Recensioni per
Ha i capelli d’oro degli Æsir
di shilyss

Questa storia ha ottenuto 172 recensioni.
Positive : 171
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Master
14/11/23, ore 23:38

Eccomi qui, a lettura completata.
Confesso che credevo che l'ultimo capitolo fosse più lungo come il secondo, infatti lo avevo rimandato a oggi e quando sono arrivata alle note ho fatto tra me e me: "Come, è già finita?"
Ahaha, ne volevo ancora.
Non mi aspettavo proprio che Sigyn tornasse da Loki in queste condizioni: morente, con la tosse e il sangue sulle dita, senza speranza. Coi capelli ancora d'oro che non avrebbero mai avuto l'argento della saggezza (e meno male, perchè alla fine diventerà una dea). La rabbia di Loki è assolutamente comprensibile, così come il suo affrontare Odino.
Thor messo nel ruolo di Lumière mi è piaciuto tantissimo e il finale, che rimanda al fatto che Sigyn sarà la dea della fedeltà è spettacolare. Infatti mi dicevo: "Non può morire, è una fiaba, ci deve essere un lieto fine per forza" e infatti poi il lieto fine c'è stato, anche se io non ci sarei mai arrivata, eppure la soluzione ce l'avevo davanti, trattandosi di Loki e Sigyn, ahahah.
Alla fine si può dire che Loki è il dio degli inganni ma Sigyn è stata fedele con la sua promessa di rimanergli accanto per sempre, fino a diventare una dea con lui. Insomma, bellissimo.
È una fic davvero molto molto bella e sono felice di aver approfittato di questi giorni per recuperarla.
Elogio come sempre il tuo stile alto, delicato, sentito, la gestione della trama e la rivisitazione di questa fiaba che anche io amo, ogni cosa insomma.
La cosa che mi colpisce ogni volta che ti leggo è l'accuratezza che metti nello spargere storia e mitologia nelle tue fic. Come dissemini di dettagli le storie (un esempio riguarda appunto quanto si è scoperto della grafia di Dante anche se oggi possiamo basarci solo su fonti del passato. Oppure ancora il dettaglio del vulcano Krakatoa, insomma, una miriade di dettagli che sembrano da poco ma invece impreziosiscono la storia e secondo me ti rendono unica per l'accuratezza che metti, per la ricchezza di ogni cosa e lo studio che c'è dietro, appunto. Complimenti.
Complimenti di cuore <3 
Un grande abbraccio! ^^

Recensore Junior
18/07/21, ore 12:01

Cara shilyss,

alla fine sono giunta qui, perché mi è sembrato di capire che avrei trovato una rivisitazione della Bella e la Bestia più ampia e interessante. Come ti accennavo io e la Marvel non ci amiamo molto: non sono proprio una spettatrice di film di supereroi, i pochi che ho visto li ho dimenticati in due secondi, ma ho visto che questa storia poteva essere letta come originale e in effetti non ho riscontrato il Loki dei film ma più quello della mitologia, se posso dire. Un Loki molto interessante. Bellissima infatti l'idea di immaginarlo come la Bestia della fiaba, confinato in un castello per la sua arroganza. Hai amalgamato tutti gli elementi della fiaba originale alla mitologia norrena e solo per questo la storia meriterebbe di essere letta, per l'attenta cura e il calibrato gioco di rimandi che sei riuscita a creare in poco spazio. Per esempio, non so se ho preso io un abbaglio, ma nell'epilogo quando si parla di come, dopo la morte di Sigyn, la terra ha tremato, ho pensato istintivamente alla leggenda di Loki incatenato in una grotta nelle viscere della terra dopo l'uccisione del re Baldur, con un serpente sopra il capo, e Sigyn che andava lì con una ciotola per raccogliere il veleno ma quando si allontanava Loki soffriva tanto da scuotere l'intera terra.

Ma andiamo con ordine e dritti nella storia! Io sono solita leggere tutto insieme e poi recensire e sono, ahimè, un po' prolissa, ma cercherò di essere coincisa per non ammorbarti: l'inizio mi è piaciuto molto, estramemente "classico", con l'antefatto della prigionia di Loki e Sigyn che va alla ricerca del padre. Di quest'ultima non ho nessun riferimento "marvelliano" (nono arrivata ai film in cui compare), solo quello mitologico e l'ho trovata di fatto molto simile alla dèa norrena, benché umana: simile nel suo spirito di sacrificio e nella sua ferma lealtà, prima verso il padre e poi verso l'amato, l'ineffabile dio degli inganni da cui viene inevitabilmente attratta.
La parte che forse ho apprezzato di più, lo ammetto, da romanticona che non voglio ammettere di essere, è stata quella del bacio nel secondo capitolo, non tanto per l'atto in sé (che è stato molto bello), ma per tutto il discorso dietro sul tempo, come viene vissuto diversamente dagli dèi e dagli umani. È un concetto che viene ripetuto spesso nella storia e riecheggia ogni volta che Loki parla della "delicatezza" di Sigyn e degli uomini in generale, ma l'ho potuto toccare con mano proprio quando lui la bacia "con la consapevolezza di aver strappato qualcosa a un tempo che non gli apparteneva" (ti cito perché non saprei dirlo meglio). È un istante che nel tempo di Loki avrebbe potuto portarsi per l'eternità, ma non nel tempo di Sigyn: è effimero, caduco, pronto a dissolversi o svanire, ma non è forse questo a renderlo così prezioso?
Pardon se mi lascio andare a riflessioni sofistiche, ma mi capita spesso quando una lettura mi ispira. 
Ho apprezzato davvero tutto. All'inizio, lo devo ammettere, i dialoghi mi sono risuonati un po' troppo "altisonanti", ma ho capito che è stata una scelta stilistica: questa è una fiaba che in un certo senso incontra l'epica norrena e quindi sposa una certa impostazione nei toni dei personaggi. Anche l'epilogo sembra un po' la fine di una qualche saga dei Nibelunghi, sobrio ed epico al tempo stesso, che riesce a rendere il dolore e lo strazio con semplicità ed efficacia. E poi il plot-twist finale, lo sciogliersi dell'incantesimo. Ci speravo, me lo aspettavo, ma sei riuscita lo stesso a sorprendermi per come hai chiuso il cerchio, con Sigyn che sceglie da sola di rinascere come dèa e il "tempo che torna a non avere più significato". 
Anche le tue note mi hanno molto incuriosita (insomma, si sarà capito: non c'è nessuna parte di questa storia che non mi abbia colpita), perché non avrei mai pensato che la Bella e la Bestia potessero essere incarnati da Loki e Sigyn, Inganno e Fedeltà, invece è un'idea interessantissima che calata nel giusto contesto, come in questa storia, acquista una risonanza davvero peculiare.

Penso di aver parlato anche troppo! Complimenti ancora per questa storia, che fortunatamente ho letto senza fermarmi al nome del fandom: è stata una full immersion gradevolissima, suggestiva, commuovente, dolce e malinconica al tempo stesso. Un vero gioiellino.
Un bacio,
Prim 

Recensore Veterano
07/05/21, ore 19:04

Ciao mia cara! Non vedevo l'ora di concludere questa bellissima tre capitoli.
Partendo dal fatto che, come ti ho già detto, questa è anche la mia fiaba preferita; aggiungi che sono nata e vissuta in Belgio, non potevo non adorarla dall'inizio alla fine.
Quest'ultimo capitolo è stato molto commovente, ero lì lì per farmi scappare una lacrimuccia quando Sigyn è riapparsa nel suo giardino. I segni della tubercolosi sono evidenti, il sangue che ne macchia le labbra e l'esile corpo. Però questa è proprio la chiave di svolta della tua storia: il dolore inaspettato colpisce Loki e gli permette di spezzare la maledizione. Mi ha intenerito tanto l'ultima reazione di Loki nel momento in cui Odino dice di donare vita eterna alla ragazza: da un lato vuole difendere effettivamente la sua vita terrena e mortale, che li rendeva così speciali; dall'altro il riportarla in vita lo costringerebbe a confrontarsi con i propri sentimenti e la cosa giustamente lo spaventa un po'. O almeno io l'ho letta anche così.
Un abbraccio e alla prossima.
Bea
 

Recensore Master
02/01/21, ore 22:29

Eccomi a recensire anche quest'ultimo capitolo, così da completare la lettura di questa meravigliosa fiaba di cui ho apprezzato non solo lo stile, come ti dicevo nell'altra recensione, ma anche l'attenzione ai dettagli. Il riferimento a Dante, alla biblioteca in cui nasce e si fortifica il sentimento tra Loki e Sigyn. L'intervento finale di Odino che trasforma Sigyn nella dea della fedeltà è quasi la beffa finale al dio degli inganni e chi lo sa se per essere fedeli a volte non sia necessario ingannare.
Grazie per questa storia meravigliosa.
Ho in lista altre tue storie e presto tornerò a leggerti, visto che ora ho qualche elemento in più per capirle.
Un abbraccio,
Sev

Recensore Junior
06/11/20, ore 12:48

Alla fine non sono riuscita a passare presto dal capitolo conclusivo di questa piccola perla, mio malgrado. Ho però colto la palla al balzo: non potevo non passare proprio da qui e scoprire in quale modo tu avessi deciso di concludere questo riadattamento che ho tanto apprezzato.

Ebbene, troviamo per un'ultima volta il format che hai deciso di utilizzare in ciascun capitolo: l'utilizzo di un incipit che dia già a priori al lettore una chiave di lettura che funge quasi da preparazione per ciò che troveremo nel testo. Stavolta hai scelto qualcosa che non conoscevo e che mi sono fiondata subito ad ascoltare - parto sempre dal presupposto che se qualcosa viene messo lì, anche solo per l'atmosfera che crea, è necessario conoscerlo. Ed è stata un'esperienza meravigliosa per questa melodia suadente e rilassante e positiva, in contrapposizione con un testo e un cantato che invece mi ha spezzato un po'.
Tra l'altro, molto bello il fatto che nella canzone si riprenda lo specchio eheh

Troviamo Loki avere una conversazione con Thor e ho trovato lo scambio tra i due dal sapore amaro e malinconico, ma pur sempre con una certa consapevolezza di fondo che porta non solo i tuoi personaggi, ma anche me lettrice, a riflettere sulla vita.
"Punire e vendicare hanno significati assai simili" vi ho visto infinita tristezza in questo passaggio: al di là della verità (con la quale concordo) che trasuda, ho percepito l'amarezza, per l'appunto, legata al fatto che l'affermazione sia riferita al padre. Procede però poi con una razionalità altrettanto disarmante. Una presa di coscienza che se da una parte mi spaventa, dall'altra mi ci rivedo molto (e forse è proprio il motivo per cui mi spaventa). Loki ha agito in un determinato modo, a posteriori, nonostante la durezza delle conseguenze cui questo lo ha portato, rimane comunque convinto delle proprio ragioni e in lui è ormai sfumata la rabbia nei confronti di ciò che ha dovuto vivere in quel lungo tempo.

Ai dettagli notati da Thor per quanto concerne gli impercettibili movimenti del fratello e l'ombra che abita il suo sguardo, mi si è sinceramente stretto il cuore. Per quanto te lo abbia detto innumerevoli volte e per quanto presumo che ti venga fatto presente, non mi stancherò di ripeterti ancora una volta di quanto io ammiri la tua capacità di farmi empatizzare con Loki, di quanto si noti la tua conoscenza nei suoi riguardi e nelle sue faccende e di quanto io ritenga che tu ogni volta costruisca questo personaggio in modo magistrale. E queste introspezioni, ragazza! Dio quanto mi ci crogiolerei dentro all'infinito!

Poi ecco Sigyn e io posso solo immaginare la presa, il tumulto, il furore con cui il cuore di Loki, ancora una volta nell'amarezza di ciò che stava vedendo - non possiamo dimenticarci le ragioni per le quali l'ha fatta andar via -, deve aver iniziato a battere. La mia mente lo ha ricollegato alla sensazione che provai qualche anno fa quando rividi per la prima dopo molto molto tempo una persona che era stata fondamentale per me. Nell'arroganza con cui credevo di sapermi gestire la cosa, ho dovuto fare i conti col colpo che prese il mio cuore - che iniziò ad agire completamente al fuori del mio controllo. Mi sono immaginata che dovesse essere un po' così anche per Loki. Per quanto tu non scenda in particolari di questo tipo, infatti, ci sono però dei dettagli che mi fanno ritenere che questa mia idea possa essere in linea: la fretta con la quale la raggiunge, la premura con cui la pone di fronte al fuoco, l'attenzione che pone nei confronti della sua persona e i minimi dettagli cui fa caso, per esempio.
"e avrebbe avuto fino alla fine del tempo la stessa atroce intensità, senza sfumare mai nella nostalgia" mi chiedo davvero come io possa restare indifferente di fronte al dolore intrinseco di questo pensiero; non lo sono stata, decisamente. Questo paragrafo si conclude nella crudezza distruttiva della realtà: una richiesta tanto semplice quanto portatrice di una sofferenza incontenibile. Soffro per lei, per il suo amore e per la sua vita che è destinata a spegnersi e che in quella consapevolezza non desidera nulla se non sapere di appartenersi vicendevolmente; soffro per Loki che di fronte a quella richiesta non può niente, consapevole che qualsiasi cosa avrebbe affermato sarebbe stata una menzogna. Entrambi sapevano che quel meglio non sarebbe potuto giungere, eppure Loki ci prova, quasi fosse un banale tentativo di darle un'ultima gioia prima che lei esali l'ultimo respiro. Neanche ti dico come mi sono sentita di fronte all'ultima frase del paragrafo. Solo tante lacrime.

La parte iniziale del secondo paragrafo è stata decisamente il colpo di grazia per il cuoricino alle volte fragile: ogni frase pronunciata da Loki, la rabbia e l'odio nei confronti degli umani di cui narra, l'ho interpretato esclusivamente come il suo modo di far fronte a una sofferenza incontrollabile che mai aveva percepito in queste dosi nella sua vita. Una reazione naturale, una reazione estremamente umana, sintomo di un dolore che non riesce a gestire, arginare o razionalizzare poiché troppo grande.
Il padre, che severo nei suoi confronti lo è sempre stato, lo ha colto e ha visto in lui qualcosa che mai aveva colto in precedenza: Loki è libero di tornare, ma vorrà farlo adesso che ha conosciuto questo tipo di soffereza?
Devo dire che mi hai stupito, perché la mia mente aveva strappato via, in modo praticamente automatico, un qualsivoglia lieto fine a questa fiaba. Tu hai scelto di mantenerlo e questo mi ha sorpreso in positivo.
Padre Tutto, nonostante le sue luci e le sue ombre, porta con sé una saggezza non da tutti - mica a caso, ovviamente - e pone Loki di fronte a una prospettiva che non stava contemplando e prendendo in considerazione. Sigyn è sicuramente morta come voleva, come il Dio dell'Inganno fa notare, ma non era mai stata posta di fronte alla possibilità di scegliere un futuro differente, poiché non ne aveva per antonomasia le capacità - né lei né Loki. Odino non la sta privando del riposo che merita e della sua essenza, ma le sta donando la chance di scegliere.

E Sigyn sceglie e "fu così che il tempo tornò a non avere più significato": non poteva esservi conclusione più consona. Hai ripreso il tema con cui questa minilong si è aperta e dopo le peripezie avvenute durante, è come se nella conclusione l'equilibrio venga di nuovo ristabilito.
L'ho apprezzata davvero molto.

Sono estremamente felice di esser tornata sui tuoi lidi e spero di farlo ancora una volta quanto prima.

Bongi!

Recensore Veterano
02/11/20, ore 15:35

Che bel finale! Per un attimo mi hai fatto prendere un colpo, pensavo veramente che sigyn sarebbe morta vedendo che si avvicinava la fine del testo, ma per fortuna no!
Ma devo fare un salto indietro e dire che mi è piaciuta le descrizione con cui hai reso il passare dei mesi, il riferimento ai giacinti blu, poi gli alberi scarlatti e di nuovo la neve, sono belle immagini. Mi mancava thor, forse ho già detto che adoro il profondo rapporto fraterno che ha con loki e anche qui dimostra di conoscerlo bene come nessuno, mi piace che sia sempre una presenza così positiva. E poi torna sigyn, anche se si capisce che in un certo senso non se n'era mai andata, ma lì ho cominciato a temere il peggio capendo che era malata e loki non potesse aiutarla con la magia, ho accelerato la lettura pensando "no no no"! Generalmente non simpatizzo per Odino ma non sono mai stata tanto contenta di vederlo, una volta tanto ho gradito anche vedere che si è comportato da padre, ha punito loki, come è giusto che fosse, ma è arrivato anche forte il fatto che nonostante tutto lo ama e l'ultima cosa che vuole è vederlo soffrire. Mi sono venuti i brividi quando ha sentenziato che sarebbe stata la dea della fedeltà, la nascita di un mito, bellissima questa idea! Ora si che staranno insieme per sempre *.*
Ma una cosa sfugge dalla mia comprensione, il fatto che loki in quel momento non volesse che odino la "toccasse" cambiando la sua natura, capisco che l'obbiettivo fosse che loki riconoscesse la bellezza della caducità degli uomini, ma se dall'altra avrebbe avuto indietro la donna che amava perché protestare? E la domanda sucessiva è: se lei era così perfetta perché effimera la amerà allo stesso modo ora che hanno l'eternità davanti?

Recensore Master
11/10/20, ore 13:43

Carissima Shilyss,
 
finalmente torno qui: speravo di farcela molto prima, ma questo mese è stato una rincorsa infinita e invece volevo avere il giusto tempo libero per lasciarti la recensione che la storia merita. Ma andiamo con calma e riannodiamo i fili da dove ci eravamo lasciate tempo fa, con Sigyn che si offre come prigioniera di Loki per liberare il padre e rimediare al suo errore.
 
Ho amato come hai giocato anche qui con tutti gli elementi della fiaba e dello stesso cartone, a partire dalla meravigliosa e immensa biblioteca della bestia, che anche Loki possiede e in cui raccoglie non solo testi di magie oscure, che Sigyn viene avvertita di non pronunciare mai, ma anche moltissimi libri scritti dagli uomini, riguardanti tutti campi dello scibile, e anche tutti quei testi che gli uomini hanno perduto, a partire proprio da quell’autografo dantesco che, in un perfetto gioco di parallelismi e richiami, farà da galeotto anche per il bacio di Loki e Sigyn.
Mi ritrovo, in ogni storia, ad amare come sai costruire in quel contesto il legame tra i due, e soprattutto come sia un’intesa, la loro, che va oltre l’attrazione fisica e l’amore, come sia anche un’affinità sul piano intellettuale: Loki è stregato dall’intelligenza di Sigyn, dalla sua mente curiosa che la porta a interrogarsi su quello che legge, quello che la circonda, e la spinge a voler studiare sempre più, a porgli domande, ad essere affamata di tutte quelle conoscenze che da lui può davvero apprendere e che non vengono giudicate, come le accade nel mondo che vede queso solo come un suo buffo vezzo. E allo stesso tempo anche Sigyn è stregata dall’acume di Loki, dalla sua Lingua d’argento che le narra di popoli e posti lontani, di magie e di scienza, e la ammalia intrattenendosi con lei per ore a ragionare su una formula chimica o un passo di poesia. Quest’intesa che si viene a creare tra i due mi piace sempre moltissimo, perché quello che attrae i due è molto spesso questa fame di sapere e conoscenza, in cui si completano perfettamente: Sigyn vuole conoscere, e Loki può trasmetterle quello che sa, e allo stesso tempo Sigyn sa far comprendere i misteri che al dio i misteri che non ha mai saputo comprendere.
E qui si innesta la rivalutazione degli esseri umani, Loki impara da Sigyn, dalla sua fragilità, l’immensa bellezza degli esseri umani, che nonostante tutto quello che il dio credeva, che nonostante le loro infinite mancanze e i loro peccati, sanno creare magie a loro volta – con le parole, con l’amore, con l’irripetibilità di ogni istante che vivono. Abbiamo così un doppio riconoscimento: non solo quello di Loki sul genere umano, ma anche quello di Sigyn sull’animo del dio. La giovane, infatti, comprende cosa animi il dio, comprende da dove nasce la sua malvagità e si trova ad amarlo e desiderarlo, a preferire una vita al suo fianco in quel castello, senza poter avere nulla di quello che riempie la vita degli umani – i viaggi, l’affetto di una famiglia, la socialità… –, perché qui si sente in qualche modo compresa. Tra quelle mura ha trovato l’amore, e soprattutto qualcuno che non deride la sua intelligenza e la sua voglia di sapere, non la tratta da uccelletto da ma donna (per quanto, paradossalmente, qui sia in gabbia).
Bellissimo l’inserimento del passo dantesco, che si adatta perfettamente alla storia e ai protagonisti, ma che sancisce anche l’allontanamento di Sigyn dal castello. Ma Sigyn, come Belle, come la dea della fedeltà che è e sarà, torna da Loki. Ed è struggente tutta la scena del suo ricongiungimento con il dio degli inganni, con Sigyn che – incarnando in sé anche la rosa fatata della fiaba – sfiorisce tra le braccia dell’unico che abbia mai amato e accanto a cui vuole trascorrere gli ultimi istanti che la vita le ha concesso. E torna nuovamente il ragionamento sul tempo, che avevamo visto per la natura divina – che di tempo ne ha di quasi infinito, che vede tutto ripetersi e ripetersi – e per quella umana – per cui il tempo scandisce la vita, fisicamente e rendendo ogni attimo bello e memorabile proprio per la sua unicità, tanto da essere quasi invidiato dagli dei – e che davanti al mistero della morte mostra anche il suo lato più tragico e terribile, soprattutto per Loki che deve vivere la morte della donna e constatare come l’avrebbe preferita lontana ma viva, vecchia, circondata da figli e amata da un altro uomo.
Ma, come nella fiaba, la bestia ha imparato la lezione, proprio quando l’ultimo petalo cade a terra, e la bella ha saputo amare e vedere oltre la corazza della bestia, e così l’incantesimo si spezza e giunge Odino a riportare il figlio su Asgard e mettergli per sempre accanto la sua dea della fedeltà.
 
L’ho già detto ma lo ripeto, bellissimo come hai saputo rielaborare ogni singolo elemento e incastrarlo perfettamente all’interno della vicenda di Loki e Sigyn, e soprattutto ho amato come hai caricato di significati profondi questi elementi, dal Tempo alla rosa, alla punizione lanciata da Odino. Perfetto è come sempre lo stile che scegli per narrare favole, perché riesci davvero a rievocare le tinte fiabesche che da piccoli ci ammaliavano eppure le sai rivisitare in chiave matura.
 
Ora andrò a spulciare sul tuo profilo per capire cosa iniziare di tuo prossimamente, ché so di avere molto da recuperare e tante perle in attesa di essere lette e scoperte.
Ti mando un grande abbraccio, come sempre infinitamente commossa per la storia che ci hai narrato,
Maqry

Recensore Veterano
02/10/20, ore 11:21

Carissima, dillo che ogni volta che arrivo al termine di una tua storia devo necessarimente piangere, dillo che ti ci metti d'impegno per farmi diventare una fontanella, perché sappi che anche questa volta mi sono venuti i lacrimoni e mi si è stretto e scaldato il cuore contemporaneamente!
Prima di tutto devo farti tantissimi complimenti, non ricordo se l'ho già scritto nelle recensioni ai capitoli precedenti, ma dal tuo scritto e poi dalle note, si comprende quanta conoscenza tu abbia della fiaba in sé e delle sue diverse varianti, al punto tale da poterle amalgamare a tuo piacere e creare un piccolo capolavoro. Tanto di cappello, tesoro, perché non è da tutti.
Tornando ai nostri due protagonisti, li avevamo lasciati nel momento della separazione, con quello specchio donato e quella promessa lasciata, e ritroviamo Loki in compagnia del fratello, che non comprende come mai la maledizione non sia ancora venuta meno. Thor capisce che nel fratello c'è qualcosa di diverso, lo percepisce nella rigidità del corpo, nel modo in cui chiede certe informazioni, per quanto sembri sempre essere disinteressato, nella tensione emanata da quel corpo, eppure non trova risposte ai suoi dubbi e come sempre è costretto a lasciare di nuovo da solo il fratello, in quella gabbia, secolo dopo secolo, anno dopo anno, stagione dopo stagione.
Eppure, proprio quando ormai Loki si era convinto che quella donna lo avesse dimenticato, succede l'incredibile e l'impensabile: lei ritorna, lei porta a compimento la sua promessa, proprio in punto di morte. Mi ha fatto un male cane, te lo dico in tutta sincerità, leggere delle condizioni di Sigyn, comprendere come ormai non le rimanesse più molto da vivere, sentire come avesse provato a rifarsi una vita, proprio come le aveva consigliato Loki, ma capire altrettanto bene che una volta saputo della malattia, l'unico suo desiderio era morire tra le braccia della persona che aveva sempre amato. Mi vengono di nuovo i brividi anche a commentare questo pezzo, figurati quando l'ho letto! Hai fatto percepire appieno al lettore il dolore di entrambi, il dolore di lei, ormai vinta da quel tempo che se la sta portando via, perché di tempo a lei non ne resta più, e il dolore di lui, reso ancora più forte dalle conseguenze della sua perdita di controllo sul suo seiðr; per me il dolore di entrambi è stato come un'onda d'urto che mi ha travolta in pieno, e mi ha costretta a fermarmi un attimo dalla lettura per riprendermi.
L'inaspettato, una volta che ho continuato la lettura, è stata l'apparizione di Odino. Lo ammetto, non pensavo che sarebbe apparso in quel momento, ma è stato un colpo di genio da parte tua e un'illuminazione per il lettore. Per un attimo sembra quasi che voglia beffarsi ancora del figlio, ma così non è, le sue parole chiariscono ciò che è accaduto, chiariscono ciò che era necessario affinché la maledizione venisse meno e Loki fosse libero. Lo chiama ancora figlio e tale ancora lo considera, nonostante tutto, e gli permette di tornare ad Asgard, pur consapevole che tornerà a sbagliare ancora. È un Padre Tutto che quando deve punire lo fa con forza e determinazione, senza remora alcuna, ma anche quando deve liberare lo fa con altrettanta forza e determinazione.

«Ha saputo trovare la bellezza della Bestia che Asgard rinchiuse, ti ha permesso di vedere la sua. I figli e le figlie degli uomini hanno una vita breve come un battito di ciglia, rapida come un soffio del cuore e, quando muoiono, lo fanno per sempre. Eppure, quanta forza c’è in loro! Nonostante le sue condizioni, ha deciso di tornare da te, di restarti accanto, di mantenere fede alla promessa che ti fece. Se tu sei il dio dell’inganno, lei senz’altro sarà la dea della fedeltà,”»

Questa frase di Odino non solo racchiude ciò che ha permesso a Loki di tornare libero, ma racchiude il significato del tempo che ci hai mostrato in tutta questa storia, e la differenza netta che possiede per un dio e per un comune mortale; quest'ultimo, pur avendo meno tempo a disposizione, a volte possiede una forza che eguaglia quella degli dei, per quanto possa sembrare assurdo. E ciò ha dimostrato anche Sigyn, fino alla fine.
Che poi fine non è, perché Odino sceglie di donarle l'immortalità, nonostante Loki non sia d'accordo; e ancora nel modo di opporsi del dio degl inganni Odino ritrova suo figlio, ritrova quel figlio degno di essere re e di tornare a casa, ma questa volta non da solo, perché lei sceglie di nuovo di rimanergli accanto.
E giù fiumi di lacrime mie.

Che te lo dico a fare che mi hai emozionata fino alla fine e che questa va dritta dritta tra le seguite? Era scontato, ma te lo dico lo stesso, e ti ringrazio per aver scritto anche quest'opera, ti ringrazio per avermela nominata e avermi dato lo spunto per leggerla, non me ne sono pentita! <3
Alla prossima!
Lina Lee

Recensore Master
25/07/20, ore 00:15

Ciao!
Non avrei potuto chiedere un epilogo migliore, per questa storia.
Ho amato, ho davvero amato moltissimo come hai struttutato ogni cosa: le riflessioni che fai nelle note finalo sono perfettamente calzanti, e mi sembra che tu sia riuscita a cogliere perfettamente l'essenza di questa fiaba, quel punto focale centrale che va a dispiegarsi nei secoli, rendendo una vicenda singolare adatta a parlare a un pubblico universale. Riuscendo ad adattare qualcosa che ci sembra di conoscere da sempre a un contesto nuovo, senza che ci sia alcuna forzatura. Che questa fiaba ti sia molto cara a me sembra che traspaia in maniera molto chiara da tutte le tue parole, dalla dedizione con cui hai fatto tante ricerche per rendere la tua storia una costruzione che poggia su superfici solidissime, capaci di dare un senso molto più profondo e universale a questo racconto.
È davvero qualcosa che adoro, perché sembra davvero di vedere in ogni riga tutto l'amore che hai messo in questo racconto, tutte le tue passioni e i tuoi studi che vanno a convergere in un risultato che è estremamente coerente e unitario: leggere questa storia è stato veramente un'esperienza unica, che mi ha deliziata e anche commossa.
Perché, oltre a tutti questi elementi, c'è anche una trama molto solida, con personaggi perfettsmente caratterizzati che emergono nelle loro peculiarità e amano e tremano in maniera vividissima.
Mi è piaciuto davvero tanto come hai saputo conciliare gli elementi della fiaba con il carattere di Loki, con questa sua maledizione/prigionia che ha un fine perfettamente coerente con il personaggio, e in qualche modo riesce addirittura a scardinare tutto il concetto di AU: insomma, è qualcosa davvero di fantastico.
Il finale del capitolo precedente ovviamente mi aveva lasciato con tanta preoccupazione addosso, ma non mi sarei aspettata un risvolto tanto tragico: l'immagine di Sigyn che torna da Loki per potersi almeno spegnere fra le sue braccia è qualcosa di assolutamente struggente, che mi ha commossa oltre ogni dire per la forza emotiva in cui l'hai descritta, accompagnandola dal ricordo di quella promessa sempre mantenuta. Il dolore di Loki, poi, è stato assolutamente straziante (e dettagli come il rimando all'esplosione del Krakatoa sono quelle finezze che mi fanno proprio perdere la testa).
In questo contesto, l'elemento mitico del riconoscimento della divinità di Sigyn si colloca in maniera secondo me perfetta: riesce a fondere perfettamente fiaba e mito, arrivando a quel lieto fine che ha tutta la maturità richiesta da una storia di questo tipo.
Davvero, sono contentissima di aver letto questa storia: è un vero e proprio gioiello sotto ogni punto di vista.

Recensore Master
19/06/20, ore 20:45

Eccomi qui, tesoro ^^

Mi dovevo ritagliare il giusto tempo perché certe storie non si commentano in soli 5 minuti, mi serve un po' di più ❤.

Anche quest’ultimo episodio è stato molto suggestivo fin dalle prime battute.
Hai interpretato molto bene la solitudine iniziale di Loki. Il dio degli inganni sembra essere tornato allo stadio originale, a quando la maledizione si era abbattuta su di lui; sembra essere preso da rabbia e vendetta, di nuovo, senza lasciare il più piccolo spiraglio ai sentimenti; è come se il suo cambiamento avesse subito un arresto da quando Sigyn se n’è andata.
Tu sai che non sono esperta di questi temi, non ti so riportare i tuoi stessi riferimenti, che apprezzo peraltro tantissimo durante la lettura, posso solo soffermarmi sull’impressione che mi hai offerto ed in particolare in questa prima parte sono stati due gli elementi che mi hanno colpita e che credo assumano un significato oltre l’apparenza (correggimi se sbaglio).
Il primo riguarda la biblioteca; è come se qualcosa infondo si fosse rotto nell’oscurità del suo cuore, cerca Sigyn anche quando lei non gli è accanto, la trova nella carta stampata, in un passatempo che li accomunava e che li ha avvicinati; lei non gli è accanto, lui stesso l’ha lasciata libera in un impeto di altruismo verso una fanciulla per cui prova attrazione fisica e mentale, ma nonostante la lontananza non può fare a meno del suo ricordo, di lei e di ciò che la caratterizza.
Il secondo particolare riguarda la neve. Il clima gelido che circonda la sua dimora è dovuto sicuramente al sortilegio, eppure credo dipenda anche dall’assenza di quell’amore appena sbocciato. Non so se sia un’interpretazione sbagliata, a me piace sempre pensare che nelle storie l’atmosfera naturale rispecchi i sentimenti dei personaggi, forse sono troppo sentimentale io, non lo so ^^”, ma so per certo che mi hai scosso l’anima anche con questo dettaglio <3.
Lo sguardo di Loki si apre all’improvviso all’orizzonte, inizialmente incredulo freme alla vista di Sigyn, ma non ha il tempo di gioire, Sigyn non sta bene. La dolcezza con cui la stringe al petto è spontanea, stringe il cuore del lettore soprattutto perché è sorta da lui, quindi è una delicatezza non scontata. I peggiori timori di Loki si stanno avverando sotto i suoi occhi: lei sfiorisce come le rose più belle e fragili. La giovane sta male, ma non smette di donare a lui amore, desidera solo morire tra le sue braccia e non importa quanto breve sia stata la sua vita, lei ha conosciuto l’amore in lui, qualcuno a cui appartenere secondo il pensiero degli umani – diverso quello che sa Loki, l’anima appartiene solo al legittimo proprietario. Lui è destinato ad imprimere quei ricordi nella mente e a riviverli in eterno con la stessa intensità, senza che sbiadiscano, senza nostalgia.
In questo finale hai deciso di fare uno sterminio di cuori (e lo è principalmente per la tua narrazione così intensa) e sulla descrizione di Sigyn morente io trovo solo un aspetto positivo, il cuore di Loki che si scioglie e prova emozioni per quella mortale, per una singola morta (come si stupisce lui), rendendosi consapevole del legame che ha cucito con lei. È tornato a provare sentimenti, non sempre piacevoli, ma che sono parte di ogni essere mortale. I timori più profondi di Loki stanno prendendo forma troppo presto, credeva di avere più tempo (il tema del tempo che tanto spesso ricorre in questa storia).
C’è un estratto che mi è piaciuto oltremodo ed è questo:

- “Ha saputo trovare la bellezza della Bestia che Asgard rinchiuse,” osservò con voce di re, “ti ha permesso di vedere la sua. I figli e le figlie degli uomini hanno una vita breve come un battito di ciglia, rapida come un soffio del cuore e, quando muoiono, lo fanno per sempre. Eppure, quanta forza c’è in loro! Nonostante le sue condizioni, ha deciso di tornare da te, di restarti accanto, di mantenere fede alla promessa che ti fece. Se tu sei il dio dell’inganno, lei senz’altro sarà la dea della fedeltà”-

Non so esprimere quanto tu abbia racchiuso in queste poche righe, ma immagino siano “semplicemente” le personalità di Loki e Sigyn messe a confronto, le caratteristiche degli “abitanti” dei mondi lontani a cui appartengono.
Il finale è stato per me mozzafiato, è tornato il tanto amato tema del tempo. Non esiste nulla di più romantico di un “per sempre”, ma stavolta l’eternità perde di significato solo perché si riproporrà per Loki e anche per Sigyn sempre nella sua bellezza.

Credo che il termine perfetto ti calzi a pennello. Io ho solo potuto riportarti le mie impressioni, purtroppo sono convinta di non essere riuscita a comunicarle a pieno e mi scuserai per eventuali errori di interpretazione.
Detto ciò, aspettami, perché ho ancora un’opera in lista e poi le tue long <3

A presto!
Un grande abbraccio
-Vale (una tua grande fan)

Recensore Master
18/06/20, ore 12:07

Ciao Shilyss!
Con incredibile ritardo (ho visto che hai pubblicato anche il capitolo 4 di Ombre °O°) riesco a ritornare su i tuoi amabili scritti **
Sono stata piuttosto indecisa su cosa riprendere ma qui c'era il finale ad aspettarmi per cui non ho resistito alla curiosità di saperlo.
L'inizio con Thor mi ha decisamente stupito, soprattutto il fatto che il tempo passi e Sigyn non sia, in effetti, ancora tornata. Come sempre il legame fra i due fratelli è reso ottimamente, sono proprio loro quando parlano e Thor ha, ogni volta, quelle piccole accortezze per il fratello ribelle - come aprire il portale al di fuori della sua vista - che è maledettamente così lui! Così come il fatto che capisca che lo specchio è sparito e che, forse, è proprio lo stesso Loki a non voler uscire dalla sua prigione.
Quando la ragazza finalmente ritorna la gioia dura solo per un momento perché è chiaro che lei sia malata. Quanto sa essere la tisi brutale e poetica al tempo stesso?
Loki continua a non voler cedere ai suoi sentimenti ma allo stesso tempo quasi giura che un domani ucciderà le Norne per il destino crudele a cui hanno condannato questa ragazza. Quando lei muore fra le sue braccia fa maledettamente male ma la nota è agrodolce perché, finalmente, il cuore di lei è tornato da chi amava. Non fa male solo a noi, però, fa male pure al Dio degli Inganni che, nonostante le lacrime offuschino la sua vista, non vuole ammettere ciò che prova ma Odino ha già capito tutto senza bisogno che lui ammetta alcunché, anzi, provi apertamente a negarlo. Il finale mi ha ancora una volta stupito, perché essendo un AU non mi aspettavo che Odino decidesse di far divenire qui Sigyn la dea della fedeltà che ho trovato nelle tue shot precedentemente lette... Come se questa storia potesse spiegare come tutto è, in effetti, cominciato. Questa storia è davvero bellissima e tu sei bravissima ;)
A presto sui capitoli di Ombre.
Un abbraccio
Cida

Recensore Master
08/05/20, ore 18:30

Dio bubu, stavo prendendo appunti per la storia e si è chiuso il pop-up, così, da solo, prima che salvassi. Spero di riuscire a ricostruire quello che avevo scritto.

Nel commento al capitolo scorso ti avevo detto che secondo me il capitolo 2 sarebbe stato il più significativo della storia perché si entrava nel vivo della trama, venivano fornite molte spiegazioni e soprattutto i due protagonisti arrivavano a conoscersi bene. Succedevano un sacco di cose fino ad arrivare al punto di lui che la lascia andare. Tuttavia non ho dubbi che questo capitolo sarà quello risolutivo, non solo perché è l'ultimo ma perché sono convinta che porterà dei cambiamenti importanti.

Mi fa piacere vedere già qualche risposta alle mie domande: mi chiedevo come facesse Loki ad avere tutti quei libri e quelle opere. Immaginavo che la sua torre nel corso dei secoli avesse attirato l'attenzione di molti, ma non era plausibile che fossero tutti collezionisti che portavano con sé i loro libri. Qui si scopre l'arcano: è Thor a portargli i libri, e non solo come gesto di cortesia per un recluso, ma perché Loki ha pensato che potessero essere un modo per rompere la maledizione. Non penso che sperasse di trovare in quei libri degli incantesimi per infrangere la magia di Odino - ben improbabile che i figli di Midgard possiedano una tale magia - ma perché potevano essere un buon modo per imparare ad apprezzare gli umani e quindi soddisfare i requisiti della maledizione.
Thor è un tenerone, che vuole aiutare il fratello, anche se lo fa per curiosità - ma io credo che ci sia anche altro. Loki invece è molto sveglio e dice una cosa intelligente e vera: punizione e vendetta sono due concetti molto simili. Lo so, l'ho sperimentato, ho provato il desiderio di punire qualcuno una volta (lol, guardami mentre scrivo "una volta" tutta convinta, come se non fossi uno Scorpione): anche se pensavo di avere ragione, i miei motivi profondi erano senza dubbio più vicini alla voglia di vendetta. Odino vuole punire l'arroganza di Loki, e magari questo si tradurrà in una prigionia eterna, o magari no, ma anche se Loki prima o poi dovesse uscire non sarebbe più quel Loki, non sarebbe più la stessa persona, quindi Odino avrebbe vinto comunque e in un certo senso sarebbe anche quello una specie di omicidio.

Il ritorno di Sygin me lo aspettavo, ma che fosse malata no. Malata, diciamo pure quasi morta. Mi è sempre piaciuto moltissimo il tuo paragonarla a una rosa, che richiama la rosa che perde i petali del cartone della Disney ed è un'ottima immagine per la caducità: cosa c'è di più caduce di un fiore reciso?
Ma lei era già una fragile debole umana destinata alla morte in "pochi" anni, quanto è crudele che debba morire così presto? E davanti a Loki, che non potrà mai dimenticare lo strazio di questo momento. Lei, poverina, la capisco. Voleva rivederlo almeno una volta prima di morire, rivederlo dal vivo, poterlo ancora abbracciare. Se stai morendo, non ti fai problemi a dare soddisfazione al tuo ultimo desiderio. Però per lui è una condanna.
Questa frase mi ha davvero colpita al cuore: "quel momento si sarebbe scolpito con forza nella sua testa e avrebbe avuto fino alla fine del tempo la stessa atroce intensità". Ecco, ora la memoria degli Asi mi sembra davvero una maledizione.
Magari questo servirà a fargli apprezzare davvero la bellezza degli umani e romperà la maledizione ma che cacchio, è un prezzo troppo alto!

In effetti come mi aspettavo ora lui "ha compreso" ed è libero, e Odino mi ha sorpresa: sembra che abbia accettato che suo figlio "sbaglierà ancora, perché è la sua natura", e non me lo aspettavo. Di solito le persone credono "ah bon ha capito i suoi errori, è un uomo nuovo", ma non è così. Si cambia, ma un poco alla volta, e Odino ha deciso che superato questo grosso scoglio Loki può tornare anche se non è perfetto.
Sono rimasta molto sorpresa anche quando Loki rifiuta il gesto di Odino di riportarla in vita in veste di Aesinna. Lui aveva sempre sofferto per la fragilità di lei, e ora non la vuole diversa? Non la vuole per sempre? O ha paura che lei diventi troppo diversa e che non sia più la stessa di cui si è innamorato? Magari ha paura che lei lo vedrà in modo diverso?
Le cose con questi due sono sempre così dannatamente complicate!
Magari invece non ha detto quelle cose per qualche motivo recondito ma per una volta è stato sincero: non voleva che la volontà di lei fosse calpestata.
Ma amico mio bello, nessuno sceglie di morire di malattia nel fiore della giovinezza! Azzardo a dire che quasi nessun umano sceglierebbe una vita mortale se può sceglierne una immortale.
Mi è piaciuta la sagacia di Odino, e anche la sua nostalgia verso Loki, la sua intelligenza, la sua dualità. Si vede che comunque lo considera ancora suo figlio.

Che dire, spero che la diversa natura di Sygin non sia diventata un problema per loro e spero che siano felici, sai come si dice, per sempre felici e contenti.

Recensore Master
03/05/20, ore 20:06

Eccomi da te.
In realtà non so bene come commentare questa minilong, perché mi ha incantata.
Inizio dicendo che ho letteralmente pianto leggendo Sigyn scivolare nell'incoscienza, abbandonare la vita, dare a Loki l'ennesimo motivo per ammirare e detestare la natura umana, così caduca e fragile, eppure preziosa proprio per questo.
Per fortuna c'è il finale.
Ho creduto che non avessi voluto nessun lieto fine per questa fiaba, che volessi Loki imprigionato nella sua eternità di solitudine, invece qualcosa accade, ed è meravigliosa, perché assistiamo a una vera e propria rinascita – Sigyn, divina nell'animo, rivela la sua vera natura, quella invisibile, quella impressa nei suoi capelli d'oro e nella sua fedeltà smodata e votata al solo dio dell'inganno.
È fiaba ed è mito questa storia, è una cosa stupenda.
Amo come tu abbia reinterpretato La Bella e la Bestia, amo come sia riuscita a ricreare con il tuo stile meraviglioso l'atmosfera incantata e al tempo stesso oscura di una fiaba che non è affatto per bambini, ma per adulti che hanno voglia di immergersi in un sogno che sa di incubo.
Mi hai letteralmente trascinata, parola dopo parola, nel tuo racconto, come ogni volta!
Bellissima e tetra la scena di apertura, nonché evocativa, con Odino che bandisce e punisce il figlio ingrato e traditore, l'ingannatore tanto amato che semina dolore e tradimento perché è nella sua natura. Mi è parso di essere lì, in quei tempi remoti, a guardare un castigo ordinato dall'alto per l'alto.
Belli i rimandi letterari, come immaginerai (forse!) ho amato il richiamo dantesco, così adatto a rappresentare la passione che esplode tra Sigyn e Loki, contro tutto e tutti, ma soprattutto contro loro stessi, che non avrebbero potuto lasciarsi andare, ma devono perché anche questo è nella loro natura.
Come sempre, dei tuoi scritti mi colpiscono i ragionamenti sottesi, che in genere appartengono a Loki. In questo caso, ho apprezzato la riflessione che abbraccia il genere umano, la sua perdizione e la sua essenza frangibile. Mi è parso sul serio di essere tra le pagine di un poema epico, ed è stato fantastico.
Li amo sempre, questi due disperati, quando sei tu a narrarli. E qui li ho amati ancora di più, perché sono così stretti in una condanna che è impossibile non empatizzare con loro e non sperare che qualcosa avvenga per cambiare lo stato delle cose e donare loro l'eternità che meritano.
Insomma, questa non è neanche lontanamente la recensione che questa storia merita, ma io sono sul serio a corto di parole, se potessi la inserirei altre venti volte nelle preferite (!), ma spero sia in grado di farti capire quanto l'abbia amata.
La tua scrittura e le tue idee sono fantastiche, così come la resa di questi personaggi che per quanto mi riguarda sono tanto tuoi, ma quando reinterpreti le fiabe superi persino te stessa e io ti leggerei a oltranza.
Complimenti, davvero, è una storia meravigliosa.
Al più presto riprendo la lettura di Solo un accordo (anche perché devo capire se il simpatico cugino di Loki abbia fatto i danni che temo!), ma per ora ancora tanti, tanti complimenti per questo racconto che di certo rileggerò.
Grazie di averlo condiviso con noi.
Un abbraccio e a presto!

Recensore Master
14/04/20, ore 09:47

Carissima, eccomi *___*  non vedevo l'ora di leggere l'ultimo capitolo, bruciavo di curiosità!
Che piccola meraviglia che hai creato!
Partiamo dall'inizio:

E' stata una piacevolissima sorpresa rivedere Thor, devo dire che non me lo aspettavo: hai creato un AU così preciso da farmi dimenticare del fandom nel quale lo hai postato ^^. Fa piacere anche vedere che quella non è la prima visita che ha fatto al fratellastro e che dopotutto sono rimasti, se non in buoni rapporti, perlomeno in rapporti civili. Ed è bello vedere quanto Thor conosca il fratello al punto da cominciare a capire che l'altro sta finalmente cambiando, arrivando quasi a trovare la sua prigionia qualcosa a cui non desidera rinunciare. Il suo atteggiamento verso Midgard è cambiato, checche ne dica lui.
E così veniamo a conoscenza del fatto che lo specchio è un dono di Frigga! Sapendo quanto lei sia importante per Loki, devo dire che mi si è sciolto il cuore nel vedere che lo ha ceduto a Sigyn *^*!

Il ritorno di lei invece è stato un colpo al cuore: sapevo che sarebbe successo, ma non immaginavo fosse malata çç. Ha avuto davvero un coraggio incredibile ad affrontare un viaggio del genere in quelle condizioni, ma l'amore è stato più forte, l'amore ha cambiato in maniera irreversibile entrambi. Loki sapeva che l'avrebbe persa, ma non immaginava così presto, nè che ne avrebbe sofferto al punto da volerla farla pagare addirittura alle Norne. 
“Dimmi che sono tua. Se non sarò tua, non sarò di nessuno e io voglio andarmene sapendo di appartenerti in qualche modo, Loki.” --> posso piangere? Non giudicatemi!

L'entrata in scena di Odino è stata un'altra sorpresa, apprezzatissima: la frase relativa al dio dell'inganno e della fedeltà mi è piaciuta tantissimo, così come ho apprezzato il complimento del dio circa la nostra forza. E' proprio così: siamo deboli, caduchi, il tempo ha un grande potere su di noi, eppure quanta forza sappiamo comunque dimostrare noi esseri umani! Le vicende di Loki e Sigyn in questa storia mi hanno ricordato moltissimo le storie d'amore fra elfi e uomini narrate da Tolkien, ed è stato bellissimo.
La conclusione è perfetta, e mi ha ricordata un po' quella di Hercules xD, sebbene in questo caso i protagonisti scelgano l'eternità.

Bravissima, cara, hai saputo prendere una favola già molto bella in partenza e riadattarla a un contesto completamente diverso, arricchendola di nuovi particolari e rendendola più originale con le tue interpretazioni (Sigyn = Rosa)
E' stato un piacere leggerla, adesso non vedo l'ora di cominciare quella della Sirenetta *__*

un abbraccio grande, 

Bennina

ps: mi scuso per il ritardo con cui risponderò alla tua bellissima recensione, ma arriverò, promesso!

Recensore Master
11/03/20, ore 11:08

E così il cerchio si chiude... in maniera eccelsa, aggiungerei! Il risvolto drammatico ci voleva proprio, è il mio pane quotidiano, di esso mi nutro. Sigyn alla fine è tornata, piccola, fragile e dolce Sigyn, eppure in possesso di una forza che, come dice Odino, è inimmaginabile. Ha adempiuto alla sua promessa, desiderando morire tra le braccia della persona amata, davvero bellissimo! Particolarmente emozionante, per me, il pezzo in cui Loki si sofferma sui capelli, ancora dorati di Sigyn, del fatto che le Norme avrebbero dovuto permettere a quei capelli di essere tinti con l'argento della saggezza... e invece no! "Prima o poi le ucciderò", devo ammettere che questa frase si confa pienamente alla caratterizzazione del Dio degli Inganni, non potevi renderla migliore per davvero!
Ho apprezzato anche la comparsa di Thor, che è un personaggio che mi piace comunque molto, e infine il pezzo finale, io ero semplicemente estasiata dalla conclusione con cui hai voluto intessere questa storia!
Grazie per avermela consigliata, è davvero uno degli scritti migliori che abbia mai letto su EFP!
Spero di continuare a leggerti con tante altre storie :) alla prossima, sperando che sia prestissimo! :)

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