Recensioni per
Il segreto di Bayou Sam
di Old Fashioned

Questa storia ha ottenuto 73 recensioni.
Positive : 73
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
16/03/19, ore 11:48
Cap. 2:

Mi piacciono le descrizioni, trasmettono bene l'atmosfera degli ambienti. Dall'albergo strapieno di roba pacchiana (che mi ha fatta sorridere perchè una volta mi sono ritrovata in un posto davvero molto simile) al tranquillo bar con il barman esperto e le strane apparizioni. E i mercatini ...
Interessanti anche queste visioni. Molto inquietante sopratutto la seconda, che sembra controllare tutto l'ambiente circostante e spedire Ted ad assistere a un rituale voodoo.
E il secondo round comprende la partecipazione! Davvero, molto inquietante e ben descritta la scena con Marie .
Ancora di più quella in cui finalmente ricebe il libro. Il messaggio lasciato senza segni di effrazione è un classico, ma il cane come guida è stata un'idea originale... e l'atmosfera di quel bar, con la sua strana clientela, è davvero intrigante.
Complimenti per un altro bel capitolo!

Recensore Master
13/03/19, ore 19:13
Cap. 1:

Un altro horror di Old Fashioned? Se non fossi astemia, direi che è a prescindere meglio dell'alcol.
A parte che il Benny Club sembra un locale molto figo ... Ted mi sta già un po' sulle scatole. Non per la fissa dei drink strani, ma per quello che gli fa notare il più rilassato e divertente Larry: non gli si può dire niente che sclera.
Ed è anche incredibilmente pieno di sè. E irrispettoso verso uno che gli sta facendo solo dei favori e lo tratta con assoluta gentilezza. Ed è abbastanza scemo da mettersi in cerca dei cocktail del barman maledetto ... l'unica che gli si possa perdonare, è giocoforza, l'horror è per definizione un genere largamente basato sulle deficienze mentali dei suoi protagonisti.
Spero solo che gli adorabili Larry e Charlton non si facciano troppo male nei casini che stanno per arrivare.
Complimenti, un inizio interessante!

Recensore Veterano
13/03/19, ore 00:51
Cap. 3:

Una fantastica storia alla Peter Schlemihl! Dovevo immaginare che quel libro non avrebbe rivelato una miscela particolare, ma che il suo segreto risiedeva nel mistero della sdannazione. Ted ha disprezzato per tutto il tempo i cocktail tradizionali di Charlton, ma alla fine li ha rimpianti amaramente. La sua sfrenata ambizione lo ha reso ceco e privo di scrupoli, quando ha preso in gestione il nuovo locale si è lasciato alla spalle anche Larry (poveretto) che lo ha spesso sostenuto.
Te lo avrò detto già molte volte, ma mi ripeto volentieri: mi piace un sacco la tua scrittura, riesci a creare delle atmosfere "palpabili", vive.
A presto!🤗

Recensore Master
10/03/19, ore 23:25
Cap. 3:

Recensione premio 3/3 per lo Sport contest.

Ciao, ^__^ la notte scorsa ho terminato di leggere questa storia. E' vero, per le recensioni premio ho colto la palla al balzo e ho scelto questa che era "fresca di stampa", ma solo perché non volevo rischiare di trovarmi più in là con dei premi arretrati, però sai bene che l'avrei letta e commentata ugualmente. Vorrà dire che nei prossimi giorni andrò a leggere la storia che avevo scelto all'inizio, il cui titolo in questo momento mi sfugge. ^_^

Una volta tanto un protagonista antipatico dall'inizio alla fine, perché Ted è sempre stato l'unico con la puzza sotto il naso, quello troppo pieno di sé, quello che vuole spacciarsi per migliore degli altri (riconoscendo però di non esserlo affatto) e non esita a fare come i ragazzini che vogliono la promozione a pieni voti senza impegnarsi troppo nello studio: invece di impiegare tempo a studiare impiega quel tempo per cercare il libro da cui scopiazzare.
E logicamente, come per quei somari, la furbata può andargli bene, alla fine però gli costa la bocciatura, l'espulsione e la reputazione. 

Da una parte avrei voluto che Ted avesse il tempo di imparare la lezione e di diventare un uomo migliore, ci sono persone che però non imparano mai, e sono stata contenta di vedere che non se la cava a buon mercato. Peccato solamente che prima di perdere l'anima non ha sofferto nessun male fisico, quanto ci speravo! :P

Però sono più che soddisfatta dal vedere che il macello non si svolge nel bar in cui lavorava e nemmeno in quello del biondone figo tatuato. Ottiene la punizione che merita ma poteva andargli peggio, potevano farlo soffrire nel peggiore dei modi per l'eternità invece gli spetta solo un'eternità noiosa (chissà SE e QUANDO ci sarà qualcuno che cercherà nuovamente il libro).

Recensore Master
09/03/19, ore 23:06
Cap. 2:

Recensione premio 2/3 per lo Sport Contest


Carissimo, questa volta ti sei davvero superato. Non ricordo se per il primo capitolo ti avevo scritto che questo racconto sembra a colori perché si ha proprio l'impressione di vedere colori molto vividi, e stavolta che non dovevo fare continue ricerche per sapere di cosa parlavi me lo sono goduto di più.

L'uomo col cilindro è il vero proprietario del libro? È Bayou Sam in persona? Riguardo al suo nome ho notato che il luogo si chiama uguale, ovvero Bayou. Quindi il suo nome è un soprannome, come dire Tizio di (nome del paese d'origine)? Invece Sam come lo psicopatico che si faceva chiamare Il figlio di Sam? ^_^
Almeno ti fai due risate con le mie teorie.

Beh, come ti dicevo, amo le tue descrizioni bellissime e suggestive. Vorrei essere brava quanto te ma a forza di leggerti imparerò qualcosa. ^_^

Ted ha finalmente capito che stava facendo la più grande *** della sua vita, eppure l'ha fatto! Ora ha stretto un patto di sangue e va dritto dritto a meritarsi ciò che gli spetta. Sono veramente curiosa di sapere che combinerà nella prossima puntata.

Però mi auguro che al barman figo (ma barbuto) coi tatuaggi non succederà niente!
(Recensione modificata il 09/03/2019 - 11:11 pm)

Recensore Master
09/03/19, ore 15:22
Cap. 3:

Attenzione, sì, a quello che si desidera, perché lo si può ottenere. Non sempre, però, è un vantaggio.
Ted ha pagato cara la sua sfrenata ambizione, la sua avidità. Sia chiaro: essere ambiziosi è cosa buona e giusta, ma ci sono dei limiti da non superare... cosa che invece Ted ha fatto, come più volte sottolineato dallo stesso Bayou Sam nel tuo racconto.
Ha chiesto, ha preteso TROPPO.
E di risultato non poteva che esserci questo, alla fine.
Credo che lui stesso se ne fosse reso conto, seppur esaltato ed inebriato dal successo dei suoi cocktails: misture diaboliche, dato che di base non avevano nulla di speciale o innovativo.
Questo bellissimo racconto mi ricorda l'antica leggenda del "diavolo nella bottiglia", che tornava sempre indietro al suo ultimo acquirente, se non fosse riuscito a rivenderla ad altri ad un prezzo più basso: nessuno sforzo atto a liberarsene era sufficiente, se non  con l'ennesima compravendita.
Ted ha cominciato da subito a perdere la partita: quando, cioè, ha annullato i rapporti di amicizia con le altre persone. Per lui non contava nessuno: né Larry, né l'anziano e saggio titolare. A ted non importava nulla del prossimo: niente amici, niente rapporti amicali/sentimentali. Solo i cocktails vincenti per la tal gara e per il locale più trendy.
Hai perfettamente chiuso il cerchio di questa avvincente storia, che hai saputo rendere ancora più speciale con il tuo stile elegante e con l'accuratezza dell'ambientazione.
Bravissimo.

Recensore Veterano
09/03/19, ore 15:12
Cap. 2:

"Non andare, non andare, non andare!"
Mi ripetevo questo mentre Ted, infischiandosene dei suoi brutti presentimenti, percorreva la palude e si dirigeva verso l'edificio sicuramente infestato.
Continuo a constatare che se la sua ambizione di barman fosse stata veramente tale, si sarebbe spremuto più a inventare un nuovo cocktail che a cercare il libro assassino... risparmiandomi un sacco di ansia, ma non dando luogo a questa intrigante storia :'D
Sono curiosa di sapere che tipo di misture suggerirà il Necronomicon dei cocktail, al prossimo capitolo! ^_^
Japan Lover

Recensore Veterano
08/03/19, ore 21:35
Cap. 3:

Ho letto il capitolo finale tutto d'un fiato.
Questa storia mi è piaciuta molto. Ted alla fine ha avuto quello che si meritava. Ha incolpato il libro e il suo proprietario degli atti raccapriccianti e violenti degli avventori del suo locale, ma l'unico colpevole è lui. Nonostante avesse avuto fin dal principio tutti gli indizi per capire che dietro al libro ci fossero forze sovrumane e decisamente malvagie, per pura ambizione ha preferito mettere a tacere la sua coscienza e scendere a patti con Baron Samedi in persona, di cui, ti dico francamente, non conoscevo l'esistenza prima di oggi.
Il bello delle letture interessanti è che stimolano la curiosità e spingono a fare ricerche, ampliando la cultura del lettore. Ma, ovviamente, c'è più di questo nelle tue storie. Leggerti è sempre un piacere, le cose che scrivi sono interessanti e originali, il tuo linguaggio è pulito, diretto, una volta che inizi a leggere, non riesci più a smettere di farlo.
Secondo Jonathan Kellerman, uno scrittore statunitense, "... troppe parole rovinano la scrittura. Il mio (suo) principio guida è rendere la complessità senza complicarla." Queste parole, lette oggi sulla copertina di un libro preso in biblioteca, mi hanno fatto pensare a te.
Non mi stancherò mai di ripetertelo, Vecchio mio: hai un dono. Non trascurarlo mai, per nessuna ragione!
Alla prossima, Ord!

Recensore Master
08/03/19, ore 19:39
Cap. 3:

Dalle mie parti si dice che ci stanno più occhi che la pancia, per definire un individuo talmente ingordo da abbuffarsi più di quanto i suoi organi interni gli consentirebbero :D

Ted è così: un ingordo ambizioso che una volta ottenuto il libro non riesce più a fermarsi; è consapevole che vincerà la gara solo in virtù di quell'oggetto e che il successo del suo locale è dovuto sempre al potere oscuro che emana, ma va avanti finché il problema non diventa vera e propria emergenza ed è costretto a riportarlo in tutta fretta al legittimo, sovrannaturale proprietario.
Forse pensava che bastassero un paio di scuse e il pagamento di un piccolo sovrapprezzo come quando si riporta in ritardo il DVD al videonoleggio, peccato che i Loa non si accontentino di così poco...
Adesso deve rassegnarsi e aspettare l'arrivo di un altro giovane barman rampante per avere il cambio turno...

Complice la sonnolenta e pittoresca New Orleans questa storia è andata giù liscia come un Martini preparato a regola d'arte, i classici non passano mai di moda e speriamo che anche nel mondo della mixologia si diano una regolata e abbandonino il burro di yak chairificato a favore della tradizione X°D

Recensore Master
08/03/19, ore 15:41
Cap. 3:

"Fanculo, pinguino di merda,"
Sono morta dal ridere qui, sappilo... bellissima frase! Non so nemmeno perché rido tanto, è una battuta che ho già sentuito sugli smoking, ma suscita comunque la mia ilarità ahahah xDD

Ok, eccomi alla fine. Sono colpita dalla conclusione. Non che non mi aspettassi che fosse macabra e agghiacciante... ma è lo stata in modo così vivido che mi è venuto un brivido per la schiena. Semplicemente perfetta. Sono anche rimasta dispiaciuta per Ted, nonostante si sia proprio fatto terra bruciata attorno a sè. Mi è piaciuta la descrizione della gara e della strana calma che provava; ho vissuto l'orrore di una maledizione che non ti si scrolla di dosso; la disperazione sottile che ha spinto l'uomo della foto all’Old Forge a gettarsi oltre la linea pur di abbandonare il bancone del bar a cui era incatenato, persino se significava frantumarsi in polvere. Ne ho praticamente avvertito la liberazione.... e quindi con più raccapriccio ho visto la trappola chiudersi su Ted.
Credo sinceramente che questa storia sia da primo posto perché l'hai pensata, scritta e diretta benissimo. Complimenti!

Recensore Master
08/03/19, ore 09:38
Cap. 3:

Ave OF, non si finisce mai di imparare, mi sono arricchita nell’ambito dei cocktail e del vodoo, New Orleans by night and day ..Premesse scherzose a prescindere, qui abbiamo assistito alla parabola discendente di Ted, che vince la gara delle gare, entra nell’Olimpo dei barman.. Fantastica la descrizioni delle mense che apparecchia, semplici a confronto di quelle altrui, ma lui ha le sue armi segrete. .
In principio, il successo è stellare, si stacca dal vecchio C. e apre un locale per conto suo, letteralmente assaltato da un folla che poi diventerà una vandalica folla, che giunge a denti e mani per assaggiare, persone impazzite che vogliono un sorso a ogni costo.. Qui comprende di avere fatto una idiozia, cerca di riportare il libro famigerato al mitico B. S. e nulla.. ecco il Dr Faust, l’eternità sarà molto lunga servendo “da bere ai Loa fino a che qualcun altro non arriverà qui cercando il segreto di Bayou Sam”(CIT). A la prochaine JQ

Recensore Junior
08/03/19, ore 09:07
Cap. 3:

Ed eccoci alla fine.
All'inizio, quando Ted è in piena gara e dici che nella sua postazione c'è lo zucchero del supermercato e rametti di menta ho riso perché ormai lui manco ci prova più.
Quando poi parli del bicchiere in ONESTO vetro sono scoppiata a ridere perché in mente mi è balzata la frase: "non è molto ma almeno è un lavoro onesto" e niente, ho ancora le lacrime.
Nel senso che ciò che fa Ted per l'ACC non è molto e manco onesto.
Poi c'è Larry che sa che Ted è andato a cercare il libro e dopo la vittoria con un cocktail semplicissimo non si pone domande. C'è questa orda di assetati che si berrebbero di tutto e non si fa domande.
“Non lo so,” sentenziò il più vecchio. “In questa faccenda comunque c'è qualcosa che non mi piace.”
L'altro aggrottò le sopracciglia. “Che intendi dire?”
“Ho un brutto presentimento.”

BEH... direi.
Che poi perché seguire i consigli di Charlton? Ormai non avrebbe avuto più senso.
Il dado è tratto, il patto è stato fatto. Il libro non si può distruggere e l'anima di Ted è destinata ad appartenere a qualcun altro.
“Fanculo, io me lo tengo,” Bravo Ted, il tipo ti aveva solo detto di restituirglielo subito appena finita la gara, di non perdere tempo.
E come diceva il mio professore di matematica quando prendevo 4 nelle verifiche perché non studiavo: "Chi è causa del suo mal pianga se stesso".
La caduta di stile e prestigio e così repentina e inesorabile che a metà capitolo sai già che per Ted non può finire bene. E penso che per lui la morte non sia il male peggiore.
Per Ted la fine più devastante è quella di tornare ad essere un nessuno ed essere dimenticato.
Ed eccoci quindi al finale.
Inesorabile.
Perfetto.
Tutti alla fine ottengono quello che vogliono.
Baron Samedi ha la sua anima.
Il barman dell'Old Forge è libero.
Ted è morto famoso ed entrerà nella storia.
Il libro è di nuovo al suo posto.
Ed è un finale così bello che sembra cucito alla perfezione. Ti lascia con quella sensazione da classico film horror dove nella scena finale il mostro steso al suolo morto muove un dito e partono i titoli di coda.
Ci lascia con la consapevolezza che ci sarà un nuovo Ted, ci sarà qualcun altro che cercherà quel libro e tu sai che comunque finirà nella medesima maniera. Niente è finito, umanità è ancora in pericolo.
Penso che sia un racconto di eccellenza, complimenti.
Attendiamo quindi altre perle ^^

Recensore Junior
08/03/19, ore 08:09
Cap. 2:

Con un imbarazzante ritardo eccomi. Le tue storie non si possono leggere veloci tra una pausa e l'altra, bisogna immergersi dentro perché altrimenti non ci si trova il senso.
Finalmente il nostro Ted trova il libro, ma su questo non si avevano dubbi.
L'atmosfera cupa che sei riuscito a creare è notevole, hai mantenuto il tuo ritmo cinematografico rendendo ogni scena vivida. Mentre leggevo dello scricchiolio della ghiaia mi sembrava di sentirla davvero.
Non so che altro dirti se non che ogni elemento sembra cucito di fino alla storia, persino il messaggero cane che poi si appollaia affianco al contadino l'ho trovata una scelta azzeccatissima.
Il rito voodoo è esattamente come uno se lo aspetta e non è come quando leggi qualcosa di banale ma al contrario è come leggere qualcosa di rassicurante. Cioè mentre leggi dici: "sì, è giusto, è così che deve essere" perché se fosse stato diverso avrebbe dato fastidio.
Il fascino del vecchio stile insomma, horror classico.
Complimenti ancora ^^

edit: dimenticavo... ma vogliamo parlare del barman che gli sembra familiare? Perché la butti lì come se fosse nulla ma io l'ho notato eh
(Recensione modificata il 08/03/2019 - 08:12 am)

Recensore Veterano
07/03/19, ore 22:07
Cap. 1:

Ciao^^
che datore di lavoro fantastico che è Charlton, certo che il nostro Ted proprio non apprezza :'D
Chissà se riuscirà nella sua epica impresa di trovare il Necronomicon dei cocktail ? :'D Complimenti per quest'altra storia, questa volta piena di mistero ma non meno affascinante.
Dico sempre che i barman hanno quel non-so-che, quella marcia in più. Nonostante trovi spocchioso e supponente il protagonista, ha quel fascino particolare che contraddistingue barman e bartender :'D
Alla prossima^^
Japan Lover

Recensore Master
07/03/19, ore 15:55
Cap. 3:

Oh, un finale col contropelo! Grandissimo! ^^
Il buon Ted ha rinunciato davvero a tutto pur di avere quel maledetto libro. Agli amici come Larry, ad una figura saggia e paterna come il vecchio Charlton, al proprio senso dell'orgoglio quando si riduce a fare dei drink scadenti per i clienti, pur sapendolo, solo per sentirsi grande.
E' stato avvisato in tutti i modi e non ha prestato ascolto, così ha dovuto rinunciare anche alla propria anima. Strano che faccia ancora così tanta luce al di fuori del locale di Baron Samedi.
Avevo intuito dalla descrizione che si trattasse di lui, ma questo non ha tolto nulla alla bellezza della tua storia, che posso considerare sia horror sia un po' splatter, ma anche visionaria e descrittiva. Una morale c'è. Il tetro proprietario della baracca nel bayou sa che presto verrà un altro ricercatore di fama che da essa non avrà comunque imparato nulla.
Felice di averla letta! :)