Recensioni per
Dark Paradise
di reggina

Questa storia ha ottenuto 51 recensioni.
Positive : 51
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
19/01/20, ore 14:45

“Queste parole mi fanno sentire apprezzata e appagata perché tu sai quanto lavoro ci sia ogni singolo capitolo ;)”

Inizio anche io questa recensione citando la tua risposta alla mia citazione, Darling! Lo so benissimo quanto lavoro e quanto impegno c’è dietro ad ogni tuo singolo capitolo – così come tu sai che vale lo stesso per i miei – ribadisco di esser fiera di te, ed aggiungo che lo sono di entrambe… perché è innegabile, tesoro mio, siamo cresciute tantissimo nella scrittura da quelle che eravamo; da quel lontano 8/8/09 (caspita sono davvero passati undici anni? Ebbene sì, non è una data a caso, ma è la data della prima recensione che ti lasciai a “Cuori Spezzati” che come sai è la tua prima storia che ho letto, quella che – senza nulla togliere alle altre – avrà sempre un posto speciale nel mio cuore) Quante cose sono cambiate da allora, Darling? Tantissime: in primis noi stesse ed il nostro stile; col passare del tempo abbiamo avuto modo di conoscerci meglio, di diventare amiche pian piano e col tempo anche l’una la confidente dell’altra, sono contenta di averti trovata e di poter dire oggi che sei una delle amiche più preziose che ho, perché anche se non ci siamo mai incontrate (purtroppo) è questo che sei per me! ♥ Penso che anche la vicinanza reciproca sia stata un motivo fondamentale nella nostra crescita, e per cui sì, sono fiera di quelle che siamo oggi.

Onestamente non mi frega se qualcuno non apprezza, perché mi dispiace per il caro Julianino, ma noi continuiamo a scrivergli questi bei capitoli, apprezzandoceli da sole. xD

Adesso passiamo alla recensione vera e propria! ^^

La prima parola che mi viene in mente leggendo il capitolo, che ha il potere di accumunarlo tutto è: “dolcezza” perché sia le donne che gli uomini Ross, in questo capitolo sono dolcissimi. ^^
Me la immagino benissimo nonnina nostra, seduta sul divano, che attende l’inizio della gara e freme appena sente il rombo dei motori e lei con l’adrenalina alla stelle attende il momento più emozionante di tutta la gara: la partenza! Me la immagino anche a tifare per il caro olandesino – e conoscendola – anche un po’ a sbavarci sanamente dietro, perché sappiamo che nonnina nostra ha un debole per i bei giovanotti. xD

“Ha bisogno di emozioni forti e diverse, di distrarsi, perché la paura brucia ancora nelle sue vene per poter dimenticare la sensazione del suo ottimismo andato in mille pezzi al capezzale di Julian.”
Questa te la cito, in primis perché mi piace la frase, e perché si capisce quanto gli voglia bene e quanto anche lei stessa abbia sofferto – seppur cercando di esser sempre allegra e sorridente – in quel terribile giorno in cui il suo adorato nipotino è stato operato e successivamente quando è uscito dalla sala operatoria ed ha sofferto con lui al suo capezzale. ^^

Finalmente ci siamo, dopo il giro di ricognizione, le auto ritornano sul rettilineo e si attende solo quell’interminabile semaforo rosso – e poi il momento tanto atteso ed emozionante – la partenza… ma no, questa volta non sentirà quella scarica adrenalinica che le provoca ogni volta, questa volta sentirà quel maledetto – inopportuno – campanello rovinarle il momento più importante della gara; me la immagino benissimo sbuffare come un tricheco ed imprecare (ed un po’ qui ci immagino Fanny, che ha preso questo lato dalla nonna) e va ad aprire e sorpresa… se si aspettava il principe azzurro – magari qualche pilota a caso di F1 – mi sa che c’è rimasta male nel trovarsi di fronte sua nuora. xD ma ovviamente , per quanto ne rimanga sorpresa, la invita ad entrare e di certo ne avrebbe di motivi per lasciarla fuori dalla porta, ma sappiamo bene quanto sia d’oro il cuore di Fancy Ross! ♥

“Ho sempre ammirato e invidiato il suo carattere solare, pieno di amore da elargire a piene mani. Lei ha il sorriso allegro di una ragazzina, Fancy. È un’antica bambina!”
questa frase di Andy mi è entrata letteralmente dentro per la sua sincerità, per la sua verità e perché so quanto sia difficile che lei ammetta una cosa del genere – che apra il suo cuore alla suocera – quindi lasciami fare l’ennesimo applauso alla nostra mammina, se lo merita anche questa volta. ;)
“È per questo che Julian l’adora!” Non è un’accusa ma una dolorosa presa di coscienza. Assolutamente sì, è per questo che Julian adora la nonna, e sì, è una dolorosa presa di coscienza, perché Andy sa nel profondo del suo cuore che non ha svolto nel migliore dei modi il ruolo più importante dei suoi ultimi quattordici anni: la madre, e sembra quasi che invidi un po’ il rapporto che la nonna ha nella vita del figlio, sapendo che con lei non è nemmeno lontanamente paragonabile – ma è pur vero che vuole un bene al suo Julian. ^^
 “È il più comune assioma della storia: ogni generazione fa la rivolta contro i genitori e fa amicizia con i nonni!”
“I nonni sono un nido sicuro, il pretesto per sfuggire a qualche regola, un comodo cuscino, il passato che si fa storia. Per tutto il resto ci sono mamma e papà!”
queste perché sono una verità assoluta, perché i nonni sono davvero la cosa più bella che un bambino possa avere nella vita: sono i genitori che vorrebbero avere, perché nell’innocenza fanciullesca ci si lega a loro perché ci accontentano ad ogni capriccio, magari di nascosto a mamma e papà; sono degli amici, spesso da più grandetti, anche dei confidenti – ed assolutamente senza margine di dubbio – il nido sicuro, il pretesto per sfuggire a qualche regola, un comodo cuscino, il passato che si fa storia. I nonni sono i nonni e nessuno mai potrà prendere il loro posto nel cuore dei bambini ♥ – per tutto il resto ci sono mamma e papà!

La signora Ross Senior ha un carattere un po' difficile da decifrare: a volte è brontolona, scorbutica e testarda, altre è dolce, disponibile e dalla battuta pronta. Una riga e mezza nella quale la descrivi perfettamente in tutto il suo essere ed io, ancora una volta, devo dirlo: l’adoriamo proprio per quella che è! ♥

Andy si rende conto che, col marito, sono stati due totali disastri come genitori e Fancy la contraddice – nonostante una parte di lei lo pensi – ed ha ragione, figlio e nuora devono solo essere più attenti nella vita del figlio, perché è vero, il tempo scade e spesso non ci si rende conto del suo scorrere finché non è poi troppo tardi… spero che alla nostra avvocatessa abbia fatto bene sfogarsi con la suocera – e spero anche che dopo questa la vedrà con un occhio diverso – perché ha davvero una suocera straordinaria. Per quanto riguarda nonnina e la gara di F1 perduta, chissà se la riguarderà…

È bello vedere per una volta, ancora una volta, Gregory che sempre con quel suo occhio critico da medico osserva quel ragazzo – che non è un semplice paziente – ma suo figlio, immagino quanto per lui sia ancora difficile accettarlo e quanto vorrebbe che tutto ciò non fosse mai successo… ma non può fare niente per evitarlo, può solo svestire i suoi panni da medico ed indossare quelli da padre, perché quando vuole sa essere un padre meraviglioso ed amorevole – ed in fondo anche Julian sa di aver un padre fantastico, anche se non lo ammette spesso.

“Julianino, tu dalla tua, non hai una bella cera a questo giro, ma vedi di non lamentarti più perché se continui a rompere come tuo compare ghiacciolo la prossima volta ci resti dentro quella sala operatoria. Chiaro? Ma siccome ti vogliamo bene, vedi di non rompere i marron glacé.”

Sente forte l’esigenza di aprire e guarire quelle ferite apparentemente invisibili, esistenti già da prima della comparsa della malattia di Julian. In questa frase, invece, si legge chiaro il grandissimo amore che ha per il figlio, quanto vorrebbe trovarsi al suo posto e provare lui quelle sofferenze, ma è anche un bellissimo paragone con quel “prima che arrivasse la malattia” perché il rapporto genitori-figlio era già inclinato da prima, la malattia è stata soltanto la goccia che ha fatto traboccare il vaso e Gregory si rende pienamente conto – solo adesso – che lui e la moglie, sono stati la causa delle ferite invisibili del figlio.

 “Io non sono un tuo caso clinico!” questa è la risposta un po’ acidella cui ti avevo accennato in chat, ma direi che ci sta perfettamente dopo la sua ammissione, Gregory, se la merita tutta; anche se poi, rileggendola una seconda volta si capisce chiaramente che non vuole essere una risposta acida, ma solo un’ovvia constatazione del vero, perché per quanto un medico riesca a rimanere distaccato da ogni paziente – riuscendoci perché finirebbe davvero al manicomio se così non fosse – è impossibile tener lo stesso distacco se quel paziente è suo figlio, anche se poi negli effetti non è un suo paziente, ma la deformazione professionale è sempre lì dietro l’angolo e volente o nolente tende sempre a prendere il sopravvento.

“Vivo quasi ventiquattrore su ventiquattro in ospedale e come padre sono un tale fallimento! Finisco sempre per deluderti!”
“Tu non mi deludi affatto papà!”

Un’altra constatazione dell’ovvio di Gregory, che fa dietrofront e comprende il suo errore più grande, addossandosi totalmente le colpe del loro rapporto altalenante – inesistente quasi – ma l’importante è capirlo ed ammettere i propri errori; Julian con la sua risposta è la dolcezza assoluta, dimostra tutto il bene che vuole al suo papà e quanto – nonostante tutto – sia una presenza fondamentale ed insostituibile nella sua vita. ^^
“Anche io commetto tanti errori con te e la mamma, papà. Non sono stato sempre un figlio esemplare!” Riconoscere i propri errori è il primo passo su una strada di responsabilità e cambiamento: la chiave di svolta.
Ammissioni di colpa una dopo l’altra, la chiave che segna l’apertura di una porta verso un nuovo inizio, come tu stessa hai giustamente scritto, ed io condivido pienamente! ;)
“Allora basta delusioni da ora in poi. È vero che aprono gli occhi ma chiudono il cuore!” ed eccola qua la chiave del nuovo inizio, l’unione che fa la forza dalla quale si acquista la consapevolezza del poter far tutto, l’inizio di un nuovo inizio. ^^ Ma non era che l’emozioni forti gli facevano male al cuore? xD

Come ogni volta, e non so perché continuo a ripeterlo ad ogni recensione, il capitolo ti è venuto fuori in modo magnifico: entra nel cuore del lettore, riesce a far vedere i personaggi come fossero reali ed un assoluto concentrato di verità, e lì resta per sempre – così come tutta la storia resterà per sempre nel mio cuore. ^^ Non ho altro da aggiungere, avendoti detto le cose più importanti ad inizio recensione, per cui attendo con ansia il prossimo capitolo – sapendo già che lo amerò! ♥

Amy
(Recensione modificata il 24/01/2020 - 11:24 am)

Recensore Master
16/01/20, ore 12:36
Cap. 15:

Eccomi qua, Darling! ♥

Finalmente siamo arrivate al capitolo tanto atteso di questa fantastica storia… ^^

*A Julian Ross non piace questo elemento!* e mentre io te ci godiamo il capitolo, mi immagino lui ad imprecare peggio di suo compare. xD

Hai reso perfettamente la snervante e terrificante attesa dei protagonisti, come se in quella sala d’attesa – ed in parte anche in sala operatoria – il tempo si fosse fermato, ma mentre John Johnson lavora febbrilmente sul suo paziente per salvarlo è in quel corridoio che il si è fermato, rendendo quelle ore interminabili e facendo salire l’ansia e la paura dei due genitori: Andy seduta sulla sedia a sfogliare quella rivista della quale non gli frega nulla, ma che le serve solo per evitare che le tremino le mani – inutilmente – e Gregory che fa avanti e indietro per quel corridoio che ben conosce – come hai detto – con quel ruolo di medico cucito addosso come una medaglia al valore, ma che oggi per lui è solo sinonimo di impotenza: una lettera scarlatta, in tutti i sensi. Ormai i cari mammina e papino hanno fatto ammenda dei loro sbagli ed hanno capito che quel figlio che adesso sta giocando con la vita e la morte è tutto il loro mondo e sono tenerissimi e dolcissimi nelle loro preoccupazioni e nel loro dolore – carico però di speranza – è bello vederli uniti e consolarsi a vicende, ed palese lo stato d’animo del nostro ortopedico di fiducia che risponde un po’ bruscamente, si vede da qui tutta la sua preoccupazione. ^^

Amy è un adorabilissima cucciola, ma tanto lo sai benissimo, dunque non c’è alcun motivo di ribadirlo. ♥ sei riuscita a rendere perfettamente anche il suo stato d’animo ed il parallelismo con i pesci è la perfezione, in quanto rispecchiano lo stato d’animo della ragazzina, molto significativo il fatto che vorrebbe sentirsi come loro, per sfuggire alle paure ed alle angosce ed avere soltanto l’unico pensiero di nuotare in quell’ampolla che è la – metaforicamente parlando – la loro botte di ferro, ma non potrà mai essere come quelle piccole comete che guizzano nell’acqua e l’unica cosa che le resta da fare è osservare il loro moto in lacrime… per fortuna non è da sola ed improvvisamente arriva quel sostegno inaspettato a darle conforto ed a tirarle su il morale. ;) Nonnina! ♥ è stata superba la nostra matriarca pazzerella, lei che con la sua esuberanza – nonostante gli anni – e la sua saggezza sa come consolare quella dolce ragazzina spaventata, perché è vero, nonna Fancy è così. ^^ Ha l’argento nei capelli e l’oro nel cuore. Non potevi trovare espressione migliore per descrivere il suo essere! ^^ ♥ Mi piace tantissimo il modo in cui nonna si approccia con Amy, è dolcissima, e si vede che le vuole bene come ne vuole a suo nipote. Ma hanno già avuto modo di conoscersi bene, vero? Quel “piccina” con cui la chiama affettuosamente esprime davvero tutto l’amore di una nonna ed è così che forse la vede Amy, nonostante sia la nonna di Julian, è un po’ come se fosse anche la sua. ^^ altra cosa assolutamente è: “Davanti ad un acquario si può stare delle ore assorti in fantasticherie, come quando si contemplano le fiamme del caminetto! E si imparano molte cose durante questa contemplazione!” la contemplazione è da sempre il miglior modo per imparare e capire qualcosa che ci sfugge o per ritrovare quel qualcosa che ci sembrava perduto, perché inevitabilmente, davanti ad un acquario o ad un caminetto, ci si perde e si riflette perdendosi in mille e più fantasticherie e nonnina, ancora una volta, dà fondo alla sua saggezza. ^^ Come ti avevo già detto in privato, ci sono state due cosucce che mi hanno fatto commuovere e sorridere al tempo stesso: “La vecchia saggia e la bambina disperata.” Come in una delle più belle fiabe dei fratelli Grimm. Sarebbe un titolo assolutamente perfetto per una delle loro favole, i Grimm me li ha fatti conoscere la mia professore di lettere delle scuole medie e da allora fino ad adesso è amore, conservo ancora gelosamente il libro di narrativa della prima media con tutte le loro fantastiche fiabe. ^^ ♥ altra cosa meravigliosa, che adoro con tutta me stessa, è la canzone che hai citato – cambiando i soggetti per esigenza di trama – ma azzeccata per concludere il capitolo; come ti ho già detto è una delle mie canzoni preferite di Guccini e potrei ascoltarla davvero tutto il giorno a ripetizione continua: la musica che ti entra fin dentro l’anima, quelle parole che sembrano una poesia per quanto siano ritmate e anche la sua voce che ha un che di particolare, per non parlare di quel paesaggio ormai distrutto, la dolcezza del vecchio nel ricordarlo nei suoi giorni migliori e la curiosità del bambino nell’apprendere quella storia dal sapore di una fiaba… okay, adesso mi riprendo dalle mie fantasticherie e torniamo a noi. ;P Sai penso che questo sia una dei miei capitoli preferiti di questa storia, perché davvero, lo hai reso nel migliore dei modi e non potevi trovare conclusione migliore – sono fiera di te, Darling, e grazie di cuore per darmi la possibilità di leggere le tue fantastiche storie. ♥

Adesso non mi resta che aspettare il prossimo capitolo, e viste le anticipazioni che mi hai dato, già un po’ me lo pregusto e rido. Alla prossima, tesoro mio! ♥ ;*
Amy

Recensore Master
07/01/20, ore 18:03
Cap. 14:

Darling! ♥

Ovviamente non potevo fa mancare a Julianino i miei migliori auguri di buon anno... ah, no, pardon, gli auguri di buona permanenza nel miglior albergo che Tokyo abbia mai visto. xD Scherzi a parte, iniziamo la prima recensione dell'anno a questa fantastica storia che sai che adoro. ^^ ♥

"Paura" è la parola che fa da protagonista indiscussa a tutto il capitolo, paura per ciò che potrà essere tra qualche ora, paura per ciò che sarà il dopo, paura che qualcosa possa andare storto... paura di esser in quel luogo spaventoso e voglia di essrr ovunque tranne che lì. Julian è dolcissimo senza veli (e non perché ha indosso quel camice che lascia volare la fantasia, non è il luogo adatto per certe constatazioni) che mette a nudo le sue emozioni, lasciando che esse trasudino anche dai suoi gesti ed è altrettanto bellissima e dolcissima Andy, che se ne occupa con amore (eh sì, questa volta devo farle i più sinceri complimenti che le abbia mai fatto in vita mia, perché ha finalmente capito cosa significhi essere una madre, prendersi cura di suo figlio, amarlo e sostenerlo come mai ha fatto in tutta la sua vita; direi che in questo capitolo si merita proprio l'appellativo di "Mamma dell'anno!" non avrei mai immaginato che questo giorno sarebbe arrivato, ma ce l'abbiamo fatta! xD)

È bellissimo vedere come madre e figlio siano complici e simbiotici, riflettendo l'uno le paure dell'altra, come Julian non si vergogni di ammettere le proprie paure dando loro voce dinnanzi alla mamma - cosa che mai avrebbe fatto in passato - ed altrettanto bellissimo vedere come Andy lo stringa, lo carezzi, lo baci, lo consoli e lo rassicuri che tutto andrà nel migliore dei modi; perché nonostante sia lei la prima ad aver paura riesce ad infondere coraggio al suo bambino, ed è questa la cosa più importante. ;) è tenerissimo il ricordo della favoletta sull'allacciamento delle scarpe ed il fatto che lo ricordino insieme come un vecchio sketch del passato lo è ancora di più, perché oggi - in questo momento ben preciso - non è solo uno sketch ma anche un mantra che fortifica la loro unione e scaccia un po' via quelle paure incondizionate. ^^ ♥

E proprio perché oggi Andy è la protagonista indiscussa di questo capitolo, devo elogiarla ancora, perché è stata grandiosa quando ha lasciato la camera lasciando ai due ragazzi la giusta intimità. ;) Ovviamente cosa te lo dico a fare che ho adorato l'entrata in scena di Amy? Lo sai benissimo. ;) in una semplice frase si riuscita a racchiudere tutta la sua dolcezza, timidezza, bellezza e delicatezza, rendendole omaggio e facendola apparire come la dolce fatina che è. ♥
Certo, poteva evitarsi la battuta stupida e scontata, ma è subito perdonata, perché traspare tutta la sua paura per quel ragazzo che le fa battere il cuore, perché è lì per lui e perché il Maneki-Neko mi ha letteralmente addolcita, perché adoro quell'adorabile gattino... e mi viene da piangere per non averlo preso in Thailandia, ma lo troverò qui e me lo comprerò! ;P
Ed ormai lo sappiamo benissimo che Amy è il raggio di sole nella vita Julian, ma sappiamo anche che lei senza di lui non brilla, ma per esser al completo i due piccioncini hanno bisogno dei raggi e quei raggi sono i compagni di squadra (chissà poi se un caso che la loro maglia sia gialla, io nel mio inconscio li ho sempre accostati al sole, anche se poi non brillano certo all'unisono, non subito almeno...) inutile dirti quanto abbia adorato la scenetta comica dei compagni, capitanati da Stephen che - Patty scansete proprio che a confronto sei una pivella - inevitabilmente il coro non poteva che esser:

"C'è solo un Capitano.
Combattiamo insieme a lui.
Julian uno di noi…Uno di noi.
Julian uno di noi."


E ora, forte del sostegno dei suoi compagni, della sua manager e della sua mamma, il nostro caro Baronetto non può che andare incontro al suo destino e vincere la partita più importante della sua vita, con le parole del suo papà (il nostro amato Gregory ♥ ) che gli risuonano nell'orecchio.
Onestamente mi hai sorpresa, pensavo lo facessi entrare in sala operatoria papino... ma mi sa che il caro John non l'ha voluto, perché non poteva occuparsi di padre e figlio in contemporanea. xD

Adesso aspetto con ansia il prossimo capitolo, e non vedo l'ora di vedere nonnina alle prese con la F1, e so già che riderò come una pazza! ^^

Sempre splendida e bravissima, tesoro e grazie per queste meravigliose perle di capitolo che mi regali. ♥

Amy

Recensore Master
05/12/19, ore 10:39

Eccomi qua, darling! ♥

Finalmente si torna a casa, eh? Ma dopo questo breve spaccato di "felicità" arriverà la parte bella... anche se Julianino non la pensa affatto come noi, ma dettagli. xD
In un certo qual modo è felice di esser tornato a casa, anche se il suo unico pensiero fisso è l'intervento che dovrà affrontare a breve, ma almeno per adesso può godersi l'aria di casa e non il puzzo degli ospedali... assieme ai suoi genitori, che figuriamoci, sono così sciolti e disinvolti che sembrano due salami. xD Almeno Gregory ci prova, anche se il suo tono non tradisce il rimprovero... ma come biasimarlo? Il nostro caro ortopedico ha avuto davvero una paura terribile di perdere il suo bambino, così come l'ha avuta la nostra avvocatessa preferita, il loro problema è che non sanno come esprimere le loro emozioni e sensazioni e sbagliano sempre approccio col ragazzo, ma in questo capitolo recuperano qualche punto e sono quasi vicini all'essere due genitori quasi modello, ma la scalata è ancora lunga e loro sono osservazione, vedremo se riusciranno a diventare bravi. ;P

Secondo me, per un attimo Andy ha quasi avuto l'istinto di cacciar via a calci i compagni di squadra, un po' come aveva fatto all'ospedale, che li ha mandati via. xD Loro sono tutti bellini, imbarazzati, ma allo stesso tempo risoluti e determinati a mettere le carte in tavola col loro capitano/"amico", chiarire ogni divergenza e (ri)cominciare da capo; anche Julian, nonostante fosse sorpreso di trovarseli tutti a casa, si mostra disponibile ed - a sorpresa - è lui il primo a chieder scusa ai del suo egoismo e del non averli messi al corrente della situazione, ma di certo non gli possiamo dare tutte le colpe, penso che chiunque al suo posto avrebbe fatto questa scelta, attirando ovviamente le antipatie e le cattiverie gratuite dei compagni, ma alla fine sono solo ragazzini e non sono così stronzi come sono sembrati e sono tutti quanti consapevoli che, senza di lui, non sarebbero arrivati alle semifinali nemmeno se avessero pagato l'arbitro più profumatamente di come fanno certe squadre di nostra conoscenza. xD

Chiarito ogni malinteso, seduti a semicerchio, in modo da potersi guardare tutti in faccia, (ri)trovano quella complicità che mai hanno avuto né come amici, né come squadra ed è bello vederli uniti, pronti ad affrontare quel che verrà, forti del coraggio del gruppo, perché è vero: l'unione fa la forza! e finalmente Julian l'ha capito, assieme ai suoi compagni, che da questo momento in poi lo sosterranno ed incoraggeranno. ;) Adesso sono curiosa di vedere come sarà la parte dell'intervento, ma tanto che te lo dico a fare? Lo sai già benissimo. ;P

Questo capitolo ti ha un po' scoraggiata ed è stato difficile dall'inizio da scrivere, ma ci sei riuscita e devo dire che, nonostante volevi mollarlo, ti è venuto fuori benissimo. ^^ Purtroppo non è sempre facile scrivere un capitolo, a volte vorresti mollare tutto e rinunciare al continuare la storia, (capita anche a me) ma non ti arrendere, tesoro, perché la tua storia merita tantissimo e non te lo dico solo perché sei la mia Darling, ma perché è la verità e non sono l'unica a pensarla così - sei stata davvero bravissima! ♥ Spero che gli altri capitoli ti verranno più facili e sai che per qualsiasi cosa io sarò al tuo fianco a sostenerti, aiutarti e consigliarti. ^^

Al prossimo capitolo, tesoro mio! ♥

Amy

Recensore Junior
01/12/19, ore 14:17

I think that was the reason for hiding the disease. Julian was afraid that the team would not understand his condition, or that the boys would pity him.
Can see how wrong he was because both in your history and in the manga they understood and supported him in the fight.

Recensore Master
26/11/19, ore 11:55

Eccomi qua, Darling! ♥ ma quanto tempo è passato dall'ultima recensione che ti ho lasciato a questa storia? Direi troppo, direi che il nostro Julianino c'è mancato... te l'ho detto già in privato quello penso su questa storia, ma lo sai benissimo anche se non te lo dico, capisco il tuo punto di vista e la penso come te - proprio per lo stesso motivo - ma so che la finirai, perché oltre ad essere una storia che merita, so quanto ci tieni... nonostante i mille e se. ^^

Ma veniamo ai protagonisti. ;P Come ti ho già detto: mi piace davvero tantissimo il parallelismo che hai fatto tra Julian ed Amy - lui in camera in ospedale, lei in camera sua - la dolce manager è tenerissima sul letto con quella maglia troppo grande ad affogare i dolori - senza risultati - sull'intera vaschetta di gelato, per fortuna che c'è mamma Naomi a tirarla fuori dal suo stato quasi apatico e deluso, che poi, poverina, ha anche ragione a stare come sta, quello schiaffo le ha fatto davvero male - più dentro che fuori - perché lei per Julian farebbe (ha fatto) di tutto e non si aspettava che, quel suo gesto fin di bene, potesse veniri ripagato con quel gesto. (ti dirò, io sono fiera di averglielo fatto ricambiare nella mia storia, se l'è meritato tutto quello stronzetto. xD) dunque accetta il consiglio materno ed esce a fare una passeggiata, senza una meta, ma - casualmente eh - va nell'unico posto in cui è felice, lo stesso posto che al momento le riporta alla mente quello schiaffo, dove il suo amore è sbocciato e maturato nel tempo, dove tutto ebbe inizio... il campo da calcio. ^^

Julian, invece, nella sua camera d'ospedale, vorrebbe esser ovunque tranne che chiuso tra quelle quattro mura asettiche e pregne di puzza di disinfettante ed ha l'idea migliore della sua vita (come no) di scappare ed andare al campo - casualmente anche lui, eh. Amy di certo non si aspettava di trovarlo lì, ed ovviamente è ancora arrabbiata con lui per lo schiaffo ricevuto, ma appena lo vede, seduto sulla panchina, inevitabilmente qualcosa scatta in lei e gli si avvicina - quasi trema nel vedere quanto è pallido - e vorrebbe ricambiare lo schiaffo con gli interessi perché è scappato dall'ospedale nella sua condizione, ma capisce il suo gesto e non può essere in collera con lui.
Ti ho già detto che la leggenda dello schiaffo mi è piaciuta tantissimo - e che non la conoscevo - mi è piaciuto il fatto che sia stata nonnina a raccontarla a Julian e che Amy stessa la conoscesse ed ha concluso lei il racconto; ovviamente non poteva che perdonarlo e sono tenerissimi nella loro dolcezza e nel loro amore acerbo, perché si vede dalle attenzioni che lei gli riserva quanto ci tiene e lui da quanto stia bene al suo fianco. ♥

Mi fa un po' strano vedere questa scena della fuga - che c'è rimasta inevitabilmente impressa - con tutti che vanno a cercarlo e lo trovano al campo, modificata e trasformata in un momento solo per loro - un momento intimo e romantico - che però non guasta affatto con scena reale, sei stata davvero bravissima ad impostare la scena dandole la giusta introspezione e spessore. ;) adesso, forti della loro complicità ritrovata, forti del loro inconscio amore, possono tornare in ospedale ed affrontare tutto il difficile che sarà da ora in poi assieme. ^^

inutile dirti che aspetto con ansia l'aggiornamento, perché tanto lo sai benissimo. ;P
ricordati sempre quello che ti ho detto in chat: io sarò sempre qui a sostenerti e supportare ogni tua storia, ma non perché sei la mia darling, ma perché ogni tuo capitolo merita davvero tanto. ;) ♥

Alla prossima, tesoro, continua così che stai andando alla grande! :*

Sempre tua, Amy!

Recensore Junior
08/10/19, ore 14:10
Cap. 11:

Hi dear, it's me at last.

I apologize for taking so long. I've been very busy but I really REALLY appreciate all the time that you took to write this chapter. :)

I read your story and I feel so touched, so full of emotions because of it. You really know how to capture the characters' traits and it's very easy for you to build a scene atmosphere. Way to go, Reggina!

In a metaphorical sense, you were successful in describing every human's greastest inner fear as a "black dog".

Every member of the Ross family is now facing their greatest fear - the fear of losing their precious Julian. I was a little intrigued by the mother-son encounter between Madam Andy & our little prince. Those simple gestures and caresses from the beginning told me that she loved him very much, if only Julian could feel that too instead of always biting her with his somewhat hurtful words whenever they had a chance to talk. Madam Andy, a proud and intelligent woman who knows what she wants and has never thought of building a family or becoming a mother since young. Btt then, raising Julian while having to cope with his temperament really brought out the maternal instinct within her. She was willing to put aside her pride and do everything she could to make sure he understand she cares for him, even though she fails in understanding him and his passion for football.

(Speaking of which, I wonder how and where Madam Andy met Sir Gregory Ross and fell in love with him, but then again, Love can happen when you least expect it, right? :D)

Heck, even I cannot understand our Julian sometimes. He is SICK and he is not supposed to play such a dangerous sport or risk his life for such a stupid soccer game. He ought to think more of his parents, his beloved, because he is their precious only son!

But still, that's just a common mindset because those who truly understand our Prince must know that Soccer is his life, which he simply cannot live on without.  And it is why the presence of Granny Fancy was strictly important to the little prince's wounded soul at this moment. Instead of reproaching him, she offered him understanding, comfort, and encouragement. No, she was certainly not pampering him to make him unable to realize the obvious danger he was facing while trying to pursue a far-fetched dream. She knows Julian may be stubborn, but he is not stupid, and so the wise old woman lent him strength, for that's all what he needed to face his 'black dog' head on and perhaps triumph over it one day.

I love the husband-wife exchange between Andy & Gregory. It seems smoking was the only way for them to calm themselves in front of an ultimate decision that may change their son's life and theirs, too, forever.  But one thing is certain: in this battle, Julian is not alone.

P/s: I need your help on this issue: is it true that Julian must undergo a special heart surgery to prolong his life? Or just to ensure he can play football again? The Manga has never clarified this but I'm sure the Anime 1983 already did. Your help is much appreciated! :)

Recensore Master
30/09/19, ore 19:52
Cap. 11:



Darling mia! ♥

Dopo un periodo di sbandamento nel quale ci siamo lasciate travolgere dalla passione per un altro sport torniamo anche alle origini – non dimenticando il nostro Julianino bello e le sue fantastiche e divertenti giornate nel miglior albergo di Tokyo. xD

Guarda, sulle porte di ogni camera d’ospedale dovrebbe esser inchiodato quel cartello, ma fidati, soprattutto su quella di Julian. ;P scherzi a parta, povero bimbo, ha paura – una paura più grande di lui – che gli cresce dentro e che non avrebbe mai voluto affrontare…

Ma è anche vero che qui non stai parlando esplicitamente di Julian, ma di Andy (anche se il discorso è perfetto anche per lui) che si nasconde e cerca di sfuggire a quella paura che però ad un certo punto è costretta ad affrontare per suo figlio. E, questa volta ti lascerò sorpresa, ma non me la sento affatto di additarla o andarle contro, perché è tenerissima mentre resta ferma ad osservare il suo bambino addormentato, col viso pallido, i naselli per l’ossigeno ed il battito del suo cuore che emette la macchina tramite il suono… prende coraggio e gli si avvicina  carezzandogli mano e viso – è evidente quanto ancora stenti a credere che quel ragazzo disteso su quel letto sia il suo bambino.

Mentre la mamma continua a coccolarlo – approfittando del fatto che dorma – lui apre gli occhi e da subito mostra tutta la sua felicità, di certo sua madre era l’ultima persona che voleva vedere… ma chissà perché poi. ;P il silenzio imbarazzate rotto solo da frasi fatte e di circostanza – con la sarcastica risposta di Julian – che ovviamente non poteva risparmiarle. xD 

E poi cala di nuovo il silenzio, Andy nota qualcosa di diverso nel viso pallido e nello sguardo malinconico di suo figlio e mentre lei non sa come uscirne, Julian probabilmente nemmeno ne ha voglia.

Lei non disegnava ragazze in abito bianco o donne con il pancione come facevano altre sue compagne.
Non c’era il matrimonio con l’uomo dei sogni o una sfilza di bambini sulla lista dei desideri che si raccontavano tra amiche.
Da bambina voleva fare l’avvocato. Aveva avuto quell’idea dacché ricordasse, quella decisione fissa in testa.
Non aveva mai desiderato di fare la madre. Se non ci fosse stato Julian, non sa se avrebbe avuto quell’istinto materno di cui tanta retorica parla.
La verità, però, è che la nascita di suo figlio ha influenzato i suoi passi più di quanto voglia ammettere .

Eh, ora si spiegano molte cose, mi sa che la nostra cara mammina avrebbe dovuto fare attenzione quella volta, quindici anni fa, invece di lasciarsi travolgere dalla passione insieme al suo caro maritino… in fondo le contraccezione esistevano, quindi nessuna scusa ed ora è un po’ tardi per fare il “mea culpa”

Come se Julian sapesse che sta pensando a qualcosa, come ormai sa fare benissimo, la riporta alla realtà e gli porge quella domanda scomoda che la madre avrebbe preferito non udire, quella stessa questione che l’ha fatta dare abbondantemente di matto nel corridoio dell’ospedale  tanto da cacciar via i compagni del figlio – che di certo erano preoccupati e spaventati e non avevano nemmeno colpa – ma ovviamente la cara mammina doveva incolpare qualcuno e chi meglio del povero marito? Povero Gregory, certo avrà sicuramente sbagliato, ma non lo si può certo incolpare se non se l’è sentita di togliere quel fuggente attimo di felicità a suo figlio – anche se era a rischio la sua vita – ma Andy un po’ esagera, ecco, di certo lei non ha meno colpe del marito. Ammonisce il figlio rimproverandogli di avere sempre per la testa quel pallone (io direi che deve ringraziare di non aver per figlio un certo Tontolo, che quello ha davvero solo il pallone in testa. xD) Julian – come farebbe suo compare – ma con modo e delicatezza la manda a quel paese, dicendole che vuole restare da solo. (A Philip Callaghan piace questo elemento e dà un’amichevole patta sulla spalla dell’amico)

Ed a questo punto dovrebbe esserci il fugone… ma quello mi sa che toccherà davvero a me scriverlo, quando deciderò seriamente di fare la “Mambo’s Children” però, beh… abbiamo anche qualcosa di meglio del fugone arriva una donna, l’unica donna che pur senza far nulla è capace di portare una ventata di aria pura: l’unica ed insostituibile nonnina! ♥

Ed anche capace di riaccendere il sorriso sul quel visetto pallido e malinconico, anche solo con il suo ingesso in camera. ^^ 

Fancy ha settant’anni ma è instancabile come una ragazzina.
Un po' casinista e un po' perfettina, quando si è ritrovata davanti a quella porta, come in un flash ha rivisto sé stessa nella medesima situazione.
Gli anni sono passati ma quella ferita è ancora vivida nei suoi pensieri.

Queste tre righe racchiudono nell’insieme tutto ciò che è Fancy Ross – la sua parte esuberante e la sua parte più intima, quella che non mostra spesso – quella triste e seria, quella profondamente ferita ed inevitabilmente osservando la porta nella sua mente riprende vita quella maledetta estate trascorsa al capezzale del marito – sempre per lo stessa problema del nipotino – quella che poi fu la fine di un grande amore… intervallato solo da quel condizionatore che ronzava giorno e notte nella camera. Forse! ;P

Julian dalla sua si lascia subito travolgere dalla vitalità – anche se in questo momento è solo una facciata – della sua adorata nonnina e con entusiasmo gli dice di aver segnato una tripletta e la nonna non può che rispondergli con quel “Il mio piccolo campione”, ma si sforza di nascondere quelle dolorose lacrime che le bruciano negli occhi nel ricordo del defunto marito e nel vedere adesso anche l’amato nipote nella medesima condizione.

“Mamma e papà hanno ragione, vero? Non lo pensi anche tu che sono stato uno stupido incosciente?”
Scivolare dalle retrovie in prima linea è questione di un attimo ma Fancy sa bene che i nonni non devono fare i genitori .
“Secondo me no. Non ci si può permettere di giudicare quando non si posseggono tutti i particolari di un problema.”
E, allo stesso tempo, è incapace di starsene in un angolo. Una tristezza atavica adombra la mente di Julian, rendendolo incapace di formulare qualsiasi risposta.
Allora tocca a lei, che lo ha sempre accudito come un figlio, trovare le parole giuste.
“Ti hanno piegato oggi, Julian. Ma non sono riusciti a spezzarti!”

Adoro con tutta me stessa questa parte, rende alla perfezione il profondo legame che c’è tra nonna e nipote e racchiude una verità immensa: i nonni non devono fare i genitori, i nonni sono lo specchio dell’animo dei nipoti e tocca a loro chiudere e sanare le “ferite” che lasciano i genitori – seppur a fin di bene.

Ma torniamo a mammina, secondo me non vedeva l’ora di scappare, quindi prende la suocera come scusa e che fa?! Se ne esce in balcone a prendersi una bella boccata d’aria fresca al sapore di nicotina e poi arriva l’ultima persona che vorrebbe vedere in quel momento: suo marito, lei gli lancia un’occhiata che fa gelare il sangue e lui (cucciolo) abbassa lo sguardo sapendo di esser colpevole – se così può esser definito – come se fosse colpa sua, come se lui stesso non avesse sofferto e provato paura a vedere loro figlio rischiare la vita su quel rettangolo verde, inseguendo quel pallone che gli dà attimi di vita e libertà… alla fine quello che aveva tutta l’aria di esser un litigio tra marito e moglie si scioglie in dolcezza – e ritrovata complicità – e decidono di fumarsela assieme quella sigaretta e, in comune accordo, decidono che quella dovrà essere l’ultima per il bene di quel figlio al quale il fumo nuoce gravemente alla saluta. Ma sarà davvero così o a quella “ultima” sigaretta ne seguiranno altre mille mila?! xD

Alla fine Andy non ha del tutto sepolto l’ascia di guerra, ma non trova le parole per esternare tutto il suo disappunto, perché in cuor suo sa che nemmeno suo marito ha colpa; a sorpresa è proprio Gregory a parlare e dar voce a tutta la paura che si è tenuto dentro fino a quel momento, dicendole pure che John vuole sottoporlo ad un intervento, non facendo trapelare nemmeno adesso la sua reale paura ed il fatto che preferirebbe trovarsi lui su quel tavolo operatorio al posto di Julian – ma non ha bisogno di dirlo a voce – perché sa che è lo stesso per sua moglie. Entrambi, come il figlio – e Gregory forse un po’ di più di Andy – hanno dentro quel cane nero, ma insieme sono più forti, insieme hanno il potere di tenerlo mansueto riscoprendo quella complicità coniugale che sul campo da gioco sembrava perduta.

E poi tornano in camera, dove ancora Fancy tiene compagnia al suo nipotino ed insieme – regalando una bellissima immagine di famiglia – restano al capezzale di Julian, come se il tempo si fosse fermato a quei bip delle macchine che ne controllano i parametri, specchiandosi in quel film in bianco e nero, che testimonia alla perfezione il loro stato d’animo: la tristezza.
Ovviamente, tesoro mio, anche questa volta ti meriti tutti i complimenti del mondo ed io non posso che esser orgogliosa di te ed ora aspetto con ansia il capitolo degli amici. ^^
Alla prossima, Darling! ♥
Amy
 
 
 

Recensore Master
15/09/19, ore 21:32
Cap. 11:

Come sempre.. Descrivi ogni momento un maniera magistrale.
mi piace mi piace.. Sei bravissima.
adesso hai descritto i sentimenti della mamma di Julian con una sobrietà... Brava.. Davvero aspetto prossimo capitolo con ansia

Recensore Junior
06/09/19, ore 23:28

Now that the famous battle between Musashi (Mambo) & Nankatsu (New Team), that epic semi-final in the rain has finally taken place!!

It was >15 years and I still haven't forgot how beautifully our Prince played in that match against Holly (Tsubasa). He was a genius, a true warrior - valiant and proud and relentless until the very end despite his treacherous heart! 

The part moved me the most was when Julian, at last, was able to struggle off the great burden in his heart after his fatal secret was unveiled. He was able to get rid of that mask of fake arrogant and returned to his genuine, scarred self, baring his soul to others regardless, even if it was the last thing he did.

I could feel very well Madam Andy's distress when she remained a spectator watching their only son risking his life for a 'stupid sport', and yet Sir Gregory was the only person who understood Julian better than anyone else did, even better than a certain red-headed we know *winks*, that Soccer is Julian's life. He agreed to let Julian play after deciding that a real man should sometimes put his life on the line to prove his real worth! And he was right, because it was also Julian's last wish before he collasped on the cold wet ground. OMG...!! Luckily, Sir Gregory had brought with him a defibrillator just in case, and he was totally prepared for what was to come, which I'm glad because this part wasn't there in the actual series. He was not the type to just stand there and look! No, he wouldn't let go of their precious son, he would save Julian's life no matter what!! :'(

Anyway, I feel vexed by the absence of our lovely red-headed: where is Amy? TT__TT

Recensore Master
27/08/19, ore 18:06

Eccomi qua, tesoro, questa volta non troppo in ritardo – a chissà forse è solo perché ho aggiornato la mis storia! ;P

Fuori dallo stadio regna un’atmosfera di immobile sospensione. Dalle montagne sopra Tokyo arrivano nuvole scure che schermano il sole. Oggi, per la prima volta dopo molto tempo, i caldi raggi del sole estivo sono stati ingoiati dalle nuvole. In radio hanno annunciato forti temporali.
Già, proprio una bella giornata di sport ed amicizia sarà… col tempo che si preannuncia già schifoso di certo non sarai tu a migliorarla. xD
Julian giocherà titolare. Primo infarto a mamma e papà… ma non era il figlio quello con problemi cardiaci? xD
“Ma da dove viene? Dove l’hanno tenuto questo ragazzo fino ad oggi? Quello è un fenomeno!” Eh, caro tizio random, c’hai proprio ragione, quello è un fenomeno – sapessi dove è stato nascosto e perché – ed ovviamente papino non può che esser orgoglioso appena vede il figlioletto giocare, addirittura quasi gli occhi a cuoricino gli fai venire. Il suo ragazzo è una spanna superiore alla media: ha personalità, stile, senso della posizione, eleganza nei movimenti… e poi c’è quel qualcosa che rovina tutto, quel cuore capriccioso che non gli permettere di giocare come e quando vuole, ma se così non fosse non sarebbe certo uno dei nostri preferiti, il nostro Julianino bello! ♥

“Caro non si starà strapazzando un po' troppo?” La consapevolezza di quello che potrebbe accadere tormenta Andy già dopo la prima mezz’ora di gioco. “Se Julian dovesse avere problemi…” Gregory la prende per mano. Diviso tra l’amore e il desiderio che suo figlio sia in grado di vivere una vita piena e normale, è difficile agire nel modo migliore. “In quel caso chiederemo all’allenatore di sostituirlo. Ma non ci saranno problemi, te lo prometto!”
Oh, certo che fa proprio uno strano effetto vedere mammina seriamente preoccupata, un po’ mi ricorda quella del cartone che sta lì tutto il tempo a guardare suo figlio giocare con le lacrime agli occhi ed il terrore che possa succedere il peggio – ma questa è Andy – non quella del cartone, ed Andy non è certo la madre migliore dell’anno (chissà se quella del cartone poi lo era, eh?) oltre a questo – al fatto che Andy sia una madre di… – vabbè hai capito, nel corso della storia – e della storyline in generale del personaggio – sappiamo che lei a quel ragazzo ci tiene, ma sappiamo anche perché ha messo davanti la sua carriera ed è questa la sua unica colpa, ma di certo ama suo figlio, a modo suo, ma lo ama; ammetto che è divertente immaginarla lì tutta terrorizzata alla prima mezz’ora di gioco, col terrore di quello che potrà accadere. ;P Gregory forse è un pelino migliore di sua moglie – non che sia lui il padre dell’anno – ma è sempre lui quello che fa il primo passo verso loro figlio, quello con cui Julian riesce un po’ ad aprirsi ed a non cozzare ogni volta come fa con la mamma, anche lui è preoccupato e vorrebbe che uscisse subito dal campo, ma l’orgoglio paterno d il desiderio di vedere il suo bambino felice mentre si diverte a fare quello che più desidera hanno la meglio, nonostante ci sia a rischio la sua salute, e lui è diviso, ma giustamente non se la sente di tappargli le ali e farlo uscire dal campo – nonostante da medico – ha forse anche più paura della moglie, ben sapendo quello che potrebbe succedere. La sua battuta di risposta ad Andy la adoro! ^^

Inutile che stia qui a dirti quanto ho adorato la descrizione della partita, la Trappola del Fuorigioco di Julian ha sempre il suo strabiliante fascino e vederla ad ogni partita è sempre emozionante; ovviamente sai anche benissimo che ho apprezzato tantissimo il fatto che nessuno dei cari calciatori della New Team si stato nominato – soprattutto uno in particolare – di contro ho apprezzato anche di più il cammeo che hai fatto con l’unico che merita veramente là dentro: il nostro cucciolo Tom! ♥ 3-1 per la Mambo e palla al centro. “No, Tontolo, non è per te quella palla, molla l’osso.” Ormai è passata più di un’ora dall’inizio della partita e Julian di certo non si è risparmiato, ma questa è la sua partita e non lo farà anche a costo di restarci in quel campo da gioco; mi piace quel “primo fiato” di mister Keegan, ma immagino che non avevi dubbi su questo, lo sai quanto mi piaccia anche lui. ;) Sono felicissima di non leggere la parte in cui qualche cretino di nostra conoscenza rimane bloccato a guardare Julian mentre si sente male – che rovinava solo l’enfasi del momento – invece tu hai fatto in modo che ci godessimo la scena come era giusto che fosse: senza inutili interruzioni, perché il protagonista era Julian, mica Tontolo. ^^ Recuperato il fiato il nostro Baronetto riparte – circa – all’azione, ma lo sguardo attento e critico di papino si accorge che suo figlio è quasi allo stremo e che di certo il campo reso pesante dalla pioggia non lo aiuta, ma da padre orgoglioso – ed anche preoccupato – non gli stacca un attimo gli occhi di dosso, perché oltre alla paura che possa crollare in campo da un minuto all’altro è anche uno spettacolo vederlo giocare e vedere come sia in grado di gestire la squadra, nonostante non stia benissimo.

E sul 3-3 di Tom, che aggira il fuorigioco con la sua scivolata “Tontolo guarda e impara, tu” la situazione precipita di brutto, Julian riporta la mano sulla maglia all’altezza del cuore ed il dolore questa volta è così forte da mozzargli il respiro e farlo crollare in ginocchio ed appallottolarsi su se stesso con la mano premuta sul petto come se così potesse fermare quel dolore lancinante, ma non è così, purtroppo. Mister Keegan – giustamente preoccupato – annuncia all’arbitro di voler effettuare una sostituzione e questo è l’imput nel quale l’orgoglio di Julian prende il sopravvento sul dolore, ritrova la forza per respirare – ed anche se all’inizio fa male farlo – dopo va un po’ meglio, con la forza di un leone ferito, ma non mortalmente, dice di aspettare ancora un attimo e si rialza, anche se ormai ha lo sguardo di tutti su di sé e mammina è sempre più terrorizzata.

“Capitano che succede?” È Stephen a porre a voce alta quella domanda scomoda, quella che finalmente permetterà di fare chiarezza. È così difficile mettere a nudo la propria anima, sfilarsi lentamente quella maschera di finta superbia e mostrare le proprie cicatrici, infatti Julian non riesce a sostenere lo sguardo di nessuno di loro mentre risponde. “Sono stato un egoista. Perdonatemi tutti per non averlo detto prima. La verità è che soffro di una grave malattia cardiaca!” Quelle parole colpiscono la squadra come un fulmine a ciel sereno. Questa è una delle parti che più preferisco di tutto il capitolo, finalmente l’arcano viene svelato a quella squadra che l’ha odiato pensando che fosse solo presunzione, ovviamente non poteva che essere Stephen a chiedere a nome di tutti – perché lui è quello che più di tutti lo reputa amico – diverbi passati a parte; l’ammissione di Julian ovviamente lascia tutti di stucco, i compagni si aspettavano di tutto, ma non che fosse malato e sono davvero parole terribili: come un fulmine a ciel sereno.
“Dai il meglio di te, figliolo. Dobbiamo vincere! Gioca come sai e fatti onore fino alla fine.” E dopo l’ammissione sconvolgente arriva l’incitamento di Gregory e questo è quello che Julian aspettava da tutta la vita, parole semplici e dattate da tutto l’amore di suo padre, che lo motivano ancora di più a dare il meglio di sé e che gli danno la forza di riprendere a giocare come solo lui sa fare – forze allo stremo a parte. Julian ritrovate le forze riesce anche a fare il goal del pareggio, ma è solo un’effimera illusione, un secondo dopo l’idillio si spegne – così come i suoi occhi che diventano vitrei – ed allo scadere la New Team realizza il goal della vittoria e nello stesso momento anche Julian che vorrebbe ancora correre e continuare a giocare si spegne e cade a terra ormai privo di forze e lo stadio intero cade nell’oblio. Andy è disperata e preoccupata, ma per fortuna che suo marito e più lucidi e non si lascia assalire dal panico e dal terrore.

“È in fibrillazione ventricolare!” basta solo captare quelle parole per farlo scattare a bordo campo e prestare personalmente i primi soccorsi al suo bambino, nonostante stia morendo dal terrore di perderlo per sempre riesce a mantenere il sangue freddo e a defibrillarlo incitandolo a non arrendersi così alla vita e a resistere – mentre tutta la squadra e lo stadio intero – pendono dalle sue labbra e sperano e pregano che riesca a stabilizzarlo. Ma nemmeno Gregory Ross è di ferro, quello è pur sempre suo figlio non un paziente come tanti altri, cede sì alle lacrime ma non si arrende e continua ad usare il defibrillatore affinché non si riprenda, continuando ad incitarlo a non lasciarsi andare, perché se perdesse il suo ragazzo, Gregory perderebbe la sua anima.

Tesoro sei stata bravissima, hai scritto un capitolo meraviglioso, descritto una partita epica con una semplicità disarmante, rendendola anche più bella ed avvincente dell’originale, ho adorato tutto dall’inizio alla fine! ^^ Adesso non mi resta che aspettare con ansia il prossimo capitolo. *_* ♥

Amy

Recensore Master
24/08/19, ore 19:35

Bello bello bellissimo capitolo e molto struggente.
mi sembrava di essere sul campo insieme a Julian e di vivere con lui quella partita.
Sai descrivere tutto molto bene.
i miei complimenti.
ora però in dubbio mi attanaglia... Ce la farà Julian vero?
quando aggiorni? Non posso resistere

Recensore Junior
23/08/19, ore 14:31

Have I told you that I love Grandma Fancy in your fic, even when she's an OOC? I wish I had a grandma like her. She's ssoooo cheerful, strong-willed, well-groomed, and not to mention very caring for her young. I love her sense of humor and the family dynamics here, especially when Fancy acted as a strong support system towards her son Gregory Ross in spite of her pain whenever they remind her of Albert.

You may have told me you created this unique version of the Ross, yet I don't think it is different from the real one in the Manga. Jun's father fits the image of a star doctor, and his mother doesn't seem like a housewife to me, as she is rarely found at home, so her role as a prestigious lawyer is justified. Both of them are always so busy at work that Yayoi's constant presence at Misugi household in later years doesn't seem to bother them at all. >:)

Do you think it's quite strange that Jun doesn't have any siblings in the Misugi family? I'd like to think that his parents are too absorbed in their career to think of having their 2nd child. Perhaps later (like in your other fics)? Since Misugi's mother is quite young compared to his father. :) Genzo's family is very rich, too, but he isn't the only son there. :D

Oooooohhh, the end of this chapter is a cliff-hanger! I know why Sir Ross was as pale as a shost and Mrs Ross was agitated! Looking forward to the next chap! XD

Recensore Master
23/08/19, ore 12:38

Eccomi qua, Darling, come ti avevo promesso ieri sera. ^^ ♥

Iniziamo questa recensione con una doverosa citazione del capitolo, perché Herbie merita di esser citato a dovere. ;P

Herbie, il Maggiolino della nonna veterano di molte folli corse, è invecchiato con la dignità di una rockstar passata di moda. Sembra ancora più vecchio e malandato accanto alla lucente Jaguar nera parcheggiata nel vialetto di casa Ross. (Dal preciso istante in cui abbiamo inventato Herbie, proprio come la sua proprietaria, ha sempre avuto un posto speciale nel nostro cuore – vuoi perché rispecchia alla perfezione nonnina – vuoi perché un po’ lo associamo al Maggiolino tutto matto, ma ha un suo perché, mettici che Julian – ed anche Fanny nelle mie storie – lo hanno soprannominato macinino sgangherato o caffettiera, o perché Gregory e Alfred proprio non riescono più a sopportare la madre con quel catorcio e cercano – invano – di convincerla a sbarazzarsene un giorno sì e l’atro pure, vuoi perché ormai le lotte tra Herbie e Brontolo sono diventate un must… e quindi non la si può non amare l’auto di nonnina nostra! ♥ Certo, accanto alla Jaguar di Gregory sfigura non poco, ma il nostro Maggiolino ha sempre la sua dignità che lo rende stupendo. ;) e ho adorato il paragone del suo invecchiamento dignitoso, accostato ad una rockstar passata di moda! :D)

A questo punto una domanda mi sorge spontanea… quante volte ha bruciato i freni, nonnina nostra? E di certo non per scansare Brontolo. xD

 “Credi che i giaguari si mangino i maggiolini?” questa battuta mi ha letteralmente piegato in due dalle risate, proprio degna di lei. ;)

“Già, Gregory stavi uscendo, hai detto bene… adesso ti tocca passare un simpatico quarto d’ora con tua madre. Contento? No, lo sapevo, ma un po’ te la sei cercato ed ora ti accolli le conseguenze.”

Ma lo sai che io adoro la vaniglia? ^_^ le susine e la marmellata un po’ meno, ma trovo azzeccato il paragone con quella confettura zuccherina, che è solo il pretesto per indorare la pillola di discussioni più amare. 1-0 per nonnina e palla al centro, prova a pareggiare, papino caro. xD

Inevitabile è il paragone tra nonno e nipote, non solo per la loro somiglianza fisica, ma purtroppo Julian ha ereditato dal nonno anche i problemi cardiaci e questo è per tutti i Ross un pugno nello stomaco – anche se spesso non lo danno a vedere – ma fa male, a Gregory forse più che a Andy ed a Fancy ancor di più; ma che tenero Greg che si perde un po’ nei suoi ricordi di bambino, pensando alla storiella che si era immaginato sui capelli bianchi, accostandoli alla morte di una persona che sarebbe morta solo quando anche l’ultimo capello da nero sarebbe diventato bianco… tuttavia ha constato sulla sua pelle che non è così, vivendo la malattia di suo padre, quel padre adorato, ma un po’ assente per via del lavoro, che ha potuto godersi solo alla fine dei suoi giorni come avrebbe voluto. ^^

“Papà l’ho sempre avuto poco per me ma forse si ammira, si ama meno un padre perché lo si vede poco?”
“Beh, caro il mio papino, forse tu sei il meno adatto a fare un discorso del genere… proprio perché hai vissuto poco tuo padre, non avresti dovuto fare lo stesso sbaglio nella vita di tuo figlio, sapendo quanto sia brutto, però in parte hai ragione: un padre non si ama od ammira meno per questo.”

Ma per fortuna nonnina nostra sa come tirare su il morale al figliolo che si è un po’ incrinato al ricordo del padre – accostato anche un po’ alla situazione del figlio – e lo fa con una profondità sorprendente: “L’amore è fragile e noi non sempre ce ne sappiamo prendere cura, improvvisiamo e cerchiamo di fare del nostro meglio sperando che possa sopravvivere contro ogni avversità!” stringendolo e Gregory ricambia e la ringrazia ed io adoro la nostra nonnina sprint proprio per le sue battute inaspettate e perché riesce a passare dal serio allo scherzoso in meno di un minuto.

“Non diventare un fantasma nel futuro di tuo figlio!”
questa è indubbiamente la frase che racchiude tutto il significato del discorso e del capitolo (ed io ormai ci sto prendendo gusto a citartele e commentarle, mi sa. xD) spero che Gregory colga il vero significato di questa parole, che ne faccia tesoro e che le metta in atto, essendo un grande padre per il suo pargolo.

… ma all’improvviso l’idillio si spegne e si “accende” la suoneria del cellulare del dottor Ross. Non c’entra un cavolo, ma in un primo momento mi è tornato in mente Holly al ritiro con la suoneria dell’inno della Champions League, ed inevitabilmente ho riso come una cretina; ovviamente Gregory non avrà mai una suoneria del genere, ma una più seria: Danubio Blu di Strauss ma lo sai che quando sono andata a Vienna questa è stata una delle nostre colonne sonore? La canticchiavamo ovunque, capitava che si sentisse in giro per la città, assieme ad altri spaccati di Mozart ed alla fine – dulcis in fundo – a Schönbrunn, quando siamo andati a visitarlo, ci abbiamo anche ballato su in uno dei tanti saloni del castello, canticchiando il motivetto – che quasi ci sembrava di esse stati catapultati a quel tempo e che la musica risuonasse nella sala suonata dall’orchestra – è stato stranissimo e bellissimo e vedere il castello è stato fantastico. Darling, seriamente, un giorno DOBBIAMO andarci assieme! ♥

Ma torniamo al capitolo, che mi sono un po’ persa nei miei discorsi… xD

Ah ma non era una telefonata di laro? ;P Scherzo, lo so benissimo che telefonata è, ammetto che un po’ ho goduto nel vedere la reazione di Gregory, che di certo non sia aspettava nulla del genere dal suo figlioletto; Fancy non ci ha capito un emerito cavolo – povera nonnina – ed ecco che arriva anche Andy, entrando in casa come una furia e scatenando la sua ira contro il marito, non degnando nemmeno la suocera di uno sguardo.

 “Dobbiamo correre a fermarlo. Non gli permetterò di fare questo assurdo colpo di testa!” e concludiamo con la frase di Andy, che confonde ancora di più Fancy, ma che forse inizia a capire qualcosa – noi di certo abbiamo capito benissimo a cosa si riferisce la cara mammina – ed io non posso che dirti che leggere e recensire i tuoi capitoli è sempre un piacere immenso, che non mi stancherei mai di leggere le tue storie e che sarei capace di leggerle tutte di filata senza mai staccare. Grazie di esser qui, tesoro mio e grazie per il fatto che continui a regalarmi le tue meravigliose perle. ♥

Adesso aspetto con ansia l’aggiornamento e so che sarà un gran bel capitolo, che ne vedremo delle belle e non vedo l’ora di leggere! *_*

Amy

Recensore Junior
22/08/19, ore 22:35

Visiting the hospital for check-ups has become a routine to little Julian from now on. I can understand why he was forced to get used to the place despite his aversion to it. But he needn't have made the situation worse when saying this to his beloved mother.

"Nice shitty place!"

Ouch!
That sarcastic remark. He seems to have adopted the defense mechanism of a hedgehog and it was like a slap in the face for Madam Andy. Bad, bad Julian! Mama did her best to help... :(

Nevertheless,
This chapter gave me a lot to think about our Field Prince and the ongoing match between Japan & Germany in CT Manga Rising Sun in which Jun was willing to put his life on the line, once again, in order to bring Japan to the semi-final while Yayoi's tears couldn't stop falling.

Jun was showing his indomitable Samurai Blue Spirit - proud and fearless at the face of Death! And yet, I've read some spiteful remarks among CT fans that our Jun was both STUPID and SELFISH. Stupid for risking his life for a single football game, and selfish because he spared no thought for his lover's suffering (Yayoi already fainted out of extreme shock and anguish seeing the love of her life lying motionless on the field. I can't imagine what she would react if our Prince were to sacrifice himself for real in the last few minutes left of the match). TT^TT

But NO, Jun wasn't stupid.
Soccer is NOT just a stupid game to him, instead, it is the way he faces LIFE!

Jun was completely devoted to his entrusted role as a playmaker and all-round warrior so that other core members like Tsubasa-Kojiro-Taro could focus on scoring against Germany's Strongest Keeper - Deuter Muller. Everything would have gone very well if it hadn't been for Schneider's foul play which resulted in Genzo's severe back injury and put Japan's Defense at extreme risk with his aggressive invasion. Doubled pressure for our Prince, but WHAT exactly would you expect from the Defense Leader of Japan? Just stood there and watched the Germans score? Definitely not. Jun didn't even think twice when jumping in to block Schneider's Fire VolleyShot. He exerted himself and his treacherous heart couldn’t match his innate talents.

And Jun was NOT selfish.

He was fighting for his team, for Japan, and for his fallen comrade (Genzo). Jun Misugi is NOT the type of man to give up, to walk away and leave his team with only 10 members against insurmountable enemy force. He's the Prince, noble and valiant, born to fight.

I love Jun-sama, but I don't think Takahashi-sensei's narration was good enough to ensure clear understanding about the bond between Jun & Yayoi, you know.
The author failed miserably at this point in the Manga and as a result, people are now accusing our beautiful couple of being FAKE, and that Jun was with Yayoi for mere convenience sake (since he always chases after that damned ball while Yayoi has always been the one taking care of him). They said Yayoi had better give up her stupid and selfish Prince and go find someone else who deserves a sweet, wonderful girl like her (Genzo or Taro are most favored candidates). I guess the fans got too caught up in the moment to acknowledge Jun's dedication to his team & the Fate of All-Japan in this decisive battle, which is utterly, unbearably sad. :'(
(Recensione modificata il 23/08/2019 - 09:09 am)