Recensioni per
Everybody's Gotta Live
di Miryel

Questa storia ha ottenuto 61 recensioni.
Positive : 61
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
03/03/20, ore 12:04
Cap. 2:

Tu sei DIABOLICA!
Cioè io ero lì, a leggere quest'ultimo capitolo, già bella pronta per andare a dormire, la perfetta buonanotte della giornata... e quasi salto giù dal letto col cuore a mille quando CAPISCO! Non ci potevo credere, davvero!
Ti ho odiata un po', voglio dirtelo (per caso ti sono fischiate le orecchie verso le 2 e un quarto ieri notte? xD), ma vero è che un colpo da maestro del genere non può che essere lodato fino alla fine dei giorni!
Amo quando una storia non solo mi prende, ma addirittura riesce a sorprendermi! Mi lascia addosso un senso di euforia confortante <3

Andiamo con ordine però: le settimane passano, Tony concede a Peter il tempo che chiede, ma - lo conosciamo bene- non è certo il tipo di persona che lascia i problemi in un angolo a marcire, soprattutto se riguardano una persona cui vuole bene, così torna alla carica e combatte strenuamente per cercare di riportare un Peter inevitabilmente cambiato (inevitabilmente spaccato) alla normalità. Il problema però è che un danno del genere non si può risolvere con una paterna pacca sulla spalla o quattro chiacchiere da un analista. Insomma stiamo parlando di una resurrezione, un ritorno dalla morte!
E allora la soluzione rimane soltanto una, la più drastica di tutte: dimenticare ogni cosa.
Ogni cosa, compreso lo stesso Tony Stark.
Questa cosa mi ha commosso in un modo che non hai idea.
Sappiamo che dopo tutto andrà per il meglio ovviamente, Peter tornerà ad essere felice e ricostruirà con Tony un nuovo legame, forse anche più bello e completo del precedente, ma nella sua scelta di farsi cancellare insieme al male di Thanos, di prendere i suoi sentimenti, tutto il rapporto e la confidenza costruiti in quegli anni e metterli da parte per tornare indietro, io ritrovo il sacrificio estremo di Iron Man, uno che questa volta gli ruba non soltanto il braccio, la pelle, ma un pezzo del suo stesso cuore.
Un pezzo della sua stessa vita.

Quando ad un certo punto lui dice: «Quant’è che ci conosciamo, ormai? Cinque o sei anni?», mi è venuta la pelle d'oca non soltanto perché ho cominciato a capire davvero, ma anche perché, di rimando, ci ho trovato così tanta tristezza in questa semplice frasetta, magari gettata fuori di slancio, in un momento di lapsus e debolezza, che mi si è accartocciato lo stomaco.
Loro si conoscono già.
Tony lo adora già.
Gli atteggiamenti, i gesti, il modo di esprimersi di Peter, Tony li sa già a memoria, anche se lui non lo sa.

Tutto questo per dirti che hai scritto un capolavoro, Miry e ogni volta che penso che le tue Fanfiction siano già ad un certo livello, tu ti superi e asfalti ogni aspettativa.
This is una dichiarazione d'amore, SAPPILO :3
A presto!
Violet

Recensore Veterano
01/03/20, ore 21:08
Cap. 2:

Ciao, Myr ♥ 
Al solito, arrivo in ritardo a causa del mio maledetto cazzeggiare, ma eccomi qui a finire quest'altra tua piccola perla. E niente, cara, cosa posso dirti che, ogni volta, nonostante i miei tempi sia sempre un'attesa per cui vale la pena prendersi tutto il tempo del mondo per poterla assaporare? 
E sì, anche questa volta mi hai trollata, difatti non avevo minimamente messo in conto che la balbuzie di Peter fossero spezzoni di un futuro agrodolce che solo Tony avrebbe potuto dargli. Eppure c'era il sentore, in un certo senso, di un nuovo inizio, soprattutto nelle magnifiche introspezioni di Tony, nei suoi pensieri e nel senso di colpa per non poter riportare /davvero/ e /completamente/ Peter da quella parte. Il tema della morte è qualcosa che mi affascina sempre e, al tempo stesso, mi terrorizza profondamente e il terrore è proprio dovuto alla possibilità di un vuoto eterno, di fluttuare per sempre in una non esistenza e mi sono ritrovata così tanto nelle parole di Peter: a cosa serve continuare una vita di sofferenze se tutto ciò con cui saremo ripagati sarà il nulla assoluto? E Peter di quel vuoto conserva il ricordo e non oso neppure immaginare cosa questo potrebbe significare, a quanto pesantemente possa influire ciò sulla psiche di una persona. 
Adoro come hai trattato questo tipo di stress post-traumatico, non solo nella situazione di Peter ma anche con il programma di assistenza per tutti coloro che hanno subito la stessa sorte, in una sorta di ucronia (passami il termine non propriamente esatto) fumettistica che mi ha ricordato moltissimo la serie di Watchmen. E poi c'è Tony, che non solo anche lui si trova a combattere con i propri demoni dopo aver rischiato la vita per l'umanità in una guerra che l'ha lasciata devastata... ma si deve prendere anche tutta la responsabilità per Peter. Aiutarlo a guarire dai lasciti dei suoi traumi, a ricordare per entrambi senza poter condividere la terrificante verità, a ricostruire qualcosa dall'inizio, tassello per tassello, per poter farsi amare di nuovo. 
Davvero, ormai le parole si sprecano e sento sempre di essere positiva, ma cos'altro potrei aggiungere oltre al fatto che sei sempre bravissima e sì, per me questi due li puoi raccontare in tutte le salse che vuoi perché comunque ti escono sempre meravigliosamente ♥ 
Un bacione enorme, tesoro, alla prossima! 
Lion. 

Recensore Master
29/02/20, ore 09:53
Cap. 2:

Ed eccomi qui, anche se con un ritardo mostruoso, a concludere questa piccola perla! E così le parti (adorabili!) in cui Peter balbetta si trovavano nel futuro, eh? E' stato come un "ricominciare", per loro due, cosa che ho apprezzato tantissimo! *Mi sono venuti i brividini* :)
Di certo il "ritorno alla vita" è uno degli argomenti in cui noi povere fans a cui muore il nostro pg preferito, ci troviamo spesso a trattare, con le dovute conseguenze sulla psiche umana. A parer mio, tu sei stata molto brava a trattarlo! Peter non è in grado, da solo, di ricominciare, di riprendersi dal tempo fermo che lo aveva avvolto, e infatti lui è tutt'ora fermo, il mondo scorre fuori da lui, ma non riesce a prenderne parte! L'unica soluzione che ha Tony per riportarlo al ragazzo che aveva conosciuto, è fargli perdere la memoria, sebbene il trauma permanga, in modo da ricominciare dal principio. Trovo che la soluzione sia molto calzante! :)
E così, almeno qua, dopo tanto patire, si può sperare in un lieto fine tra loro due, finalmente! :) Il fatto di dover ricominciare da capo non è psicologicamente molto facile, ma, in fondo, piuttosto che vedere Peter, il suo ragazzo, con quella oscurità nelle iridi, perpetuamente fermo, praticamente morto, è ancora più difficile da accettare, per cui... menomale che si è trovata questa soluzione! *^*
Come sempre, complimenti per questo racconto, mi ha molto emozionato, non vedo l'ora di leggere altro prodotto dalla tua mano! A presto!

Recensore Veterano
26/02/20, ore 21:17
Cap. 2:

Il primo commento al brucio che riesco a fare, è che io non mi meritavo di soffrire così tanto e di nuovo.
Sono tornata su EFP e, dimmi, potevo non fiondarmi a leggere le tue storie? Sai, è merito tuo se amo gli Starker, anche se zitta zitta me lo tengo per me! Ma veniamo a noi.
Sono incantata.
Non avevo minimamente capito che gli spicchi (che io reputavo passati) fossero in realtà il futuro di loro due. Ti dirò, mi si è spezzato il cuore. La sofferenza di Tony sembra nulla - almeno all’inizio - rispetto a ciò che prova Peter. E santo cielo, hai descritto i loro pensieri e le loro sensazioni in un modo così preciso e profondo, che ho avuto l’impressione di essere io, a provare le loro emozioni mentre leggevo. Mi sono sentita in prima linea a soffrire con loro, come se fossi stata una di loro, man mano che andavi a snocciolare il loro più intimo dolore. Il discorso che precede le sedute di terapia, nella stanza, mi ha fatto malissimo. Peter è così puro, così ferito, spezzato, distrutto, morto dentro, da far spavento. É l’addolorata ombra di se stesso, un guscio semi vuoto, che resta attaccato alla vita solo per non deludere il suo mentore, in un duplice rapporto di vita e di morte. La decisione drastica mi ha dato il colpo di grazia: tutto mi aspettavo, tranne che una sottospecie di lobotomia gentile e ben studiata, che ha fatto esplodere come una bomba il dolore di Tony.
L’effetto collaterale della balbuzie è un espediente letterario a dir poco geniale. Tony vuole aiutarlo a superarla ma sarà sempre lì come monito a ciò che è successo. Acconsentendo all’intervento, Tony ha accettato di farsi carico da solo di ciò che è successo, di soffrire da solo la perdita (doppia, oserei ormai dire) e di continuare a vivere con il pensiero di averlo perso, salvato, condannato e perso ancora. Il lieto fine, ha un retrogusto dolce e amaro allo stesso tempo, perché Tony avrà sempre il peso sul petto dovuto ai ricordi perduti di Peter, a causa sua.
È straordinario il tuo modo di descrivere e trattare la loro chimica. Sono diversi, opposti, ma dipendenti l’uno dall’altro, come se fossero destinati a completarsi. La tua Starker spiana e asfalta la Pepperony senza alcuna ombra di dubbio.
Ho intenzione di sviscerare il tuo profilo per leggere molto altro, con la speranza di non risultare molesta.
Sei grandiosa, ti prego di continuare così.
Un abbraccio.



N.

Recensore Master
26/02/20, ore 11:56
Cap. 2:

SONO SENZA PAROLE.
(Ovviamente in positivo ma non posso scrivere solo questo ahahah)

Allora comincio col dire che non mi aspettavo questo epilogo. Ero sicurissima che Tony avrebbe trovato una soluzione più “semplice” e che Peter si sarebbe lasciato alle spalle questo grave danno che ha subito a causa dell’inevitabile blip. È vero, la soluzione è stata trovata ma non immaginavo di quella portata. Ma riflettendoci bene Tony ha dimostrato di amare incondizionatamente Peter, di essere un uomo altruista e con un grande cuore e, per donargli la tranquillità di cui necessitava, ha deciso di rinunciare a quello che avevano costruito insieme per offrirgli una seconda possibilità. È la prova tangibile che Tony Stark non è solo un genio miliardario playboy filantropo ma ha dentro di sé un’anima meravigliosa e sensibile. Anche in questo caso ha sacrificato sé stesso per un altro essere umano. Sai? Credo che non tutti sarebbero in grado di sacrificarsi in questo modo. Molto spesso l’amore si trasforma in egoismo, ricevere senza dare. È una forma distorta di amore molto diffusa. Con questa storia hai dimostrato che Tony Stark è davvero un supereroe cha ha a cuore il benessere del prossimo (che qui coincide con la persona che ama).
Dopo questa riflessione sono arrivata alla conclusione che l’epilogo è azzeccato per cui complimenti cara. Hai delle idee fenomenali e noi lettori siamo onorati di leggere i tuoi scritti. Ma adesso voglio sapere quando pubblicherai una nuova storia! Perché ci sarà una nuova storia, VERO?
A presto cara, sei un fenomeno <3

Recensore Master
25/02/20, ore 13:29
Cap. 2:

Tu mi stupisci sempre.
Non mi aspettavo questo epilogo, davvero. Sei piena di idee e davvero a volte non so come ti vengano in mente. Ero sicura che tu ci stessi raccontando del passato, anche se il Peter balbettante non mi tornava in effetti... e invece, era il futuro. Davvero, brava!

Mi ha fatto male pensare a un dolore così terribile che non può essere superato in alcun modo. Un dolore che semplicemente toglie ogni desiderio e ogni piacere, lasciando solo una sorta di guscio vuoto. Ma soprattutto, comprendo il dolore di chi invece non sa cosa fare per aiutare. Credo che quando si soffre si è chiusi nel proprio bozzolo, e non ci si curi degli altri, in buona sostanza. Si è troppo concentrati sul proprio dolore per notare quello degli altri. Peter ne è parzialmente conscio, ma non fa altro che aggiungere peso alle sue spalle. E così, a Tony non resta altro che ricominciare da zero.
E' una scelta coraggiosa che denota un amore enorme e che mi ha commosso tanto, perchè rinunciare all'amore per far sì che l'altro possa rinascere è durissima. Ma sappiamo quanto Tony sia un eroe nel profondo, pronto al sacrificio, interiormente ricco. E' una scelta dura, ma anche l'unica possibile.
Ed è bello, bellissimo, che l'amore possa fare il suo corso. Anche così.
Forse è vero che alcuni amori sono "inevitabili" e che riescono ad andare oltre tempo e memoria. Quello tra Tony e Peter, di cui tu parli con passione infinita, è senz'altro così <3

Recensore Master
25/02/20, ore 08:38
Cap. 2:

AHHHHHHHHHHHH! *fangirla, probabilmente troppo*
Buongiorno tesoro, eccomi qui di prima mattina a soffocare gridolini entusiasti cercando di non svegliare il resto della mia dormiente famiglia.
La dolcezza e la "buffonaggine" finale sono il bilanciamento *immaginare Thanos con quel suo meraviglioso coltello in equilibrio su dito, prego* perfetto per l'amarezza e la nostalgia che invece permeano tutta la prima parte del capitolo.
Ora, se qualcuno mi avesse detto, anni fa, che in un film o in una fanfiction, Tony Stark sarebbe stato capace di sacrificare se stesso per il bene di qualcun altro (a prescindere che questo qualcun altro sia un singolo oppure una comunità) io mi sarei fatta una grassa grassissima risata. Purtroppo, tra le tante doti di Tony non c'è l'abnegazione e la capacità di sacrificio, ma noi lo amiamo così com'è, arrogante, prepotente e mediamente egoista. Tutto questo, OVVIAMENTE, lo rende la controparte perfetta del timido, altruista e balbettante (nella tua storia) Peter Parker.
Il tuo modo di scrivere mi ha trascinato talmente tanto dentro la storia, che ho sofferto con Tony nel vedere Peter depresso e altrove e gli strofinato le spalle quando ha scelto di "aiutarlo" togliendogli la memoria.
E sì, Tony, sappi che non a tutti è data una seconda occasione, sicuramente non una seconda occasione in cui si possa davvero ricominciare da zero, evitando errori commessi la prima volta per inesperienza.
Nat e Bruce poi (mammamia ancora soffro nel pensare che lei non c'è più e che ha lasciato Bruce da solo) sono perfetti nel momento e nel ruolo e li ho adorati.
Il modo in cui poi hai concluso questa storia è meraviglioso. Dolce e nostalgico, pieno di quel senso di novità che sicuramente riempie Peter e al tempo stesso di "so già come andranno le cose" arrogante di Tony.
Leggerti è stato un piacere, non che già non lo sapessi eh, perchè hai fatto un lavoro perfetto, dolceamaro al punto giusto, nostalgico e romantico senza essere melenso: bravissima!
A presto mia cara, con nuove storie che sono curiosissima di leggere!
Baci L.

Recensore Master
24/02/20, ore 22:07
Cap. 2:

Cara Mirycosa di quartiere,

ero stra-curiosa di conoscere come avresti concluso la minilong e devo dire di non esserne rimasta affatto delusa. Hai giocato con i piani temporali confondendo le acque in modo tale da non rivelare esattamente come e quando Peter avrebbe iniziato a balbettare. Questa storia l’hai divisa per ragioni ovvie di spazio, ma il bello sarebbe gustarsela come una catapulta, tutta d’un fiato, in una colata d’angst che regala, però, la sola fine possibile date le premesse.
Nessuno torna indietro dalla morte, tranne Peter che ha blippato. Ha scoperto che non c’è alcun Valhalla (tiè, Loki) e che la fine della vita è la non esistenza, come diceva Padre Pizarro (il fine della vita è la fine sere’, cit). O forse no. Fatto sta che ha perso la speranza e la motivazione ad andare avanti. Il suo silenzio è un protrarsi dell’orribile sensazione di non vita provata, che nessuno può capire e che lo isola totalmente dal resto, dato che nessuno può dire di essere tornato dalla morte (a parte il tipo della Galilea). Si dirà, ma allora perché May non prova la medesima situazione? Perché lei non ha consapevolezza della morte. Non aveva i sensi di ragno, non aveva visto Thanos, non era su Titano. Non ha fatto aderire, come dici nel testo, la faccia di Tony con quella melanzanaccia marcita d’un alieno. Ecco perché lo troviamo spento.

Tony Stark è uno che si è costruito un robot per controllare il mondo. È un meccanico, un uomo pratico, un imprenditore americano. Se non puoi avere una cosa, costruiscila, temo sia il suo motto. Ed è quello che fa, che deve fare. L’alternativa sarebbe vedere Peter – la sua luce – spegnersi definitivamente. Per uscire dal tunnel, però, bisogna avere quel barlume di speranza che Peter non ha più. C’è un tentativo, da parte di Tony, di salvare Peter perché Peter rappresenta la sua speranza, la sua motivazione. Penso alla foto di Endgame e penso che è per quella che Stark ha piegato a sé il tempo. Lo ha manipolato in modo da avere un’occasione, una soltanto, di annullare la morte. Ma Peter ritiene questo un accanimento terapeutico continuo. Amo il fatto che tu non hai detto con chiarezza cosa avrebbe fatto Peter se Tony non fosse intervenuto. Lasci intendete che alcuni si sono suicidati, ma esistono tanti modi di lasciarsi andare e non specifichi se quello sarebbe stato il prescelto da Parker – probabilmente anche l’oblio di un annichilimento giorno per giorno. Stark agisce in maniera necessaria, crudele, unilaterale come gli USA e la loro politica. Lo fa strappandosi il cuore (vivere fingendo di non aver amato una persona), deciso nel continuare ad aggiustarla con la logopedia (non è quello che fanno i meccanici? Riparare?) lo fa perché Peter non è più Peter, ma l’ombra sofferente di ciò che era che non può porre fine alla sua esistenza, chiuso in un limbo. E qui penso a Peter Pan, il bambino mai cresciuto costretto nell’Isola che non c’è, forse morto, secondo alcune teorie interpretative. Lo fa e ogni sorriso è una sofferenza, ma come succede in Eternal sunshine of a spotless mind alla fine la memoria cancellata subisce gli effetti del cuore.

O, almeno, in questa marea d’angst ci ho visto una stilla di speranza struggente e bellissima tale da lasciarci sognare. Continua a farcelo fare con questi due zucconi.
Un abbraccio pieno d’amuchina e a presto, Mirycosa cara,
Shiricosa Rugiada di Montagna Camacho

Recensore Master
24/02/20, ore 20:19
Cap. 2:

Ciao! Come ti avevo scritto, ero veramente troppo curiosa di leggere il finale di questa storia e visto che adesso avevo tempo... eccomi qua!
Ecco, devo ammettere che, in questa storia, mi è capitato di innervosirmi con Peter, mi dispiace ma lo dovevo dire, lo so che sembra di sparare sulla Croce Rossa, ma sinceramente ci sono stati dei momenti in cui mi ha fatto proprio rabbia! E così siamo pari, perché in genere era Tony che mi faceva infuriare e dicevo che non lo avrei mai perdonato, e invece stavolta è stato Peter a innervosirmi! 😅 Cioè, voglio dire, io capisco, per quanto posso capire, che trauma e che angoscia sia stato per lui sentirsi dissolvere e svanire per cinque anni dalla vita normale, certo che è rimasto traumatizzato e infatti anche Tony non ha preteso che come per magia tornasse in due balletti il ragazzino allegro e ottimista di sempre. Gli ha dato tempo, gli ha lasciato i suoi spazi, andando contro il suo solito egocentrismo (il che non è poco...), è rimasto un passo indietro senza opprimerlo e, anzi, facendo sentire che lui c'era e che ci sarebbe stato sempre per lui. Però Peter ha continuato a evitarlo, ha continuato a chiudersi e questo mi sembra quasi una specie di "offesa" nei confronti di chi non ce l'ha fatta, nei confronti di chi non aveva nessuno accanto che lo confortasse quando è tornato indietro e, quindi, ha preferito andarsene per sempre. Anche nei confronti di chi, come Shuri, si è resa conto del trauma subito e ha deciso di lottare con tutta se stessa per tornare alla vita, perché alla fine è quello che queste persone hanno ottenuto, una seconda possibilità, un "miracolo" se si vuole chiamarlo così e buttarlo via come sta facendo Peter è veramente ingiusto. Contando, soprattutto, che sicuramente ci saranno state persone sole, che non avevano nessuno che le aiutasse a superare questo trauma, ma Peter ne ha tante, ha gli amici Avengers, ha Ned, ha zia May, che si preoccupano per lui, e soprattutto ha Tony, che è pronto a fare qualsiasi cosa pur di "guarirlo". E Peter non fa il minimo sforzo, non ci prova nemmeno... non so, magari sono io che ho frainteso quello che volevi trasmettere, nel qual caso mi dispiace e spero che mi spiegherai, però questo "nichilismo" di Peter mi fa davvero rabbia. E me ne fa ancora di più perché so quanto Tony ne soffra, perché Tony magari non sa cosa si prova a morire, ma sa cosa si prova a vedersi strappare via dalle braccia la persona amata, ha vissuto per cinque anni con questo senso di colpa e Peter col suo atteggiamento non fa che rigirare il coltello nella piaga.
E davanti a questo atteggiamento che lo tortura, come se non si torturasse abbastanza da solo, Tony fa una scelta drastica, la scelta che non ci si aspetterebbe dal Tony egoista che conosciamo (ma sappiamo che ormai Tony non è più quell'uomo, sappiamo che è maturato e che è disposto a mettere in gioco tutto per chi ama): Tony sceglie di far dimenticare a Peter tutto ciò che è stato, affinché dimentichi anche Thanos e l'esperienza di "dissolversi".
E, io ne sono certissima, Tony sa benissimo che, facendo questo passo, potrebbe comunque perdere tutto: Peter potrebbe guarire, tornare il ragazzo di sempre, ritrovare il gusto della vita ma... ma non provare più niente per lui (intendo in senso romantico). Potrebbe diventare un ragazzo ottimista, gentile e pazzo di ammirazione per Iron Man... e basta. Non lo dici chiaramente nella storia, ma io ho la fantasia che Tony abbia calcolato anche questo rischio e abbia deciso di correrlo perché ama veramente Peter e preferisce saperlo guarito, sano e felice anche se dovrà perdere il rapporto che avevano.
Ed è anche qui che Peter mi fa rabbia. Perché, appunto, Tony fa tutto, fa anche la cosa più estrema che poteva fare pur di aiutarlo, mentre Peter non si è nemmeno sforzato di lottare, come invece hanno fatto altri. E ha costretto Tony a distruggere non solo il ricordo negativo e orribile di Thanos e della morte, ma anche tutto ciò che avevano condiviso, le mille piccole grandi cose che fanno una storia d'amore... e quelle non torneranno. Sì, alla fine vediamo un Peter che sembra quello di una volta, che sembra ripercorrere passo passo tutto ciò che lo ha portato ad innamorarsi di Tony... ma insomma, chissà? Non aver condiviso certe esperienze (o almeno averle dimenticate, e parlo delle prime emozioni da supereroe, dei primi pericoli vissuti insieme in Civil War) potrebbe anche rendere il loro rapporto meno profondo, meno "esclusivo e speciale".
Non so, la storia è stata molto coinvolgente e la cosa che più mi colpisce è come tu riesca sempre ad essere straordinariamente originale nel creare situazioni per Tony e Peter, soluzioni sempre diverse, approfondimenti di ogni tipo... insomma, geniali! Però devo anche dirti che Peter mi ha molto deluso e che per la prima volta ho cominciato a pensare che lui non se lo sia meritato un Tony così, pronto a dare di tutto e di più per lui.
Opinione personalissima, per carità! 😅
A proposito, ma allora io non ci avevo capito niente nella prima parte della storia! Io avevo parlato della parte del Peter che balbettava come una sorta di flashback del passato (anche se mi aveva stupito...), e tu mi avevi detto che eri contenta che almeno io lo avessi capito, ma in realtà non avevo capito proprio un accidenti, perché quella parte era il futuro!
Perché non mi hai detto che avevo sbagliato anch'io come tutti gli altri? 😵😵😵😵😵
Comunque i complimenti devo farteli lo stesso, hai spiazzato tutti, hai creato una nuova versione dei fatti, ancora diversa dalle tante altre che hai scritto, e ogni volta c'è qualcosa di nuovo, di originale, di speciale, di unico... oddio, credo davvero che tu sia la più grande, brava, originale scrittrice su questa ship e l'hai resa proprio TUA, al 100%. Nessun altro potrebbe mai arrivare a tanto!
Sei infinita! 💗💗💗💗💗
Un abbraccio e a presto!
Abby

Recensore Master
24/02/20, ore 17:36
Cap. 2:

Carissima, eccomi di nuovo qui a recensire questo meraviglioso capitolo.
Mi hai tenuta col fiato sospeso fino alla fine, il che' e' qualcosa che in realta' accade spesso, per non dire sempre, leggendo i tuoi scritti.
Ho notato (con mio immenso piacere, come puoi immaginare, visti i temi su cui scrivo) che questa storia e' molto piu' malinconica rispetto a cio' che ero abituata a leggere scritto da te (again, perche' io non leggo le note prima di cominciare una storia ^^').
Nella mia recensione al capitolo precedente avevo scritto che trovavo questa storia un po' piu' legata al fandom rispetto a quella precedente, che era un'AU, quindi... XD
Piano piano, pero', in questo nuovo capitolo mi sono orientata meglio tra i vari avvenimenti che non vengono approfonditi, anche se (saro' ripetitiva), non c'e' neanche bisogno di conoscerli, perche' li "spieghi", a tuo modo, perfettamente nella storia.
Cio' che adoro ancora di piu' delle trame che riesci a creare, se possibile, e' il tuo stile sempre delicatissimo e adatto ad ogni situazione; potresti scrivere qualsiasi cosa, qualunque evento, e ti riuscirebbe alla perfezione.
Questa tua capacita' di presentare l'introspezione dei personaggi in modo eccellente, senza tralasciare nulla, facendoli non solo conoscere, ma entrare dentro, mi lascia sempre senza parole.
E' cio' che mi aiuta a comprendere pur non conoscendo il fandom e, arrivata alla fine, mi dico: "Ma io non ne ho affatto bisogno".
Questa storia ha chiaramente uno spessore emotivo diverso rispetto all'AU (scusa questi paragoni, ma non posso impedirmeli, dato che ho adorato profondamente anche quella storia), e sono rimasta stupita dalla quantita' di avvenimenti interiori ai personaggi sei riuscita a raccontare senza creare la minima confusione.
Tutto e' calibrato, come sempre, tutto sembra perfetto e al suo posto. E, again, sono ripetitiva, ma hai fatto un lavoro strepitoso sui personaggi, e si puo' leggere e percepire in ogni riga.
Ogni sentimento e' analizzato alla perfezione e, davvero, non potevi scrivere meglio.
E poi il finale, che potrebbe essere amarissimo, ma che tu ci hai raccontato in una prospettiva di speranza.
Due persone la cui vita viene fondamentalmente spezzata, anche se forse all'esterno non e' evidente; le cui, pero', riescono a prendere la situazione quasi con filosofia e a rialzarsi, ricominciando tutto da capo, con pazienza, con la voglia di starsi accanto e di sostenersi ognuno a modo proprio.
E questo finale aperto, che puo' annunciare qualcosa di bello o meno, che lascia libera scelta al lettore. Che io ADORO, letteralmente.
Questo e' il punto in cui mi mancano le parole, perche' davvero, non c'e' niente da aggiungere, le tue stesse parole tolgono di bocca tutte le altre a chiunque altro.
Davvero, tantissimi complimenti anche per questa meravigliosa storia, mi hai trasmesso tantissimo e mi sto innamorando sempre di piu' non solo dei personaggi, del fandom, ma soprattutto del tuo stile meraviglioso.
Non vedo l'ora di leggere la tua prossima creazione, perche' ora sono troppo triste che questa sia gia' finita.
Spero di rileggerti molto presto! *_____*

Recensore Master
24/02/20, ore 01:59
Cap. 2:

Ma come, già finisce?
E no, io mi offendo. Seriamente. Trovo davvero incredibile come riesci a creare scenari sempre diversi e interessanti con gli stessi personaggi e le stesse situazioni. E ancora una volta dimostri di saperli gestire in maniera eccezionale, tutti e due, con una storia breve ma indimenticabile.
Gli eventi di Endgame sono una mattonata di dolore che ancora oggi ci affligge, ma anche senza la morte che torreggia su tutte le morti Marvel, il rapporto tra Peter e Tony è ricolmo di splendida, sublime, insostituibile angst. Già il termine che usi per parlare di Peter, “prigioniero della vita”; è agghiacciante. Un ragazzo che non vive, che non si gode quello che fa, una persona limitata che non può agire come vorrebbe e nella pienezza dell’esistenza. Ho amato anche il parallelo con Peter Pan, e come fa del suo omonimo Parker un altro “eterno bambino” che non sa uscire dal confine ristretto delle sue possibilità.
A questo punto ho voglia di prendere Thanos e picchiargli a martellate quella sporca faccia, perché il trauma che ha subito Peter è terrificante e influenza ogni momento della sua vita. Morire senza morire, l’orrore massimo senza la possibilità di un sollievo. E allo stesso tempo qui emerge un lato maturo di Anthony Howard Stark, un lato filosofico considerando la colta citazione nella quale si produce. Parla di cose che di “tecnologico” non hanno nulla, di destino, di flusso vitale, la bellezza della vita che si propone e impone di celebrare. Hanno vinto, Thanos è morto. E con la morte di Thanos, paradossalmente, ricomincia la vita.
Giuro, penso che sto amando alla follia questo discorso che fa Tony e potrei tornare a leggerlo nei momenti di difficoltà. In fondo la vita è così, si soffre, si perde tanto, ma i vuoti vanno colmati. I supereroi questo fanno: combattono. E continueranno a combattere finché avranno il respiro per farlo, anche solo per sé stessi. La bellezza di questi personaggi e di tutto il MCU racchiusa qui: un inno alla vita e alla capacità di rialzarsi dal vuoto, anziché caderci dentro, crogiolarsi, lasciare che il male più puro – l’assenza di uno scopo –l’abbia vinta.
Tony è dolce e di supporto, ma allo stesso tempo brusco e diretto. Un supporto che realisticamente procede nel tempo, con la terapia, con il movimento che si insinua nella staticità e riaccende di colore e fascino i giorni di Peter Parker. Anche in maniera… drastica. Giuro che l’aspetto del futuro non l’ho colto, pensavo che la balbuzie di Peter fosse una reinterpretazione del personaggio nel passato. Una decisione sofferta, tremenda, che nonostante tutto non cozza con il bellissimo discorso sul continuare a vivere. Mi ricorda un altro Peter, l’antagonista secondario della saga di Divergent, il ragazzo bullo e prepotente che incapace di accettare il suo passato cancella la propria memoria. Uno dei momenti clue della mia adolescenza che ritornano qui, a frantumare la mia corazza di degeneratezza come fosse niente. Ti stai vendicando per le mie azioni pregresse? Guarda che contrattacco: finisco quella shot sul Personaggio-che-a-te-piace e ti devasto l’esistenza. Sono Degenere anche in maniera non materna, sai!
In breve, penso che questa raccolta sia salita nell’olimpo delle mie preferite. Bellissima:commuovente, profonda, triste, forte, luminosa, COMPLETA.
E ti abbraccio piùforte che mai.
Lady R

Recensore Master
23/02/20, ore 19:26
Cap. 2:

MA MA MA!
Sei una gran monella xD ma pensa che ci hai perculati tutti in sto modo! :)
Sei sempre geniale, alla fine l'effetto sorpresa ce lo crei sempre. E sempre sul finale! E' pazzesco O_O
Sì, io avevo "capito" che fosse nel futuro, ma per la motivazione sbagliata in effetti.
Mi ha lasciato molto triste, il modo di vedere di Peter dopo un mese dal suo ritorno... :( è brutto pensare che non ce l'avrebbe fatta a riprendersi, quando in realtà Tony sperava che gli si gettasse tra le braccia e lo amasse come aveva fatto in passato.
Ma la mente umana è così, incredibilmente fragile :(
Oh, dannazione, come adoro le tue storie. Sai sempre stupirmi, sia nel tuo modo meraviglioso di scrivere che per quanto concerne le trame.
Anche questa mini-long finisce per direttissima tra le preferite, perché ho assolutamente bisogno di ricordarmene.
Grazie per questa meraviglia! Spero di vederti tornare presto con un nuovo progetto.
Un bacione e a presto!
Eevaa

Recensore Master
22/02/20, ore 21:44
Cap. 2:

Uhm... in effetti non me l'aspettavo.
Pensa che, nello scorso capitolo, ero arrivata a chiedermi come sarebbe stato Tony se avesse avuto un braccio meccanito alla Bucky, dopo quello che era successo, ma non avevo pensato a un lavaggio del cervello di Peter. È una possibilità, chiaramente, Bucky ne sa qualcosa ^^''', ma non avevo pensato a questo per Peter.
Concettualmente non mi piace, anche se fatto "a fin di bene", ma credo anche che il risultato è quello che conta, e qui Peter è tornato a vivere, e Tony sta avendo una seconda possibilità, quindi, in sostanza, è andata bene.
Resto un po' perplessa su questa storia, non te lo nascondo, per quanto abbia amato leggerla per il modo in cui tu rendi questi due e, per questo, non vedo l'ora di passare alla prossima! ^^

Ti segnalo "confidà" -> confidò.

A presto. ^^

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