Recensioni per
When you smile
di MissAdler

Questa storia ha ottenuto 47 recensioni.
Positive : 47
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
15/03/20, ore 16:58

Si parte con il sorriso di John in tutti i suoi dettagli più fini, per arrivare ad un epilogo delizioso. Questa storia ha riempito il vuoto lasciato dalla quarta stagione. Grazie per averla scritta

Recensore Master
20/10/19, ore 01:14

Che prima o poi dovessi approdare qui, lo sapevamo. Che oggi fosse il giorno giusto, me ne sono resa conto nel momento stesso in cui finalmente ti ho conosciuta di persona. E quindi eccomi qui.
Che dire... di cose da dire ce ne sono una marea.
Una delle cose che mi piace sempre tanto nel tuo raccontare John è la coesistenza in lui di sacro e profano, di delicatezza e violenza, di preghiera e imprecazione. Perchè lui è così, una contraddizione continua, o meglio: una coesistenza quasi armoniosa di opposti, una contraddizione cui solo Sherlock riesce a dare senso e significato. Tutto questo si realizza nella scena d'amore che ci mostri a scatti, esattamente nel modo in cui viene elaborata dalla mente di Sherlock.
Mi è piaciuto molto quel primo momento di osservazione silenziosa, poi seguito dal flashback di Sherlock che rivive nella sua mente il dono che si sono fatti l'uno dell'altro.
È tutto potentemente (e dolorosamente) intenso.
Questo dolore l'ho sentito tanto nello sguardo di Sherlock su John, nella nostalgia che ho provato a leggere di quel "ragazzo col bastone", nella commozione che mi ha stretto la gola a quel "salvarsi". John ha deciso finalmente di meritarsi di vivere, e questo grazie, tramite, solo con Sherlock. Quanta forza serve per accettare una cosa così grande?
Tanta, davvero tanta. Grande almeno quanto quella cosa che Sherlock non sa definire, ma è la stessa di cui John si spoglia lasciandosi finalmente andare con lui.
Un'altra cosa mi ha commosso: la ninnananna di John. Tante volte l'ho immaginato cantare, con la sua voce un po' nasale e sommessa, ma calma e rassicurante. E mi stringe il cuore tutte le volte, quindi son contenta di ritrovarlo anche qui.
Così come la scena in obitorio. C'è molto più di un John che prende Sherlock contro la parete di un loculo. C'è John che decide che può perdonarsi. C'è John che sbatte sì Sherlock contro la parete, ma non per fargli del male. Anzi per procurargli più piacere possibile nel minor tempo possibile. Il parallelismo tra le due scene è affascinante e potente. A maggior ragione se si pensa che John è andato abbastanza avanti da permettere a se stesso di agire così.
Fino a nominare Mary con serenità.
Fino a sorridere di gioia nel vedere Sherlock cullare Rosie sulle ginocchia.
Ne abbiamo parlato di quella scena... già sai. Ma aver notato che sì, è la stessa del primo capitolo, ora però più vera, più forte, realmente felice, è stato bellissimo.
Perchè poi è John a rivolgere lo stesso pensiero su Sherlock. Guardare chi ami come guardarsi allo specchio, giusto?
E la Bellezza, quella vera, è contagiosa.
Grazie per aver scritto questa fic.
Ti abbraccio forte
Izu

Recensore Master
17/03/19, ore 23:19

E così, peccato davvero, si conclude questa tua preziosa storia.
Ciò che hai raccontato si può rappresentare come un difficile e sofferto cammino dal buio alla luce.
Infatti, nel primo capitolo dominano l’impossibilità di trovare un motivo per non morire soffocati dalla rabbia, soprattutto verso se stessi, e mi riferisco a John, e l’impotenza dolorosa di fronte ad un dramma umano tanto grande, e qui m’immagino perfettamente Sh che segue costantemente, con il suo sguardo acuto ed indagatore, anche i più impercettibili cambiamenti sul volto del suo ex “conduttore di luce”.
Via via, attraverso un’ afosa giornata di luglio ed una tempesta di emozioni, di sensi di colpa che esplodono improvvisamente e l’urlo straziante di un sentimento che è alla ricerca drammatica della possibilità di vivere, siamo veramente arrivati all’abbagliante luminosità diffusa da un amore che è riuscito a trovare la strada per uscire e per gridare la propria esistenza.
L’immagine iniziale di John che dorme e sta sognando, è aria nuova per Sh che ritrova un’energia che non aveva mai avuto prima perché, ora, è consapevole che le nubi siano passate e non c’è alcun dubbio, Watson è lì con lui e per lui.
Infatti predominano i vocaboli positivi, come ad esempio “russare sommesso”, “petto rilassato”, “labbra leggermente dischiuse”…
Attraverso queste parole, hai saputo trasmetterci il senso di pace, di tranquillità, di approdo in un porto sicuro che ha portato la vita nel cuore di Holmes. Ed è attraverso il tornare dolcissimo, nella sua mente, delle emozioni e sensazioni da poco provate con John, che entriamo nella parte tendente al rating rosso del capitolo.
Ti voglio lasciare un’osservazione a proposito di ciò.
Hai descritto il loro trovarsi ed il loro esprimersi reciprocamente la totalità del legame, che scorre inscindibile anche attraverso la comunicazione di gesti e di comportamenti che dimostrano cosa siano l’uno per l’altro, in una maniera davvero lontana da volgarità o facili eccessi banali e poco significativi.
Infatti, nel tuo racconto, che non scade mai nella grossolanità, s’intrecciano le diversità che li rendono unici e complementari: l’essere impetuoso ed il vigore travolgente di John che, prepotentemente, entra e fa sua la silenziosa, ma testarda e meravigliosa, devozione che Sh ha per lui, forse già da quel primo incontro al Barts. Ed è tutto da te descritto con sguardo delicato e rispettoso di quella che dev’essere la naturale riservatezza dedicata all’essere coppia completamente.
Perciò le luci soffuse del tuo modo di raccontare del loro essersi fusi l’uno con l’altro, mi sono giunte gradevoli e davvero efficaci per non precipitare in una rappresentazione di pessimo gusto.
In questo capitolo, poi, introduci la tenera presenza di Rosie che corona, con “i suoi boccoli dorati”, la salvezza di John e, ovviamente, quella di Sh.
Desidero evidenziare una frase, fra molte altre pure meritevoli di essere menzionate, perché mi ha trasmesso un sapore d’originalità e di particolare efficacia narrativa. Cioè parla d’amore in un modo nuovo, non sentito o letto, qui nel fandom, troppe volte: “…Magnifico mentre trascinava la sua vita in salvo e te sul pavimento…”.
Ti ringrazio per averci lasciato questa storia bellissima.
P.S. “…spero non ne sia uscito un pastrocchio…”: se definisci in tal modo la tua storia, che è veramente ben riuscita e coinvolgente nella sua delicata e preziosa credibilità, allora figuriamoci cosa tiri fuori a proposito di belle ff…Non fustigarti troppo: sei proprio brava.

Recensore Veterano
12/03/19, ore 01:21

Eccomi, è bella questa storia, c'è una buona dose di dolore e poi c'è una rinascita,c'è amore.
Amo molto Sherlock in questa storia, amo vedere come prende consapevolezza sempre più prepotentemente di ogni sentimento che prova verso John, di quanto gli manchi non vederlo sorridere e di quante cose ama del suo dottore. Capisco John, i suoi pensieri, i suoi turbamenti, il suo non sentirsi mai abbastanza, il suo sentirsi nulla e voler sparire nel baratro che lo accarezza.
Ma Sherlock.. Sherlock non può perderlo di nuovo e fa quello che avrei fatto anche io, scuote John, con quel pugno per smuoverlo (che male la deduzione che fa in quel momento😢) e quel "saprei tenerti testa".
E John finalmente capisce, e il peso non scompare ma diventa molto meno pesante e finalmente accetta, accetta di essere imperfetto, umano, accetta l'amore di Sherlock e il suo per il consulente e questo lo cura, è un passo nella giusta direzione per guarire. Bello anche come scrivi di come si completino, in ogni modo e situazione, anche senza parole, di come si appartengano.
Appena riesco arrivo anche per le altre❤️.
Un abbraccio Pri

Recensore Master
26/02/19, ore 23:02

Ciao, eccomi qui per lo scambio del giardino...
Finalmente sono arrivata alla fine di questa storia. Finalmente e purtroppo :( perchè non avrei voluto finirla... soprattutto perchè è scritta magnificamente e hai un dono per descrivere certi sentimenti, certe introspezioni, certe coppie e certi personaggi... certe sfaccettature di personaggi. Personaggi complessi come Sherlock, Sherlock e Jonh, Sherlock che descrive John, Sherlock che si vive John, questo nuovo John, questo John vecchio, questo John ritornato <3 Oddio, mi ripeto, ma mi hai lasciato completamente senza parole. Soprattutto nella parte dove Rosie e John sono seduti accanto a Sherlock e John dice "papà Sherlock" <3 <3 <3 awww, ti giuro che mi ha commosso <3 Troppi cuori per te e per questo momento tenerissimo. E ho amato da morire anche il momento in cui Sherlock rivive il flash dell'obitorio, esorcizzato dopo quanto successo attraverso il gesto di fare l'amore, di viversi insieme in quel contesto, proprio in quel luogo così doloroso. Anche la frase finale, dove il narratore diventa onniscente e ci rivela che anche John pensa che Sherlock sia bellissimo quando sorride. Un pezzo molto toccante pure quello *________*
Awwww, mi fai fangirlare troppo! Spero che la one shot a rating rosso arrivi presto (o è già arrivata e me la sono persa?) perchè gli accenni qui sono stati perfetti, mai volgari, travolgenti. Davvero davvero brava
Ancora tantissimi complimenti, non vedo l'ora di rileggerci presto
Alice :)

Recensore Master
25/02/19, ore 18:46

Ciao tesoro!
Non vedevo l'ora di riuscire a passare a leggere l'ultimo capitolo di questa storia; non sai quanto!
Sono straziata e ammaliata sempre di più dal tuo stile, dal modo in cui usi questa seconda persona. Lo so, sono ripetitiva, ma raramente riescono a sorprendermi le persone che la usano. Ci sono delle storie che ne hanno bisogno e altre no, e questa ne aveva una vibrante urgenza.
E sai perché? perché Sherlock ha bisogno di un narratore che lo accusi, che gli dica cosa sta succedendo, perché Sherlock è uno che nega le cose che sente persino a se stesso e la narrazione in seconda persona ad uno come lui non lascia scampo ai sentimenti.
Per questo è bello leggere di lui che si lascia andare, che guarda John e immagina momenti vissuti e che vuole rimangano indelebili nella sua testa. Questo John appassionato che ha riscoperto la vita, che ha voluto aggrapparsi a Sherlock come se fosse la sua ancora. Che ha voglia di ricominciare, ma da solo non può. Un John che lo ha supplicato di salvarlo e alla fine ha salvato pure Sherlock.
Le tue descrizioni intime sono infinitamente erotiche, che non scendono nel volgare e sono come una poesia che si imprime nella testa. Si immagina tutto, ma lo si fa con un'infinito romanticismo, perché sono due persone che si amano, quelle che hanno fatto l'amore. Le stesse che Sherlock immagina nella sta testa, mentre John è sdraiato nudo accanto a lui, che si congiunge al suo animo come un pezzo di puzzle perfetto.
Ha buttato indietro il passato, ma non lo ha dimenticato. Ricorda Mary con il sorriso, e ne parla come se non sentisse più alcun senso di colpa nei riguardi della sua scomparsa. Ha fatto parte della sua vita, è stata importante, ma la vita passa. La rassegnazione è parte di un processo mentale che non implica il dover per forza dimenticare.
La scena con Rosie, poi... è ancora un tassello importante. Sono genitori, che piaccia loro o no, di una bambina ancora troppo ignara di ciò che ha perso, ma che non è sola.
La loro è una famiglia inusuale ma che è comunque una famiglia, che funziona malgrado tutto. Rosie li rende migliori e tendenti al miglioramento di loro stesso solo per darle una vita degna.
John sorride e Sherlock si scioglie e vorrebbe che lo facesse per sempre, perché è tutto ciò di cui ha bisogno e nel finale:

E John pensa che tu sia bellissimo quando sorridi.

Per un solo istante il narratore accusatore diventa onnisciente, e sa. Sa che John è ora consapevole e salvo. Sa che Sherlock lo ha salvato e si è salvato a sua volta, che basta così poco per essere felici, anche se la vita non può essere tale per sempre.

Nelle note parli di pastrocchio, io invece con tutto il mio cuore voglio dirti che leggere questa storia e conoscerti attraverso il tuo stile e il tuo modo di raccontare qualcosa mi ha letteralmente stregata. Sei un'autrice validissima ed è impossibile non lasciarsi ammaliare dai tuoi scritti e dalle tue introspezioni.
Leggerò prestissimo anche l'altra, stanne certa!
Un abbraccio e a presto!
Miry

Recensore Veterano
24/02/19, ore 18:34

Ciao! Stavo bazzicando nel Fandom da un po' quando sono incappata in questa tua dolcissima storia. È bellissimo che tu abbia scelto come filo conduttore dell'intera vicenda qualcosa di poetico come un sorriso, il che è anche in linea con tutto il resto della storia. L'ho trovata piacevolmente piena di una leggera letterarietà che mi ha sempre affascinato. Hai reso benissimo il personaggio di John, molto IC rispetto a quello che vediamo nella quarta stagione, confuso e rabbioso ma anche molto fragile. Su Sherlock non so dirti perché sinceramente io stessa faccio fatica a inquadrarlo come persona e come personaggio. Ho trovato molto intrigante l'idea di narrare in seconda persona e al presente, perché è un tipo di narrazione che mi ha sempre affascinato per la sua intensità e per la capacità di avvicinare tantissimo il lettore al personaggio, quasi che gli si stesse rivolgendo qui e adesso, o come se stesse nella sua testa. Certo, si sacrifica un po' di onniscenza perché necessariamente si sceglie un personaggio come filtro della storia, ma è comunque una scelta molto azzeccata. Corro a leggere lo spin off red,
A presto
Vedra

Recensore Master
17/02/19, ore 12:40

Ciao tesoro **
Sappi che con questo capitolo conclusivo mi hai commossa. John e Sherlock hanno fatto un percorso. Non è che sia finito, perché questa segna praticamente un nuovo inizio, ma insieme sono cresciuti, cambiati, hanno preso consapevolezza. Nei pensieri di Sherlock, mentre immagina John, c'è tanta dolcezza quanto un erotismo che mi ha fatto fremere per l'eleganza con cui l'hai trattata. Il loro risveglio è di una tenerezza unica, sono proprio una famiglia a tutti gli effetti. Mi piace pensare che Sherloc tiri fuori la parte migliore di John e viceversa. Insieme acquistano più valore. Sono veramente contenta e boh, mi sento di buon umore. Secondo me hai un vero talento, mi emozioni troppo. E questo è quanto. Ci risentiamo presto, un abbraccio.

~ Nao

Nuovo recensore
07/02/19, ore 02:25

Ci tengo a complimentarmi con te.. Ho letto praticamente tutti i tuoi lavori e scrivi davvero in maniera scorrevole e piacevole! È una soddisfazione leggere fanfic fatte così bene! Aspetto con ansia altri lavori.. Complimenti ancora! Mi sono davvero appassionata a questi due personaggi ed al loro rapporto così.. Intimo! Continua così! Bravissimaaaa!!

Recensore Master
27/01/19, ore 23:09

Eccomi qui per questo cap compulsivo.
Effettivamente il sorriso di John, il sorriso di Martin, è qualcosa di meraviglioso. Patrimonio dell'umanità. Questo cap è un'ode a John, alla sua rinascita, a tutte quelle cose che Sherlock ama e che tutte noi fans amiamo.
Le parti erotiche sono davvero insolite, narrate come, ricordi. È la prima volta che leggo una cosa del genere e mi è piaciuta moltissimo.
Ff davvero molto ben realizzata, lunga, ma breve. Mi è piaciuta moltissimo.
Baci e grazie d'aver reso bella questa serata.
Béa

Recensore Junior
24/01/19, ore 15:00

Ciao tesoro, ho letto ieri la tua meravigliosa storia tutta d'un fiato, posso dire di aver passato un piacevole pomeriggio, leggerla mi ha trasmesso tante emozioni, mi sembrava quasi di vedere il bellissimo sorriso di John, complimenti anche per la parte erotica raccontata da Sherlock è scritta molto bene, mi è piaciuta molto, complimenti e spero di leggerne altre❤️ un bacio da Monica...

Recensore Master
24/01/19, ore 14:41

Ciao, sono in ritardo ma non ho avuto materialmente il tempo di leggere fino a poco fa.

Sono rimasta un po' sorpresa dal fatto che fosse il capitolo finale, non avevo capito che sarebbe stata una storia breve. Al tempo stesso però quando sono arrivata alla fine mi sono resa conto che era perfetta così come l'avevi pensata, la giusta conclusione a questa storia che parla principalmente del cambiamento. Un cambiamento per entrambi, a mio avviso. Sherlock da una parte si decide a compiere il passo decisivo, prende un po' di coraggio in più non solo per farsi avanti ma anche per permettere all'amore di conquistarlo completamente. Il che non è affatto una cosa da poco, perché Sherlock se l'è sempre negato, non ha mai permesso a nessuno di avvicinarsi così tanto ed è proprio lui a pensarlo a un certo punto. In questo l'introspezione e la seconda persona aiutano sempre tantissimo e qui non è stato da meno, perché vai a fondo in quella che è la sua mente e i suoi sentimenti e lo fai anche in questo capitolo, intanto che Sherlock descrive quella che è la sua nuova vita. Molto diversa da quella di prima e che mai si sarebbe immaginato, ma che ci viene descritta come bella e felice.

Ma se questa storia parla davvero di cambiamento, naturalmente c'è anche John da citare. Lui ha quello più netto, di sicuro il più radicale. Non sembra nemmeno la stessa persona del primo capitolo. Eppure è lui e questo mutamento, anche piuttosto radicale e avvenuto decisamente in fretta (ma giustificato) lo si percepisce da tantissime piccole cose. Da come è più rilassato, sereno, in pace con se stesso e soprattutto da come si comporta con Rosie, che fa un po' da prova pratica per qualsiasi cosa. Insomma, è cambiato tanto grazie a Sherlock che lo rende migliore, e questo concetto mi è piaciuto molto. Anche perché l'atmosfera descritta nel finale è piacevole da leggere.

Alla prossima.
Koa

Recensore Junior
23/01/19, ore 00:49

Hey ciao! So che arrivo in ritardo, perdonami, ma giuro che ho letto tutti i capitoli prima di recensire! 
Allora, la storia è da subito partita su una nota molto dolce, il che è una cosa che apprezzo sempre quando si parla di Johnlock, ancor di piú se si parla di post season 4 (diciamolo, a noi shippers serve un pò di dolcezza dopo tutto quel macello). E ho molto apprezzato anche il riferimento al cambio di look di John, che a me personalmente non è dispiaciuto, e qui neanche a Sherlock ; ) . Poi però quella leggerezza del sorriso di John e dei pensieri di Sherlock è sfumata nella malinconia per ciò che è successo dopo la morte di Mary, e per quel salto nel vuoto che Sherlock non si decide a spiccare per tentare di essere felice, e di far felice John, ancora in preda ai fantasmi del passato. E purtroppo è la penosa situazione che chiunque scriva del post season 4 non può evitare. Fin da subito hai reso una bellissima quanto tediosa immagine della vita quotidiana di John e Sherlock. 
Poi sei scesa ancor di più nel dettaglio, e hai approfondito i sentimenti di Sherlock. La cappa di piombo, il caldo che lo soffoca, l'amore inespresso per John, e il bisogno quantomai urgente del suo aiuto, forse anche più grande di quello che ha John dell'aiuto di Sherlock. È una linea molto sottile quella dei sentimenti di Sherlock, ma mi è piaciuto come l'hai tracciata, con molta delicatezza; e siamo tornati sulla dolcezza, quando realizziamo che basta un sorriso di John Watson a far dimenticare tutto il resto a Sherlock: miele e caramello in quantità industriale, per i miei occhi ( <3 ). 
Poi c'è stato il tosto: i demoni di John che vengono alla luce e lo fanno cedere, piangere, accartocciarsi su sè stesso, come tu hai scritto. E tutto il suo senso di colpa, quello che non lo fa sorridere più, e che sfoga finalmente davanti a Sherlock. Anche qui la materia era delicata, ma tu sei stata davvero meravigliosa, hai fatto sfogare un John che ne aveva bisogno, davanti a uno Sherlock che lo ascolta, lo comprende, e continua a guardarlo con tutto l'amore del mondo, finchè non si decide a scrollarlo perchè finalmente vada avanti. Arriva a colpirlo, e John quasi sente di meritarlo, perchè il senso di colpa è ancora forte; ma l'amore di Sherlock lo è di piú, e lo sostiene. E poi, vabbè, piccolo sclero da shipper, non posso farci niente, quando li sento chiamarsi amore io non ce la faccio, poco ci manca che mi metta a saltellare. 
Infine l'ultimo capitolo, il mio preferito, logicamente. L'impostazione della scena d'amore "rivista" nella testa di Sherlock è la cosa che mi piace di più, davvero bella. Sherlock è sempre lí che lo guarda, lo rimira costantemente, e pensa a quanto sia bello, e a quello che hanno fatto, e si intenerisce quando lo vede fare il papà con Rosie, e lo osserva riprendere in mano la sua vita, andare avanti, e pensa a quanto lui e solo lui significhi per lui, e riavvolge come nastri quei ricordi di cui una vera shipper non si stancherebbe mai di rifornirlo ( XD ) . In tutto ciò non pensa minimamente al suo, di ruolo, nella loro storia. È John a ricordargli quanto lui lo faccia essere migliore, per Rosie, per loro. E che, sulla chiusura della storia che si è aperta con le malinconiche riflessioni di Sherlock su quanto sia bello John, traccia un finale aperto pensando a quanto sia bello Sherlock. Magnifico. 
Forse sono troppo prolissa, troppo poetica, boh, ma davvero, era una storia semplice e complessa, piccola e grande, triste e felice, non era facile portarla alla fine, e capisco quando dici che hai trovato qualche difficoltà nella sua stesura; ma davvero, puoi andarne fiera, è bellissima. 
Aspetto quello spin-off!