Recensioni per
Racconti di eccezionale ordinarietà
di Estel_naMar

Questa storia ha ottenuto 73 recensioni.
Positive : 73
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
[Precedente] 1 2 [Prossimo]
Recensore Master
01/04/20, ore 23:34
Cap. 1:

Ciao cara,
Ce l'ho fatta a leggerti e sono veramente felice di averlo fatto. Questo racconto è di una umanità pazzesca. Tra le righe ci sono tanti di quei sentimenti familiari, di quelle paure vere, tangibili, autentiche, che tutti abbiamo provato almeno una volta nella vita... quelle insicurezze. Tu parli della normalità, di amicizia, di amori, di dubbi, ma prendi la situazione interessata e la smolecoli. La studi, la divisi, la riassembli, la spezzetti e trovi i sentimenti, e li descrivi, facendolo sembrare pure un lavoro facile, che però non lo è. Rimani coerente, nella descrizione delle scelte dell'essere umano.
Come si fa a non immedesimarsi in Andrea, ferma, statica in un momento accanto ad Alessio, alla ricerca di risposte sulla vita, sulle scelte. Dopo così tanti anni l'unica cosa a non essere cambiata è proprio il rapporto tra i due, uniti, pronti a supportarsi e Alessio sembra la luce che serve ad Andrea per non cadere nel baratro, per non lasciarsi sprofondare dai dubb che la vita le sta mettendo addosso; il futuro della sua storia con Gabriele vacilla, e non perché manchi qualcosa ma perché ha paura di rimanere ferma in un punto e di vivere la sua felicità con lui, senza però vivere altro. È come, però, se la distanza tra lei e Gabriele abbia messo in stand by il loro rapporto, dove Andrea ha avuto modo di riaccendere una parte della vita che aveva tenuto all'oscuro, le sue ambizioni e il suo modo di essere; il confronto che fa con la relazione di Alessio è quasi una richiesta di conferma della normalità, che anche lui si senta così.
Una storia che è la metafora dell'essere completi ma di dover essere anche soli, di non dimenticarsi di se stessi, di vivere in funziona propria e di chi amiamo e non solo degli altri.
E il finale aperto colma la distanza tra i due, ne illumina di nuovo desideri e paure, i gesti sembrano impacciati, come se fossero i primi mai accaduti ma che allo stesso tempo sanno di confidenza che forse hanno paura di affrontare.
Questa storia è un quadro di Van Gogh che vortica di colori, sensazioni, ma ha un equilibrio stabile, che porta sempre e comunque dentro l'animo umano e ne ha mille sfumature e significati.
Sono molto contenta di averla letta, ed è stato un vero piacere ♥
Miry

Recensore Master
31/03/20, ore 19:34
Cap. 1:

Ciao! :)
Mi sono approcciata con molta curiosità a questa raccolta, perché il genere introspettivo è un genere che mi piace davvero moltissimo e di cui amo leggere, quindi ho trovato pane per i miei denti, insomma.
Ho molto apprezzato questo spaccato di vita che hai descritto qui, questo dialogo tra due amici che si ritrovano dopo molto tempo e che parlano di cose che a tutti può essere capitato e può capitare di vivere.
Abbiamo Andrea, la ragazza che ha lasciato tutto per andare a Torino, a cercare una vita migliore altrove, e la trova in una città che, per sua stessa ammissione, pare cucita su di lei. Qui incontra anche Gabriele, il ragazzo di cui si è innamorata follemente, in un vortice di sensazioni così forti che le sembra come se sfuggano al suo controllo, come se siano più grandi di lei, capaci di travolgerla e soffocarla. Un po', da queste sensazioni sembra spaventata, proprio perché ne è stata completamente assorbita, risucchiata. Il suo è un amore totalizzante e irrazionale, tanto che le pare di star perdendo se stessa.
In tal senso, ho visto il suo amore con Gabriele non proprio positivo. Nel senso che va bene l'amore travolgente, e va bene la loro complicità e il modo in cui siano riusciti a equilibrare vita di coppia e tutto il resto, ma non va bene che i sentimenti per l'altro siano così travolgenti da annullare se stessi. L'amore deve essere un completamento, un prolungamento della propria identità, non un qualcosa di soverchiante, che schiaccia e soffoca e spaventa, tanto che Andrea sente che la sua relazione con Gabriele rischia di andare a finire e sfiorire, non tanto per la vita che l'altro conduce, priva di privacy a causa della sua fama, quanto piuttosto proprio per la natura dei loro sentimenti.
Andrea, con Alessio, l'amico di una vita, mostra tutta la sua fragilità emotiva, tutte le sue insicurezze, mettendosi a nudo senza paura che l'altro possa ferirla, in nome di quell'amicizia che li unisce e che sa essere vera e sincera. Alessio la invita alla razionalità, ad analizzare la situazione in maniera più oggettiva, dimostrandosi più pragmatico della sentimentale e passionale Andrea. I due hanno una visione della vita differente, seppur si trovano d'accordo su alcuni punti. E proprio in questa diversità Andrea trova degli spunti di riflessione e anche il coraggio di guardare i messaggi del suo fidanzato, cosa che fino a quel momento non aveva fatto, probabilmente per paura di trovarvi scritta una fine che lei sente come imminente, come se quell'allontanamento volontario ne fosse già un'anticipazione.
Il finale mi è piaciuto moltissimo, non solo perché è un finale aperto, che io apprezzo sempre grandemente, ma anche per la dolcezza e l'intensità della scena descritta, con Gabriele che si presenta a sorpresa da Andrea, stupendola e posticipando, di fatto, quella fine che lei forse vuole scrivere alla loro relazione, dimostrandole quanto è forte il suo sentimento per lei presentandosi al suo cospetto. I due hanno modo di riscoprire e sentire quanto si amano attraverso il contatto e i piccoli gesti, in una scena di grandissima intensità ed enorme coinvolgimento emotivo.
Ho trovato i dialoghi particolare, e proprio per questo credo che la tua sia stata una scelta consapevole e dettata dal fatto di voler dare una determinata impostazione a questa storia. Siamo tutti d'accordo sul fatto che dei dialoghi, per essere naturali e realistici, debbano essere brevi, e scevri di quelle informazioni che gli interlocutori dovrebbero conoscere a priori, mentre i dialoghi di questa one-shot sono tutto il contrario, e proprio per questo reputo che sia stata una cosa voluta. È come se avessi voluto dare un'impostazione da monologo di teatro, come se noi fossimo spettatori seduti ad assistere al flusso di pensieri e al ragionamento dei protagonisti. Poi magari ho travisato, però ho avuto quest'impressione.
In conclusione, è stata una lettura davvero molto piacevole e interessante, intensa e coinvolgente, quindi complimenti!
Alla prossima :)

Recensore Master
30/03/20, ore 16:24
Cap. 1:

Buondì cara, eccomi <3
devo dire che mi hai tenuta con il fiato sospeso per tutta la lettura, non ero affatto certa che ci sarebbe stato un lieto fine sebbene, come dici tu "almeno per quella volta", ero convintissima che tutti i dubbi, le paure e i pensieri di Andrea avrebbero preso il sopravvento. Un pochino mi sono immedesimata: in questo periodo anche a noi tocca vivere delle relazioni a distanza, ma nel mio caso - per fortuna - la lontananza sta amplificando l'affetto, invece di far sorgere dei dubbi.
Non me la sento affatto di commentare o giudicare le paure di Andrea, che sono veramente complesse e profonde: mi limiterò a dire che ho trovato tante cose splendide in questo racconto, una fra tutte è l'introspezione, veramente resa bene; secondo l'atmosfera che sei riuscita a evocare, così estiva, così tipica di un'estate italiana da farmi stare male per la nostalgia... chissà come sarà l'estate di quest'anno, sigh. E infine il rapporto Andrea/Alessio: inizialmente mi aspettavo che si trattasse di qualcosa di romantico, invece è stato uno splendido esempio di amicizia uomo/donna, cosa sempre più rara ormai. E' stato di una tenerezza incredibile <3
L'unica cosa che mi ha appesantito un pochino la lettura sono stati i dialoghi, a mio parere molto lunghi: secondo me si poteva trovare il modo di inframmezzarli, ma è una mera considerazione personale ;)

Complimenti, riesci sempre a scrivere dei racconti molto originali e ben gestiti <3
alla prossima, un bacio :-*

Bennina

Recensore Veterano
30/03/20, ore 13:31
Cap. 1:

Ciao! Allora, che dire, il titolo che hai deciso di dare a questa raccolta mi piace tantissimo. Del resto, a chi non è capitato di vivere un momento che, dall'esterno potrebbe sembrare banale, ma che invece per noi acquista un significato speciale? Mi é piaciuta anche molto l'idea di affidare ad un narratore esterno il compito di presentare queste storie, come una sorta di cantastorie che raccoglie frammenti di vite lungo il suo cammino per poi cucirli insieme. In questo spaccato, conosciamo la storia di Andrea, una ragazza tornata nel paese natale dopo essersi trasferita a Torino per motivi di lavoro. Nella parte iniziale la troviamo mentre si confronta e si scambia confidenze con un amico di vecchia data, che sembra conoscerla nel profondo, tanto da offrirle non solo sostengo emotivo ma anche preziosi consigli di vita. È sempre bello quando le amicizie durano a prescindere dalla lontananza fisica così che, quando ci si rincontra, sembra che non sia cambiato niente. Dopo questa premessa, però, devo ammettere che i dialoghi mi sono sembrati tutti un po' forzati e innaturali, nel senso: capisco che, essendo una one-shot, non ci si possa dilungare molto, ma un dialogo che voglia essere realistico e spontaneo, in teoria, dovrebbe essere fatto di botta e risposta, mentre già nelle primissime righe, i protagonisti fanno dei piccoli monologhi che sembrano confezionati per dare un sacco di info al lettore tutte insieme, non so se mi sono spiegata ahahaha anche quando la protagonista parla dei suoi sentimenti, di come si senta cambiata...ecco, l'impressione è che stia leggendo un discorso su un foglio. Cioé i suoi sentimenti sono espressi bene, anzi fin troppo bene per essere una confidenza fatta ad un amico al pub. Secondo me è la forma che stona, troppo elaborata, tanto da risultare spesso un po' pomposa e poco colloquiale. A parte questo, mi è piaciuta l'introspezione della protagonista e devo dire che mi ci sono rivista anche un po', soprattutto nel suo sentirsi spaesata da questo nuovo sentimento e dalle conseguenze della distanza. In questo periodo, in cui siamo costretti a stare lontani dalle persone care, la distanza può essere insopportabile da tollerare. E infatti, nonostante il clima festoso e spensierato del tipico falò estivo sulla spiaggia, Andrea non riesce ad essere completamente felice. Molto dolce e romantico il momenti in cui i due innamorati si ricongiungono, dopo averlo tanto desiderato: il loro amore viene espresso tramite uno scambio di gesti e sguardi, ad indicare un sentimento e una sintonia tali che non servono parole. Per quanto riguarda lo stile, devo dire che il tuo modo di scrivere mi piace, é molto immersivo, soprattutto nelle descrizioni, perché riesci con poche pennellate a rendere bene l'atmosfera che vuoi creare. Secondo me hai una buona penna, l'unica cosa che potresti perfezionare é la gestione dei dialoghi. Ti faccio i miei complimenti per la storia, mi piacerebbe continuare a leggere questa raccolta, alla prossima! ^^ Zobeyde

Recensore Veterano
29/03/20, ore 20:24
Cap. 1:

Ciao,
Sono qui per lo scambio del giardino.
Devo dire che questa raccolta mi ha catturata fin dal titolo, “Racconti di eccezionale ordinarietà”. Esprime al meglio un modo di concepire la scrittura che mi è caro (o almeno immagino che sia questo ciò che vuoi dire): parlare della vita normale, dell’ordinario, ma riconoscendo a questa normalità un certo grado di straordinario. Adoro questo concetto perché penso sia una delle chiavi della felicità: capire che la vita è fatta dall’ordinarietà e saperla riconoscere come eccezionale e accettarla come tale è un modo per essere felici.
Leggendo la descrizione della storia, ho confermato il sospetto che questi racconti saranno affini alla mia sensibilità. Cosa c’è di più interessante che ascoltare le storie delle persone? Per me, questa è l'essenza della scrittura.

“la sensazione era che quella città fosse stata creata a immagine mia, ed io a immagine sua.”
Questa frase mi è piaciuta molto perché ho capito subito la sensazione provata di Andrea senza il bisogno di troppe parole, quindi complimenti!
Per quanto riguarda i dialoghi, ho avuto in alcuni momenti la sensazione che si cercasse di creare un tono colloquiale (assolutamente giustificato dal contesto), ma in alcuni passaggi mi è sembrato che i dialoghi fossero troppo impostati per essere naturali, quindi ho percepito una sorta di disequilibrio: tono colloquiale e struttura “romanzata”. Mi viene in mente che potrebbe derivare dal fatto che tutto ciò che il lettore scopre della vita di Andrea a Torino viene dalle sue parole e quindi è stato necessario inserire le informazioni nel dialogo, ma credo che in alcuni punti sia risultato un poco forzato dato che c’erano elementi di linguaggio parlato ed elementi di linguaggio scritto.
Mi è piaciuto molto che alcune informazioni non fossero affrettate, ad esempio il lavoro di Andrea o il modo in cui lei e Gabriele si sono conosciuti, che vengono rivelati più avanti. Mi piace quando le storie si prendono il giusto tempo per svilupparsi lasciando intuire al lettore pochi dettagli alla volta. È un buon modo per incentivare la lettura, spingendo il lettore a volerne sapere di più, seguono le briciole di informazioni disseminate nel testo.
Nell’inizio della storia, invece, quando comincia il dialogo, mi è sembrato che ci fossero troppe informazioni tutte insieme. Per esempio, in un’unica battuta di Andrea sappiamo che è stata via tre anni e tornata un paio di volte all’anno e che vuole riprendere gli studi e che era partita in quarta all’inizio dell’unviersità. Questa è una questione di gusto personale, quindi spero di non offenderti e ripeto che sto esprimendo un parere, ma avrei preferito scoprire queste cose poco alla volta, per gradi, magari alternate a battute di Alessio per rendere la conversazione più dinamica :)
Per concludere, non posso che ripetere il mio grande piacere nel trovare una storia che decida di trattare questi temi e anche la struttura che ti sei riproposta (con un’unica narratrice, Abigail) mi sembra molto interessante. Sicuramente ripasserò per catturare qualche altro scorcio di “eccezionale ordinarietà”.
Grazie per avermi fatto scoprire un racconto così interessante che è stato un piacere leggere :)
Alla prossima,

M.

Recensore Master
27/03/20, ore 03:48
Cap. 1:

Ciao!
Ho deciso di passare da qui perché incredibilmente attirata dal titolo, che rispecchia la storia e descrive la raccolta: l'ordinarietà, questi stralci di normalità che la tua Abigail ruba, ascoltandoli di tanto in tanto. Mi sembra un'immagine così bella e interessante che già di per sé stuzzica il lettore, incuriosisce.
Il tuo stile è introspettivo, sviscera gli angoli più remoti dell'animo umano, ma non li sviscera solo attraverso l'introspezione, ma anche attraverso i dialoghi che rispecchiano la complessità, le difficoltà che i tuoi personaggi attraverso. Fra tutti i personaggi, mi ha colpito di più Alessio, un ottimo migliore amico che sa dare consigli intelligenti, che mi sembra sempre centrato. Ci meritiamo tutti qualcuno che ci dica che ha il dovere di ricordarci della persona che siamo, prima ancora della relazione che Abigail sta vivendo e di qualsiasi altra cosa.
Capisco bene anche la transizione da bruco a farfalla che Andrea sta vivendo, perché è delicata: gli anni subito dopo la fine del liceo sono sempre destabilizzanti e Torino... è la città in cui sono nata, una città a cui sono visceralmente legata e in cui sono tornata adesso, per caso, dopo essere cresciuta a Siena. Ho sentito questo aspetto, le sue riflessioni sull'università incredibilmente vicine.
Non ho notato alcun tipo di errori e sviste: questa storia mi ha trasmesso un filo di nostalgia - non so esattamente di cosa, o forse sì - e mi ha lasciato un po' il sapore dolceamaro dei bilanci che si fanno a Capodanno.
Del resto, la protagonista Andrea analizzando la sua storia con Gabri fa sicuramente un bilancio di quella che è stata la sua esistenza fino a quel momento - i bilanci hanno sempre sapore dolceamaro: tante sono le cose che ci lasciamo indietro, tante quelle che abbiamo davanti.
La figura di Abigail resta stagliata nell'ombra: proprio in virtù di ciò sarei curiosa di sapere di più di lei nei prossimi capitoli.
Nel frattempo, ti aggiungo nelle ricordate perché lo meriti.
Alla prossima,
Desy

Recensore Master
26/03/20, ore 20:03
Cap. 1:

Ciao, sono qui per lo scambio libero del Giardino. 
Ho letto questa ultima storia perché il progetto mi sembrava interessante, per certi aspetti anche ambizioso, e quindi mi sono approcciata alla storia di Andrea. Ho compreso la storia di fondo, anche se i dubbi di Andrea erano così tanti che alla fine pensavo di confondermi anche io. La serata è descritta bene e con attenzione, i personaggi principali risultano leggermente stereotipati all'inizio, ma la lettura prosegue comunque tranquilla, quindi non è un ostacolo insommortabile. Sarà la mia scarsa abitudine a questo tipo di narrazione, prediligo più i testi introspettivi, invece in questo caso l'introspezione era nei dialoghi che erano molto a botta e risposta continua, come un copione ad un certo punto. I dialoghi quando seguivano un andamento più naturale e quotidiano risultavano gradevoli, ma c'erano dei momenti in cui le frasi si accavallavano e in cui risultavano poco realistiche. Erano pensieri espressi in forma letteraria, in una forma bella e curata,  ma inseriti dentro ad una battuta, quindi i personaggi risultavano solo parlare pomposamente. Ma questo non accade in tutta la narrazione, l'inizio era molto tranquillo, c'è solo un momento nella parte centrale in cui tutti si accavalla per poi distendersi nuovamente alla fine. La descrizione di Gabriele che torna, del loro darsi una possibilità e superare le paure è bello e lascia una luce di speranza sullo sfondo. Il progetto comunque rimane interessante. 
Arrivederci. 

Recensore Master
26/03/20, ore 16:27
Cap. 1:

Ciao Estel!

Mi piace molto questo racconto introspettivo che si apre un po’ come uno spiraglio su tre vite, anzi, quattro: abbiamo Andrea, la ragazza che ha cercato fortuna altrove e poi è tornata, in questaTorino che pareva fatta apposta per lei, Gabriele, l’affascinante fidanzato divenuto mezzo divo la cui vita sotto i riflettori e l’assenza di privacy stanno allontanando irrimediabilmente da lei e poi Alessio, l’amico ritrovato, attento a ogni parola di lei. La centralità del dialogo tra Alessio e Andrea è il mezzo – e l’ho apprezzato molto – tramite cui i due si confrontano nel difficile passaggio dall’età dell’innocenza e dell’università a quella adulta.

Andrea non sa che piega prenderà il suo rapporto con Gabriele e sente la distanza che si fa giornalmente più pesante. Una distanza che lei non cerca di accorciare, ma da cui anzi, si lascia trasportare quasi dovesse già abituarsi a una vita di solitudine. Nella sua spiegazione ad Alessio, che ha il compito di ricordarle chi è e di vedere anche in un modo forse più oggettivo e super partes la situazione, scopriamo questo personaggio con tutte le sue fragilità circa se stessa, il suo futuro e questa storia cui non vuole dare una svolta. Trovo sia indicativo che lei non abbia letto i messaggi del fidanzato (suppongo non l’abbia fatto per paura) tanto che quando lui lo raggiunge posticipando una fine forse inevitabile per lei è una totale sorpresa. Hai descritto molto bene quella sorta di timidezza che li vede sfiorarsi con le mani e che indica già un’esitazione e una lontananza irrimediabili.

Molto bella è anche la caratterizzazione di Alessio, l’amico comprensivo, ma non passivo. In quanto migliore amico della ragazza, offre spesso un giudizio di merito da grillo parlante alla situazione, rimproverandola bonariamente proprio perché la conosce e sa che tipo di persona è cosa si aspetta dalla vita. I finali aperti mi piacciono e ho trovato le tue note finali molto interessanti: di questa shot mi è rimasta la grandissima curiosità di scoprire qualcosa di più su Isabella, un personaggio che compare appena ma che viene citato più volte dato che è la ragazza di Alessio e sugli altri personaggi/storie raccontati da te/Abigail. Leggerti è stato proprio un vero piacere e trovo il tuo stile e il tuo modo di narrare piacevole e interessante. Spero a presto e buon pomeriggio/serata ^^
Shilyss ^^

Recensore Master
24/03/20, ore 16:16
Cap. 1:


Ehilà! Come accennato nella recensione lasciata allo scorso racconto, mi sono incuriosita e sono venuta a leggere questa serie, per cui eccomi qui a dirti cosa ne penso.
Innanzitutto, l’idea è molto carina: una persona che racconta di persone sconosciute, normali, in cui tutti noi possiamo rivederci.
Questa in particolare mi è piaciuta perché mi rivedo nei nomi di alcuni personaggi: il mio migliore amico d’infanzia si chiama Alessio, io mi sarei dovuta chiamare Andrea e il mio compagno si chiama Gabriele – questa cosa è talmente bella da essere inquietante.
Lo stile mi piace, scorre molto leggero e, anche se la tematica tratta dovrebbe incutere quel sano angst che si rispetti quando si parla d’amore e di relazioni interpersonali, si riesce a evitare quasi lo sconforto e a passare oltre.
Bella l’ambientazione generale del paesello affacciato sulla costa e del modello, personaggio quasi famoso, che si fa largo dalla folla solo per giungere alla sua amata, per c’è sempre qualcosa di più.
L’unico appunto che ti lascerei è il possibile approfondimento tra Abigail e Andrea: come si sono incontrate? Perché Abigail ne sta parlando? Sarebbe bello anche solo un accenno di un incontro fortuito.
Mi piacerebbe leggerne di altre cose di questo genere!
Per il momento, complimenti e ci vediamo alla prossima recensione.
Un abbraccio (virtuale)
 
Saeko
(Recensione modificata il 24/03/2020 - 04:18 pm)

Recensore Master
23/03/20, ore 10:55
Cap. 1:

ccciiiaaaoooo, felicissima di averti chiesto uno scambio.
Tu, ragazza mia, sei nata pe scrivere, poche storie, hai una capacità pazzesca di far calare il letore nella scena, ero al tavolo con Andrea e Alessio ad ascoltare le paranoie di lei.. mi hanno nche passato la canna a un certo punto, lol scherzo... però tornano seria, davvero, ho vissuto tutto.
è davvero un progetto ambizoso il tuo, probabilmente Abigail è a un tavolo vicino e ha sentito e origliato tutto, chissà quali altri personaggi le capiteranno a tiro, quali storie e quali finali.
I dialoghi hanno una naturalezza impressionante, sembra che Alessio sia il tuo amico di una vita e che Alessia sia tu, anto descrivi bene tutto.
Pensa che per un attimo ho pensato finissero insieme loro, con buona pace di Isabella.. invece aaaaaawww Gabriele è andato lì, che dolceee e sono contenta Andrea non abbia letto i messaggi, è stata un sorpresa con la S maiuscola.
bellissimo il modo in cui si sono incontrati e interessanti i lavori che fanno.
al si là di quanto sia curiosa di vedere le prossime storie (quindi, scriviiii, ma tipo ora, mettiti al pc, apri word, fissa il foglio bianco e dà sfogo all'immaginazione <3 ) , dovesti seriamente considerare di sviluppare questa in una long, potrebbe diventare un romanzo, io lo leggerei di sicuro ^^
a presto, spero, perché mi farebbe molto piacere fare un altro scambio (lol forse parlo troppo presto, metti che a te non piaccia quello che scrivo io ahaha )
comunque, complimenti ^^

Lu

Recensore Veterano
29/02/20, ore 20:43
Cap. 1:

Ciao, eccomi passata come promesso. E una storia ordinaria, ed anche molto creativa. Nella lettura non ho riscontrato errori, per essere la tua prima fiction, e ben curata. Aspetto il prossimo aggiornamento. Alla prossima

Recensore Master
25/02/20, ore 06:44
Cap. 1:

Buongiorno.
Uh, ma è un testo scritto benissimo!
Ottimo e curato anche l'aspetto introspettivo.
Ci sono storie che finiscono, altre che non sono ricambiate e destinate quindi a non sbocciare mai... ma ciascuno di noi ci mette impegno e quando il castello di carte crolla, ci si sente così svuotati... ma ci sono anche grandi storie che proseguono, invece :)

[Precedente] 1 2 [Prossimo]