Recensioni per
poche parole
di OneNight
Ciao, ecco di nuovo una drabble bellissima e sempre molto ben scritta. Ancora ritroviamo lo stile incisivo e poetico che tanto mi aveva colpita. Sono davvero contenta di vedere che aggiorni con regolarità questa raccolta. Ci muoviamo sempre in quello che è il tema della raccolta, ovvero i colori, ma ancora cambi prospettiva alle cose. Restando su John e Sherlock, ecco che ci regali una visione tutta diversa e che questa volta c'entra col colore bianco. Potevi rifarti a tante cose, e infatti ne citi molte e tutte che hanno a che fare con Sherlock e con la morte di Sherlock. Non specifichi troppo, come nelle precedenti tutto rimane non detto e sottinteso. Però è chiaro di che cosa ci stai parlando. Il Barts, le nuvole del cielo quel giorno di sole, il bianco della pelle di Sherlock e che contrastava col sangue. Pur dicendo soltanto questo, è chiaro che ci stai parlando della morte di Sherlock. Mi aspettavo un finale più drammatico e triste, ma qui invece si scopre che è tutto un ricordo e che queste cose ormai non sono che delle immagini nella mente di John. Alla fine è Sherlock che lo salva. E ho amato l'immagine di lui che tira fisicamente John fuori dagli oscuri pensieri. Mi piace perché vai a creare un contrasto tra il bianco che hai scelto e l'oscurità dei sentimenti e del dolore che ancora prova al solo ricordo. |
Che bella😍 |
Bella!! È vero, se dovessi dare un colore alla noia e alla paura darei proprio il bianco (a proposito, leucemia, quella parola così terribile e mostruosa contiene leucos, bianco appunto). Il Bart's con le sue mura asettiche, la pelle di Sherlock che non è più bianca come la luna ma ha un pallore cadaverico, insomma tutto quello che scrivi mi dà l'idea della morte, della paura e dello strappo, la lontananza da una persona cara che viene a mancare. |
Anche in questo pezzo, limpido e musicale, ritrovo il tuo stile delicato e prezioso che condensa, in dati sensoriali ben definiti, tutta l’atmosfera che si crea attorno all’espressione di un sentimento. |
Questo piccolo scorcio di quotidianità mi ha scaldato il cuore. Immaginare Sherlock e John anzianotti mi ha fatto piovere dentro una dolcezza insolita. Sono sempre loro, si amano, si sono sempre amati di un amore così puro che se ne frega dello scorrere del tempo. È stupendo il quadretto che ci dai. Possiamo solo augurarci un amore come il loro, che sappia resistere al tempo! |
Il tuo pezzo non sarà poesia dal punto di vista metrico, ma per me lo è ugualmente perché, in esso, hai rappresentato degli eterni sentimenti umani attraverso poche parole. Anzi, l'hai fatto mediante immagini concatenate l'una all'altra, in una successione che, a loro volta, le rende elementi costitutivi di un quadro più grande. In esso ci sono la terribile sorpresa di un avvenimento improvviso e devastante, la tristezza profonda di un vuoto incolmabile, l'amore che reclama un unico, grande miracolo. Nelle pennellate di colore che ci fanno entrare nella pace e nel silenzio di quel luogo di malinconia e ricordi tu, sorprendentemente, aggiungi una sfumatura diversa, brillante: quella dell'oro dell'iscrizione che è incisa sulla lapide nera che contrassegna la tomba di Sh. Quella tinta brillante, che si riflette sul verde sul verde del prato, è come un richiamo consolatorio per John: forse l'uomo di cui egli è innamorato tornerà da lui. |
Ciao di nuovo! Dunque, nella prima drabble lo stile mi aveva tanto colpito che ho finito col tralasciare alcune cose che reputo importanti dire. Il tema generale della raccolta su tutto, che ho trovato molto carino. A mio avviso quando le raccolte (che siano flash, drabble e one shot) hanno un tema, un argomento che le collega le une alle altre, hanno a mio avviso più forza. Un senso specifico, che ho ritrovato in questa drabble stupenda. Amo l'idea dei colori, fa da legante e ti permette di concentrarti (in questo caso, ma vale anche per la prima drabble che ho letto) su un dettaglio della trama presente nel testo, ma che diventa il centro di tutto. Nell'altra, c'era il nero della lapide, il blu degli occhi di John, il colore del fiore posato sulla tomba e il prato verde... Era un caleidoscopio di colori e sensazioni. Qui c'è l'argento a predominare, e questi Sherlock e John vecchietti, ingrigiti dall'età ma sempre insieme. Ovviamente. Hai ritratto deliziosamente la maniera di amare che ha Sherlock e che riesci a trasmettere dal modo in cui si ritrova a osservare John e il suo muoversi naturale e semplice in casa loro. Non specifichi troppo, non c'è del romanticume, solo del tè e il rumore del ticchettio sul pavimento. L'argento dei capelli di John dice tutto in questa breve drabble che ho trovato stupenda. Di nuovo, tanti complimenti. |
Ciao, ho riconosciuto subito il tuo nome tra gli altri e avevo intenzione di leggere prima queste due drabble, ma questa è settimana è stata un po' così... Mi ci metto ora e scopro con molto piacere una piccola perla di rara bellezza. Già avevo tanto apprezzato la poesia, per stile e incisività, ma questa drabble di cento parole è altrettanto notevole. A mio avviso scrivere poesie sì, è difficile ma se si scelgono versi liberi in realtà si scopre che c'è tanta libertà. In una drabble, pur trattandosi di prosa, resta un tetto massimo entro il quale dover stare per forza. Resta la difficoltà del dove trasmettere, del dover essere specifici pur in poche parole. |
Ed io mi sciolgo😍in questo caso è vero l'argento vale più dell'oro, più di qualsiasi altra cosa perché la persona che hai amato, ami e amerai per sempre è rimasta accanto a te, ha deciso che valeva la pena passare la vita insieme nonostante tutto e non capita sempre, e quando succede si è davvero fortunati ❤️. |
Mi perdo un attimo e hai già scritto un'altra poesia. Che dire? Amo in modo particolare le atmosfere autunnali, la nebbia che rende lontane le cose, il turbinio colorato delle foglie rosse e gialle che cadono dagli alberi. Adoro anche le gocce di pioggia autunnale che come lunghi singulti cadono sull'intorno dipingendo tutto di tristezza. E anche qui, la danza colorata delle foglie lascia spazio alla pioggia. Il cielo sembra piangere con John. È un autunno che porta un grembo tristezza, non le delizie di questa stagione, ma malinconia di ciò che poteva essere e non è stato. A simbolo del loro amore grande, quel fiore indaco che spicca sulla lapide nera,.sotto quel cielo plumbeo, vicino e contemporaneamente distante e sovraccarico di tristezza. Un fiore indaco, un amore imperituro, una speranza crlhe spera contro ogni ragionevolezza tanto da sembrare folle. |
Tu mi vuoi morta vero? Mi vuoi sotto quella lapide nera, dillo?? Mi vuoi far piangere lo so.... Però adoro l'autunno, la malinconia della pioggia e del suo suono, le fogli che cadono nei colori caldi del rosso e dell'arancio. Ma il verde dà davvero speranza e il sole tornerà davvero a splendere❤️ |