Recensioni per
Quare iam te cur amplius excrucies?
di Cress Morlet

Questa storia ha ottenuto 54 recensioni.
Positive : 54
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
26/07/19, ore 10:55
Cap. 2:

Buongiorno! Perdonami il ritardo, è stata una settimana infernale. Per fortuna è quasi finita e pare che io sia ancora viva. 
Anche questa seconda parte mi è piaciuta un sacco. Sono davvero belle le descrizioni all'inizio, ed è bello vedere come la presenza del fuoco turbi l'animo di Sandor. Si percepisce la sua frustrazione poiché si trova lì, quando una parte di sé vorrebbe soltanto fuggire via, allontanarsi dal fuoco che divora tutto. E invece è lì, a concedersi qualche sorso di vino e a fissare le bambole inquietanti nella camera infantile. 
"Perché nessun orgasmo aveva mai potuto battere un omicidio. " ---> da amante dell'horror ho amato questa frase lol
Mi è piaciuto molto vederli entrambi spaventati per la guerra incombente, fuori dalle mura. Per quando Sandor appaia come un personaggio forte, un guerriero che ha combattuto a lungo, è evidente che siano entrambi spaventati. 
Tutte le introspezioni di Sandor ti sono venute benissimo. Soprattutto immagino siano state difficili quelle verso la parte finale, dove è combattuto fra l'averla nel peggiore e nel più violento dei modi e fra lo stare fermo, fra lo stringerla a sé, proteggerla, sentirla cantare e trattenere ogni altro impulso. Credo che questa sua lotta interiore sia la parte che più ho apprezzato in assoluto di questa storia. 
Inutile dire che li ho shippati un sacco. 
Che dire, se questo è solo un prologo io non vedo l'ora di leggere altre one-shot su loro due. Spero tu possa trovare il tempo e l'ispirazione per scrivere altro ^^
Alla prossima!
fumoemiele

Recensore Master
24/07/19, ore 22:26
Cap. 2:

My dear :)

Allora, eccomi qui per la SanSan che non vedevo l’ora di leggere, ero curiosissima di sapere come sarebbe proseguita la situazione e, in realtà, sono stata piacevolmente sorpresa da questo cambio di scena.
In questo capitolo la caratterizzazione di Sandor si è superata, è 100% lui ed ho amato ogni singolo dettaglio, dal fatto che si sporchi il mento nella foga di urlare ad ogni parola che rivolge a Sansa! É perfetto, sotto ogni punto di vista, ancor meglio (non lo credevo possibile) del capitolo precedente. Sia che si parli di introspezione che siano invece i dialoghi, è semplicemente perfetto.
Il suo discorso per convincere Sansa ad andarsene è tra l’affettuoso e il disperato e l’ho adorato tantissimo, su una nota molto diversa rispetto alle accuse precedenti o a come usava il termine "uccellino" in modo anche un po' denigratorio. É meraviglioso perché si vede tutta la protezione che Sandor vuole dare a Sansa nonostante parte del suo corpo abbia invece istinti contrari, ben più violenti. Sono istinti che riesce a superare e gestire alla fine, nonostante quel suo modo di amare sia ancora molto brusco, fatto di verbi rudi e possessivi come “divorare”, ma adatto ad un pg come Sandor e in piacevole contrasto con Sansa, che appare invece delicata nell'aspetto, ma nelle parole della quale si intravede già il lupo che diventerà (ad esempio quando gli dice di non parlarle così o dichiara che non le farà del male, una certezza che “cantilena” ma che allo stesso tempo palesemente è distruttiva per Sandor).
Ma quello che è certo è che lui non le farebbe mai del male nonostante tutto, nonostante le parole durissime che le rivolge e nonostante le immagini che la sua mente gli riversa addosso, immagini in cui la possiede voracemente. Non forzandola, però, ed è una cosa che ho amato perché oltre ovviamente a renderli più bilanciati, è una cosa che ad Approdo pochi sarebbero disposti a fare. Sandor conosce bene la sofferenza fisica e anche la facilità del costringere una cosina delicata come Sansa al proprio volere, ma non le farebbe mai del male — ed è una cosa che lo manda in crisi e se lo chiede, in cosa l’ha trasformato, perché improvvisamente “Averti non mi basta se non sei anche tu a volerlo.

La frustrazione che questo nuovo sentimento genera in Sandor, facendolo letteralmente cadere ai piedi di una “ragazzina che frigna”, che gioca ancora con le bambole, e costringendolo a fare cose stupide (tipo cercarla quando l’istinto gli direbbe di salvarsi dal fuoco) sono tutte cose che ti colpiscono letteralmente in faccia come uno schiaffo, emotivamente fortissime ed accompagnate da uno stile come sempre impeccabile. Gli accostamenti, le immagini che utilizzi, ogni parola calibrata per essere calzante nella situazione, tutto è sempre perfetto e sembra di guardare un grande quadro piuttosto che leggere una fanfiction tanto sono vivide le parole che scegli.
Davvero, io amo alla follia questo tuo modo di scrivere, è completamente diverso ed originale rispetto a qualsiasi cosa io abbia trovato in passato.


Adoro anche i momenti di debolezza di Sandor, sparpagliati qua e là e ugualmente incredibilmente importanti.
Un oggetto fortemente evocativo è la bambola (in un certo senso l’ho vista come il simbolo dell’infanzia di Sansa) che sembra giudicarlo e puntargli il dito contro. Quello che prova per Sansa si mette tacitamente al primo posto, per quanto lui stesso non lo capisca e sia confuso/frustrato/infuriato: Sansa viene prima, ancor prima la paura del fuoco che caratterizza il Mastino e del suo orrore nei confronti del ricordo di ciò che gli ha fatto il fratello, prima dell’odore della carne bruciata, che dovrebbero invece essere abbastanza per far abbandonare la battaglia ad un guerriero che non ha paura di nulla se non di quella singola cosa.
L’idea della battaglia è data benissimo, ci sono tutti e cinque i sensi coinvolti, si percepisce la confusione e l’ambiente sanguinoso. Ho apprezzato tantissimo come hai descritto la fuga del Mastino e pensavo sarebbe stata la mia parte preferita, ma in realtà anche le righe che dedichi alla corte (nulla di bello, solo persone meschine che farebbero di tutto a Sansa) sono davvero belle e soprattutto descrivono perfettamente l’ambiente di Approdo. Still forse la mia parte preferita, personalmente, rimane il monologo interiore di Sandor, quando è in crisi (e SI VEDE, si sente in ogni parola) perchè Sansa in un certo senso gli fa paura, è sua eppure avrebbe paura di ferirla: nonostante abbia molti incubi e si sia lasciato tanti fantasmi alle spalle, Sansa l'ha sconfitto.
É d'un poetico che io boh, non ho potuto non rileggerlo mille volte.

Ho amato profondamente ogni riga di questa minilong, e spero che diventi davvero solo un prologo per un futuro What If con le loro "avventure" ora che se ne sono andati da approdo. Faresti felici un sacco di lettori 😏
Chiudo facendoti un sacco di complimenti come sempre, leggerti è sempre un piacere immenso, e la mini-long si merita un posto d'onore fra i preferiti <3

Ellie

Ellie

Recensore Master
22/07/19, ore 15:31

Ciao cara <3
È davvero un piacere ritrovarti e scusami per questo immenso ritardo, ma l’estate non è certo la stagione più rilassante per le mamme ☹
Torni tra noi con un’altra bellissima storia, e io sono veramente contenta di aver letto questa tua interpretazione del rapporto tra Sandor e Sansa. Io non ho seguito molto la serie, pur restando sempre aggiornata, ma con i libri sono quasi arrivata alla fine, e Sansa è sempre stata fra i miei personaggi preferiti, fin dall’inizio: nonostante la maggior parte della gente la disprezzasse, io l’ho sempre amata intensamente. Pur non disponendo dell’immediata simpatia che un personaggio come la sorella Arya è inevitabilmente destinato a suscitare, non è tuttavia priva di coraggio, forza e determinazione: altrimenti, diciamolo, non sarebbe sopravvissuta ad Approdo del Re, dove, è bene ricordarlo, avrebbe potuto rischiare la vita per una sola parola sbagliata. Ci sono tanti tipi di coraggio al mondo, e a me è sempre sembrato che Sansa incarnasse quello che è proprio di una ragazza che non può trovare – spesso dopo dolorosissimi travagli – la forza in altri se non in se stessa. Sansa non sa impugnare una spada, ma ha carattere e intelligenza, e con il passare del tempo svilupperà entrambi – il finale della serie mi è piaciuto, se guardato in questa prospettiva. Certo, il prezzo da pagare è stato altissimo, non nascondiamoci dietro ad un dito: sarebbe forse stato meglio per lei se fosse rimasta un po’ più ingenua e un po’ meno scaltra, e non aver subito però tutto il male che gli è capitato.
Sandor è un personaggio grande nella sua tragicità, un essere non destinato per natura alla crudeltà ma che alla crudeltà si è dovuto affidare per sopravvivere. Rimane però qualcosa di puro in lui, qualcosa di intoccato, una corda tesa che vibra solo in presenza di Sansa. Sansa che è solo una ragazzina, poco più di una bambina in realtà e che smuove dentro di lui i più bassi istinti ma anche gli aneliti più alti. Sandor vede chiaro davanti a sé il destino della ragazza, un uccellino a cui presto verranno strappate le ali nel modo più barbaro e violento possibile. Sandor vorrebbe proteggerla, da tutto e da tutti, persino da se stesso. Quando la incontra da sola il bisogno primario e di prenderla e farla propria, senza pietà, ma poi basta un niente, un raggio di Sole che scivola sulla chioma fulgida della ragazzina e la infiamma, e allora anche il cuore del Mastino inizia a bruciare, di desiderio, di disperazione, di vergogna – d’amore?
Ho amato particolarmente la sua introspezione, il susseguirsi incessante e quasi claustrofobico dei suoi pensieri, il conflitto che lo dilania da dentro perché anche se la vuole, la vuole con tutto se stesso, allo stesso tempo morirebbe nel vederla sporcata, da chiunque.
E ora che Sansa è diventata donna, il suo tragico percorso sembra essere irrimediabilmente tracciato…
Come sempre, riemergo dalla lettura di una tua opera completamente frastornata, ma tanto tanto felice di aver l’opportunità di seguire un’autrice dal talento dirompente come il tuo <3
A prestissimo per la seconda parte!
Un bacione e tanti, tanti complimenti :*

padme

Recensore Master
21/07/19, ore 22:40
Cap. 2:

Anche in questa seconda parte mi è piaciuto molto come hai reso i pensieri di Sandor. Figurati che sono andata a ricercarmi qualche scena in cui lui e Sansa si incontrano, nelle prime puntate di GoT.
Ho trovato un po' pesante l'uso del termine "bambina" nel contesto: è giustissimo, ma allo stesso tempo getta un'ombra sul desiderio di Sandor che mi fa attorcigliare un po' lo stomaco... In fondo credo di essere davvero grata alla serie TV per aver alzato le età dei personaggi.
Hai fatto un ottimo lavoro di introspezione con questo personaggio, mettendo a nudo il suo dolore, il desiderio quasi ossessivo per Sansa, la brutalità che è l'unico linguaggio che conosce, che perde di fronte all'innocenza di lei.
Il mondo di Sandor che va in pezzi per una ragazzina... è un'immagine bella e dolorosa considerando che, in fondo, lui non è uno dei "cattivi".

Ti segnalo alcune cosette:
"fargli compiere delle decisioni inaspettate" -> non so se si dica anche "compiere delle decisioni", ma non mi suona rispetto a "prendere delle decisioni";

"si era consumata su stessa" -> mi sa che manca un "se";

"Gli aveva infilato la testa su dei ceppi accessi" -> infilare la testa sui ceppi mi sa di testa decapitata infilzata su una picca. Credo che starebbe meglio "tra i ceppi" oppure "premuto la testa sui ceppi";

"Gli occhi erano un azzurro liquido strano" -> qui mi sa che manca un "di": "di un azzurro".

A presto. ^^ (E se decidi di scrivere un seguito di questa storia, batti un colpo!)

 

Recensore Master
21/07/19, ore 12:22
Cap. 2:

Anche questa seconda parte della tua storia è stata intensa e vibrante e mi ha personalmente trasportata nella mente persa del Mastino. Il terrore della battaglia gli ha fatto decidere di fuggire lontano da tutte quelle grida, da tutto quel sangue che tanta parte ha avuto nella sua vita, e soprattutto da tutto quel fuoco. Lui vuole andarsene non per codardia, non ha paura di combattere ma la battaglia che deve vincere è contro se stesso e quel fuoco che lo perseguita da quando suo fratello Gregor gli ha bruciato il volto per puro divertimento senza mai pentirsene e costringendolo alla vita che conosciamo. Ma nonostante questi pensieri non è riuscito ad allontanarsi dalla Fortezza rossa, è arrivato chissà come nelle stanze vuote ad attendere che Sansa rientrasse. Nel periodo in cui è rimasto al buio nella stanza, solo le voci infervorate della battaglia e i lampi che coloravano il cielo sono stati la sua sola compagnia insieme alle sue riflessioni su Sansa. Come aveva fatto una bambina come lei a ridurre un uomo come lui in questa maniera, con un pensiero fisso che era solo rivolto a lei, perché la voleva ma al contempo voleva anche che la situazione si ribaltasse, che anche Sansa lo cercasse e lo volesse al pari suo. Ma Sansa sembra vivere in un’altra dimensione: raccoglie la sua bambola che sembra poterle assicurare quel conforto di cui ha disperato bisogno poiché si sente tradita e quando sente la voce del Mastino gli butta in faccia il suo odio per essere stato lui a tradirla. A quella accusa monta nella sua mente il pensiero di averla a qualunque costo non gli importava più quale sarebbe stato il prezzo da pagare, almeno così avrebbe quietato quei fantasmi che nella sua testa continuavano a spronarlo ad agire per possederla così da avere in futuro un ricordo da rammentare e pensare che fosse solo suo. Ecco voleva che Sansa fosse solo sua e di nessun altro: quella ragazzina era diventata un autentico pericolo per lui, perché per lei sarebbe stato disposto a fare qualsiasi cosa. Ma l’unica cosa che lui sapeva che non le avrebbe mai fatto era del male e così in tutto questo turbinio di sensazioni forti decide per entrambi che sarebbero scappati da Approdo del re e dalle grinfie di coloro che avevano posato gli occhi su Sansa, l’avrebbe ricondotta dove avrebbe voluto, anche a casa sua, l’avrebbe fatto per proteggerla e l’avrebbe fatto perché l’amava profondamente di un sentimento per lui inspiegabile ed insondabile ma al quale non riusciva più a sfuggire. L’unica speranza che gli restava era che anche lei cominciasse a guardarlo con altri occhi, non pieni di disprezzo e non pieni di paura. E ciò che accade alla fine ci lascia ben presagire che le cose per loro due potranno rasserenarsi almeno un poco; nel frattempo lui avrebbe aspettato che ciò accadesse per tutto il tempo necessario, ora che anche lei gli aveva risposto affermativamente all’idea di fuggire e come in un sogno aveva sfiorato le dita della mano di Sandor anche lui poteva sperare in una evoluzione del loro rapporto. Davvero un bellissimo prologo, come hai scritto tu stessa nelle note finali al tuo racconto, con una notevole introspezione soprattutto incentrata su di un personaggio complesso come il Mastino che hai saputo con le tue sapienti parole farlo percepire vicino al lettore. Spero che continuerai a scrivere il seguito di questa avvincente e coinvolgente one shot che potrà essere molto pregnante avendo due personaggi di peso di cui scandagliare gli animi. Resto pertanto in attesa del possibile seguito e mentre mi complimento con te ti saluto caramente. A presto!

Recensore Master
20/07/19, ore 16:45

Gentile Autrice, stavo aspettando che tu completassi il tuo racconto per poterti lasciare un commento a questo tuo intenso scritto. Ho apprezzato tantissimo il lessico utilizzato per farci percepire in pieno il tormento di Sandor che vede Sansa come un miraggio, inavvicinabile ed inarrivabile. Sandor è un personaggio complesso che ho sempre amato nella serie tv, non avendo io ancora letto i libri di Martin, per cui non ho idea come lo scrittore lo abbia descritto. Un uomo che aveva molto da dire e al quale è stata riservata solo una piccola parte dell’intera saga: il dolore provato da bambino ad opera di quel fratello tanto odiato, lo hanno segnato indelebilmente, ed i segni li porta incisi non solo sul suo volto sfigurato bensì nelle recondite profondità del suo animo. Da allora non è più riuscito ad amare e a percepire da altri l’amore, di cui sentiva però l’esigenza nonostante il suo comportamento sempre rude e scostante al limite della perenne maleducazione. Uno spiraglio gli è giunto con l’arrivo ad Approdo del re di Sansa, una bambolina dai rossi capelli fiammeggianti che lo ha irretito, pur senza fare alcunché, nella sua rete. Da quel momento lui non ha più avuto pace: i pensieri erano costantemente rivolti a lei, senza però poterle parlare, se non per questioni di servizio, senza potersi approcciare con lei in modo da poterla conoscere e farsi conoscere. E’ diventata nel breve lasso di tempo trascorso alla Fortezza rossa il suo tormento. Vederla e non poterla avere, sentire, toccare, baciare. Ha provato ad annegare il suo desiderio nel suo compagno di vita, il vino, e a trastullarsi insieme ad altre donne, ma il pensiero circolare tornava sempre e solo al suo uccelletto dalle ali strappate, poiché aveva dovuto, suo malgrado, assistere alle costanti angherie alle quali veniva sottoposta ora da Jeoffrey ora da Cersei, ed era rimasto incantato dal suo non volersi piegare, a continuare a cantare e a cinguettare come se ciò che subiva lo stessero facendo ad altri e non a lei. Il pensiero che è diventato angoscia gli fa venire in mente mille modi in cui vorrebbe possedere il suo corpo e la sua anima salvo poi tornare in sé e guardarla come veramente è, una bambina a cui serve protezione e che quella stessa protezione gliela vuole donare solo lui. Veramente uno scritto come già detto all’inizio molto intenso, usando una buona proprietà di linguaggio unendo in certi passaggi prosa e poesia che si confondono e si rincorrono piacevolmente pur esprimendo concetti decisi. Molto azzeccato il titolo del capitolo con i versi immortali di Catullo.Vado a leggere la seconda parte con curiosità. Un caro saluto.

Recensore Veterano
20/07/19, ore 12:12
Cap. 2:

Eccomi, finalmente.

Sandor mi ha commossa molto, lui col suo bisogno di provare qualcosa di puro e di essere ricambiato, o anche soltanto guardato.
Sandor e Sansa sono due personaggi completamente agli antipodi, eppure in qualche modo simili, spezzati entrambi dall'efferatezza della vita.
Questo li rende forse tra i migliori personaggi scritti da Martin, e tu hai saputo render loro giustizia, caratterizzandoli con cura, senisibilità, credibilità.
Il tuo stile, poi, è ciò che forse apprezzo più di tutto: riesci a modulare la tua prosa sinuosa sui pensieri di Sandor, rendendolo umano, convincente, bruto anche, senza però perdere mai la delicatezza della tua scrittura.
Sono stati soltanto due capitoli, ma li ho trovati corposi, sfiancanti, carichi di tormento.
Spero regalerai un prosieguo a questo fortunato prologo.

Un abbraccio,
W.

Recensore Veterano
19/07/19, ore 20:23
Cap. 2:

Beh se questo è solo il prologo...non vedo l'ora di leggere il resto! ma davvero lo scriverai? ti prego di farmelo sapere perchè voglio seguire la storia!
Questo capitolo mi ha proprio commosso: Sandor non ha paura di nulla perchè tutto il peggio che una persona può passare gli è già capitato. Lui nella sua vita ha conosciuto quasi solo il male: suo fratello lo ha bruciato vivo, nessuno lo ha difeso nonostante fosse solo un bambino...la gente lo ha sempre schifato per il suo viso considerandolo un mostor e lui alla fine fine sembra proprio aver aderito a questa immagine che gli altri volevano appiopparli a forza. Per lungo tempo ha dimenticato la sua umanità trovando riscatto solo nella battaglia, dove- a mio avviso- si prende una specie di rivincita: non era riuscito a difendersi quando era piccolo e debole, ora riesce a colpire per primo e a difendersi da solo. 
L'unica sua debolezza sono il fuoco e le fiamme, per ovvi motivi.
e infatti...anche Sansa, con i suoi capelli rossi e la forza dell'innocenza, a suo modo può considerarsi una fiamma...una fiamma che lo sta corrodendo lentamente, smpre con il pensiero fisso a lei, facendogli desiderare il suo amore, il suo desiderio, che lei l'accetti così come è e mgari riesca pure a toccargli la faccia. Giuro che se non sono scoppiata in lacrime è un miracolo....Sansa sta piano piano facendo riemergere quell'umanità che lui credeva di non avere più e a cui probabilmente deve riabituarsi.
Giuro che se non scrivi anche il resto dopo tutte le aspettative che mi hai creato mi arrabbio! XD

Complimenti e alla prossima! (speriamo...)

Recensore Master
19/07/19, ore 17:46
Cap. 2:

Tesoro **
Mi è piaciuta, mi è piaciuta tanto. E sapere che questo non è altro che il "prologo" per qualcosa di più grande mi rende molto felice. Come mi pare averti già scritto, si vede che ami questi due personaggi visceralmente, è una cosa che si nota subito quando si legge. Anche qui l'introspezione di Sandor è splendida, già dall'inizio, quando ci ricordi che lui non ha paura di niente, a parte del fuoco. E se fosse Sansa il fuoco che lo terrorizza ma che allo stesso tempo desidera? Questo è un parallelismo che mi è venuto ora, ma mi piace pensarci. Sandor si contraddice continuamente nel corso di questa storia, e la cosa mi piace un sacco. Da un lato non fa che ripetersi che Sansa è niente più che una bambina e la maledice. E la maledice proprio perché brucia di desiderio. Vuole proteggerla e scommetto che non sopporterebbe di non poterlo fare. I suoi pensieri mi sono sembrati estremamente in linea con il personaggio, ma anche Sansa, che qui sembra quasi una figura angelica e delicata (e un po' in realtà lo è). Quando Sandor ha dichiarato che se la sarebbe portata via con sé ho esultato. Nei modi è brusco, ma i suoi intenti sono chiari, così come il desiderio, espresso con tanto ardore quanto tenerezza.Tra l'altro Sandor mi ha molto intenerito quando pensa di volere Sansa e di desiderare che anche lei lo voglia, lo guardi. Perchè sono diametralmente opposti in tutti e forse pensa di non meritarla, ma non è così T_T
Tesoro sono stata molto felice di leggere questa storia. So quando tempo ci hai messo, quindi vederla qui completa una soddisfazione. Non vedo l'ora di leggere le altre tue meraviglie, a presto <3

Nao

Recensore Veterano
18/07/19, ore 17:33

Ciao, finalmente arrivo per lo scambio del Giardino! 
È la prima volta che leggo qualcosa di tuo e sono ben felice di aver accettato lo scambio perché questo primo capitolo è assolutamente spettacolare. 
Sansa e Sandor sono una mia debolezza: li ho sempre shippati a morte nella serie (dei libri lessi qualche capitolo ma non mi hanno mai attirato particolarmente, lo ammetto), ma non ho mai avuto il coraggio né di scrivere né di leggere di loro. Un triste pregiudizio, dal momento che poi esistono autori e autrici di fan fiction che, come te, riescono a rendere loro onore perfettamente. 
Mi rendo conto che un personaggio come Sandor non deve essere assolutamente facile da gestire, nonostante io sia la prima ad amare follemente quei personaggi che, come lui, ricadono in un’area non solo grigia, ma direi proprio grigioscura: Sandor è un violento, una macchina da guerra che uccide indistintamente adulti e bambini a seconda di chi gli ordina Joffrey, abituato a prendersi qualsiasi cosa con la violenza e appagare i propri bisogni in maniera rude se non addirittura brutale. Ma è anche un uomo con una certa coscienza, con un briciolo di desiderio di redenzione nascosto dentro di sé, una fiammella forse risvegliata proprio da Sansa Per questo l’introspezione da te a lui data è fenomenale: adoro i suoi pensieri tormentati che incombono per tutto il capitolo: il sentimento che si rende conto, a poco a poco, di provare per Sansa confonde un grosso mastino come lui, abituato a mordere la vita e le donne, e al tempo stesso lo spaventa. E’ spaventato da quello che sa potrebbe fare a Sansa, un’idea che la sua abitudine e la sua natura hanno accarezzato. Il fatto che si sia slanciato in un bacio casto, da vero cavaliere, distruggono tutte le sue convinzioni di essere “un vero uomo”. Quasi potrebbero essere pensieri sciocchi, invece sono assolutamente credibili quando si parla di un contesto come quello di GOT e un personaggio come Sandor Clegane. 
La Sansa che ci presenti attraverso i suoi occhi mi ha fatta sorridere perché è la Sansa a cavallo tra un’ingenuità perduta dopo la morte di Ned ma che ancora è acerba e che non può fare altro che abbassare il capo, intrappolata a King’s Landing. Che è anche un po’ il momento in cui penso a tutti sia partita la SanSan perché è palese il desiderio di protezione che Sandor prova nei confronti di quell’uccelletto, una ragazzina che è completamente il contrario di lei: pura, innocente, sognatrice. La descrizione del bacio che tanto tormenta i pensieri del Mastino è stupenda: ogni dettaglio, come la mano di Sansa sul petto di Sandor, esprime una delicatezza e un sentimentalismo degno delle ballate sui cavalieri che Sansa ha sempre tanto amato e che la facevano fantasticare. Insomma, UNA GIOIA PER QUESTA MIA FIGLIOLETTA! 
E che dire della scena finale? Mi hai messo addosso un’ansia incredibile, con le descrizioni del sangue, così vivide nonostante si stia parlando dal punto di vista di un uomo ubriaco, e il coltello che Sansa brandisce. 
Mi fermo qui perché c’è bisogno di un altro capitolo e il mio cuore già sta per avere un mancamento, ma in senso buono perché questo capitolo mi ha proprio colpito, con il tuo stile perfettamente coerente con le atmosfere di GOT. 
Un bacione, quindi, alla prossima e felice di averti letto! 

Lion.

Recensore Master
17/07/19, ore 23:23

My dear, non hai idea di quanto sia contenta di essere tornata a leggere qualcosa di tuo.
I mesi d’incubazione di questa mini-mini-long devono proprio essere serviti, perchè quello che leggo è un piccolo capolavoro. 
La SanSan mi piace moltissimo come coppia, anche se la conosco nel fanon perchè nella Serie non mi fa impazzire e non ho ancora letto i libri, e direi che in questo primo capitolo ne dai un’immagine bella, completa ed affascinante. 
Sandor è estremamente IC, mi piace moltissimo come il suo tono rude e volgare (quella reiterazione di fottuto ad esempio, o i termini più bruschi come scopare e i riferimenti al sangue e all’assassinio) si sposi invece con i termini delicati usati per Sansa (bambina, uccellino), il tutto unendosi poi al tuo stile che è sempre molto aulico e poetico. Nulla stona, tutto collabora per creare un primo capitolo che non solo è estremamente piacevole da leggere, ma che apre anche una finestra molto, MOLTO accurata sull’IC di Sandor.

Credo che la scena con la prostituta sia 10/10 Sandor, tra i grugniti in risposta e il fatto che la scosti con crescente violenza. Che comunque lui me lo vedo molto a “fissarsi” su qualcosa fino a rifiutare tutto il resto, soprattutto se alla purezza di Sansa, un uccellino in trappola che canta al comando di King’s Landing, si contrappone l’abilità di una donna qualsiasi, una di quelle che avrebbe usato e buttato via in un altro momento.
Ecco, a questo proposito ho adorato il contrasto che disegni tra il Sandor che vuole e desidera Sansa con un’intensità assoluta e quello che invece le donne le usa per la propria soddisfazione: l’ho amato anche perchè ci ricorda la natura del Mastino, che non è esattamente immacolata. Tutto ciò che è collegato a Sansa rimane puro: avrebbe potuto “farle di tutto, qualsiasi cosa inimmaginabile e impronunciabile”, e tutti i pensieri animaleschi che formula con una violenza/impulsività estremamente IC, ma Sansa è una bambina, è ingenua e l’idea di fare quello che pensa (quello che probabilmente farebbe con chiunque altra) lo spaventa.
Ho adorato la visione che dai perchè Sansa sembra immersa in una luce innocente e allo stesso tempo irresistibile per un uomo come il Mastino: mentre leggevo sembrava letteralmente che lei fosse questa creatura che lo manda in confusione, che lo spaventa, che lo illumina, che lo risveglia e un po’ lo tormenta ma senza saperlo. 

La rappresentazione del conflitto all’interno dell’introspezione del Mastino (ad esempio tra sé stesso che “è un vero uomo” e quello che invece si sente preoccupato per una ragazzina, o tra il Mastino stesso e l’attrazione che prova per Sansa) è accompagnata ed esaltata, come sempre, da uno stile che mi ha fatto dire “cavoli, questo è talento”. Il modo in cui giochi tu con i termini e le immagini è sempre bellissimo, molto intenso, e in questo caso si adatta anche bene al POV più rude e intenso del Mastino. Ma le metafore che usi per Sansa…ti giuro, ero in estasi.

Il rosso era diventato fuoco, si era trasformato in rame, si era sciolto in vino è penso la frase più bella, l’immagine più suggestiva che io abbia letto quest’anno, ff o libri che siano.
É bellissima ed è estremamente potente, così come è trascinante l’intera scena del bacio.
Non manca la mia seconda frase preferita, “Neve e miele insieme, che assurda follia dei sensi”, un po’ per la semplicità con cui riesci a veicolare come potrebbe essere baciare Sansa per il Mastino, che si trova di fronte a questa creatura innocente ma che vorrebbe divorare, ma anche per la genialità dell’accostamento. Neve e miele, è inaspettato ma funziona, francamente lo trovo geniale a livello di stile 🙈

La scena finale…wow. Just WOW. Riesce ad essere cruda (in primis per la reazione del Mastino, ma anche per le immagini, tra cui la bellissima chiusura con gli uccelletti rossi con il collo rotto e le ali strappate) ma anche estremamente delicata e drammatica (le lacrime negli occhi di Sansa, il focus sulle sue cosce che non sono viste con lussuria ma con terrore dato il sangue che le macchia).
Dunque che dire? Non so bene come finire perchè non so se ho fatto capire esattamente quanto mi sia piaciuta questa prima parte (TANTISSIMO) e non so se sono riuscita a toccare tutti i punti che volevo, anche perchè l'intera atmosfera si sposa benissimo con il mondo creato da Martin e credo non ci sia una virgola fuori posto, nè nel contesto nè nella forma, ma mi sembra di ripetermi 🙈
Quindi chiudo facendoti i più sentiti complimenti, leggerti è sempre un piacere e motivo di imparare qualcosa di nuovo, e sperando di vedere presto il secondo capitolo. Sono contentissima che tu abbia ripreso a pubblicare, specialmente con qualcosa di così bellissimo, e scusami se mi sono persa qualcosa per strada
Un abbraccio,
Ellie

Recensore Master
16/07/19, ore 21:18

Eccomi qui per lo scambio del giardino.
L'introspezione di sandor è magnifica, davvero. Sei riuscita a scavare attraverso la sua psiche, il suo animo tormentato descrivendo ogni pensiero e gesti.
I brividi mi sono venuti verso la fine, quando scappa per andare da lei che la trova con le cosce sporche di sangue, incapace di salvarla da un destino che ha decretato anche per lei, tradendola e pentendosene un attimo dopo.
Ti dirò la SanSan non è la mia coppia preferita, ma questa storia merita davvero per l'impatto che da al lettore.
Fammi sapere quando pubblichi il capitolo successivo.
A presto
Missredlights

Recensore Veterano
16/07/19, ore 09:06

Ciao tesoro ♥
Eccomi qui a recensire questa meraviglia - perché sì, è una vera e propria meraviglia!
Come ben sai anch'io mi sono follemente innamorata di questi due quindi sono felicissima che tu abbia scritto questa minilong.
Sandor è spaventosamente IC. È lui, punto e fine della storia. Arrabbiato, cruento, sboccato... e attratto da quella ragazzina che con il suo candore lo sta facendo impazzire. E infatti in alcuni tratti, complice anche il vino, sembra pazzo, ma è proprio questo il bello! Lui la vuole e al tempo stesso la respinge, perché è spaventato da se stesso e da ciò che potrebbe farle. È in conflitto con ciò che è, o meglio con ciò che è diventato, e questo lo rende un personaggio meraviglioso, a mio parere. Bella, bella davvero questa prima parte! Il tuo stile mi ha colpita come sempre (non avevo dubbi) e non vedo l'ora di leggere anche la seconda parte - sono proprio curiosa!
Ti faccio di nuovo i miei complimenti!
Un bacio ♥
Polly

Recensore Master
15/07/19, ore 19:57

Ciao! Sono veramente contenta che tu abbia scritto questa storia e soprattutto che abbia trovato il coraggio di pubblicarla, perché è veramente bellissima e voglio dirti anche che la ritengo un vero e proprio omaggio non solo a questa ship (anch'io avrei voluto vederli insieme, è una delle mie pochissime ship Het), ma anche alla saga di Martin. Io ho sempre amato moltissimo i suoi libri e i personaggi che ha creato, però negli ultimi anni, per via del fatto che lui non ha più scritto e che invece ha preso sempre più campo la serie TV, avevo proprio perso il gusto del VERO Trono di Spade, quello originale, quello di Martin, non la serie fatta per l'audience e il fanservice (che io comunque ho smesso di guardare dopo la stagione 4). Nessuno parlava più della vera saga, e io stessa avevo finito per dimenticare com'era veramente quel mondo, com'erano veramente quei personaggi. Tu, con questa tua storia perfetta sotto ogni punto di vista, mi hai riportato alla mente tutto quello che ho sempre amato dei libri e dei personaggi, la vera atmosfera del Trono di Spade, il motivo per cui l'ho amato e seguito.
Perfetto il tuo Sandor, che si stupisce di se stesso e della sua debolezza, non riesce più a godersi una donna perché nessuna è dolce e innocente come Sansa, ma anche quando infine la bacia è il bacio di un adolescente, un bacio casto, quando un uomo come lui avrebbe potuto (e voluto) fare di lei qualsiasi cosa. Ma la tenerezza della ragazza lo vince, lui non riesce a farle alcun male e anzi le regala questo bacio che almeno per lei può sembrare il bacio romantico di un vero cavaliere, il bacio che Sansa avrà di certo sempre sognato leggendo i suoi libri d'amore. E ho amato anche la tua Sansa (che la serie TV mi ha fatto a dir poco detestare!), la sua ingenuità, il suo essere piena di sogni, il tocco delicato della sua mano sul petto del Mastino e delle sue labbra su quelle di lui, nel modo tenerissimo di accettare il suo bacio... ma solo fino a un certo punto!
Veramente, con questa ff hai fatto rivivere in me lo spirito autentico di questa saga e il piacere di leggerla, ti faccio milioni di complimenti e anche una proposta: se Martin non si decide ad andare avanti con i libri, perché non scrivi tu il finale? Sono sicura che saresti bravissima!
Ancora tanti complimenti e a presto per il capitolo conclusivo!
Abby

Recensore Master
14/07/19, ore 23:54

Sansa e Sandor hanno un loro fascino assieme, è innegabile, anche se non li ho mai propriamente shippati.
Il tuo Sandor è perfetto. Non ci sono altre parole per descriverlo: sembra di averlo davanti, di sentire la sua voce. Soprattutto nella prima parte.
Ai suoi occhi Sansa è una bambina fragile e ingenua, e senza dubbio la Sansa dei primi tempi lo era, eppure, leggendo la tua storia, in qualche modo ho pensato alla ragazzina dei romanzi più che alla ragazza della serie perché attraverso gli occhi del Mastino appare ancora più piccola.
In questa tua storia Sansa non è nemmeno un personaggio: Sandor l'ha in qualche modo idealizzata e quello a cui anela, forse, non è nemmeno lei, ma un riscatto, una pace che non ha mai conosciuto.
Il suo desiderio di lei è più mentale che fisico o, almeno, così io lo percepisco, tanto che l'immaginare di possederla fisicamente è quasi una fuga da un bisogno più intimo e spaventoso, che un uomo come Sandor non può forse capire fino in fondo perché mai ha avuto qualcosa del genere.
Oltre a questo, mi piace moltissimo il modo in cui hai raccontato la storia: diretto, d'effetto, senza fronzoli e, anzi, a tratti brutale. È uno stile che bene di adatta al personaggio e ai suoi pensieri, al suo modo di vivere e, in fondo, all'ambientazione stessa di GoT.
Alla prossima! ^^