Il mio lato romantico si aspettava l’incontro del destino, il sospiro di sollievo nel trovarsi tra le braccia – finalmente – di Sesshomaru.
Il mio lato analitico e razionale ha compreso e condiviso pienamente questo svolgimento dei fatti!
Teniamo presente che Rin ha passato molti anni senza Sesshomaru, ha affrontato molti eventi contando sulle sue sole forze, senza aspettarsi nulla da nessuno. Questo tipo di esperienza ti segna. Ti rende difficile, azzarderei inaccettabile, accogliere l’aiuto di altri, a meno che non sia questione di vita o di morte e non ci sia altra soluzione. Anche questo mi racconta di quanto Rin sia più simile a Sesshomaru di quanto lei si renda conto o le piaccia.
Mettici pure che la nostra str…ega a nove code ha fatto davvero un ineccepibile lavoro di condizionamento psicologico nella mente di Rin nel momento di maggiore vulnerabilità.
E proprio su questo mi concentro.
Questo capitolo non è affatto infantile, al contrario, credo sia molto esplicativo, se si sa leggere tra le righe e cogliere le sfumature e gli indizi nascosti. (l’ho riletto due volte!!!).
Dunque, la prima cosa che Tamamo no Mae fa è mettere Rin in soggezione, in tutti i sensi possibili. La costringe alla prigionia fisica perché è letteralmente incatenata. La obbliga, se non alla visione, all’ascolto esplicito di pratiche sessuali a lei ancora sconosciute (e la strega ne è ben cosciente), all’ascolto di conversazioni pensate a tavolino ed interpretate in modo che istillassero nel subconscio di Rin determinate percezioni che la portassero a riconsiderare certi eventi della sua vita sotto una luce diversa, distorta se vuoi, ma comunque con un fondo di verità.
L’intelligenza e la furbizia di Tamamo no Mae sfrutta in piena regola la rabbia che Rin già cova nel suo animo, infatti tiene in canna un paio di frasi che colpiscono duro.
La frase che le ha rivolto Tamamo no Mae e che mi ha più colpita è stata “ma quando mai un uomo potrebbe veramente capire come si sente una donna che ha abbandonato?”. In questa frase sono racchiusi dei concetti chiave: la sua, ormai conclamata, avversione verso gli uomini di potere; il concetto che gli uomini non possono capire le donne; la realtà che Rin è stata abbandonata dall’uomo che ama.
Questa, assieme alle altre frasi forti e piazzate al momento giusto, in cui la persona di Rin viene ridicolizzata e sminuita nel suo essere donna, tanto ingenua ed insignificante da non meritare nemmeno un bacio, portano la nostra eroina a tirare fuori il suo lato orgoglioso, anche questo eredità del nostro demone.
E così la prima frase che una rabbiosa Rin rivolge ad un incredulo Sesshomaru dopo anni di separazione è “Lasciami andare immediatamente!”.
Dopo anni di fantasie, sogni ad occhi aperti, desideri inconfessati, lei vuoi essere lasciata!
Improvvisamente Sesshomaru trova una Rin disillusa e disincantata. Non sembra più la ragazzina chiacchierona dal sorriso dolce, sembra più una combattente decisa, che ordina, che sa cosa fare e che non vuole il suo aiuto. E’ un po’ come se Rin gli stesse dicendo “Si, i tuoi capelli, la tanto, la nostalgia, vorrei abbracciarti… si… tutto bello, ma resta il fatto che mi hai abbandonato!”
E adesso Sesshomaru dovrà scontrarsi con questa realtà, dovrà affrontare una Rin diversa, spezzata, quasi corrotta nei pensieri, e dovrà prendersi le sue responsabilità perché, se pur per proteggerla, lui l’ha fatta sentire sola e abbandonata. Alla luce di queste cose, ad una donna, non importa perché l’ha fatto… importa come tutto questo l’ha fatta sentire.
Come ultima considerazione, esprimo la convinzione che Tamamo no Mae è una donna che deve aver sofferto molto in passato, e questo l’ha portata a farsi scudo di determinati concetti trasformandoli in verità assolute, a volte distorte o rielaborate in chiave pessimistica.
Non mi soffermo sul tradimento di Shippo perché è stata una sorpresa troppo forte e non sono sicura si tratti di un vero tradimento, perciò aspetto i prossimi eventi per carpire informazioni.
Ottimo lavoro ed a presto stellina
Tanti baci e tanti auguri di Buon Natale |