Recensioni per
poche parole
di OneNight

Questa storia ha ottenuto 71 recensioni.
Positive : 70
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Junior
09/08/18, ore 08:44
Cap. 6:

Bella!! Il blu è il mio colore preferito e sei riuscita a rendere un quadro davvero tenero con loro due avvinghiati e tremanti, in preda alla passione l'uno per l'altro. Sei migliorata moltissimo, con poche parole dipingi immagini vivide, dolci e romantiche. Aspetto altri colori. Un abbraccio forte.

Recensore Veterano
08/08/18, ore 09:35
Cap. 6:

😍😍😍Non sarò lunga nella recensione perché davvero ho poco da aggiungere. È davvero bella, adoro siano sposati e che le loro fedi brillino alla luna come l'amore che li unisce e adoro questo senso di protezione e appartenenza. Brava davvero😍

Recensore Master
08/08/18, ore 07:57
Cap. 6:



Ritrovo con piacere uno dei tuoi "quadri", questo dominato dal blu.
Dal rosa delicato e carezzevole di un momento sospeso in un tempo di ansia e tensione, espresso nella ff precedente, qui ci immergiamo dolcemente nel blu, splendido e prezioso, di una notte piena di stelle che fa da sfondo all'immagine tenera e rassicurante di John e Sh che dormono immersi nella pace. O meglio, è John che riposa stretto a quello che è diventato suo marito, mentre quest'ultimo veglia affinché nel buio non ritornino gli incubi di colui che ama. Il POV che hai scelto di usare è quello di Sh e ci permette di entrare in un cuore che, ora, può esprimersi liberamente, senza maschere, senza paure. "...Assieme la notte non è nera...": in questa semplice frase hai saputo concentrare l'essenza dell'amore nel suo più vero significato, quello di una vita percorsa l'uno accanto all'altro, senza più le angosce del passato, i malintesi, la rabbia di non essere capiti ed accettati. John veglia su Sh di giorno e quest'ultimo trasforma il buio della notte,reso odioso dalla solitudine, in un sogno dolcissimo.
Come nei pezzi precedenti, il tuo scrivere ci accompagna veramente ai confini della poesia più pura.
Brava.
(Recensione modificata il 08/08/2018 - 08:01 am)

Recensore Junior
21/07/18, ore 01:05
Cap. 1:

È comunque una poesia. Intensa e coinvolgente. Il buio del dolore illuminato da pennellate di colore, che ne fanno risaltare ancora di più la profondità e scavano l'anima.

Recensore Master
02/06/18, ore 09:55
Cap. 5:

Ciao, ero convinta di aver già letto e recensito questo nuovo capitolo, ma stamattina mi sono resa conto che non era così. Rimedio immediatamente. Anzitutto, sono davvero contenta che tu abbia aggiornato. In effetti, essendo una raccolta di drabble, non sei vincolata ad aggiornamenti per far andare avanti la storia. L'attesa è abbastanza nella norma, io credo. Però mi ha fatto piacere leggere quest'altra drabble. Questa dedicata al rosa, e che inevitabilmente va a far volare la mente di John sul primo loro caso assieme. L'associazione è istantanea, in effetti.

Una cosa che mi è piaciuta moltissimo è il fatto che non chiarisci immediatamente di chi sia il punto di vista. Resta non dichiarato anche alla fine, ma diventa ovvio ed evidente. Questo sì. Da alcuni passaggi è chiaro che il punto di vista che ci offri è proprio quello di John. In effetti, guardando anche al contesto della scena, non potrebbe essere altrimenti. Dici che stanno seguendo un auto da ore, e che sono appostati ancora. Sherlock, se lo si vuole mantenere IC, non distoglierebbe mai l'attenzione dal proprio obiettivo. Non per guardare api e fiori comunque. Ho trovato quel passaggio non solo significativo per comprendere chi fosse il narratore, di chi lo sguardo che si deposita sulla natura e la cui mente vaga per ricordi e immagini passate, ma anche molto bello e ben scritto. Non poteva essere di nessun altro in effetti.

Ho apprezzato tantissimo come hai usato il colore rosa. Qui è il colore di un fiore, ma anche una rosa canina. Lo è fisicamente e in quel momento. Ma è anche A study in pink e i ricordi del loro incontro che invadono la mente di John. Molto bello il passaggio in cui anche Sherlock si rende conto di cosa si è ritrovato a pensare John, guardando api e fiori rosa. Sottolinea ciò che non viene esplicitamente detto, ma che c'è. Ovvero un rapporto intimo e stretto fra i due, una comunione mentale fuori dall'ordinario e decisamente bella da vedere.

Insomma, un ottimo lavoro. Davvero.
Koa

Recensore Master
30/05/18, ore 00:11
Cap. 5:

Rosa come il colore che richiama subito alla mente il loro incontro, in ASIP, il loro primo caso, il loro trovarsi che ha avuto, da subito, il sapore forte della predestinazione, del "già scritto".
Mentre nel precedente pezzo (“Rosso”) il POV è quello di Sh, qui entriamo nell’atmosfera di quel momento particolare attraverso lo sguardo di John.
Il blog che viene letto, criticato, le cui argomentazioni vengono metodicamente “bullizzate” dal consulting, è sicuramente quello di Watson. Dunque è attraverso i suoi occhi che stiamo seguendo lo svolgersi di un caso.
Si tratta di un appostamento, dunque la stanchezza e la tensione stanno concretamente monopolizzando i due protagonisti.
Ma, mentre Sh, almeno all’inizio, è concentrato sull’auto da seguire, John che già ha percepito il profumo dei fiori e che, quindi, evidentemente non riesce a mantenere l’attenzione rigorosamente sull’oggetto della loro osservazione e, dunque, sul caso da risolvere, è attirato anche dal colore di una rosa canina. Come ho scritto all’inizio, hai acceso di rosa ciò che stai descrivendo, riportandoci la magia di quelle immagini, ormai impresse nella memoria, riguardanti il loro incontro al Bart’s e tutto quello che, poi, ne è seguito.
Hai racchiuso in poche sensazioni, visive e tattili, tutta l’essenza della Johnlock: Sh che sfiora la mano di John e quest’ultimo si chiede se il gesto sia volontario o no, un sorriso liberato dalla tensione che ne accende un altro.
Gesti delicati, atmosfera in cui non si esprime in modo chiaro e palese ciò che si prova. È ovvio, anche data la particolare situazione in cui il silenzio assoluto e la discrezione sono vitali, che tante effusioni i due non potevano farle, ma per loro è sempre stato così, un grande ed unico sentimento mascherato da una montagna di “non detto” e di “non fatto”.
La delicatezza di quei fiori che li nascondono a chi non deve accorgersi di loro, rappresentano la preziosità di quei gesti appena accennati, di quelle parole non pronunciate ma che sono chiare a tutti e due.
Una brevissima OS, leggera e fugace come quell’insetto che si posa sul fiore ma che libera il significato di qualcosa di molto più grande: un amore unico.
Sei stata veramente brava a concentrare tutto in delle immagini che sfumano subito in colori e profumi ma che ci consegnano la vera identità di quell’empatia che lega Sh e John.
Una pennellata di colore, delicato e luminoso, un profumo gradevole, un gesto leggero, un sorriso che si specchia in un altro.

Recensore Veterano
29/05/18, ore 23:32
Cap. 5:

Che fic tenera😍😍leggera e dolce.

al mio blog che dici di odiare ma che rileggi ogni qual volta ti senti solo.

Adoro questa frase, c'è tutto il loro amore in questo pezzo 😍.

Complimenti davvero 😘 aspetto gli altri colori.
Pri

Recensore Junior
29/05/18, ore 23:00
Cap. 5:

Che bello questo quadretto. Rosa come il loro primo caso!! Credo che lo abbiano pensato entrambi! È terribilmente romantico supporre che, mentre sono impegnati in un caso, si possano pensare per pensare a loro, a che punto è la loro storia. La quotidianità, il blog, i loro battibecchi, la loro intimità. È bella questa drabble, romantica, fatta di complicità, me li vedo proprio John è Sherlock che si sorridono silenziosamente. Brava anche stavolta mi hai colorato di fluff la serata.
Spero di rivederti presto.
Jo

Recensore Master
02/05/18, ore 14:40
Cap. 2:

buonasera, cara
che tristezza, ma dolcissima questa drabble
la mia angoscia è che non sono certa in che termini di relazione siano John e Sherlock, qui... spero romantica, ma in ogni caso da felicità
Guardare l'argento dei capelli della persona per te più importante e sentirsene appagati è la cosa più dolce che si possa provare, il segno che la vita vissuta insieme è quella che si desiderava
sei tenerissima *-*
baci,
Setsy

Recensore Master
22/04/18, ore 23:05
Cap. 1:

Buonasera, cara
guarda, forse non sarà una poesia come rime, ma lo è come contenuto
Ogni colore - che idea deliziosa! - si esprime nel massimo della sua simbologia; e dire che Sherlock non può definirsi "fandom romantico", quindi in teoria era un mezzo azzardo, una cosa che poteva sembrare fuori luogo
invece è davvero bello come i colori contrastino, si riuniscano in brevi immagini efficaci.
ovviamente la lapide nera con la scritta d'oro forma gli opposti più suggestivi, ma apre anche alla speranza, perché la vita splenderà di nuovo
un bacio grande,
Setsy

Recensore Master
03/04/18, ore 20:09
Cap. 4:

Ciao, sono in un drammatico ritardo, lo so... Ma tra la Pasqua e gli aggiornamenti da fare sono riuscita a leggerla soltanto adesso. Dunque, che dire? Di nuovo sono rimasta colpita dalla tua straordinaria capacità di tessere una trama completa, di evocare emozioni e ricordi, in sole 110 parole. Sono meravigliata dalla tua abilità espressiva, e della varietà narrativa che in sole quattro drabble sei riuscita a regalarci. Il lessico e le frasi sono sapientemente dosate e studiate, affinché il quadro sia chiaro. Sai dire tutto, descrivendo personaggi e situazioni, pur dicendo poco o niente. Un'altra piccola perla si va ad aggiungere alla collezione, questa volta di colore rosso come il fuoco.

Quello a cui ci si trova davanti è quasi un flusso di coscienza, una serie di pensieri scatenati da un unico fattore ovvero dalle fiamme del camino, e che scatenano in Sherlock ricordi brutti. Del narratore non si sente nemmeno il nome, e nemmeno di colui che è l'oggetto dei suoi pensieri. Eppure è palese fin dalle prime battute chi è a narrare, di chi sono i pensieri di cui siamo spettatori. Sherlock che ha il violino in mano e che sta in una Baker Street tranquilla. Però basta uno sguardo al fuoco del camino per rivangare di quei ricordi. Non è effettivamente nulla che non si sappia, ma il fandom ho notato che non si sofferma troppo su quello specifico episodio avvenuto in The empty hearse. Tu lo hai fatto, anche se in una drabble.

C'è un gioco di sguardi che ho trovato bellissimo. John non lo guarda, ma le attenzioni sono tutte per lui e Sherlock lo sa, lo capisce. Così come si rende conto di che cos'è a unirli, di quale sentimento lo leghi a John Watson. Come dicevo anche prima, mi sorprende la tua abilità e nonostante io sia curiosa anche di leggere componimenti più corposi, non vedo l'ora di una nuova drabble.

Davvero tanti complimenti.
Koa

Recensore Master
01/04/18, ore 23:58
Cap. 4:

Ritrovo ancora una danza di colori nelle parole che scegli con cura per farci entrare in un’atmosfera ben precisa. In questo pezzo, veloce ma che lascia una scia luminosa, c’è l’energia del rosso che, abbinato al giallo, trasmette calore, vicinanza, intimità.
È una scena in cui gli unici movimenti sono quelli delle fiamme che guizzano nel camino ed allontanano il buio e la solitudine, e quelli di Sh che sta suonando il violino. John è seduto ad ascoltarlo.
Ad essere sincera, dopo un paio di riletture, non riuscivo a capire di chi fosse il POV che hai usato. Mi sono scelta come punto di riferimento per orientarmi su “chi” stesse descrivendo il momento e le sue emozioni, prima le note del violino , ma, riguardando il testo, mi sono accorta che, da questo elemento, non riuscivo a trarne granchè. Poi, allora, son passata a considerare la cicatrice di quell’ “ustione dietro l’orecchio”: John, nell’episodio di TEH, è prigioniero in un rogo, dunque chi vede quel segno sull’altro potrebbe essere Sh che diventa, quindi, colui che sta raccontando la scena davanti al camino. Ma mi ha spiazzato l’ultima osservazione che, chi si cela dietro al POV, fa riguardo al “tuo splendido viso”.
Dunque mi sorge il dubbio che, invece, chi stia parlando, sia John, visto che lui non è brutto ma, dei due, il più bello è senza dubbio Holmes. Ciò sarebbe possibilissimo, in quanto anche il consulting, intervenendo per salvare Watson dalle fiamme, avrebbe potuto essersi procurato quell’ustione.
Oppure potresti avere ideato un POV a doppia interpretazione, perché, agli occhi innamorati di Sh, anche il volto di John potrebbe risultare “splendido”.
Mi accorgo che sto facendo una serie di chiacchiere sui vari indizi che ruotano intorno alla tua bella storia. Evidentemente, gli anni di sherlockian e la propensione per i romanzi gialli, mi hanno trasmesso la mania dell’indagine. Mi fermo quindi e non voglio rovinare l’atmosfera avvolgente e dolce che “Rosso” ha evocato durante la lettura: un momento di pace e di sicuro rifugio nel reciproco sentimento che lega Sh e John, l’uno salvezza dell’altro, l’uno calore vitale per l’altro. Tutto sommato non importa di chi sia la cicatrice o il viso attraente. È importante che loro due siano lì, finalmente in pace con il mondo e con se stessi, avvolti dall’abbraccio protettivo del loro amore. Una bellissima immagine di serenità e di fiducia nel futuro.
Magari non avrò capito granchè di questa tua ff, ma l’ho trovata davvero suggestiva e ben scritta. Brava.

Recensore Junior
01/04/18, ore 00:24
Cap. 4:

Nella penombra della stanza, rischiarata solo dal tenue tepore del camino, Sherlock e John si guardano. Ricordano quel giorno che ha messo a nudo i sentimenti del bell'investigatore. Rosso come il fuoco ma anche come l'amore che provano l'uno per l'altro perché Sherlock temeva davvero di perdere il suo John. È bellissima la scena che tratteggi: sono entrambi uno di fronte all'altro eppure non si parlano, la musica scaturita da quel corpo di legno e il calore del fuoco parlano per loro. Il rosso del camino mi rimanda al tepore, al calore protettivo dell'amore di Sherlock per John. Un amore così forte che non avrà mai fine.
Brava ancora!
Continua così.
Un abbraccio, Johanna
(Recensione modificata il 02/04/2018 - 12:18 am)

Recensore Veterano
31/03/18, ore 23:56
Cap. 4:

Sai che ho associato il tremore delle fiamme del camino con il tremore di Sherlock al ricordo di quella tremenda notte dove ha rischiato di perdere l'amore della sua vita? È venuto un brivido anche a me nel ripensarci😭.
Il fuoco espone le nostre priorità sia nel pericolo imminente che tutto vada in fumo come per il ricordo della congiura delle polveri sia nelle cose belle come il camino acceso che rischiara nell'oscurità il viso della persona che più conta per noi.
E adoro le attenzioni che si riservano a vicenda pur senza parlare (anche se dovrebbero), della dedizione con cui, anche senza grandi gesti, si prendono cura l'uno dell'altro❤️.
Aspetto le prossime❤️mi piace tanto come scrivi e sono contenta quando posso leggerti.
Per la nota... Ti ringrazio di cuore ma non ho fatto nulla di speciale ❤️
Un abbraccio alla prossima

Recensore Master
28/03/18, ore 10:17
Cap. 3:

Sono perfettamente d'accordo con te sul fatto che il colore bianco ci possa trasmettere un senso di paura e d'angoscia: ciò succede, infatti, se viene abbinato, dal nostro inconscio, a situazioni in cui non lo ritroviamo, per esempio, nel candore abbagliante della neve ma protagonista in circostanze tragiche. Così è, dunque, per le stanze e l'esterno del Bart's, in cui si consuma un dramma (tale vissuto da Watson ma anche da Holmes, quest'ultimo per la necessità di andare via da John per un lungo periodo di tempo) che segna la fine di un’epoca. Per questo essi appaiono luoghi sinistri, dove dilagano il dolore ed il vuoto soffocante.
Ma, come se tu avessi steso, improvvisamente, sulla tela del tuo quadro, una nuova tonalità candida, diversa e positiva, ci appare, inaspettatamente, il bianco rassicurante del chiarore che rischiara la stanza e fa scomparire, di colpo, tutto il vuoto e la paura. Così accade alla fine della tua storia, quando Sh accende la luce e scaccia i demoni che tormentano John. Terribili mostri, generati dal ricordo delle immagini, indimenticabili anche per noi, che si sono impresse nel suo sguardo e nella sua mente, quando il suo angelo è volato giù dal tetto del Bart's e lui ha visto soprattutto il bianco innaturale di quel volto, sul quale l'unica nota viva era il colore del sangue.
Molto efficace la tua scelta di usare il POV di John che si rivolge a Sh, ritrovato ed, evidentemente, perdonato per averlo 'lasciato indietro" nel percorso della sua finta morte. Infatti la profondità e l'unicità del sentimento che li lega si esprime, in maniera più suggestiva, proprio perché viene manifestata da come John si specchia nella dolcezza dello sguardo di Sh che lo sta risvegliando da un incubo.
È una scelta tecnica non semplice ma che permette, a chi legge, di sentirsi partecipe di ciò che sta succedendo nella storia. Le ombre abbaglianti ed angoscianti del passato sfumano improvvisamente in un gesto con cui, l'angelo tornato dalla morte, richiama alla vita chi non credeva più nella possibilità di ricominciare a sperare ("...mi accarezzi il volto..."). Certamente, e te ne sono grata, non hai rappresentato quel John irriconoscibile della S3 e della S4, ma colui che si perde senza riserve o timori in quella sconfinata terra promessa che sono gli occhi di Sh. Bellissima drabble, in cui hai saputo concentrare tutto il significato della Johnlock, argomento certamente non liquidabile in chiacchiere inutili e banali.