TESORO, ECCOMI QUI.
Dunque, nonostante abbia letto – e riletto e riletto e riletto… – questa storia tante volte quante le stelle in cielo, come ben sai è sempre un'emozione indescrivibile ripartire dall'inizio e rileggere tutto.
Te l'ho detto, potrei leggere questa storia dieci volte di fila e non mi stancherei in nessun caso.
Per il momento faccio anche parte di quello 0,000(∞)1 percento di popolazione che ancora non ha visto Game of Thrones (me profana, I know), ma fidati quando ti dico che questa storia è speciale ed è bella dall'inizio alla fine, perché sono riuscita a comprendere quanto accaduto pur non avendo ancora visto la Serie TV.
Sono entrata in empatia con Sandor, ho visto Sansa attraverso i suoi occhi e sono entrata in empatia anche con lei; ho sofferto con loro, mi sono emozionata in tanti di quei punti che se te li elenco tutti finirò sicuramente domani mattina.
Ho amato l'introspezione di Sandor, la quale domina l'intera storia ed è un personaggio che apprezzo così tanto che sono sicura appena lo vedrò nella Serie me ne innamorerò.
Sandor è realista, sa come è fatto il mondo, lo conosce in ogni sua più macabra e sudicia sfaccettatura ed è conscio del fatto che un'anima pura come quella di Sansa non avrà vita facile, anzi, necessita di protezione.
Eppure, al contempo, Sandor sogna anche, e sono proprio i suoi desideri dettati dal cuore a confonderlo e a mandarlo in bestia; lui, che è sempre stato abituato alla violenza, a prendersi ciò che vuole con la forza e a sfogare le proprie pulsioni nei bordelli, quando pensa a Sansa si sente diviso tra l'amore romantico, il venerarla come la creatura più bella e pura presente sulla faccia della Terra (e lo è, Sansa lo è per davvero), e il volerla fare sua in un attimo, provando quel piacere carnale che solo lei saprebbe offrirgli.
Il fatto è che, secondo me, Sandor nutre per Sansa sia un amore platonico che un vero e proprio desiderio carnale.
Sansa è, per lui, la causa del suo bene e la sua dannazione più grande; trovo tutto ciò davvero tanto intenso, non so in che altro modo potrei descriverlo, davvero.
Inoltre, Sandor è sconvolto interiormente proprio perché non avrebbe mai e poi mai pensato che una sola persona – un uccelletto indifeso come Sansa, per di più – potesse sconvolgergli così tanto l'esistenza.
Lui, che è sempre stato devoto alla forza bruta, alle maniere forti, ai combattimenti e a macchiarsi le mani e i vestiti di sangue, ora si trova quasi inerme dinanzi ad una giovane ragazza come Sansa.
(Quasi mi viene in mente la farfalla che si posa sul muso del leone e questi che non batte ciglio, bensì la lascia fare, ma i miei headcanon sulla OTP lasciamoli da parte, che altrimenti mi perdo, lol).
Ad ogni modo, se c'è una cosa che mi ha fatto apprezzare a livelli esponenziali questa storia è sì il suo contenuto, ma anche il modo in cui è stato scritto, perché anche da questo punto di vista continui ad essere una sorpresa sempre, ogni volta.
Migliori a vista d'occhio storia dopo storia e posso dirti, in tutta onestà, che con questa mini long hai raggiunto un livello di fluidità estremamente invidiabile, in quanto ritengo sia assai difficile esprimere al meglio tutti i torbidi pensieri di Sandor senza mai perdere il filo del discorso.
Questo denota anche, a mio avviso, la grande conoscenza che possiedi del personaggio.
Insomma, mi hai fatto battere forte – fortissimo – il cuore per l'ennesima volta ed ho adorato tutto ciò.
Complimenti anche per come tu sia riuscita a mantenere la poeticità del tuo stile nonostante il carattere forte di Sandor, il quale spesso e volentieri si esprime con un linguaggio rude e molto diretto.
Già non vedo l'ora di (ri)leggere la seconda parte – a mio parere puoi aggiornare quando meglio credi, il giorno in cui lo farai io farò festa.
Tantissimi complimenti, tesoro, e alla prossima!
Harriet; |