Questa storia mi ha incuriosita dopo aver visto, nella scena di Endgame, che al funerale di Stark c'era un ragazzo che non conoscevo. Sono venuta poi a sapere che il ragazzo in questione era Harley e che, in qualche modo, era diventato un allievo di Tony dopo averlo conosciuto in Iron Man 3, che io non ho mai visto. Non sapevo che Tony avesse avuto anche un altro allievo prima di Peter e non so perché nei film non si veda mai, comunque proprio questo fatto mi ha spinta a leggere questa storia, forse per conoscere meglio Harley e il suo legame con Tony Stark.
Nella storia, però, l'atmosfera è piena di dolore, vuoto e assenza per tutti, non solo per Harley e Peter ma anche per Pepper e Morgan. Si sente veramente, nella storia, questa sensazione di vuoto, questa assenza così forte, perché Tony era veramente una persona speciale e il fatto che non ci sia più non strazia solo le persone che gli erano più vicine, ma chiunque lo abbia conosciuto.
Harley si avvicina alla famiglia di Tony e a Peter, curioso di capire meglio il legame tra lui e Tony, e in effetti posso capire bene che Harley possa aver sofferto di questa cosa, in fondo era arrivato prima lui, in un certo senso, e perché mai Tony a un certo punto avrebbe dovuto "rimpiazzarlo" con un altro ragazzino? Eppure Harley sembra essere superiore a questi sentimenti di rivalità, che tra adolescenti dovrebbero essere normali, anzi lui vorrebbe conoscere meglio Peter, conoscere il ragazzo di cui Tony gli ha parlato così tanto nei cinque anni in cui è scomparso, ma che non riconosce nella persona chiusa nel suo dolore che si trova di fronte. Ripeto, non conosco Harley e non so perché Tony poi abbia smesso di occuparsi di lui e perché non sia venuto fuori anche lui come supereroe, però mi viene da ammirare questa sua natura aperta e generosa che lo porta a voler aiutare Peter, a volerlo tirare fuori dall'abisso di dolore in cui è caduto e dal quale rifiuta anche di provare a uscire. E' chiaro che il legame tra i due c'è e non si può negare, sono stati entrambi allievi di Tony, lo hanno conosciuto, ammirato, e adesso entrambi sentono la sua mancanza, si potrebbe pensare che l'amicizia tra loro dovrebbe nascere spontaneamente proprio perché hanno condiviso così tanto, pur senza saperlo. Però Harley, ancora una volta, coglie perfettamente il punto: "«Dico sul serio, Peter. Non posso sapere cosa stai passando. Per me non è lo stesso. E, se davvero avessi bisogno d'aiuto, di certo non lo vorresti da qualcuno che conosci a malapena. Sto peccando di arroganza, e non è quello che voglio, quindi scusami», dice."
Bellissime parole di questo ragazzo che, a quanto pare, è sempre stato una "seconda scelta" per Tony (non voglio dire castronerie, come ho già detto non conosco la sua storia, però non l'ho mai visto tra gli Avengers e quindi...), ma è in grado di superare quello che può aver provato, delusione, frustrazione, e ora vuole solo aiutare Peter che, per ovvi motivi, sta soffrendo molto più di lui. Perché il rapporto tra Peter e Tony era molto di più e Harley non può immaginare cosa significhi perdere la persona che ami, vederla morire davanti agli occhi. E non pretende di capirlo, né di essere la persona da cui Peter correrebbe se avesse bisogno di aiuto. Così fa un passo indietro, dice a Peter che lo lascerà in pace... a meno che non sia Peter a chiedergli aiuto. E, inaspettatamente, è Peter a richiamarlo, a prendere l'autobus con lui, anche se poi non gli parla. Ma è un primo passo.
Interessante la caratterizzazione di Harley, che è veramente un personaggio maturo, generoso e sensibile nonostante sembra essere solo un po' più grande di Peter. Mi ha fatto piacere conoscerlo. Ed è quasi naturale e forse "voluto" che i due allievi di Tony finiscano per fare amicizia (non è ancora successo, ma è inevitabile che accada), perché sono legati dall'affetto per una persona speciale che ha cambiato le loro vite. Mi sembra di vedere Tony come una sorta di Professor Keating, che anche se poi non c'è più ha comunque cambiato le menti e il modo di pensare dei suoi allievi, ha distrutto i luoghi comuni, ha messo in loro la voglia di "spingersi oltre". Harley per adesso dimostra di essere l'allievo migliore di Tony, ma è comprensibile perché Peter è troppo schiantato dal dolore per riuscire a mostrare la parte migliore di sé. Tuttavia, proprio in quanto allievi del migliore dei maestri, sicuramente i due sapranno fare grandi cose insieme.
La storia promette molto bene ed è stato bello conoscere Harley, un personaggio che mi è piaciuto molto.
Complimenti.
Abby (Recensione modificata il 13/04/2020 - 02:50 pm) |