Recensioni per
A Survivor
di Cress Morlet

Questa storia ha ottenuto 48 recensioni.
Positive : 48
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
11/09/18, ore 20:55
Cap. 1:

Ehilà, Mudblood (il ritorno di Draco Malfoy, la replica xD)! 

Come promesso, eccomi con la recensione per lo scambio libero del Giardino EFP. Come avevo accennato in una delle discussioni, meditavo di passare dalle parti di questa minilong su Wanda e Visione per lasciare un commento, proseguendo in ordine, dunque non ti lascio sulle spine. Il primo capitolo si presenta corposo e denso di eventi, al punto che ho preferito rileggerlo due o tre volte prima di mettere in ordine i pensieri. In questo caso, trattandosi di un testo particolarmente “voluminoso”, ho apprezzato la frammentazione in segmenti più o meno estesi e la differenziazione del font tra flashback e presente per impedire all’occhio di perdersi. Come al solito, in definitiva, è stato tutto ben chiaro da leggere e sono riuscita ad orientarmi senza problemi.

Per ciò che concerne lo stile, continuo ad apprezzare la tua capacità di infondere ogni singola vibrazione che percorre l’animo dei personaggi nella narrazione complessiva, attraverso scelte lessicali gestite con precisione, un bouquet di metafore ricche e l’uso particolare di ripetizioni che ormai associo ai tuoi scritti, come una sorta di “firma” apposta tra le righe. Nonostante il modo quasi furioso con cui la scrittura si avventa sulla rosa di percezioni del mondo e di Wanda (non mi sento di fare altre divisioni, onestamente, dal momento che l’intero capitolo ribadisce questa contrapposizione, in maniera implicita ed esplicita) il focus non scivoli mai via da lei per andare ad appoggiarsi sulla spalla di qualche altro personaggio. È una decisione coerente che sei riuscita a mantenere fino all’ultima riga. 

Ho amato la tua gestione di Wanda. La sopravvivenza lascia un marchio indelebile nel momento stesso in cui l’esistenza si ripiega e snuda gli artigli per perdurare a scapito di tutto ciò che si mette su suo cammino, e sulla pelle di Scarlett Witch l’intrico di cicatrici ormai è un reticolato di guerra che non trova requie nemmeno tra gli Avengers, un nucleo che ormai si avvia verso quel rovinoso sfaldarsi di Civil War. In questo contesto è Natasha a scovarla, andando al punto come solo lei sa fare. So che il tema centrale del capitolo è l’amore di Visione, quell’amore che Wanda rifiuta testardamente, ma credo che la scena madre sia il confronto tra le due donne e le parole dure di Nat, e il momento di pausa che echeggia così bene i suoi improvvisi silenzi e gli sguardi piegati altrove che ogni tanto le tendono un agguato anche nei film. Il mio passaggio preferito in assoluto, tuttavia, rimane la descrizione del potere di Wanda. Il modo in cui lei stessa lo paragona ad un meccanismo a tagliola come quello della legge del taglione. Quello è il paragrafo che più di tutti mi è entrato dentro.

Che dire? Non vedo l’ora di leggere il prossimo capitolo.

Alla prossima!

Kei

Recensore Veterano
07/09/18, ore 23:43
Cap. 1:

Eccomi qui a recensire e mi scuso di nuovo per il ritardo.
Che dire, le tue storie non deludono mai!
L'aspetto che più mi ha colpito è sicuramente la caratterizzazione di Wanda: secondo me è un personaggio molto complesso (e anche Visione non è affatto facile da scrivere), eppure tu hai scavato nella sua anima e hai tirato fuori un'introspezione cruda e pessimista che si adatta bene al personaggio.
Questo si riflette anche nel titolo che trovo davvero calzante.
Le riflessioni di Wanda sono taglienti, piene di rancore e dolore (come biasimarla); c'è rassegnazione e poi paura. Paura dei sentimenti di Visione perché anche lei prova lo stesso anche se le è difficile accettarlo.
Lei si vede come qualcuno che è solo capace di distruggere e dubita di Visione, non lo crede possibile, o forse non vuole. Credo che tu abbia reso molto bene la dinamica tra loro e il dialogo è scritto alla perfezione.
L'interazione con Natasha è stata "strana" nel senso che un discorso del genere forse non te lo aspetti da una come lei, eppure funziona perché dà a Wanda la spinta di cui ha bisogno.
Mi è piaciuto il fatto che tu abbia menzionato Clint, facendolo usare da Nat come "minaccia".
Anche il costante richiamo al "nulla" è molto bello e calzante al personaggio.
A livello di stile, non ho trovato errori e la lettura scorre come l'olio; ho apprezzato i periodi brevi e a capo che danno un bel ritmo al testo, insieme a quelli ripetuti, molto incisivi.
Non vedo l'ora di leggere il secondo capitolo!
Alla prossima.

Recensore Junior
07/09/18, ore 09:11
Cap. 1:

Eccomi per lo scambio libero del giardino :)
Devo dirtelo: sono rimasta davvero stregata da questa storia, sin dalle prime righe. Il modo in cui hai affrontato il rapporto complicato tra Wanda e Visione (in effetti nei film li ho shippati un po' anche io XD), presentando con chiara naturalezza tutte le riflessioni di lei, le sue sensazioni, il suo senso di impotenza di fronte a qualcosa che lei non è in grado di gestire, il suo potere e... la triste realtà che dice che lui non è umano, che è solo frutto di un errore di Tony Stark e che non è in grado di provare qualcosa. Mi è piaciuto molto come hai affrontato il flashback e come hai tratteggiato la personalità di Wanda (che forse nei film è caratterizzata in maniera più superficiale, rispetto ad altri Avengers...): l'hai resa umana e fragile, come, in una situazione del genere, saremmo tutti.
Sullo stile non ho nulla da dire, perché è impeccabile e coinvolgente, ci trascini all'interno della scena e di una mente tanto complessa come quella della ragazza. Mi sono sentita travolta, afferrata e catapultata al suo fianco... cioè, non proprio al suo fianco: hai reso possibile l'immedesimazione con lei; e non è qualcosa di tanto semplice. Quindi ti faccio i miei complimenti.
Però ho notato pochissime sbavature all'interno di un testo pulito. Te le segnalo di seguito:
"un eco": "eco" è femminile, ci va l'apostrofo;
"Era inutile continuare, tanto Nat lo sapeva, lo sapevano tutti cosa fosse successo e che cosa loro due si erano detti": parli di qualcosa che è accaduto realmente, quindi perché il congiuntivo, che indica incertezza o possibilità? La frase corretta è "cosa era successo";
“Muovi il culo e dà una svolta alla tua vita": non ci vuole l'accento sull verbo, perché non è la terza persona del presente indicativo, ma è la seconda dell'imperativo: quindi è " da' " (con l'apostrofo; ho distanziato le virgolette perché altrimenti non si vede).
Ultimissimo appunto: quando usi i trattini, questi vanno separati dalle parole che seguono e che precedono; ho notato che li lasci attaccati a quanto è compreso nell'inciso, ma non è un uso corretto.

Credo di averti detto tutto. Non vedo l'ora di leggere il secondo capitolo!
Cory.

Recensore Master
05/09/18, ore 20:56
Cap. 1:

Eccomi per lo scambio a catena.
Mi è piaciuto molto questo capitolo bello il flash back che ci mostri con una Wanda furiosa e stressata come non mai e, Visione, che cerca di trovare parole e un modo per dire un qualcosa che non è di una macchina ma di un uomo è una cosa difficile ma l'hai descritta davvero benissimo.
La seconda parte è il presente la donna più tosta della squadra :D dice le cose come stanno alla giovane che, al contrario, non accetta la realtà dei fatti e vorrebbe che fosse tutta una misera illusione si sente sola e non ne dubito.
Curioso di vedere cosa succederà alla fine tra i due ciaooo alla prossima.

Recensore Junior
03/09/18, ore 16:27
Cap. 1:

Ciao!
Eccomi qui per la recensione, come promesso.
Ero molto curiosa di leggere questa tua fanfiction: Wanda è un personaggio che mi è sempre ispirato molto - ho sempre preferito Pietro e per la verità li ho sempre trovati molto interessanti insieme -, ma non sono mai riuscita ad inquadrarla del tutto. Leggere l'interpretazione che ne hai dato mi ha fatto estremamente piacere, senza contare che tralasciando queste premesse iniziali trovo piuttosto bella la coppia Wanda/Visione; è particolare, una coppia che non si ha occasione di vedere ovunque e ho pensato fosse una buona cosa approfondire finalmente il tema!

Parto facendo qualche appunto sullo stile, non nel senso di correzioni, ma anzi apprezzamenti: mi piace come usi il tuo modo di narrare. Te l'ho già ripetuto molte volte nel corso delle recensioni che ti ho lasciato, ma trovo il tuo stile molto efficace, forse perché in alcuni passaggi è molto asciutto e crudo, a suo modo. Vedi le descrizioni molto incisive e realistiche del sangue che macchia le braccia di Wanda, del modo in cui l'ago della flebo l'ha ferita. La trovo una nota che si amalgama molto bene alla forte introspezione dei personaggi: quando si viaggia nella mente dei protagonisti - in questo caso di Wanda - si può avere la sensazione di perdere la presa sul terreno concreto della fanfiction, sulla situazione reale. Credo tu riesca davvero a dare i giusti dettagli in descrizioni essenziali e che risultano quindi, nella loro brevità, ancor più efficaci.

Per quanto riguarda la caratterizzazione non ho nulla da dire. Per la verità, ricordo meglio Visione che Wanda e purtroppo mi sono persa gli ultimi film in cui compare Wanda e non rivedo Avengers: Age of Ultron da anni. Tralasciando questo, la ricordavo molto schiva, sulle sue. Una ragazza che, come l'hai descritta anche tu, si è ritrovata contro un mondo che le ha portato via tutti gli affetti, culminando con la perdita di Pietro.
Trovo che il modo in cui si è comportata in questa storia, la sua rabbia, il suo senso di solitudine che la porta non ad agognare la compagnia ma piuttosto altra solitudine per proteggersi, sia molto adatto ad un personaggio come lei. Respinge l'amore dicendo di non averne bisogno perché è proprio quello che le servirebbe per curare le proprie ferite, ma non lo accetta. Anche a costo di divincolarsi ferendo se stessa e, nel caso di questa fanfiction, anche Visione.
Penso tu lo abbia reso perfettamente, ponendo l'accento sui comportamenti ancora troppo impercettibili per renderlo umano, ma che l'androide ha appreso in modo da assomigliare di più a... beh, chiunque gli stia intorno.
Ho percepito con molta tenerezza i suoi sentimenti per Wanda, nati in modo inspiegabile dentro di lui. Già per un umano, che ai sentimenti non è per nulla estraneo, l'amore sa essere confuso e sconvolgente: quando mi sono innamorato? Perché? Ecco, per Visione questo senso di smarrimento deve essere ancor più intenso, più forte per via della sua natura, per il suo essere quasi come un bambino che pur avendo a disposizione milioni di fonti da cui estrapolare degli insegnamenti, sa poco di molte cose.
E Wanda dovrebbe essere la sua unica confidente, in questo senso, ma lo respinge.
Mi si è spezzato il cuore quando è accaduto, ma non ci si può schierare: Wanda ha le sue ragioni e non la si può biasimare, non mettendosi nei suoi panni; è una persona che ha perso tutto e, a suo modo, negare a Visione la possibilità di starle accanto è un vano tentativo di proteggerla anche se, come le ricorda Natasha alla fine del capitolo, non tutto dipende da lei. Non tutto ruota intorno a lei e l'universo non si sta accanendo nei suoi confronti. Anche se, beh, Wanda ha avuto così tanta sfortuna nella vita che a una certa non sentirsi presi di mira, tanto più che ognuno è l'unico e indiscusso protagonista della propria vita, risulta un po' impossibile.

Altro aspetto che mi è piaciuto molto della storia è il modo in cui Visione si approccia a Wanda. Stavo cercando, mentre leggevo, di trovare un modo sintetico ed efficace per spiegarmi e in realtà me lo hai servito tu su un piatto d'argento con questa frase: "La riverenza delle sue dita, la sensazione stupenda della sua pelle contro la sua, per quei momenti brevi ma eterni."
Visione tratta Wanda come se fosse la persona più preziosa che ha - e forse a conti fatti è così -, mentre lei si ferisce lui cerca di darle sollievo a modo proprio, con una timidezza e delicatezza che mi hanno stretto il cuore. Perché non è vero che non capisce e non sa, come lo accusa Wanda, ciò che sta dicendo e facendo.

Mi chiedo come potrà proseguire la storia, perciò leggerò molto volentieri il prossimo capitolo :)
Alla prossima!

Recensore Master
01/09/18, ore 18:55
Cap. 1:

Cara Mudblood,

Questo è il nostro primo scambio e ho deciso di partire da qui perché volevo capire di più Wanda e il tuo stile. Partiamo da quest’ultimo: il titolo ha un senso all’interno della storia. Si ricollega con quanto capita agli Avengers in generale, a Wanda in particolare. Le tue scelte lessicali sono molto interessanti perché si sposano bene con quanto racconti; il testo è ricco di metafore e figure retoriche, nonché di ripetizioni volute e incisi che fanno parte del tuo personale modo di scrivere e che gestisci bene. A un tratto ho trovato questa espressione: “bianco bianco bianco.” Mi piace che tu l’abbia messa così, senza virgole. Una scelta forse azzardata, un virtuosismo che ho apprezzato. Qualora non lo avessi capito già da quanto mi hai scritto, si vede che leggi e che leggi bene. L’attenzione ai dialoghi e la cura delle battute è una delle cose che guardo maggiormente in una storia: non mi hai mai deluso, in questo. I botta e risposta risultano sempre calzanti e adatti ai personaggi. L’introspezione è focalizzata tutto il tempo su Wanda a scapito di eventuali descrizioni di luoghi, che vengono abbozzati giusto quanto basta per creare un contesto in cui collocare i personaggi.

Da un punto di vista squisitamente legato alla trama, ho trovato calzante e plausibile la tua Wanda. Il modo in cui rifiuta l’amore di Visione (che è stato perfettamente gestito) è la parte più pregna di tutto il testo. Dici una cosa che condivido: l’amore non va gridato ai quattro venti, la felicità sfugge se viene pronunciata. La paura di amare e la rabbia adolescenziale di Wanda sono perfettamente gestite, così come è chiaro perché la nostra non voglia innamorarsi né credere alle parole di Visione, che definisce se stesso un errore (e lì mi è dispiaciuto per lui). La seconda parte della shot è più dinamica della prima. L’introspezione totale e il flashback lasciano il posto all’intervento di Natasha, funzionale a una ripresa di Wanda. Bello il modo conflittuale con cui le due interagiscono e bello che Wanda disegni e che riproduca il viso delle persone che ama, che venga ossessionata dalle loro immagini e che tenga a loro quasi come se i fogli fossero delle personali reliquie. C’è uno studio del personaggio e della sua relazione con i vari membri degli Avengers che trova una corrispondenza con quanto rappresenta anche la mia idea perché la Maximoff non è un personaggio integrato nel gruppo come gli altri. La sua perdita e la sua diversità – giustamente non speciale – e la sua giovane età influiscono e determinano il suo comportamento, ma, soprattutto, c’è un costante rinforzo nel suo percepirsi come creatura che deve rimanere sola.

In un testo così lungo e ricco era inevitabile che ci fosse qualche refuso – e te lo dico da persona che fa capitoli lunghi, quindi so quanto sia normale – anche se devo dire con grande piacere e soddisfazione che il tuo stile si legge bene e che i refusi sono pochi e tutti trascurabili. Se Qualche d eufonica (come “ad osservare”) che chi ha avuto a che fare con i testi classici si tira dietro per forza, un appoggio = appoggiò, vero. In più di un’occasione ho notato che non metti l’apostrofo, come a una improvvisa. Non è un refuso, ma sarebbe più scorrevole se fosse “un’improvvisa”. Sostituirei “il quale” con “che” per lo stesso motivo. Allo stesso modo, prima del “ma” una virgola renderebbe più scorrevole il testo, come qui, dove mi sono permessa di inserirlo:
Lei raggiunse il tavolo e provò a risponderle decisa, ma fu fermata nuovamente da un’altra fitta al collo che le raggiunse subito la testa e le contrasse i muscoli del viso.
Anche qui, in questa battuta che mi è molto piaciuta, metterei allora come inciso: Niente era? Niente fosse, allora, per tutta la vita e anche oltre.
“Era la realtà dei fatti, come vero era quella strana cosa che le graffiava i polmoni e le scorticava il cuore.” Qui, invece, è vera la strana cosa.

In conclusione, che con le recensioni troppo lunghe si rischia di perdersi sul dettaglio: mi è piaciuta. Scrivi bene, lasci al lettore qualcosa dopo che ti ha letto. Questo, al netto di tre o quattro dettagli che ti ho fatto notare non per pedanteria, ma con lo spirito di togliere un granello di polvere a una statura o aggiustare un accessorio in una vetrina (non chiedere il perché di questa metafora, non so dirti). Lodo il lavoro di introspezione con cui hai curato la tua storia e certi esperimenti e virtuosismi che impreziosiscono il testo. Trovo che tu abbia una grande sensibilità e leggerò con piacere altri tuoi lavori. Questo primo capitolo mi è molto piaciuto perché propone un missing moments e, allo stesso tempo, mostra un’evoluzione del personaggio che la Marvel non ha ancora fatto vedere. E a me piacciono queste ipotesi.

Perdona l’immenso papiro e complimenti, bella storia, brava e a presto! :)
Un caro saluto e ancora bel lavoro, continua così ;)
Shilyss

Recensore Junior
28/08/18, ore 03:02
Cap. 1:

Ehi, sono la ragazza dello scambio di recensioni della settimana scorsa ^^ scusami per il ritardo, per fortuna oggi sono riuscita a passare come ti avevo detto.
Allora, parto subito col dire che conosco questo fandom ed ho visto i film, ma questa è stata la mia prima fan fiction su questa coppia. L'ho davvero adorata!
Hai veramente dato il massimo e al lettore trasmetti migliaia di emozioni.
Ho adorato la tua decisione di inserire nel contesto sia civil war che infinity e devo dire che hai gestito bene l'intermezzo fra i film.
In questa storia ovviamente la protagonista è Wanda. Si vede la sua trasformazione di pensiero per Visione, si legge il suo stato d'animo ed è stato bellissimo perché hai scritto veramente bene sia in ambito grammaticale, sia logico, sia, in fine, di sentimenti che reputo veramente importante nelle storie.
Si prova la sua angoscia, la sua rabbia e la sua tristezza / malinconia per la perdita di suo fratello Pietro. (È stato davvero un colpo al cuore vederlo morire nel film e per lei dev'essere veramente stato orribile)
Hai dato anche un ottimo contorno degli altri personaggi; di Visione, di Tony e Steve e soprattutto Natasha che ho veramente amato. È stata una vera donna, le ha tenuto testa e le ha parlato convincendola a fare la cosa giusta.
È bello pensare poi come continuerà. (Ed è terribile pensare cosa succederà in infinity war) Ti faccio veramente i miei complimenti, è una storia veramente bella con sentimenti / emozioni raccontati bene e questo è solo il primo capitolo quindi: wow.
Spero di avere nuovi scambi in futuro con te, se ti va e se ti piacciono le mie storie ovviamente, non ti voglio costringere.
Alla prossima ^^
Baci

Recensore Master
23/08/18, ore 13:30
Cap. 1:

Io non credo di aver mai letto nulla di tanto profondo, emozionante e distruttivo (nel senso positivo della cosa) in tutta la mia vita.
Ho avuto modo di conoscerti per caso con uno scambio, eppure posso reputare tutto questo un'immensa fortuna, un arricchimento personale.
Adoro i tuoi supercapitoli, che sembrano lunghissimi quando li apro e finisco per svuotarmi, alla fine della lettura, per il desiderio di volerne ancora. Ogni volta che finisco di leggere qualcosa di tuo c'è questo senso di apatia che mi assale, perché se potessi ti leggerei tutta d'un fiato ogni istante del mio tempo, perché mi porti altrove, mi fai sentire la pelle che brucia a contatto con i tuoi personaggi e il tuo modo di vederli.
Il ritmo che usi, ad ogni storia, cambia inesorabilmente, adattandosi a te e a loro... e Wanda... Wanda è tua.
la tua Wanda scorre tra le righe, si muove frenetica, è una bomba. Sta esplodendo e... nel finale sembra quasi che la miccia si sia spenta, per tante di quelle ragioni che non bastano dieci dita per contarle...
Ti avverto, potrebbe essere una recensione delirante, lunghissima e... piena di sentimenti che bollono.

Ho fatto l'unica cosa che faccio sempre bene. Distruggere. 

Comincio citando tutto questo, perché è questo che si vede nel viso di Wanda per tutta la durata di Civil War. 
la sua paura di fallire ancora, di uccidere persone nel tentativo invece di salvarle e... quella sua ansia nel voler dimostrare che non è capace solo a distruggere, eppure è lì, incantenata, resecata in un ospedale, mentre un Tony Stark che pretende sempre di essere Dio, quasi vuole sentirsi dire grazie per quello che sta facendo.
Non è quello che vuole Wanda, e ha ragione.
Non ha mai chiesto di essere salvata, e quella gente lo fa con certe pretese e questa sua frustrazione, questa sua insofferenza, questo suo ingrato modo di comportarsi, dopo tutto quello che ha passato, a mio parere è giustificabile ma a nessuno importa. Tutti scelgono per lei e lei non ha voce in capitolo.
Tutto ciò è decadente al massimo, ma è ancora solo la base per quella che è una storia basata sul senso di inadeguatezza di qualcuno che non ha mai saputo cos'è una premura... e tu, tutto questo, lo fai sentire dentro la carne.

Hai ferito i suoi sentimenti, Wanda.

La sua capacità di distruggere non si limita solo al mondo intorno a lei, ma anche a se stessa. Wanda non è in grado di vedere nulla di buono in lei, e questo tuo insistere nella prima parte su questa frase, conferma solo questa teoria e il tuo ripeterlo in quei determinati punti, è la perfezione. Ci sta, perché lo vuoi ricordare al lettore, quello che questa ragazza, questa donna, sente dentro di lei. Questa Apatia, incontrollata, velata di rabbia e delusione verso se stessa che continua a riflettere sugli altri, odiando tutti.
Ecco, ho amato come ogni singolo personaggio che interaggisce con lei, è visto in modo cupo e crudele, persino visione. Non che Tony sia chissà che bontà, e lo sappiamo, ma conosciamo le sue intenzioni, e sono sempre per lo più buone. lo stesso Natasha. Può risultare così ostica, nei confronti di Wanda, ma lo fa solo perché ha compreso una cosa: deve risponde all'astio e alla frustrazione, con la stessa moneta o non otterrà risultati. Le regala la stessa indifferenza che lei elargisce agli altri (lo so, sto già parlando del finale ma questo concetto è importante, perché mi ha stupita tantissima e ne sono rimasta ammaliata e vorrei parlarne all'infinito ç__ç)
Stessa cosa con Visione. La tua Wanda è divisa in mille pezzi: ha paura di amare un androide, ha paura quando lui le dice di amarla, ha paura di perderlo, ma anche di deluderlo, di ferirlo, di non essere adeguata... e tutto ciò che riesce a fare è essere ostile, scontrosa, scostante anche con lui, che con lei è sempre stato così umano... 

"Sto benissimo, una favola. Non lo noti? Non mi guardi più, Visione?"
"Io ti guardo sempre, Wanda. Lo sai.”

E questa è una cosa che sappiamo tutti. La guarda. In Civil War ci sono tanti di quei momenti in cui lui è perso, a guardarla. Wanda lo sa, e pur sapendo che lui continua a farlo ha paura non lo faccia più allo stesso modo, ha paura di essere scansata. Invece lui la guarda in modo diverso perché la ama.
Ho adorato particolarmente tutto il concetto del dolore, del suo modo di provarlo, del fatto che lo reputa un vecchio amico, parte di lei. Quasi non può farne a meno, quasi lo cerca, perché provare dolore significa almeno provare qualcosa, dal basso di quella apatia che la sommerge da quando ha perso Pietro e ha perso di nuovo quella libertà che ha sempre bramato. poi mi spieghi come fai, a far sentire il dolore pure al lettore, a farlo coinvolgere così tanto da sentirsi Wanda, inesorabilmente...

Era un caro amico il dolore. Carissimo. 
Seguì con i polpastrelli le vene del suo avambraccio e si fermò al gomito, accarezzandole la pelle morbida e tenera. 

Il contatto fisico tra di loro è sempre una pura poesia e tu... beh, anche nella storia del castello errante, le parti in cui ci sono questi contatti, questo sfiorarsi, sono sempre assolutamente evocativi... ti lasciano lì, incantato a leggere, a cercare di capire quanto possa essere bello ricevere certe premure con una tale dolcezza... e Wanda, la tua Wanda, pur provando ogni tipo di sentimento tranne la felicità, quando succede questo quasi si ferma il tempo, e un po' ne gode, un po' si lascia andare... ma non riesce a smettere di essere ostile, e questo, credimi, la rende così umana specie per quello che ha dovuto subire, che ha passato... mi fa male il petto al sol pensiero, e leggerlo qui è ancora più doloro (il che, contrariamente da ciò che può sembrare, è positivo... non tutti riesco in tale intento. puoi scrivere quello che ti pare, ma se non trasmetti anche queste emozioni, oltre che quelle belle... e tu ci riesci. E amo il fatto di poter avere il privilegio di provare tutto questo leggendoti...).

"Ti ho scaraventato metri e metri sotto terra. È normale, avrai avuto un desiderio di vendetta.”
"Io mi sono innamorato di te." 
“Io quando sono con te... mi sento", le disse piano, sottile. 

Non sempre ci deve essere una logica a qualcosa, e Visione ne è la prova. E' un esperimento, è il mix di molte personalità eppure quell'amore che prova sembra solo suo. Nato da nessuno dei suoi "genitori", nato da quello che è il suo essere "Visione", ciò che comincia a delineare un uomo che non è più una macchina, se riesce a provare una cosa del genere. la prova che l'amore non è solo cuore, ma nasce prima di tutto dalla ragione, dalla testa... che spettacolare e incantevole significato hai dato a tutto questo? Rivisitare l'amore da una macchina, spiegando che tutti, ma proprio tutti possiamo amare indiscriminatamente da chi siamo... ti rendi conto di cosa hai scritto? Incantevole.


Wanda riprese la matita e ci giocherellò, acciuffandola tra l’indice e il medio, mentre si sistemava dietro l’orecchio alcune ciocche rossicce dei suoi lunghi capelli fuggiti dall’alto chignon. 

Qui volevo solo dirti che è una visione di Wanda spettacolare, dolcissima, bella e trasandata... affascinante, ma anche una ragazzina distratta che disegna. Riesci sempre a creare del carattere in più a dei personaggi già di per loro molto profondi ma tu... tu riesci a dar loro qualcosa di umano che mi ammalia.

Natasha.
Parliamo di Natasha.
Wanda non è nessuno per lei, sin dal principio sembra trattarla con indifferenza, le dice scocciata che è Steve ad averla mandata, ma alla fine della fiera sono convinta che non sia così. E' lei ad aver scelto di andare, di darle una scossa (correggimi se sbaglio... ma sono convinta sia così! Tipico di Nat, no?). La tratta male, le rivolge parole dure, quasi disinteressate ed è nel finale di quella discussione che di rendiamo conto di due cose:
la prima è che Wanda sta cercando di autodistruggersi ma con Natasha che si comporta a specchio riesce quasi a capire quanto la cosa sia sbagliata e dall'altra ci rendiamo conto di quanto Nat sia capace di studiare le persone ma che, alla fine, quando è coinvolta, perde quella maschera e diventa lei, quella vera.
Ho letteralmente adorato la loro conversazione. Un ritmo crescente che sembrava dovesse portare wanda ad esplodere e invece non è stato così.
Wanda si è placata, si è alleggerita, ma ha paura. Ammette di averne, ammette di sentire dolore perché non vuole continuare a perdere chi ama.
Non vuole perdere Visione, per nessuna ragione al mondo e Natasha è stata l'unica a fargli capire cosa vuole e che, rimanendo lì ferma, non saprà mai che cosa potrebbe succedere. Non ha nulla da perdere, tanto vale tentare ed p questo... questo che ho amato immensamente di tutto il capitolo.
Ho amato il tuo modo di averla fatta ragione nell'unico modo possibile: la verità nuda e cruda sbattuta davanti, ma con una soluzione nel mezzo. VAI DA LUI. 
Continua ad essere ostile, continua a mandare frecciate a Natasha, ma lei sa che è solo un atteggiamento di difesa, un modo per mostrare quel coraggio che non ha e poi... 

"Come Bruce ha fatto con te?”
"Come Vis ha fatto con te."

Fa male. Tutto questo fa male perché davanti agli occhi ho due donne che discutono, che soffrono per la stessa ragione... ho davanti agli occhi due donne fortissime, che per colpa dell'amore sono costrette a chiudersi a riccio, a formare intorno a loro una corazza immaginara e... mi viene da pensare che il discorso di Nat non era fine a se stesso, che un pochino se l'è rivolto anche da sola.

Tesoro io non so cosa è venuto fuori da questa recensione, so solo una cosa: non posso aspettare per il secondo capitolo e non è un mero capriccio, è voglia di leggerti.
E' voglia di sapere cosa succederà, voglio sapere quanto soffrirò perché a distanza di così tanti mesi io non ho ancora superato niente di Infinity War e continuo a guardarlo all'infinito almeno una volta la settimana, e soffro. Non mi passa, anzi realizzo dettagli sempre nuovi, sempre più distruttivi e questa storia... questa storia ha qualcosa che amplifica tutto questo, che mi rende schiava della tua narrazione, del tuo stile, della tua infinita e spettacolare capacità di entrare dentro le persone e infilarci dentro un marasma di emozioni che non saprei elencare...
Spero vivamente di leggere presto il secondo, davvero, mi serve. mi voglio riempire la testa di ogni tua frase, perché seriamente di gente che scrive come te, ne esiste troppo poca.
A prestissimo, tesoro e complimenti per tutto questo.
Splende nel buio.
Miry

Recensore Master
21/08/18, ore 14:40
Cap. 1:

Ciao carissima, eccomi! Come sempre a giornate indecenti, come sempre sul rotto della cuffia! Tra blocchi di scrittura per un pairing non azzeccato, e poco tempo a disposizione, corro nel tentativo di essere ancora in tempo. :D
Ok, tra le due scelte che mi hai dato, mi sono fiondata subito su questa. Mi ha incuriosita la presentazione, quindi mi ci fiondo prima di subito! Come ben sai, amo l'angst, le introspezioni e tutto ciò di coccolosamente malinconico possa esistere. Se poi mi metti insieme tutte queste cose, io mi sciolgo e mi perdo.
Quanto amo gli inizi in flashback: sono interessanti, solitamente riportano qualcosa di doloroso o fondamentale per la storia, e sono sempre ricchi di feels. Quanto è ironica la protagonista, cinica e incazzata, decisamente delusa dal trattamento ricevuto, odiosa al punto giusto da sputare veleno per tutto quello che le è stato fatto.

"Aveva smesso di dare valore a certe inezie da anni, aveva capito -cadavere dopo cadavere- che il resto del mondo era una zavorra di cui sbarazzarsi alla prima buona occasione, senza provare il minimo pentimento."
Tutto ciò che stava pensando è ben racchiuso in questa frase, da far quasi gelare il sangue. Acida, cattiva, violenta nelle parole nei confronti di se stessa e di Visione: lui, che le sta accanto, che la sopporta nel dolore che prova, nelle frasi velenose, nei sbotti improvvisi di ironia mirata. La ama, la sfiora piano, delicatamente. Cerca di tranquillizzarla, nonostante la sensazione di avere il mondo contro.
Quelle parole che le dedica le fanno più male di ferite mortali: "mi sono innamorato di te". Io qui mi sciolgo, mi emoziono, nel sapere questo e vedere come reagisce lei nella tua storia, e come lui poi si comporta di conseguenza.

"Se dici ad alta voce che ami qualcosa quella cosa allora ti verrà strappata via." Ecco come poter spiegare l'avversione per questo sentimento già così forte. Andava bene finché restava tutto senza nome, senza comprensione, ma ormai il passo è fatto. Le ultime parole scambiate tra i due mi hanno fatto male, davvero: le parole pungenti di Wanda, così vere e dolorose, composte appositamente per allontanarlo. La consapevolezza di Visione, che non può ribattere nulla, soltanto incassare dopo la dichiarazione.
Un flashback dolorosissimo, in ogni singola frase, parola, sillaba. Mi sento triste, sul serio.
Lo scontroso dialogo cinico tra le due donne fa quasi peggio del precedente tuffo nel passato: di certo non si vogliono bene le due, anzi, si prendono tutto il tempo possibile per punzecchiarsi a vicenda con una tale cattiveria, veritiera putroppo.
Ogni singola parte di questa storia si sta basando sul dolore, sulla disperazione, sull'incapacità di amare consapevolmente e di accettarne a sua volta.

"Hai fatto del male a lui, hai fatto del male a te, perché credi di essere maledetta? Ti credi così importante, ti immagini così potente, che il mondo, no, perdonami, l’intero universo complotta contro di te per portarti via tutto ciò che ami? Io non credevo potesse esistere un ego tanto smisurato quanto quello di Tony Stark e tu sei riuscita addirittura a superarlo." Frase cruciale, che spiega tutto ciò che è accaduto tra le due fino adesso: con questo ha tutto più senso, l'atteggiamento ed il comportamento perpetuati finora. Un po', anzi no, decisamente sono vere queste parole, così tanto da destabilizzare chi le sta ascoltando. Wanda si è in un certo senso scavata la fossa da sola a un certo punto, cercando di capire il perché e il percome. Semplicemente, si è creata tutto questo da sola, si è fatta terra bruciata con le sue stesse mani. Dovrebbe riflettere parecchio su questo, invece di autocommiserarsi per una cosa o per l'altra. Visione non se n'è andato via da solo, mannaggia!
Nat è assolutamente crudele, alquanto ironica e giustamente sincera: giusto per farle capire cosa deve fare di se stessa, della sua vita, di tutto quanto. Inutile continuare a lottare così, se tanto non hai nulla da perdere. Va da lui Wanda, torna da lui e parlagli, rivedilo, digli ciò che pensi che vogliamo tutti sia così! Trova il coraggio a piene mani e fà un passo indietro, prima di tutto per te stessa. Per quanto Natasha sia stata così negativa, portandoti al limite, è riuscita comunque a svegliarti, a scuoterti.
Ora vai!

Capitolo lungo, come i tuoi capitoli a cui sono abituata: ho fatto fatica a seguirlo tutto di colpo, per mancanza di tempo a disposizione, ma sono comunque arrivata fino alla fine, perché hai la capacità di caratterizzare i personaggi nei modi negativi, nelle parti oscure, nella vigliaccheria e nel cinismo in una maniera tanto realistica da essere assolutamente credibile. Cosa ne sarà dell'incontro futuro tra i due, nella tua storia? Spero di scoprirlo, ti auguro un buon lavoro come sempre cara, e alla prossima! :3

Recensore Master
20/08/18, ore 19:09
Cap. 1:

Ciao!
Oggi non sto molto bene, perciò scusa se la recensione sarà più strana e ingarbugliata del solito.
Sto recensendo dopo aver letto tutto il capitolo, e la prima cosa che mi viene da dire riguarda il titolo. Ok, io ho già immaginato trentamila significati diversi per questo titolo: quello più evidente e che si evince da questo primo capitolo è in riferimento a Wanda, ovvero è lei che vive al pari di una sopravvissuta di guerra. Anche il mondo introspettivo che hai costruito intorno al suo carattere è pieno di cicatrici, dolori, perdite di controllo emotive, che il suo potere poi manifesta anche fuori. Una sopravvissuta che quindi soffre per aver visto morire tutti quelli che amava, una gatta nera, che porta sfortuna e distrugge tutto ciò che tocca. E quello che fa quindi è allontanare Visione, per paura di perderlo lo perde. Sembra paradossale, ma è un comportamento umano comune che tu qui hai reso in maniera forte e predominante. Sul gruppo si parlava giusto giusto di cliché... beh, se questo lo è (e non so se lo sia, perché io non ho idea di cosa si intenda per cliché. Cioé, so cosa sono, ma non ho idea di ciò che gli altri considerano tale... quindiXD) rientra tra i miei preferiti, ovvero: lei/lui che allontana lui/lei per non ferirlo, e così facendo fa male a sé e all'altro/a. Secondo me, i cliché sono solo tali se non vengono espressi con personalità: qui, tu, invece, hai messo del tuo, c'è il tuo stile che ormai riconosco e di cui parlerò a breve, che rende il tutto personale.
L'altro significato del titolo invece è in riferimento a Visione, e ovviamente è una mia ipotesi (che spero di veder realizzata): Visione è l'unico sopravvissuto di questa lunga lista di perdite. E' l'unico tra le persone che Wanda ama ad essere ancora vivo; e io credo che sarà l'unico sopravvissuto dopo aver vissuto con lei, l'unico che Wanda accetterà nella sua vita e per il quale vale la pena soffrire.
Come per l'altra storia (Thor/Loki) quindi anche questa ha un titolo con doppia ambivalenza: semplice, ma profondo. E spero proprio che possieda anche più di un significato positivo, oltre quelli carichi di tristezza che questo primo capitolo mostra.

Come ti dicevo poc'anzi, il tuo stile ormai è una specie di firma che posso dire di aver imparato a conoscere. C'è molta introspezione, tutto è parecchio immersivo, tanto quanto lo sarebbe con un narratore in prima persona, solo che tu ne utilizzi uno in terza anche se con POV, il che rende il pathos dell'introspezione ancora più forte e totalizzante. E' una scarica forte di sensazioni, il lettore è costantemente stimolato a provare le sensazioni di Wanda, secondo per secondo, e questo crea un feeling molto particolare. Comunque io trovo che in questa storia il tuo stile si sia comunque evoluto, anche rispetto a "A monster", e per questo ti faccio i miei complimenti. Nell'altra storia ci sono molte metafore e molti simbolismi, tutto è caricato da effetti stilistici e figure retoriche, è uno stile che enfatizza e che io trovo coerente con i personaggi divini di Thor e Loki. Qui, invece, il tuo stile si pulisce molto, l'impatto forte è dato da un'introspezione totale, ma il lessico è più comune e semplice, pulito da certi termini più aulici, e la narrazione è lineare, più fluida, più informale; e credo sia perfetta per un personaggio cresciuto nella povertà e nella miseria, un personaggio che mi par di capire provenire dalla strada e educato a forza di vendetta e ricordi di dolore, che in qualche modo le hanno impedito di crescere, proprio come sottolinea Natasha.

A proposito dei personaggi, qui vado con le pinze, perché non ne so molto. Posso dire che trovo molto realistico il fatto che Steve, preoccupato per lei, mandi una donna a parlarle. Rispecchia il suo carattere, il suo personaggio, il suo ruolo di Capitan America (è lui, giusto?) il contesto in cui è cresciuto lui; ma esalta anche la sua personalità premurosa e sempre pronta ad aiutare il prossimo, a partire dai compagni.
E Natasha... la vedova nera? (che figuraccia!) l'hai resa molto bene, a patire da quei suoi modi seducenti e derisori, da quel suo mostrarsi insensibile e un po' s*****a, femme fatale che picchia duro, anche con le parole; e mi piace lo scatto che ha alla fine, quel suo modo di mostrare che le importa nonostante lo nasconda; e il suo andarsene colpendo in quel modo secondo me caratterizza perfettamente la sua personalità.
Di Wanda ho già detto qualcosa prima: per certi versi è dovuta crescere in fretta, affrontare la durezza della vita, ma per altri è ancora una bambina, come dice in maniera piuttosto diretta Nat lei si compiange. Il suo modo di fare rispecchia molto anche i suoi poteri(anche se si può dire anche che i suoi poteri rispecchiano la sua natura): non ha controllo sulle sue emozioni, anzi quelle stesse emozioni riescono a ferirla anche fisicamente. E' instabile, impaurita, e pensa che la soluzione sia allontanare tutti, facendo del male a sé e agli altri.
Le due donne (e dico così perché di Steve ho visto davvero pochissimo, giustamente) mi piacciono molto come personalità, hai saputo non solo caratterizzarle ma lei hai anche differenziate molto bene tra di loro; anche i dialoghi, in tal senso, mi sono apparsi molto buoni nel loro insieme. Rivedrei solo la punteggiatura in alcuni punti delle battute indirette, (come qua per esempio:
"Confermo. È tutto esatto e perfettamente esaminato", sussurrò, atono.
“Sono un androide fatto di materiale sintetico e vibranio. Sono nato perché il signor Tony Stark ha compiuto un errore di valutazione e questo errore ha portato a me. Per proprietà transitiva sono un errore.”
-> Qui non devi andare a capo, è tutto un susseguirsi di battute dirette e indirette che riguardano lo stesso personaggio.) ma per il resto è stato davvero bello fare la loro conoscenza e immergermi in quest'altra storia.

La divisione del capitolo tra la prima metà parte in flashback e la seconda in narrazione del presente è stata ben resa. Lascia alcuni punti all'oscuro che tengono alto l'interesse del lettore; inoltre questa struttura mi ha fatto pensare che questa storia sia un racconto che hai diviso in due parti.
La frase più bella, quella che mi ricorda la tua eleganza in fatto di simbolismi e metafore è questa secondo me:
Come si può non innamorarsi di qualcuno che si prende tra i palmi tutte le tue ferite e le protegge con la propria vita? -> io togliere il "si", non serve il riflessivo. Detto questo, l'immagine che richiami alla mente è bellissima, mi ha lasciato senza parole. Complimenti.

Gli unici refusi riguardano, infine, l'apostrofoXD
Volevo sapere come stessi. -> come stavi
Ho fatto l'unica cosa che faccio sempre bene. Distruggere. ->qui consiglio solo di usare i due punti invece del punto.
Ebbe una improvvisa fitta alla testa
Aveva una improvvisa voglia di urlare
doveva essere qualcosa altro.
un eco di rabbia
con una espressione insofferente

Credo di aver detto tutto... forseXD
Un altro bellissimo capitolo che mi ha fatto conoscere altri due bellissimi personaggi. La storia d'amore tra un'umana e un androide che impara immagazzinando dati e consultando dizionari è struggente quanto dolorosa (mi ha ricordato il bellissimo film "L'uomo bicentenario"). Davvero, non so cos'altro dire... voglio leggere il seguito tra questi due... e voglio il lieto fine. Lo so, detto da chi l'angst lo mangia a colazione è patetico, ma voglio l'happy ending per questi due<3 Per favoreeeeeee
Ancora complimenti per i progressi che hai fatto e per lo stile che mi incanta ogni volta.
A presto!

Recensore Master
20/08/18, ore 14:59
Cap. 1:

Ciao, guarda, inizio col fare una premessa. Questa è la prima storia su questa coppia che leggo, le ragioni sono le stesse che (forse, ora non ricordo) ho detto per l'altra storia sugli Avengers, quella di Thor. Ovvero che per quanto io abbia visto tutti i film, non mi ha mai interessato troppo venire a leggere delle storie su di loro. Per Wanda e Visione vale la stessa cosa. Per quanto mi siano piaciuti molto nel film, non mi è mai capitato di aver voglia di leggere. Nonostante questo, però, quello che hai scritto mi è davvero piaciuto molto.

Voglio dire come prima cosa due parole sulla struttura, perché in genere non amo i flashback. E quello che non mi piace è come vengono collocati solitamente nelle storie, spesso sono inutili ai fini della trama generale. Questo però ha un senso specifico, è ben giustificato e anzi, diventa parte del corpo della storia. Senza flashback, la seconda parte non reggerebbe da sola. Mi è piaciuto molto perché è lungo, corposo e accurato e molto introspettivo. Ma su questo non mi sorprendo, avendo letto già altre storie tue in passato. Quindi posso dirti che, per quanto io li ami poco in generale, ho apprezzato molto come hai scritto questo.

L'altro aspetto notevole riguarda la caratterizzazione di Wanda e quella di Visone, che però risulta soltanto riflessa dagli occhi di Vanda. Mi piace molto il modo in cui lei lo vede, perfetto, praticamente senza difetti, senza limiti e non solo fisici o mentali, ma anche e soprattutto caratteriali. L'immagine che dai di Visione, onesto quasi in maniera esagerata, l'ho trovata davvero tanto IC e credo che corrisponda a quella che la Wanda dei film ha di lui. Per quel che riguarda lei, hai scelto una caratterizzazione che è comprensibile fino in fondo, a mio avviso, solo per chi ha visto più film. Perché inizia praticamente con Age of ultron e va avanti, fino a Infinity War. Sei andata a pescare dentro di lei, fino a portarla indietro a Sogovia. Almeno con i sentimenti. Quello che è successo là condiziona il suo comportamento praticamente fino a Inifity War. Hai scavato talmente tanto in profondità che il fratello gemello doveva venir fuori per forza. E infatti viene fuori, in più riprese. Non solo nella bellissima scena in cui lei lo disegna, ma addirittura fa un paragone tra il dolore per la perdita di Pietro e il dolore che prova quando Visione le dice di amarla. Sono due cose diverse, ma non mi sorprende che una persona come lei, che ho sempre trovato ruvida e soprattutto con se stessa, si sia ritrovata a formulare pensieri del genere. Li ha equiparati non per superficialità, ma perché sono le due emozioni che conosce bene. Quelle che nascono dalla sua parte più profonda. Naturalmente poi capisce che non sono affatto la stessa cosa e lo ammette praticamente fin da subito, ma questo non la fa desistere dall'essere comunque dura con se stessa. Forse in maniera esagerata.

Insomma, una bellissima storia. Sempre scritta in maniera impeccabile. Trovo che lo stile, qui, sia più scorrevole che in altre tue storie (penso a quella sul castello errante di Howl, per esempio). Sempre tutto molto curato. Di certo la finirò, se faremo un altro scambio.
Koa

Recensore Veterano
19/08/18, ore 16:00
Cap. 1:

Eccomi qui per lo scambio dal gruppo del “Giardino di Efp”. Parto con l’avvertirti che, anche se conosco il fandom, ho deciso di leggere la storia come un’originale non avendo seguito troppo bene gli ultimi film usciti. Detto questo, spero di poterti essere utile.
Mi piace come hai scritto la parte del flashback all’inizio, l’unica cosa che posso rimproverarti è che essendo già la scrittura in prima persona i pensieri un po’ si confondono con il resto del testo. Potresti pensare di separarli in qualche modo, visto che usi già il corsivo per il flashback, magari i pensieri potresti metterli trai trattini (-). Il testo è comunque scorrevole, però temo che qualche parte possa confondere. Ad esempio, ho trovato il pezzo che segue a “Avrebbero dovuto immaginarlo” abbastanza incasinato da questo punto di vista. Comunque, la scelta stilistica rimane a te, però mi sembrava giusto fartelo notare. Ho apprezzato molto le descrizioni di questa prima parte, attraverso le battute di Wanda si riesce a intuire tutta la sua rabbia e il suo profondo rancore, e allo stesso tempo è come se fosse costretta dalla sua natura a comportarsi in quel modo. Hai davvero reso molto bene questa idea, soprattutto quando sembra combattere con il suo stesso corpo stringendosi al materasso del letto o al cuscino. E questa lotta che porta avanti contro se stessa in qualche modo si rivolge anche contro quello che c’è tra lei e Visione. Wanda nega a se stessa la possibilità di provare amore e questo la porta a sua volta a volersi distruggere, anche fisicamente. Questo è molto evidente da tutti i passaggi con cui descrivi i dialoghi, c’è un’attenzione particolare con cui analizzi le risposte del suo corpo alle parole di Visione che non ho potuto che apprezzare. Durante il dialogo tutto cresce fino a quello strappo che penso sia traducibile come un cuore spezzato; sei stata davvero abile a far aumentare tutto fino a quel momento.
La seconda parte della storia si apre con un’immagine molto dolce: Wanda disegna il fratello e attraverso la matita ne accarezza il volto. È l’unico amore che si concede, e mi è piaciuto che sia stato presentato dopo che ha negato a Visione lo stesso privilegio. Dal dialogo con Natasha emerge la più profonda convinzione di Wanda che la rende schiava di se stessa: è convinta di essere nata per rimanere da sola. Hai descritto molto bene anche la svolta finale in cui decide di provarci, di lasciarsi andare per un’ultima volta. Era arrivata al punto di negarsi tutto ma non può negare quello che prova, per quanto lo combatta. In conclusione, non posso che farti i complimenti per come hai analizzato tutti questi processi in corso nella mente di Wanda, con un’attenzione davvero da invidiare.

Ti segnalo qualche piccolo errore:
Ebbe un’improvvisa fitta alla testa […]
Ma se lei era vetro, allora era una di quelle lastre sporche con angoli taglienti. 
Avrai diagnosticato qualche sintomo e avrai consultato subito una guida medica, ma, mi duole informarti, devi aver navigato sul sito sbagliato, forse uno di quelli per ragazzine, perché hai sbagliato tutto.
Lascia solo che ti dica questo: per certe cose ci vuole maturità e dire certe cose vuol dire fidarsi.

Alla prossima!
endoftheknownworld

Recensore Master
19/08/18, ore 15:15
Cap. 1:

Ho AMATO questa one-shot.
Una delle ragioni principali per cui ho adorato la storia ? Ma per Wanda e Visone, ovvio !
Perchè ? Perché sono impossibili, e il cielo sa se ho venduto la mia anima e buona parte della mia dignità a personaggi, storie e amori che si riconoscano in questa definizione.
Seconda ragione ? Perché sono così diversi eppure così simili, perché sono unici e soli nella loro unicità.
Visione non è umano, eppure ama incondizionatamente e totalmente come non tutti gli uomini riescono a fare, ma al tempo stesso non è neanche solo un androide, non più, forse non lo è mai davvero stato ma certamente ha smesso di esserlo accanto a Wanda, diventando in questo modo inspiegabile, incomprensibile per tutti, anche per coloro che hanno lo hanno creato, ma non per lei. Wanda, d’altro canto, è l’ultima degli esperimenti di Strucker, è una sopravvissuta emersa letteralmente dalle macerie del suo passato, è custode e prigioniera del suo stesso potere eppure riesce ora a silenziare tutti i suoi demoni interiori, canalizzando ogni suo dolore e ogni perdita per imbrogliare quello stesso potere che troppo volte le è avverso.
E tu sei riuscita a presentare questa complicata realtà alla perfezione.
Come sempre, non posso fare a meno di porgerti i miei più sentiti complimenti.

Recensore Master
19/08/18, ore 02:46
Cap. 1:

CIAO, eccomi qua per lo scambio ABC del Giardino! Felice di trovare una tua nuova storia!!!!!
In attesa dell’aggiornamento di “A Monster”
Angst, Introspettivo, Romantico. Pos Civil War. Le premesse ci sono tutte!
Visione mi piace molto come personaggio cartaceo ma anche la versione cinematografica devo dire che è molto interessante. Paul Bettany è un attore molto interessante!
Wanda è stupenda… insomma le premesse ci sono tutte, e una storia scritta da te promette molto bene!

L’introspezione nei tuoi lavori è un aspetto che apprezzo sempre molto! Riesci a rendere molto bene le incursioni nelle menti dei personaggi.

“Non poteva accadere nulla di buono in quei luoghi, non in quelle stanze con l'odore rivoltante di candeggina, in quei corridoi di un bianco innaturale.
Erano altre tombe, altre prigioni, altre bugie e false fedi a cui era inutile aggrapparsi.”
Queste descrizioni sono molto poetiche, ricordano le ambientazioni tra sogno e realtà delle tue altre storie. Mi piace questo tuo stile. È il tuo marchio di fabbrica.
(parentesi inutile, da brava infermiera io adoro l’odore della Candeggina, mi si di pulito e asettico, scusa… deformazione presa negli anni)

“Visione si avvicinò ai piedi del letto e alzò una mano come per aiutarsi a parlare ma aveva uno sguardo confuso, incerto.
Abbassò distrattamente il braccio e sfiorò la sua gamba fasciata, solo per un momento, neanche un secondo.”
Come nel film abbiamo un Visione che fa fatica a rapportarsi alle emozioni, soprattutto in Civil War, lo vediamo già diverso in Infinity War ma è passato del tempo e non ci siamo ancora arrivati. Quindi è interessante che tu abbia analizzato il loro rapporto in un momento che cinematograficamente parlando è passato in secondo piano, non è stato narrato.

"Wanda, riuscivo solo a pensare a te."
Beh direi che è riuscito a dare un’espressione ai propri sentimenti. (comunque è meravigliosa Wanda posso capirlo!)

La reazione di Wanda, l’incredulità, l’incapacità di comprendere.
Beh riempire i vuoi lasciati dalle pellicole, vedere il loro rapporto incrinato dagli avvenimenti di Civil War che cerca di crearsi una nuova dimensione, è interessante come hai elaborato la cosa attraverso soprattutto le introspezioni di Wanda.

Crack, il cenno a Pietro (sigh… povero Pietro… io continuo a sperare che sia recuperabile in qualche assurdo modo).

Sono stata felice che sia apparsa anche Nat, la adoro!

““In fondo che cosa hai da perdere?”
La porta si chiuse e lei si ritrovò di nuovo da sola.

Niente. Lei non aveva niente.”
Il finale lascia una domanda… Cosa deciderà di fare Wanda?
Interessante primo capitolo!
Riflessivo, approfondito. Mi piace il tuo stile e mi piace la tua versione di Wanda e di tutti gli altri!
Complimenti!
Alla prossima!
Boingo!

Recensore Master
16/08/18, ore 23:43
Cap. 1:

Ciao carissima! **
Eccomi qui per il nostro scambio. Mi ha fatto davvero piacere ricevere il tuo "invito" a leggere il primo capitolo della tua nuova mini-long incentrata sul mondo degli Avengers. E grazie ancora per le delucidazioni che mi hai dato un privato sul punto esatto nel quale è incentrata la tua storia (sì, sai che sono un po' poco esperta di questi fandom). 
Che dire, capitolo stupendo! Credo davvero che questo sia il tuo capitolo più bello che abbia mai letto! **
Ho amato il personaggio di Wanda, il modo in cui l'hai resa a 360°, l'intero suo mondo introspettivo, la sua rabbia mista a senso di colpa e paura di lasciarsi realmente andare di fronte ai suoi veri sentimenti nei confronti di Visione. Tu sai bene che io adoro quando gli autori presenteno i loro personaggi in maniera così completa ('tridimensionale', come ha giustamente scritto una persona che ha giò recensito).
La ragazza si trova schiacciata dal peso della solitudine dovuta alla perdita del fratello gemello Pietro e non riesce a venirne fuori. Si sente 'niente' (ottimo il titolo del capitolo!) e anche per questo - almeno inizialmente - allontana Visione. Sente di aver fatto del male anche a lui in qualche modo. Ha un carattere forte, determinato, autoritario. Un linguaggio decisamente più colorito e moderno rispetto a quello delle tue precedenti protagoniste femminili. Mi piace parecchio proprio per questo e suppongo tu l'abbia resa il più IC possibile.
Ho amato questa espressione (pensiero di Wanda), con la quale hai reso splendidamente il tutto:
Ho il terrore della felicità, la temo talmente tanto da far del male agli altri, da aver fatto del male a lui.  *cuore*
Visione è ancora da 'scoprire', o almeno così mi è parso. Si scusa con Wanda e le dichiara i suoi sentimenti. La reazione iniziale della ragazza non è delle migliori, ma sul finale del capitolo mi è parso di capire che le cose stiano già prendendo una piega migliore. Ringraziamo Nat per il suo intervento deciso con il quale ha 'sbattuto' la verità in faccia all'amica. La battuta finale è semplicemente perfetta: in fondo, cos'ha da perdere Wanda con Visione? Niente, come risponde la stessa protagonista tra i suoi pensieri. 
Sei riuscita ad adeguare il tuo stile narrativo al contesto che sta alla base della tua storia e ai suoi personaggi (ben diverso da quello dei tuoi precedenti lavori). Wanda non è una principessa o una bella fanciulla che fa innamorare il protagonista di turno. E' tutt'altro tipo di donna.
Ti segnalo qualche piccolo errore che ho rilevato (pochissimi in un testo così lungo, complimenti!):
[...] andava bene il silenzio e le omissioni di ogni secondo. --> Andavano...
Era stato il suo ultimo suo desiderio --> ripetizione di 'suo'
all'in giù --> all'ingiù
Sono stata davvero contenta di leggere questo primo capitolo di questa mini-long perché personalmente ci ho visto un piccolo salto di qualità nello stile. L'ho trovato più aperto e moderno, nonostante pulluli di termini ricercati e bellissime metafore tutte ben posizionate! 
Complimentissimi! ^^
Spero di poter leggere al più presto il secondo e, purtorppo, ultimo capitolo! **
Un abbraccio,
Mahlerlucia