Recensioni per
O viandante, annuncia agli Spartani...
di Old Fashioned

Questa storia ha ottenuto 41 recensioni.
Positive : 41
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
19/04/23, ore 20:13
Cap. 3:

*proprio io con il nuovo account, che vado diabolicamente a cercare una delle storie già lette più lontane nel tempo, per fare una recensione estremamente sconclusionata, in una delle più audaci dimostrazioni di hybris che gli dèi e gli uomini abbiano mai visto, con la scusa che tanto detta storia va messa nelle preferite*
Cariiissimo!
Ti avevo minacciato più volte che prima o poi avrei riletto questa storia, ed eccomi qui, a recensire dopo un sanissimo pianto. Siccome sono misericordiosa, concentro tutto in un’unica recensione così non sei costretto a rispondere a tre deliri mentali diversi.
*sfodera la ben nota tazza di tè* Intanto il finale: non poteva che essere quello. Non potevano che morire, possibilmente in grande stile, perché l’alternativa sarebbe stata molto peggiore. E poi questa è la regola del romanticismo tedesco, e non ammette deroga alcuna: alla fine si muore. Dopotutto, se non ricordo male, si dice che l’ultima cosa suonata al teatro dell’opera di Berlino, prima che fosse evacuato per l’ultima volta, sia stata il funerale di Sigfrido. E a proposito di romanticismo, il modo in cui hai costruito questa storia e lo stile che hai utilizzato continua a rimanere veramente suggestivo e azzeccato. Ogni singola descrizione del cielo, per esempio. La relazione tra i due personaggi, passando anche per i nomi con la stessa componente e il fatto che sono –a quanto pare- nati per volare insieme, e assolutamente devoti l’uno all’altro, è devastante (emotivamente). Per esempio Friedrich che pensa che, anche se parlassero la stessa lingua, gli americani non sarebbero in grado di comprendere l’enormità del suo sentimento. (E poi quando Siegfried pensa che non gli importa di morire, ma teme un’oscurità solitaria senza l’amato, ho sentito qualcosa fare crack, e dire che non è neanche la prima volta che lo leggo). Sai una cosa? Io la chiudo qui per evitare di scivolare nella follia, ma sai benissimo che mi piaci molto come scrittore e ancor di più quando scrivi della Luftwaffe.
A presto! ^^

Nuovo recensore
11/10/21, ore 19:45
Cap. 3:

Salve!

Sono passati più di due mesi dall’ultima volta che ho letto questa storia, pentendomene amaramente poiché non vedevo l’ora di finirla. E non può essere che una piacevolissima coincidenza averla finita assieme a un romanzo di Steven Pressfield, le Porte di fuoco, che nel finale riporta la medesima frase “annuncia agli spartani, o straniero che passi, che obbedienti al loro comando noi qui giaciamo”. Questa storia ha avuto la capacità di farmi appassionare ancora di più al mondo dell’aviazione della seconda guerra mondiale, in particolare (e giustamente) quella tedesca. Storia (o come lo chiami tu, mappazzone) determinata da due personaggi chiave, Siegfried von Kleist e Friedrich Lützow. Siegfried è “curioso” come il suo nome in un contesto non medievale: è il sole, gioioso, vivo, eroico, entusiasta… è proprio la luce della stella del nostro sistema. Friedrich, d’altra parte, è la luce della luna: non meno forte, anzi, è l’unica fonte assieme alle stelle che permette di vedere il mondo di notte. Perché lui è più cupo, più introverso, forse anche timido, ma preserva in sé ideali di eroismo non indifferenti. Dimostra la difficoltà nell’ accettare sé stessi secondo ciò che pensa la società e secondo i propri standard morali. Vede Siegfried come una persona a cui, secondo questa sua mentalità, le cose dovrebbero risultare più facili: l’ha accettato subito e non vede l’ora di condividere quest’avventura con lui. Un’avventura che si districa tra il cielo nitido e la terra grigia, un po’ come una metafora che indica l’aere come il posto in cui puoi mostrarti appunto nitido, dove puoi essere te stesso e il suolo, dove temi il giudizio degli altri, dove sei costretto a importi limiti. Mentre nel cielo sei svincolato, e il fatto che entrambi siano aviatori impreziosisce il significato di tutto. La suspense massima è raggiunta nella seconda parte, che guarda caso è vissuta in terra; in una terra che non solo è grigia, ma oltretutto sporca di sangue. Il sangue di Friedrich e di Siegfried, che vengono feriti e di cui si teme la morte. È lì che si capisce che non saranno mai solo amici, che in verità c’è molto altro sotto e che sono uniti come, appunto, due omoioi spartiati. Nemmeno la fratellanza riuscirebbe a esprimere correttamente un concetto che è più forte di tutto, di ogni cosa. Sorvolerò la parte tecnica (tanto non ne hai bisogno) per dirti che questa storia è riuscita ad appassionarmi, mettermi ansia e commuovermi allo stesso tempo, e che ovunque giacciano e in qualunque luogo siano esistiti, Siegfried e Friedrich possano trovare la pace e la libertà oltre i cieli

Nuovo recensore
20/01/21, ore 19:07
Cap. 3:

Bene.

Un capolavoro assoluto. Non credo ci siano altre parole per descriverlo. Per tutta la storia ho preferito Friedrich, ma nel finale Sigfried assurge praticamente a semidio. Ci sono dei passi, nell'ultima parte, che mi hanno fatto venire i brividi. Tremavo.

Il disclaimer dovrebbero metterlo gli editori per spiegare come mai sulla seconda guerra mondiale pubblicano obbrobbri allucinanti, invece di questa meraviglia.

Storia che finisce diritta come un Messerschmidt in picchiata nelle preferite. E ci finisci anche tu. Leggerò sicuramente qualche altro racconto tuo su questo periodo storico e in generale. Ne ho già adocchiati un paio.

Davvero tanti, tanti complimenti.

Recensore Master
07/07/19, ore 14:40
Cap. 3:

Buon pomeriggio.
Sniff, nonostante tutto!
Mi aspettavo il dramma, la guerra è anche e soprattutto questo, ma anche a questo punto una superpotenza stava per cedere... i suoi uomini, i suoi figli, i suoi ragazzi... li ha lasciati a lanciarsi con l'ultimo impeto della disperazione! A combattere per una guerra che aveva già preso una decisa piega.
I personaggi sono stati coerenti con la loro epoca. I due protagonisti sono l'emblema della sconfitta finale.
Sempre tutto scritto molto bene.
Ho solo una domanda da porti, poi rispondimi se ti va e se lo vuoi; quanto ci metti a scrivere questi capitoli? Io ho tempi biblici, ci avrei messo... boh... mesi... poi questa è solo una mia curiosità ^^
Fai sempre dei lavori eccezionali per quanto riguarda i contest e per questo ti stimo molto.
Scusa se latito molto, ma come sempre sono pieno di lavori, pure questa mattina mi sono dovuto alzare all'alba. Ma avevo in progetto da giorni di passare da queste parti, e alla fine ci sono riuscito e penso sia questo l'importante.
Bene, continua così!
Buona domenica :)

Recensore Veterano
03/07/19, ore 11:51
Cap. 3:

Ed è la tua seconda storia che finisco.
Sono sempre più contenta di aver iniziato a leggerle...

"Se fossi certo di ritrovarlo di là, pensa Siegfried con il volto contro il collo dell'amato, se ne fossi certo, allora non mi importerebbe di morire. Quello che mi strazia è il terrore di finire in un'oscurità gelida, solo, per sempre senza di lui."

Aiuto, aiuto, aiuto. I miei poveri sentimenti.
Mi ero affezionata...
Allora, spero di non essere troppo ripetitiva, ma apprezzo moltissimo le tue descrizioni.
Il modo in cui fai vedere la differenza tra la vita che conduceva Friedrich e quella che conduceva Siegfried, prima di tutta la faccenda, è perfetto.

Siegfried mi suscita tenerezza, cerca sempre di mostrare il suo affetto - ed il suo amore- nei confronti di Friedrich.
Quando inizia a credere che il suo amato non lo raggiungerà, ho seriamente temuto che mi si sarebbe spezzato il cuore.
La scena in cui realizza che non ha mai visto la tavolata completamente piena, mi ha distrutta.
Ho adorato questo personaggio.

Anche Friedrich, dal canto suo, mi è piaciuto moltissimo.
Lui è riflessivo, calmo, razionale, ed i sentimenti sembrano spaventarlo, ma dimostra un coraggio indomito in combattimento.

Quando si sono rincontrati, mi sono sentita felice per loro.

L'ultima parte mi ha fatto quasi piangere, ma forse è stata quella che ho preferito, per le descrizioni, le sensazioni e tutto il resto.
Davano l'idea di due cavalieri teutonici che danno la vita per difendere la loro amata patria.

Grazie ancora per avermi "rapita" e portata in questa storia, nel mondo di Friedrich Lützow e di Siegfried Von Kleist.


EDIT: ehi, io l'avevo detto che avrei riletto qualcosa, carissimo.

Aiuto, credo di essermi presa l'oldfashionedite, una malattia da cui, beninteso, non ho la minima intenzione di farmi curare.

Non so come funzioni con una recensione modificata, non so neanche se si possa rispondere ad una recensione modificata, ma vabbè, io la scrivo lo stesso, sperando che tu la possa leggere, perché, più rileggo la storia, più capisco che ti meriti tantissimi complimenti.

Tutto questo, devo ahimè ammetterlo, è nato perché sono stata rapita da i miei parenti più piccoli, e costretta a vedere un musical. Perché lo scrivo? Perché una canzone parlava di due "destini intrecciati", due persone destinate da sempre a stare insieme, ed il ritornello era "all I want is to fly with you". (Rewrite the stars, si chiamava. Non è esattamente un capolavoro degno di Wagner, anzi...)

Giustamente, il pensiero è subito corso a questi due, e da lì a rileggermi tutta la storia è stato un attimo.

Il potere dello scritto è rimasto invariato anche alla seconda lettura, ha sempre la stessa intensità, e mi ha fatto nuovamente schiantare dalle lacrime.

Non so se l'avevo già detto, ma il linguaggio da poema epico ci sta benissimo, rende la loro situazione molto bene, e riesci a rendere eleganti persino le scene più violente.

Adesso che ho la possibilità di compararla con altre tue storie, lasciati dire che, a parer mio, questa è una delle migliori (non che le altre siano brutte, per carità, non oserei mai bestemmiare in questo modo!) e che è semplicemente meravigliosa.

Quasi quasi ti senti male per loro, poveri romantici, che si ritrovano in una situazione in cui tutto è perduto.

Volevo solo riportare questa frase:
"Perché la vita non è solo puro cielo in cui involarsi: c’è anche la grigia terra, abitata da persone che non capirebbero e condannerebbero. Persone che prenderebbero il giovane falco e lo trascinerebbero nel fango."

Come sai io adoro il tuo stile, e questa in particolare mi ha colpito tantissimo.

Detto questo, spero di non esasperarti con tutto ciò. E nel caso lo stessi facendo, ti prego, abbi pietà nei miei confronti e in quelli del mio povero cuore affamato di belle storie, storie che non si trovano ovunque.

Alla prossima! ^^
(Recensione modificata il 25/08/2019 - 10:57 pm)

Recensore Master
26/04/19, ore 17:22
Cap. 3:

Ciao carissimo!
Questa storia ha un unico, enorme difetto: finisce. Sono arrivata all'ultima parola quasi sorpresa, talmente la lettura è scorsa fluida e veloce. Ci sono rimasta piacevolmente male, perché quando una storia ti cattura talmente tanto da non farti dire "ma quanto manca alla fine?!", non può che trattarsi di una storia di ottima qualità. Sinceramente, come anche tu hai poi ribadito, non ho trovato assolutamente nulla di così disturbante o conturbante nella tua narrazione, e poi se le persone non sanno distinguere tra pensiero dell'autore e costruzioni funzionali alla narrazione, siamo proprio messi male.
Passando alla storia, la cosa che ho adorato di più in assoluto è stata la descrizione del loro amplesso: intensa, delicata, incentrata sulle loro sensazioni in maniera assolutamente impeccabile, riuscendo a toccare il cuore. Si capiva fin dall'inizio che era una storia destinata a finire male, però direi che hai superato le mie aspettative: non credevo che avresti concesso loro del tempo da passare insieme e n cui poter chiarire i loro sentimenti e poterli vivere, ed invece sei stato clemente. Hanno potuto avere la loro settimana di idilliaco amore, come sospesi in un paradiso lontano dalla guerra. Il finale non poteva essere quello che hai narrato: sono morti per la loro patria, in nome di un ideale a cui hanno creduto fino alla fine. Sono morti librandosi in cielo, luogo in cui la loro natura li ha portati e costantemente li richiamava.
La narrazione si è svola quasi tutta tra le nuvole, in alto, a sottolineare come gli animi dei protagonisti fossero liberi, non incatenati a terra, dove le atrocità della guerra sono più evidenti, come si sottolinea più volte. Loro sono creature del cielo, libere di librarsi oltre, così come lo sono i sentimenti che nutrono l'uno per l'altro e che non si sono fatti fermare dai dubbi e dai tentennamenti (anche se per un attimo ho creduto che Friedrich non sarebbe andato).
Certamente la guerra non si ferma per la morte di due soldati, per così poco, ma certamente tu hai fermato noi in una riflessione sulla crudeltà e la bruttura della guerra, che distrugge tutto e non ha pietà nemmeno dinanzi ad anime e sentimenti puri e positivi.
Davvero un ottimo lavoro, come sempre. In bocca al lupo per il contest ^^

Nuovo recensore
20/04/19, ore 16:53
Cap. 3:

Eccomi qui
Beh,che dire?Hanno già detto tutto gli altri e rischierei di essere ripetitiva. Amo molto come tu riesca a spaziare tra i vari generi. Riesci ad essere davvero verstatile. L'unica costante che c'è è la Mannerbund ,che qui raggiunge il suo picco
Questi due sono diventati la mia coppia preferita dopo Adalrich ed Hermann(spero di ricordarmi bene),quelli di "Figlio dell'inverno"comunque
Ancora tanti complimenti

Recensore Veterano
20/04/19, ore 00:22
Cap. 3:

Ciao^^
la storia tra Siegfried e Friedrich é bruciata in fretta, come le loro giovani vite appese costantemente a un filo, lì nell'alto dei cieli. Il modo con cui Friedrich ha vinto le sue ultime resistenze fa tenerezza. É come se avesse avuto il sentore del loro triste destino, al diavolo i divieti e gli ordini: la vita è troppo bene per rinunciare alla felicità.
Siegdried è morto esattamente come avrebbe voluto: non da priginiero ma da eroe. Sarebbe andato incontro al suo destino con un sorriso più sincero, se avesse la certezza di trovare il suo amato dall'altra parte. Qualunque sia il nostro credo, a noi uomini non è data nessuna certrezza..
una cosa però è certa, è stata loro rispermiata la pena di vedere la loro patria capitolare alla fine della guerra.
Non mi sembra affatto che tu abbia fatto apologia nazista in alcun modo: la tua mi sembra "solo" la storia di due ufficiali amanti andati incontro al loro tragico destino, ma sempre con il sorriso e sempre insieme...
complimenti per quest'altra appassionante storia. Ti sei superato davvero con questo linguaggio tecnico specifico molto accurato.
A presto^^
Japan Lover
(Recensione modificata il 20/04/2019 - 12:24 am)

Recensore Junior
19/04/19, ore 14:35
Cap. 3:

Salve,
ho letto quasi tutto d'un fiato il tuo racconto e devo dire che, da appassionata a questo periodo storico, l'ho trovato davvero eccezionale. Non è facile trovare una storia scritta così bene, così accuratamente, nelle descrizioni e nelle emozioni che riesce a trasmettere. Anche le scene di intimità, hai saputo descriverle con una certa eleganza, senza cadere nella volgarità e anche questo è molto raro da trovare.
Complimenti, continua così!
Alla prossima,
Nadine

Recensore Master
18/04/19, ore 19:02
Cap. 3:

Ed eccomi, ancora una volta in ritardo.
La verità è che ho letto l’aggiornamento appena sveglia la mattina del 16, prima ancora di bere il caffè, e se il buongiorno si vede dal mattino ti lascio immaginare com’è stato il resto della giornata. Insomma, avevo bisogno di metabolizzare, perché sul momento, se devo essere sincera sincera sincera, l’unica cosa che mi è venuta in mente è una sequela di insulti, francamente non ripetibili, né a voce né scritti. Una reazione del tutto ingiustificata, ovviamente, dato che sapevo dove saresti andato a parare in pratica dalla prima riga di questa storia, ma fa male lo stesso, dannazione se fa male lo stesso. Saperlo prima non ha certo trasformato il pugno in una carezza, se mi passi la metafora ardita. Ho aspettato un po’ di tempo nella speranza di trovare delle parole più sensate da lasciarti come commento, qualcosa a proposito dell’assoluta bellezza e tragicità di questa storia e dei suoi protagonisti, così puri e coraggiosi e forti ma allo stesso tempo terribilmente umani, pronti a vivere fino in fondo un amore quasi trascendentale ma anche a morire sacrificando tutto, in prima linea per difendere la Patria. Tutte considerazioni che non posso fare a meno di ritenere un po’ banalotte (nel senso che, quando l’unica cosa che vorresti fare e nasconderti in un angolino a piangere, puoi raccontartela su come vuoi ma sempre uno straccio grondante lacrime rimani) e di certo non all’altezza della tua opera e delle molteplici emozioni che mi ha fatto provare.
In conclusione, mi sa che stavolta ti devi accontentare di un ancor più elementare (a volte la cura è peggiore del male…) “cavolo, se mi è piaciuta questa storia!”. Fra le più belle che mi è capitato di leggere negli ultimi tempi, senza ombra di dubbio. Ma che tu sei bravissimo, in fondo, lo sai già.
Alla prossima, quindi, mannaggia a te!
E scusa per l’indegnità di questa recensione.
Un bacione :*

padme

Recensore Veterano
18/04/19, ore 12:17
Cap. 3:

E' la storia d'amore più bella e poetica che abbia letto negli ultimi tempi. Il contesto drammatico, certo, aiuta a metterla ulteriormente in risalto.
Che poi non è solo una storia romantica tra due giovani, ma anche una storia di lealtà e devozione verso la propria patria, per la quale sia Siegfried che Friedrich sacrificano tutto, perfino il loro amore appena sbocciato.
Sapevo già che i due erano destinati a morire, e un po' mi dispiace, ma non avresti potuto dare alla storia un finale migliore.
Ciò che del racconto mi è piaciuto di più è stata la freschezza e la genuinità dei due protagonisti. Il loro entusiasmo per la vita, il loro coraggio nell'affrontare situazioni pericolose e difficili e fare scelte dolorose, non solo in cielo ma anche nella vita privata. Ingenui e spavaldi e puri, non ancora corrotti dalle brutture della vita e dalle esperienze che si accumulano sul groppone anno dopo anno, spegnendo l'ardore e l'entusiasmo che scorre nelle vene a quell'età, quando si vive di sogni e ideali.
Magari potessimo rimanere per sempre giovani...
Una storia davvero toccante e commovente, Vecchio mio. Credo una delle tue migliori. E cazzo, lo so che lo dico ogni volta, ma se tu la smettessi di scrivere robe così, io la smetterei di essere ripetitiva fino alla nausea.
E niente, confermo: il mio nei tuoi confronti è odio puro.
A presto, Vecchio mio.

Recensore Master
17/04/19, ore 13:48
Cap. 3:

Carissimo ti rispondo con un'altra citazione "Muore giovane chi è caro agli dei".
E considerata l'ambientazione in cui questo breve e sfortunato amore è nato ed è vissuto forse è stato meglio così.
Due soldati coraggiosi come loro avrebbero sofferto molto di più nel vedere la loro terra ridotta in macerie e forse il loro rapporto non avrebbe retto ai tempi disordinati e caotici che hanno seguito la fine della guerra.
I desideri di entrambi si sono realizzati: dare un senso alle loro vite, stare insieme fino alla fine, avere una morte eroica.
Difficilmente poteva esserci un orizzonte più vasto per loro.
C'è qualcosa di estremamente romantico nella conclusione della loro vicenda, non tanto il romanticismo zuccheroso che va per la maggiore, ma il romanticismo filosofico delle origini, dove il concetto di amore era profondamente connesso con quello della morte ed era vissuto come un mistero, come qualcosa di sacro.

Recensore Master
16/04/19, ore 16:28
Cap. 3:

Questo capitolo descrive un mondo che va in pezzi. E' la guerra e non importa il colore per cui uno sceglie di combattere perchè è sempre una sconfitta per tutti.
Essere consapevoli della morte non ti fa sentire un eroe, ti fa cambiare però prospettiva di vita. Se i due protagonisti possono chiamare vita i loro vent'anni sacrificati sull'altare della follia o vita il loro amore implume, bruciato come fuoco nel cielo indifferente.
Il titolo che hai scelto ci fa comprendere fin dall'inizio che il finale sarà tragico. Ce lo aspettiamo, in un certo senso, ma ciò che leggiamo ci tocca ugualmente nel profondo. Almeno parlo per me.
Sei stato magistrale a narrare la battaglia finale, dove quasi non importa più chi è chi, perchè alla fine Siegfried e Friedrich sono tutte le persone che non hanno potuto tornare a casa, invecchiare, assaporare appieno il sapore doce-amaro di ogni giorno.
Non so se definirli eroi, ma certamente hanno pagato un prezzo esagerato... ingiusto, atroce. Nessuno dovrebbe mai portarne il peso.
La storia mi è piaciuta molto, ogni volta mi sorprendo di quante cose sai e di come riesci a trasmetterle con le parole. ^^
A presto!

Recensore Master
16/04/19, ore 12:43
Cap. 3:

Una fine triste e malinconica ma assolutamente adatta al racconto. Mi sono commossa e ho pianto. È vero che la guerra non si ferma per "così poco" ma trovo che sia proprio questo ad essere sconvolgente: non si ferma davanti alle milioni di vite che vengono interrotte. Come se la morte, quando è fuori di noi non conta niente, tanto è addosso agli altri... E ne sentiamo la tragicità solo quando incombe su di noi o su chi amiamo. Ma tanto con conta nemmeno. È assurdo. Complimenti per il racconto emozionante e coinvolgente. La parte che mi è piaciuta di più è il loro dialogo finale: °°L'altro si ferma per un attimo, il braccio teso a sostenere a sua volta il tettuccio. “Lo confronteremo nel Walhalla, Siegfried.” Sorride fiero, orgoglioso. “Per cui fa' del tuo meglio, non vorremo presentarci a mani vuote.” °° Ha il sapore dell'epico e delle storie che non finiscono. La ricorderò, non c'è dubbio. In bocca al lupo per il contest! Baci, Rita

Recensore Veterano
16/04/19, ore 11:32
Cap. 3:

La prima volta che ho letto questo capitolo mi sono ridotta ad una massa informe e piagnucolante sul pavimento e ci sono rimasta mezz'ora. Vediamo se stavolta... no, niente da fare. 
Per chi conosce la vicenda delle Termopili il titolo è già uno spoiler, ma bastava leggere i primi capitoli per rendersi conto di quanto questo finale sia necessario, per quanto straziante.

E' necessario perchè i tuoi protagonisti sono creature dell'aria, prima che Tedeschi, prima che eroi.
Come si può chiudere un falco in una gabbia, tarpargli le ali, legarlo ad un palo ed impedirgli di volare? Vorrebbe dire violare la sua natura più profonda. 
Questi ragazzi sono fatti per volare liberi, sulle ali della loro passione, sulle ali dell'amor di patria e degli ideali che li spingono ad elevarsi.
Non possono essere prigionieri, non possono arrendersi.  
Sono destinati a morire giovanissimi sul campo di battaglia come Achille, Patroclo, Ettore, Aiace e Leonida. E' il loro lieto fine.
Non è facile lasciarsi alle spalle la vita ed un amore nascente a poco più di vent'anni, ma "ci sono vite che ti rendono anziano a trenta" e già vecchio a venti.
E si sente, in questo capitolo, tutto il peso della consapevolezza di un destino ineluttabile ed immanente, affrontatato però con la serenità di chi sta facendo la cosa giusta.

Tuttavia è doloroso leggere questa conclusione.  Sei capace di momenti di una tenerezza e di una dolcezza spiazzanti. Tutto mi aspettavo men che scene tanto toccanti e delicate in una storia comunque di guerra. 
Perchè è come se ci prendessi per mano e ci guidassi nella sfera sentimentale di questi ragazzi, con uno sguardo rispettoso e quasi tenero, sorvolando sui particolari dei loro momenti più intimi per soffermarti invece su quelli più dolci. 
Come quell'ultimo abbraccio, che è lacerante perchè chi non ha mai desiderato un amico, un fratello, un compagno a cui stringersi? Un corpo caldo da abbracciare e a cui aggrapparsi quando il resto del mondo ti crolla addosso?
E' commovente quell'ultimo gesto, estremamente umano, di Siegfried che nasconde il viso nella spalla di Friedrich. E in quel momento il narratore prende le distanze, come a stendere un velo su quell'abbraccio, che è giusto rimanga solo loro, guardando con tenerezza a questo ultimo attimo di dolcezza, in cui si aggrappano l'uno all'altro prima di lasciarsi andare.

Perchè questi ragazzi non sono le loro macchine.
Non sono i mostri d'acciaio senza cuore che vogliono far apparire. Sono corpi, corpi umani che hanno amato, che si sono cercati, che sono stati desiderati ed accarezzati. 
Sono cuori che sanguinano, straziati dai proiettili quando si votano all'estremo sacrificio.
Proprio grazie al sacrificio del corpo, lo spirito si eleva. 

Si eleva allo status di eroe, di martire (nel senso originario del termine: testimone di ciò in cui crede, fino all'estremo sacrificio) ma per loro voglio pensare si elevi ad un cielo infinito, ad un'alba eterna come quella delle loro vite in cui possano volare in eterno fianco a fianco, finalmente liberi dalla necessità di soffrire per dimostrare il proprio valore e liberi di amarsi come in vita avrebbero potuto fare solo di nascosto. 
Che siano in volo in un cielo infinito, sorretti dal vento del loro ardore e della loro volontà di potenza, o stretti l'uno all'altro in un caldo abbraccio eterno, voglio pensare che siano felici.  
Voglio pensare che siano liberi, come possono esserlo solo le creature dell'aria.

Ti porgo i più sinceri complimenti per la trattazione competente del periodo storico e bla bla, militari, aerei, bla bla, lo sai che te lo dico a fare?
Soprattutto mi complimento per la resa del quadro umano, che è più forte ed efficace di qualunque saggio storico per arrivare al punto: dimostrare che anche i soldati tedeschi erano esseri umani anche se è comodo dimenticarlo. 

Alla prossima, carissimo.
Attendo con ansia, e un pacco di fazzoletti quantità industriale, il tuo prossimo lavoro. Sono sicura che non deluderai le aspettative.
Spero a presto! ^^

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