Recensioni per
Stubborn Love
di Miryel

Questa storia ha ottenuto 37 recensioni.
Positive : 37
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
29/12/19, ore 18:01

Ciao tesoro **
Mamma mia, che bellissima One Shot. Ammetto che ho avuto il magone per tutto il tempo, perché temevo una mazzata di angst, non che sia stato tutto rosa e fiori, ma ci ho visto tantissima dolcezza e speranza in questa storia. Mi rivedo tanto in Peter e gli voglio un gran bene, quindi vederlo così fragile, impaurito e sperduto mi ha fatto stringere il cuore. Qui Tony è la figura che lo sostiene, ma che ha comunque paura e che cerca di proteggerlo in tutti i modi, magari facendolo arrabbiare, perché Peter avrà paura e tutto il resto, ma ha anche un grandissimo orgoglio. E io ho trovato adorabile il come Tony lo sostiene, sin quando lo accompagna a fare degli esami e poi, in seguito, alla loro conversazione così intensa. Peter infine non ha alcuna malattia mortale/degenerativa (meno male va), ma è qualcosa di più particolare che riguarda le sue psiche e paure e che poi influenzano anche il fisico, in qualche modo. E' assolutamente verso che questi due hanno bisogno l'uno dell'altro, senza contare che ho trovato questa what if davvero molto realistica... una cosa del genere ce l'avrei vista senza problemi. Una dolcissima malinconica che fa ben sperare e che ci ricorda che anche nei momenti difficili, la persona che amiamo può letteralmente salvarci la vita.
Ti mando un abbraccio e ti faccio gli auguri di un buon inizio 2020 <3


Nao

Recensore Master
28/12/19, ore 16:43

tesora, eccomi per lo scambio a catena.
Questa storia è un macigno.
Non perché sia stata pesante da leggere; tu, come al solito, sei eccelsa in ogni cosa che affronti.
è un macigno per le dosi di angst, per il tema affrontato, per l'introspezione fino al midollo di Tony e Peter, per l'attesa fatta di inquietudine che hai creato.
Mi sono agitata appena ho letto di quella cavolo di gamba che non si muoveva ... ho pensato subito a qualcosa di neurologico (se non peggio) e sono stata col fiato sospeso fino alle fine.
Peter non si sente del tuto tornato (io che mi ostino a legegre senza aver visto i due finali di Avengers... e non credo mi deciderò mai.. te l'ho detto che ho i dvd ancora incartati, nello scatolone con gli altri visti e rivisti? ^^'
meno male che Peter a Tony, anche se Tony ha paura ma non lo abbandonerà il suo ragazzo che a volte è più maturo di lui che dovrebbe essere l'adulto.

ed è un macigno per quello che hai detto tu alla fine.. lo avrai notato che stavolta è una recensione meno delirante del mio solito, perchè ci sono proprio rimasta... è molto diverso dalle tue solite (e solite non vuole affatto essere un termine offensivo) fanfic ... non per questo meno bello... se sei tu la penna dietro tutto, difficilmente qualcosa può non essere bello.
Ti abbraccioo stra fortissimo, ti faccio un in bocca al lupo colossale per qualsiasi cosa tu stia affrontando e ti auguro un 2020 galattico!!

Recensore Master
27/12/19, ore 22:34

Guarda che se anche raggiungi le 10mila parole qui nessuno si lamenta, eh! Anzi. Più Miryel per tutti! ^^
Venendo alla fanfiction, quando ho letto "È come se, o è così?" mi si è illuminato lo sguardo. Un po' perché ce lo sento proprio Tony dire una cosa del genere, e un po' perché mi ha ricordato una delle prime lezioni di scrittura che seguii con un editor che disse esattamente così per spiegare come si deve scrivere. XD
A parte questo, già sai che apprezzo decisamente la soluzione alternativa in cui Tony sopravvive, e mi è piaciuto questo Peter con un problema diverso dal solito, sì, ma realistico.
Anche se per lui è passato un attimo, è "morto" e in quel momento il mondo è balzato cinque anni avanti... c'è davvero da uscirne di testa, e un personaggio come Peter può sicuramente somatizzare le sue ansie e paure (ma mi pare che ne avevamo già parlato in merito a un'altra tua storia).
Mi è piaciuto, insomma, il modo in cui l'hai reso reale e umano.
E spero che qualunque parte di te ci sia in questa storia stia bene. ♥
Alla prossima. ^^


P.S. Mi stavo dimenticando: non sono convinta dell'uso della virgola nelle due frasi successive.
"... quel muro che si è alzato tra di loro, è sempre e solo colpa sua."

"Non ci riesce perché non lo vuole rompere, quell’incantevole ragazzo..."
(Recensione modificata il 27/12/2019 - 10:36 pm)

Recensore Master
27/12/19, ore 19:29

Ciao, Miry, eccomi qui finalmente!
Questa storia mi ha sorpresa, l'ho trovata diversa dalle altre tue che ho letto, in un certo senso più dura sia a livello di tematiche che di stile.
Iniziando dallo stile, l'ho trovato più lineare rispetto al tuo solito, più distaccato, come a voler mettere in evidenza anche attraverso la struttura stilistica la distanza che si crea tra i due protagonisti nella parte centrale del racconto, risolta in parte nel finale, che dà però l'idea di un percorso lungo e tortuoso per i due, e per Peter in particolare. Anche la scelta di suddividere visivamente la narrazione in blocchi separati dall'interlinea – più netta come intervallo rispetto a un asterisco, ad esempio – ha collaborato all'impressione detta inizialmente, di un insieme più lineare; una scansione di tempi che d'altra parte mi è parsa anche andare di pari passo con le ore di attesa di Peter: ogni blocco un momento, ogni momento un timore, ogni timore uno sguardo del narratore che assiste dall'alto alla tragedia emotiva. 
Arrivando ora alla tematica, anche questa mi ha stupita. Fuori dal contesto del racconto, hai trattato un tema di grande attualità, e questo al di là del disturbo di cui soffre Peter. Il mondo in cui tutti sono connessi e tutto è a portata di click è in effetti anche il mondo dove troppe volte si cercano risposte in autonomia, risposte in genere fallaci o incomplete che non fanno altro che acuire i dubbi, le paure, la preoccupazione. Il tuo Peter che anziché recarsi dal medico cerca sul web le risposte ai suoi sintomi è realistico, e l'introspezione che fai di lui, del malessere generato da questa azione così naturale per chiunque di noi – cittadini della rete –, è a sua volta realistica, così tanto da innescare un'empatia credo inevitabile tra il lettore e il personaggio.
Come sempre, riesci a tratteggiare con poche parole il grande affetto e il profondo legame tra i tuoi Tony e Peter, e il pungente carattere di quest'ultimo devo dire che non si smentisce mai! Tuttavia, ciò che ho apprezzato di più di questo racconto è stata la causa del male di Peter, questo suo aver lasciato una parte di sé dall'altra parte, avere ancora addosso un trauma troppo grande per essere portato via da uno schiocco di dita. Il tuo Peter in effetti è rotto, dagli eventi, dai timori, da esperienze che non ha ancora elaborato; dei frantumi che faticano a ricompattarsi e che quando ci provano si scontrano con le paure che il suo corpo assorbe e smaltisce come riesce, nell'unico modo che trova possibile – cristallizzandosi per non andare indietro ma neanche avanti.
È una tematica molto delicata, molto particolare, è stato interessante ritrovarla tra le tue righe, trovo sia un grande spunto di riflessione sul dopo di tutti coloro che sono tornati dalla morte imposta dal Titano.
Come ogni volta non posso che farti i miei complimenti, riesci sempre a trovare nuove chiavi di lettura su questo universo che tanto ti appassiona!

Un abbraccio,
Rosmary

Recensore Master
27/12/19, ore 18:32

Questa storia è davvero super romantica e disperata allo stesso tempo.
L'idea che hai usato, di una malattia psicosomatica che colpisce Peter perchè non riesce a sentire di essere tornato del tutto, e per la paura di poter perdere ancora tutto quello che ha, è perfetta ma allo stesso tempo tremenda. Tornare dalla morte dalle persone che ami solo per poi riviverne il trauma in continuazione, non riuscire a staccarsi, a sopravvivergli davvero. Perfettamente attinente al personaggio anche il desiderio di Peter di non far sapere a Tony dei suoi problemi. Come se fossero colpa sua. Perchè in fondo Tony ha rischiato la vita per lui (e per tutti gli altri, ma soprattutto per lui), ed è andata bene in questo what if (GRAZIE), ma rimane quest'ombra di terrore.
Quando alla fine dici "nessuno si salva da solo" il messaggio è davvero bellissimo. Perchè c'è questa compenetrazione e questo desiderio di stare vicini, ci condividere, di portare l'uno il peso dell'altro. La forma di amore più bella, che esula dall'attrazione sessuale praticamente. E' la voglia di vivere e andare avanti insieme, di tenersi per mano.
Questa è la cosa che mi ha colpito di più. C'è un amore palpabile ed innegabile, ma è forse meno fisico. C'è proprio una connessione forte a livello emotivo e mentale, ancor più che di solito. Tu scrivi spesso di amori ardenti, mentre qui è tutto più tenero, più contenuto. Mi piace tanto questo modo di parlarne.

Insomma, come sempre... splendida <3

Recensore Master
27/12/19, ore 14:18

Carissima, inizio con un boom: forse (e dico forse) ho trovato la tua storia definitiva che preferisco (per lo meno se la gioca con Thanks for the memories che fa male al cuore) e infatti la metto subito subito tra le preferite. Come sempre ho amato i viaggi psicologici che fai dei personaggi, i dialoghi perfettamente costruiti e sempre ad effetto, così come le tematiche mai scontate che decidi di trattare. È proprio la tematica di questa storia che me la rende però particolarmente cara: per fare una piccola parentesi autobiografica, io soffro di parestesie agli arti e, proprio come Peter, ho dovuto fare delle analisi neurologiche e dei test per scongiurare un male più grave. Invece, per fortuna, si trattava solo di ansia (e nel mio caso, depressione) - beh, per fortuna, tra mille virgolette, perchè come hai scritto tu meravigliosamente: "Quel niente è una sicurezza, che fa comunque più paura di qualcosa". Una frase verissima che mi ha colpito tanto, come in generale tutto il racconto dalla prima all'ultima riga. Ti ho esposto la mia esperienza perchè mi ci sono davvero ritrovata qui e sei stata veramente bravissima a trattare il disturbo delle parestesie, come si verificano e quali sono i passi da fare quando si avvertono i propri arti addormentati senza ragione, e soprattutto cosa prova all'interno qualcuno che ha dolori psicosomatici. Sei stata talmente brava che nel primo paragrafo avevo già intuito fosse quella la natura del problema di Peter (anche se, visto il tuo amore per l'angst, una bella patologia incurabile poteva sempre starci ahahah). Insomma, ho amato questa storia e il tuo lavoro. Ti ringrazio davvero molto per averla scritta, mi sono sentita toccata e, in un certo senso, compresa. Complimenti e ancora, davvero grazie! Un abbraccio e alla prossima!

Recensore Master
26/12/19, ore 19:52

Ciao mia cara Miryel :) è bello essere in vacanza, è bello leggere su fb un tuo aggiornamento e precipitarmi subito qui a leggerlo perché non ho un'emerita cippa da fare :D
Bellissima one shot che, però, mi ha fatto rivivere un periodo molto brutto della mia vita. Diciamo che non l'ho letta serenamente come avrei dovuto, una volta capito dove andava a vertere la questione.
Anni fa ho avuto un problema simile, diciamo che mi si erano presentate fascicolazioni alla gamba, con debolezza muscolare annessa e ho dovuto fare tuuuutti quei merdavigliosi esamini dei quali hai parlato nelle note.
Essendo anche - come Peter che va a chiedere al dottor internet - un pochetto ipocondriaca, me la sono vissuta davvero davvero male. Fortunatamente si è rivelato qualcosa di assolutamente innocuo e, appunto, probabilmente psicosomatico.
E quindi sì, mi sono letta questa storia con il cuore in gola e le stesse sensazioni di ansia provate al tempo nel lontano 2013. Non è stata, diciamo, una piacevole lettura come al solito, ma non è assolutamente a causa della storia in sé, ma di ciò che mi rievoca. Quindi che dire, sì, sei stata davvero bravissima come al solito a mettere nero su bianco qualcosa in grado di emozionare alla grande.
L'ultima parte mi ha commosso molto è mi è piaciuta da morire! :)
Ora mi andrò a bere una bella tisana calmante ahuahhaha :D
Ti mando un forte abbraccio e a presto! Non vedo l'ora di leggere qualcosa di nuovo, mentre ancora aspetto con ansia il seguito della storia a quattro mani con Light!
Eevaa

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