Recensioni per
Scintille nel buio
di shilyss

Questa storia ha ottenuto 440 recensioni.
Positive : 440
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
01/03/20, ore 13:32
Cap. 6:

Quando ci innamoriamo di qualcuno? Forse è una domanda che, prima o poi, ci siamo fatti o ci faremo tutti. Non sempre c'è una risposta precisa – né è importante che ci sia, in effetti. Neanche Sigyn lo sa, non riesce a ricordarlo o fissarlo nel tempo, e questo la rende così umana rispetto a tante altre storie d'amore in cui sembra vi siano sempre coordinate spazio-temporali precise per questo momento cruciale. Questo per dire che la rendi umana, sempre, la avvicini a chi legge pur scrivendo di un personaggio appartenente a un'altra era e un altro mondo così distante e avulso dal nostro, ma soggetto agli stessi meccanismi emotivi.

"Pagheremo tutti. Pagheremo noi." Brividi. Questi fugaci scorci nella mente dei personaggi mettono i brividi, in senso positivo, perché questa oscura entità che vuole portarsi via Sigyn e i suoi occhi è ancora ammantata d'ombra, e ogni riferimento indiretto ad essa non fa che acuire il timore per ciò di cui potrebbe essere capace. Mi hai tenuta sulle spine, in questo capitolo, con la rivelazione che questa cosa (non voi Cose belle, ma la cosa brutta d'oscurità) è già stata sconfitta in passato.

"Conoscere il mondo era doloroso. Rinunciarci, lo era ancora di più." Questo passaggio e tutto ciò che lo precede mi ha catturata, completamente. Racchiudi in poche righe tutta l'evoluzione di Sigyn, lo sbocciare del suo amore, il suo svilupparsi diventando da ripicca a sentimento vero, profondo. C'hai le manine sante, Cosa, te lo devo proprio di' <3

A questo punto io voglio sapere, adesso, ma allo stesso tempo non voglio, perché è bello anche rimanere in quel limbo in cui ci si aggrappa ad ogni dettaglio e si cerca di capire quello che l'autore non vuole rivelare. Un po', lo ammetto, sto affrontando la storia come affronterei un libro di Agatha Christie, ovvero con occhio analitico... ma io sono una schiappa coi gialli e tu sei stata troppo brava :') Ho aspettato, prima di formulare ipotesi, e mi arrischio a farlo ora: hai nominato Yggrasil come entità venerata... però mi sa di specchietto per le allodole, così, a pelle, dico che c'entra Jotunheim. In qualche modo contorto che non so ancora spiegare, ma che rintraccio in questo passaggio: "Per farlo, però, sarebbe dovuto prima venire a patti con gli incubi che ancora lo tormentavano e con una consapevolezza spaventosa e amara più del fiele. Lo avrebbe capito più avanti – troppo tardi, forse." Dico questo, prendendo probabilmente un abbaglio, perché hai spesso riferito frasi simili a Loki nel parlare della sua ascendenza a lui ancora ignota, citando sensazioni e sogni inspiegabili. Mi son buttata, consapevole di aver sparato pressoché alla cieca (non letteralmente, stabbona, Sigynella).

E con questo, vado avanti nella lettura (perché sì, t'arriveranno tutte insieme, 'ste recensioni, ma sono onesta e non le modifico in luce di quello che ho letto in seguito :P)

-Light/Cla'-

 

Recensore Master
24/02/20, ore 17:54
Cap. 6:

Ciao!
È ora di cominciare, e continuare queste avventure così’ complicate e piene di dolore rivolto alla dolce Sigyn, a Loki e chiunque respiri la loro aria.
Io veramente non riesco a… Sigyn è così dolce, così tenera, e quelle parole che si trova costretta a pronunciare all’uomo cui è destinata. Quel “non riuscirò più a vederti” da solo scatena una tempesta addosso a noialtri. Loki non è sciocco, capisce come stanno le cose e contrasta la forza stoica, interiore di Sigyn. Nello stesso tempo si capisce la latente minaccia della cecità che sta per distruhherla, il “mondo di tenebra che la reclama”, e persino Loki non sembra capire come gestirla e se il dolore, la paura e l’angoscia di Sigyn può essere ridotta.
Mi piace come Loki rifletta sulla sua posizione sociale e sulla sua ambizione di re, come questa non si combini con l’amore per Sigyn e la cura per una persona malata, che ha bisogno di molta attenzione. Potrebbe essere una metafora della vita di Loki nella sua interessa, sulle “scelte difficili” e su quelle bastarde delle Norne che si divertono a giocare a Risiko con le vite delle persone
Nel frattempo adoro come viene mostrato il desiderio crescente di Sigyn, il desiderio di Loki, delle sue labbra e dell’amore che forse non sarà mai in grado di darle.
Allo stesso tempo, il passato e il futuro si collegano con Sigyn che ancora ricorda quello che le è successo e non riesce a superarlo.
Una piccola digressione sul modo con cui descrivi le tradizioni e la cultura di Asgard. Penso sia la cosa che amo di più della tua scrittura e riflette benissimo un ambiente dove sia Loki che Sigyn non hanno posto. Una cultura che ama autocompiacersi e autoincensarsi, in cui quello che fa Asgard è bello e giusto e “protegge” gli altri popoli indifesi, e in cui queste azioni sono auto-premiate con una ricchezza sconfinata, uno stile di vita lussuoso e un’ostentazione smodata. “Un popolo di Pirati”, lo definisce Sigyn, ma a me ricorda più i Nobili Mondiali e soprattutto la Moreka del nostro mondo, in cui si fa quello che si pare quando si pare. In questo senso Sigyn e Loki si avvicinano nuovamente. Lei non ha spazio in questo ambiente così pesante, e a lui non è concesso nulla del genere.
E si ameranno, lo so, e non posso aspettare che accada, perché mi rendi curiosa~
Ti abbraccio forte, e già ch ci sono anche Sigyn.
Lady R

Recensore Master
18/02/20, ore 09:23
Cap. 6:

Ciao!

Sto veramente apprezzando questa storia dai toni tragici, nel senso shakespeariano del termine, dove come ho già accennato in precedenza Loki assume i tratti di un protagonista amletico e Sigyn che vorrebbe ma non può, non riesce ad aiutarlo perché in fondo è consapevole di stare facendo il suo bene con quel suo triste, orribile ma necessario silenzio. E come ogni personaggio principale di una tragedia che si rispetti, Lingua d'Argento ha una sua debolezza fatale che in questo caso è l'orgoglio. Ah se solo fosse riuscito ad lasciarsi andare! Magari non sarebbe servito a nulla, magari lo avrebbe fatto disperare ancora di più sapere di essere di fronte ad una maledizione davanti alla quale non c'è rimedio, proprio come Sigyn ha ritenuto in precedenza. Ma forse e dico forse la caparbietà del Dio dell'Inganno lo avrebbe portato a fare dei patti assurdi con delle forze che neanche possiamo immaginare - in altre storie lo vediamo comportarsi proprio in questa maniera, riuscendo ad ottenere anche un certo successo seppur a caro prezzo - e chi lo sa, scava che scava, avrebbe potuto trovare una soluzione. Dannate Norne, mi verrebbe da dire! Ma le si può maledire quanto si vuole, entrambi sapevano che la principessa apparteneva in maniera ineluttabile al suo destino di ancella e poco c'entra il volere di un padre che magari non avrebbe voluto pagare una cospicua doto per far maritare l'ennesima figlia femmina - tra l'altro, ottimo dettaglio. Adoro queste disquisizioni dal sapore storico. E parlando di dettagli, anche quello della necessità di ostentare il potere con la magnificenza dei corridoi e del mobilio asgardiano, ricordata nella parte finale del capitolo, è stata molto gradevole e pertinente.
Un caro saluto e a presto,
Will D.

Recensore Master
12/02/20, ore 16:51
Cap. 6:

Mia carissima shilyss,
riapprodo con immenso piacere in questi lidi, anche perché lo scorso capitolo si era concluso con un cliffhanger davvero coinvolgente e io non vedevo davvero l'ora di sapere come si sarebbe svolto il confronto tra Sigyn e Loki.
Dunque, questo capitolo è davvero ricchissimo di dettaglia e informazioni sparsi qua e là per il testo e che iniziano a darci una visione d'insieme più chiara, disvelando pian piano i meccanismi di questo mondo che hai costruito. Apprendiamo qualcosa in più riguardo la scintilla di Sigyn (le visioni della Voluspa, che ha detta di Loki lei non sa interpretare) e l'ordine delle ancelle, che trovo davvero molto affascinante. Di quest'ultimo, in particolare, abbiamo due visioni profondamente differenti, che sottolineano ancora una volta la dicotomia di pensiero e di vedute di Loki e Sigyn. Loki vede nell'ordine delle ancelle l'aspetto politico e, per così dire, economico che vi è sotteso: esso è stato creato per non dilapidare il patrimonio dei padri in doti per le figlie. Sigyn, invece, è più vicina alla parte spirituale dell'ordine, a quel lato che vuole onorare e rispettare le tradizioni e tutto ciò che questo comporta. È interessante notare che entrambe le chiavi di lettura sono corrette: Loki ha ragione, così come ce l'ha Sigyn. Di nuovo, è bello vedere come questi due personaggi profondamente diversi siano, in realtà, l'uno il completamento dell'altra: Loki coglie alcune cose del mondo, cose più razionali, in virtù del suo essere abile stratega e politico, e Sigyn ne coglie altre, comprendendo l'essenza delle cose, quel quid che c'è ma rimane nascosto, se non si sa come guardarlo.
Interessantissimo anche lo sguardo al passato, in cui ci viene spiegato perché Loki pensi che l'ordine costituito da Bor non vada toccato, nonostante non si trovi d'accordo. Ho inoltre trovato adorabile il suo moto d'orgoglio nel rendersi conto che Sigyn lo consideri adatto al trono: probabilmente, la di lei opinione è molto importante per l'Ase, forse più di quella di chiunque altro.
Il confronto tra Loki e Sigyn è stato davvero struggente e pieno di pathos: da una parte abbiamo questa ragazza tormentata, che vorrebbe dire ma non può (ed è interessante notare che non può perché vuole proteggere Loki, cosa che è stata rimarcata più e più volte. La maledizione ha già colpito lei, ma potrebbe estendersi anche a lui, se rimane); dall'altro lato abbiamo Loki, che sembra perdere tutta la sua sagacia dinanzi a Sigyn: il dolore che sta provando, e che pure dissimula dietro le sue parole taglienti e i sorrisi beffardi, gli offusca la mente: sa, comprende e capisce che Sigyn sta mentendo (perché quando si conosce intimamente qualcuno viene quasi naturale capirlo), ma non riesce - non vuole - capire perché. Rifiuta l'ipotesi che quella cosa possa tornare e che ciò che vale per tutti valga anche per Sigyn. Loki non riesce a vedere, non riesce a guardare e per questo non comprende; non riesce neppure a esternare ciò che prova e che pensa, in nome del suo orgoglio: confesso che per un attimo ho sperato che crollasse e che Sigyn cedesse, rivelandogli tutto, ma sapevo e so che questo non è possibile, perché Loki è fatto in un certo modo e tu sei sempre bravissima a mantenerlo fedele a se stesso. Il loro addio è stato comunque terribilmente straziante.
Nelle parole di Sigyn ci sono indizi velati, qualcosa che Loki può comprendere analizzandole a fondo e credo che Sigyn, conoscendo il suo amato, speri, magari inconsciamente, magari con una parte di sé, che lui riesca infine a capire cosa lei sottendesse.
Il flashback finale ci riporta all'arrivo di Sigyn ad Asgard, che trova magnificente e prosperosa, più di quanto i libri possano mai trasmettere. Loki le confessa che tutta quell'ostentazione serve a ricordare ai nemici la grandezza degli Æsir e a intimorirli. Sigyn, tuttavia, si dimostra insensibile dinanzi a tanta ostentazione, come se davvero non la toccasse; ciò che la affascina e la tramortisce, invece, è la consapevolezza di trovare Loki bello e il confronto tra i due circa il dipinto sancisce un avvicinamento che li porterà poi a rompere la sacralità di Sigyn come ancella e a dare vita a una spirale torbida e dolorosa.
Insomma, cara, non posso che farti tanti, tanti, tantissimi meritati complimenti per questo capitolo e per questa storia che si fa via via sempre più intricata, avvincente e coinvolgente. Leggerti è sempre un immenso piacere.
Alla prossima <3<3<3

Recensore Master
07/02/20, ore 18:06
Cap. 6:

Ciao carissima... era da un po’ che latitavo da queste parti. E mi mancava questa storia. Mi mancavano loro e il tuo modo meraviglioso e struggente di descriverli, sempre diversi, sempre nuovi eppure sempre riconoscibilissimi.
Ho amato in questo capitolo il confronto tra Loki e Sigyn, lo temevo ma ho adorato la tensione fra loro, l’orgoglio, il non detto, la bugia a fin di bene di Sigyn, che mente per amore, che non dice la verità per paura di diventare un peso per il Dio degli inganni.
E Loki? Loki come suo solito non si risparmia, affonda con le parole, ma con grazia, potrebbe trattenere Sigyn ma non lo fa, forse anche per orgoglio, o forse per lasciarla libera, quando lei libera non è.
Sentire nominare la maledizione mi riporta non so perché a Ladyhawke, non lo so. Il tragico destino a cui va incontro Sigyn mi ricorda l’orribile condanna subita da Isabeau...
Comunque sto divagando ,,,
Tornando alla storia sul finale è stato un colpo da maestro quel feedback stupendo e struggente sul loro passato.
Ho immaginato i fasti di Asgard, ho cercato di immaginarmi il ritratto di Loki e come potesse averlo percepito Sigyn.
Tutto stupendo e malinconico... spero tutto si risolva alla fine.
Un abbraccio e complimenti ancora mia cara.
A presto
Ladyhawke83

Recensore Master
29/01/20, ore 14:27
Cap. 6:

Buongiorno mia cara <3 Mi mancava leggerti, ma finalmente posso proseguire  con la lettura di questa storia **
E che dire, il capitolo mantiene l'atmosfera angst presente anche in quelli precedenti, ciò che sta accadendo a Sigyn è tanto triste e ancora più drammatico è che non riesca a parlarne con Loki e a dirgli la verità, celandola sotto menzogne che non è abituata a pronunciare - al contrario dell'altro, ingannatore di natura. Sto adorando questa Sigyn bugiarda perché lei è la Dea della fedeltà, ed è estremamente interessante vederla quindi in queste vesti. 
Di Loki, in questa storia, sto adorando che sia perfettamente consapevole di non dover toccare Sigyn, di non doverle starle vicina, eppure oltrepassa ogni barriera e se ne frega delle conseguenze, seguendo più l'istinto e i sentimenti che la ragione e le regole. Loki vorrebbe che Sigyn restasse, ma non glielo chiede chiaramente e si sforza di capirla, anche se gli appare davvero insolito che lei voglia, nonostante tutto quello che le ha fatto il padre, ritornare a casa. Come noi lettori sappiamo, però, è per salvare loro due che lei vuole tornare, è per Loki stesso che lo fa, ed è dannatamente triste che non possa dirglielo e che quindi rimanga tutto un segreto.
In questo capitolo, però, ho odiato l'orgoglio di Loki, che non le chiede effettivamente di restare - e Sigyn finirebbe per dirgli la verità, se solo lui fosse meno orgoglioso. Tutto questo fa male a entrambi, e mi hai davvero spezzato il cuore. Tra l'altro è dolcissimo che le tolga via la stola di seta per poterla conservare e annusare ancora il suo profumo, quando non sarà più ad Asgard, anche se poi gliela ritorna indietro e infine la ritrova sulla panca qualche sera dopo. Ho sperato per tutto il tempo che Sigyn non andasse via T_T
Anche l'ultima parte del capitolo mi è piaciuta tanto, quella in cui ci riporti nel passato (no, ribadisco che non mi appare affatto ostica la divisione che viene fatta nei capitoli ^^), ed è un sacco interessante di volta in volta osservare la situazione prima e dopo. 
Il capitolo è, come al solito, pieno di frasi bellissime; avrei voluto riportarne di diverse, ma alla fine ho scelto quella che mi ha colpita di più in assoluto: "Conoscere il mondo era doloroso. Rinunciarci, lo era ancora di più.", bellissima, davvero **
E niente, ho amato anche questo capitolo <3
A presto <3
fumoemiele

Recensore Master
27/01/20, ore 17:59
Cap. 6:

Ciao cara,

Eccomi qui per la recensione che, come ti avevo accennato, non arriva nel weekend ma un po' più tardi. Uh, che periodaccio. Un po' arrancando un po' starnutendo ho letto il capitolo più volte, non perchè non fosse chiaro ma perchè sono qui con la capacità di concentrazione di un criceto LOL

Come sempre, l'aggiornamento è affascinante e l'avanzamento della trama è intrigante, interessante e raffinato nei particolari in quanto ci vengono date informazioni sempre più precise ed interessanti (ad esempio questi dettagli in più riguardo la scintilla o il sistema delle ancelle).
Soprattutto iniziamo a vedere la risonanza che hanno queste tradizioni (ad esempio per l’appunto la casta figura dell’ancella, le convenzioni ed i riti) sui personaggi: per Loki ad esempio è un peso politico e strategico, il principe cadetto vede la realtà dei fatti e il sistema di “protezione” dei patrimoni dei nobili da doti costose per le figlie femmine mentre Sigyn è più vicina alla parte spirituale che lei e Loki hanno infranto a causa della loro unione, e dei possibili futuri rischi.
É una dualità interessante, più leggo questa storia più il piano di comunicazione dei due protagonisti mi sembra aprirsi a forbice: Sigyn parla ma non può dire tutto, Loki non capisce e ad un certo punto pare rifiutarsi di considerare una futura variabile (per paura, da come la descrivi) che potrebbe dare senso alle azioni di Sigyn. Oltre ad essere molto ben gestito e con degli ottimi spunti di trama e background (ho adorato lo stacco sul passato in cui Loki parla del perchè le riforme di Bor non vadano toccate nonostante lui non sia d’accordo con la struttura delle Ancelle, e ho anche apprezzato molto l’IC di Loki che si ringalluzzisce silenziosamente nel sapere che Sigyn lo considererebbe un possibile re di Asgard), ma ho anche trovato il loro confronto estremamente toccante da un punto di vista shipposo.
Mi stava piangendo il cuore perchè si capisce che la smugness di Loki e il suo sorriso ferino e le sue accuse sono solo una facciata, mentre Sigyn è chiaramente combattuta e nient’affatto felice di una scelta che appare obbligata, senza via d’uscita.
Insomma, diciamo che Loki è estremamente sagace sotto certi punti di vista — mi viene da nominare tutto il discorso che fa qui riguardo l’arte di Asgard e la sua opulenza, ad esempio, che in realtà dimostra a potenze nemiche e a politici esteri la forza degli Asi — ma molto cieco sotto altri, ad esempio il fatto che palesemente non è possibile che “ciò che vale per gli altri non valga per Sigyn”, proprio perchè qui stiamo avendo la riconferma del contrario. Ci sono forze più forti, come la scintilla, come la promessa fatta da Sigurdr ad un’entità “altra”, che neanche il figlio cadetto di Odino può ignorare. In questo capitolo (così come nei precedenti durante il viaggio di Sigyn verso Asgard) ribatti molto sul concetto di Asgard come terra di pirati: diciamo che concettualmente leggendo ho visto due piani differenti e destinati a scontrarsi. Uno è la sacralità delle tradizioni, degli dei, della fine del mondo che è inserita nella Voluspa, presente in Sigyn, e l’altro è la conquista militare, l’idea dell’Aesir onnipotente che se non conquista con la forza e per diritto (sono pirati, dopotutto) lo fa con l’inganno e trovando risposte politiche a pilastri di tradizione (again, le ancelle).
Sono risposte non sbagliate, razionali, ma non pronte ad affrontare gli “e se” che porta Sigyn (in questo pezzo in particolare: ““Se,” azzardò Sigyn abbassando di un tono la voce, “se quella cosa dovesse tornare, un giorno?””). In tutto questo, il discorso “di mezzo” è quello dell’amore che lega Loki e Sigyn, che chiaramente non si sono uniti per solo desiderio carnale e che altrettanto chiaramente stanno soffrendo: è quasi tenero vedere Sigyn che cerca di proteggere Loki da sè stesso e dalle loro scelte, mentre è terribilmente toccante vedere Loki che cerca di trovare motivi per farla rimanere (nonostante dica di non poterla “salvare” dopo un certo punto). Il fatto che entrambi abbiano le loro motivazioni, e reazioni altrettanto umane, mi uccide ;-; Sono spaventati l’uno per l’altra, stelle del cielo!

Sono curiosa di vedere cosa accadrà ora che Sigyn se n’è effettivamente andata lasciandosi indietro solo un pegno. Soprattutto sono curiosa di saperne di più sull’evoluzione della sua condizione e come continuerà la maledizione, se e quando Loki lo scoprirà e se effettivamente il fatto di non essere “pura” sarà un problema o se la scintilla e la passata promessa non le permetteranno di sfuggire al suo destino. 



I tuoi aggiornamenti sono sempre piacevolissimi, perdonami il mega ritardo questa settimana e spero di vedere questa long aggiornata presto, sono iper curiosa e pronta a soffrire! <3



Ellie

Recensore Master
27/01/20, ore 14:03
Cap. 6:

"Amore, quando ti diranno che ti ho dimenticato, e anche se sarò io a dirlo, e quando io te lo dirò, non credermi."

Oh perfidissima Autrice e malvagia Fatina cicciona,
lo sapevo che avevate disseminato l' etere di indizi della vostra indicibile crudeltà, ma non immaginavo di aver colto nel segno in modo così smaccato e letale! Non mi soffermerò ancora sulla portata negativa che, per me, ha il silenzio di Sigyn, nè più parlerò delle leggi seicentesche vigenti nell' Italia manzoniana ai tempi dei Promessi Sposi, poichè già ne ho parlato nei capitoli precedenti e non voglio ripetermi. (Inoltre, io so che tu sai che io so e non è necessario che altri ne sappia)
Voglio, in questa sede, parlare di una caratteristica che sembra animare il Loki di questo romanzo: la hybris. Ovviamente, stiamo parlando di un atteggiamento diverso da quello puramente greco di Eschilo, dove l' uomo si contrappone, sic et simpliciter, al sistema voluto dagli dei, ma a un concetto più evoluto e rarefatto di "ribellione tracotante" di chi, dio anch' egli, si oppone a quanto altri sancirono per convenzione prima di lui. E' quasi un connubio dicotomico e discrasico tra la consapevolezza quasi brocarda del "pacra sunt servanda" quando ciò sia utile e conveniente alla reggenza della guida di un popolo e la altrettanta convinzione di poter sovvertire ogni ordine troppo vetusto con una ventata di supponente e superbo caos rinnovatore. Io sono per la hybris della novità critica e riformatrice. Sempre. Perchè il buon governo non può che adattarsi alle esigenze dei tempi e degli aneliti di libertà degli individui. Viva Loki! Hasta la victoria siempre!
Post scriptum: ovviamente, stai sapientemente centellinando ogni notizia circa questa fantomatica "scintilla" legata a chissà quale nefanda maledizione. Di' un po': ce lo dirai prima o poi che diamine vuol dire? Sto friggendo da sei capitoli, ormai! Ricordati che posso sempre venire a gnaulare sotto il tuo balcone con la mia gatta querula! Autrice avvisata...
(Recensione modificata il 27/01/2020 - 02:06 pm)

Recensore Veterano
24/01/20, ore 17:51
Cap. 6:


 Carissima Shilyss,

eccomi finalmente. Ti rencensisco oggi perché ho tutto il tempo per mettermi al pc e scrivere qualcosa che renda giustizia alle mie impressioni, ma il capitolo l'ho letto appena uscito, col cellulare, sotto al buio delle coperte, che credi?
Dopo la chiusa del capitolo precedente, mi aspettavo di tutto e non sapevo immaginare il modo esatto in cui sarebbe avvenuto il temutissimo confronto, specie considerati gli occhi colmi di delusioni di Loki un attimo prima che calasse il sipario. Una furia più scomposta - a cui credevo avrei assistito - non avrebbe reso, in effetti, la giusta dose di struggimento, delusione e rassegnazione che invece ci offre la reazione contenuta di Loki. E' vero, non la insulta, non le urla contro né le regale battute eccessivamente crudeli, ma incassa il colpo, la provoca, la scruta e più di tutto l'ammira. Non riesce ad odiarla nemmeno dopo l'offesa dell'inganno, nemmeno dopo che lei gli ricorda di aver sempre conosciuto l'esito di questa storia e di essersi volutamente ingannato, credendo che le cose sarebbero andate diversamente. Loki non lo credeva, in verità, ma il desiderio di lei era più forte di tutto: è una consapevolezza che, proprio un attimo prima di vederla andare via, lo colpisce col potere di una stilettata. Ho adorato il modo in cui Sigyn, in questo capitolo, mente e ferisce molto e più di Loki; è una cosa che fa effetto perché è Sigyn e per l'idea di fedeltà e verità che incarna. E' doloroso vedere come si costringe a mentire, a celare e dunque a snaturarsi, pur bramando di cedere alla verità. Ma è una scelta stoica che, oltre a renderla l'eroina meravigliosa che è, la rende un personaggio costruito magistralmente, complesso e ricco di contrasti. Nella sua scelta, scopriamo, c'è anche e soprattutto la volontà di liberare l'amato principe destinato al trono e alla gloria di un peso. E' certa che lui finirebbe per odiarla se lei e la sua cecità finissero per rallentarlo, ma è una certezza che deriva dall'idea dall'odio che lei stessa si scaglierebbe contro sapendosi in qualche modo artefice dell'infelicità di Loki. Mi fa soffrire, ma amo sguazzare nella sofferenza che regala il fatto che questi due, cocciuti e innamorati, si stiano perdendo pur di proteggersi a vicenda. E' un concetto intricatissimo, che si articola su più livelli e che rende questa storia una vera perla.

Come sempre ho amato il racconto scandito su due piani temporali e, in particolare, il modo in cui il finale (ambientato ai loro inizi) ricalchi il concetto del sacrilegio che avrebbero poi commesso e che li ha condotti inesorabilmente all'addio. Un addio sancito con quella stola prima strappata e poi restituita e che, alla fine, rimane comunque lì ad infestare e tormentare Loki. Questo mi pare significativo - ma magari mi sbaglio - perché suggerisce l'idea di un ritorno e di un destino che segue rotte già tracciate.
Adesso sono davvero al buio, non ho idea di cosa accadrà, di come l'uno scoprirà i segreti dell'altra. Vorrei sapere cos'è questa scintilla e cosa determina possederla. Fra l'altro, Sigyn parlando della Voluspa e di questo qualcosa che spaventa entrambi mi ha messo una strana idea in testa, ma mi riservo per i prossimi capitoli, sperando che le cose si facciano più chiare. Speranza vana? Sei imprevedibile e crudele, quindi è probabilissimo.

Sono sempre più conquistata da loro, dalla tua scrittura e bravura. Grazie per le letture splendide che mi regali ogni volta.
A prestissimo,
Woodhouse

Recensore Junior
23/01/20, ore 12:59
Cap. 6:

Ciao carissima Autrice! Come sono contenta che tu abbia aggiornato velocemente questa storia, che mi sta piacendo davvero davvero moltissimo. Mi piace in particolare la struttura narrativa che hai scelto, con questo racconto in parallelo del presente e del passato, che è un espediente narrativo che apprezzo particolarmente (ma forse l'avevo già scritto? Mah)
Comunque l'alternanza tra ora e prima trovo ti stia riuscendo bene, non l'ho trovata affatto confusa, ma anzi aumenta il ritmo narrativo.
Mi piace anche il dualismo tra le 2 situazioni. Da un lato il presente, con l'angoscia e il turbamento di sigyn per la scelta necessaria ma sofferta di rinunciare all'uomo che ama per il suo stesso bene. Dall'altra il turbamento di una sigyn più giovane e più inesperta che inizia a scoprire il mondo fuori dalla cupola di vetro in cui è cresciuta. E a farle da cicerone nientemeno che che loki: e ci credo che la poverella è turbata!soprattutto perché loki, lo sappiamo, è figo assai ^^
E sopra tutto ciò aleggia lo spettro di questa maledizione è di una Cosa così abietta da spaventare persino il dio degli Inganni in persona. Non vedo l'ora che i due racconti finalmente convergono per scoprire cos'è accaduto fin'ora e cosa accadrà... Prevedo sfighe infinite per i nostri due piccioncini prediletti!
Bellissima anche la descrizione di come loki sia vittima pure lui dei suoi spiriti bollenti e sia cieco su ciò che lo riguarda da vicino (ma d'altra parte, glielo disse pure frigga, no?)
Un bacione e spero di leggere prestissimo il seguito!
Tua (ahimè non sempre) puntuale sil

Recensore Master
23/01/20, ore 03:19
Cap. 6:

Carissima Shilyss, eccomi finalmente a leggere il nuovo aggiornamento. Ormai aspetto i nuovi capitoli con grandissima curiosità e devo dire che la storia mi sta prendendo sempre più. In questo capitolo, Sigyn e Loki hanno l'inevitabile confronto e qui sei stata davvero molto brava nel rendere le emozioni e i punti di vista di entrambi. Sigyn si ostina a mentire, parla della sua fuga come di una libera scelta e del suo ritorno al suo destino originario come di una vocazione e Loki... Capisce che mente, la chiama "bugiarda" ma non arriva a cogliere la verità. Trovo davvero interessante il fatto che lei riesca a mentire all'ingannatore per eccellenza e di fatti è questa la frase di lei che ferisce Loki (e insieme anche chi legge): "È un inganno in cui ci siamo adagiati abbastanza". Altro particolare interessante riguarda sempre la scintilla: lei non è mai stata un'ancella normale come le altre, Loki ammette che rinunciare ad esserlo per chi ha scintilla è pericoloso... Eppure è proprio questo, la scintilla, che abbiamo visto nei precedenti capitoli è ciò che l'ha affascinato più di ogni altra cosa di lei e che ai suoi occhi l'ha sempre resa speciale. Sigyn è pronta ad andare via e l'orgoglio di lui gli impedisce di trattenerla con parole più aperte e schiette. È lui, alla fine, quello che davvero cieco di fronte alla situazione. Quel "troppo tardi" con cui hai chiuso il paragrafo lascia tanto amaro in bocca e spero non sia davvero così. Mi è piaciuto tantissimo il gioco di introspezioni che hai creato e tutto lo sviluppo della trama che è sempre più forte e interessante. Complimenti come sempre, come sai attendo il prossimo aggiornamento!:)

Recensore Master
22/01/20, ore 13:44
Cap. 6:

Carissima Cosa **
Che bello, che festa, che giubilo quando aggiorni questa storia, soprattutto quando ci lasci con duemilacinquecento dubbi e meriteresti una multa dall'internet, ma per stavolta ti lascio andare u.u
Amo la divisione tra passato e presente che dai ad ogni capitolo, ma in questo in particolare ho trovato un'immensa malinconia, nel ritrovarlo. Sigyn del presente se ne va, e lascia un vuoto e domande e dubbi. Sigyn del passato arriva e trova vuoto, domande e dubbi.
Ho amato i silenzi, di questo capitolo. Ho amato come Sigyn si chiuda, tristemente, per non lasciar trapelare la verità, sperando che Loki possa credere alle sue sole supposizioni e basta. Che queste si limitino ad accusarla di tornare sa suo padre che l'ha venduta senza problemi, piuttosto che vedere il suo tentativo di proteggere entrambi dal destino a quanto pare senza salvezza che la aspetta.

Sigyn bugiarda, poi, è una novità che, come ti ho detto negli scorsi capitoli, mi ha conquistata.Perché sì, mia cara cosa, è facile rendere bugiardo un personaggio qualunque, ma lei è la dea della fedeltà, che per rimanere tale usa ogni mezzo, anche la bugia che non sempre è mirata a fare del male, anzi... ed è questo ad essere triste, tanto quanto il peso del mondo che la giovane ragazza deve portarsi addosso, la vista che la abbandona, la scintilla a quanto pare una condanna perenne, l'aver infranto leggi insieme al dio degli inganni, e pagarne le conseguenze e poi la visione del Ragnarok; la catastrofe della distruzione che grava su di lei, e che Loki giustifica come "frammenti incomprensibili", come se volesse in qualche modo rassicurare lei e se stesso che non c'è niente di certo, che sono solo immagini, nulla più. Adoro Sigyn, è un personaggio forte, che malgrado tutte queste responsabilità/ingiustizie rimane vigile, rimane ferma sulle sue decisioni, se queste hanno la minima possibilità di non rompere altro, di limitare i cocci, se si divideranno. In più Sigyn conosce Loki, sa che non è fatto per guidare chi ha bisogno, ma solo chi è ha intenzione di seguirlo senza che lui debba voltarsi indietro. Un Re che non ha bisogno di qualcuno accanto che lo ostacoli, che lo rallenti, e Sigyn e la sua cecità non saranno altro che questo. Eppure, è davvero così? Loki sarebbe davvero capace di lasciare Sigyn indietro per un motivo simile? Come ti dissi anche in una vecchia recensione a Tesori (ecco, mo dilago, perciò siedite, fatte un té, da brava), quando Loki scopre del bambino, non si può davvero mai prevedere ciò che Loki farebbe; lo sai tu, autrice. Lo sai tu perché non c'è nessuno che conosca in grado di muoverlo meglio di come fai tu... e tu sai cosa farebbe, probabilmente sai anche che le decisioni che prenderebbe sono molteplici, ed è per questo che riesci a tenerci sulle spine, a chiederci, malinconicamente, se Loki sarebbe davvero in grado di lasciarla sola in quel cammino buio. Perciò co', wow! Wow davvero, sei capace di aprire mille e mille spunti di riflessione, con questi due ♥

In sostanza, mia cara cosa, il motivo per il quale ho apprezzato la divisione tra passato e presente – in questo capitolo – è che c'è la differenza tangibile tra loro due che discutono persino sulle ostentate ricchezze, quasi fosse una sfida intellettuale, che si limita a porre le basi su un terreno ancora fertile... e poi loro due che si consumano discutendo su cosa è giusto e cosa non lo è. Si fanno domande sul se e sul ma, sul destino, sui non detti e sulle bugie raccontate, che ora non si limitano solo a quelle del dio degli inganni, al quale siamo abituati, ma anche a quelle di una Ancella spaccata, divisa, che va via e mente per il bene di entrambi e per un solo motivo: l'amore.
Che altro dirti, mia cara cosa? Un capitolo incantevole, che distrugge, che divide... e li divide. Non tendo a metterti fretta negli aggiornamenti, lo sai... ma, ehi, se te scappa non mi offendo se aggiorni presto, eh XD
Un abbraccio pistacchiosissimo, mia cara cosa!
a prestissimo,
Miry ♥

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