Recensioni per
Il Lupo di Hudach
di Old Fashioned

Questa storia ha ottenuto 68 recensioni.
Positive : 68
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
24/10/19, ore 08:28
Cap. 5:

Mamma mia,Siwald che brutta fine che ha fatto.... adesso mi sto immaginando ciò che deve aver passato...sono certa che ha sfidato quegli schifosi fino all'ultimo. Voleva solo riconquistare la fiducia del suo innamorato...che angoscia!Quei demoni devono morire tutti. Un capitolo tremendo,mi ha fatto piangere.
(Recensione modificata il 24/10/2019 - 01:02 pm)

Recensore Master
14/10/19, ore 22:18
Cap. 4:

Rieccomi^^
Un capitolo bello denso, sul quale ci sarebbero da dire molte cose (e puntualmente non so da dove cominciare).
Partiamo dal fondo: mi è piaciuto molto il discorso tra Gabheld e Siwald.
Il maresciallo, oltre a cogliere nel segno con le sue parole, fa esattamente quello che dovrebbe fare un veterano con un soldato più giovane: dare consigli sensati e cercare di riportarlo sulla retta via. Dovrei fare finta di nulla ed evitare di sbilanciarmi troppo, ma secondo me Rowden ci ha visto bene anche stavolta.
Per la gente che sta asserragliata entro le mura della città solo disprezzo, unica eccezione Branne e i suoi cavalieri. (Non sono razzista ma... gli S'kimser meritano di essere sterminati dal primo all'ultimo^^)
Vedremo adesso cosa deciderà di fare Siwald per riconquistare la stima del suo mentore...
Al prossimo capitolo!^^

Recensore Master
14/10/19, ore 17:40
Cap. 3:

Ciao^^
È sempre bello trovare delle scene di battaglia così avvincenti e ben descritte, tanto da avere quasi l'impressione di assistere in prima persona. Ogni passaggio è seguito nel dettaglio, grazie anche all'alternarsi dei punti di vista, e nulla è lasciato al caso.
Riguardo alla faccenda di Siwald, come sempre ritorna l'annoso conflitto: fare ciò che si ritiene giusto oppure obbedire agli ordini? Mi verrebbe da dire che Siwald ha fatto la cosa giusta, con intenzioni più che lodevoli (sai già quanto odio gli S'kimser), ma l'ha fatta nel modo sbagliato e senza tener conto della situazione operativa. E giustamente, se in un contesto militare c'è anche solo un 49% di giusto e un 51% di sbagliato, date le conseguenze che il gesto ha avuto, non ci si può passare sopra.
E qui devo dire che ho apprezzato il fatto che non si sia messo a frignare facendo la vittima, ma che abbia accettato la punizione senza fare storie. Testacaldaggine a parte, almeno ha mantenuto intatta la propria dignità, e questo è un gran punto a suo favore.
Ma ora la smetto di divagare e ti rinnovo i complimenti.
A tra poco col prossimo capitolo!^^
(Recensione modificata il 14/10/2019 - 05:42 pm)
(Recensione modificata il 14/10/2019 - 05:43 pm)

Recensore Master
12/10/19, ore 17:59
Cap. 4:

Il castigo di SIwald temo che non servirà a farlo rientrare nei ranghi; ora più che mai ha disperatamente bisogno di dimostrare a Ehrenold che non ha sbagliato a sceglierlo e dalle ultime battute si capisce che ha già cominciato a elaborare un piano.
Quanto sarà fattibile e soprattutto pericoloso temo che lo scopriremo presto e anche il Generale u.u'
Nella città assediata intanto le forze in campo si confrontano e tutti hanno idee differenti su come portare avanti l'assedio, ma il capo dei cavalieri di Keldar è l'unico ad aver capito come andranno davvero le cose e nessuno, nemmeno i suoi sono disposti a credergli e ad approvare la negoziazione di una resa.
Meno di tutti gli S'kimser, il cui unico interesse è procurarsi nuove vittime per la loro dea.
Se fossi nel Governatore dormirei con un occhio chiuso e uno aperto, perché tenersi in casa soggetti simili è come viaggiare seduti su una bomba pronta ad esplodere!

Recensore Master
11/10/19, ore 18:03
Cap. 4:

Ave OF, assistiamo alla punizione di S. Dura ma efficace. Il Lupo della storia, ovvero Ehrenold deve gestire una grande compagine di soldati durante la campagna militare e non può permettersi favoritismi o lasciar correre, quindi ecco la punizione e la perdita di grado. Peraltro, S., che si conferma il solito cavallo selvaggio, ha agito come da prassi sua propria di impulso, in base ai suoi agiti personali, facendo perire molti compagni rispetto a quanti salvati, dato che non ha rispettato le consegne.
Poi eccoci dentro la città cinta d’assedio, i guerrieri sanno a cosa andranno incontro, il (mal)governatore nemmeno vuol negoziare la resa, certo che andrà tutto bene, comunque questi cavalieri dell’Amlinntal periranno con onore.. il loro maestro B. è un personaggio di rilievo, ben costruiti i dialoghi che ce lo mostrano facendolo conoscere e apprezzare, come pure Rowden.
E nulla, le ultime righe del capitolo lasciano presagire una nuova alzata d’ingegno di S.. della serie, sbagliare è umano, perseverare è ..
A la prochaine JQ

Recensore Master
10/10/19, ore 16:58
Cap. 4:

Dunque, l'assedio procede. E noto con piacere, ancora una volta, che i coglioni abbondano da entrambe le parti, e non solo tra i soldati. Il governatore della città è talmente sicuro delle proprie risorse da non considerare neanche per un istante la via più ragionevole (su questo sono d'accordo col gran maestro. Quelli di Kjarr non sono soldati normali, e data l'impossibilità di batterli è meglio arrendersi), dando sempre più corda ai mercenari seguaci di Sikkar. Bene, vedremo se cambierà idea quando si ritroverà una spada su per il culo.

Sul fronte di Kjarr, abbiamo Siwald che riceve la sua giusta punizione (e non sai quanto ho goduto). Il giovane pirlotto viene degradato e mandato a pulire le latrine...in senso metaforico, s'intende. Ma viene punito comunque. E se in un primo momento sembra che abbia capito il suo errore (tanto che in un primo momento ho gridato al miracolo), le ultime righe del capitolo mi fanno pensare che il giovanotto abbia in mente qualcosa di nefasto. Qualcosa che potrebbe anche portare alla sua morte. E già mi immagino le urla e le imprecazioni del povero Ehrenold.

Al prossimo capitolo!

Recensore Master
10/10/19, ore 16:07
Cap. 4:

Per me Ehrenold è un figo pazzesco. Anche se rimarrebbe inorridito dal mio commento muliebre, lo ritengo molto sexy, soprattutto quando la sua faccia impassibile o imperscrutabile non corrisponde affatto a ciò che sta pensando o provando.
Tu sei stato fenomenale a farci entrare nei suoi pensieri, soprattutto quando assiste alla pesante ma necessaria punizione di Siwald.
D'altronde i patti sono molto chiari, chi sbaglia paga (con gli interessi in questo caso).
Certo che 100 frustate sono un discreto numero di colpi, mi chiedo che cosa sia rimasto del povero, ribelle (ora ex) capitano. Spero riesca a chiarirsi con il sovraintendente, dato che pare infine aver compreso la questione.
Branne mi fa pena: aver a che fare con degli idioti non deve essere facile. Devo ancora decidere se è più un povero scemo Litas, peraltro arrogante, o lo sono gli S'kimser, che pensano solo a ubriacare la loro dea Terribile. Ma non è detto che il sangue debba sempre essere quello degli altri, alla fine. ^^
Lupo di Hudach mi piace, un soprannome adatto a Ehrenold direi. Felice di averne scoperto l'origine.
Ora, con gli ultimi pensieri di Siwald, sono pronta al peggio.
A presto! :)

Recensore Master
10/10/19, ore 15:36
Cap. 4:

😱
E la maxxxna😱 oppure - come direbbero a Kjarr - Per la Sacra Spada-
Ehrenold: -questo non dovevi farlo, capo🌋 hai ricominciato a definire la tua storia un mappazzone🌋 leggere il tuo andiamo avanti con i mappazzoni messo proprio ad inizio capitolo-
Siwald: -ma ammettilo, oldy-
Rowden: -ma che razza di soprannome è oldy -.- ooooiiiiiiiiiiiiiiiiii-
facepalm del ragazzo
Siwald: -ok, ok, ok -.- ammettilo, old, te sei più cavallo selvaggio di me😇 cos'è, devono ricominciare a minacciare la tua persona a suon di Ti facciamo passare per le armi, per farti smettere di dare del mappazzone alle tue storie-
Ehrenold: -ma quale passarlo per le armi😇 mo' gli appioppo cento frustate - le tue - e vedrete come non lo dirà più-
Rowden: -e te credo, Ehr; dopo un trattamento del genere/simile sarà già un miracolo se riuscirà ancora a parlare-
Ehrenold: -adesso ti ammazzo, Row-
Rowden: -EEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE😱
epic facepalm dei presenti
Ciao👋
Cominciamo il capitolo con-
parte la punizione di Siwald
-d-dicevamo; cominciamo il capitolo con-
Siwald: -aaaaaaaaaauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuhhhhhh-
-aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaiuto😱 seguito da un Ma poxxxccia la miseriaccia😱 seguito da un E la maxxxna seguito da @_@...
Miseriaccia, capo; il semplice punire il soldato con la cella d'isolamento no, ché a Kjarr si danno alle frustate-
Siwald: -sgancia 'o ghiaccio, capo, ed anche l'antitetanica già che ci sei :|
aaaaaaaaaaaaaiuto
Ok che il giovanotto ha commesso un errore fatale, ma ahia😭 'a scemo *guarda male Ehrenold* ma che caXXo di regole avete aqui a Kjarr -.- non potevi punire Siwald in maniera alternativa; per esempio-
partono degli esempi pratici
-potevi condannarlo a mettere completamente a lucido il Campo Dodici fino a farlo brillare
-facevi fare al ragazzo tutto il Campo Dodici almeno una decina di volte di fila senza fermarsi un secondo
-mettevi Siwald a fare il casalingo disperato - alias/aka lo spazzino - per l'intera guarnigione
fine degli esempi pratici
-almeno gli risparmiavi le frustate, minkia/eccheccaXXo-
Rowden: -a volte mi chiedo se il nostro Ehr non sia solamente un povero sadico e/o un povero pazzo-
Ehrenold: -whaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaat-
Io: -te sta' zitto, pazzoide; altrimenti te ne rifilerò almeno mille, di frustate, e non sulla tua schiena-
Ehrenold: -e dove vorresti piazzarle, summer, sentiamo-
Io: -mai sui tuoi bei gioiellini, ovviamente-
Ehrenold: -....................................
il Sovrintendente si para sotto la cintura
Ed ecco come hai spedito il povero Ero una volta capitano mo' degradato al soldatino in un'improvvisata infermeria-
Siwald: -ahi ahi ahi aaaaaahiiiiiii; ma che male, caXXo, aaaaaaaaaaaaahi😭 guarda che mi hai distrutto la schiena, cribbio-
Irtach: -lamentati con Ehrenold-
Siwald: -ma se mi hai frustato te-
Irtach: -'a Siw; se il sottoscritto non avesse ubbidito agli ordini, adesso i frustati - e degradati - sarebbero due😇 scusa tanto, amico, se ho voluto salvarmi il XXXX😇
Siwald alza gli occhi al cielo
Così grave, in effetti, che non avrebbe potuto lasciar correre. Non una seconda volta, perlomeno. (cit)
Guarda che potevi benissimo punire il nostro scapestrato preferito senza arrivare a frustarlo, generale -.- ma ammettilo, old; il nostro Ehr è decisamente andato fuori di melone per colpa dell'assedio-
Ehrenold: -🌋
oooooooooooooook
Nel frattempo Branne ha capito chi li sta assediando; a proposito dell'Ehrenold chi? rispondiamo con un Ehrenold sgancia 'na camomilla che ho un diavolo per capello-
Ehrenold: -da notare come un giorno sì, ed un giorno sì, summerina propone all'autore di rifilarmi la camomilla -.- senti un po', e se a me facesse schifo-
Io: -elementare, Ehr, te la bevi lo stesso😇 sempre se non vuoi passare per le armi...
epic facepalm del generale
A proposito, da quando in qua Branne e Rowden si conoscono-
Rowden: -abbiamo fatto una partitella a scacchi chissà quanti lustri fa😋 sul serio, capo, dove ci siamo conosciuti-
Branne: -ma al mercato, tesoro-
Rowden: -what-
-passando ad altro; Litas dev'essere decisamente un cretino-
poco dopo
Branne: -confermo, abbiamo un governatore decisamente cretino -.- ma non fategli sapere che ve l'ho detto, ok-
Io: -no problem😊
Branne ringrazia e se ne va
“Vado a vedere cosa riesco a strappare,” disse Rowden raddrizzandosi sulla sella. “Se sono intelligenti accetteranno quello che propongo.”
“E se non lo sono?”
Il luogotenente alzò le spalle. “Al solito: glielo faremo accettare con la forza.” (cit)
Se vi aspettate che Litas sia intelligente, ragazzi, allora alleluia-
Rowden: -O.o-
Io: -quell'uomo è un cretino, Row, un C R E T I N O; ecco cosa-
Ehrenold: -e quando mai -.- soltanto/solo idioti troviamo -.- ecco perché Kjarr fa la belva feroce, in battaglia; con le parole con ottiene mai niente😇
ehm ehm
Branne - secondo me - mi sa che avrebbe accettato la proposta del Lupo, se solo fosse stato lui quello realmente al potere-
Jayrel: -peccato solo che, qui ad Irdan, al potere ci mettano i cretini...
ooooooooooooooooook
E per finire in bellezza, qualcuno - Siwald, guarda caso - mi sa che sta progettando una fuga-
Siwald: -con guai in omaggio, capo, veeeeeeeeeeeeeeeeeero? :|
poco dopo
Il suo sguardo corse a un bastione che dalle mura nord si protendeva verso l'esterno come un gigantesco cuneo. Osservò che, per la sua stessa struttura, esso presentava almeno due angoli ciechi, non ampi ma sicuramente sufficienti a nascondere una persona. La constatazione gli suscitò un involontario sorriso: forse Ehrenold stava per ricominciare a trascorrere sonni tranquilli. (cit)
Ehrenold: Con un povero pirla/fesso in fuga -.- ma anche no, ragazzino-
Siwald: -io😇 scappare😇 nooooooooooooooooooo-
Ehrenold: -'a capo, qua ci partono i casini *indica Siwald* i suoi-
Siwald: -eccheccaXXo🌋 ma ce l'hai sempre con me🌋
i due si squadrano a vicenda
Immagino che nel prossimo capitolo qualcuno - il guarda che adesso sono un soldato semplice - si darà alla macchia, e/o proverà un'azione di guerra in solitario...
Alla prossima👋
Saluti da summer_moon
(Recensione modificata il 25/10/2019 - 04:39 am)

Nuovo recensore
10/10/19, ore 13:53
Cap. 4:

Si vabbè ma povero Siwald!Ammazzatelo già che ci siete!Fortuna che il maresciallo ha capito e che i suoi uomini sono con lui. Sono certa che ci sarebbe fra loro qualcuno più degno di Ehrenold.
Devo dire che sono sconvolta: non mi aspettavo una punizione simile. Ehrenold non ha senso della misura.
Commovente il discorso fra Rowen e Branne. Due uomini d'onore. E il mercenario è inquietante: abbiamo già capito chi vuole. E chi avrà….
(Recensione modificata il 10/10/2019 - 02:00 pm)

Recensore Master
06/10/19, ore 19:20
Cap. 3:

Carissimo bentornato :3
L'assedio a Irdan è entrato nel vivo, ma come avevano predetto gli ufficiali di maggiore esperienza, la città è un osso duro.
I cavalieri di Keldar sono la degna controparte dell'esercito di Kjarr, esperti combattenti, leali, disciplinati, con un rigido codice d'onore, peccato che siano troppo pochi e che debbano essere affiancati da quelle schegge impazzite che sono i mercenari antropofagi.
Il loro gran maestro è ferito e il suo sostituto prende una decisione sbagliata, ma non sono gli unici ad avere dei problemi, Siwald si riconferma "cavallo selvaggio" e testa calda e rompe lo schieramento per inseguire gli S'kimser, mandando a monte il piano del generale.
Il suo fine è nobile, io lo capisco e non posso che essere solidale con lui, perché sono veramente esseri orribili e meritano di sparire dalla faccia della terra, ma in battaglia tutto è subordinato al rigido rispetto degli ordini e adesso Siwald è nei guai.
E ho paura che sia solo l'inizio u.u

Recensore Master
04/10/19, ore 13:25
Cap. 3:

Nulla da fare, le descrizioni delle battaglie (che sia la stasi prima dell'attacco o il pieno dello scontro) fatte da te sono sempre le migliori! ^^ Ciò che esce dalla tua mente è davvero come un film, che cala il lettore esattamente nel luogo in cui hai scelto di ambientare la scena e inevitabilmente lo rende partecipe di tutte le sensazioni correnti.
Mi è parso di stare in sella con Ehrenold e di condividere i suoi pensieri, la sua freddezza necessaria a salvare anche le teste calde dalle azioni inconsulte, il suo spirito di esservazione.
Ho affiancato sulle mura il comandante nemico, che pare comunque una brava persona, leale se non altro, e di languire per la sua medesima ferita.
Di inorridire davanti ai mercenari coperti di sangue e di desiderare la vendetta, come Siwald.
Credo che ora, per lui, siano grossi guai, era stato avvertito. Il suo comandante gli parla con schiettezza e lo mette difronte alle sue responsabilità. L'egocentrismo non funziona quando si combatte in un gruppo, l'azione spettacolare va lasciata all'epica. Questa, invece, è la guerra.
Sono quasi commossa.
Alla prossima! :)

Recensore Master
04/10/19, ore 11:43
Cap. 1:

Prima classificata al contest "Darkest fantasy" e vincitrice del premio "Miglior personaggio"

Grammatica e stile: 10/10
( 5 grammatica + 5 stile)

Dal punto di vista della grammatica, ho riscontrato solamente alcuni refusi, che, considerando la corposità del testo, sono pochi. Come detto, li riporto per completezza, ma non sottraggo punti per essi.

Capitolo 1

”L'ospedale era stato spostato dall'improvvisata tettoia a un grande palazzo nobiliare e le barelle facevano la spola, trasportando sia il feriti di Kjarr che quelli di Tarlya.” ---> ”i feriti”.

”Siwald serrò i pugni e le mascelle, il suo sguardo si fece ancora più feroce.” ---> ”la mascella”.

Capitolo 2

”Alla testa di una pattuglia, Siwald attraversò la strada al galoppo, saltò un fosso e scomparve in una macchia di alberi, dalla quale emerse poi qualche minuto un centinaio di passi più avanti.” ---> ”dalla quale emerse qualche minuto dopo un centinaio di passi più avanti”.

“Come se io non lo sapessi, come se non l'avesi capito quando si è quasi fatto uccidere per assicurarmi la vittoria ai Giochi.” ---> ”come se non l’avessi capito”

“Lo so, generale, ma credo che quelli se ne starano ben rintanati. Con delle fortificazioni del genere, non avrebbe senso uscire in campo aperto.” ---> ”quelli se ne staranno ben rintanati”.

Capitolo 3

“ “Sia ringraziato Keldar!” esclamò uno dei cavalieri.” ---> ”esclamò uno dei Cavalieri”.

“ “Bruciamo le macchine d'assedio rimaste!” propose uno dei cavalieri.” ---> ”propose uno dei Cavalieri.

“Non avvicinatevi troppo alle mura. Dobbiamo annientare i loro cavalieri, non finire sotto il tiro delle baliste e delle frecce.” ---> ”i loro Cavalieri”-

”Scosse la testa, quindi concluse: “Pensaci, Siwald. Non sei più una recluta che si diverte provocare i superiori, sei un ufficiale a cui gli uomini guardano per avere una guida e un esempio.” “ ---> ”che si diverte a provocare”

Capitolo 4

”Avrebbe voluto piangere, avrebbe voluto gridare a Ehrenold di perdonarlo per essere stato così insensatamente stupido, ma sarebbe stato un comportamento disonorevole, che averebbe gettato più discredito sul suo amante di quanto ne avrebbe procurato a lui.” ---> ”che avrebbe gettato”.

“Forse che i nostri armigeri non lo sono? E voi cavalieri? Non vi vantate di essere i migliori combattenti dell’Amlinntal?” ---> ”e voi Cavalieri”.

“ “Colore del sangue,” approvò Ash’tai.” ---> ”Ash’tiai”. Anche in tutto il resto del paragrafo hai sempre scritto “Ash’tai” in luogo di “Ash’tiai”.

Capitolo 5

”Subito dopo sembrò riscuotersi: aggrottò le sopracciglia e ritirò la mano chiudendola a pugno. Raccolse la propria spada, se l'affibbiò la spada in cintura e uscì.” ---> ”se l’affibbiò in cintura e uscì”.

Capitolo 6

”Poteva anche accettare che i cavalieri, pur sapendo, fossero stati obbligati a sopportare in obbedienza dalla loro regola: era un soldato di Kjarr, conosceva il concetto di obbedienza e sapeva bene che non era cosa da applicarsi unicamente a ciò che risultava gradito.” ---> ”poteva anche accettare che i Cavalieri”; inoltre: ”in obbedienza alla loro regola”: data la tua padronanza della lingua italiana, non dubito che non sia un errore di reggenza, ma una semplice svista.

”Arretrò rapido verso la piazzetta da era arrivato, solo per trovarla ingombra di nuove macerie.” ---> ”da cui era arrivato”.

Dal punto di vista stilistico, non ho nulla da eccepire. Hai un modo di scrivere che privilegia la cura e l’attenzione alla forma e l’utilizzo di termini ricercati, senza però penalizzare la scorrevolezza del testo, che non risulta mai appesantito o troppo rallentato. I periodi brevi, incisivi e mai ridondanti donano alla narrazione un ritmo serrato, che ben s’addice alla vicenda bellica da te presentata. Gli aggettivi che adoperi sono variegati e pertinenti, sempre funzionali a dare un’idea ben precisa delle scene, degli eventi, dei personaggi e della loro introspezione. Hai uno stile estremamente narrativo, degno di molti romanzi di genere Fantasy e non solo, coinvolgente e mai piatto. Non ci sono cali di tono o “cadute di stile”: riesci a mantenere alta la qualità della tua penna anche in uno scritto corposo come questo. Il fatto che siano ampiamente presenti aspetti tecnici, per quanto concerne la guerra e le sue strategie, avrebbe potuto rischiare di rendere la tua storia pesante o noiosa, o di penalizzare la narrazione, ma così non è stato, e questo indubbiamente è indice di un grande talento da parte di chi scrive.
Per quanto riguarda le descrizioni, riesci sempre a crearne di vivide ed evocative: sei un maestro nella scelta e nell’accostamento di termini per creare nel lettore immagini precise, realistiche e reali. Gli ambienti, i luoghi, la quotidianità, i personaggi, tutto ha vita propria e s’intreccia armoniosamente nella tua storia. Catapulti il lettore nelle righe del tuo racconto, lo immergi nei colori e nei profumi del mercato di Kadya, o nel tanfo di fumo e sangue del campo di battaglia, tra i soldati di Kjarr. Non si fa alcuna difficoltà a immaginare gli eventi e il contesto in cui essi si svolgono, proprio grazie a questa tua capacità di catturare chi legge e di trascinarlo in questo mondo così sapientemente costruito. Una nota di merito va senza dubbio alla precisa, minuziosa e tecnica descrizione delle modalità di svolgimento di una campagna militare: non solo utilizzi termini appropriati a ciò che stai descrivendo, ma restituisci anche una ricostruzione molto realistica di ciò che era un assedio o una guerra nell’epoca medievale; è chiaro che ne hai ampia e precisa conoscenza, perché nel tuo racconto non sono presenti quei cliché da film che per nulla rispecchiano ciò che era la realtà del tempo: i soldati combattono in cotta di maglia, non in armatura completa, troppo pesante e ingombrante; l’arma preferita era la lancia, e non la spada, che veniva utilizzata solo per gli scontri ravvicinati, che si preferiva sempre evitare, per quanto possibile; gli assedi venivano portati avanti con catapulte, baliste e armi a distanza e non si tentava di certo di approcciare la città prima che le mura fossero cadute. Anche le strategie militari sono quelle tipiche del tempo, così come il modo di schierare le truppe. Ho molto apprezzato questo realismo e la ricostruzione così fedele di una guerra di stampo medievale, che senza dubbio hanno contribuito a rendere la tua storia godibile e soprattutto credibile. Altra cosa che ho molto gradito è stato come tu sia riuscito ad amalgamare questa parte più tecnica a quella narrativa, mischiandole con naturalezza e senza favorire l’una o l’altra, creando un equilibrio godibilissimo.

Caratterizzazione personaggi: 10/10

Nella tua storia è presente una torma di personaggi (in tutti i sensi), ma non per questo essi risultano poco caratterizzati o tratteggiati superficialmente, anzi: anche i personaggi più marginali, che fanno parte più del contesto che della trama, hanno una loro personalità ben precisa e delineata, facilmente intuibile.
Il protagonista indiscusso della vicenda è senza ombra di dubbio l’esercito di Kjarr e, più in particolare, la legione guidata da Ehrenold. Ci troviamo dinanzi a dei formidabili guerrieri, a un popolo votato all’arte della guerra, dove gli individui vengono addestrati a portare le armi fin da bambini; è innegabile il richiamo a Sparta, dove i pargoli venivano strappati alle loro famiglie in tenera età per venire iniziati all’uso delle armi e dove disciplina e onore erano i pilastri fondamentali: “torna o con lo scudo o sopra di esso”, insomma, ideale che ben si ritrova anche tra le truppe di Kjarr. Evidente anche l’ispirazione alla cultura indoeuropea, con questo popolo belligerante che si afferma su tutte le altre civiltà come élite guerriera, ma che non porta distruzione, piuttosto impone un regime, un modo di vivere. Abbiamo di fronte una perfetta macchina da guerra, coordinata, efficiente e disciplinata, una macchina che però non è distruttrice, ma conquistatrice: le città invase non vengono rase al suolo, non vengono ridotte in macerie, ma vengono trasformate in basi militari e i civili vengono trattati con dignità e rispetto. Questa è la logica razionale del conquistatore: una città distrutta o scontenta costituisce solamente un problema, porta rivolte o nulla di utile, mentre chi porta avanti una campagna militare dopo l’altra ha bisogno di rifornimenti, di approvvigionamenti e di città occupate di cui non deve preoccuparsi di sedare i tumulti. Così Kjarr si rivela giusta e pietosa con i popoli sconfitti, perché non le interessa devastare, ma solo prendere. Hai senza dubbio costruito un popolo molto affascinante e caleidoscopico, che si regge su forti principi morali e dove onore, obbedienza e disciplina la fanno da padroni. Le Nere Armate sono votate alla conquista, alla guerra e alle armi, ma nondimeno sanno anche essere civili e pietose, rispettose delle popolazioni conquistate e degli avversari degni di questo nome. A primo acchito, Kjarr potrebbe risultare una civiltà difficile da amare, dato l’inquadramento culturale dei nostri tempi, tuttavia, quando si entra nella loro ottica, se ne riesce ad apprezzare la cultura, una cultura che tu hai disvelato pian piano lungo tutta la narrazione, lasciando che il lettore scopra lentamente le caratteristiche di questo popolo di guerrieri con valori d’altri tempi, che non può che esercitare grande fascino e reverenziale rispetto.
Nei ranghi di Kjarr spiccano maggiormente tre personalità: Ehrenold, Siwald e Rowden, ed è soprattutto sulle vicende dei primi due che ci si concentra. Ehrenold, generale che guida la campagna di conquista dell'Amlinntal, si presenta come il classico militare, rispettoso dei superiori, ligio al dovere e alla rigida disciplina dell’esercito, che segue con ossequiosa reverenza, senza lasciare che i sentimenti o le vicende personali prevarichino i suoi compiti e doveri, in nessun caso e per nessun motivo; è un personaggio molto affascinante per via del suo atteggiamento sempre posato e controllato, freddo e distante: dentro di sé ha un mondo, mille pensieri ed emozioni, ma non lascia mai che nulla trapeli dinanzi alle truppe, per via della sua posizione. Siamo dinanzi a un uomo temprato dalle battaglie, dal temperamento naturalmente forte e saldo, ma che certamente s’è indurito ancora di più con l’esperienza. È un soldato nel vero senso della parola, una roccia apparentemente inscalfibile; eppure, nel suo cuore forgiato dalle battaglie c’è spazio anche per l’amore, per l’amore verso un ragazzo così profondamente diverso da lui, ma che tuttavia riesce a tirare fuori quella parte umana di Ehrenold che altrimenti rimarrebbe sempre sepolta; nondimeno, c’è spazio anche per l’amicizia, nel nostro generale. E c’è spazio anche per la vendetta, quando si ritrova a perdere ciò che di più caro ha al mondo, quando Siwald viene brutalmente ucciso: il dolore per la perdita alimenta la sua rabbia, una rabbia furente e distruttiva, che non lascia più spazio alla diplomazia. La capacità che ha Ehrenold di provare questi sentimenti lo rende un personaggio realistico, vero, genuino: lui non è solo il rude soldato che vive per la guerra, ma è anche un uomo, un essere umano che ama, vuole bene e soffre. Ho davvero gradito moltissimo le mille sfaccettature di questo personaggio, la sua rigidità stemperata dall’affetto che trapela dalle piccole cose. I personaggi che sembrano di ghiaccio, ma in realtà nascondono un universo dentro, sono sempre quelli che gradisco maggiormente, quindi non ho potuto che apprezzare Ehrenold.
C’è poi Siwald, la pecora nera di Kjarr: un giovane capitano, inesperto e impulsivo, che non riesce a stare al suo posto e a eseguire gli ordini. Un cavallo selvaggio a cui le briglie vanno strette. Siwald soffre la rigorosa disciplina dell’esercito: ama la vita militare, ma non le imposizioni. Non riesce ad apprendere l’obbedienza cieca che un buon soldato di Kjarr dovrebbe avere, non riesce a capire di essere parte di un tutto e che ogni sua azione ha conseguenze per l’esercito intero. Ha un carattere esuberante, audace, sfrontato, ribelle, gli piace sfidare i superiori e le imposizioni, e tuttavia è ciecamente fedele a Kjarr e, soprattutto, al suo amante. Siwald non è in grado, come Ehrenold, di tenere a freno i suoi sentimenti e di celarli, di accantonarli in favore del dovere; pensa sempre di agire nel giusto e questa sua sfrontatezza è spesso causa di guai per l’esercito di Kjarr: in nome di una moralità tutta sua, entra nella città di Tarlya, non sta al suo posto, manda in fumo l’offensiva contro i Cavalieri di Keldar. E si dà ragione, si dice nel giusto anche quando gli viene fatto notare l’errore. Per giunta, il motivo principale per cui ha quest’atteggiamento è la sua volontà di dimostrare a Ehrenold il suo valore. Ama profondamente il generale, vive per ottenere la sua stima e il suo rispetto, e farebbe qualsiasi cosa per lui, per vedere una scintilla d’orgoglio nei suoi occhi. E proprio questo sentimento così profondo e travolgente, unitamente alla volontà di riabilitarsi agli occhi di Ehrenold, segnerà il macabro destino del giovane, così impulsivo e orgoglioso da tentare di sovvertire le sorti della battaglia da solo, solamente per sentirsi dire da Ehrenold che è fiero di lui. Siwald è l’esatto opposto di Ehrenold, è tutto ciò che Ehrenold non è, e forse proprio per questo formano una coppia tanto improbabile quanto completa: si equilibrano a vicenda e sanno tirare fuori il meglio l’uno dall’altro. Sia Siwald che Ehrenold sono caratterizzati alla perfezione così come altrettanto abilmente è tratteggiato il loro rapporto, che affiora dai dettagli, aspetto che ho particolarmente gradito.
Rowden è la “voce fuori dal coro” di Kjarr: nonostante anche lui sia ligio al dovere e alla disciplina, ed è un degno uomo delle Nere Armate, ha un’umanità e un tatto che manca a tutti gli altri e che lo rendono molto più vero e umano di qualsiasi suo commilitone. Lui è la voce della coscienza di Ehrenold, colui che gli fa notare l’ovvio, è la sua razionalità quando si tratta di Siwald e la sua pacatezza quando s’infervora. Nonostante nella storia sia comparso meno rispetto ad altri, è un personaggio davvero profondo e d’impatto, che riesce a colpire il lettore con la sua calma, la sua saggezza e la sua gentilezza. Sa farsi ricordare e apprezzare subito e la sua personalità è talmente di spicco da lasciare un’impronta nella mente e nel cuore di chi legge. È sicuramente il personaggio che ho apprezzato più di tutti.
Abbiamo poi i Cavalieri di Keldar, anche loro votati in qualche modo a onore e disciplina, come i soldati di Kjarr, ma in forma diversa: essi incarnano quelli che sono i valori degli eroi dei poemi cavallereschi, richiamando le atmosfere classiche del ciclo bretone. Vivono di difesa dei deboli, obbedienza, onore, coraggio e valore, e in questo non sono poi tanto dissimili dalle Nere Armate, ma rispetto a loro appaiono più “delicati e raffinati”, più idealisti. Branne, il loro Maestro Supremo, è un personaggio molto interessante: nonostante mantenga fede a quelli che sono i precetti del suo ordine fino alla fine, è un uomo con presenza di spirito, che non si lascia intimorire dall’autorità e che non teme di esporre ciò che pensa e di farsi carico delle conseguenze, soprattutto se il suo parere può essere utile a salvare la situazione. Egli pensa che Litas sia un re incapace e che nessuno abbia davvero compreso la situazione di pericolo in cui verte la città, perciò si propone in prima persona per cercare una soluzione, arrivando persino ad andare a parlamentare con Ehrenold, pur sapendo che questo gli potrebbe costare la vita. Branne è un uomo onorevole e quando si ha l’onore non si perde nulla, come da lui più volte sostenuto: e il Maestro Supremo rimane un uomo onorevole fino alla fine, rispettando il pur sconsiderato volere del re e concludendo la sua vita con uno scontro leale, che certamente lo ha mandato al cospetto di Keldar senza vergogna. È un uomo lungimirante, assennato, che sa quando combattere e quando arrendersi ed è l’unico che sembra davvero consapevole del pericolo che Irdan sta affrontando. Anche per quanto riguarda i Cavalieri di Keldar e Branne hai saputo fare un ottimo lavoro di caratterizzazione, creando un ordine di Cavalieri dal sapore tradizionale e medievaleggiante, che ben si addice alla storia da te presentata e che ho trovato molto riuscito come contrasto alle rigide regole di Kjarr, che pure condividono con il credo dei Cavalieri di Keldar dei capisaldi che hanno permesso dei confronti tra le due fazioni davvero ben riusciti e di spessore.
Gli S’kimser sono un popolo di mercenari che mi è piaciuto davvero molto. Sono loro che hanno, più di tutto il resto, donato un’atmosfera dark alla tua storia, grazie all’efferatezza dei rituali da loro compiuti per la loro dea. Mi sono piaciute la loro brutalità e la loro primitività, che mi hanno molto ricordato le Baccanti nei loro momenti di estasi, soprattutto quelle delle cui vicende ci narra Euripide. Pur nella terribilità di ciò che compiono, anche gli S’kimser agiscono in nome della loro divinità e del suo compiacimento, come tutti gli altri, e anche loro hanno una cultura e un credo che s’impegnano a seguire. Ciò non li rende affatto dissimili al popolo di Kjarr o ai Cavalieri di Keldar. Loro sono senza dubbio i primi responsabili della caduta della città, perché il loro atto di sfida ha causato l’ira di Ehrenold e la fine di Irdan: mi è piaciuto il fatto che coloro che erano stati assoldati per tenere lontani i nemici, sono invece stati quelli che li hanno indotti a essere il più feroci possibile. Ho trovato davvero affascinanti questi mercenari in ogni loro aspetto, sia per quanto riguarda la fisicità, sia per quanto riguarda cultura e usanze.
Litas è un personaggio che mi ha divertita e fatta sorridere, nonostante sia indubbiamente uno sconsiderato che ha mandato alla distruzione completa una città che poteva essere salvata senza troppi danni. Nonostante questo, hai delineato, nelle poche scene in cui è comparso, un personaggio davvero ben fatto, per cui non ho potuto fare a meno di simpatizzare nonostante tutto. Litas è uno sconsiderato che si rifugia dietro la nomea dei suoi predecessori per giustificare il fatto che non vuole arrendersi: Irdan non è mai caduta, pertanto non cadrà neppure questa volta. Si rifiuta di credere che le forze di Kjarr siano superiori alle sue e che sia più saggio arrendersi, forse perché troppo sicuro di sé o forse perché non vuole essere da meno dei sovrani che hanno regnato prima di lui. Al sicuro nel suo palazzo, pretende di capire la guerra senza averla mai vista: al centro città gli orrori dell’assedio non sono arrivati - tanto che la gente si gira stupita a guardare Branne che si dirige a palazzo con la divisa ricoperta di sangue - pertanto Litas crede di essere al sicuro. Quando si rende conto del suo errore di valutazione, raccatta tutto quello che può e fugge come un codardo, chiedendo poi pietà al nemico quando se lo ritrova davanti. È senza dubbio il re peggiore che Irdan potesse ritrovarsi nel dover affrontare l’esercito di Kjarr, nonché una delle cause principali della caduta della città. Nonostante tutto ciò, è un personaggio che ho davvero apprezzato, perché i suoi scambi di botta e risposta con gli interlocutori sono stati brillanti, spigliati e divertenti e hanno contribuito a rendere di spessore un personaggio che altrimenti rischiava di rimanere in ombra, facendolo invece brillare.
Voglio spendere un paio di parole anche per Kollien, il bardo, ingiustamente preso a sassate: compare per un sola pagina, eppure riesce a colpire il cuore del lettore e a rimanervi impresso al pari dei protagonisti di questa vicenda. Hai dipinto un bardo esattamente come immagino debba essere, e questo me lo ha fatto davvero piacere: non siamo dinanzi a un buffone di corte, che elargisce versi scanzonati al suo pubblico, ma a un raffinato cantastorie, che ha più il compito di portare la conoscenza degli avvenimenti del mondo al popolo, anche quando questa conoscenza non è gradita, com’è stato nel caso del povero Kollien. Ti faccio davvero i complimenti per essere riuscito a farmi affezionare così tanto a un personaggio pur avendolo fatto apparire per così poco tempo: ho letto la storia sperando di vederlo ricomparire da qualche parte, tanto l’ho adorato.
Un’ultima nota di merito va anche al lavoro di caratterizzazione svolto per i personaggi secondari: mi è piaciuto il fatto che tu abbia dato un nome e un’identità a ognuno di loro, anche a quelli che sono comparsi una volta sola. Nessuno, davvero nessuno, è rimasto una sagoma indistinta senza personalità e ognuno di loro ha caratteristiche ben definite che lo rendono riconoscibile senza difficoltà.
In generale, hai fatto un incommensurabile e ottimo lavoro di caratterizzazione e introspezione, che ti è valso senza esitazione il punteggio pieno nella voce, cosa assolutamente non scontata, data la molteplicità dei personaggi da te presentati. Quindi complimenti!

Trama e originalità: 9,5/10

La tua è un’ottima storia, davvero ben fatta e costruita sapientemente, coerentemente e senza buchi di trama. La vicenda da te presentata s’inserisce in realtà in un quadro più grande, che è quello del racconto delle gesta del popolo di Kjarr. Si percepisce molto bene, tra le righe, che il mondo da te presentato è vasto e ben delineato, così come che la struttura, la cultura e le usanze del popolo di Kjarr siano ben congegnate e pensate: molti aspetti di questo popolo emergono leggendo la vicenda da te presentata, ma è evidente che ci siano invece anche molte altre cose non dette, che suscitano nel lettore la curiosità di conoscere ancora di più riguardo questo popolo guerriero. Quello da te presentato è, dunque, uno spaccato che si va a inserire in una saga più vasta, ma talmente ben curato in ogni sua parte, che risulta completo anche come lettura a sé stante: non ci sono punti oscuri o non chiari, aspetti che richiedono di leggere altre storie per essere maggiormente approfonditi o compresi e questa è una cosa che ho molto apprezzato. Sei riuscito a rendere la vicenda indipendente e coerente, anche se è pensata come parte di un progetto più vasto. Gli eventi si concatenano tra loro in maniera fluida e naturale, senza forzature o senza dare l’impressione che qualcosa sia accaduto perché la trama lo richiedeva. Quelli presentati per la maggior parte del testo sono una delle campagne militari di Kjarr e il rapporto amoroso tra Siwald ed Ehrenold, quindi non è presente un intreccio molto complesso, ma ciò che ci proponi è strutturato con estrema cura e bravura, mai noioso. Complimenti anche per il modo in cui hai gestito e alternato i vari punti di vista: ti sei districato tra le vicende degli assediati e degli assedianti con equilibrio, senza prediligere mai davvero nessun punto di vista e donando al racconto quell’imparzialità necessaria per consentire al lettore di non lasciarsi influenzare dal pensiero dell’autore. Inoltre, il cambio di prospettiva ha donato ulteriore dinamicità al racconto, consentendoci di conoscere pensieri, usanze, modi di fare e moralità di diversi popoli, ordini e personaggi, creando un universo caleidoscopico e variegato, che è andato ad arricchire ulteriormente la narrazione.
Per quanto riguarda l’originalità, la vicenda da te proposta non è proprio nuovissima e presenta un grande classico: un amore a cui viene brutalmente posto fine a causa della morte di uno dei due, con conseguente vendetta da parte dell’altro. Questo è senza dubbio uno dei pochi (forse l’unico) cliché che adoro e il modo in cui tu l’hai trattato l’ha reso godibilissimo nella sua “classicità”. Come hai costruito la vicenda, il rapporto che hai creato tra Ehrenold e Siwald, come quest’ultimo ha cessato di vivere hanno reso l’argomento da te trattato interessante e non scontato, nonostante se ne legga spesso. I Cavalieri di Keldar sono un altro grande classico del Fantasy e rappresentano l’eroe senza macchia e senza paura, dall’integerrima moralità e sempre votato al bene e all’onore: hanno comunque rappresentato un contrasto ben riuscito e pertinente con l’esercito di Kjarr. Ho trovato molto originale il fatto che tu abbia cominciato la tua storia narrando della quotidianità di Kadya, immergendo il lettore nei colori e nella vivacità del mercato cittadino, ponendo l’accento su quanto tutto sia tranquillo e nella norma, per poi rompere quest’atmosfera di quiete con l’arrivo del bardo che porta notizie funeste, per poi entrare nella parte cupa del racconto. La scelta di iniziare la storia trasmettendo al lettore sensazioni positive ha senza dubbio contribuito ad accentuare quelle negative suscitate dalla triste vicenda che segue l’incipit, rendendole ancora più d’impatto. Originale anche la visione dell’amore che hai dato in questa storia, improntata alla maturità e alla compostezza, come i personaggi e l’ambiente in cui sono inseriti richiedono: non ci sono forzature, non ci sono inutili romanticismi o fronzoli. Molto bella l’immagine dell’amore come un cibo grasso che non nutre ma indebolisce; come già detto, questo modo di presentare il rapporto tra i due amanti ha senz’altro contribuito a dare originalità a una tematica di per sé classica, rendendola di spessore e interessante. Ho trovato molto originali anche gli S’kimser e la loro cultura dal sapore primitivo: sono stati un tocco inaspettato e innovativo che ho davvero apprezzato. Infine, di battaglie e guerre i Fantasy sono pieni zeppi, ma la cultura del popolo di Kjarr e la maestria con cui hai descritto gli assedi hanno reso la tua storia diversa da altre dello stesso genere: davvero di rado mi è capitato di leggere di battaglie così ben costruite, e di questo non posso che farti i complimenti.
La tua è certamente una storia Dark fantasy: quello da te presentato è uno scenario cupo e fosco e ben si percepisce il senso d’oppressione degli assediati. Gli S’kimser sono l’elemento più dark di tutta la storia e hanno contribuito a creare raccapriccio e orrore, soprattutto al pensiero dell’orribile morte che è stata destinata a Siwald e che il lettore viene lasciato a immaginare, creando ancora più pathos. La tua è senza dubbio una vicenda tetra e oscura in ogni sua parte, dalle tinte fosche e con anche personaggi dalla dubbia moralità (gli S’kimser e Litas, ad esempio): hai quindi creato un racconto pienamente Dark fantasy. Complimenti!

Utilizzo del pacchetto: 5/5

Il personaggio del cavaliere è stato senza dubbio pienamente utilizzato e, anzi, ne hai fatto molto di più: ci hai costruito intorno un intero Ordine, con la sua struttura e il suo credo, che è stato al centro della vicenda da te presentata, quindi complimenti. (+1)
La tua è una storia di guerra, distruzione, morte e sangue e proprio quest’ultimo elemento, che era il prompt del pacchetto da te scelto, è presente in ogni singola scena, in ogni singolo momento descritto: che sia negli odori trasportati dal vento sul campo di battaglia, che sia sul terreno dopo gli scontri, che sia sulle ferite e sulle divise dei combattenti, che sia nel colore delle bandiere di morte issate dal popolo di Kjarr, esso è una costante nel tuo racconto; inoltre, è anche il fulcro dei rituali e della cultura degli S’kimser, che ne fanno uno strumento, insieme al dolore, per raggiungere l’estasi e compiacere la propria dea. (+2)
L’utilizzo che hai fatto dell’oggetto è stato particolare e inaspettato e ho molto apprezzato il modo in cui lo hai inserito nel racconto: il lupo non è un animale fisico, ma un appellativo che viene attribuito al popolo di Kjarr in generale (Lupi del Nord) e a Ehrenold in particolare (Lupo di Hudach). In questo modo e in questo senso, il lupo viene a essere protagonista assoluto della vicenda e centrale in essa, dato che, in ultimo, si tratta dell’esercito di Kjarr e di Ehrenold. (+1)
Hai inserito la frase in maniera naturale e coerente nella tua storia, integrandola alla perfezione nei discorsi e nei momenti in cui è stata pronunciata, rendendola parte del credo stesso dei Cavalieri di Keldar, così votati all’onore che nulla si è perduto finché c’è esso. Hai costruito tutto dando l’impressione che la frase assegnata fosse pronunciata perché avesse senso farlo, e non perché dovesse semplicemente essere inserita da qualche parte nella storia, quindi, anche qui, tantissimi complimenti. (+1)

Gradimento personale: 4,8/5

La tua storia mi è piaciuta molto. È un racconto davvero ben fatto, dove tutti gli elementi sono coerenti e gli eventi s’intrecciano in maniera fluida e naturale, e che non manca di nulla: ci sono tutti gli ingredienti per renderlo interessante e coinvolgente. Inoltre, personalmente mi piace leggere di battaglie e scontri, quando sono ben fatti e ben descritti, ma raramente mi capita di trovarne di davvero accurati e dinamici: non è stato però il tuo caso, in cui ci presenti un assedio (due, se si conta anche Tarlya) descritto minuziosamente e fedelmente, con grande accuratezza storica; inoltre, non presenti una sequenza di scene, come se fossimo dinanzi a un documentario o a un copione, ma riesci a integrare il dettagliato realismo degli scontri alla trama, rendendolo narrativo e scorrevole, cosa non facile da fare. Inoltre, mi è piaciuto ogni singolo personaggio presente in questa storia: anche Siwald, che è quello che mi è risultato più indigesto per il suo comportamento sconsiderato, è riuscito a guadagnarsi il mio apprezzamento per la sapiente caratterizzazione che ne hai fatto. Ho letteralmente adorato le descrizioni che hai presentato, vivide e d’impatto.
Il motivo per cui il punteggio non è totalmente pieno è soltanto uno ed è ciò che di più vicino ci sia al gusto personale (infatti non ha in alcun modo inficiato il punteggio delle altre voci): sin dall’inizio, il lettore sa come si concluderà la vicenda. Da ciò che ho capito, la storia narrata si colloca cronologicamente prima di un’altra da te già scritta sul popolo di Kjarr, in cui si fa menzione di ciò che accade qui. Per chi conosce suddetta storia, quindi, sarebbe stato inutile fare mistero delle sorti di Irdan, dato che sono già ben note. Per chi non conosce l’altra tua storia, tuttavia, svelare subito che Irdan è caduta toglie il senso d’ansia e d’attesa nello scoprire le sorti della guerra, perché già si conoscono. L’andamento altalenante dell’assedio non crea aspettativa, così come tutti gli sforzi dei Cavalieri di Keldar, perché l’esito è già noto. Personalmente, avrei preferito non conoscere a priori la conclusione, perché mi avrebbe reso la lettura più interessante dal punto di vista della guerra e del suo andamento. Questa comunque rimane una mia personalissima preferenza, che non va in alcun modo a intaccare il fatto che la storia sia molto bella e ben fatta, infatti il punteggio detratto è minimo.
In conclusione, ti faccio tantissimi complimenti per aver creato un racconto di spessore e di alta qualità, ricco e intrigante: mentre leggevo, commentavo le azioni e i dialoghi dei vari personaggi, cosa che faccio solamente quando una storia riesce davvero a coinvolgermi e colpirmi, quindi è indubbio quanto questo tuo scritto mi abbia catturata.

Punteggio totale: 39,3/40

Premio “Miglior personaggio”: questo premio va al personaggio di Rowden. Sarebbe forse venuto da pensare che un premio simile andasse a uno dei personaggi principali, perché a loro viene dato lo spazio maggiore, ma in realtà è proprio Rowden ad avermi totalmente conquistata. Lui è la parte umana di Kjarr, quello che spera che i Cavalieri di Keldar feriti sopravvivano e che Ehrenold li risparmi, quello che vede i bambini come tali e ne giustifica la “codardia”, quello che tiene immensamente al suo amico e cerca di fare di tutto per evitargli sofferenze, quello che gli dice saggiamente come stanno le cose e che sa quando tacere. È stato un personaggio d’impatto, che mi ha affascinata dalla prima volta in cui è comparso, conquistandomi sempre di più. Sei riuscito a creare un personaggio con una personalità così di spessore da oscurare quella di tutti gli altri, nelle scene in cui è comparso. L’ho davvero amato.

Recensore Junior
04/10/19, ore 11:25
Cap. 3:

Ma ciao! Prima di tutto, bentornato. Spero che il posto senza internet fosse piacevole, immagino tipo una baita sperduta in montagna o una palafitta in qualche posto da sogno. Nel caso, beato te!! :)
E veniamo al capitolo che ho tanto aspettato... bello! Moltissimo.
Bello l'assedio e la ritirata spiazzante e improvvisa, bella l'inquietudine sospettosa di Branne e il modo in cui i boccaloni azzurri di Keldar cadono nella trappola con tutte le scarpe, bello Ehrenold che vorrebbe dire e non dice e Siwald che vorrebbe guardare e non guarda. Eppure potrebbe essere l'ultimo sguardo, le ultime parole... ma vabbè, a Kjarr navigano così. Contenti loro!!
Bella la disubbidienza di Siwald. Cioè, non avrebbe dovuto lasciare un varco ai boccaloni azzurri, però nemmeno poteva lasciare quei poveri cristi in mano agli s'kimser! Ma che doveva fare 'sto povero ragazzo, sdoppiarsi? Ma lo vogliamo mettere in conto che ci sono i barbari torturatori, e lasciare - la butto lì, eh - uno squadrone piccino picciò a tenerli un attimo a bada? Un'anima pia a proteggere pure i feriti o quantomeno a dare loro il colpo di grazia PRIMA che i maledetti fanatici si mettano lì a torturarli per divertimento?
Pure Ehrenold qui ha sbagliato. Eresia!!! Ma ormai l'ho detto, tanto vale ribadirlo per bene. HA SBAGLIATO!!
Non si lasciano i compagni caduti in balia dei mostri, caro mio, Siwald ha dimostrato un'umanità che a te manca.
E questo me lo rende ancora più caro, e mi avvio verso il devastante epilogo con sempre più angoscia. Povero Siwald!! Non ci si può pensare...
Superlativo come sempre, grazie per questa bella lettura che appassiona, sorprende, intristisce, fa provare emozioni vive e vere proprio come una buona storia dovrebbe fare!
A presto - anzi, fai prestissimo, che sto in ansia!!

Elly
(Recensione modificata il 04/10/2019 - 11:27 am)

Recensore Master
04/10/19, ore 10:17
Cap. 3:

Bentornato, carissimo! Capitolo particolarmente interessante, questo qui. Soprattutto le prime parti, in cui facciamo la conoscenza del gran maestro Branne e dei suoi cavalieri. I quali, a quanto sembra, sono gli unici nel raggio di chissà quante miglia marine in grado di tenere testa a Ehrenold e compagnia brutta. E qui, tra l'altro, abbiamo la prova che le teste di cazzo non hanno nazionalità. Quelli di Kjarr si ritirano, e tu invece di startene al sicuro dietro le mura della città e riposarti cosa fai? Vai ad attaccare il nemico? Ma bravo, esimia testa di cazzo! Perchè così facendo sei anche caduto nella trappola di Ehrenold (ah, che vecchio volpone!). Ma dato che i coglioni vanno sempre in coppia, ecco che Siwald rompe la formazione alla vista dei mercenari S'kimser, per affrontarli e impedire che infierissero sui feriti. Per carità, una reazione anche comprensibile. Se però fai parte degli allegri guerrieri dell'altra sponda, perdipiù con un comandante come Ehrenold, che al confronto il sergente di Full Metal Jacket è un chierichetto, è sempre meglio attenersi agli ordini in ogni caso. Segue un cazziatone epico, che spero serva a far maturare quel pirla di Siwald. Ma forse sono troppo ottimista.

Al prossimo capitolo!
(Recensione modificata il 04/10/2019 - 10:17 am)

Recensore Master
03/10/19, ore 21:27
Cap. 3:

Buona sera e ben trovato, entrambi i nostri hanno ragione, i due lati di una moneta tirata a sorte. S. come da prassi consolidata passa per il cavallo pazzo della vicenda, in realtà il suo scopo è cercare un ristoro, un rifugio e un riparo per i militi dai demoni maligni.
Ed a sua volta E. ha le sue ragioni, deve pensare alla battaglia e all’assedio..
Sempre avvincente, mai noioso o ripetitivo, a presto JQ