Recensioni per
Racconti di eccezionale ordinarietà
di Estel_naMar

Questa storia ha ottenuto 73 recensioni.
Positive : 73
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
21/10/20, ore 20:10
Cap. 1:

Ciao, eccomi arrivata finalmente.
Ho proposto lo scambio perché il titolo di questa raccolta mi ha incuriosito.
La prima cosa che mi ha colpito è stato il rapporto tra Andrea e Alessio, perché è una bella amicizia tra un uomo e una donna e il rapporto è descritto bene. Mi piace la schiettezza di Alessio, che è abbastanza tipica degli uomini e che spesso è il valore aggiunto che dà l'amicizia con un uomo.
La problematica sentimentale di Andrea è abbastanza tipica di quando hai una relazione importante a cui la vita sta remando contro.
La sofferenza per il fatto che non si riesca a vivere pienamente un rapporto importante a volte può portarci a pensare che piuttosto che continuare a star male sia meglio chiudere.
Il fatto che Andrea sia in qualche modo scappata da Torino e questo reciproco allontanarsi lentamente ne sono la conferma.
Dopo il dialogo c'è la descrizione di una classica serata tra amici in un posto di mare. Ho trovato bella e anche un po' malinconica questa ambientazione e mi piace come sei riuscita a esprimere quella sensazione di "distanza" che si prova quando si è distratti da un problema che ci fa soffrire. Andrea è lì con gli amici fisicamente, ma nello stesso tempo è lontana perché la sua mente è da un'altra parte.
Infine la sorpresa inaspettata arriva Gabriele, e con lui i sentimenti profondi, l'importanza del loro rapporto si ripropongono con forza.
Ma sarà abbastanza per rimanere insieme?
Forse no. Non lo sappiamo, il finale è aperto e ogni lettore è libero di pensarli soli nonostante tutto o insieme nonostante tutto.
Complimenti perché con questa storia hai raccontato almeno un pezzetto di una storia d'amore di ognuno di noi.
A presto.
AlbAM

Recensore Veterano
11/05/20, ore 15:50
Cap. 1:

Buon pomeriggio! Eccomi per lo scambio del Giardino ^^ Sono contenta di essere incappata proprio nella tua raccolta perché devo dire che fin da questo primo capitolo mi ha molto colpita.
Comincerò parlandoti dello stile. Nel complesso l'ho trovata ben scritta e anche se, come hai detto, alcuni hanno trovato eccessivamente lunghi e poco realistici i dialoghi, personalmente credo che siano del tutto plausibili. Dopotutto si tratta di un racconto di genere introspettivo, perciò li ho trovati perfettamente coerenti. Inoltre è capitato anche a me di parlare in questo modo, si tratta di riflessioni che puoi fare quando hai davanti qualcuno che veramente ti ascolta e con cui puoi aprirti a dei ragionamenti profondi. Anche i personaggi rappresentano in modo molto accurato categorie di persone che sono facilmente individuabili nella realtà di tutti i giorni. Forse ognuno di noi conosce una Andrea, un Alessio o un Gabriele. Anche se devo dire che l'amicizia tra i due protagonisti è veramente qualcosa di raro e prezioso.
Per quanto riguarda la trama, ho trovato molto coinvolgente il fatto che le preoccupazioni della protagonista vengano fatte emergere e raccontate attraverso il dialogo con il suo più caro amico anziché essere affidate a un monologo interiore. Il finale mi ha un po' sorpresa, in positivo si intende, perché non mi aspettavo che Gabriele avrebbe fatto un gesto simile per sorprendere Andrea.
Un'altra riflessione mi è stata suscitata invece dalla natura di questa storia d'amore. Da come ne parlava all'inizio Andrea, dicendo per esempio che si è sentita "svuotata" come se avesse dato troppo, mi ero fatta l'idea che si trattasse di una reazione prossima alla fine. Forse addirittura una relazione un po' tossica, di quel tipo in cui accontenti l'altro e così finisci per perdere te stessa. E quando l'interesse passa e le attenzioni vengono a mancare non ritrovi più la te stessa di prima, non riconosci più i tuoi interessi e ti senti persa. Proseguendo nella lettura, tuttavia, si intuisce che la tristezza della protagonista è più legata al fatto che la relazione sia a distanza e che quindi ha difficoltà a sopportare la mancanza e la poca comunicazione con l'amato. Sul finale, però, il gesto di Gabriele fa capire che la lontananza non è mancanza di interesse, ma è dovuta ad altri motivi e che quindi per entrambi vale la pena di tollerarla in nome dell'affetto che provano l'uno per l'altra. E chissà, magari questo percorso non proprio in discesa li porterà in un futuro a non essere più così distanti.

Recensore Junior
10/05/20, ore 16:31
Cap. 1:

Buongiorno cara,
sono contenta di ritrovarti tra gli scambi questa settimana e con piacere mi immergo in questa raccolta di oneshot. Oneshot che, al contrario di ciò che avevo inizialmente inteso, sono legate tra di loro.
Sin dalla trama che fornisci, si può ben intuire che Abigail sia la protagonista di queste storie e che sia tramite la sua visione del mondo che queste oneshot prendono vita. Che, per altro, definire protagonista è un parolone, perchè in realtà ogni storia ha un suo "eroe" se così vogliamo definirlo.
Andrea.
Al contrario di ciò che ci si può aspettare, la nostra Andrea è una ragazza. Ho sempre amato l'ambiguità di questo nome che, contrariamente al credo comune, può essere usato sia per i maschi che per le femmine. Ti dirò di più, al femminile, secondo me, è ancora più bello.
Mi piace perchè la storia si apre con uno scenario comune, tant'è che non riveli neanche il nome di quella città. Già, perchè il tuo fine è quello di ricreare una scena, una conversazione, una visione generica di vita qualunque, che si potrebbe vivere qui e lì, esattamente nello stesso modo. Spero di non aver reso l'idea in maniera troppo confusa. Diciamo che qualsiasi nome di città avessi scelto, sarebbe  stato uguale, non sarebbe cambiato nulla.
In questo primo dialogo tra Andrea e un amico tocchi due argomenti molto vicini a noi tutti. Prima di tutto l'amicizia. Ma non parliamo di un qualcosa di scontato, anzi, un'amicizia talmente profonda da essere in piedi da ben oltre 10 anni. Una di quelle amicizie che probabilmente ti porti dietro per il resto della tua vita e che, nonostante la distanza, non cambierà mai. L'altro argomento è il voler prendere e fuggire via innanzi ai propri problemi, per poi, chissà, tornare indietro un indomani più forti che mai per fronteggiare quei vecchi problemi e, se tutto va bene, eliminarli una volta per tutti.
Penso che la tua raccolta si presenti come una di quelle storie che leggi e pensi "cavolo, è successo anche a me". E' proprio quel genere di racconto che ti fa trovare tante linee comuni alla tua vita, perchè -giustamente- sono "solo" racconti di eccezionale ordinarietà.
Nel dialogo successivo Andrea si focalizza su una città in particolare, Torino. Già perchè attorno ad essa si esprime tutta la sua maturazione e ad essa ne attribuisce la sua crescita. Il modo di Andrea di parlare con il suo migliore amico è molto colloquiale e mi piace, perchè rende il loro dialogo ancora più complice, ancora più spontaneo.
Dal discorso che nasce tra i due si evince subito un problema di tipo sentimentale. Lei ha passato gli ultimi due anni e mezzo / tre a stare con un ragazzo al quale si è concessa completamente. Lei si definisce una persona molto logica, molto programmata, tant'è che si è auto-stupita del suo atteggiamento. Non si aspettava di potersi aprire tanto con una persona e in maniera così spontanea.
Pare che Andrea sia arrivata ad un bivio della sua vita e la scelta da fare è talmente ardua da renderla ancora più insicura di sé.
Alessio mi piace. E' un grande amico, senza peli sulla lingua, che le dice le cose come stanno e gliele spiattella ben bene in faccia senza alcun timore. Gli amici dovrebbero essere tutti così. Posso dire con certezza di avere anche io un alessio nella mia vita e ne vado molto fiera. Alessio è maturo e sa cosa dire e come dirlo. Tutto dovrebbero avere un alessio nella propria vita :D
Perdona il divagare su questo personaggio (come lo definisco io) di supporto, ma mi piace proprio tanto. Lui le spiega che la risposta è già in suo possesso. Perchè ciò che è passato non si può cambiare, né si può cancellare. La felicità vissuta è lì e resterà sempre in lei. L'apice, ovvero la perfezione, si potrà mai raggiungere, ma lo si può vivere negli attimi. E dio mio, quanto adoro questo tuo concetto!
Alessio guadagna altri miliardi di punti quando se ne esce fuori dicendo "Ho il dovere di ricordarti della persona che sei, anche quando te la dimentichi, anche quando ti metti da parte". Ecco, ancora una volta sottolinei l'importanza di avere Amici al proprio fianco. Motivo per cui, io sono convinta che non metterei MAI e poi mai in secondo piano la mia migliore amica (il mio alessio per intenderci XD).
Un ultimo argomento che trapela dalla loro conversazione è l'amore a distanza. Io più che mai posso capire questo dolore. Tu devi sapere che io sono dell'estremo nord, mentre mio marito è del sud. Quando ci siamo conosciuti da fidanzatini, non potevamo stare effettivamente insieme. Perciò il nostro amore è nato a distanza ed in quel periodo ho sofferto tantissimo. Talmente tanto che ero quasi disposta a gettare la spugna. Lui ha tenuto duro e lo ha fatto per entrambi. Morale della favola? Siamo sposati da 2 anni e mezzo con una creatura di 5 anni e mezzo ;)
E non immagini la sorpresa finale. Gabriele ha fatto quello che mio marito ha fatto per me. Ho pianto come una bambina felice nel finale perchè neanche immagini quanto mi senta così vicina a questa storia. Sembra la storia della mia vita, neanche immagini. E sono esplosi tutti i miei sentimenti e i ricordi ad essa legati.
Ecco, questo è ESATTAMENTE ciò che mi aspettavo da questa tua storia. Hai voluto scrivere una raccolta in cui tutti si potessero rivedere. Ma MAI mi aspettavo di venire trascinata così tanto ed in così poche righe. Lo dico apertamente e lo dico senza imbarazzo, ma GRAZIE davvero di cuore per aver scritto questo capitolo, grazie per avermi fatta emozionare tanto!

Recensore Master
01/05/20, ore 01:25
Cap. 1:

Ciao, cara!
Eccomi qui per l'ABC del Giardino e perdonami per il ritardo, avrei voluto passare prima ma riesco solo ora. Comunque una cosa che mi piace delle tue storie è che racconti delle vicende "comuni", che potrebbero toccare chiunque e la forte introspezione che inserisci all'interno del testo è graffiante, questo perché i personaggi che descrivi sono profondamente umani, hanno dei pensieri dove è facile immedesimarsi ed essendo la seconda volta che ti leggo anche in questo caso mi sono sentita completamente coinvolta nella lettura. 
L'idea di base di questa raccolta mi piace un sacco, rappresentare storie di eccezionale ordinarietà. Forte senso di nostalgia da parte di Andrea, lo si nota soprattutto da quando le mancano quelle tipiche serate con gli amici, condite di birrette e totale spontaneità potrebbe risultare banale ma non lo è assolutamente nel tuo caso specifico, questa è stata la mia impressione. E qui ritorna un tema che avevi già affrontato nella tua OS, ovvero quello dell'amicizia profonda, e quello di un amore difficile che pare essersi logorato da situazioni esterne. Il modo in cui sai rappresentare persone che provano qualcosa che però poi non hanno totalmente il coraggio di esternare è mi pare di capire che è un tema che ti sta molto a cuore. Lo apprezzo molto, perché sono argomenti che stanno molto a cuore anche me. 

"Mi sono abbandonata nelle braccia di qualcun altro: lasciata cadere senza appigli, senza sapere dove sarei finita."

Ho la tendenza a riportare le frasi che mi sono piaciute di più, solitamente, e anche qui non ho resistito. Durante lo strano dialogo tra Alessio e Andrea quest'ultima lo aggiorna sulla sua vita sentimentale lasciata a Torino, racconta di come sia scattata la scintilla con Gabriele e ti dirò... Il modo in cui hai scritto i dialoghi personalmente mi sono piaciuti un sacco, non li ho trovati impostati ma bensì terribilmente riflessivi e profondi, non sai quante volte mi è capitato di diventare una sorta di filosofa depressa durante le mie serate di svago con i miei amici, e sì. Mi sono ritrovata nelle parole di Andrea e ribadisco che hai strutturato dei dialoghi davvero interessanti, quindi complimenti. E poi un'altra parte che mi ha colpita particolarmente è sicuramente stata la figura di Alessio, lui ascolta lo sfogo di Andrea e poi dice delle cose bellissime, taglienti sì, ma nella sua schiettezza ho visto un bene incondizionato alla sua amica. E anche il modo in cui hai voluto farci sentire il loro legame è stato forte, ho apprezzato tutto, penso che sia palese. E io sono una fan dei finali aperti, di quelli che fanno intendere che però non dicono e non chiudono un bel niente, non mi aspettavo l'arrivo di Gabriele ma mi ha stretto il cuore, il sentimento ha spento per un attimo il mondo esterno ed è stato bellissimo vedere che si è ritrovato con Andrea. Forse anche solo per un momento, ma va bene così. Chissà. Comunque sei davvero brava, amo il tuo modo di scrivere, ancora complimenti e alla prossima!

Shakana

Nuovo recensore
21/04/20, ore 21:33
Cap. 1:

Ciao, eccomi qui!
È la prima volta che leggo qualcosa di tuo e da amante dei testi introspettivi ho subito adocchiato questa storia.
L'idea di base la trovo molto interessante, così come il fatto di rendere ogni capitolo una storia a sé stante.
In questo primo capitolo ho avuto modo di leggere una storia nella quale ognuno potrebbe rispecchiarsi.
Forse non per alcune vicissitudini o per i lavori che svolgono i personaggi, ma quante volte ho vissuto momenti del genere col mio migliore amico, che sia estate o inverno, primavera o autunno; quante volte mi sono confidata con lui, quante volte l'ho fatto quando ero mezza brilla e quante volte lui mi ha ascoltata pazientemente, consigliandomi e standomi accanto.
E lo stesso vale per me, è una fiducia e uno stare bene reciproco che ho ritrovato anche in questo scritto mentre leggevo di Alessio e Andrea.
Il loro rapporto mi è davvero piaciuto perché si vede che si vogliono bene, si vede che si fidano l'uno dell'altra e si vede che Alessio, nonostante sia stato molto diretto e senza filtri, desideri solo aiutare la sua migliore amica in quella che è una relazione nella quale ci ha creduto talmente tanto da esserne spaventata.
Comprendo bene quando dice e spiega di quanto le faccia paura essere felice, in certi momenti, e di quanto ormai stia cercando di abituarsi il più possibile alla lontananza con Gabriele a causa del loro lavoro.
Personalmente parlando, ho sempre trovato altamente distruttivo il fatto che sia proprio il lavoro il fattore scatenante di una separazione, specie quando è un lavoro che fai con passione e per il quale ci si è impegnati tanto.
Per questo mi ha fatto molto piacere leggere il finale, quando Gabriele arriva e si ricongiunge con Andrea.
Solitamente i finali aperti non sono il mio genere, ma questo perché sono io stessa a essere molto insicura e a necessitare di rassicurazioni; in questo caso, però, devo dire che è perfettamente in linea con l'intero scritto perché la relazione tra Andrea e Gabriele alla fine è stata un vero salto nel vuoto in cui si sono lasciati andare e hanno vissuto dando tutto senza riserva alcuna, quindi il finale aperto mi infonde un senso di nuovo inizio, di un secondo salto nel vuoto, come se fossimo “tornati alle origini”, ecco.
In conclusione, hai svolto un bel lavoro e l'ho apprezzato.

Harriet;

Recensore Master
17/04/20, ore 17:44
Cap. 1:

Ciao!

È la prima volta che ho l'occasione di leggere qualcosa di tuo, intanto – seppure in ritardo – ti do il benvenuto in questo mondo fatto di storie, cui ti sei affacciata con un progetto che trovo interessante e strutturato!
Iniziando dal titolo, mi piace come Racconti di eccezionale ordinarietà riesca a riassumere il senso ultimo della tua raccolta di stralci di vita: mostri al lettore uno scorcio, qualcosa che non è eccezionale in sé, ma lo diventa nel momento in cui si specchia nel quotidiano dei tuoi personaggi – vite cui trafughi momenti, emozioni, gesti e li riversi su carta.
E mi piace molto l'idea di questa Abigail, il non-personaggio, la narratrice. Amando molto indagare i punti di vista delle narrazioni, ho apprezzato questi tre livelli: l'autrice, la narratrice e i personaggi, con la seconda a fare da anello di congiuzione tra i vari racconti di questa raccolta – in tal modo immagino tu intenda rendere lo stile omogeneo, perché la voce che parla al lettore e sbircia i vari personaggi è sempre e solo una.
È poi bella l'idea che i titoli della raccolta altro non siano che i nomi dei protagonisti del racconto, focalizza ancora di più l'attenzione sul singolo personaggio, sulla sua introspezione e sul suo momento di vita.

La tua Andrea, che apre il progetto, è una ragazza come tante altre, e in questo c'è tutta l'ordinarietà promessa dal titolo. Una ragazza come tante altre in un momento come tanti altri, impegnata a districarsi tra sentimenti e paure.
Procedendo al contrario, commento prima la conclusione perché mi ha stupita! La piega malinconica che accompagna l'intero testo mi aveva convinta che non vi sarebbe stata alcuna svolta nel finale, che Andrea sarebbe rimasta lì a rimuginare mentre intorno a lei echeggiavano le risate degli amici. E invece a sorpresa arriva Gabriele e per i due c'è un piccolo spiraglio di lieto fine. Condivido la scelta del finale aperto, che fotografa nel miglior modo possibile i pochi attimi di vita cui ha accesso Abigail, che non è onnisciente e pertanto non conosce il futuro – né le interessa, in realtà, perché il suo scopo di esaurisce assieme al momento catturato e raccontato.
È una focalizzazione interessante, quella di questa narratrice esterna che non sa nulla oltre ciò che vede e sente, cui non importa di seguire i personaggi che popolano le sue storie, perché sono stati speciali per un istante solo, tutto il resto non ha ragione di essere indagato.

Arrivando allo stile, ammetto che anche io (e dico anche non perché abbia letto le altre recensioni, ci mancherebbe!, ma per la nota inserita a fine testo) ti avrei detto che ho trovato i dialoghi un po' artificiosi, però compresa l'idea che ti ha guidata nello strutturarli così complessi non mi sembra il caso di soffermarmi su questo aspetto specifico – è sicuramente una scelta stilistico-lessicale coraggiosa, perché trasporti tutto il cuore del racconto nei dialoghi, che sono il momento emotivo del racconto. Personalmente, credo che se fossero stati più incastrati nel tessuto descrittivo – cioè una maggiore alternanza tra discorso diretto e indiretto – avrebbero potuto coinvolgermi ancora di più, perché un po' avrei ascoltato la voce dei personaggi e un po' quella di Abigail, intenta a spiegarmi la storia che c'è dietro (e che arriva in conclusione). Ciò non toglie, comunque, che la struttura stilistica del racconto sia coerente a se stessa e ben sviluppata: il testo è una lettura piacevole e chiarisce quanto tu sappia destreggiarti con le parole!
Non leggo spesso originali qui sul sito, ma il genere introspettivo è in generale il mio preferito, quindi questa è stata una bella lettura. Soprattutto, come credo si sia intuito, mi è piaciuto conoscere Andrea, la sua storia e ho sorriso assieme a lei quando, malgrado tutti i dubbi e timori che la vedono protagonista (tra l'altro, emozioni e sensazioni davvero realistiche e per questo vivide), ha il suo piccolo momento di pace – almeno per un'altra volta, citando la tua conclusione!
Complimenti!

Rosmary

Recensore Veterano
11/04/20, ore 21:29
Cap. 1:

Bongi, eccomi finalmente!!! ^^ Innanzitutto, scusami se passo a commentare così tardi ma posso dire che sono stata occupata – tanto – con lo studio, quindi ho spalmato (???) le recensioni lungo tutta la settimana. Tuttavia, sappi che non vedevo l'ora di leggerti, perché – come ti avevo detto – avevo adocchiato questa raccolta già dalla volta scorsa! Fatta questa premessa, bando alle ciance e ciancio alle bande.
Inizio dalla fine (dalle note d'autrice) perché ho apprezzato la scelta di voler narrare tutto da un personaggio diverso, che sia presente e che non lo sia al contempo. Un po' come nei libri di Sherlock, dove a parlare non è il protagonista ma l'aiutante. Okay, non è proprio la stessa cosa ma comunque lo ricorda. Il che va bene, visto che in letteratura esiste anche questo tipo di narrazione.
Passando invece all'inizio (evviva le ripetizione stasera!) del racconto, sappi che io ho sempre amato l'argomento amicizia, quindi vederlo trattato con l'attenzione che merita mi ha riempito il cuore di gioia. E poi, vogliamo parlare del fatto che tu ha inserito l'amicizia tra un ragazzo e una ragazza? Finalmente! Grazie! Il mondo ne aveva bisogno! Perché nessuno ci crede mai e sono stanca di questa convinzione non vera. Tutto ciò per dirti che questa raccolta mi ha già conquistata.
Allo stesso tempo, però, mi è piaciuto vedere come l'amicizia si sia amalgamata con un'altra tematica: l'amore. Entrambe hanno un ruolo importante ma l'una non esclude l'altra e, sopratutto, sono allo stesso livello.
La nota romantica non stona affatto perché l'introspezione fa da padrona, quindi hai centrato in pieno il genere della storia. Per questo, come avrai visto (forse?), ho inserito la raccolta tra le seguite!
E niente, ora scappo e – come sempre – non vedo l'ora di rileggerti!

ayu

Recensore Veterano
10/04/20, ore 16:44
Cap. 1:

Cara,

l'incontro con il tuo primo racconto di eccezionale ordinarietà è stato piacevolissimo. Anzitutto, ho trovato interessante la tua scelta di interporre tra te e il racconto un narratore che sia in un certo senso un altro personaggio, forse anche lei con la sua personale storia di vita. Ma ciò che ho apprezzato di più è stata la scelta di raccontare con tanta semplicità e delicatezza una storia qualsiasi, ma a suo modo speciale. Ognuno di noi vive momenti eccezionali, pur nell'ordinario, ed è sempre un piacere leggere storie così, senza alcuna pretesa se non "raccontare" e farlo bene, col fine ultimo, il più prezioso, di arrivare al lettore. La storia di Andrea è la storia di una ragazza forte e intraprendente, che pur essendo uno scricciolo, decide di lasciarsi tutto alle spalle e trovare la propria strada in un'altra città. E' questa città che le regala una storia d'amore travolgente e totalizzante, una di quelle storie che molti non vivranno mai. Eppure, questa storia perfetta sembra non reggere al peso della distanza, non perché l'amore non sia sufficiente, ma per le paure e il peso dell'assenza dell'altro.

E' una storia straordinaria nella sua ordinarietà e la conosciamo attraverso le chiacchiere tra due amici ( un espediente che ho apprezzato!), attraverso un confronto fatto di comprensione e consigli amari, necessari. 
Il finale, dolcissimo e inaspettato, fatto di timidezza e gioia nel ritrovarsi è stato come una carezza e tu sei stato molto puntuale e realistica nel descriverlo.
E' stata una lettura fluente e piacevolissima, pregna di quell'introspezione che tanto ricerco nella lettura.

Lieta di esser passata di qui,
Woodhouse

Recensore Veterano
09/04/20, ore 12:32
Cap. 1:

Ammetto che il quello romantico non è esattamente il mio genere, però mi piacciono molto le storie introspettive e questo primo capitolo mi ha pienamente soddisfatta.
Mi è piaciuto molto come la storia cominci direttamente a metà di un discorso, catapultando il lettore nel pieno di una conversazione già avviata. Per quanto mi riguarda, questo espediente funziona benissimo per coinvolgere l'attenzione sin dal primo momento, svelandoci poco a poco i personaggi.
Ho apprezzato la confidenza tra Andrea e Alessio, perché è molto raro trovare rappresentato un rapporto di amicizia tra un uomo e una donna; troppo spesso viene usato come anticamera per una relazione romantica, quando nella realtà è possibilissimo avere un rapporto del genere senza che siano implicate l'attrazione fisica o romantica.
Ho letto nelle note che ti è stata mossa qualche osservazione sui dialoghi, ma per quanto mi riguarda non li ho trovati dialoghi così improbabili. Andrea e Alessio si conoscono da molto tempo, e sono ottimi amici; quando due persone così legate si ritrovano a parlare di quello che sentono, esponendo all'altro i loro pensieri più profondi, possono tranquillamente lasciarsi andare a discorsi un po' più complessi rispetto a quelli di tutti i giorni.
Le paure di Andrea sono perfettamente comprensibili, soprattutto se si considera che lei è una ragazza giovane - dai dialoghi e dalle esperienze di cui parla, direi tra i ventitré e i venticinque anni - in un'età dove il futuro comincia a fare un po' paura.
Mi sono piaciuti i suoi ragionamenti, e la comparsa di Gabriele sul finale ha stupito tanto lei quanto me.
Devo farti i miei complimenti perché è stato davvero un bel capitolo, piacevole e scorrevole da leggere, e senza refusi di sorta (e questo non è scontato, a me quei maledetti sfuggono sempre).
E' sempre un piacere leggerti.
Alla prossima!

Recensore Veterano
08/04/20, ore 19:29
Cap. 1:

Ciao!
Era da un po’ che avevo adocchiato il tuo profilo nel gruppo del Giardino e ho voluto cogliere al volo l’occasione dello scambio a catena per passare.
Ho deciso di iniziare questa long, in primis, perché sono rimasta molto colpita dal titolo “Racconti di eccezionale ordinarietà” perché, davvero, al mondo non c’è nulla di più eccezionale della quotidianità, della semplice vita di tutti i giorni, dei gesti semplici che facciamo senza quasi accorgersene o le normali conversazioni con gli amici.
Mi piace molto l’idea di raccontare momenti di vita di persone diverse che Abigail, la narratrice, ha potuto osservare in luoghi diversi. La trovo davvero un’idea interessante e molto originale.
La conversazione che hanno Andrea e Alessio mi ricorda innumerevoli conversazioni avute con i miei amici. Anch’io abito in una città di mare, non è piccola, ma non è una metropoli, e tutti, chi prima e chi dopo, l’abbiamo lasciata. Qualcuno di noi è tornato e qualcuno di noi è ancora in giro per il mondo e non pensa di tornare più.
Sì perché spesso, quando si lascia la propria città natia, lo si fa, oltre che per avere delle prospettive più ampie di lavoro, anche per scoprire quella parte di noi che tendiamo di tenere più nascosta possibile.
Un po’ com’è successo ad Andrea che, dopo essersi trasferita a Torino, aver trovato lavoro con un fotografo prestigioso ed essersi anche fatta un nuovo gruppo di amicizie - cosa non sempre scontata quando ci si trasferisce - conosce Gabriele.
Da come ne parla, si vede proprio che il ragazzo ha avuto un grande impatto nella sua vita, tanto da dire che le ha “travolto e stravolto l’anima”. E’ una relazione importante la loro, solida, tanto che l’ha persino portato al suo paese d’origine per presentare la famiglia e gli amici. Prima di conoscerlo si sentiva una persona riservata e che tendeva a trattenersi, ma, da quando ha conosciuto Gabriele, si è completamente aperta e si è completamente fidata di lui.
Le sue insicurezze e paure, però, nascono dal fatto che ora lei si senta svuotata, perché si è resa conto che ha dato veramente tanto per quel rapporto, per quella persona, ma ora si sente come se non abbia più nulla, causa anche della lontananza che li divideva in quel periodo. Ma, in realtà, tutto questo suo malessere si può riassumere in un concetto soltanto: ha paura di essere felice. Ha paura di non meritarsi la felicità che ha raggiunto e di vivere la vita che lei e Gabriele hanno costruito.
Si vede che Alessio è un vero amico, perché infatti non la giudica né cerca di farle fare qualcosa che in quel momento lei non è in grado di fare, ma le ricorda chi è in lei, delle sue capacità e delle sue certezze che ha sempre avuto nella vita.
Mi piace che dopo la loro chiacchierata, Andrea si sia molto tranquillizzata, tanto da decidere di leggere finalmente i messaggi che Giulio le ha inviato durante questo periodo di lontananza.
Ho apprezzato anche che hai deciso di raccontarci di come i due si siano conosciuti e di come si sia evoluto il loro amore, così da comprendere maggiormente le paure e preoccupazioni che Andrea sta vivendo in questo momento.
Mi è piaciuto molto che, a fine del capitolo, Andrea alza lo sguardo e vede Giulio che cammina verso di lei. Trovo perfetto che, invece delle parole, tu abbia lasciato parlare i loro sguardi e i gesti, perché questi hanno davvero molto più potere e sono molto più incisivi di qualsiasi concetto di voglia esprimere a voce.
In generale, posso affermare con sicurezza che questo capitolo mi è piaciuto veramente tanto e l’ho trovato davvero coerente con il titolo della long: ci hai presentato una ragazza con gli stessi dubbi che può avere chiunque arrivata a quel punto, con un lavoro stabile, una relazione duratura e il timore che questa felicità, questo amore che prova, possano scomparire. Proprio perché è una cosa così realistica che mi colpisce tanto, soprattutto per come l’hai trattato il tutto.
Spero di poter leggere presto anche i prossimi capitoli perché questa long merita veramente tanto.
Alla prossima,
Jodie

Recensore Junior
08/04/20, ore 10:38
Cap. 1:

Ciao, sono qui per lo scambio recensioni! Già l’ultima volta avevo leggicchiato quest’opera e ora l’ho letta fino alla fine. Si tratta di un duro argomento, quello di una relazione in bilico. Non mi soffermerò troppo sullo stile, ti dirò che ho letto questo racconto con più facilità dell’altro, per quanto trovi alcuni dialoghi ancora esageratamente lunghi, ma temo che questa sia una nostra incompatibilità ^^”.
Ora, parlando della storia in sé, mi è piaciuta l’amicizia fra Adrea e Alessio (hai usato davvero dei bei nomi <3), amo leggere di storia d’amicizia simili. Poi, ho apprezzato lo stato emotivo della protagonista, indecisa su cosa fare della relazione con Gabriele, e anche il finale, con quest’ultimo che arriva cavaliere galoppante, non mi è dispiaciuto. Si può dire che sia un happy ending?   
Devo ammettere che non aspettavo un tuo ritorno, quando divento critica le persone spariscono, mi sono sentita rallegrata quando hai richiesto lo scambio.  
Non credo di avere altro da aggiungere, perciò ti saluto e ti auguro una buona scrittura!
A presto!
(Recensione modificata il 08/04/2020 - 10:39 am)

Recensore Junior
06/04/20, ore 14:27
Cap. 1:

Finalmente sono risucita a passare!
Allora, devo dire che questa storia, per certi versi, l'ho sentita mia. Sarà che è un periodo difficile, sarà che sento molto la lontananza del mio personale Gabriele, ma ho molto empatizzato con la protagonista.
All'inizio ho trovato un po' strano il loro modo di parlare, estremamente preciso e con uno stile quasi "filosofico", ma proseguendo con la lettura l'ho trovato sempre più adatto ad Andrea e Alessio, come se fosse qualcosa di loro. 
Quando ho capito che il "problema" tra Andrea e Gabriele era la distanza, ho subito iniziato a empatizzare. Non risucivo a capire cosa intendesse con il fatto che lo amava troppo, che si era donata troppo a lui e si sentiva vuota, ma la distanza ha dato una prospettiva a queste frasi e me le ha fatte comprendere. La distanza è una delle peggiori nemiche di una relazione perché, come Andrea stessa dice, per poter coltivare un rapporto serve presenza, serve parlare, serve il contatto. 
Non che le relazioni a distanza non esistano, ma sono davvero pochi quelli che riescono a gestirle al meglio per lunghi periodi e davvero non so come facciano. 
Quando poi ho capito che Gabriele era venuto da lui è stato davvero emozionante e il loro ritrovarsi è stato dolcissimo e intenso. 
Sei davvero brava a scrivere questo tipo di storie e, sebbene sia una grande amante di tutto ciò che è fantastico, spesso la realtà si rivela quasi più sorprendente di qualsiasi universo magico. 
Non vedo l'ora di leggere anche la prossima storia!
Alla prossima,
Sel.

Recensore Master
05/04/20, ore 19:31
Cap. 1:

Ed eccomi qui per lo scambio libero del Giardino.
Ho scelto questa raccolta in quanto la trama mi ha incuriosita da subito, spesso le storie di vita quotidiana di persone normali sono proprio le migliori anche perché ci possiamo rispecchiare in qualche modo e mi piace anche l'idea dei finali aperti, infondo sono persone che magari manco si conoscono e quindi possiamo solo dare sfogo alla nostra fantasia.
Qui troviamo la storia di Andrea, che dopo un periodo lontano dalla sua città natale è ritornata ma i dubbi la assillano: avrà fatto bene a tornare? che ne sarà di Gabriele? e della loro storia? domande che penso chiunque si farebbe al posto suo, ma ecco che lui compare dal nulla, all'impprovviso, quando Andrea meno se lo sarebbe aspettato, e direi neppure noi ce lo saremo aspettato, un bell'effetto a sorpresa non c'è che dire a cui da adesso tocca a noi immaginare come andrà.
I dialoghi poi mi sono piaciuti, proprio perché sono dialoghi che tutti noi potremo avere, quindi molto realistici, complimenti.
Il tuo stile è abbastanza scorrevole ma devo farti una nota: il testo secondo me è scritto tropo piccolo e troppe parti lunghe apiccicate, che rendono la lettura fastidiosa agli occhi, quindi ti consiglio di usare un htmail, ma per il resto non ho altro da rimproveerarti, i miei sono solo consigli^^.
Ti faccio i miei complimenti, continua così e alla prossima ciaoo.

Recensore Master
02/04/20, ore 22:26
Cap. 1:

Ciao!
Il titolo di questa raccolta mi ha attirato non appena l'ho letto: a parer mio, infatti, il bello delle scene "ordinarie" sta nel fatto che il lettore può in qualche modo ritrovarci dei frammenti del proprio vissuto.

Il tuo racconto mi ha fatto sovvenire di plurimi spaccati personali, giacché tocca più temi. 
Parla del coraggio di lasciare il nido e partire verso nuovi orizzonti; di come una città sconosciuta possa diventare "casa" a prima vista, calzandotisi addosso con la stessa precisione di un guanto; di certi legami capaci di prenderti così tanto da offuscare tutto il resto. 
E tuttavia, neppure la relazione più salda può rimanere indifferente di fronte alla lontananza.
Andrea e Gabriele hanno consapevolmente deciso di testare la forza della loro storia attraverso un periodo di separazione, ma la cosa evidentemente non sta andando bene; non per le solite, banali ragioni legate a gelosia e cose simili, quanto piuttosto perché essi erano abituati a viversi così intensamente da non voler nemmeno tentare di creare un "surrogato". 
Li capisco, ed è un pensiero che tendo a condividere. Dopo aver provato la pienezza del "tutto", è infinitamente triste doversi accontentare di una misera "parte"; piuttosto, meglio nulla.
Per fortuna, nel contesto della tua storia le rispettive posizioni non si erano ancora cristallizzate in maniera irreversibile: Gabriele non ha avuto paura di mettere da parte l'orgoglio e andare a cercare la compagna – così ammettendo di non poterne fare a meno.
Benché siano solo personaggi di fantasia, auguro loro che un simile sentimento rimanga ben saldo – giacché, nella realtà, ho visto situazioni simili risolversi in maniera del tutto diversa. 

Ho apprezzato l'atmosfera intima e colloquiale con cui hai condotto la narrazione, e non mi è parso di riscontrare errori!

È stata una lettura piacevole! :)
A presto, 
Irene 

Recensore Master
02/04/20, ore 16:33
Cap. 1:

Ciao ^^
Intanto voglio dirti che apprezzo molto l'idea di parlare di persone comuni e delle loro vite. Spesso in una storia si raccontano fatti o personaggi straordinari, dimenticando quanto sono interessanti invece le piccole cose di tutti i giorni.
In questo primo racconto vediamo Andrea, una ragazza che, dopo essersi trasferita a Torino per alcuni anni, torna a casa cambiata e con una grande storia d'amore alle spalle. O, più che grande, è una di quelle storie in cui l'amore è sbocciato all'improvviso e con tale forza da essere impossibile da cancellare.
Scopriamo che il suo ragazzo, Gabriele, sognava di diventare un attore e alla fine c'è riuscito, diventando famoso e questo l'ha costretto ad allontanarsi da lei.
Mi è piaciuto molto il rapporto tra Alessio e Andrea, un'amicizia vera, senza falsità e che porta Alessio a dirle ciò che è meglio per lei con schiettezza, ma senza cattiveria, col solo scopo di farla tornare a essere felice.
Mi è piaciuto molto anche il finale, con Gabriele che raggiunge Andrea e i due capiscono che insieme possono superare tutte le difficoltà.
Ho apprezzato la scelta di mantenere un finale aperto, anche perché come hai detto tu stessa, questa Abigail che ha visto la scena e immaginato la loro vita non può sapere tutto, ma solo fare congetture. Io personalmente spero che Andrea e Gabriele riescano a restare insieme e che il loro amore trionfi su tutto.
Ti faccio i miei complimenti per la bella idea che hai avuto e spero di poter incontrare presto altre persone con le loro vite ^^
Baci, pampa

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