Recensioni per
Amico di Dio, nemico di tutto il mondo
di Old Fashioned

Questa storia ha ottenuto 59 recensioni.
Positive : 59
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
04/11/19, ore 16:10

Carissimo, continuo la lettura di questa storia.

All'inizio uno s'immagina chissà che passato ha avuto Eike, mentre in realtà era un ragazzo che voleva dedicare la vita agli studi e si è trovato in mare.

La descrizione del porto è perfetta, e anche i personaggi. Il padre, ad esempio, che dà delle risposte identiche a quelle di un uomo moderno: "vedrai che ti divertirai", "ti piacerà", "un giorno tutto questo sarà tuo" ecc.
Anche il fratello premuroso è descritto bene, e così Magister Wigbold.
Di Störtebeker mi farò un'idea più avanti.

Non vedo l'ora di continuare, fin ora ho molto apprezzato la storia, che si sta rivelando una lettura molto avvincente.
Alla prossima!^^

Recensore Master
11/02/19, ore 22:12

Recensione premio per il Contest “Specchi, ombre e presagi: il doppelgänger” – giudice Shilyss

Ciao Old Fashioned!

Continuo l’affascinante lettura di questa storia che, come ti avevo accennato, tratta di un periodo che mi è caro, ma di una zona che conosco poco se non per qualche riferimento vago. Anzitutto ho avuto modo di apprezzare la tua narrazione in prima persona. Gli altri tuoi lavori erano in terza e mi fa sempre piacere vedere chi si barcamena a seconda di dove tira il racconto piegando la voce alle finalità narrativa. Ho apprezzato anche l’uso di termini come “nari” in luogo di narici, un “tanghero” e altri che regalano un sapore antico alla storia e che danno la sensazione di udire davvero un racconto fatto in una taverna tra Medioevo ed età Moderna. Ma non credere che non abbia notato anche le merci (aringhe e ambra, esattamente!) e il Krampus, una creatura leggendaria piuttosto brutta che conosco grazie all’insana visione di molti – troppi – film horror. Sei riuscito a delineare molto bene i caratteri di Eike e di Albrecht e l’entrata dei pirati è scenica, d’impatto e mi è piaciuta moltissimo, così come le considerazioni totalmente vere sulla presenza dei libri, fonte preziosa di conoscenza solo per chi non ha bisogno di riempirsi la pancia, ma inutili quando si tratta di ingoiare il terrore e di curare alla buona il proprio fratello. Mi ha sorpresa moltissimo la scelta dell’Amico di Dio di non derubare il mercante delle sue ricchezze in merci, ma di prendergli i figli. A rigor di logica è la scelta più sensata e mi fa venire in mente un altro illustre ostaggio, il caro Giulio Cesare, ma non era una soluzione scontata all’interno del racconto, motivo per cui l’ho particolarmente apprezzata. Racconto e introspezione proseguono di pari passo in un capitolo che unisce descrizioni (poche, ma precise), termini tecnici che non risultano mai pedanti (spesso leggendo Salgari mi perdevo nella minuziosa analisi delle varie imbarcazioni) e della battaglia. Ho apprezzato che vi regni un clima di confusione perché credo che ritrovarsi nel bel mezzo di una battaglia significhi esattamente questo: non avere cognizione di ciò che ci sta succedendo intorno e pensare a poche, basilari cose, come per esempio sopravvivere a qualsiasi costo. Come tutto ciò che scrivi, anche questa minilong è un pregevolissimo esempio di scrittura. Sono sempre altamente scettica sugli storici perché detesto gli anacronismi, ma qui trovarne è davvero impossibile (bellissima anche la citazione di Lucrezio).

Insomma, tanti vivisismi complimenti e spero di passare già domani per il prossimo capitolo! Buona serata!
Shilyss
(Recensione modificata il 11/02/2019 - 10:32 pm)

Recensore Master
31/07/18, ore 15:03

Innanzitutto, mi piacciono davvero le descrizioni dell'atmosfera del porto: danno davvero l'impressione di essere lì.
Poi, fa abbastanza tenerezza questo povero disgraziato che vorrebbe darsi a una vita di studi, ma si ritrova con un padre attento e comprensivo quanto un sasso coperto di muschio, e un fratello poco meglio. Mi hanno fatta davvero sorridere le sue risposte 'convenzionali', per quanto sono realistiche in una simile situazione!
Almeno riesce ad adattarsi in fretta, dopo il mal di mare. E di sicuro è in grado di apprezzare la bellezza ... pure delle frecce che gli piovono addosso, davvero dovrebbe mettere le priorità in ordine, il ragazzino!
Bene, facciamo la conoscenza di Störtebeker e dei suoi pirati. Il primo è stato troppo di poche parole per farsene un'idea, finora mi è più piaciuto Magister Wigbold, con il suo modo di fare rilassato e amichevole verso Eike.
Davvero un bel capitolo, complimenti!

Recensore Veterano
21/06/18, ore 13:17

Ciao, Old :)
Ho trovato questo capitolo molto avvincente, tanto che, pur non essendo una patita del genere, non ho mai staccato gli occhi dal cellulare. Ho adorato la parte centrale, quella in cui il nostro protagonista si accorge che la vita di mare gli piace, trovo che la parte della salsedine che gratta via sua la vecchia vita sia molto poetica. Bravo, sul serio. Stranamente, per i miei gusti intendo, mi è piaciuta tantissimo anche la parte più attiva del capitolo, lo scontro con i pirati. Saranno le tue fantastiche descrizioni a farmi piacere qualunque cosa :) aspetto il seguito, a presto!
P. S. Molto apprezzata la citazione di Lucrezio :D

Recensore Master
19/06/18, ore 00:32

***a contrattare legna e barili di aringhe.*** Hai presente quel cartone animato spassoso dove si viveva solo di sardine? ^^ E pure lì nessuno avrebbe voluto passare la vita a commerciare pesce, 
***“La filosofia non riempie la pancia, le aringhe sì.”***
A forza di sentir parlare di aringhe affumicate mi è venuta voglia, ne vado matta! :P

***
A volte mi sorprendevo a contemplare il mare, a godere del blu profondo delle onde sotto i raggi del sole e della loro forma, sempre uguale eppure sempre diversa. [...] 
Mi scoprii avido di racconti di mare, la poesia cortese di cui mi ero fino ad allora dilettato cominciò a sembrarmi inconsistente e frivola. Sciocca, in confronto alle storie tenebrose e terribili che quegli uomini si raccontavano con gli occhi fissi sul fuoco, abbassando la voce nei passaggi più carichi di mistero.***
Non potevo quotare per intero, ma è la parte che più mi è piaciuta di questo capitolo. ^^ Viene da pensare che il mare lo aveva nel sangue e il suo vecchio ne era ben consapevole, non sembrava questione di adattamento perché da quel che possiamo intendere del suo carattere se fosse stato sicuro al 100% della sua scelta o non avrebbe mollato o si sarebbe sentito per sempre un pesce fuor d'acqua. Il fatto è che tutti sapevano cosa era davvero meglio per lui tranne lui stesso, quel viaggio non l'ha condizionato ma gli ha aperto gli occhi. 

com'è una bordura di vaio? Avevo già cercato quando lo lessi nella tua storia sui Templari - che proseguirò, fidati! - però puoi immaginare che se cerco immaigni escono solo computer.

Non mi aspettavo quel finale! il pirata l'ha pensata bene, ma nel frattempo che se ne fanno? Non vedo l'ora di leggere il seguito. ^^

Recensore Master
18/06/18, ore 19:32

Ed ecco che cominciano a delinearsi le origini del personaggio entrato alla locanda e che all'inizio non aveva ninete a che fare con la pirateria.
Anzi era piuttosto riluttante a seguire il padre anche negli affari di mercatura, diversamente dal fratello che ha abbracciato serenamente il suo destino e non si capacita di come il minore voglia dedicarsi ai libri e allo studio quando potrebbe far prosperare l'attività di famiglia.
De gustibus non discutibus direi io in un latino "aggiustato"!
Fatto sta che né l'uno, né l'altro sono preparati a quello che gli piomba addosso in mare aperto, nientemeno che il pirata più famigerato e temuto del mare del Nord.
Il quale, saggiamente, ha fiutato che il mercante è ricco e che tenendo in ostaggio i figli può spremergli molto di più che qualche barile di aringhe!
Più di tutto in questo capitolo ho apprezzato lo scontro di mentalità; quella pragmatica, economica e utilitaristica del padre e del fratello maggiore e quella sognatrice e romantica del più piccolo.
Chissà se gli sarà d'aiuto nello sviluppo della vicenda :3

Recensore Master
18/06/18, ore 13:56

Molto avvincente anche questo secondo capitolo, che introduce il punto di vista del protagonista, i suoi sogni e le sue speranze. Si accorge che i viaggi per mare sono differenti fa quelli che compie attraverso i libri. Ma che forse sono più avvincenti nel bene e nel male. La sua prima esperienza è d'impatto: una nave pirata è di per sé lo scrigno del tesoro.
Cime sempre, i miei complimenti per come scrivi e rendi i tuoi personaggi! ^^

Recensore Master
18/06/18, ore 00:37

Ciao Old^^
procede meravigliosamente questa storia, con un improvviso cambio di inquadratura, un salto dalla terza alla prima persona e direi addirittura un salto temporale all'indietro, per raccontarci la storia di Eike fin dal principio. Ora è lo stesso personaggio che abbiamo incontrato, granitico e silenzioso, nel primo capitolo a parlarci di sé, di come ha incontrato i pirati e ancor prima il mare, la vita a bordo di una nave mercantile del '400, scoprendone il fascino malgrado gli inizi piuttosto difficili. I desideri e le passioni di Eike ragazzo stavano per condurlo in tutt'altra direzione, e be di malavoglia si era imbarcato sulla nave del padre. Eppure, quel difficile inizio una volta superato il mal di mare si trasforma in fascino, attrazione per lo splendore dell mare aperto e i racconti foschi dei marinai. Progressivamente, Eike diviene pronto ad un altro incontro, che pure avviene in maniera traumatica e spaventosa: la scena dell'abbordaggio da parte della nave pirata è descritta con una precisione storica e una tale immediatezza dell'azione che pare davvero di essere lì, trattenere il fiato insieme al tuo personaggio, a cercare di schivare i colpi, ad assistere a quel sanguinoso assalto, che termina infine con la richiesta di un riscatto. Da qui prevedo inizieranno nuove avventure, e il percorso di maturazione e crescita di Eike lo condurrà su sentieri inesplorati, lungo un cammino che mai avrebbe potuto immaginare per sé, all'inizio. Di nuovo complimenti per l'accuratezza nella ricostruzione storica, l'estrema dinamicità dell'azione, l'originalità della trama e - non da ultimo - la tua capacità di farci vedere e sentire con gli occhi e il cuore dei tuoi personaggi.

Recensore Master
17/06/18, ore 17:24

Brutta cosa costringere i figli a seguire una strada non richiesta. Ma nel patriarcato si è fatto così per secoli. A pagare il prezzo più salato erano le figlie femmine, ma neppure i figli maschi non è che potessero poi vivere a loro piacimento.
Eike deve lasciare i suoi amati studi per il commercio.
Non lo ama, lui. Non ne capisce le dinamiche, i sotterfugi, le furberie. Financo i pericoli...
Ed eccoci ora, infatti, alle prese con un feroce pirata, quello che si crede "l'amico di Dio": i due ragazzi, Eike ed il fratello maggiore, sono in suo ostaggio per il riscatto.
Ti dirò: il mercante non mi fa pena per nulla.
Mi dispiace solo per i due giovani, per i pericoli che ora dovranno affrontare: spero che i pirati non facciano loro del male, al più giovane ed efebico, soprattutto.
Come sempre, caro amico ed Autore, mi fai "vivere" la scena, come se pure io fossi lì, su quella nave mercantile.
Ne sento gli odori, i movimenti, le urla di terrore, i fischi dei colpi nemici.
Complimentissimi
Lou

Recensore Master
17/06/18, ore 15:42

"Avevo vent’anni quando mio padre mi portò per mare per la prima volta", esordisce il giovane Eike, studente, figlio di un mercante, il cui padre vuole far continuare, insieme al fratello la rotta intrapresa nella lega anseatica. Lui vorrebbe studiare, ma non gli è concesso scegliere, non ha tutti i torti a temere il mare, visto che viene preso prigioniero insieme al fratello dai pirati, un esordio temibile. E il prigioniero ci narrerà del formidabile "amico di Dio, nemico di tutti".. Ben fatto. A presto JQ

Recensore Master
17/06/18, ore 13:45

Ciao!
Dopo questo capitolo, posso dire che hai un'ottima padronanza sia della prima che della terza persona. Le scene che hai descritto sono molto vivide e chi legge ha la sensazione di trovarsi insieme ad Eike, al porto e sulla Mädchen. Ho trovato lo stile adatto al personaggio, che è un ragazzo colto, che aspira all'Università. Questa dello stile in particolare è una cosa che notavo anche nelle altre storie: anche in terza persona, è sempre come se prendessi il punto di vista del personaggio principale, adattando quindi lo stile e usando termini che il personaggio conosce.
Nel momento in cui Eike vede le navi pirata c'è un bellissimo crescendo di tensione: hai reso molto bene l'attesa e la paura di trovarsi esposti così ad un attacco (di uno dei pirati migliori, tra l'altro). Un'altra cosa che ho trovato molto originale è che Eike non si finge un eroe: non tenta di combattere, ma rimane rintanato nel nascondiglio insieme al fratello. Qui inizia a delinearsi anche il loro rapporto: si vede che si vogliono bene anche se sono caratterialmente diversi, e lo dimostra il fatto che Eike prende coraggio quando deve domandare aiuto per la gamba ferita di Albrecht.
È un capitolo davvero molto bello, che promette una storia ricca di avventure. Davvero complimenti!

Recensore Master
17/06/18, ore 12:15

Ah, ecco che scopriamo qualcosa di più sul passato del nostro protagonista, Eike. Interessante il contrasto tra le sue intenzioni di giovincello e quello che abbiamo visto nel capitolo precedente. Evidentemente, in qualche modo ha seguito i consigli di paparino...anche se credo che c'entri di più quel tipo, Störtebeker. Ho fatto qualche ricerca, e mi sembra un tipo davvero interessante. Certo, era un pirata sanguinario, un criminale, eppure mi sembra dotato di un certo carisma. Ho l'impressione che quello che accadrà da qui in poi sarà particolarmente interessante. Per noi lettori, almeno. Dubito che Eike sarebbe dello stesso parere.

Al prossimo capitolo!

Recensore Master
17/06/18, ore 11:40

Ciao carissimo^^
Ed eccoci entrati nel vivo della vicenda, grazie ai ricordi del nostro Eike. Un ragazzo giovane, amante delle lettere, che si ritrova sballottato in mezzo al mare per via dei commerci del padre... e poi direttamente tra le fauci dei pirati di Störtebeker.
Altro capitolo bellissimo e ottimamente scritto, dalle scene d'azione alle suggestivissime descrizioni del mare. Sembrava di essere lì^^
E posso dirti che fa uno strano effetto trovarsi di fronte al leggendario Störtebeker, in carne e ossa...
E che dire della ricostruzione storica?
Dovremmo provare a fare un crossover, tra il tuo medioevo basso-tedesco e il mio alto-tedesco... forse ci verrebbe fuori una strana porcheria, ma magari sarà meglio di tanti racconti pseudo-storici^^
Complimenti ancora e alla prossima!^^

Recensore Master
17/06/18, ore 10:15

Buongiorno.
Carino, questo capitolo!
Mi è piaciuto abbastanza, soprattutto ho gradito le scene di azione, un'azione un po' smorzata per un protagonista che, comunque, non è certo un cuor di leone. Ho apprezzato il fatto che questa volta tu non abbia scelto di dar voce a un altro personaggio tosto e duro... non esistono solo i duri, ci sono anche i deboli come me, a questo mondo ^^ comunque tutto molto verosimile.
Certo che ora la situazione è alquanto spinosa; una cosa devo dirla, però... sarebbe potuto andare anche peggio.
Immagino che il genitore pagherà. Non c'è tanta scelta.
Bene ^^
Buona domenica e a presto :)