Recensioni per
Ha i capelli d’oro degli Æsir
di shilyss

Questa storia ha ottenuto 172 recensioni.
Positive : 171
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Master
03/08/23, ore 20:11

Cara Shilyss, da troppo tempo dovevo leggere questa fic, sono vergognosa. Ancora di più perché già solo dal prologo abimentato in un altro tempo ad Asgard, la sto adorando.
Lo stile con cui è scritta è diverso dal solito, e lo colgo perfettamente. È più fiabesco, ha un tono narrativo seducente tipico di un racconto più antico e quasi leggendario, ma inghiottito dalle atmosfere di quella che è sempre una fiaba che vede come protagonista non un principe viziato, ma il dio degli inganni. Adoro queste atmosfere, adoro già il prologo. E la fiaba della bella e la bestia è la mia preferita da sempre, non ricordo se te lo avevo mai detto <3
Odino nel ruolo della fata che punisce Loki non me lo aspettavo, ma d’altra parte mi sono lanciata senza pronosticare nulla, gustandomi solo la tua storia senza teorie. Però è incredibilmente efficace, ritrovare Odino in questa posizione. E anche l’incipit, già di per sé, vale tantissimo, per come cattura subito l’occhio del lettore. Fiabesco, avvincente, seducente, che ti acchiappa con le parole che fanno capire che sia accaduto qualcosa di tremendo a Loki e quanto sia stata feroce la rabbia di Odino.
Ma veniamo a Sigyn: è una Belle perfetta, determinata, coraggiosa, pronta a sacrificarsi per il padre. Nonostante il contesto di fiaba è veramente la tua Sigyn, sempre dolce e raffinata.
Molto originale anche i cambiamenti che ci sono stati con la fiaba, perché qua troviamo un tesoro che fa gola agli uomini: cosa può muoverli infatti verso la prigione-tomba di un dio, se non un tesoro incredibile? Ed ecco che arriva loro la giusta punizione, più violenta, ma che si riallaccia a ciò che erano davvero in passato le fiabe originali.
Ma Sigyn è pura, vuole davvero solo cercare suo padre, e nel momento in cui Loki la salva, e guarda i suoi capelli dicendo quella frase che è anche il titolo della fic il mio cuore ha urlato. Questa ship è potente, ma soprattutto in questa storia, per me, lo è <3
Mi piace la gentilezza che Loki rivolge a Sigyn fin da subito. O il modo in cui ha curato la sua ferita. O ancora, come si sia preoccupato per la sua prigionia, che all’inizio non voleva accettare, fino a che lei non lo sfida, chiedendogli da quando si preoccupa di una mortale.
Altra nota meritevole di attenzione, le ricerche e i dettagli di questa fic sono meravigliosi. Il nome dello storiografo realmente esistito, la menzione degli sciapodi che io non avevo mai sentito nominare prima, ogni parola rende questo racconto una piccola perla.
Anche le descrizioni stesse del paesaggio, i giacinti, ogni dettaglio, sul serio.
E non parliamo della tensione della ship. Wow. C'è sintonia e tensione fin dall'inizio, fin da quando parlano la prima volta, io l'ho percepita e sto sognando un amore così, un dio degli inganni bello, che cederà al cuore di una forte e determinata mortale <3
Penso proprio che a breve passerò per concludere questa lettura, mi ha trascinata troppo! Quindi ci risentiremo prestissimo.
Un grande abbraccio e complimenti per questa piccola perla, già dal primo capitolo è una meraviglia.

Recensore Veterano
11/04/21, ore 21:42

Ho letto il primo capitolo e... beh, ne sono rimasta fulminata Claudia! Grazie veramente per avermelo consigliato.
Partiamo dallo stile/registro. è esattamente quello che mi aspetterei da un testo risalente all'800 e a dei personaggi che viviono in quest'epoca, sia per strutturazione delle frasi che per alcuni vocaboli che hai utilizzato. Ho apprezzato molto anche il lato ricerche, ben evidente dalle note, e il tuo voler intrecciare la tua storia con personaggi realmente esistiti. Porta la storia su un altro piano, del possibile per così dire. E gli sciapodi mi mancavano completamente: sono andata a cercarmeli!
Passiamo alla trama, che è ben delineata e scorrevole, nonostante il salto temporale non indifferente tra la scena del processo e poi quella nella foresta. Mi è piaciuto come hai reinterpretato la fiaba, creando una bestia a parte mentre Loki è rimasto tale. La voce, le parole, i modi di fare sono esattamente quelli che mi aspetterei dal dio dell'inganno. Sicuramente colpisce quel suo rimasuglio di coscienza in cui dice a Sigyn che il suo sacrificio è stupido e inutile; e ho trovato molto calzante anche la risposta di lei, che riconosce questo particolare interesse.
Adesso continuo con le FF degli scambi, ma appena terminate le recensioni spero di trovare il tempo per tornare a leggere il secondo capitolo.
Un abbraccio e buona domenica

Recensore Veterano
28/10/20, ore 13:45

Nessuno stupore che tu abbia vinto con questo racconto!
La bella e la bestia è una delle mie favole preferite in assoluto (sono pur sempre un '89).
La scena si apre benissimo e adoro come ogni volta descrivi loki, bello e dannato. Usi degli aggettivi sempre diversi ma che colpiscono, in questo caso corrotto, appassionato, bruciato. Mi vengono subito gli occhi a cuoricino, sempre fighissimo, per dirlo un po' grezzamente.
Quando ho letto la sentenza di Odino mi sono venuti i brividi capendo come volessi impostare la storia, fantastico, idea geniale! E i brividi sono aumentati quando hai descritto come il tempo abbia inghiottito la leggenda, bellissimo brava!!
Nella parte di sigyn ho trovato un'imperfezione "sigyn pensó che suo padre era pazzo" forse meglio "fosse pazzo"? In ogni caso ho apprezzato il dettaglio di non mandarla nel bosco da sola a cercare il padre, sarebbe stato inverosimile, invece ho gradito la presenza di una specie di scorta. E perché ho citato il bosco, mi è piaciuta l'ambientazione, è freddo e sinistro al punto giusto.
Anche qui sigyn sempre uguale eppure sempre diversa, mi piace sia figlia della propria epoca, la modernità e la scienza che si fanno avanti eppure anche lei se non erro appartiene alla mitologia, mi è piaciuta questa contrapposizione. Anche il motivo per cui loki decide di accettare lo scambio (bella anche qui la scelta di farlo suonare come un accordo d'affari di un abile manipolatore) è plausibilissimo e in linea con il personaggio, alla fine lo dice lui stesso che è rimasto lì da solo fin troppo, ho come la sensazione che finalmente gli si sia presentato uno svago e lui colga la palla al balzo. Povera sigyn invece, mi ha rattristato quando ha ritrovato il padre, è stato penoso, però sono sicura che anche questa volta troverà il modo di prendere il comando, anche se lei è sempre piacevolmente inconsapevole di averlo. Bello continuo volentieri al prossimo scambio!

Recensore Master
07/09/20, ore 23:45

Carissima Shilyss,
 
eccomi qui da te e da questa storia che attendeva da tantissimo di essere letta, e mi dispiaccio anche di essere giunta con tanto ritardo da lei perché è una meraviglia, c’è poco da dire. Le tue storie, soprattutto le fiabe, sono talmente originali e costruite ad arte che mi scordo di essere su un sito amatoriale: sono piccoli capolavori, tratteggiati da uno stile dal sapore poetico e leggendario, costruiti attorno a idee tanto interessanti e originali che davvero sono autonome da qualsiasi base di fandom. Sono originali, punto. E più ne leggo più le amo.
Volevo prendermela con calma nel leggere, ma l’altra notte mi sono ritrovata a non riuscire a dormire e l’ho divorata tutta in pochissimo tempo. Che scrivi divinamente lo sapevo già, ma credo sia una delle tue storie più belle, questa, forse proprio una delle mie preferite tra quelle che ho letto fin ora. Vedrò di andare con ordine!
 
La storia inizia con l’eco di una leggenda, introdotta da quel “si dice che” proprio dei racconti sospesi tra immaginario e realtà che dà l’impressione di trovarsi davanti a quelle quattro pagine che hanno condotto le ricerche di Sigyn e il padre fino nel bosco belga, alla ricerca della verità sulla “prigione” del dio degli inganni. E qui hai saputo perfettamente creare un mito che si piegasse alla trama della fiaba senza snaturare in alcun modo i personaggi e l’immaginario mitologico: che Loki riesca a venir ingannato a propria volta e costretto a scontare pene – inflittegli da chi sta sopra di lui, nel regno divino – sappiamo che accade, con quella pena che lo vede soffrire in una grotta con Sigyn sempre al suo fianco che raccoglie il veleno che gli dovrebbe colare sulla testa. In questo caso, invece, con i suoi raggiri e lo sprezzo per il mondo dei mortali, si trova confinato proprio su quel regno che tanto disprezza, costretto a passarvi ogni giorno rinchiuso in un castello, in un eterno ripetersi di giorni sempre uguali e solitari.
E su questa leggenda di una bestia confinata in una foresta e a guardia di un tesoro immenso si fondano le ricerche del padre di Sigyn. Ho amato tantissimo quanto, a partire dal primo capitolo, hai inserito di elementi legati al mondo dei testi antichi, della filologia, a partire da quest’edizione seicentesca e il suo confronto con il testo da cui deriva e l’unico altre esemplare fratello, che porta alla scoperta delle pagine aggiuntive che paiono guidare al tesoro del dio degli inganni. Insomma, ogni volta che inserisci simili dettagli nelle tue storie mi illumino d’immenso, anche perché lo fai sempre con una tale cura e verosimiglianza che posso solo amare questi richiami.
Ma, come dicevo, eravamo rimaste al padre di Sigyn che segue, per amor di conoscenza, le parole di queste quattro pagine e non fa più ritorno dalla figlia, come nella fiaba a cui ti ispiri, la quale parte allora alla ricerca del genitore e si inoltra a propria volta nel bosco incantato, che per la collocazione che hai scelto e le atmosfere che suggerisce, con questi tappeti di giacinti che coprono ogni cosa, incantato è per davvero!
Ulteriore divagazione – e perdonami se mi ci soffermo – ma ho apprezzato tantissimo l’inserimento del cervo che appare dalla boscaglia e sparisce poi tra le fronde. Dubito sia proprio un caso il suo inserimento (non mi ricordo accada nel cartone Disney o nella fiaba originale – forse in questo caso sì), dato che si tratta di un topos ricorrente in molte fiabe e leggende di diverse tradizioni e folklori – a partire forse proprio dall’Odissea e il cervo ucciso da Ulisse prima di incontrare Circe –, con l’eroe che incontra un cervo nella foresta in cui poi si addentrerà e dove troverà una donna – a volte vecchia che poi si scopre essere in realtà una bellissima giovane, un po’ come accade alla fata del cartone – con poteri magici, che lo sedurrà o di cui si innamorerà. In questo caso non si parla di una maga, ma di un dio, e a mio parere l’inserimento di questo elemento non è che la conferma – di cui per altro non avevo bisogno, ma che è stato bellissimo trovare, comunque – dell’approfondimento di ogni tua storia e dell’attenzione che sai mettere in ogni singola frase scelta. Ripeto, leggerti dà sempre l’impressione di non essere per nulla in un contesto amatoriale, perché nelle tue storie di amatoriale c’è ben poco: ci sono una grandissima conoscenza di tutto ciò di cui scrivi, ricercatezza e soprattutto più piani di lettura (che io forse non saprò cogliere spesso, ma che le poche volte che riesco a comprendere mi riempiono di ammirazione per i tuoi lavori).
Bene, ora mi decido ad andare oltre questa fugace apparizione di un cervo!
Ancora una volta sono rimasta ammaliata da come hai saputo sfruttare la trama della fiaba per superarla e costruirci attorno un’impalcatura che si regge perfettamente e amalgama mito e fiaba: abbiamo quindi una rosa d’oro, e non una del giardino del castello, parte del tesoro custodito in una grotta che segna il destino del padre di Sigyn, rinchiuso nelle segrete da Loki. Ed è sempre questo favoloso tesoro a condannare gli uomini che accompagnano Sigyn, sbranati da Fenrir – di nuovo, mi è piaciuto moltissimo come tu abbia giocato con la sua figura, quella dei lupi che attaccano Belle e i servitori tramutati in oggetti.
Ma la giovane, pura di cuore, non si lascia corrompere dal tesoro e viene così salvata da Loki che si prende cura di lei. Di questa Sigyn ho amato moltissimo lo spirito positivista che la anima, che crede nella scienza e nel progresso, nel controllo dell’uomo sul mondo e la natura grazie alle conoscenze, e che allo stesso tempo è stata cresciuta da un padre che rincorre miti e leggende, miti che lei stessa conosce e che si trova a dover constatare essere veri. È un incontro/scontro di due “mondi” che la ragazza incarna perfettamente e che mi ha solo fatto innamorare ancora di più della tua Sigyn, sempre così curiosa, ansiosa di conoscere e intelligente. E la sua fedeltà, tratto caratteristico della figura mitologica, si mostra benissimo anche nell’amore per questo padre, di cui non condivide la ricerca e l’aspirazione, ma che ciò nonostante appoggia, difende, insegue fino in Belgio e per il quale si sacrifica, accettando di essere prigioniera ogni giorno che le resta pur di salvarlo e lasciarlo vivere quel poco che gli resta nel mondo, lontano dalle fredde celle di Loki.
 
Ho sproloquiato abbastanza per questa sola recensione, credo, non vorrei annoiarti troppo quindi rimando a un altro giorno il commento al seguito. Ma ribadisco ancora una volta come io abbia amato tutta questa storia e come essa sia già tra le preferite da quando sono giunta al punto conclusivo. Tu e la tua scrittura non fate altro che stupirmi e ammaliarmi di più a ogni lettura, e questa storia non ne è che la riprova.
 
Un grande abbraccio e a presto,
Maqry

Recensore Master
07/09/20, ore 13:37

Come promesso, eccomi qua. Ho bisogno di distrarmi e le fanfiction sono un'ottima distrazione (soprattutto se sono scritte bene come le tue). Sappi che adoro i tuoi aesthetic ed è una vita che sogno di passare dalle tue storie, ma il non conoscere nulla di Loki mi aveva fermato. Adesso che ho iniziato a vedere il film Thor (manca l'ultima mezzora) ho le linee guida fondamentali su Loki per capire più o meno il personaggio e quindi mi sono detta che la tua AU era perfetta. Insomma, ho capito chi è Loki e come funziona come personaggio, conosco la Bella e la Bestia e dovrei essere in grado di seguire la storia.
E infatti, ho adorato il modo in cui hai collegato il mondo di Asgard con il mondo de la Bella e la Bestia e che tu abbia spedito Loki nel palazzo della "Bestia" come punizione per i suoi inganni. L'ho trovato perfettamente calzante.

L'incontro con Sygin alla ricerca del padre è meraviglioso. Mi piace il personaggio di Sygin, il suo coraggio e il cuore puro con cui ignora i tesori - ancorché li trovi meravigliosi - perché è lì per trovare suo padre. Amo anche il modo in cui Loki le abbia fatto intendere che suo padre fosse un ladro come gli altri, che non fosse nulla di speciale e che lei - nonostante le parole - sia riuscita a vedere la verità: suo padre ha rubato la rosa per portarla in dono alla figlia come lei gli aveva chiesto. Sì, forse non aveva chiesto una rosa d'oro, ma una rosa normale, ma ciononostante credo che fosse difficile per il padre resistere all'impulso di prendere quella rosa, pensando che fosse un tesoro incustodito e che il fiore doveva essere realizzato magnificamente (come gli intarsi della coppa).
Ovviamente, Sygin, come nella favola, fa la proposta: libera mio padre in cambio della mia libertà. Loki accetta e sono curiosa di vedere come farai evolvere la loro relazione.
Al prossimo capitolo!
Sev

Recensore Veterano
02/08/20, ore 11:38

Buongiorno carissima!
Mi sono permessa di iniziare la lettura di questa tua opera spinta dalla curiosità che tu stessa mi hai fatto avere quando me l'hai nominata a proposito della terzina di Dante; siccome sono in pari coi capitoli di Ombre, in attesa di un nuovo aggiornamento mi dedico a una nuova storia.
La prima cosa che mi sento di dirti è che che hai davvero uno stile di scrittura a dir poco perfetto; le parole sono a volte ricercate, ma la lettura rimane fluida e scorrevole, e permette al lettore di immergersi nella storia senza rendersi conto di averla divorata se non una volta giunto alla fine. Seriamente, rimango sempre a bocca aperta davanti al tuo stile, non ci posso fare niente, è la tua straordinaria bravura.
Detto ciò, passiamo alla storia, nella quale veniamo subito immersi in una situazione senza spazio e senza tempo; se qualcuno si aspettava subito i riferimenti alla storia de La Bella e la Bestia, deve attendere, e giustamente, per poter capire quello che scopriamo essere l'antefatto di tutta l'opera. I nostri occhi, quindi, possono ritrovare Odino, padre dei Dei, nel momento in cui deve decidere quale punizione infliggere a Loki. È un momento importante, non solo per il tipo di punizione scelta, ma anche per ciò che accadrà in seguito, e che riusciamo a comprendere solo dopo il salto temporale, che hai gestito perfettamente. Scopriamo infatti come si siano create molte leggende basate sul luogo in cui il Dio sarebbe stato rinchiuso, scopriamo di come tante persone di ogni genre si siano avventurate alla sua ricerca senza più tornare, o tornando con la mente annebbiata, persa in chissà quale maledizione.
E poi troviamo lei, Sigyn, la donna che grazie a te abbiamo imparato a conoscere e amare. In questa storia la ritroviamo donna alla ricerca del padre scomparso, anch'egli inghiottito da quella vana ricerca della prigione del Dio dalla quale non è più tornato.
Sigyn è donna tenace, che non si ferma davanti a questo luogo che potrebbe far scomparire anche lei, ma è anche donna intelligente, rispettosa di un luogo come una tomba, dalla quale non vuole rubare alcunché. Questa caratteristica la differenzia da coloro che la accopagnano e, scopriamo subito dopo, la salva dall'ira di quel luogo. Il Dio la salva, la cura.
Ho amato il loro scambio di battute. Per quanto impaurita da quell'uomo misterioso, Sigyn non si tira indietro, afferma a chiare lettere che l'uomo è fatto per scoprire il mondo, mostrando ancora una volta la sua indole forte, il suo amore per la conoscenza, nonché il desiderio di sapere la verità, che si ritrova anche nelle diverse domande indagatrici che pone al suo interlocutore. Quest'ultimo probabilmente non si aspettava di avere a che fare con una donna con un tale carattere, o forse sì, chissà, visto ciò che dice quando ferma il lupo e accarezza quei capelli color oro; in ogni caso la conduce da suo padre, le mostra quell'uomo, definendolo "ladro", le fa capire il motivo per cui è condannato. E lei, dopo aver parlato col suo adorato padre, che la sprona a scappare finché è ancora in tempo, compie un gesto di coraggio e altruismo che solo un figlio nei confronti di un genitore potrebbe fare: propone di scambiare se stessa col padre, per liberare quest'ultimo dalla prigionia.
Una vita per una vita. E il dio Loki accetta.

Non avevo dubbi sul fatto che non sarei rimasta delusa da una tua storia, e ora spero di trovare al più presto il tempo per proseguire la lettura.
A presto!
Lina Lee

Recensore Veterano
16/07/20, ore 19:25

Ciao!

Arrivo qui in una giornata un po' particolare per questa storia, alla quale tanto tieni, ma ti assicuro che l'avevo puntata da un po' a seguito della presentazione sul gruppo Caffè e calderotti.

Di loro, dei personaggi originali, so soltanto quello che hai scritto nella presentazione (e, a tal proposito, perdonami se non colgo tutti i riferimenti). Eppure, li hai descritti così bene che non potevo non passare, anche perché in questo AU rivisiti quella che è la mia fiaba preferita.

Ho apprezzato tantissimo la meticolosità dei dettagli, la precisione delle descrizione in ogni storia. Mi è dispiaciuto soltanto non poter cogliere pienamente tutti i richiami alla storia originale che purtroppo non conosco.

In ogni caso, trovo tu abbia fatto un lavoro fantastico nel riadattamento della storia, prendendo alcuni eventi ed alcuni tratti e piegandoli a quel che volevi raccontare tu.

Il personaggio di Sigyn entra subito nel cuore, ha una delicatezza infinita nel modo di reagire ad ogni evento che mi ha conquistata.

Last but not least, il tuo stile: è poesia in prosa, ricercato ma non pesante, forse tanto distante dal mio modo di scrivere e per questo estremamente attraente ai miei occhi. Tra l'altro, lo trovo particolarmente calzante per i personaggi di cui tratti!

Questo primo capitolo mi è piaciuto tantissimo! Ho intenzione di continuare quanto prima!
Un abbraccio
Fede

Recensore Master
30/06/20, ore 16:27

Ciao, cara!
Avevo puntato questa storia da non so quanti mesi, e finalmente riesco a ritagliarmi un angolino di tempo per passare di qui.
Perché, se ormai mi hai definitivamente convinta di quanto di buono possa esserci in una storia AU, con le fiabe mi hai definitivamente conquistata. Credo tu abbia avuto una splendida idea, e la realizzazione, anche solo in questo primo capitolo, mi sembra davvero encomiabile.
Di nuovo, l'ostacolo più grande a questo tipo di storia credo stia proprio nel riuscire ad amalgamare in maniera credibile il contesto originale (in questo caso, gli stilemi e gli elementi propri della fiaba in questione) con le peculiarità dei personaggi: il rischio "paciugo" (ma si dirà anche fuori dalla mia velenosa Brianza? XD) o trasposizione superficiale e poco significativa è dietro l'angolo, ma tu lo hai ampiamente evitato, riuscendo a dare un senso unitario e coerente a tutta la storia, qualcosa che rispetti i personaggi e il contesto, ma anche in grado di andare oltre, e di offrire al lettore qualcosa di peculiare e presente solo nella tua storia.

Ho apprezzato moltissimo il "prologo" ambientato in un'epoca antica, quasi una dimensione mitica e divina, che da subito ci cala nel contesto fiabesco della storia, ma ancor di più ho amato l'inizio delle vicende vere e proprie: ebbene, sì, direi proprio che si può finire in Belgio per seguire quattro pagine di un'edizione secentesca trovata su una bancarella. Si tratta di una reinterpretazione della fiaba meravigliosa, che pone il tutto in un contesto di ricerca della conoscenza e in questa antitesi tra scienza, positivismo e pensiero naturale e mito che, in questo contesto, assume un significato ancor più interessante. Adoro, adoro alla follia una Sigyn che crede nella scienza, nella capacità umana di piegare le forze della natura, salvo poi essere messa così duramente alla prova dalla realtà dei fatti con cui si scontra è un concetto meraviglioso. Tra l'altro, ancora una volta emerge tutta la tua cura per i dettagli e per la ricerca storica che sostiene in maniera solidissima le tue storie: credo che, da questo punto di vista, tu sia una delle autrici più accurate che io abbia letto, ed è qualcosa che mi piace moltissimo.
Ho apprezzato molto il modo in cui Sigyn entra in contatto con questo antico tesoro, che è al contempo un tesoro e il corredo funebre di un dio punito per la propria superbia, e il rispetto con cui lei, nonostante la curiosità, vi si approccia: è un momento rapido, ma molto significativo, che permette di caratterizzare da subito il personaggio e far emergere gli aspetti più significativi del suo carattere.
Bellissimo, poi, il modo in cui il titolo viene a emergere direttamente nel testo: sono le parole pronunciate da Loki, quelle che lo convincono a salvare Sigyn, che forse gli ricorda un tempo ormai perduto, un regno da cui è stato esiliato, un'esistenza diversa, e al tempo stesso pongono già Sigyn su un livello diverso, accomunandola alle origini del dio degli inganni.
Il momento in cui Sigyn si sacrifica per salvare la vita a suo padre, pur ricalcando molto bene quello della fiaba, è stato decisamente molto toccante (e ho trovato una vera finezza il tocco della rosa d'oro, unico elemento del tesoro che l'uomo ha trafugato). La reazione di Loki mi ha molto incuriosita: mi chiedo quanto ci sia che ancora non sappiamo su di lui, e sull'entità della maledizione che lo ha colpito, né delle mire che ha su Sigyn.
Insomma, credo di essere appena caduta in un gorgo da cui uscirò difficilmente, perché adesso le tue fiabe le voglio leggere tutte!
Spero di passare presto dal seguito!

Recensore Junior
10/06/20, ore 16:47

Innanzitutto, adoro l'aprire questa minilong e scoprirvi come incipit un pezzo dei Nightwish ai quali non ho mai dedicato troppo tempo, ma che mi ricordano con un poco di nostalgia le mie scuole medie e la compagnia con cui uscivo, in cui c'era ben più di una persona che li ascoltava - e me li faceva ascoltare.
In più, mi piace proprio la frase iniziale del racconto ("si dice che...") sia perché la trovo adatta rispetto al contesto fiabesco in cui i personaggi si inseriscono, sia perché mi fa domandare in quale sfumatura questi due differenti mondi si concateneranno.

Appare chiaramente scontato ribadire come, fin dalle prime righe, Loki sia esattamente come lo ricordiamo, coi suoi rossietti sghembi e la sua neanche troppo velata arroganza. Il modo in cui si rivolge al padre in attesa della punizione per la sua ennesima esagerata ambizione non fa trasparire pentimento nei riguardi delle sue azioni, né un qualche tipo di analisi critica. Eppure di fronte a lui, quell'Odino stanco, vendicativo, dalla schiena ricurva e ormai ombra del combattente che è stato in passato, quasi lo sorprende. Non è la morte ciò che il figlio merita, ma piuttosto ciò a cui tanto ambisce: un regno. Regno però caratterizzato dalla sua maledetta solitudine da quale non potrà scampare, esiliato in un modo in cui sarà costretto a riflettere su se stesso. L'intero periodo in cui Odino spiega questo mi è piaciuto tantissimo, in particolare, però, questa affermazione "Non sarai mai più libero; rimarrai per sempre schiavo del tuo dolore, della tua arroganza, di te stesso", la quale mi ha gettato la sua buona dose di amarezza. Così, l'arcano è svelato e devo dire che il passaggio attraverso cui Loki si ritrova nel contesto de "La Bella e la Bestia" l'ho trovato non solo originale, ma anche perfettamente attinente.
E poi: "L’oblio lo accolse con la sua ombra. Questo si racconta", chissà, però, quale sia la verità.

1882, vediamo Sigyn alle prese con la ricerca del padre in un susseguirsi di indizi riguardanti un manoscritto dalle difficili origini, oltreché dalle difficili conclusioni. Una leggenda, quella narrata, in virtù della quale il padre era scomparso chissà dove seguendo chissà cosa.
(Tra l'altro, non posso non soffermarmi su Lord Theoric di Gastonblury: mi ha davvero colpita l'intelligenza con cui hai inserito "Gaston" nel suo corrispettivo da te sfruttato nel racconto. Confido nel fatto che sia una cosa assolutamente pensata e ricercata!)
La descrizione della foresta, fatta attraverso gli occhi di coloro che per un motivo o per un altro aveva provato ad avventurarvisi, l'ho trovata perfetta e sicuramente a me ha riportato la mente all'ansia con cui osservavo da piccola il cammino di Belle in sella al suo cavallo nel film Disney.
Non so, poi, se sono io, ma ho letto una sorta di metafora tra l'acqua del fiume - cristallina e pura - che coincideva, non a caso, con l'ultima cosa di cui aveva un ricordo chiaro e preciso, prima del caos. Sigyn procede audace e coraggiosa, sorpassando alberi e timori, spronata dall'amore per il padre - ravvivato anche dal lembo del suo mantello.
Uno solo fu il suo problema: i compagni che l'hanno affiancata in quel cammino, caduti nella più banale delle trappole, prevedibile. E proprio per colpa della loro avidità un lupo, una bestia degna dei "bestiari medievali" non poté che incombere. Bestia che però si trova costretta a fermare il suo attacco nei confronti di lei poiché qualcuno l'aveva invitata ad aspettare, perché "aveva i capelli d'oro degli Æsir". Ecco che il riferimento al titolo fa la sua entrata in scena e diviene la ragione per la quale Sigyn si ritroverà all'interno delle mura del castello in balia della "vera bestia".

La ragazza continua a mostrarsi non solo coraggiosa, ma anche moderna - molto più moderna di quanto non fosse una donna di quei tempi: "Siamo fatti per scoprirlo, il mondo. Non per rimanere chiusi nelle nostre case, a tremare appresso a qualche vecchia superstizione". Questa affermazione acquista ancor più significato dopo circa tre mesi effettivamente costretti a casa, ti pare? Lo ha acquistato per me, l'ho sentito bene quel bisogno e quella necessità di uscire e vivere la socialità e il mondo e stupirmi di fronte alle meraviglie che ancora non conosco.
Il confronto tra la giovane e il Dio degli Inganni si fa più intenso man a mano che procede. Lei ferma nel suo essere, lui a cui dopo mille anni è ancora sconosciuta la compassione. Eppure, conosciamo la storia: Sigyn gli dà la prima di una serie di dimostrazioni di ciò che l'amore può far compiere. Chiede di essere scambiata col padre nonostante lei sia senza colpe o peccati esclusivamente per l'affetto che la lega a lui, per la premura nei suoi confronti.
E lei forse non sa a cosa va incontro, ma, accettando, lui sicuramente dimostra di non saperlo.

Non so quali altre parole spendere. Se non fosse chiaro, non c'è una sola cosa in questo primo capitolo che non mi sia piaciuta e sono lieta di aver ascoltato il tuo consiglio ed esser giunta qua.

A presto <3
Bongi!

Recensore Master
25/05/20, ore 16:45

Ciao Shilyss, come anticipato eccomi qui, fra fanart e snippets mi hai davvero incuriosito con questa mini long, soprattutto considerando che ho sempre amato la fiaba de “La Bella e la Bestia” e il classico Disney è in assoluto il mio preferito. Loki, poi, nei panni del principe maledetto ce lo vedo benissimo per cui…
Ho trovato la parte iniziale assolutamente perfetta per permettere l’intreccio fra mito e fiaba, come sempre la tua caratterizzazione di Loki e Odino è magistrale. I toni sono quelli delle storie tenebrose che si raccontano di notte, per spaventare e stregare assieme, hai quasi paura di sapere come va avanti ma non puoi non proseguire con l’ascolto.
Ed è proprio in questo status che Sigyn si ritrova, alla ricerca di quel padre fuori di senno scomparso, percepisce il pericolo di quella foresta incantata, di quella grotta, ma semplicemente non può non proseguire. Animata dalla sete di avventura, dalla curiosità ma anche dal rispetto – tant’è che solo sfiora i tesori con cui viene a contatto ma non tiene nulla per sé – si ritrova, però, vittima dell’avidità dei suoi accompagnatori. Il temuto lupo non è più leggenda ma terrificante realtà, tuttavia la presenza della ragazza smuove qualcosa nel dio degli inganni, tant’è che decide di risparmiarla.
Loki è il solito di sempre capace di ammaliare e spaventare insieme e di fronte alla cella di suo padre lei capisce, definitivamente di essere caduta all’interno di quella leggenda, la scena della proposta di scambio è meravigliosa. Proposta che il dio stranamente non rifiuta, ma guarda un po’, perché lasciarsi scappare una stupenda fanciulla per tenere un vecchio morente?
Ero curiosa, soprattutto, di sapere se Loki sarebbe stato trasfigurato in bestia ma, considerando il suo carattere, pare non ce ne sia stato bisogno e la cosa mi ha stupito e fatto piacere assieme.
Decisamente un primo capitolo godibilissimo e interessante, soprattutto per quei riferimenti di persone e fatti realmente esistiti che intrecci alla storia di fantasia che rendono il tutto ancora più realistico.
Come sempre i miei complimenti.
Alla prossima
Cida

Recensore Master
19/05/20, ore 16:26

Ciao ^^
Eccomi qui per lo scambio.
Di una cosa puoi essere sicura «La storia della Bella e la Bestia come non l'avete mai vista». E questa versione, ti dirò, mi intriga davvero molto.
Ma partiamo dall'inizio: hai citato i Nightwish, già solo per questo hai guadagnato dieci punti! XD (Tra l'altro, canzone meravigliosa)
Questa ambientazione "da favola" ti è riuscita davvero molto bene. Ho ancora impresso quel campo di fiori club, che mi ricordano moltissimo un quadro impressionista. E il profumo del bosco e della terra che circonda questo castello dimenticato dal mondo intero.
E poi beh... Il tuo Loki mi piace in ogni veste, come se riuscissi a cucirgliene una nuova e perfetta ad ogni storia. Hai quel modo intenso di descriverlo, che mi sembra quasi di sentire la sua voce calda e seducente, che potrebbe fare rabbrividire anche la più retta delle donne.
Davvero complimenti, e indipendentemente dallo scambio, credo che continuerò a leggere e commentare questa storia fino alla fine.
Hai fatto un lavoro egregio, puoi esserne davvero orgogliosa.
Alla prossima lettura
Morgana

Recensore Master
06/05/20, ore 17:12

Ciao, cara Shilyss ^^

Inizio da questa mini long, ti chiedo scusa già da adesso se sarò un po' altalenante, hanno inguaiato anche me con lo smart working 😅

Non sono affatto afferrata nel fandom da cui hai preso spunto per creare questo AU, però mi dà l'idea che tu abbia sfruttato molto bene le particolarità di quei personaggi (correggimi pure se sbaglio).
Mi è piaciuto molto come ti sei addentrata nel vivo della favola, come hai immerso i personaggi in quel contesto e in quel mondo. Fin da subito hai creato l'atmosfera della favola, impregnandola del giusto angst di cui la Bella e la Bella è intrisa soprattutto nella fase iniziale (ammettiamolo, l'originale non è così soft ^^"), esattamente come hai fatto tu nel preambolo, creando un parallelismo che infonde emozioni analoghe all'originale. Mi sembra quasi superfluo puntualizzare quanto tu sia eccelsa nelle descrizioni e nella narrazioni, te lo ripeterò probabilmente ad ogni occasione ^^.
Ho apprezzato come hai gestito il salto temporale, è molto scorrevole, il collegamento non crea dissonanze, anzi trovo questo passaggio molto in linea con la storia che noi tutti conosciamo. Ovviamente anche questa parte è fortemente intrisa della tua originalità, ma nonostante ciò mi sembra di non essere così distante dalla favola che amo (meglio di così non ti so spiegare ^^").
Di solito mi premuro di scrivere la recensione mentre leggo per non dimenticare nulla, ma tu sei ipnotica, mi trasporti in un altro mondo (il che, per quanto mi riguarda, è meglio, anzi grazie 💜). Ovviamente in questo c'è una buonissima dose di bravura e talento, ma ciò che colpisce molto è il lessico ricercato e allo stesso tempo delicato che usi, offri una patina arcaica degna dei tempi di cui ci narri.
Ma, tornando alla trama, l'angst è sempre presente (non può che far battere il cuore l'attacco alla donna), subito dopo i toni si sono smorzati e per quanto lei possa essere confusa dall'ambiente nuovo e da viso sconosciuto infonde un dolce senso di protezione, almeno fin qui.
La protagonista possiede le note caratteristiche di Belle: curiosa, aperta al mondo, ma la curiosità si ferma dove vige l'inconcepibile come il mondo in cui si è inoltrata:; anche nel momento in cui il suo unico obiettivo è quello di riabbracciare il padre non perde la sua indole; è bello il fatto che tu lo abbia reso tra le righe con abilità.
Subito dopo ci immergi nel genere drammatico, facendoci avvertire tutto il dolore di una figlia impotente davanti alle sorti del padre (sempre pienamente in linea con la Belle che conosciamo). La parte successiva è un intreccio equilibrato tra originalità e tradizione, mi lasci come sempre senza le parole che riuscirebbero davvero a renderti onore.

Grazie per avermi suggerito questa storia, la proseguirò con immenso piacere 💜

Spero a presto, cara! (rispondo alla tua dolcissima e gentilissima recensione *.*) ^^
-Vale

Recensore Master
04/05/20, ore 15:00

Mamma mia, questo sì che è un inizio. Ho letto il primo capitolo senza riuscire a stare ferma, già sapendo di trovarmi davanti ad una rivisitazione della Bella e la bestia. Wow, che cosa meravigliosa.
Non so quasi da dove iniziare.
La trama, anche se nota, mi ha fatto sognare, emozionare, immergere, trasalire. È stato fantastico. Sei passata, come un airone in volo appena ad un pelo sopra il livello del mare, tra narrazione e incanto. Ho attraversato un preludio di emozioni scritte sotto forma di leggenda che mi hanno lasciata incantata e poi è arrivata lei, la nostra protagonista che come un'eroina d'altri tempi, ma anche come una ragazza moderna, si è offerta per salvare suo padre.
Lei al posto del suo genitore, che nel punto di partenza della narrazione è anche l'unico amore della sua vita. E lo scambio di quella rosa, tanto cercata (insieme al suo tesoro), non è altro che la metafora di un passaggio di un padre che vuole accompagnare sua figlia dall'infanzia alla maturità ma che, invece, si perde nei suoi limiti. E la bambina, ormai donna, compie le sue scelte da sola, per impugnare, non senza fatica, le redini della sua vita e prendere quella rosa con coraggio, da sola.
Per me la divinità di Asgard sei tu.
Mi hai letteralmente fatto sognare con questa storia. Inizio a ringraziarti da qui, perché penso che sia una delle cose più belle che ho letto ultimamente.
Lo stile... che dire... rasenti la perfezione. La tua scrittura è fluida, nitida a tratti sognante e introspettiva, in altri importante e fiera. Fantastica. Adoro veramente come scrivi. Mi piacciono i tuoi dettagli, le parole semplici e a volte ricercate. Inoltre, a parte la prima parte descrittiva, nel momento che sono iniziati i dialoghi la storia ha preso corpo, anzi fuoco. Perché hai saputo tenere sia viva la tensione che brillante il ritmo.
L'unica cosa che ha interrotto il ritmo è stata la fine del capitolo, che è giunta talmente veloce da essermi domandata quanto fosse lungo questo capitolo. Ed è lungo, quindi l'ho divorato, amato e ora desidero ardentemente gustarmi il prossimo, senza neanche aspettare la tua risposta.
Chiudo questa recensione con due parole:
Semplicemente FAVOLOSA!
Io in realtà avevo già scritto cosa ne pensavo all'inizio con il primo "WOW"!
Ecco, in quel WOW c'era già tutto.
Veramente, bravissima, bravissima, bravissima. Non so se ho scritto abbastanza per farti arrivare il messaggio di tutto quello che ho pensato e provato, ma spero tanto di esserci riuscita. Non aggiungo altro perchè ho desiderio di continuare a scrivere... bravissima, bravissima...
Se la bellezza fosse l'unico ingrediente in grado di salvare il mondo, tu e le tue parole, sareste sia la cuoca che l'ingrediente segreto.
Ci sentiamo presto.
Un abbraccio <3

Recensore Master
28/04/20, ore 23:52

Wowowowo mi era piaciuta la storia ispirata a La Sirenetta ma questa mi sta piacendo anche di più!
Prima di tutto, mi tolgo il cappello per l'evidentissimo lavoro di ricerca storica e geografica. Le antiche leggende, il medioevo europeo, il tardo-ottocento, hai sempre trattato tutto conferendo le giuste atmosfere e lasciando cadere accenni perfettamente calzanti. Hai reso benissimo il contrasto fra l'epoca positivista, così ingenuamente entusiasta della scienza, e le antiche leggende relegate a "favole" e "superstizioni". Confesso che io amo sempre molto quando le antiche leggende si rivelano vere, in barba a quello che gli uomini credono di sapere. Specie in un periodo storico che sicuramente ha gettato le basi del progresso ma vedeva l'umanità ancora inesperta e atta a sperimentare un po' come fanno i bambini che scoprono il mondo: con passi da gigante, ma procedendo anche un po' a caso. Il positivismo è stato un po' il "mount stupid" dell'umanità (se hai presente l'effetto Dunning-Kruger), non perché gli umani fossero davvero stupidi ma per l'arroganza.
Sigyn è molto figlia della sua epoca e si vede; suo padre per me è una figura più interessante: è uno studioso, ma del genere più vicino a un archeologo che a uno scienziato. Mettere la velleità di ricerca e le proprie energie al servizio delle scienze umane secondo me è importante tanto quanto il progresso tecnologico, perché la tecnologia ci fa andare avanti ma lo studio dell'umanità e dei suoi miti, dei suoi pensieri, ci fa rimanere in contatto con chi siamo come cultura e come specie.

In questa storia ho la sensazione che Loki sia meno "furbo e ingannatore" che nell'altra che ho letto, primo perché lo mettono in questa prigione e lui effettivamente ci rimane, non trova scappatoie; secondo perché non è lui a ingannarla per restare, lui applica la regola che ha scelto, cioè di punire i ladri, e lei si propone come ostaggio. Ok, avrebbe potuto uccidere il padre di lei come ha fatto con tutti gli altri ladri, ma potrebbe averlo fatto perché riconosceva in lui quel desiderio di conoscenza oltre all'avidità e questo può averlo incuriosito.
Potrei pensare che l'abbia fatto per attirare Sigyn (dopotutto è un dio, avrà accesso a una qualche forma di divinazione?), ma perché? Sigyn può essere la sua chiave per lasciare quel luogo? Non si è fatto parola di condizioni per la sua liberazione...

Se dovessi scegliere un punto che mi ha fatto vibrare una corda nel cuore, è l'inizio in cui Loki ripensa a tutto quello che ha fatto per gli Asi ma loro gli hanno comunque voltato le spalle. Anche nella mitologia, Loki era un personaggio ambiguo. Non completamente malvagio, ambiguo. Trickster sì, ma ha fatto anche cose che hanno avvantaggiato gli Asi, e ha quasi sempre posto rimedio ai pasticci che combinava (fino alla cosa di Balder, quella è stata irrimediabile e irredimibile).
Quando guarda Sigyn e riconosce in lei quella "luce" che una volta aveva anche lui (è la luce della determinazione, dell'avere qualcosa per cui lottare, o è la luce dell'affetto verso suo padre?), mi sono un po' commossa.
Daje che li shippo sempre e per sempre!
Questa storia si preannuncia davvero stupenda e capisco come mai ha vinto quel concorso.

PS: ora il bosco blu in Belgio lo voglio vedere, ho guardato delle foto e sembra un posto magico, tu ci sei stata?

Recensore Master
31/03/20, ore 08:41

Ma buongiorno ^^, eccomi qui!

Ero curiosissima di spulciare nella “zona fiabe” e quando ho visto che ce n’era una su La Bella e la Bestia, cartone che adoro, non ho saputo resistere. Immaginarmi Loki nei panni della bestia mi faceva un effetto stranissimo, poi xD, e la cosa mi intrigava ancora di più.

Dunque, partiamo dall’inizio:
Molto bella la “contrapposizione” fra universo Marvel e l’AU: se non ho capito male la storia prende il via dopo le vicende del primo Avengers?
La punizione decretata da Odino è veramente tremenda, perlomeno per quanto riguarda Loki \O/, isolato in un regno dove non avrà sudditi ed è destinato a rimanere solo per sempre… brrr, mette i brividi a me, ma immagino che per qualcuno come lui, desideroso di soggiogare gli altri, sia ancora peggio: a cosa gli serviranno ora le sue malizie se non può più usarle su nessuno?

In seguito, ecco Sygin! (apro una piccola parentesi idiota: sono così perspicace da aver capito solo ora che è lei la donna del tuo avatar? ^^”)
Un personaggio che pare una terrestre ma, come dice il titolo, ha i capelli d’oro degli Æsir. Come mai questa caratteristica? Da dove viene veramente e cosa ha indotto Loki ad accettare lo scambio? Non vedo l’ora di saperne di più ^^!
Per ora ci viene mostrata come una persona forte e coraggiosa, o comunque animata da un grande ardimento che la porta a tenere testa a quello che si rivela essere un “mostro”, per amore del padre. E’ una ragazza che non si conforma al pensiero comune, che non si lascia irretire, ma ha spirito critico: indubbiamente oltre al suo aspetto, è stato anche il suo modo di agire anticonvenzionale a colpire Loki.
Lei voleva solo una rosa: è un aspetto che nella fiaba originale mi ha sempre affascinata moltissimo.
Insomma questi due promettono di farcene vedere delle belle ^^

Ultima cosa: ho amato l’ambientazione che hai scelto, questo è un periodo strano e affascinante della storia europea; anche se la storia è ambientata in Belgio non ho potuto fare a meno di pensare ai racconti di Bram Stoker da un lato e a quelli di Conan Doyle dall’altro, mi ha ricordato da matti la loro atmosfera ^^.

Lavoro e arretrati permettendo, spero di riuscire a tornare presto per leggere gli altri capitoli <3

nel frattempo ti mando un bacione e ti auguro buona giornata!

ah, inutile dire che il testo è scritto in maniera impeccabile :)

Bennina

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