Recensioni per
La strada che porta a te
di MissAdler

Questa storia ha ottenuto 56 recensioni.
Positive : 56
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
14/03/20, ore 15:48

Ciao!
Ti prego non odiare questo capitolo. Conta che sono su EFP da più di 6 anni e non ho mai scritto una recensione a nessuno, invece adesso sentivo proprio il bisogno di dirti quanto mi piaccia tutta questa storia (compreso questo capitolo) e anche YGA.
Secondo me nelle tue fanfictions tutti i capitoli servono ad arricchire la trama. Complimenti ! E ti ringrazio anche per rendere queste giornate un po' più piacevoli.

Recensore Junior
14/03/20, ore 04:11

Beh la storia va a rimestare in tematiche notevolmente controverse nel fandom, come mi confermano diverse recensioni che ho letto finora. Non che mi aspettassi nulla di diverso, vista la particolare e molto specifica collocazione temporale che hai voluto dare a questa long. Non so se in questo momento ero pronta per un hurt/comfort così peso... indubbiamente mi ha stranito assai. Pensavo che la storia si sviluppasse in modo più "piano", non so se mi spiego, dato che è già molto piena YGA dal punto di vista della trama... comunque a parte questo ribadisco che scrivi in modo meravigliosamente avvincente e qualsiasi cosa pubblichi su entrambe le storie ci tieni incatenati allo schermo :) Un abbraccio virtuale :)

Recensore Master
13/03/20, ore 17:49

Ma ciao **
Intanto grazie per aver citato uno dei miei film preferiti in assoluto, nonché uno di quelli che più mi fa piangere in assoluto. Sono troppo felice di sapere che John non è morto, non era così scontato. Si è salvato per puro miracolo, e sappi che mi è piaciuto tantissimo il momento in cui è sospeso tra vita e morte, dove quasi perde consapevolezza di sé e si lascia andare. Ma si salva e per fortuna si riprende. Ho apprezzato tanto che nel momento in cui "stava andando via", abbia pensato a tutti, abbia pensato a Sherlock, che non voleva far soffrire. Che se la sia presa anche con se stesso, perché ha "perso tempo". Ovviamente poi ci pensa Mycroft a spiegare tutto a John, e c'è Sherlock che è coooosì carino (pensa te se mi sentisse...). Ovviamente super cute il momento in cui lui gli rade la barba e si mettono a parlare a cuore aperto, tanto che Sherlock gli confida pure di Victor e del fatto che Eurus l'abbia ucciso.
Bellissimo Lestrade comunque che è tutto: "Ma ti pare, io lo sapevo che eri cotto di Sherlock", adoro, che fanboy è?
La parte finale mi ha commossa un sacco. E' bellissimo immaginarmi Sherlock che in qualche moda afferra e salva l'anima di John. Chissà...
comunque ora sono curiosissima di sapere che succederà nel prossimo capitolo (finale).
Complimenti, un bacio <3

Nao

Recensore Master
13/03/20, ore 10:20

Ciao, anzitutto lasciami dire che l'aggiornamento è stato completamente inaspettato. So che hai tardato per cause di forza maggiore, chiamiamole così, e per questo pensavo ci avresti messo più tempo. Sono stata contenta di vedere che in realtà avevi già pubblicato e un capitolo che, tra l'altro, non dev'essere nemmeno stato facile da digerire o più banalmente da scrivere.

Ora dirò una cosa che non credo di aver mai detto prima, ma che ora mi sento di confessarti. Premetto dicendo che avevo supposto che le cose sarebbero andate in questa direzione, quindi ero preparata anche perché conoscendo un po' le teorie sulla quarta stagione e su The Final Problem, ovvero che è un sogno di John, avevo pensato che avresti fatto evolvere la situazione in questo senso e ho avuto ragione. Seconda premessa, tu hai fatto davvero un ottimo lavoro, anzitutto perché i dettagli tecnici sono tutti perfetti, hai messo in chiaro fin da subito che la sopravvivenza di John è stata un miracolo bello e buono, e che tecnicamente avrebbe dovuto essere morto. In questo sei stata chiarissima, oltre che onesta da un punto di vista intellettuale, e hai gestito anche le emozioni bene come al solito. Io però devo confessare che non amo troppo questa teoria, questa idea del sogno di John e di lui in coma anche se so che è molto accreditata nel fandom e tante fanfiction ne hanno parlato o l'hanno comunque usata. I motivi per cui non l'amo sono più di uno, il primo è perché sarebbe una soluzione ridondante rispetto al passato della serie. Hanno già fatto un episodio interamente nel palazzo mentale di Sherlock, un altro sogno sarebbe forse troppo? E poi perché sostanzialmente preferisco un'evoluzione delle situazioni come avevano progettato Moffat e Gatiss. Che è un'eresia a dirsi, lo so. Il mio problema con quella stagione non è tanto legato alla trama in sé, ma al fatto che è pieno di incongruenze, buchi di trama e forzature (e non tutte le forzature sono legate a Eurus, alcune cose - tipo Mrs Hudson di cui conosci la mia avversione - o il caso dell'uomo sedile per esempio, e ne avrei altri di esempi). La caratterizzazione stessa di Eurus non mi piace, il fatto che venga detto implicitamente che Sherlock Holmes è il più stupido della famiglia, questo poi mi ha mandato fuori di testa davvero e mi fa rabbia ancora oggi. Nei racconti viene lasciato un po' un dubbio su questo, si dice che Sherlock è convinto che Mycroft sia il più intelligente dei due. Watson però non vede molta differenza tra i due fratelli e c'è quindi una sorta di ambiguità in questo senso. Il che permette a Sherlock Holmes, ovvero una delle più grandi menti concepite dalla letteratura, di restare tale. Ovvero un genio e non importa davvero se suo fratello è più intelligente di lui, si dice, pare, Sherlock lo crede, ma è vero? Non è vero? Non importa davvero. Ma qui Eurus è una realtà, è più geniale di Newton e Sherlock, che in teoria sarebbe sempre una delle più grandi menti della letteratura, viene sminuito fortemente. Il problema è che un'idea scritta male, ecco. Ma se ipoteticamente aggiusti le cose, diciamo che la preferisco rispetto alla prospettiva di John che si sogna tutto. Tu però hai fatto benissimo a usarla se ti sentivi di usarla, anche perché così facendo ti sei di molto semplificata la vita e comprendo benissimo la necessità, e poi sei andata a creare dinamiche molto interessanti tra John e Sherlock di cui tra poco parlerò. Insomma, come idea di base a me non piace, ma ho apprezzato molto il lavoro che hai fatto questo devo ammetterlo.

Su John e Sherlock, allora devo dire per prima cosa che mi è piaciuto molto l'interazione che John ha con Lestrade. Il momento in cui deve essere venuto a sapere che Sherlock e John hanno un qualcosa di serio e che John parlava proprio di Sherlock, quella volta al bar, è stato bellissimo. Si è visto che gioiva sinceramente e questo l'ho apprezzato. Anche Greg deve aver sofferto molto questa situazione. Ho apprezzato molto anche le apparizioni di Mycroft, sempre molto IC come al solito. Ma devo dire che è Sherlock ad avermi colpito. Il modo in cui hai descritto il suo essere sconvolto da quanto successo, il dormire poco e il mangiare ancora meno. Il fatto che si divida tra Rosie e John, che accetti pochi casi e soltanto quelli che può risolvere da seduto, come se non gliene importasse quasi. Anzi, si ha la sensazione che ne accetti solo per distrarre John, per farlo sentire parte di qualcosa. Molto bello anche il suo amore, questo sentimento che nutre per John e che viene fuori anche dalle piccole cose, come il miele (che scommetto ha fatto lui, chissà come o dove abbia trovato le api questo non si sa) o il fatto che abbia deciso di portare John e Rosie lontano da Londra, per un po' di tempo. Sherlock io credo sappia essere anche parecchio romantico e dolce all'occorrenza. Qui deve aver preso uno spavento talmente forte che ora si coccolerà John per un bel pezzo.

Insomma, mi è piaciuto molto anche questo capitolo. In parte è stato difficile accettare che John abbia corso un pericolo tanto grande, però ora è sano e salvo e questo è l'importante. Quindi ottimo lavoro come al solito, e alla prossima.
Koa

Recensore Veterano
12/03/20, ore 22:46

Ciao, finalmente hai aggiornato, un capitolo un po' particolare, ma mi piace
All'ultimo capitolo!!
Ciao!!

Recensore Master
10/03/20, ore 19:34
Cap. 4:

Ma ciao cara **
Sono felicissima di aver letto questo capitolo, anche se ora sono sconvolta sia per cose positive che per robe negative OMG.
Anzitutto, sono felicissima di come si sono evolute le cose tra John e Sherlock. John in un certo senso cercava la spinta vera e propria che lo gettasse tra le braccia di Sherlock. Beh, quella sparatoria dove per poco non ci scappava il morto è stata una spinta più che sufficiente, e poi è anche realistica come cosa. Dopo aver quasi sfiorato la morte, si cambia anche modo di approcciare alle cose e alle persone. Insomma, si capisce che tutto potrebbe finire e quindi tanto vale buttarsi e non avere rimpianti. E' avvenuto tutto con molta naturalezza, com'era giusto che fosse. Lo sai quanto amo il tuo modo di scrivere delle scene così intime, rendendole eleganti ma realistiche, senza eccessiva figure retoriche o altra roba strana. E poi sono dolcissimi. Io l'ho sempre detto che entrambi si fanno bene a vicenda e che si completano e qui questa cosa si è vista molto. Bene, dopo la gioia arriva IL DOLORE.
Eh sì perché è arrivata niente meno che Eurus che figlia mia che le venisse un colpo, perché io adesso sono disperata, oltre che curiosa.
Cioè, non credo che John sia morto, però comunque il proiettile in testa credo che se lo sia preso, però da quello che ho letto sembra di sì. E IO ADESSO VOGLIO SAPERE, VOGLIO CAPIRE, perché John non può morire dopo che si è ricongiunto a Sherlock AAAAAAAAAH.
Aspetterò con molta ansia il prossimo capitolo <3

Nao

Recensore Master
08/03/20, ore 11:31

Cara MissAdler,

Eccomi di nuovo da te per un altro capitolo affascinante. Mi trovo ogni volta a lodare la tua cura nel proporre un’introspezione di John problematizzata e avvincente, realistica. Tutto questo secondo capitolo ruota attorno alla domanda fatidica, “se non ora quando”. Mia nonna, classe 1929, dice spesso “chi muore tace, chi vive si dà pace.” Mary se n’è andata e dopo il giusto lutto è bene che John, ancora giovane, inizi faticosamente a recuperare i cocci della sua vita e venga a patti anche col fatto che la moglie gli manca, sì, ma non quanto avrebbe dovuto. Un qualcosa che lo turba, di cui si vergogna a parlare con la terapeuta e che per questa ragione appare più credibile, dato che nelle tue storie l’erotismo non è mai fine a se stesso o fatto tanto per e questa è una delle ragioni per cui ti leggo. La fisicità e l’attrazione fisica sono imprescindibili in una coppia e normalissime, anzi: un rapporto senza sesso a mio parere è solamente un’amicizia. Anche lo studio della mentalità maschile nelle tue righe ha sempre un senso fortissimo: John prova a uscire con Beth, ma è solamente per replicare una normalità che non gli appartiene e per analizzare meglio le proprie sensazioni.

Condivido il suo approccio alla filosofia del seitan e il suo ragionamento finale: non è una sperimentazione, quella con Sherlock. Lui lo ama e sta finalmente ammettendolo senza remore a se stesso anche e soprattutto a causa di quella rissa che c’è stata tra loro e che, nelle tue righe, appare violenta al punto giusto. Ma la presa di coscienza di John è ben resa anche per un altro motivo: non mi è sfuggito come il capitolo abbia una precisissima coerenza interna: si apre con Watson che non sa resistere a risolvere i casi assieme all’amico e si chiude con lui che capisce di volerlo nella sua vita come compagno, sotto tutti i punti di vista.
È un lavoro bellissimo <3, da intenditori.

Un abbraccio virtuale, ma non per questo meno intenso,
Shilyss

Recensore Master
06/03/20, ore 15:24

Ciao, rieccomi <3
Ma quante ne succedono qui? Povero John! (nonostante in parte sia un po' casa dei suoi disagi, eh). E' perfettamente vero che dalle cose non si può scappare e che prima o poi una scelta la si deve prendere. E lui, a bravo ex soldato, non se lo dimentica di certo. John non sa come dovrebbe comportarsi, se dovrebbe dichiararsi o magari tacere, perché c'è anche paura di perdere Sherlock. E infatti mi è piaciuta tantissimo la frase: "Avevo paura di perderlo proprio adesso che aveva scoperto essere dipendente da lui". Una cosa del genere, l'ho trovata azzeccata. Così come ho trovato super IC e credibile il fatto che John preferisca che Sherlock deduca certe cose, piuttosto che dirgliele, visto che gli risulta incredibilmente difficile. Purtroppo il genio sembra non aver compreso e piuttosto il discorso va a finire Beth. E John sclera e si incavola, ammetto che questo mi ha fatto ridere. Per me John e Greg sono troppo brotp, sono felice che sia stato proprio lui a dargli consigli in amore. Certo, non si sta parlando di una donna, ma i suoi consigli sono applicabili a qualsiasi situazione. Alla fine John un piccolo passettino lo fa e almeno trova la scusa perfetta per stare appiccicato al suo Sherlock. Non vedo l'ora di proseguire, un bacio :*


Nao

Recensore Master
05/03/20, ore 22:48

Ciao tesoro <3
Stavo pensando che mi mancava la tua long, poi però ho pensato: ASPETTA, MA IO HO UN'ALTRA STORIA SUA DA LEGGERE.
E quindi eccomi qua.
Che dire? Il secondo capitolo mi è piaciuto tantissimo, amo un sacco come stai sviluppando il pov di John, secondo me gli stai dando un'introspezione molto approfondita ed anche IC. Mi piace questo suo interrogarsi, sulla domanda che gli preme: "Come fai a sapere se una cosa non ti piace, se non l'hai mai provata?". Beh, effettivamente, caro il mio John, il punto è proprio questo xD
Di solito sono abituata a leggere (e pure a scrivere) di uno Sherlock che si fa più che altro i complessi, ma certi dubbi e domande se le porrebbe anche John, specie se contiamo che è uno che è sempre andato con donne. Anche qui, prova a frequentare questa donna Beth, però poi non può fare a meno di chiedersi se è effettivamente quello che vuole. John mi pare tanto fragile, e per forza, si trova in una situazione delicata ed è emotivamente instabile con tutto quello che ha passato. L'ultima parte, che te lo dico a fare? Wow, la tua solita delicatezza mi colpisce come sempre <3 Sensuale e bellissimo, credo che il caro John abbia una qualche sicurezza adesso eheh.
Complimenti, a presto <3

Nao

Recensore Master
04/03/20, ore 16:09
Cap. 4:

Ciao, avrei voluto passare prima ma come ben sai dato che ne abbiamo parlato negli ultimi giorni sono stata immersa fino al collo nella pirate. Come sempre preferisco prendermi un attimo per lasciarti una recensione perché ci tengo a fare le cose per bene e questo è decisamente uno di quei casi.

Anzitutto il "dunque" era nell'aria. Il momento della svolta tra John e Sherlock stava diventando sempre più consistente, cresceva come la consapevolezza di John. Si può dire che le due cose andassero di pari passo. E questo capitolo lo ha dimostrato al cento per cento. La verità era che Sherlock, per quanto confuso e stordito dal cambiamento repentino e improvviso di John, non aspettasse altro che l'altro facesse una piccola mossa in avanti. John doveva solo capirsi e accettarsi, e ce ne ha impiegato di tempo... Poi è stato come ha detto anche Lestrade, tutto è venuto in maniera naturale, facendo un piccolo passo in avanti. Che sarebbe finita così tra di loro non ne avevo alcun dubbio, il punto era già ma come questo sarebbe successo? Per prima cosa ti devo dire che sei riuscita a sorprendermi. Hai speso tante parole, John ha riflettuto davvero tantissimo ultimamente e, aiutata senz'altro dalla prima persona al passato, ci hai portato dentro ai suoi pensieri. Eppure, ciò che dice è relativamente poco se si pensa ai silenzi che questi due si portano dietro. Arrivano al dunque, insomma e a farli scattare è un pensiero in realtà anche parecchio ovvio. Perché tutto potrebbe finire da un attimo all'altro, anche per un banale incidente o per colpa di un criminale qualsiasi. Stava succedendo, ma Sherlock lo ha salvato. Come sempre. E a quel punto qualcosa è scattato nel suo cervello, ma non soltanto il pensiero che poteva perdersi tutto ancora prima che qualcosa di concreto capitasse, ma anche la certezza che Sherlock è sempre stato lì a proteggerlo. Forse persino ad amarlo. John lo sapeva? Inconsciamente credo di sì, inconsciamente sapeva di potersela prendere con Sherlock per la morte di Mary, perché in realtà lui non lo avrebbe abbandonato. Inconsciamente si era reso conto di tutto, e Sherlock sembra esserne sicuro e infatti glielo sbatte anche in faccia. Tu lo sai. Lo sapeva? Forse sì, forse no. Senz'altro non se n'è reso conto e qui esce tutta l'ottusità del personaggio, uno dei tratti caratteriali più classici che lo contraddistinguono. E quindi succede dopo un evento che per Sherlock e John è anche abbastanza banale, eppure per lo stato emotivo in cui versa John, ma un po' anche Sherlock, sembra bastare. Mi è piaciuto come sei riuscita a mantenere un alone di mistero e quasi distacco in Sherlock. Lui arriva a nutrire una profonda confusione e non tanto perché non abbia capito, ma perché forse non vuole credere alle proprie deduzioni. Vorrebbe, ma è troppo bello per essere vero. Oppure perché non sa a cosa tutto questo potrebbe portarlo. Magari a soffrire di nuovo? Forse sì, anzi senz'altro. Sherlock ce lo mostri come da un lato deciso e distaccato, determinatissimo ma dall'altro come insicuro e fragile. La descrizione arriva più da Mrs Hudson che da John, ma è provvidenziale e ci permette di capire qual è il suo stato emotivo. Lo comprendo benissimo e vedo lo Sherlock che piace a me, anche se qua è filtrato dallo sguardo di un John che non sa tutto e capisce ben poco. Ciò che succede dopo è appunto come la teoria del piano inclinato. La pallina se inizia a rotolare poi non la fermi più. E quindi basta un passo, come ha detto anche Lestrade nel capitolo precedente e tutto prende a cambiare.

Le scene tra di loro mi sono piaciute molto, anche se un po' sfuggenti. In realtà quel che mi ha sconvolta è la parte finale. Come forse si sarà intuito dalla mia risposta al tuo post su Facebook. Non sapevo bene cosa aspettarmi, perché non mi era chiaro se Eurus esisteva o meno e se esisteva nella forma che noi conoscevamo, ovvero come la sorella pazza di Sherlock. Questo capitolo spiega e non spiega. La psicologa di John si è svelata per ciò che era, ma accadrà tutto ciò che abbiamo visto in The Final Problem? Da quanto scrivi in un primo momento mi è sembrato di sì, oppure ho avuto la sensazione che John fosse proprio morto. Poi ho pensato alle varie teorie che circolano su quell'episodio e mi sono detta che magari creerai anche tu, già l'ho visto in altre storie, un sogno di John che in realtà resta in coma. Questo spiegherebbe la frase finale perché da quanto scrivi sembra che a John abbiano sparato davvero. Sono davvero curiosa di capire cos'hai pensato per il prossimo capitolo e per Eurus, ma soprattutto per il rapporto tra John e Sherlock. Ora sembrava che tutto stesse andando bene e invece succede questo...

Beh, che dire? Alla prossima e ancora complimenti (gli ennesimi, ma io amo ripetermi su queste cose, non se ne dispensano mai abbastanza).
Koa

Recensore Veterano
01/03/20, ore 19:36
Cap. 4:

Ciao bello questo capitolo mi è molto piaciuto.
Grazie per aver aggiornato la storia!

Recensore Master
01/03/20, ore 13:58
Cap. 1:

Cara MissAdler!

So che vuol dire quando una storia preme per uscire, ma hai fatto davvero bene a iniziarla, perché mi hai dato modo di vedere da un’altra angolazione ancora questa coppia MERAVIGLIOSA così bella e così sofferta. Il finto suicidio, il matrimonio fatto per consolarsi con una donna che si è amata a proprio modo (ma non abbastanza) e che rimane come un fantasma è interessantissimo. Mi soffermo inizialmente su Mary perché il passaggio che la riguarda e occupa buona parte del capitolo è, a mio parere, molto maturo.

Lei è morta e John si rende conto con un buon senso di colpa che il suo fantasma sta svanendo troppo velocemente. Ci sono tanti tipi di amore e io credo che John e Mary tutto sommato si amassero, sebbene di un amore più tiepido e problematico; questo è anche da imputarsi non solo a John, che amava Sherlock di un amore che credeva vano, ma anche a Mary stessa che, lo ricordiamo, era una spia e aveva una doppia vita. Entrambi si ingannavano. L’amore della vita, però, è indubbiamente Sherlock. Il fantasma di Mary produce un forte senso di colpa in John proprio perché è assente e sbiadisce troppo velocemente.

Questo discorso su di lei mi serve solo per farti i complimenti <3 per aver problematizzato le vicissitudini di un uomo come Watson che si è sposato, ha seppellito la propria moglie e ha litigato ferocemente con l’amico di cui è innamorato da sempre. Amico con cui le cose si stanno parzialmente risolvendo e con cui convive. Tutto questo lascia un segno, su di lui. Watson sa che dovrebbe portare il lutto per più tempo e piange ancora per la madre di sua figlia morta, ma non può fare a meno di pensare a Sherlock, non riesce a non desiderarlo o volerlo. E qui scatta l’altra riflessione, quella sull’amore come errore. Mi è piaciuto infinitamente come hai gestito la cosa, come la frase freddissima e analitica di uno Sherlock dipinto splendidamente dia modo a Watson d’interrogarsi su passioni e desideri. L’altra particolarità del capitolo è la scelta dello stile. Una prima persona gestita molto, molto bene (sto leggendo moltissimi romanzi di narrativa in tal senso e t’assicuro che stai facendo un lavoro egregio), un pov di Watson sofferto e intenso. Non vedo l’ora di andare avanti. Scrivere è un bisogno, una necessità: asseconda questo impulso ogni volta che puoi, soprattutto se poi crei cose così belle **.
Un abbraccio e a presto, perdonami come sempre per il ritardo <3
Shilyss

Recensore Master
27/02/20, ore 12:51
Cap. 1:

Ciao, finalmente arrivo! Scusami davvero per il ritardo, ma mi sono anche ammalata e aiuto...
vabbè, a parte questo, che dirti? Ogni volta resto stupefatta dal modo in cui scrivi, hai la capacità di incantarmi... sei davvero brava con le parole, riesci a esprimere i concetti in modo stupendo, in modi delicati e meravigliosi, e questo è davvero poetico! 
Poetico come lo è il modo in cui John segue ogni mossa di Sherlock, il modo in cui si è innamorato di lui giorno dopo giorno, che anche qui tratteggi con cura e dedizione, con amore, appunto, come se fossi tu stessa ad ammirare segretamente Sherlock e a descriverci quello che vedi e senti.
Sei davvero brava, non smetterò mai di dirtelo!
Ho adorato che tu abbia cominciato con la frase infelice di Sherlock: errore umano. Lo è forse davvero l'amore? Sicuramente ci mobilita in modi sconosciuti, facendoci fare cose che forse non faremmo e smuovere mari e monti. Forse errore non è, ma nella mente del detective più famoso al mondo capisco come questo possa sembrarlo, ma sincero avrà modo di ricredersi. 
Mi è piaciuto moltissimo anche quando John si rende conto di desiderare di invecchiare insieme a lui e realizza che forse di Mary non è mai stato innamorato davvero. 
Un primo capitolo stupendo come sempre, ma non avevo dubbi! 
❤❤
A presto
Alice 

Recensore Master
25/02/20, ore 20:25

Ciao, ti ho già riassuntivamente detto quello che penso di questo capitolo su Facebook, ma come al solito occorre un'analisi leggermente più complessa di "che co..." e mi fermo qui perché non voglio dire parolacce! Come sempre, vorrei passare nell'immediato, ma in questi giorni come sai ho approfittato dello stare a casa forzata per mettermi a scrivere e ho prodotto fulmineamente. Però ci tenevo a passare e quindi eccomi qui.

Per prima cosa, amo il capitolo e amo da morire la storia. Tu non puoi capire l'hype che mi mette l'attesa. Lo aspetto spasmodicamente e quando arriva non è mai una delusione. Non lo è stato di certo in questo caso e non lo sarà neppure in futuro, ne sono sicura. Secondo punto, rimarco di nuovo i miei complimenti sullo stile. So che ogni tanto hai dei dubbi e non sei prettamente sicura, che ami ricevere pareri anche per capire in che direzione stai andando o se ciò che scrivi viene compreso come desideri venga compreso. Lo so perché me lo hai detto, ma anche perché su certi aspetti siamo molto simili nel rapporto con la scrittura. Io sono della politica che un autore non vada convinto di nulla, deve essere lui l'unico convinto di quanto sta facendo, sicuro dei propri mezzi. Posso dirti cosa ne penso, ma niente farei mai per convincere un autore della validità o meno del suo testo. Ciò detto, io amo profondamente questa storia e lo stile che stai utilizzando. Rinnovo i miei complimenti per l'uso della prima persona. Come già ti avevo accennato, aiuta ad approfondire l'introspezione sul personaggio, permette a te di metterti anche in primo piano (in maniere che solo tu o chi ti sta vicino nella vita può capire e che certamente a noi lettori comuni sfuggono), ma soprattutto permette a noi di entrare dentro il personaggio e di amarlo alla follia. Almeno, nel mio caso è così. E voglio sottolineare un punto che nelle precedenti recensioni non avevo elencato. Ovvero il lessico. Che in questo caso è il linguaggio del personaggio, siamo dentro la sua testa. I pensieri di John sono qui in primo piano e sono coerenti con il personaggio. Stiamo parlando di un uomo di una certa età, non vecchio ma adulto. Un uomo che nell'intimità dei propri pensieri, come tutti, non si deve frenare dall'essere anche un po' colorito. E perché dovrebbe? Il lessico che usi ha molto senso, e contestualizza John in questo specifico stato emotivo e periodo storico. L'ho trovato adeguato e mai volgare, quindi brava anche in questo perché non è affatto facile usare certi termini e apparire comunque molto delicati. In questo capitolo poi John offre certe immagini al lettore davvero esplicite, che giustificano anche il rating tra l'altro, che ha senso pensare che abbia pensato. Quindi complimenti per tutto, ma in special modo per questo aspetto della storia. Avrei voluto sottolinearlo prima, ma le cose mi vengono in mente un tanto al pezzo e allora...

Detto questo, già avevamo accennato in una conversazione che John è chiaramente in una certa fase specifica che sta un po' in mezzo a ciò che era e a quello che sarà. In realtà leggendo ho la sensazione molto forte che il suo tempo non è ancora del tutto arrivato. La crescita che sta avvenendo è esponenziale, John ha cambiato radicalmente il proprio modo di pensare. E soprattutto arriva da una situazione familiare anche pesante. Non dimentichiamoci che fa questi pensieri non troppo tempo dopo la morte di Mary, con la quale diciamo che il matrimonio era già bello che finito. Ma John ha comunque sofferto per la sua morte e soprattutto ha avuto con Sherlock stesso un rapporto burrascoso. Anzi, dire burrascoso è limitativo... diciamo che c'è stato un brusco allontanamento. E da quello arrivare a questo... capisco tutto, in realtà ogni riga è necessaria. Anzi direi che è fondamentale per la sua crescita, per l'acquisizione della sua consapevolezza. Si è innamorato e ormai lo ha ammesso e qui è in una fase di esplorazione che non è mai facile, ma in questo caso lo è ancora di più. Sherlock è confuso a mio parere, te l'ho già detto, non sa che cavolo sta succedendo e con ogni probabilità la logica delle sue deduzioni gli suggerisce una cosa mentre il cuore un'altra, un cuore che non riesce a convincersi che ciò che è invece palese, sia vero. E quindi Sherlock un po' si tira indietro, diventa più freddo e scostante. Si convince che John vuole uscire con quella Beth, chiede insistentemente, praticamente ogni sera se uscirà ancora con lei e John fraintende per la maggior parte delle volte. John non capisce cosa vorrebbe Sherlock, davanti ha un muro che sembra freddo e distante, un uomo che alle prime parrebbe disinteressato a lui. Un qualcuno che in apparenza vorrebbe spingerlo verso un'altra donna, ma che nella realtà dei fatti desidera tutt'altro. Sherlock è un po' perso, forse sta tentando di "testare" John, di capire cosa è successo a quell'appuntamento ma senz'altro non sta cercando di spingere John verso quella Beth. E quindi va per tentativi, forse è incredulo di quanto sta succedendo. La sua deduzione non è sbagliata, John ha un interesse per qualcuno, ma se non è quella tizia, Beth, allora chi può essere? Io trovo molto tenero il modo in cui Sherlock sia convinto che non possa trattarsi di lui stesso, e come potrebbe? Sherlock ha evitato di affrontare certi argomenti con forza e per anni, come la questione di Irene Adler (che anche qui è tornata, anche se con un po' meno forza rispetto all'altra tua long, dove se lo sono trascinati per svariati capitoli) o la propria sessualità, ma John ha fatto altrettanto. Ha ragione Mrs Hudson, che in una frase ha racchiuso buona parte del rapporto tra i due nella serie. Non si parlano mai a cuore aperto, non su faccende serie. Perdono tempo a farsi del male, a parlare di sciocchezze ma le cose importanti le evitano e se le trascineranno nella tomba se non si decidono. Mrs Hudson è quel tocco di saggezza popolare che ci voleva, che mette John davanti a una realtà più dura. Che lo ferisce e meno male che lo fa! Che tira fuori la sua coscienza e lo colpisce al cuore. Credo che il primo passo, quello che John vorrebbe fare ma che non fa e anche alla fine al contrario fa a ritroso, sia proprio questo. Partire da una cosa piccola in apparenza, ma grande come delle scuse, o come un "mi piaci" e poi vedere quello che succede. Ma basterebbe davvero pochissimo, anche già solo affrontare la questione sul pestaggio o sulla non colpevolezza di Sherlock riguardo la morte di Mary. E poi tutto il resto verrebbe da sé. D'altro canto mi rendo anche conto che sia John che Sherlock sono sul ciglio di un burrone. Il salto è gigantesco ed è praticamente nel vuoto. Certo noi sappiamo che l'altro ricambia, ma lo sappiamo noi. Come dici anche tu stessa nelle note finali è un salto nel buio, per il quale occorre certamente coraggio, ma per il quale bisogna anche considerare tutto quello che c'è dietro. In questo caso, Sherlock non è uno sconosciuto incontrato per caso e rimorchiato una sera da ubriachi, è la persona più importante nella vita di John oltre Rosie. Se anche lui lo abbandona John rimarrebbe solo e non penso sia pronto ad accettare un destino simile. Quindi che si sbrighino a parlarsi, ma capisco ogni cosa. Ogni riga, come ho detto è una crescita costante. Anche se alla fine il primo passo non lo fa e si tira indietro sono sicura che arriverà prestissimo.

Una nota su Lestrade, il mio amato Lestrade. Già nominato qualche capitolo fa e ora che compare, diventando protagonista di un anche divertente dialogo tra amici. Greg non sa, perché John non è pronto a parlare e questo è chiarissimo. Se sapesse credo urlerebbe, come dice Rupert Graves, Lestrade è il primo vero sostenitore di John e Sherlock. Ne sarebbe felicissimo, ma è un bene che non gli abbia detto che si tratta di Sherlock. Credo che conoscendo la loro storia, alla luce di un sentimento simile, Greg avrebbe dato a John un consiglio molto diverso e forse John si sarebbe ritrovato con più dubbi. Così invece sa che basta poco, un piccolo passo per rotolare giù dal piano inclinato. Come sempre la parte più figurativa della tua narrazione la trovo d'effetto, dalla filosofia del seitan che poi gli rimane sullo stomaco, fino a questa birra con Greg, presa al pub con tutta la gestualità che c'è tra loro, anche quella un po' grezza, sino al piano inclinato, un'ottima immagine per descrivere lo stato in cui si trova John e i rischi che corre. Una volta iniziato a rotolare, poi non puoi più tornare in cima.

E niente... aspetto il prossimo capitolo come sempre. Alla prossima.
Koa

Recensore Veterano
24/02/20, ore 19:41

Ciao finalmente un nuovo capitolo!! Finalmente uno dei 2 ha fatto il primo passo. Come hai detto non è sempre facile fare il primo passo
Aspetto da leggere il prossimo capitolo