Recensioni per
The stars, like dust
di GladiaDelmarre

Questa storia ha ottenuto 49 recensioni.
Positive : 49
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
07/06/21, ore 18:46
Cap. 1:

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Ho letto diverse storie dell'autrice e sebbene questa possa sembrare "corta", racchiude così tante emozioni che difficilmente verrebbero descritte altrettanto magnificamente come in una storia considerata lunga. Non prediligo le storie scritte in prima persona, ma dopo aver letto questi tre capitoli posso dire di aver assolutamente cambiato idea; dalle parole scritte sembra quasi di potersi immedesimare completamente in Crowley e in ciò che ha provato, a tal punto che ho divorato tutta la storia in pochissimo tempo!

Recensore Master
23/04/20, ore 22:04
Cap. 1:

Ciao, eccomi per l'ABC, scusa se sono passata così tardi.
Questa storia dall'incipit mi ispirava moltissimo e trovo che il titolo sia molto poetico. Poi comincia benissimo con quello che è probabilmente il mio personaggio preferito di Good Omens, Crowley, che ormai non riesco più a separare dalla magnifica interpretazione di Tennant. Mentre lo immagino lì in contemplazione del cielo notturno, mi immagino David e lo amo ancora di più.
Perché Crowley trovava stupido il suo cuore? E' vero, è un organo rivelatore, batte a ritmo diverso a seconda di chi ha davanti, ma quindi? Crowley ammette di essere stato un angelo pessimo e non un granché anche come demone, forse perché è più simile a noi esseri umani rispetto a tutti i suoi colleghi. E in quanto simile agli esseri umani, è giusto che abbia un cuore e che quel cuore fluttui.
Questa prima scena è così artistica, silenziosa, così semplicemente bella.

Naturalmente lui si fa un sacco di domande. E' un demone, un ex-angelo poi caduto, se ha ancora un cervello si fa delle domande. Che senso ha tutto quanto, alla fine? Che senso ha l'inferno? La punizione? Il girone dei lussuriosi, quando la lussuria è una parte della vita e può convivere naturalmente con l'amore? Non commento il girone dei sodomiti. Ma poi lui è un demone, il suo posto è già l'inferno. Come vive il suo essere attratto da Azraphel? Sente che "tentare" Azi con le sue lusinghe sarebbe un tradimento, un tradimento della sua natura di angelo, eppure secondo me non lo sarebbe: non sarebbe diabolico, sarebbe umano. Un demone non tenta qualcuno perché desidera veramente quella persona, lo fa per il piacere di corrompere. Io in Crowley non vedo questo piacere di corrompere, sicuramente il suo lavoro a volte lo diverte ma non mi sembra che persegua la corruzione con quella stessa... ingordigia... con cui lo fanno gli altri demoni, come se fossero lussuriosi in questo, come se la cosa davvero importante fosse corrompere un'anima e non l'anima in sé. Crowley non vuole Azraphel per l'inferno, lo vuole per se stesso, e infatti dice che tradirebbe l'inferno se Azi lo volesse.

E' chiaro che per Crowley nessun girone infernale sarebbe peggiore di quello che sta già vivendo adesso. Il racconto delle sue sofferenze è davvero straziante, è proprio sottissimo povero, il suo cuore ha decisamente la mano vincente sulla sua ragione. Devo dire però, che anche prima di arrivare a leggere "Come se potessi di nuovo far parte di qualcosa di divino", mi è venuto un dubbio: Crowley ama Azi per com'è Azi, o perché è l'unico angelo che considera la sua esistenza e non lo odia? E in fin dei conti c'è una differenza? Alla fine anche questo fa parte di com'è Azi.
Ecco forse la mia domanda era diversa: Crowley amerebbe Azraphel anche se quest'ultimo non fosse un angelo? Boh, forse come domanda non ha senso, se non fosse un angelo non sarebbe Azi, essere una creatura celestiale è una parte importante della sua identità.

Accidenti però, adesso sto sperando tantissimo che questa storia abbia un risvolto, che la situazione si sblocchi, e vorrei molto scoprire il punto di vista di Azraphel su questo, vorrei sapere se prova qualcosa per Crowley e che cosa.
Forse, se l'angelo prova qualcosa, per lui è ancora più difficile ammetterlo: perché amare un demone è una cosa troppo vicina a essere tentato, a Cadere. Un angelo deve stare doppiamente attento, credo, vista l'intransigenza della sua specie, che gli viene inculcata nella mente come un costante monito.
Leggerò con piacere il resto della storia, sperando di trovarci anche le impressioni di Azi.

Lo stile di scrittura mi piace, è fluido e bello e molto chiaro nell'esprimere i concetti, anche se sono concetti complessi come i sentimenti. L'uso di metafore e immagini rende la lettura più simile alla fruizione di un quadro, perché le immagini si formano facilmente nella mente del lettore. Complimenti, uno stile molto adeguato a questa storia.

Ci risentiamo!

Recensore Veterano
22/04/20, ore 22:10
Cap. 1:

Ciao cara!
E’ con grandissimo piacere che torno finalmente a leggere qualcosa di tuo. Ho scelto questa raccolta perché ho visto che, questo primo capitolo, parlava dei Pensieri di Crowley durante una notte stellata. Devi sapere che il vedere le stelle è una delle cose che più mi manca in questo periodo perché sì, qualcosa dalla mia finestra si vede, ma non è la stessa cosa che guardarle magari sul lungomare o in collina, senza il fastidio causato dalle luci dalla città. Trovo che guardarle sia qualcosa di molto rilassante, oltre che, appunto, un fantastico modo per dar voce hai propri pensieri.
È proprio quello che succede a Crowley che, aspettando che in cielo iniziassero a comparire la luna e le prime stelle, inizia a fare un bilancio della sua vita.
Ripensa al fatto di essere stato un pessimo angelo e un demone ancora peggiore e inizia a chiedersi in quale girone del Inferno dovrebbe finire a causa dei suoi peccati. Mi piace questo riferimento dantesco e questo ripercorrere i gironi che più si addicono a quelli che sono stati i suoi peccati, arrivando a pensare che forse quello che più si addice a lui è il nono. Si tratta del girono dei traditori e dei fraudolenti, perché si rende conto che sarebbe capace di tradire qualsiasi cosa pur di averlo.
Mi piace che, da qui in poi, inizia una specie di dialogo con l’Angelo, un dialogo che ovviamente avviene nella sua mente, visto che non è lì con lui: esprime, attraverso i suoi pensieri, quello che vorrebbe dirgli a parole.
Si rende conto, infatti che la sua più grande punizione è quella di viverlo accanto, di incontrarlo nei posti più diversi, come un teatro, la cima di un colle o mentre è concentrato nella lettura di un enorme tomo, ma non poterlo avere.
Mi è piaciuto molto il punto dove dice di aver imparato a conoscere il suono della sua risata e di essersi conto che è spesso lui la causa che l’ha scatenata. Secondo me è bellissimo trovare qualcuno che ti faccia ridere, che ti faccia sorrise: certo, non deve essere un buffone, ma avere accanto qualcuno che ti dona qualche attimo di allegria soprattutto in quei momenti duri, dove si crede di non riuscire a farcela, o quando si è troppo concentrati in qualcosa, secondo me è davvero importante.
Crowley ammette che spesso a sorriso con lui, quando in realtà voleva urlare perché desiderava averlo, ma non poteva.
E’ una cosa estenuante avere accanto la persona amata, passarci tanto tempo insieme, riderci insieme e, perché no, anche litigare, ma sapere che non sarà mai tu.
É terribile doversi accontenta degli “avanzi”, di sorrisi rubati e di sfioramenti casuali, ma sono comunque “cibo inesauribile per un’anima che non è degna di essere nella tua ombra”, momenti preziosi da poter rivivere quando non sono insieme.
Infatti, a questo punto, il demone diventa disperato e gli chiede di che cosa bisogno, perché lui lo avrebbe fatto: ha letto Shakespeare per lui perché sa che ama Amleto; si strapperebbe il cuore dal petto se lui volesse che lui glielo offrisse; accetterebbe persino di continuare a stargli accanto senza mai toccarlo.
È così disperato che inizia a singhiozzare, segno del lamento delle centinaia di anni che gli ha dovuto vivere accanto.
Mi è piaciuto il paragone che fa tra il suo cuore e l’insetto nero, che vibra le sue placche che produce un suono senza fine e si chiede perche Aziraphale non riesce a sentirlo.
Si chiede allora se l’amore che prova per lui non sia solamente lussuria e desiderio, ma gli basta ricordarsi che per lui basta veramente così poco di lui per essere contento per capire che non deve nutrire questi dubbio.
Mi piace che i suoi pensieri terminano con quel “Un angelo patetico, un demone ancora più patetico. Finché mi sarà possibile. Fino alla fine del mondo” pensato proprio nel momento in cui si rende conto che la notte sta terminando: è come una promessa, da affidare al giorno nascente.
L’ho trovata una One Shot davvero molto toccante, in cui penso possa rivedersi chiunque abbia vissuto un amore così tormentato come il suo: di star vicino alla persona amata, ma, per un qualsiasi motivo, non poterla avere.
Come tutte le altre opere scritte da te, l’ho trovata impeccabile e si vede chiaramente tutto l’amore che hai per la scrittura e per questa serie.
Ho visto che in questa raccolta sono presenti altre due One Shot e sono davvero curiosa di leggerle. Quindi a prestissimo,
Jodie

Recensore Master
21/04/20, ore 11:46
Cap. 1:

Buongiorno tesoro ♥
Con grande piacere ho deciso di rileggere questa storia emozionante che mi ha proprio riempito il cuore (nonostante abbia già letto qualche settimana fa i primi due capitoli). Ma mi sono accorta che finalmente hai aggiunto il capitolo finale per cui ho trovato doveroso rileggerla e soprattutto recensirla perché è uno scritto che non può passare inosservato. Ho fatto bene ad inserirla tra le storie preferite perché è il suo posto!

Questa volta ci troviamo di fronte a qualcosa di molto intenso e forte: i pensieri di Crowley, un demone perdutamente innamorato di un angelo, l’antitesi per eccellenza. Eppure all’interno di questa bizzarra circostanza questi pensieri hanno un loro fondamento. L’intensità delle sue dichiarazioni mi ha squarciato il cuore in due. Il fragore della sua disperazione è così forte che sembra quasi impossibile che Aziraphale non si sia accorto di nulla. Mi viene voglia di entrare in questa storia, andare dall’angelo e dirgli “Svegliaaaaa! C’è un demone che ti ama alla follia. Fai qualcosa, diamine!”. Perdonami, ma questa volta devo riportare due citazioni della tua storia che mi hanno fatto emozionare tantissimo:

“Conservo la sensazione sulla pelle delle poche volte in cui mi hai toccato. Sconvolgente più di ogni orgasmo io abbia mai provato.”

“Vuoi che io ti stia accanto senza toccarti mai? Accetterei anche quello.”

Mi fermo prima che le citazioni potrebbero aumentare di numero! È evidente come l’amore di Crowley sia immenso, forte, passionale e anche doloroso; il suo unico desiderio è avere accanto l’angelo e nulla più. Per lui sarebbe disposto anche a reprimere i suoi istinti e a non contaminarlo con la sua oscurità. Ma vuole solo una cosa in cambio: che Aziraphale sia suo. Gli basterebbe sapere quello. Tuttavia non riesce a confidare i suoi pensieri ed i suoi sentimenti al compagno di una vita, per cui soffre in silenzio, piange per il dolore di un amore che con molte probabilità non riceverà mai. La sua pena è appunto quella di desiderarlo senza poterlo avere. Non so se esiste un girone dove potrebbe vivere, ma credo che stia già scontando la sua punizione.

Rileggendo il capitolo alla fine ho chiuso gli occhi immaginando per un momento di essere Crowley, ed ho proprio sentito un dolore che va al di là di ogni immaginazione. L’amore non corrisposto è un sentimento che tutti più o meno abbiamo provato, ma nel caso di Crowley è diverso: un demone che ama va oltre le regole del mondo. Questo sentimento non dovrebbe esistere per i demoni, eppure lui ama. Ama incondizionatamente, ama senza sfiorare, ama senza poter unire la sua anima con quella dell’amato. Il suo amore è più puro di quanto possiamo immaginare. Tanto grande è il suo amore, tanto è anche il dolore che gli squarcia il cuore. Perdonami se mi sono lasciata andare così tanto ma desideravo condividere le sensazioni che mi hanno suscitato le tue parole. Sei proprio brava. Ti stimo e ti sostengo!
A presto

Recensore Master
06/04/20, ore 18:39
Cap. 1:

Cara Gladia,

Ma che meraviglia <3!! Oggi avevo proprio bisogno di lasciarmi trasportare dalle emozioni con una storia così. La passione di Crowley è terribilmente umana e mi fa pensare al film The Crow (ero in fissa con la sua colonna sonora): nella tragica pellicola venivano ripetuti alcuni versi scritti dal protagonista prima di essere ucciso – e il diavolo si accorse di quanto osceno (nel senso di passionale) fosse il bene. Ecco, ho ripensato a quella frase leggendoti. Crowley si giudica. Prova a collocarsi all’inferno, giudicando il suo operato di angelo prima e di demone poi. È corroso da una passione senza soluzione di continuità per Azipharale. Lo ama e lo venera di una passione carnale e struggente che reca con sé sofferenza e che lo vede tragicamente disposto a tutto, anche ad assecondare il suo amore per poeti e scrittori, anche ad attese rese meno tragiche dal vano tentativo di sfogare un istinto che però non trova mai soddisfazione – e qui citerei il Faust goethiano. E che il demone sia schiavo di una passione incontrollabile è un aspetto incredibilmente affascinante anche in considerazione del giudizio che Crowley offre di sé.

Poiché l’Amore non può effettivamente essere punito, la sua colpa è il tradimento di fronte agli ordini superiori perché la sua fedeltà è tributata ad Azipharale e a nessun altro. Un altro elemento bellissimo è la constatazione del corpo umano in cui è intrappolato (come se l’umanità determinasse la debolezza scaturita dal sentimento e dalla passione) e quel singhiozzo roco, quell’esternazione di dolore che lasci nel finale; bello anche come tu abbia unito i tuoi headcanon – mi riferisco alla scena della lira al tramonto che compare in un’altra shot appartenente a un’altra raccolta. Trovo sia stata una lettura travolgente: anche mentre descrivi la passione più fisica e carnale non hai dimenticato la poesia. Ti abbraccio forte (anche se virtualmente) e ti faccio i miei complimenti <3 <3
Shilyss

Recensore Master
29/03/20, ore 15:32
Cap. 1:

Ciao cara Gladia, mi scuso per il ritardo nella recensione - cause di forza maggiore mi hanno impedito di passare ieri come ti avevo accennato. 
Ho scelto di iniziare questa breve raccolta di oneshot attirata dall'introduzione - è già un assaggio della magica poesia che sempre si trova nei tuoi scritti e racchiude in due semplici frasi una profondità unica. Il parallelismo che presenti tra destrutturazione e ricostruzione è molto forte. 
Passando a questo primo capitolo, l'introspezione di Crowley è illustrata perfettamente, così come la potenza del suo desiderio e del suo amore (perchè è amore, anche se lui non può fare a meno di domandarselo). La parte più incisiva è forse quella dove il demone riflette sulle sue possibili punizioni per essere stato un angelo cattivo e un demone anche peggiore. Fai riferimento ai cerchi infernali danteschi, scartandoli uno ad uno fino a cogliere che la vera punizione non ha bisogno di un esito escatologico. La vera punizione è già sulla terra: Ma forse la mia punizione è questa: quella di viverti accanto - laddove vivere accanto all'angelo significa desiderarlo di continuo senza mai poterlo avere. E' un immagine davvero tanto potente che mi ha catturata.
Tuttavia, quest'immagine ha una rivale non di poco conto: la metafora dell'insetto nero che vive nel cuore di Crowley e che vibra, ronza, emettendo un rumore così fastidio che lui si stupisce che il suo angelo non riesca a sentirlo. 
I singhiozzi di Crolwey - non le lacrime - sono un altro suono potente e arrivano dritto al lettore come una lama.
Come sempre il merito dell'emozione che arriva è della tua incredibile abilità di scrittura che ancora una volta mi ritrovo ad amare.
Sono curiosa di vedere la prospettiva di Aziraphale!
Complimenti di cuore e alla prossima!

Recensore Veterano
06/03/20, ore 17:18
Cap. 1:

 Cara, eccomi finalmente da te!! 
Sono veramente imperdonabile per tutto il tempo che ti ho fatto attendere per questo scambio, me ne rende conto. E spero di potermi quindi fare perdonare con una recensione degna di essere chiamata tale... soprattutto per questa cosa meravigliosa che ho appena letto ♥ 

Sul serio, non ho idea di dove iniziare. Ammetto che, inizialmente, ero indecisa se continuare The Dance (che come sai mi sta piacendo da morire) o leggere qualche tuo lavoro più recente. Beh, sono davvero felice di essere passata di qui, da una one shot che, come al solito, mi ha fatto tornare in mente che scrittrice di talento tu sia, quanta invidiabile capacità tu abbia con il lessico e con le parola scritta in generale, oltre che una stupenda e curata dedizione in ogni tuo lavoro, o almeno in quelli che ho letto. 

Le storie introspettive rientrano in uno dei miei generi preferiti, forse perché io, come autrice, faccio sempre un po’ a pugni con l’introspezione: amo scavare nella psicologia dei personaggi, nei loro pensieri, ma sono sempre dell’idea che sono più capace a farli emergere attraverso i dialoghi. Credo sia per questo che, invece, amo leggere questo tipo di storie. Non solo le trovo di grande ispirazione, ma quando trovo lavori di questa qualità resto sempre estasiata dalla capacità che avete tu e altri autori di farmi provare un turbinio di emozioni a dir poco indescrivibili. 

Sai che amo il personaggio di Crowley (anche se ho sempre avuto una predilezione mai nascosta per Aziraphale). E di lui amo soprattutto la luce ironica dal quale la sua figura è illuminata, coerente con tutto lo stile del romanzo. Al tempo stesso, amo come le fan fiction abbiano sempre potuto dare la possibilità di esplorare i suoi pensieri in una luce diversa, più seria, intrisa di sentiment che un demone non dovrebbe provare e, in questo paradossale modo, più umana. C’è una vera e propria estensione dell’animo di Crowley qui, per non parlare di quanto sia meravigliosa la tua scelta di parole utilizzata per descrivere il suo amore e il suo tumulto interiore. I riferimenti ai gironi infernali danteschi non sono solo apprezzati da una mancata classicista come me, ma coerenti e inseriti meravigliosamente. Il registro pensieroso di Crowley sulle azioni di Aziraphale, sui suoi comportamenti, sui suoi interessi e le passioni che ha scoperto e coltivato in un tempo di vita così lungo sulla terra, è tutto condito da quel velo di malinconia di mi piace tanto quanto si tratta di personaggi che amano decantare il loro amore, un po’ come un eroe greco che commuove gli inferi con il canto della sua lira (perdonami, sono giusto un po’ fissata con Orfeo ed Euridice, negli ultimi giorni). 

Insomma, nel caso non si fosse capito ho amato anche questa tua storia, dove i sentimenti di Crowley sono l’essenza del suo rapporto con Aziraphale. Potrei leggere di loro in mille salse diverse, come potrei non adorare un inno al loro amore? 

Ti mando tanti bacioni e già che ci sono ti auguro un buon weekend 💓 
Ancora, ti prego di perdonare questo ritardo infame, ultimamente sono del tutto rincoglionita su EFP. 

Recensore Master
26/02/20, ore 12:16
Cap. 1:

Ciao, eccomi qui finalmente per lo scambio libero del giardino!
Sono molto felice di ritrovarti come autrice, perché il tuo stile mi piace veramente tanto e anche in questa OS non è certo stato da meno. La cosa che mi colpisce sempre è questo velo di malinconia che permea la narrazione e non può non arrivare al cuore del lettore.
Le introspezioni di Crowley qui sono molto profonde, quasi "umane" oserei dire, nonostante il termine sia forse un pò forte, dato il personaggio di cui stiamo parlando! xD
Nella cultura popolare, quando si immagina un demone, si pensa subito ad un essere mostruoso, crudele, incapace di provare sentimenti, invece Crowley non è affatto così, "da pessimo e patetico demone" quale si considera, viene corroso dal desiderio che prova, dalle emozioni che sente. C'è ossessione, mania, nelle sue parole. Preferirebbe farsi del male fisico, strapparsi il cuore dal petto, perché un dolore del genere sarebbe poca cosa rispetto alla sofferenza che gli provoca vedere il suo angelo bellissimo e non poterlo avere, non poterlo toccare. Vedere un essere della sua potenza e della sua altezza, spasimare per ricevere nient'altro che una cosa innocua e semplicissima, come un sorriso, è un'immagine veramente molto potente, che arriva come un pugno nello stomaco di chi legge!
Ah! Impazzisco, sul serio!
Penso sempre che questi amori negati siano i più romantici in assoluto!
Ti faccio i complimenti e non vedo l'ora di ritrovarti ancora come autrice!
Alla prossima :D

Recensore Master
25/02/20, ore 22:22
Cap. 1:

Che meraviglia ho appena letto?
Questo è un inno all'amore, alla crudeltà dello stesso, all'anima corrosa da un sentimento così totalitario e perfetto, che fa bene e male, fa volare e fa cadere, distrugge e risana. È sempre difficile, poi, sentirsi degni di provarne, quando si è Crowley e si è convinti non essere mai stati niente di buono, nemmeno quando era un angelo. E nemmeno ora. Forse è convinto che non lo sarà mai. L'inadeguatezza... ah, mi è così cara ♥
Crowley prova un amore così immenso, così gigantesco, che è diverso da un capriccio adolescenziale o l'amore di un amante per il corpo dell'altro. È a 360°. Vuole l'anima, il corpo e lo spirito di Aziraphale. Vuole tutto ma per avere solo un suo sorriso, è disposto a non avere niente. I compromessi dell'amore, la negazione dell'altro pur di averlo anche in minima parte, perché l'idea di reclamarlo e perderlo non è contemplabile.
Dunque Crowley si accontenta delle briciole, delle immagini di una mente che porta sempre a quel sorriso, a quella genuina figura, a quel viso attento quando legge... Gli basta questo, ma sa che non gli basta davvero ma che va bene così.
Finché non svolterà il mondo, finché qualcosa non cambierà, si aspetta... e chi ama sa farlo più di chiunque altro.
Una poesia, questa. Struggente. Dolce. Devastante. Umana.
Non so più come dirtelo, che ti sono cuciti addosso, questi due e che non ne avrò mai abbastanza. ♥
Miry

Recensore Master
18/02/20, ore 16:14
Cap. 1:

Buon pomeriggio mia cara.
Evito i convenevoli e vado dritta al punto.
CHE. COSA. HO. APPENA. LETTO.
Ecco. Questa è una di quelle cose che io definisco "perle".
Mi capita di rado di imbattermi in storie così belle, stilisticamente e grammaticalmente perfette, con introspezioni profonde come abissi oceanici, che mi emozionano e mi fanno pensare "cazzo, questo sì che è scrivere".
Beh, questo è uno di quei casi.
È un Crowley scomposto, destrutturato, come un dolce gourmet, di cui possiamo ammirare sul piatto le singole parti, spiegandoci finalmente come avviene la magia. Penso che tu abbia fatto un lavoro magistrale, facendoci ascoltare (leggere) il suo flusso di pensieri, dubbi e desideri che scorrono come un fiume in piena, concatenandosi perfettamente e trascinandosi insieme a lui in un vortice di sentimenti quasi disperati.
"Crowley ha un insetto nero e fremente al centro del petto. Vibra le sue placche chitinose, e come le cicale in estate frinisce in un canto senza fine. A volte è così forte da assordarlo. Come può Aziraphale non sentirlo? Come può un essere fatto per amare a non ascoltare il canto del suo cuore?"
Ecco, in passaggi così cupi, quasi tetri, dark, io vedo una delicatezza, una bellezza, che può toccare corde molto profonde. Sono sensibile a questo tipo di concetti e mi piacciono molto, se inseriti bene, cosa che tu hai saputo fare.
C'è ritmo, c'è musicalità, c'è poesia, in tutto questo.
Sono davvero ammirata, mi hai sorpreso.
E non perché il resto di ciò che ho letto di tuo non fosse valido, al contrario, ma qui, secondo me, hai dato il meglio di te.
Un pezzo di gran pregio, davvero, che finisce subito tra le storie seguite!
Complimenti e a prestissimo!
S.
(Recensione modificata il 18/02/2020 - 05:35 pm)

Recensore Master
14/02/20, ore 18:55
Cap. 1:

Eccomi qui per lo scambio a catena!
Scusa davvero per il terribile ritardo, ma è stata davvero una settimana pesante e ho trovato il tempo di passare solo ora, mi merito molte frustate.
Bando alle mie scuse e passo subito al capitolo.
Io sono un grande fan di Good Omens fin da quando lessi il libro nel lontano 2008 ( wow, mi sento vecchio ) e se c'era una cosa che mi aveva sempre affascinato di questa storia era proprio il rapporto tra i due protagonisti, Crowley e Aziphrael. Un rapporto che può essere visto in tanti modi ( io preferisco vederli come bro ), e l'amore non fa eccezioni.
Il capitolo, sebbene breve, è scritto molto bene e carico di sentimento. I pensieri di Crowley sono presentati benissimo, dandoci una panoramica a tutto tondo della visione contorta non solo che ha di se stesso ma anche del mondo che lo circonda.
La parte iniziale, in cui afferma di non essere buono ne come Angelo ne come Demone, mi ha fatto stringere il cuore. Crowley, in effetti, è proprio così, un personaggio che balla tra due mondi e che segue solo i propri desideri. Non persegue ne il bene ne il male, solo ciò che lo aggrada.
Per certi versi, è un demone in tutto e per tutto.
Ed è proprio questo suo desiderio di essere vicino ad Aziphrael, un angelo, che lo contraddistingue dai suoi compagni infernali, ed è ciò che lo rende un personaggio affascinante.
In fondo, se ti sei ribellato al Paradiso...perchè non dovresti fare lo stesso con l'Inferno?

Recensore Master
09/02/20, ore 10:33
Cap. 1:

Ciao! Ti ringrazio di avermi suggerito di passare dalle ultime storie, perché in effetti hai fatto in pochissimo tempo dei passaggi da gigante e questo capitolo ne è la prova, sono rimasta estasiata e sconvolta da tutta questa bellezza, da questo stile in cui io stessa mi ritrovo tantissimo, da tutte le immagini che hai usato in maniera così geniale, efficace, attenta. Wow. Mi pare che si era già detto che tu hai un debole più accentuato per Crowley e qui si è notato al massimo della sua potenza. "Preferisco" anche io il demone, tra mille motivi perché amo i personaggi in ginocchio per amore, persi in un amore forte e più grande di loro. È un lungo monologo interiore di Crowley in cui ripercorre incessantemente tutto il vissuto con il suo angelo, tra momenti bellissimi e momenti continui che gli hanno strappato il cuore. Mi piace ogni immagine che hai utilizzato per descrivere il cuore e il petto, ne ho usata anche io una simile e credo davvero sia stato efficace ai fini delle emozioni. Tutte queste immagini coinvolgevano e creavano vividi frammenti nella mente. Inoltre non penso che Crowley, come capisce anche lui alla fine, provi solo lussuria. Lui è prima di tutto innamorato come un folle e questo amore lo porta ad avere passione. In fondo non è sempre così? E non è giusto così? Complimenti, spero di leggerti di nuovo presto :) 
A presto! 

Recensore Master
07/02/20, ore 18:38
Cap. 1:

Io so di aver cominciato una tua raccolta tempo fa, che tra l’altro è anche la prima a far parte della stessa serie di cui fa parte questa fic – ma visto che preferivi il passaggio sulle ultime fic, eccomi qui!

Non sono abituata a leggere fic a sfondo erotico su di loro, non so perché io li shippi in modo platonico (io, che ho fatto del p0rn nelle fic la mia ragione di vita), ma mi ha comunque fatto piacere leggere qui riferimenti sessuali da parte di Crowley, del modo in cui si sente completamente sopraffatto quando è accanto ad Aziraphale, tanto che si accontenterebbe di una sua briciola, tanto che potrebbe arrivare a strapparsi il cuore e offrirglielo mille e una volta, tanto che è disposto a tradire l’inferno stesso per lui. Ed è sopraffatto anche quando non c’è, perché, alla fine, questi pensieri che lo colgono sono probabilmente parte della mancanza che ha di lui in una notte stellata.

Ci sono state un paio di frasi che mi hanno colpita molto e ho adorato, prima di tutte “Crowley ha un insetto nero e fremente al centro del petto. Vibra le sue placche chitinose, e come le cicale in estate frinisce in un canto senza fine.” Che ho trovato davvero meravigliosa e molto azzeccata per quello che è stata la tua introspezione di Crowley.
Ammetto comunque che, pur trovandolo molto in linea con quello che deve essere il suo pensiero verso il rapporto con Aziraphale (bello quando si chiede perché l’angelo non si accorga del suo di amore), mi è mancato il suo lato ironico e sarcastico che è forse la parte più corposa che compone l’essenza del demone. Ho immaginato fosse perché il momento è talmente drammatico da spogliarlo completamente di ogni barriera e lasciarlo nudo alla tristezza.

Tra l’altro mi piace come qualcuno, tra i commenti, abbia definito questa os come “canto”, perché è qualcosa che si addice effettivamente molto a quest’immagine che ci hai dato – è, in effetti, in tutto e per tutto un canto disperato dell’anima di Crowley.
Complimenti davvero.

Recensore Master
02/02/20, ore 10:38
Cap. 1:

Tesoro **
Sarò ripetitiva, ma io amo, AMO il modo in cui caratterizzi Crowley, anche perché abbiamo un'idea molto simile di come sia lui e quali siano i suoi pensieri. Crowley pensa di essere stato un pessimo angelo, ma anche un pessimo demone. Perché in fondo quale demone si innamora di un angelo? Eppure a lui è successo. Ad un certo punto si chiede se il suo sia effettivamente amore o solo desiderio, ma è chiaro che è entrambe le cose. Prova un fortissimo trasporto sessuale verso Aziraphale, ma prova anche un profondo sentimento, questo si capisce da quelli che sono i suoi pensieri. Crowley è quello che aspetterebbe in eterno. Quello che si accontenterebbe anche di un niente, di averlo vicino senza però averlo poi nell'effettivo. E in fondo oramai crede che sia questa la sua vera punizione, vivergli accanto senza mai averlo. Terribile davvero, ma c'è un sottofondo così romantico e struggente che mi vengono gli occhi a cuoricino. Ogni suo pensiero, mentre si trova ad osservare il cielo stellato, brucia di passione e sentimento, di quelli così forti che sembra possano bruciarti l'anima. C'è tanta tristezze a malinconia, insomma, c'è tanto nel suo animo tormentato e innamorato. Queste introspezioni mi piacciono sempre tanto, anche perché mi ci rivedo e perché penso tu abbia la delicatezza per sviscerare certe questioni... oltre che per farmi sussultare il cuore.
Sono troppo innamorata del concetto di attendere, magari anche eternamente, di soffrire per amore. Con loro poi è inevitabile.
Mi era mancato leggere le tue storie, sappilo T_T
A presto <3


Nao

Recensore Master
31/01/20, ore 15:23
Cap. 1:

Ciao mia cara <3
“Strappato, lacerato”, ecco come si sente il nostro Crowley, in quella che è una veglia notturna solitaria e dolorosissima. Sotto un cielo di stelle lontane – irraggiungibili quasi quanto Aziraphale – Crowley riflette sulla sua condizione di demone, e pare non essere più in grado di riconoscersi. Troppo a lungo, forse, ha abitato il corpo di un mortale, e ora non sa più dire dove finisca il demone e inizi l’uomo (e viceversa): pare che tutta la sua essenza sia condizionata dalla presenza di questo organo complesso e incomprensibile, così piccolo e allo stesso tempo così grande, spaventoso, incommensurabile, che è il cuore. Crowley si scopre, una volta di più, innamorato, da sempre e per sempre, del suo angelo, che mai come in questa occasione si è rivelato tanto distante, luminoso, intoccato e intoccabile. Da millenni Crowley tende la mano verso di lui e da millenni non riesce a far altro che a sfiorarlo, senza mai riuscire a toccarlo veramente: il suo sembra, almeno in questo momento, un amore a senso unico, destinato a non realizzarsi e a bruciare e consumarsi in se stesso. Il desiderio che gli scorre nelle vene è tangibile, tanto prorompente da non poter essere arginato eppure, pur di stare vicino al suo angelo, Crowley rinuncerebbe a tutto, anche a vivere un rapporto “completo” – tutto quel che desidera Aziraphale per lui sarebbe accettabile, un sacrificio da compiere con il sorriso sulle labbra, perché l’unica cosa che conta è solo lui, il suo angelo circonfuso di grazia che pare illuminare ogni cosa intorno a sé, persino un demone come lui. Crowley però conosce bene quale miracolo – e quale tormento – un corpo umano può essere, e vorrebbe avere la possibilità di condividere questa consapevolezza con la creatura che più ama in tutto l’universo: a quali vette d’estasi potrebbero arrivare insieme! Aziraphale però è una tela bianca che il minimo tocco potrebbe sporcare, e Crowley, più di ogni altra cosa, si dispera proprio per questo: per lui non c’è peccato più grande, più imperdonabile di insudiciare con i propri pensieri impuri lo splendore del suo angelo. Ma siamo proprio sicuri che anche Aziraphale sarebbe di questo avviso? Mi viene a tal proposito in mente la strofa di una canzone di Mengoni (Ti voglio bene veramente): avrei trovato molte più risposte, se avessi chiesto a te, ma non fa niente. Forse Crowley dovrebbe provare a fidarsi di Aziraphale, del rapporto che li lega… forse potrebbe scoprire che l’animo dell’angelo è abitato dallo stesso struggimento, dallo stesso, disperato desiderio. Fa male vedere Crowley in questo stato, ma c’è sempre la consapevolezza che prima o poi i due sono comunque destinati a unirsi, e amarsi di un amore totale e travolgente – fino alla fine del tempo.
Non so nemmeno bene io che cosa ho scritto. La storia mi è piaciuta tantissimo, e probabilmente è per questo che sono rimasta a corto di parole <3
Un bacione, e tanti, tantissimi complimenti :*

padme

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