Recensioni per
Cà d'Anime è in vendita
di yonoi

Questa storia ha ottenuto 39 recensioni.
Positive : 39
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
25/11/19, ore 10:05

Yonoi!
Mo guerda te... a 'm sa ch' ai ho da fer la recensian in bulgnais un'eltra volta...
E quindi, principiamo, cominciamo, attacchiamo, come direbbe il caro Dottor Balanzone in una delle celebri tirate di Properzio Talpi: anch' a cost d'un sacrifezzi, a voi dir al mi' giudezzi! Riconosci la citazione? Il seguito, bel lo saprai, è: dimustrand che Scarabel al n'è brisa cal purzel che al crunesta guastamstir a le vlé fer cumparir...
Mo insomma, torniamo a noi.
Badilate fitte di bolognesità (ma ancora niente umarel da cantiere^^). Come sempre sono bellissime le scene di fantasmi in bolognese, con il Ninén che parla con i suoi amici col gergo dei regaz, peccato però che i suddetti regaz siano fantasmi...
Poi arriva Mastro Lindo, che nturalmente per prima cosa vuole spianare la villa e farci su un parcheggio. Sia mai! E dopo i regaz dove vanno?
Mi piace sempre questa tua idea dei trapassati come persone familiari, care, simpatiche, che invece di spaventare fanno compagnia. Chi non la vorrebbe una casa con i regaz sempre a disposizione, per fare della balotta ogni volta che se ne ha voglia? Soccia, a m' livarev da let...
Minzione d'onore, sempre per parlare come il caro Dottor Balanzone, anche ai buratéin, che al di là delle facce grottesche e dei nomi ridicoli, hanno un indiscusso ruolo di psicopompi: vedasi a tal proposito la commedia "Fagiolino barbiere dei morti".
Tu riesci a rendere benissimo questo doppio binario, di bonarietà ed esoterismo, che serpeggia tra tagliatelle e passatelli, in tutta la bolognesità.
Complimenti e alla prossima!

Recensore Master
25/11/19, ore 09:44

Ciao Yonoi,
eccoci qua con il nuovo capitolo!
Più leggo e più mi viene in mente il detto di 'chi disprezza, compra' inteso più come gioco di parole visto la Cà d'Anime in vendita e la reticenza del Ninen al suo 'acquisto'. E poi, ok, non c'è un vero e proprio disprezzo, ma per tutta la sua vita quel posto è comunque stato l'origine di tutte le sue paure, spaventi, e perdite, o perlomeno fino a questo capitolo, anzi questo passaggio:

"Vista da lì, nella piena luce di una mattina domenicale, col sottofondo di campane che veniva a folate dai borghi vicini, la villa perdeva tutto il suo alone di mistero e appariva per quello che era realmente: una signora d’altri tempi che si reggeva decorosa sulle stampelle e riposava al sole come i pensionati nei giardinetti, addosso ancora i segni di un passato di splendore dimenticato."

È un bellissimo momento, descrittivo e di significato intrinseco. Io ci leggo molto rispetto nell'approccio del Passerini, che lo si vede, comincia a non temere più quella fatiscente villa spettrale, ma si sta affezionando a quella che - fantasticando - potrebbe diventare la 'sua nuova casa' da condividere tra l'altro con i suoi 'amici fantasmi'.
In fondo quando lui la associa ad una signora d'altri tempi, ma con ancora addosso i segni di un passato splendore d'altri tempi, ecco, è inevitabile pensare a come, potenzialmente parlando, lui stesso potrebbe riportarla alla sua bellezza originale.
Ecco, seppur fantasticando, lui, progetta in bene per la Cà d'Anime, al contrario di quella cialtrona di una maga che voleva trasformarla in una scadente e ingannevole sceneggiatura televisiva, o di mister due ante che voleva abbatterla per immischiarla nei suoi fini poco nobili. Già abbatterla era una pessima idea, ma forse non è tanto la prospettiva di un nuovo centro benessere in sé, ma il fatto che il tipo sembra sguazzare fin troppo bene nel mondo del riciclaggio del denaro sporco, e difatti la sua offerta sembra fin troppo generosa per lo stato in cui versa l'immobile.
Quindi, una la vuole utilizzare per ingannare la gente, l'altro per riciclare danari sporchi, mentre invece il Ninen, se potesse, le vorrebbe restituire il suo antico splendore. Non potendo, comincia con qualcosa di molto più piccolo ma simbolico: in questo capitolo è la prima volta che si reca alla villa per volontà e desiderio, e non contro voglia e per dovere, nelle vesti di giardiniere, sì, ma come se volesse curare più qualcosa di suo che un immobile da vendere poi ad altri.

L'unica cosa di cui ho sentito la mancanza, e forse anche il Passerini visto la buona propensione di questo capitolo, è che oggi non si sono sentiti l'Anguilla e il Secchio.
Chissà se sono destinati a sparire, ma dicevano che 'bastava crederci' come riesce a fare il Ninen...

Detto questo,
il Punghen invece fa paura 😅
Se gli stai 'antipatico' si rischia forte.

Alla prossima! E se altri discutibili personaggi dovranno passar a miglior vita per accontentare il Punghen, beh pace alle loro buon'anime, ma mi piacerebbe molto leggere diversi altri capitoli di questo magico racconto.
A presto!

PS: Pane, Nutella e divano.
Le 'orfanelle piene di scalogna e sentimento' dopo i giocatori di calcio... è Candy Candy? 😄

Recensore Master
22/11/19, ore 23:10

E no, dai! Ma che nervi 'sti scrittori che mollano un cap sul piú bello! Che brutto vizio, porca miseria!
Io cmq ribadisco il mio rimanere incantato dalla facilità con cui utilizzi una marea di parole per raccontare ogni minimo dettaglio, dal pollo del contadino, al dietro del Pandino del Passerini. Senza tutti questi particolari, il racconto non sarebbe lo stesso. Mi ubriaco di parole!
All'inizio mi irritava un po' il Passerini. Zero spirito d'iniziativa, vivere alla giornata... In questo capitolo la mia simpatia per lui é cresciuta notevolmente. Ora sembra voglia dare veramente un senso alla sua vita e forse 'onorare' la morte dei suoi due cari amici.
La frase del contest dei tattoo credo voglia significare anche questo. Continuare a vivere per coloro che non ci sono piú, ok, ma quello del Passerini non era un vero e proprio vivere, se vogliamo.
Proprietario e inquilini trapassati hanno fatto bene a dargli un svegliata, altrimenti tra sigarette e sovrappeso, non so quanto sarebbe potuto ancora campare.
Forse la sua idea dell'azienda agricola può essere una vera e propria botta di vita. Una rinascita. Ed é vero ciò che dice il giudice, non c'é due senza 3. Immagino morirà il vecchio Passerini per dar vita al nuovo proprietario terriero.
Rinnovo i complimenti e alla prox!
Ssjd
(Recensione modificata il 23/11/2019 - 09:53 am)

Recensore Master
21/11/19, ore 17:42

sta storia ha tratti leggermente horror (vedi la pessima fine che fanno le due maghe e due ante) eppure la narri che sembra quasi una commedia è quasi inquietante! inquietante che mi sia messa a sghignazzare a causa di ciò, mente al poveretto veniva sfracellata la faccia tra i tanti pezzetti qui e la in cui ho sorriso.
ebbene, I fantasmi colpiscono ancora!
quello vuole demolire? e noi demoliamo lui!
il piano ha un che di geniale tra l'altro....
l'univo che sa cosa sia veramente successo è ilnostro povero protagonista Passerini che di certo non può andare a zonzo raccontando che sono stati i fantasmi e che li ha visto pure i graffiti che hanno fatto nel muro della villa ehehehehe.....
in realtà pure il conte sa di che cosa son capaci i fantasmi e infatti spinge verso di loro il graditissimo Passerini che non ha comprensibilmente voglia di accollarsi una villa in rovina con presenze spettrali e campi annessi.... o forse sì? che stia cominciando a cambiare idea? che il suo estno sia proprio prendersi cura di quello che a tutti sembra un rudere disperso nel nulla e nella nebbia confortando e facendosi confortare dagli amici spettri e coltivando quel mucchio di campi che ci sono annessi?
ci sta provando a giudicare dai ciliegi che ha preso, vedremo!
intanto deve sopravvivere ai numerosi infarti causati dalle visite (saranno numerose se si scopre il filo conduttore) della polizia al suo ufficio, dopotutto non c'è due senza tre e tutti volevano la villa olè
curiosa di scoprire come la farai terminare ti saluto, alla prossima!
Nala

Recensore Master
21/11/19, ore 10:02

Sai, pur essendo questa una storia di fantasmi, ci sono dei momenti che mi fanno sghignazzare come un pirla. I termini del dialetto emiliano (alcuni sono davvero buffi. Ma del resto, ci sono robe simili in ogni dialetto italiano), le interazioni del Passerini con la collega (che, dopo questo capitolo, penso si potrebbe anche chiamare Cugina Itt), i suoi attacchi di ansia per ogni minima roba (ma fatti una flebo di camomilla mista a bromuro, Massimo!). Tutto molto divertente. Però, non bisogna mai dimenticarsi del tema centrale della storia. Che infatti, anche in questo capitolo torna prepotente a farsi sentire. I fantasmi della Cà D'Anime sono ben decisi a non cedere la villa a persone con cattive intenzioni, e stavolta hanno fatto fuori anche il Balotti (tra l'altro, con un modo particolarmente brutto. Beccarsi un peso di centoventi chili in faccia non deve essere una bella esperienza). Subito dopo, il suo cadavere si fa un bel viaggetto per il fiume, dove alla fine viene trovato da un povero contadino che stava solo pensando ai razzi suoi (poraccio). E giusto perchè non ci si fa mancare nulla, ecco che entrano in scena anche i carabinieri (e a proposito, il giudice Radicchio mi piace un sacco. E' già diventato il mio eroe). I quali vanno a fare una visitina al Passerini. E posso solo immaginare l'infarto che gli è venuto. Poraccio anche lui.

Al prossimo capitolo!

Recensore Master
16/11/19, ore 16:17

Ave Y.ritento la recensione..che sito fa caos...allora qui compedi meglio i vari spettri di oggi ed ieri assieme al conte Filippetto, impareggiabile..e il nostro da agente immobiliare finirà agricoltore con tanto di fantasmi annessi? 🤔veramente interessante a presto Jq

Recensore Master

Arranco ma non manco. 😆
Dopo questa...

Ho capito che la casa ha una maledizione della peggior specie, e il peggio è che la metafora che usa il Ninèn per la casa potrebbe anche essere reale, per come le tragedie inseguano e trovino gli occasionali visitatori della proprietà a distanza di centinaia di metri.
A questo punto mi vien da chiedere chi ci sia dietro tutto ciò, è veramente solo una questione di fantasmi o ci sta uno strigo dietro? Per esempio quel tipo fumoso che è praticamente sempre irraggiungibile? Mmh, sospetto...
Il Ninèn comunque mi fa venire fame, c'è così tanto cibo nelle sue scene che salivo come una sorgente. 😔

Sono impaziente di rivedere i fantasmini e soprattutto di vederci chiaro in questa faccenda. 🧐
E la signora indovina poteva farsela una predizione prima di uscire di casa, ahahah! Avrà visto annebbiato. *badum-tss*
Sparisco~♥

Recensore Master
14/11/19, ore 21:12

Ecco perché non vende quell'agenzia.. Il Ninen è una mezza caletta come venditore se il proprietario della Cà d'Anime gli ha appena detto che vuole lasciarla ad un cliente che la rispetti in qualche modo e lui invece gli spiattella i progetti demolitori del cliente 😅🤦‍♀️
Spettacolari tra l'altro i commenti che pensa ("hai voglia" se la terrà bene😄)
E poi mi chiedo che provvigione chiede l'agenzia, se il Passerini pensa di togliersi lo sfizio del piccolo podere di terra, per una pratica da cinquantamila euro di vendita. Manco il 100%😅
A proposito. I fantasmi accetterebbe un nuovo proprietario se il tipo sta bene loro, anzi gli propongono di prendere lui la Cà d'Anime, il proprietario stesso glielo propone, lui ha il sogno nel cassetto del piccolo podere, ecco, potrebbe davvero prenderla per poco (o a gratis magari) e realizzare - seppur in modo impensabile - il suo vecchio sogno. Inoltre ritroverebbe anche i suoi due amici persi trent'anni prima, anziché sfrattarli brutalmente con la demolizione. In fondo l'amicizia che li lega è ancora intatta e la si nota.

Per il resto, non trovo ancora il collegamento di quello che mi gira in testa, ci devo meditare su meglio, ma quel burattinaio è davvero molto particolare, strano ed enigmatico, conosce un sacco di cose e tiene a quella fatiscente villa abbandonata però a se stessa. Vedrò strada facendo.

Ho letto con molto piacere anche questo capitolo, ora però ti saluto, a presto.
Ciao!


PS: Maaaa... quando i burattini che assomigliano ai due cinni fanno una capriola di approvazione, l'Anguilla è diventato un Acciuga? 😅

Recensore Master
14/11/19, ore 18:58

Fantesmi, buraten...sai, se non sapessi già che la storia è ambientata in Emilia, direi che si tratta della Puglia. Mi sembra quasi di vedere Lino Banfi in tenuta da acchiappafantasmi.

Ma torniamo a noi. Prosegue dunque la vicenda spettrale della Ca' D'Anime, e dello squattrinato Ninen. Il nostro è più al verde di Paperino dopo che sono passati i creditori, e avrebbe un disperato bisogno di riuscire a concludere l'affare. L'acquirente potenziale, ora che la teleimbonitrice è schiattata, è un tipo che vorrebbe radere al suolo la villa per farne un centro benessere. Ed è pronto a pagare in contanti. Il che al Massimo andrebbe anche bene. Peccato però che i fantasmi che abitano la villa non siano tanto d'accordo. E neanche al conte Filippetto piace molto l'idea. È un bel dilemma, questo qui. I soldi permetterebbero al Ninen di respirare un po'. Ma d'altra parte, i fantasmi si ritroverebbero letteralmente con la merda fino al collo. Una questione a dir poco spinosa. A meno che non accada un miracolo all'improvviso, non vedo via d'uscita.

Al prossimo capitolo!

Recensore Master
14/11/19, ore 16:08

Ma certo, chi non vorrebbe una fantastica baracca spersa nel niente infestata da fantasmi con terreno edificabile circostante, su cui pagare imu, IRPEF, luce, gas, acqua, anche se completamente da ristrutturare?
Quando si dice: "ma nemmeno gratis"...
Alla donna murata viva mi é passato un brivido lungo la schiena... Se vuoi poi ti spiego perché...
Certo che si prenderebbe una casa in cui la compagnia non gli mancherebbe mai... Per sempre... Per sempre... In eterno,... Diciamo.
Alla prox, sono curiosissimo di sapere come va a finire.
Ssjd

Ciao carissimo!
"l’Adalgisa Buganè, quella che legge le carte su Tele Savena"
Pura poesia, per chi la sa cogliere...
Come sempre plaudo a questo bellissimo mondo di cinni, zdaure, ninén e pondigh, dove anche l'horror più sinistro si stempera nel ragù e il sangue è in realtà Triplo Concentrato Mutti opportunamente diluito.
Questo non significa minimamente che le tue atmosfere siano solo paesane e padane, sia chiaro: si sa del resto che su certe vecchie case di campagna, chiuse da tanto, magari dimenticate, grava un'aura sinistra che un po' contrasta e un po' si sposa con il contesto che dicevo. La tua storia riesce a cogliere perfettamente quest'aura, che rimane ad aleggiare sullo sfondo come un monito vago ma sempre presente.
Nello scriverti questo commento sono un po' distratto da tutta la bolognesità che vi hai elargito in modo così spanizzo, sappi che mi aspetto quanto prima un umarel che guarda critico un cantiere, per cui perdonami se sembro ismito.
Tu come sempre sei una sicurezza, alla prossima!

Recensore Master
14/11/19, ore 02:48

aaaaaahhhhhh, così me gusta: niente morti (per ora) ma una bella conversazione a tu per tu coi fantasmi direttamente! i quai bei fantasmi han praticamente ammesso che il topastro coi cucù riesce a fare ancora danni.... che sia vero e a stirare le due donne spalmandole come nutella sia stato il prode camioncino che aveva già in passato fatto altre piccole nutelle alias i due ragazzi-fantesmi? chissà.... quello che si sa per certo è il denaro e il nuovo acquirente ne ha finito parecchio e immediato. fa bene il nostro antieroe a pensare di concludere l'affare, prendersi un pezzetto di terra come sognava da piccino e ritirarsi a vita semplice; magari troverebbe un poco di pace.
conosciamo finalmente pure il conte, il quale sembra uscito da un altra epoca per direttissima, crede e conosce pare i fantasmi e vorrebbe vendere a qualcuno che rispetta quel luogo e la sua storia, peccato non se ne trovino! la maga voleva prendere il posto per l'atmosfera più suggestiva, il secondo acquirente vuole abbattere tutto e via! povero Passerini, vuoe solo un p' di calma in un posticino e tutti gli chiedono di pigliarsi il villone infestato di spettri, spettri compresi!
chissà come finirà, quali forze l'avranno vinta, se quelle del denaro e del materiale o del soprannaturale e che fine farà il povero Passerini (diviso credo come molti tra materialità e spiritualità, tra il credere all'intangibile e fidarsi solo del tangibile....)
alla prossima!
Nala

Recensore Master

Ehilà!

E così ci hai confermato che i tre ragazzini erano stati centrati per davvero dal camioncino di orologi cucù del Punghen con il risultato di due vittime e il Ninen che per riprendersi gli ci sono voluti mesi di ospedale e, più in generale, tutta una vita, raccontata per l'appunto in questo capitolo. Che poi 'riprendersi' in realtà è un parolone, diciamo che ne è rimasto parecchio traumatizzato e come dice la sigla 'gambe in spalla e vola via': cerca di sopravvivere scappando dal suo passato.
D'altronde come dargli torto.

Cmq. Continuano le inquietanti stranezze che ruotano attorno alla Cà d'Anime e stavolta a rimetterci le penne sono le due donne interessate all'acquisto.
Chissà, magari sono stati gli accidenti tirati dalla Sig.ra Clotilde alle due, specialmente alla presunta maga (che mi ricorda molto una certa insopportabile Vanna Marchi & co.).
Spero che non si aggiungano alle presenze dei due ragazzini perché loro, poveri, mi stavano simpatici, queste due invece per niente. Probabilmente invece ce le ritroveremo ancora come i (famosi) 'gatti attaccati ai maroni'.
Chissà chi saranno i nuovi clienti, e se pure loro faranno a questo punto una magra fine.

Però, sei un genietto: in effetti è estremamente curioso e intrigante questo giochino del susseguirsi dei clienti, magari passati sistematicamente a miglior vita per misteriose e inquietanti circostanze.
Meno male comunque che lo stile del racconto (seppur un po' meno rispetto al primo capitolo) si mantiene su un tono 'leggero' perché già alla foto della decadente struttura con tutte le finestre sprangate tranne una in cui si vede il volto di una presenza, ecco, sì, io avrei seguito l'indole del Passerini con 'gambe in spalla e vola via' 😅

Mi ha fatto particolarmente piacere leggere invece della tradizione dei contadini nel ritrovarsi per vedere il treno che passava per i campi, quasi come se fosse il momento magico della giornata. Mi ricorda una scena di un mitico film di ormai qualche anno (decennio) fa - 'Il ragazzo di campagna' - dove c'era una scena pressoché identica del radunarsi a vedere il treno in un tardo soleggiato pomeriggio primaverile/estivo. Lo ricordo con molto piacere, non altrettanto corrisposto, deduco invece, dalle due donne, con la scura e nebbiosissima giornata autunnale che hanno incontrato e soprattutto la pessima fine che hanno fatto.

Ora ti saluto, complimenti doverosi e alla prossima, perché sono davvero curiosa di vedere come proseguirà tutta la storia.
Ciao!

Recensore Master
05/11/19, ore 10:16

Di' so, Yonoi, addirittura "Di ban sό, fantèsma"? Mo me a't fagh la recensian in bulgnais…
Ehm… cazzate a parte, io ti chiamerò il Pupi Avati di EFP, per come riesci a evocare questo "orrore" padano misto a ninén e cinni, che poi alla fine non è neanche così orrore, a ben guardare, ma uno dei tanti aspetti di una realtà che ha in sé anche una forte componente fantastica ed esoterica.
Bellissima la spedizione dei cinni, quante ne ho fatte quando avevo quell'età, e quante "Ca' D'anime" ho esplorato, serenamente inconsapevole dei fantasmi (ho le capacità esoteriche di un turacciolo) che forse le abitavano…
Come sempre, sai tratteggiare personaggi iconici esattamente come Pupi Avati o il compianto Fellini, che però era più sul versante romagnolo (altra cosa rispetto a Bologna, checchè se ne dica). La comparsa della Wanna Marchi esoterica, dal nome bolognesissimo, mi ha fatto morire dal ridere.
Grandissimo primo capitolo, non vedo l'ora di leggere il prossimo!

Recensore Master

Nel mezzo del cammino di nostra vita,
Mi ritrovai per una selva oscura,
Che la diritta via era smarrita...

L'importante é non finire in un viottolo di campagna, ex via ferroviaria, con una ruota a terra e un treno fantasma, ma non troppo, in arrivo.
Mi sorprende sempre la tua bravura nel rendere una qualsiasi situazione talmente realistica da far venire i brividi. Ero lì che leggevo della tragedia raccontata alla televisione e nel naso mi sembrava quasi di sentirlo l'odore del chebabbaro pakistano e delle pizze da asporto. Per non contare la fame che mi é venuta pensando ai dolcetti alle mandorle con le palline verdi o rosse di sopra.
Sei davvero impressionante.
Ciliegina sulla torta, questa frase: "il più tardi possibile… ma sempre con Scanabissi..."
Ma nemmeno un pubblicitario di professione riesce a cacciati una perla del genere.
Una volta in città ricordo di aver visto un cartellone pubblicitario di quelli che ricoprono completamente una delle facciate dei palazzi. Sfondo bianco, cornice e scritte nere:
"All-inclusive, solo per questo mese. Lo prenoti ora è non ci pensi piú: funerale completo a 1600 €"

Ricordo che feci la foto perché mi aveva allucinato l'idea della prenotazione...

Questo per dire che la tua idea pubblicitaria mi é sembrata molto, ma molto piú geniale...
Alla prox e complimenti!
Ssjd