Quarto classificato (parimerito)
blackjessamine
Nera schiena del tempo
PREMIO LACRIMA PER LA STORIA PIÚ COMMOVENTE
Tot: 48.5/50
Stile: 15/15
Dal punto di vista stilistico, questa storia è impeccabile: si denota il fatto che tu l’abbia scritta con molta cura, probabilmente revisionandola più volte, perché anche dopo tre letture non sono riuscita a trovare alcun refuso o incertezze grammaticali, il nulla cosmico. L’unica cosa che ti segnalo è che ti è sfuggito un “Babbano” scritto con la B minuscola, ma ovviamente è una minuzia che non ho conteggiato ai fini del voto di questo parametro.
Il tuo stile mi è piaciuto veramente tanto: il suo più grande pregio, a mio parere, è l’essere equilibrato. La storia, infatti, presenta un’ottima alternanza tra parti descrittive e parti dialogiche, che sono in grado di fornire al lettore sia gli elementi necessari per contestualizzare la storia e immaginare i personaggi, sia aggiungere dinamicità al testo, tramite gli scambi di battute. Il lessico utilizzato dai personaggi è adeguato e ha contribuito, nel caso di Augusta Paciock, a delineare caratterizzazioni precise e totalmente IC.
La narrazione è coinvolgente e, ti confesso facendo qualche spoiler sulla valutazione, che in più punti mi sono trovata con le lacrime agli occhi per personaggi di cui raramente leggo le vicende. Secondo me, una delle scelte “vincenti” di questa storia è stata la divisione in due paragrafi, simmetrici tra di loro ma anche profondamente opposti. Il primo è interamente descrittivo, presenta una situazione di drammatica stasi in cui Molly, all’indomani della morte di uno dei suoi figli, è immersa; il secondo, invece, rappresenta un vero e proprio punto di rottura di quest’equilibrio, sia per quanto riguarda la comparsa di Andromeda Tonks, sia per quanto riguarda la successiva apparizione di Augusta Paciock.
Aggiungo qui, prima di dimenticarmene, una piccola menzione d’onore per il titolo che, sebbene tu stessa segnali che non sia del tutto farina del tuo sacco (ma nulla di male nelle citazioni, ovviamente), ho trovato perfetto per questa storia, ne riflette pienamente il significato e, insomma, mi è piaciuto veramente tanto.
Originalità: 9/10
Di storie che affrontano il terribile vuoto di Molly (a causa di Fred) e di Andromeda (a causa di Ninfadora) ne ho lette molte, devo essere sincera, specialmente su Andromeda, che è uno dei personaggi della saga che m’incuriosisce maggiormente. Nonostante ciò, però, sono riuscita a trovare molti elementi originali e innovativi in questa fanfic: in primissimo luogo, nelle altre storie che ho letto al riguardo, non ne ricordo nessuna che comprendesse anche Augusta Paciock. A posteriori, mi verrebbe quasi da dire che era spontaneo, inserire la signora Paciock in una storia del genere, chi meglio di lei avrebbe potuto comprendere il dolore della perdita di un figlio? Ma, come ho detto, è un ragionamento che posso fare solamente dopo aver letto questa storia, prima non ero mai arrivata a partorire (o a leggere) qualcosa del genere, motivo per cui ti faccio i complimenti.
Un altro elemento che mi è piaciuto molto di questa storia, sebbene non mi suoni totalmente nuovo, è l’amicizia tra Molly e Andromeda: è un tema che ho visto riproposto più volte ma, finora, ho sempre letto di loro amiche da Hogwarts, o comunque dai tempi dell’Ordine, mentre qui le fai “conoscere” solamente dopo le rispettive perdite, una chiave di lettura che ho trovato parecchio interessante.
Insomma, nel complesso questa è sicuramente una storia che ti sorprende, non tanto per le tematiche prescelte, ma nel modo in cui esse vengono rielaborate. Un ottimo lavoro, complimenti.
Gradimento personale: 9.5/10
Questa storia mi è piaciuta molto: è difficile, far commuovere me, ma devo ammettere che una lacrimuccia m’è sfuggita alla conclusione, segnale di quanto questa storia sia stata una lettura valida. Ma vorrei procedere con ordine, dato che qui ho parecchie cose da dire.
Per prima cosa, la parte che probabilmente mi ha colpita di più è la prima, quella in cui descrivi la Tana dopo la morte di Fred. È chiaramente una scelta controintuitiva, perché la storia è scritta per colpirti maggiormente con la seconda parte, ma, immaginarmi la casa dei Weasley, che per tutta la saga è un po’ il luogo sicuro di Harry, piena di gioia e tranquillità, ridotta a una sorta di guscio vuoto, dove ognuno si muove in punta di piedi, mi ha colpito molto. Ho trovato molto belli i riferimenti a tutti gli altri componenti della famiglia, come anche ad Harry ed Hermione, e devo ammettere che quando ho letto di Fleur (che è un personaggio che stimo profondamente) sono rimasta piacevolmente sorpresa. Anche la scena di Bill che culla Teddy mi è piaciuta molto, è di una tenerezza indescrivibile, veramente bella.
L’introduzione di Andromeda Tonks nella vicenda è spontanea e non risulta forzata, fatto che ho apprezzato molto: lei mi è piaciuta molto e, sarò sintetica perché ciò che penso della sua caratterizzazione vorrei scriverlo nel prossimo parametro, l’ho trovata ben costruita sulle poche informazioni deducibili dalla saga. Mi è piaciuto il suo essere così “impacciata” con il nipote, sebbene di esperienza con i lattanti dovrebbe averne, è un dettaglio che ho veramente adorato. Se proprio devo fare un appunto su una cosa che ho sentito come “mancante” in questa storia (e purtroppo devo farlo, altrimenti darei 10 a tutti ovunque molto volentieri), è un accenno alla terza sorella Black, Narcissa. D’altronde, Andromeda dice di non avere sorelle e, ovviamente, al lettore è chiaro perché non possa considerare Bellatrix sua sorella, ci mancherebbe altro. Ma mi sarebbe piaciuto sapere perché Narcissa non la consideri tale, se solo in virtù del matrimonio con Ted, o se perché dopo la Guerra non abbia cercato di ricucire i legami. Insomma, sono decisamente troppo curiosa, quando si tratta di storie interessanti come questa: nel complesso, il mio giudizio rimane ampiamente positivo e ricorderò sicuramente questa storia con piacere.
Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
Questo è, secondo me, il grandissimo punto a favore di questa storia, senza se e senza ma: i personaggi, anche quelli più marginali, sono caratterizzati meravigliosamente, in maniera così nitida che non si fa quasi fatica a immaginarli mentre compiono le azioni che descrivi. Ma, ancora una volta, cercherò di procedere con ordine.
Molly è a dir poco meravigliosa e, per dirlo io che non sono una gran fan della signora deve essere vero, è resa in quello che, a mio parere, è ciò che maggiormente la caratterizza, cioè quel profondo amore per i suoi figli. La sua caratterizzazione è conforme rispetto al Canon, penso che lo stringersi attorno a lei dei suoi figli sia perfettamente plausibile. La sua famiglia, inoltre, sebbene compaia in maniera marginale, lo fa in una maniera che penso sia perfettamente IC: Bill bravo con i bambini, Percy divorato dal senso di colpa, e George… insomma, sono tutti perfettamente inseriti nella storia e risultano essere coerenti con la caratterizzazione a noi nota, da questo punto di vista il tuo lavoro è stato eccellente.
Anche Augusta Paciock è, a mio parere, molto ben caratterizzata: l’hai un po’ ammorbidita, forse, rispetto a quanto detto dalla Rowling, ma è comunque una caratterizzazione azzeccata con il clima della storia e anche lei mi è piaciuta molto. Mi piace pensare che la fine della guerra le abbia permesso di essere più indulgente, sia con il nipote (che d’altronde si è comportato da eroe) sia con il prossimo, sebbene tu abbia mantenuto (in maniera egregia) quel suo lato onesto e diretto che la porta a complimentarsi con Molly per la morte di Bellatrix.
Infine, vorrei spendere due parole anche su Andromeda, che è il mio personaggio preferito di questa storia. La tua Andromeda è spezzata, devastata dalla perdita, ma è così meravigliosamente umana da far commuovere. Di lei ho apprezzato il suo lato, sebbene lei rinneghi la famiglia, così puramente Black: altera e distaccata, all’inizio, progressivamente sembra quasi ammorbidirsi con il fluire del dolore. In una parola: magnifica, è davvero un personaggio ben pensato, descritto a tutto tondo, davvero complimenti.
Utilizzo del genere Angst: 5/5
Che dire. La storia è Angst in ogni sua parola, fa quasi male leggerla. |