Recensioni per
Is it still a home when you are all alone?
di Sabriel Schermann

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
29/03/20, ore 18:31

Is it still a home when you are all alone? / Sabriel_Little Storm


Grammatica e stile: 10/10

Ti faccio notare esclusivamente questo refuso: '... ma qualcosa pesava più di quel tempo che gli constava così tante incombenze.' -> 'costava', non 'constava'.
Allora, stilisticamente parlando mi sei piaciuta moltissimo. Innanzitutto, credo che da tutto il testo emerga una sensibilità molto profonda, che ben si adatta sia alle tematiche, sia alla caratterizzazione dei personaggi. Il lessico utilizzato è semplice e scorrevole, però c'è molta accuratezza e 'minuzia' riservata all'introspezione, e alle parti descrittive. Diciamo che sei stata semplice sì, ma in generale è un testo molto curato, ci sono dei periodi ricercati (non nel senso 'pesante' del termine), che mi hanno colpito, quindi in sintesi credo che il testo scorra e che sia fruibile da tutti, ma si sente anche molto la tua impronta, è uno stile che è proprio tuo, probabilmente sarei stata in grado di riconoscerti anche soltanto leggendo la storia, senza sapere che fossi tu l'autrice. Bilanci sempre molto bene la semplicità e l'attenzione ai dettagli, e questa è davvero una caratteristica che io apprezzo molto. Poi, in alcune parti risulti anche poetica, sei molto delicata e in questo racconto aleggia un sentimento dolceamaro, perfettamente inerente alle tematiche. Nonostante la sensibilità e la 'morbidezza' delle tue parole, credo comunque che tu sia molto coinvolgente, in più c'è un'ottima contestualizzazione, curi davvero molto l'introspezione dei personaggi e in generale le descrizioni presenti sono tante, elemento che apprezzo molto, perchè è come se rendessi tangibile e reale tutto ciò di cui parli.

Utilizzo pacchetto: 5/5

Pacchetto pienamente rispettato. La casa sull'albero viene nominata più volte, la sua importanza è vivida perchè appunto è un luogo che si presenta spesso, in più 'rappresenta' diciamo il legame fra i due fratelli 'd'anima', per citarti (e ovviamente parte della storia è ambientata lì) Insomma, è un luogo che ha un valore molto forte dal punto di vista sentimentale per i due, ed è molto triste la parte in cui dici che viene distrutta. La promessa c'è, quella di Edwin a Edith, quando le dice che l'avrebbe portata con sè e non l'avrebbe abbandonata, che sarebbero stati sempre insieme (piango perchè so come andrà a finire). La partenza anche è trattata, quella di Edwin, il momento in cui sceglie di lasciarsi tutto quello alle spalle e di riniziare, e pure l'estate è presente.

Caratterizzazione personaggi: 4.5/5

Ti dico subito la mia preferita: Edith. Non è nemmeno la protagonista, ma l'hai descritta e caratterizzata troppo bene. Hai veramente un talento con i bambini, almeno nelle storie, devo dirtelo! Lei è stata perfetta: mi sono immaginata la sua vocina dolcissima, l'amore verso i suoi animali, Poldo e Maria Callas (ancora non mi riprendo). Mi sono immaginata gli occhioni grandi e il vestitino, l'ho vista piangere e singhiozzare per il fratello, e al contempo l'ho figurata anche in quelle scene dove la descrivevi molto fiera. Davvero, un lavoro magistrale, l'hai resa assolutamente realistica e tridimensionale, l'ho vista muoversi mentre leggevo, cioè proprio camminare, cavalcare, me la sono immaginata con il broncio e niente, l'ho vista in tutte le sue sfumature. Quindi, ottimo lavoro, super tridimensionale. Anche Edwin mi è piaciuto tanto. Il suo modo di colpirmi è stato molto diverso da quello di Edith, perchè lui ci ha messo più 'tempo' (Edith mi ha fatto innamorare dalle prime righe) ma è stato anche molto intenso, è come se avessi viaggiato insieme a lui. E' un personaggio dinamico, che muta e cambia, quindi leggendo la tua storia ho potuto scoprire sempre più lati del suo carattere, della sua personalità, e vederlo in qualche modo 'mutare' sotto il mio sguardo, proprio mentre leggevo. Anche lui l'ho trovato ben caratterizzato, ha una personalità complessa, ma secondo me sei stata molto approfondita. Non ti attribuisco il massimo del punteggio per Lars. So che è un personaggio molto secondario, visto che non è nè il protagonista, nè il co-protagonista, ma per il ruolo di 'cattivo' che ha avuto nella tua storia, secondo me meritava più spazio, io almeno avrei voluto conoscere più cose su di lui, vedere sin dove arrivasse la sua 'crudeltà', i suoi dispetti ai fratelli più grandi, e anche il suo rapporto con i genitori, visto che era il figlio 'prediletto'.

Gradimento personale: 4.5/5

La storia mi è piaciuta molto. Adoro il rapporto fra fratelli, e tu sei riuscita a trattarlo squisitamente. La caratterizzazione dei personaggi principali credo sia stata meravigliosa, in più ho davvero adorato l'accuratezza del lessico e dell'ambientazione. Hai dedicato lo spazio giusto a Edith ed Edwin, ai loro sentimenti, al loro rapporto. Belle le descrizioni, belli i dialoghi, hai trattato ampiamente determinati argomenti e questo ha sicuramente contribuito a farmi coinvolgere maggiormente nella tua storia. Molto bella tutta la sensibilità che pervade l'intero testo, c'è davvero tanto sentimento che si percepisce dalla prima all'ultima parola, un mix di gentilezza, dolcezza, affetto, e anche ansia, perchè comunque la situazione certamente non è delle migliori, gli ostacoli si sentono e si percepisce anche un 'malessere generale' che accompagna soprattutto Edwin. Insomma, il testo sicuramente è molto emozionante, credo che tu sia riuscita perfettamente a far emergere le sensazioni dei personaggi, e a farle arrivare al lettore. Non ti attribuisco il punteggio pieno semplicemente perchè avrei voluto che la famiglia di Edwin venisse approfondita, nello specifico il rapporto fra lui e gli altri membri. Hai specificato più volte che non fosse dei migliori, hai parlato dell'indifferenza del padre, del sentimento di astio di Lars nei confronti di Edwin e poi anche di Edith, ma avrei voluto che fosse più trattato. Anche la mamma, per esempio, che durante il testo sembra 'avercela' con Edwin, secondo me avrebbe meritato un approfondimento maggiore, in vista anche della frase finale quando dice che avrebbe visto la luna senza suo figlio sulle ginocchia, in tono malinconico. Ovviamente, immagino che il tuo intento fosse lasciare un finale aperto, far riflettere il lettore magari, però secondo me un paragrafo su un episodio familiare che facesse capire meglio la situazione nella quale vivevano Edwin e Edith non sarebbe guastato, ecco! Ma per il resto, l'ho davvero adorata.

Totale: 24/25

Recensore Master
18/03/20, ore 15:14

Ciao, carissima!
Oramai mi sono terribilmente affezionata ad Edwin e a Edith, quindi non potevo non fiondarmi a leggere un'altra storia su di loro, storia che ho apprezzato immensamente, perché ci mostra uno spaccato dell'infanzia di questi due personaggi, permettendoci di conoscerne i retroscena e di capirli più a fondo.
Vedendo la serenità che hanno Edwin ed Edith da adulti, non avrei mai pensato e creduto che la loro infanzia fosse stata così improntata alla durezza, soprattutto per quanto concerne Edwin. Ho trovato davvero molto interessante la meccanica degli intrichi familiari da te presentati- In particolare, scopro con sorpresa che Edith ed Edwin sono fratellastri, e non fratelli "di sangue", cosa che non avrei mai dedotto, leggendo del loro rapporto così stretto e pieno d'amore: questa è la riprova di come far parte della stessa famiglia non sia sinonimo di comprendersi o di andare d'accordo. Non bisogna necessariamente essere sangue dello stesso sangue per avere un legame forte e profondo, e questo è il caso appunto di Edwin ed Edith, che sono profondamente legati, nonostante l'età e nonostante siano figli di due padri differenti. Ed è anche interessante notare come Edith non provi lo stesso affetto per il crudele gemello Lars, come invece ci si aspetterebbe: si sa, i gemelli sono sempre legati, quasi simbiotici, mentre qui Edith la simbiosi ce l'ha con Edwin, piuttosto che con Lars.
Interessante anche il rapporto tra Edwin e sua madre, che mi ha portata a chiedermi per quale motivo la donna abbia iniziato ad assumere questo atteggiamento di freddezza nei confronti del figlio dopo la nascita dei gemelli. Apprendiamo da Edwin che lei gli voleva bene e che i due condividevano dei momenti di tenerezza insieme, quindi che cosa è cambiato nei confronti del figlio dopo la nascita dei gemelli? Sicuramente c'entra Lars e l'ammirazione che la donna nutre nei suoi confronti: lo reputa il genio di casa (ed effettivamente è molto intelligente, come Edwin stesso ammette), e in un certo senso lo stima molto, e questo suo pendere dalle labbra di Lars forse le fa inconsapevolmente condividere l'antipatia del piccolo nel confronti del figlio maggiore. Oppure lui le ricorda ciò che è stato, e lei vuole allontanarlo. Certamente, anche il fatto che il marito tratti Edwin come uno sconosciuto non aiuta a far integrare il ragazzo in questa nuova famiglia che si è creata e in cui lui è quasi un estraneo.
L'unica sua forza e felicità è rappresentata proprio da Edith, da quella bambina con cui condivide tutto, ogni cosa, e che è la sua ancora di salvezza, ciò che lo spinge a stringere i denti e ad andare avanti in una situazione familiare opprimente.
Edwin soffre, e lo si capisce non solo dai suoi pensieri rabbiosi, che tuttavia è costretto a reprimere, ma anche per il suo scoppiare in lacrime, un po' come una crisi di nervi, un essere arrivato al limite ed esplodere anche per situazioni che normalmente non lo avrebbero toccato. Sente su di sé tutto il peso di non essere abbastanza, di non essere nulla, di essere un fallimento e di non potersi quindi costruire un futuro. Emerge in lui l'idea che rimarrà per sempre prigioniero di quella fattoria.
Interessante il fatto che Edwin abbiamo promesso a Edith di non lasciarla sola, che si sia preoccupato per lei e per il suo futuro a tal punto da piangere e disperarsi, ma che poi abbia preso i suoi pochi avere e se ne sia andato, esasperato. Come riflette Edith, raccontando questi episodi ai suoi nipoti, probabilmente Edwin non si è dimenticato della promessa, semplicemente non ha potuto mantenerla. E questo è l'aspetto amaro della realtà, quella dicotomia tra aspettative e ciò che poi realmente è che schiaccia le persone e le costringe a rivedere i proprio piani e le proprie credenze. Edwin se n'è andato in preda alla disperazione, e in quel caso e in quel frangente sua sorella è passata inevitabilmente in secondo piano. Non ha smesso di amarla, né ha iniziato ad amarla meno, tuttavia è subentrata la necessità di sopravvivere e poi Elena, e in questa nuova esistenza non c'era spazio per Edith. Significa diventare tristemente adulti e dover fare delle rinunce dolorose, ma inevitabili.
Ci hanno dovuto fare i conti sia Edith che Edwin, una volta divenuti adulti.
Carissima, non posso che farti tantissimi complimenti anche per questa nuova storia, scritta benissimo come sempre e davvero coinvolgente. Ci hai di nuovo mostrato lo stretto rapporto tra Edwin ed Edith, quanto profondo esso sia, e lo hai fatto mostrandoceli nella loro infanzia, lì dove questo stupendo legame ha messo radici e si è rafforzato, pur in un ambiente difficile e triste, e per Edwin pieno di rospi da ingoiare e umiliazioni.
Bellissima la parte finale, in cui Edith ricorda di aver sentito sua madre struggersi perché quell'autunno non avrebbe avuto suo figlio sulle ginocchia, a dimostrazione che la donna lo ha sempre amato e non ha mai smesso di farlo, anche se non ha saputo - o potuto, o entrambi - dimostrarglielo.
Le tue storie sono sempre una meravigliosa garanzia!
Un abbraccio, alla prossima ♥

Recensore Master
17/03/20, ore 15:25

Ciao Sabriel!!
Quando ho visto che avevamo questo contest in comune mi sono tipo lanciata, ero curiosissima :)
è una storia veramente particolare ed originale: non ho capito se avessi già usato questi personaggi, ad ogni modo li ho davvero amati, e sono felice che alla fine le cose si siano risolte comunque bene. L'affetto che lega Edith e Edwin è davvero commovente: ho sempre desiderato un fratello maggiore e lui sembra davvero perfetto per quel ruolo.
Dev'essere stato terribile per Edith essere lasciata indietro a quel modo, ma per sopravvivere Edwin ne aveva bisogno.
Complimenti è un racconto davvero particolare, ricco di dettaglio e con un trama tessuta davvero molto bene.
Ti faccio i miei complimenti e in bocca al lupo per il contest :)

​Leila

Recensore Master
28/02/20, ore 11:12

Sabriel, finalmente riesco a passare da questa storia!!!!
Edwin ed Edith, sììììììììììììììì *_____*
Oddio, ma io e Rickard ci leggiamo nel pensiero o cosa? No, perché anche io ho fatto caso al fatto che i nomi di Edwin ed Edith fossero praticamente uguali, AHAHAHAHAHAHAHAH, ma tipo l'ho pensato all'inizio del racconto, poi quando ho letto ciò che ha detto lui, includendo anche sua madre, sono rimasta così: O_O
A parte le cretinate varie…
MA CHE DINOSAURO SCHIFOSO È LARS!!!!! Oddio, tu non sai quanto l'ho odiato, non ne hai la minima idea… ha fatto quasi prendere un infarto a Edwin, e poi l'ha anche accusato della sua stessa "marachella".
Sono convinta che si possa nascere dinosauri, sì, ci sono certi bambini che lo sono da sempre, si capisce subito.
DinoLars, grrrrrrrrr >.<
Lui non è nemmeno come Mike, lui è proprio senza speranze e senza cuore… Mike in confronto è un angioletto del presepe santificato, vabbè… -.-"
Edwin ha fatto bene a salvare almeno se stesso, in fondo poi Edith ha scelto anche di condurre quella vita visto il suo amore per i cavalli.
Ho amato come hai inserito la canzone, poi, molto ben amalgamata. E ho adorato che poi sul finale il pov si sia spostato da Edwin a Edith, compiendo però anche un bel salto temporale e facendoci intendere che tutto ciò che avevamo letto lei lo stava raccontando ai nipoti. Però è stato pazzesco come hai saputo gestire questa cosa, oddio, sei stata magnifica!!!!
Ho amato tantissimo questa storia!
Forse a volte hai utilizzato dei termini un po' troppo ricercati per i miei gusti, nel senso che la storia sembra ambientata in tempi molto, molto lontani, ma immagino - e correggimi se sbaglio - che non sia poi così distante dai giorni nostri, almeno la parte del presente di Edith.
Ma immagino sia una tua scelta stilistica, no?
Sicuramente è un problema mio quello di volere sempre un po' più di azione nelle storie, sono molto "americana" come concezione delle storie, ahahahahahahahah XD
E niente, a parte questo, sai che amo i tuoi personaggi e adoro il legame tra questi due fratelli.
Bellissima anche la spiegazione riguardante la famosa casa sull'albero che Edwin costruì per i suoi figli, ricordo quel racconto dove lui cadeva, ho riso un sacco! E ora si spiega perché per lui fosse così tanto importante!
Non lasci mai niente al caso, davvero, sei geniale e io credo che non riuscirei a gestire una serie così lunga, con così tanti personaggi e un intreccio pazzesco tra loro.
Davvero, complimenti per questa ennesima perla dove ci fai conoscere un po' di più alcuni dei tuoi OC :3
Alla prossima <3

Recensore Master
27/02/20, ore 15:46

Ciao Sabriel!
Che piacere tornare a leggerti! È impossibile non notare la connessione tra i nomi di Edith ed Edwin, due fratellastri legati da un affetto indissolubile che non comprende invece Lars, piccolo e malefico. Quest’ultimo è particolare: l’intelligenza in lui si è mescolata con un’innata cattiveria e una propensione alla menzogna che gli fanno alienare l’affetto della gemella e del fratello più grande, che nonostante l’età avanzata e il ruolo non ha alcuna autorità nei suoi confronti. Di più, la madre non gli crede e nemmeno lo interpella, fidandosi del piccolo genio di casa. Questo comportamento deciso sui generis è spiegato nell’atteggiamento particolare della madre dei tre ragazzi: una donna che ha sviluppato una sorta di freddezza per il maggiore e pende dalle labbra del piccolo mostriciattolo. Devo dire che l’intrico familiare è interessante perché mi viene da chiedermi perché, cosa sia cambiato in questa donna.

Ma torniamo a Edwin. Vivendo in un piccolo paesino non poteva fare altro che andarsene in cerca di fortuna. È molto realistico anche che non possa tornare per lungo tempo anche per ragioni economiche. Mi è piaciuto moltissimo leggere però di come Edith gli sia rimasta legata e di come lo abbia raggiunto appena possibile, forte anche di un legame che non si è mai interrotto nonostante la corrispondenza. Mi aspetto cose terribili da parte di Lars: è rimasto molti anni con la sorella, ma per il momento le angherie sembrano essere state contenute. Non ricordo se l’avevo affrontato anche nelle altre recensioni, ma apprezzo moltissimo come caratterizzi l’ambiente soprattutto sfruttando i colori. Ho sempre molto chiari e nitidi nella mente i paesaggi che descrivi, il cavallo di Edith (Maria Callas <3) e così via. Hai sottolineato (e qui mi ricollego all’inizio della recensione) che Edwin e Edith hanno nomi simili: ciò può essere dovuto a mille motivi diversi, tra cui il più semplice è che la sonorità di questi nomi piacesse alla loro madre. Curioso è però che anche Elena, moglie di Edwin, abbia la medesima iniziale. Coincidenze? In attesa di scoprirlo ti mando un caro saluto e ti faccio tanti, tanti complimenti! ^^
Shilyss

Recensore Master
24/02/20, ore 23:52

Carissima,
eccomi qui da te e sono veramente toccata da questa storia, soprattutto da questo legame che hai creato e dal curioso e stupendo legame tra Edith e Edwin, molto più forte di quello tra i due gemelli Lars e Edith.
Edwin è un personaggio malinconico, che vive la vita sotto all'influenza di un mutamento che ha davvero sconvolto ogni cosa: prima era quello amato, ora è quello in secondo piano, dietro a tutto il resto del mondo, sembrerebbe; con questa madre che gli affibbia doveri, dolori e responsabilità, che gli sono crollate addosso dopo la nascita dei gemelli e che lo hanno costretto a bruciare le tappe e crescere troppo in fretta. Un ragazzo che si dà da fare, ma che non sembra riuscire a dimostrare quello che vuole, dietro l'ombra di Lars, crudele negli occhi, che è una figura che gli sta addosso, stretta, che non ne riconosce il ruolo di fratellastro maggiore a cui affidarsi ma anzi, forse un intralcio, specie col rapporto con la sorella gemella, legata fin troppo al nostro Ed... forse gelosia, forse incapacità di empatizzare col prossimo, ma Lars è un calcolatore, crudele in potenza, di cui però Ed riconosce l'intelligenza e genialità, un peccato che risieda in qualcuno così tanto privo di sensibilità. E forse di amore. Un amore di cui Edwin è provvisto e difatti lo difende, di fronte la madre, dopo l'episodio bel bosco, pur sapendo che forse il fratello minore non lo merita affatto. Ma Edwin non è come lui, e lo dimostra riga per riga.

La sua voglia di evadere è tanta, e forse ciò che lo tiene lì legato sono Edith e i cavalli, anch'essi comunque motivo di legame con la dolcissima sorellina, anche lei intelligente, anche lei ha compreso subito quel bisogno del fratello maggiore di respirare altrove un'aria diversa, e non quella ostile e opprimente di una casa che non sente più sua. Una scelta ardua, dannatamente umana, che però è la svolta per liberare l'anima e lasciare quella malinconia lì, tra quelle mura, anche se indietro vi lascia anche qualcosa di prezioso come quel legame con Edith.
Stupendo poi il finale, il racconto di Edith e del loro incontro, di come Edwin si sia commosso e l'abbia riconosciuta subito, di come la scelta di andar via gli abbia beneficiato molto ma che non significa che non abbia pensato a lei, durante quegli anni. E quella frase, che la mamma dice al vento solamente, come a rendersi conto che non ha dato abbastanza amore a quel ragazzo, forse pensando che fosse abbastanza grande da non averne bisogno e che sapesse comunque che lei ne provava... ma un figlio a volte vuole dei gesti, delle parole, un conforto e non troppe aspettative; vuole amore, perché da una madre lo si vuole sempre.
Un bellissimo estratto di vita, pieno di umanità e sentimento. Mi è piaciuta davvero tanto e spero di riuscire ad approfondire ancora questi personaggi, in futuro.
Un abbraccio fortissimo,
Miry

Recensore Master
23/02/20, ore 16:44

Ciao **
Ho scelto questa storia perché ho visto che partecipiamo allo stesso contest. E niente, l'ho adorata. Mi sembrava di vedere un film, non so bene come spiegarlo, ma avevo tutto davanti mentre leggevo. Io ho ovviamente amato il personaggio di Edwin e il rapporto che ha con la sorellina Edith. Sono entrata in empatia subito con lui, questo ragazzo che non è ancora un uomo adulto, ma che comunque deve essere responsabile e sopportare un po' il "peso" di essere figlio di un altro padre rispetto ai suoi fratelli. Quando Edith chiede al fratello se andrà via mi si è sinceramente stretto il cuore, povera piccola T_T
Lars invece ha tutta la mia antipatia. Diciamo che è il classico personaggio del "ragazzino arrogante e fastidioso", in netto contrasto con il carattere mite e dolce di Edith (e ci credo che si senta più legata ad Edwin). Quest'ultimo ha delle responsabilità verso i fratelli più piccoli e sicuramente Lars non gli rende le cose facili. Come viene anche detto, Edith è l'unica cosa che tiene ancora Edwin ancora lì a quel posto, da cui vuole andarsene e da cui se ne andrà, con la promessa di portare via anche lei. Ed è bello sapere, tramite le parole e i racconti che l'Edith adulta riserva ai nipoti, che effettivamente poi si sono ritrovati, anzi, che lei è andata da lui, è stato molto commovente e i bambini che ascoltano e commentano ciò che lei dice sono adorabili. Mi sono piaciute tantissimo anche le atmosfere, sembra quasi che i personaggi si muovano in un luogo sospeso nel tempo. Questa era la prima volta che leggevo qualcosa di tuo e non sai che sono felice di aver scoperto questa storia adorabile e così ben scritta. Ti faccio i miei complimenti, a presto :)

Nao

Recensore Master
21/02/20, ore 15:48

Sabriel, eccomi finalmente *-* ero davvero troppo curiosa di leggere questa storia!
Mmh, c'è una cosa che ho notato delle tue storie: varie volte mi hai detto che i bambini non ti piacciono molto, ma nelle tue storie ci sono quasi sempre bambini, come anche in questo caso XD forse perché i traumi dell'infanzia sono quelli che rimangono più impressi e quindi quelli di cui tu hai interesse a parlare AHAHAHAH
In questo caso, devo assolutamente dirti che ho ADORATO il personaggio di Edwin, mi ci sono affezionata tantissimo e mai come adesso sono riuscita a empatizzare con lui, mi sono proprio immedesimata nella sua situazione!
In primis mi ha fatto pensare al mio adorato Ives, che appunto vive in una famiglia in cui è ripudiato da tutti o quasi e si reputa sempre l'ultima ruota del carro. Pensaci, un minimo parallelismo c'è ^^
Poi mi ha fatto pensare anche a un altro mio OC della mia long "Figli di Nessuno" (quella che vorrei tanto concludere e pubblicare come romanzo, te ne avevo parlato una volta), ovvero Ismaele, che si trova in una situazione orribile e in una famiglia pessima ma non se ne può andare, sia perché non ha i soldi/i mezzi adatti, sia perché è troppo affezionato alla sua sorellina, Valentina, e non vorrebbe mai lasciarla da sola.
Infine mi sono immedesimata in prima persona nella storia, proprio per questo discorso di voler fare ma non averne le forze o le possibilità, proprio per questo avere paura del futuro, di non riuscire a realizzarsi e di essere terrorizzati dalla prospettiva di vivere una vita che mi sta stretta. Ne abbiamo parlato tanto e sai a cosa mi sto riferendo, perciò leggere alcune frasi dei pensieri di Edwin è stato un colpo al cuore, mi ci sono rivista come fossi davanti a uno specchio!
La storia della casa dell'albero mi ha tanto intenerito, perché mi ricordavo bene la flash in cui Edwin arrivava dai suoi figli con una casa da montare sull'albero e adesso capisco perché, si spiegano tante cose. Ed è assolutamente tenerissimo *____* così come ogni dettaglio di Edwin, che è uno dei miei personaggi preferiti di tutta la serie!
Il suo sentirsi impotente quando perde i fratellini nel bosco (meno male che non li ha trovati Mike AHAHAHAHAHAHAHA) e inizia a piangere, il suo stringere forte Edith quando lei lo raggiunge nel letto, il suo non dare la colpa a Lars davanti ai genitori anche se sarebbe giusto così… è assolutamente dolcissimo. E se c'è una cosa che amo profondamente di lui è che non tenta di nascondere i suoi sentimenti, non gli importa di nascondere le lacrime, non gli importa di risultare "poco virile" quando mostra attenzioni e affetto alla sorellina (e successivamente ai figli). È così, genuino, dolce, senza filtri, ed è una caratteristica di lui che ADORO!
Niente, Edwin mi ha completamente rubato il cuore e ci credo che poi Elena si è innamorata di lui *____*
Il commento del piccolo Rick mi ha steso AHAHAHAHAAH si chiamano tutti uguali, è vero AHAHAHAHAH Rick era già un genietto da piccolo XD e sono contentissima di averlo visto in un contesto così sereno, con una famiglia tanto bella attorno a lui :3
Ora però mi viene spontaneo domandarmi che fine abbia fatto quel dinosauro di Lars XD
Complimenti Sabriel, trovo che questa shot sia veramente ben riuscita e che stai facendo degli enormi passi avanti! Non so, vedo che dietro le tue storie adesso c'è un lavoro particolare riguardo al coinvolgimento emotivo, stai riuscendo davvero a trasportarmi in maniera unica nei tuoi scritti e non posso che essere orgogliosa di te *____*
Complimenti davvero e alla prossima, non vedo l'ora di leggere qualcos'altro di tuo :3

Recensore Master
19/02/20, ore 15:42

Sabriel!!! Oddio che storia meravigliosa! Credo che sia una delle più belle che hai scritto! Mi hai emozionato dall'inizio alla fine!
Ma partiamo con ordine: Edwin è un personaggio straoridinario, e lo hai caratterizzato benissimo. È un ragazzo sull'orlo della maturità ma che ancora teme il futuro, e vorrebbe tornare bambino per non doversi preoccupare ancora di ciò che lo aspetta davanti a sé nella vita. Purtroppo, la sua esistenza è già stata segnata da alcuni eventi (come il fatto di essere figlio solo di sua madre che si è risposata e ha avuto altri figli) che purtroppo lo hanno obbligato a crescere in fretta. Fino all'ultimo è incerto se partire o meno, e mi sono molto sorpresa quando lo ha fatto per davvero, perché pensavo che non ne avrebbe mai trovato il coraggio.
Per quanto riguarda i gemelli, ovviamente Edith è quella che ha maggiore spazio, anche se pure Lars è stato caratterizzato a sufficienza benché si veda meno. Lui è un ragazzetto maligno, di quelli che da grandi diventeranno davvero tremendi come anche suo fratello maggiore presagisce. La bambina, invece, oltre a essere dolcissima ha anche un carattere fortissimo, e mi è piaciuto molto il salto temporale alla fine della storia, in cui è lei a raccontare ai nipoti la storia del loro padre. È un'immagine molto suggestiva che mi ha colpito molto. Bravissima davvero.
Il patrigno di Edwin appare solo in una scena, ma hai fatto intendere perfettamente che razza d'uomo sia. Solo perché Edwin non è figlio tuo non vuol dire che devi disinteressartene: in fondo, quando hai sposato sua madre hai preso il pacchetto completo U.U
Della madre, infine, ho apprezzato tantissimo l'immagine finale, quella dove hai inserito l'haiku che è effettivamente tutto il succo della storia: Edwin è cresciuto e non si siederà mai più sulle ginocchia.
Il tutto è stato raccontato con uno stile bellissimo, poetico, musicale. Hai calibrato ogni parola per renderla calzante con le altre, ed è stato davvero un piacere leggere.
Bravissima, ti faccio tanto di cappello e ti auguro buona fortuna per il contest!
Bacioni!
Eve
P.S.: Sai che anche mio marito aveva un gatto che si chiamava Poldo? Ma il suo era tutto bianco! So che non c'entra nulla, ma quando ho letto il nome del gatto mi sono sciolta :-)

Recensore Master
18/02/20, ore 07:10

Buongiorno.
E' quasi un testo da lacrimuccia, è molto dolce, anche per un cuore di pietra come il mio!
Brava, anche questa volta... ormai sei una garanzia non solo di qualità, ma anche di sentimento :)