nei miei limiti - riguarda sempre un aspetto stilistico. Certe volte ho notato che ribadisci parecchie volte lo stesso concetto, magari formulandolo in maniera diversa. Magari è una cosa che ho notato solo io, ma siccome sono qui per dare dei consigli, ti posso dire: potresti riassumere un po' di più, magari scegliendo la formula che ti piace di più per esprimere un concetto, e inserire dei concetti nuovi più spesso, andando quindi avanti più velocemente con la narrazione e il flusso della storia.
Comunque hai ottenuto un punteggio molto alto perché ho apprezzato il tuo impegno, trovo che la storia sia ben scritta e abbastanza scorrevole.


Trama e personaggi: 9,5/10

Ti parlo subito della trama.
Trovo che non ci siano incoerenze nel flusso dei pensieri e nella storia, il tutto è ben strutturato e amalgamato. Hai raccontato in maniera impeccabile una storia, e sei riuscito a inserire all'interno di essa un momento di pura introspezione, decisamente al momento giusto.
Ho trovato solo un pochino di disordine all'interno del flusso dei pensieri: certe volte trovavo degli aneddoti all'improvviso che mi coglievano un po' all'improvviso, non ci si arrivava gradualmente. Non ti penalizzo troppo per questo perché potrebbe essere una tua scelta stilistica, del resto quando si riflette non si decide certo ciò che verrà in mente e il momento preciso in cui avverrà XD
Per quanto riguarda invece i personaggi e la caratterizzazione, nulla da dire. Anzi: complimenti! Mi hai fatto conoscere a fondo un personaggio in tutte le sue sfaccettature, e non solo. Ho conosciuto suo padre e tutte le altre persone che li circondano, sono subito riuscita a inquadrare ogni personaggio. Sei stato davvero magistrale, non mi è mancato nulla sotto questo punto di vista; bravo!


Originalità: 8,5/10

La tematica affrontata in questa storia non è delle più originali, è vero: spesso, soprattutto in letteratura, si legge di persone diverse, sole, che cercano una risposta. Io stessa certe volte ho scritto dei testi simili a questo.
Però, come avrai notato, ti ho assegnato un punteggio molto alto, perché nonostante tutto ci sono stati degli elementi che hano reso la storia molto molto originale.
Innanzitutto l'idea della festa per i diciotto anni: questa proposta da parte del padre mi ha subito spiazzato, perché quando un padre tratta il figlio in un certo modo generalmente non si offre di organizzargli una festa.
Un'altra cosa che ho trovato parecchio originale è stata il finale. Me lo sarei aspettato in tanti modi, ma non così.
Mi sarei aspettata che infine il nostro protagonista trovasse qualcuno di concreto, una persona vera e propria, che lo salvasse da tutto questo. Pensavo sarebbe giunto qualcuno, forse sua madre, forse Giada.
Un altro finale che mi aspettavo era una totale rassegnazione del protagonista, che quindi lo portasse a un gesto estremo. Temevo che si sarebbe tolto la vita.
Oppure sarebbe potuto restare lì, per il resto della festa, e sarebbe ricomparso solo quando tutto fosse stato finito.
Ecco, questo mi ha invece sorpreso. Fabio non solo ha deciso di tornare alla festa, ma l'ha fatto anche con una nuova serenità, una pace interiore. Ha quindi sì trovato questa persona capace di portarlo via, ma si è reso conto che questa persona è proprio se stesso.
Finale quindi molto originale. In genere in racconti come questi i protagonisti si fanno sempre aiutare da esterni per superare il loro male, invece stavolta l'unico aiuto è stata la forza interiore e una canzone.


Song-fic: 5/5

Non potevo evitare di darti i pieni voti in questo parametro. Hai utilizzato la canzone nel migliore dei modi: il testo è stato inglobato perfettamente nella storia e il suo significato è stato preso alla lettera.
La melodia è stata un piacevole sottofondo per la storia: leggeva, venata di malinconia ma anche di speranza, in linea con le emozioni dell'intera narrazione.
Ho adorato il fatto che il brano sia stato una colonna sonora non solo per noi lettori, ma anche per il protagonista: hai fatto sì che lui la ascoltasse e la analizzasse, si facesse cullare da lei. Così la canzone ha avuto un ruolo davvero importante per la storia, non è stata solo un marginale sottofondo.
Davvero bravo, complimenti!


Gradimento personale: 5/5

Ho adorato la tua storia.
Nelle note dell'autore hai scritto che ci hai messo il cuore e la passione, e io ti posso assicurare che queste si è percepito tra le righe. Le emozioni permeavano ogni singola parola, facevano apparire questo testo vivo, sentito.
L'ho amato perché, lo devo ammettere, mi ci sono rivista. Ho visto alcuni momenti del mio passato, quando mi sentivo troppo debole e scappavo, mi nascondevo in un angolo, infilavo gli auricolari alle orecchie e sognavo che tutto sparisse. Ecco perché mi piace: hai raccontato uno di quei momenti che sono capitati a tutti, almeno una volta nella vita.
Ho amato anche il fatto che tu abbia utilizzato la musica come punto di forza, il concetto di canzone come rassicurazione. Tu già sai quanto amo la musica e anche in questo aspetto mi sono sentita coinvolta: anche per me, proprio come per il tuo protagonista, ci sono degli artisti e delle canzoni che sembrano volermi sussurrare: "Andrà tutto bene, tranquilla". Sono quelle canzoni che sembrano proprio parlare di noi, parlare per noi. Ecco, quest'aspetto mi è piaciuto molto.
Infine la tua storia mi ha colpito perché mi ha rapito, mi ha catturato e non staccato gli occhi dallo schermo. Mi sembrava quasi di essere lì, accanto a Fabio. Avevo voglia di entrare nella storia e gridargli che non è vero, che per ogni persona ce n'è sempre un'altra disposta ad amarla, che deve avere il coraggio di reagire, che il padre non ha nessun diritto di annientarlo così.
Ho amato questa storia perché mi ha coinvolto, ecco.
Una lettura davvero piacevole ^^


TOTALE: 36/40

Recensore Master
22/01/18, ore 23:31
Cap. 1:

Ciao!!! Dopo la bella recensione che mi hai lasciato, sono passata a dare uno sguardo ai tuoi scritti e questa mi è subito incuriosita.
Mi piace il modo in cui scrivi, sei schietto e diretto e il disagio di Fabio mi è subito arrivato tutto. Povero ragazzo, non solo viene bullizzato dai compagni, ma ci si mette pure il padre, quando invece dovrebbe proteggerlo. Purtroppo hai descritto una situazione non estranea ai giorni nostri, dove chi è timido e introverso viene emarginato. Però la forza può essere trovata dentro ognuno di noi, perché come diceva Bud Spencer (pace all'anima sua) "non c'è cattivo più cattivo di un buono quando diventa cattivo".
Complimenti davvero,
Nina

Nuovo recensore
18/01/18, ore 22:34
Cap. 1:

Ciao!
Cercavo qualcosa da leggere che mi emozionasse e sono capitata su questa song-fic. Io adoro Fabrizio Moro, e "Portami via" è una delle canzoni che in assoluto preferisco, per le parole, il significato e le emozioni che trasmette. E, prima di cominciare a leggere questo testo che hai scritto, ero un po' scettica. Semplicemente perché non sapevo come avresti potuto agganciare quel capolavoro ad uno scritto (non voglio sminuire il tuo lavoro! Solo non conoscevo ancora il tuo talento). Quindi davvero complimenti, mi è piaciuta tanto.
Per me, il tuo modo di scrivere è veramente bello e raro: sai far provare al lettore gli stessi sentimenti di malinconia e introspezione del protagonista. Sembrano frasi fatte e parole per far piacere ad uno scrittore, ma io sono una persona molto sincera. Non avrei motivo di sparare complimenti a caso.
In qualche modo, mi sento vicina ai pensieri di Fabio. La mia storia non è uguale alla sua (e devo dire per fortuna, perché certe situazioni sono davvero terribili e vedere che qualcuno affronta questo tema, con riferimenti a un tipo di rapporto con la religione, su questo sito mi fa sentire come se ci fosse ancora speranza di solidarietà e comunione in questo mondo), ma in certi punti mi sembrava proprio di leggermi dentro e tu, senza saperlo, hai aiutato me e sicuramente anche qualcun altro a sentirsi meno soli.
Personalità chiusa, timida e introversa che fatica a relazionarsi (esattamente come me)... E poi quella ragazza completamente diversa da lui che gli sembra donare un briciolo di serenità e felicità, per poi rivelarsi un fiasco totale. Semplice delusione delle persone sognatrici, che hanno poco e sognano tanto, finendo spesso per illudersi.
"Io vivo, io esisto, io sono prezioso, nonostante sia ancora indicato, a distanza di tempo, come un Diverso. È che il senso della vita si coglie quando si sta male, e si è emarginati, e magari si è pure poveri e indigenti… la vita stessa sussurra all’orecchio di chi soffre, perché ama le creature che si sentono sole ed abbandonate." Ho avuto i brividi, totalmente.
Okay, mi rendo conto come questo commento sia confuso e strano, ma ho dato sfogo hai pensieri e ho buttato tutto così. Di nuovo i miei complimenti! Sicuramente leggerò altro di tuo. Buon weekend :)
girasoledicarta
(Recensione modificata il 18/01/2018 - 10:52 pm)

Recensore Veterano
31/12/17, ore 15:53
Cap. 1:

Wow, non so che altro dire.
Da poco sono tornata qui su EFP e mi sono avvicinata a questo genere e credo di aver iniziato col botto!
Mentre leggevo sei riuscito/a a farmi isolare dal mondo, c'eravamo solo io, con il fiato sospeso, e Fabio.
In qualche modo mi sono sentita, non proprio compresa, in quanto nemmeno io posso del tutto comprendere Fabio, ma quasi, non riesco a trovare una parola che mi convinca.
Accettata, forse mi sono solo sentita accettata.
Poi, con la frase "Il mondo non è fatto per i deboli, ma essi, assieme agli innocenti e agli indifesi, sono il cuore pulsante dell’umanità." mi hai fatto praticamente innamorare, la trovo semplicemente stupenda, semplice e allo stesso tempo profonda.
Fin dall'inizio non riuscivo a distogliere lo sguardo, ogni parola era legata perfettamente a quella successiva, in maniera così abile che la lettura scorreva liscia e lenta, come una dolce melodia.
Uno dei miei obiettivi come "scrittrice" (e che quindi ricerco sempre mentre leggo) è la capacitá di trasmettere emozioni: mettere insieme un testo è cosa da poco, ma imprimerci dentro le emozioni più profonde è qualcosa che può fare solo qualcuno di speciale, di Diverso, e solo allora potrá chiamarsi scrittore. Ecco, tu sei qualcuno che io chiamerei fieramente "scrittore".
Credo di aver dilungato.
Grazie per la one-shot e per il tempo utilizzato a leggere questo sproloquio di recensione.
Spero di rileggere presto di te
zAyumu

Recensore Master
26/12/17, ore 14:21
Cap. 1:

Ciao!
Dopo aver letto la tua gentile recensione, sono subito passata a leggere la tua storia e mi è piaciuta molto. Recensisco a distanza di qualche giorno, ora che ho tempo per commentare tutte le storie e mi sono impadronita del PC per qualche ora.
Bella, molto bella questa lunga OS, malinconica e introspettiva, ma con quella nota di speranza di fondo che me la fa accostare a "La Ginestra" di Leopardi. I miei complimenti, perché hai uno stile molto poetico, lirico, che ben si presterebbe a un canto o a un sonetto e rimane comunque lieve e pervasivo, come la pioggia tra le foglie.
La tristezza e la solitudine del protagonista, un outcast anche nel giorno del suo 18esimo compleanno, condannato ad assecondare un padre violento che non lo capisce, è davvero realistica e toccante. Anche il comportamento di Giada, classico da parte di una ragazza popolare e benvoluta che punta solo al successo, ma che è in realtà un involucro vuoto, di falsità e ipocrisia.
La parte più bella è senza dubbio l'attacco della canzone, in perfetta sintonia con le riflessioni del protagonista, e la conclusione simile a un'epifania, un momento di quotidiana illuminazione, in cui si rende conto di non essere solo. Potrebbe non trovare l'Amore della sua vita, ma in realtà è la sua mente che ha il potere di portarlo via, facendogli scorgere la bellezza della natura, entrando in comunione con le piccole cose e comportandosi con gentilezza.
Ho trovato un po' improvvisa la parte conclusiva, ma proprio per questo d'effetto, come anche la scena del padre che schiaccia la pianta di mirtillo che il figlio aveva tirato su con tanta cura. Un'altra dimostrazione che ricchezza e posizione sociale non possono nulla, quando l'animo è ottuso e cattivo, interamente concentrato sulle apparenze.
Molto bella, mi piace come ti sei messo in gioco.
Complimenti e in bocca al lupo per il contest, Rowan.

Recensore Master
22/12/17, ore 10:18
Cap. 1:

Ciao carissimo^^
eccomi qui a commentare questa tua intensa songfic, che pone interrogativi non di poco conto sulla vita, sulla società e sul rapporto genitori-figli.
Abbiamo qui un ragazzo che per tutta la sua giovane vita ha cercato di essere all'altezza delle aspettative paterne, non riuscendoci però mai. Perchè? Ma perchè il ragazzo non sarà mai e non potrà (vorrà?) mai essere una persona gretta, cinica e insensibile come il genitore, attento solo ai ruoli sociali, che vede i rapporti interpersonali come rapporti di forza dove o sbrani o vieni sbranato.
Il ragazzo si guarda intorno, ed è come se si trovasse in mezzo ai marziani: non capisce un mondo di insensibilità e di disprezzo per i diversi, tanto che si rifugia nella natura, nota amica dei poeti, e lì ascolta la sua canzone preferita, estraniandosi da un mondo che per lui è troppo doloroso.
Il potere della musica, si sa, è grande, e anche per lui forse si compie una specie di piccolo miracolo, nel momento in cui, al culmine di una festa che sembra uscita da un film di Altman, si scatena la pioggia, come se qualcuno, dall'alto, avesse voluto farci sapere cosa ne pensava^^
Una storia molto profonda, scritta col cuore.
Complimenti e in bocca al lupo per il contest!^^

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