Recensioni per
Troppo
di Dragonfly92

Questa storia ha ottenuto 30 recensioni.
Positive : 30
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
[Precedente] 1 2 [Prossimo]
Recensore Master
19/07/19, ore 13:57

Ohi-ohi non ricordavo che questo capitolo facesse così male ç_ç
Un confronto tra loro era necessario e probabilmente quello che ne esce peggio è Yura, il più giovane, quello meno preparato ad affrontare le "conseguenze" delle sue azioni.
Gli adolescenti, ma anche i bambini, i compagni di scuola che vediamo nella storia credo facciano parte del background di tutti noi; inutile girarci intorno, alle elementari, alle medie, alle superiori si fanno i conti con esperienze sgradevoli: l'essere presi in mezzo o al contrario essere esclusi dal gruppo, proprio nell'età in cui il "gruppo" conta quasi più della famiglia.
Ci si dimentica troppo spesso che i ragazzini non sono i candidi angioletti dell'immaginario collettivo, se non hanno valori, figure di riferimento, basi solide su cui appoggiarsi tendono a rivalersi sui più deboli , quelli che per indole sono più timidi e remissivi.
Noi sappiamo che Yura non è crudele, non ha l'animo cattivo e riconosce la responsabilità a modo suo. Yuuri lo capisce per fortuna.
Victor dovrebbe essere quello più responsabile. invece è un bambino smarrito anche lui, che ad un certo punto lascia correre i comportamenti malsani di Yuuri, perchè subentra la paura di perderlo.
Adesso che tutti hanno messo le carte in tavola aspetto la conclusione e spero che non sia troppo diversa da come la ricordo °-°
 

Recensore Master
19/07/19, ore 08:48

Sapevo che era lui! Ihih!
E niente torno alla storia e mi deprimo xD
Siete veramente bravissime. Quello che ha avuto un Yuuri è stato orribile.. spero che si risolva tutto nell'ultimo capitolo..

Recensore Junior
17/07/19, ore 19:52

Mamma mia... È l'unico pensiero che sono riuscita ad articolare, a fine lettura. Mamma mia... Quanto male fanno i ricordi di Yuuri, di Yuuri studente. Come fanno i bambini, i ragazzini, a essere così crudeli? Come facciamo noi adulti a dimenticare quanto male faccia quella cattiveria, a pensare che siano solo bambinate, ragazzate, che poi passi. Invece si ferma dentro, si stratifica, ti scarnifica dall'interno. L'idea di Yuuri che si porta dietro questa sofferenza nascosta per tantissimi anni è terribile. Terribile perché tangibile, vera.
E finalmente capisco Victor, cosa di cui ti ringrazio, che è alla primissima esperienza di allenatore, che non conosce i pregressi, che non vuole prevaricare e invadere spazi... Quando le ottime intenzioni possono fare malissimo.
Grazie per questa storia, per tutta la sofferenza, che a volte è necessaria. Ci penserò, al lavoro, cercando di vedere, di fermare, di ricordarmi almeno di quanto dolorosa sia la crudeltà dei ragazzi.

Recensore Master
11/07/19, ore 22:46

Grazie per la storia, anche se è un po'brutto vedere la madre in veste quasi di cattiva..
Quello che gli è successo è orribile..
Non è solo la madre che l'ha portato là vero?

Recensore Master
10/07/19, ore 19:51

In questo capitolo lo svelarsi delle reali condizioni di salute di Yuuri va di pari passo con l'approfondimento delle cause che lo hanno portato su quel letto d'ospedale.
È un processo lento, graduale, estremamente faticoso per lui, che a volte proprio non riesce ad affrontarlo e ne viene sopraffatto.
Mila è bravissima nel suo ruolo, presente, ma mai invasiva, riesce a far emergere traumi e ricordi agendo in punta di piedi, quasi non ci accorgiamo della sua presenza, eppure risulta fondamentale.
Restano sullo sfondo gli altri protagonisti; per ora abbiamo visto Victor e Yura attraverso gli occhi di Yuuri, ma manca la loro presenza e la loro voce, soprattutto manca il loro punto di vista sulla storia.
Credo che anche loro debbano affrontare le conseguenze di scelte e decisioni prese forse con troppa leggerezza, nella convinzione di non fare del male o sull'impulso del momento.
Urge un confronto a tre, perché non posso pensare ad un processo di guarigione del giapponesino senza il supporto dei due russi!
Torno nell'angolino climatizzato e aspetto il prossimo aggiornamento *.*

Nuovo recensore
10/07/19, ore 10:05

Dopo la lettura de "La forza dell'amore" non potevo non leggere quest'ultima ff, anche se straziante mi ha comunque incuriosito. Dunque, io davvero credevo che fosse ambientato in uno studio medico, alle parole "infermiere" e "sondino" è come se uno schiaffo mi avesse colpito in faccia. Chi non si trova un difettuccio fisico, io stessa per pochi chili in più non mi piacevo e mi sono affidata ad una nutrizionista. Figurarsi chi non riesce ad accettarsi, chi non riesce ad amarsi come nel caso del protagonista. Ho letto altre recensioni qui sotto, un abbraccio virtuale va a chi coraggiosamente ha svelato un po' di sè. Siamo solo al secondo capitolo però non ho percepito ancora empatia da parte di coloro che sono intorno a Yuuri (ad unica eccezione della dottoressa che sembra aver preso davvero a cuore questo caso). Sarà perchè al momento il focus è sul punto di vista di Yuuri, ma sembra che Victor preso dall'amore non ha visto oppure non ha voluto vedere, Yuri con la sua cattiveria gratuita travestita da giustificazione per non essere riuscito ad eccellere sul ghiaccio durante la competizione, la madre, invece, è in completa negazione. Altro tema trattato davvero attuale è il cyberbullismo, i leoni da tastiera che offendono dietro uno schermo, parole che scavano voragini, silenziose e dolorose. Sono comunque fiduciosa per un seguito in ascesa. Al prossimo capitolo.
(Recensione modificata il 10/07/2019 - 10:08 am)

Nuovo recensore
10/07/19, ore 00:52

Uh, questa volta sei proprio arrivata al punto. Concordo con chi prima di me ha detto che la tua descrizione è estremamente realistica e per questo fa più male. Sei stata davvero brava a raccontare l'escalation, i dettagli e le emozioni che accompagnano questi disturbi. In effetti questo Yuuri è a pezzi da ogni punto di vista, mentalmente, fisicamente, ha perso amore per ciò che fa, non vede più se stesso né gli altri e ha perso anche di vista il perché tutto è iniziato. Non conta più l'essere più o meno magro, arrivato a quel punto, perché è il corpo che cerca di buttare fuori se stesso, ormai, più che il cibo.
Mi hai fatto pensare a una cosa su cui avevo già riflettuto ma che ho sempre aggirato un po' nelle mie storie: Yuuri è certamente molto amato, nella serie, però è vero che questo amore, in modo forse molto giapponese, non è trasmesso in maniera chiara. E' amato dalla sua famiglia da un certo punto di vista, ma non è visto. Lui a questo è abituato, lo dà quasi per scontato, tanto che essere guardato da Victor per lui è un'esperienza surreale, quasi. Mi ritrovo in questa mamma che non vede suo figlio, nel senso, non è così inconcepibile come reazione.
Voglio anche farti ancora i complimenti per la caratterizzazione di Yuuri. Come lo fai parlare, come lo fai muovere mi incanta. Io non ho quella capacità di entrare in Yuuri e tu hai una delicatezza e una leggerezza nel farlo che però colpisce dritto nel segno. Immagino che ognuno di noi abbia dei personaggi con cui si sente più affine e traspare...
Ultima cosa, mi ha colpito come la storia con Victor sia praticamente assente. E' stato con Victor un anno, hanno condiviso molto, dagli allenamenti al letto, plausibilmente, e sembra che non sia mai avvenuto. Yuuri era talmente perso nel suo gorgo di autodistruzione che non si è quasi accorto, pare, di tutto il bello che gli è successo attorno, di tutto l'amore.
Questo Yuuri è davvero sceso molto in basso, ormai rischia che le cose siano irreversibili e, se non cambierà atteggiamento, uscito dall'ospedale non cambierà nulla. Perderà Victor, il pattinaggio, e continuerà a farsi male perché "non fa niente". Come uscirà dall'oscurità profonda in cui è caduto?

Recensore Veterano
09/07/19, ore 21:29

Ciao drangonfly. . Cosa dirti? Sono arrivata al termine del capitolo con un senso di angoscia e rabbia che sono stati come un pugno.. questo aggiornamento è stato doloroso : si comincia a scendere in sentimenti a lungo repressi, sotto strati di "non fa niente" . Questa frase mi ha fatto riflettere: quante volte la diciamo? Magari per non apparire deboli, per non alimentare litigi o per evitarli del tutto. Ma rimane la ferita della frase che ci hanno rivolto o dell'azione che abbiamo subito... perché quella rimane e, se guarisce, lo fa con lentezza, spesso lasciando un segno. L'episodio scatenante in questo capitolo è la foto. Una foto che in realtà piaceva, ma basta un commento, che raschia sulla insicurezza, a distruggere tutto. La superficialità con cui si parla, a volte, può ferire molto. ..perché le parole possono fare tanto male...
Grazie per questo capitolo, per questa storia, perché fa capire un po' questa difficile condizione fisica e psicologica, spesso sottovalutata. Grazie per aiutarmi un po' a capire e a riflettere. A presto.
(Recensione modificata il 09/07/2019 - 09:39 pm)

Recensore Junior
09/07/19, ore 20:21

Questa fic è un pugno allo stomaco.
È così forte perché è tutto così maleddettamente realistico. La foto, con Yuri carnefice involontario. Che male potrà mai fare una foto? Lavoro con i ragazzi e non so quante volte ormai ho visto dinamiche simili, con il “fotografo" di turno che voleva fare il simpatico, perché che male ci sarà mai... E intanto si scavano voragini dentro in sensibilità già ferite, si mettono travi in piaghe che non si sa neppure che esistano. In un mondo che a volte sembra dimenticare l'empatia è così facile rimanere schiacciati...
C'è un'altra cosa che sento di dover dire. Il tuo Victor è molto credibile, nel suo non rendersi conto di quanto magari una parola ferisca, ma non ne ho una grande stima. Da ex atleta di uno sport in cui si è tendenzialmente molto magri mi sento di dire che un allenatore ha il dovere morale di accorgersi per primo dei sintomi. Lo puoi nascondere ai tuoi genitori, al tuo migliore amico, ma a un allenatore no. Lui ti vede tutti i giorni, deve notare ogni cambiamento nel tuo fisico e nella tua performance. E se è uno sport in cui si è molto magri deve sapere che quella alimentare è una fragilità comune o che comunque è un attimo superare i limiti. Ha la responsabilità di fermarti prima che sia troppo tardi, prima che la cosa si alimenti da sola. Perché poi si passa in fretta il punto di non ritorno, sopratutto per uno sportivo, che già di suo ha un fisico al limite. E infatti vediamo bene Yuuri come si riduce. È molto realistico questo, sport agonistico più problemi alimentari è un mix devastante. 
Spero tanto che arrivi un po' di luce per il tuo Yuuri, che faccia suo il diritto a essere triste (mi ha colpito tantissimo anche questo, è devastante come ci si senta in colpa per non essere felici). Spero che Victor torni e faccia chiarezza in quelli che sono anche i suoi limiti.
Alla prossima.

Recensore Veterano
01/07/19, ore 15:56
Cap. 1:

Ciao dragonfly! Che meravigliosa sorpresa trovare una tua nuova storia da autrice "singola"! Seguo, come sai, anche quella (bellissima)a quattro mani, ma purtroppo non ho avuto molto tempo per leggere né commentare..vedrò di recuperare! Innanzitutto, ti ringrazio: arrivare alla fine del capitolo e trovarvi il mio nome tra gli altri,nelle note, mi ha davvero colpito...ne sono felice e devo dirti che la cosa è reciproca (di tanto in tanto rileggo le tue storie!) Il tema che hai scelto di trattare questa volta è molto delicato e spesso incompreso, sotto molti punti di vista. Il rapporto col cibo è uno dei più complessi e soggettivi, secondo me. Visto come abbondanza, benessere, salute, espressione di creatività... Insomma, è di norma un rapporto sano, salutare, quello che intercorre tra cibo e persona. Ma, proprio come dici tu, non sempre è così.. Il non accettarsi spesso si riversa sul rapporto col cibo...devastando nei casi più gravi la persona. Si rivela difficile, penso, capire come affrontare questo problema: prima di tutto avere il coraggio di chiedere aiuto e poi capire come farlo. Difficile è anche capire come porsi nei confronti di chi soffre tale disagio, col rischio, come dici tu, di sminuire il dolore. Posso solo parlare per intuito, ma credo davvero che il dolore, essendo una cosa soggettiva, non deve essere mai sminuito o ritenuto poco importante in questo contesto. In ogni caso, vorrei ringraziarti perché, con le tue storie, aiuti a riflettere e a porsi delle domande su temi molto delicati e complessi e poi complimenti per essere tanto coraggiosa, oltre che una brava autrice! Bellissimo questo tuo pensiero: "(le fanfiction) sono un mezzo per arrivare a qualcuno. Per abbracciare quel qualcuno." Anche di questo, grazie. A presto!

Recensore Veterano
01/07/19, ore 10:35
Cap. 1:

Tematiche delicate. Introspezione. Analisi approfondita del personaggio. Angst tra gli avvertimenti. Potevo io non inziare da questo capitolo? NO, non potevo. Anche perché sono una grandissima amante del genere h/c, quindi se l'angst è accompagnato a problemi di salute/psicologici e alla necessità di essere in qualche modo accuditi e confortati io vado in brodo di giuggiole, e qui ho chiaramente trovato pane per i miei denti.
Farò una follia e invece che dalla tua storia partirò dalle note: "Chi mi conosce sa che non posso non scrivere del dolore. Che non posso fare a meno di raccontarlo, analizzarlo, provare ad esorcizzarlo" concordo con ogni singola parola di questo intento; il modo migliore di superare un dolore, secondo me, è parlarne, sviscerarlo, analizzarlo, lasciare che ci inghiotta e poi ci risputi fuori pronti a ripartire. Non ho mai creduto nel "passerà", nel "non pensarci" o nel lieto fine a tutti i costi e penso che addentrarsi nella sofferenza altrui, come lettori o come scrittori, ci renda infinitamente umani. Concordo anche sul fatto che le fanfiction debbano sì essere un passatempo, ma che possano anche veicolare qualcosa di più profondo, un messaggio, uno spunto di riflessione. Dopotutto il personaggio di Yuuri si presta così bene a una storia sui disturbi alimentari e le insicurezze, più o meno motivate, che sarebbe stato un peccato non cogliere l'occasione.
Non fingerò disturbi alimentari che non ho mai avuto, ma sicuramente non ho sempre avuto un gran bel rapporto con il mio corpo e con il cibo e ho apprezzato tantissimo la delicatezza con cui hai impostato il tutto, ma allo stesso tempo il fatto che tu abbia detto le cose come stavano, senza indorare inutilmente la pillola. La forma "spezzata", passami il termine, dai continui andare a capo si adatta perfettamente al contenuto, all'arrovellarsi dei pensieri, all'autocontrollo che Yuuri deve essersi imposto e che, in un certo senso, già avevamo visto nell'anime. Una leggera tendenza a commiserarsi e ad arrendersi, il senso di inferiorità, il non accettare del tutto che qualcuno come Victor possa averlo notato, le debolezze e la sua infinita dolcezza... tutte le caratteristiche principali di Yuuri tornano a galla e sono ben presenti in questo alternarsi di dialoghi e ricordi. Il protagonista indiscusso è Yuuri, non potrebbe essere nessun altro. Ho apprezzato molto anche che la gravità delle cose si sia scoperta pian piano: pensavo fossimo in uno studio medico, a una qualsiasi seduta di terapia psicologica, poi la presenza di Mila ha instillato un dubbio...finché hai citato fili e cuscini. Yuuri sta male, è messo peggio di quanto credessi, ma ci sono arrivata pian piano e la rivelazione è arrivata come una secchiata d'acqua gelata: Yuuri non è più solo un goloso con la tendenza a ingrassare, è malato. Ha ceduto.
Ho ADORATO, davvero adorato, il punto in cui dici che porcellino è giocoso e che anche picchiettare lo è, ma che questa cosa si pianta nella testa di Yuuri come un tarlo: troppo spesso la gente (Victor, in questo caso) parla o agisce per scherzo, senza rendersi conto del danno che fa. E' giusto ricordarlo, di tanto in tanto, che dire "scherzavo!" non aggiusta le cose.

Tu hai ringraziato me per la storia che ti ho fatto leggere, ma direi che devo davvero fare altrettanto... Era da un po' che non trovavo in questo fandom qualcosa di nuovo e valido da leggere, sono davvero felice della scoperta.
Credo proprio che ci rivedremo presto... <3
Pally

Recensore Junior
30/06/19, ore 22:58
Cap. 1:

Riesci sempre a materializzare il dolore... in questo caso non mi è mai appartenuto ma lo racconti in modo tale da renderlo comprensibile persino a una come me.
Le insicurezze le abbiamo tutti, anche quelli che fanno gli spavaldi, ma avere il coraggio di affrontare i propri limiti e le proprie paure non è forse il vero significato del coraggio?
Non te l'ho mai detto ma ti stimo tantissimo per come scrivi, per ciò che hai affrontato e per come riesci a dare sempre tanto amore in tutto quello che fai.
Perciò GRAZIE!

Recensore Master
30/06/19, ore 22:13
Cap. 1:

Di solito tendo a non leggerle quelle angst.. ma le vostre le ho lette tutte mi pare..
E so che soffrirò un sacco.. solo leggendo come yuuri si rappresentava.. È stato brutto.. e soprattutto perché lo capivo e capisco ancora purtroppo.
Sono curiosa di sapere come andrà avanti

Recensore Master
30/06/19, ore 18:15
Cap. 1:

-arriva guadando il laghetto di lacrime-
Mannaggia ç_ç
Nonostante conosca genesi e sviluppo di questa storia rileggerla fa sempre tanto male.
Yuuri in un letto d'ospedale che prova a rimettere insieme i pezzi del percorso costellato di rinunce, delusioni, solitudine che ce l'ha portato è un dolore troppo grande ç_ç

Mila gli è a fianco nel ruolo di psicoterapeuta, credo che in qualche misura le si addica, forse perché nell'anime la vediamo sempre disponibile e materna nei confronti di Yurio o perché una donna ha una maggiore sensibilità a capire un disagio legato alla gestione del proprio corpo, al rapporto che si ha con esso e alla difficoltà di accettare la propria immagine.

Il nostro involtino ha portato alle estreme conseguenze un discorso che nella serie è solo accennato: i suoi problemi col peso: la facilità a mettere su chili e la lotta per perderli. È una battaglia che combatte da solo, tenendosi tutto dentro, all'esterno non arriva la gravità del suo problema; Victor presume che sia una questione di timidezza o autostima, Yurio invece lo aggredisce, com'è nel suo carattere, senza capire quanto sia fragile il suo avversario.

Non prendo la copertina di pile, perché con qesto caldo potrei evaporare, ma mi cerco un angolino buio e fresco dove aspettare il seguito °-°

Nuovo recensore
30/06/19, ore 18:11
Cap. 1:

Ho letto la tua nuova storia con molta curiosità, perché l'assaggio che ci hai proposto mi ha acceso una lampadina. Ho visto dopo che era una What if, ma l'ho intuito con le righe che scorrevano, che qualcosa era diverso rispetto alla storia che conosciamo. Qualcosa si è intuito, ma molto dovrai mostrarcelo.
Al di là di ciò che vorrai raccontarci, ciò che avrai aggiunto/cambiato/rielaborato, trovo che tu abbia toccato un punto fondamentale del cartone. In Yuri on Ice!!! tutto è bello, tutto è rosa e brillantinato e tutto va bene, ma non è vero niente che va tutto bene, ci sono mille ombre e mille ferite che si intravedono tra le scene; soltanto l'autrice ha scelto di non puntarci la luce, perché voleva che la sensazione fosse di leggerezza, che alla fine ci rimanesse la positività della storia. Ma sono lì e aspettano, aspettano che qualcuno le raccolga e le racconti, a suo modo forse, col proprio vissuto, ed è proprio per questo che esistono le fanfiction, no? Sono d'accordo con te, ok, l'intrattenimento, ma c'è tanto che abbiamo bisogno da dire e non è detto che una storia originale sia ciò che meglio ci permetterebbe di esprimerlo o di arrivare a toccare qualcun'altro.
Yuuri ha grossi problemi di rapporto col cibo. Io, che sono una bulimica pavida, sempre troppo codarda per farmi davvero del male nonostante tutto o forse troppo fortunata ma bulimica da tutta la vita, l'ho colto subito. L'ho sentito, una cosa fortissima, che mi ha colpito come una padellata in faccia. Il modo in cui gestisce la morte del cane e l'ansia della finale mangiando, la velocità con cui ingrassa e poi dimagrisce, la determinazione con cui si nega poi il cibo e si allena fino allo sfinimento, andando a correre invece di finire la cena... Persino sulla sua pagina web della Federazione pattinaggio giapponese c'è scritto che ciò in cui è bravo è "stare a dieta". E' un problema che pervade la storia di Yuuri fin da piccolissimo, in casa, in pista, e chi sa cosa vuol dire ha sicuramente empatizzato. Anch'io, nel mio piccolo, ho messo questa problematica nel mio ultimo racconto in maniera più esplicita. Perché proprio non ci si può sottrarre, se si vuole raccontare la verità.
Sono contenta che tu abbia scelto di scriverne, perché l'analisi che fai fin qui è meravigliosamente puntuale e IC, perché è scritto molto bene e sono curiosa di vedere come avrai mischiato le pedine per farlo arrivare dov'è ora, a parlare con una psicologa in quello che temo sia un letto di ospedale. Mi piacerebbe sbagliarmi, ma lo scoprirò andando avanti.
So quanto può far male scrivere questo genere di storie. Coraggio, andrà bene. E' un'altra piccola creatura che tu hai lasciato nel mondo. Passerà il tempo e tra anni, rileggendola, sarai ancora fiera di averla messa su schermo e di averla condivisa. Alla prossima.

[Precedente] 1 2 [Prossimo]