Recensioni per
A Fever You Can't Sweat Out
di LionConway

Questa storia ha ottenuto 26 recensioni.
Positive : 26
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
05/05/20, ore 18:19

ma ciaaooooo, in ritardo cosmico ma arrivo!!
confesso che non vedo l'ora di riprendere Trouble ... ma è stato interessantisimo anche il primo capitolo di questo tuo nuovo progetto long, luungo ed elaborato.

Ho letto un'infinità di storie, ma fatico a ricordarne una che cominciasse ocn 'il lungo sbadiglio' , mi piaceee, molto suggestivo.
Amo come dai spessore a ogni personaggio, con descrizioni di luoghi interazioni, abitudini, oggetti che non sono mai messi lì a caso.

aaww io adoro can't take my eyes off of you ... e il ricordo dell amadre è proprio da lacrimuccia sigh

Amo la goliardia e il parlare 'da maschi' che sai così ben rappresentare, a me Steven sta già un sacco simpatico, Michael è figo a pescindere, Arthur è stato solo nominto ed è arrivato il frizzante Nick.

mi piace che sia una high school le leggo sempre volentieri.
mi dividerò fra una e l'altra allora <3

doppi complimenti :)

Nuovo recensore
04/05/20, ore 22:23

Tesoro, eccomi qui!
Ti chiedo scusa per il ritardo, ho iniziato a recensire per lo Scambio solo Sabato e ovviamente mi sto riducendo all'ultimo che più ultimo non si può, mannaggia a me T____T
Inutile dire che qualsiasi cosa tu inizi, a me non può che far piacere.
Praticamente seguo tutte le tue long, anche se sono lenta come una lumaca e ci metto una vita a passare, ma seguo tutto tutto e mi piace troppo leggerti.
La caratterizzazione dei personaggi l'ho davvero adorata, siamo solo al primo capitolo eppure sono già emerse tante di quelle cose che ognuno è perfettamente identificabile.
Mike ovviamente spicca su tutti gli altri, ma questo non ha impedito agli altri personaggi di affermarsi durante il capitolo.
Mi è dispiaciuto molto leggere della condizione familiare e di vita in generale di Mike, non deve essere stato affatto facile perdere sua madre, il suo più grande punto di riferimento.
Inoltre ho apprezzato il fatto che Mike non sia propriamente come i suoi amici, nel senso che pur volendo loro un gran bene, capisce che non sono stati corretti nei confronti di Arthur e che sarebbe meglio mettersi in riga e studiare per avere possibilità migliori nell'imminente futuro.
Mike reincarna perfettamente l'adolescenza e tutto ciò che comporta questa fase di vita; il suo modo di interagire con gli amici, il suo modo di comportarsi, di pensare, anche il suo modo di interagire col padre e anche come ricorda la madre, penso che lo rendano un diciottenne a tutto tondo, cosa che ho particolarmente apprezzato.
Ho trovato molto interessante il primo incontro tra Mike e Nick, che già apprezzo tantissimo come personaggio e sicuramente riserva delle belle sorprese – poi dai, come si fa a non amarlo con la risposta che dà al preside, lol.
La storia promette davvero bene, corro subito a leggere e recensire il prossimo capitolo **
A dopo!

Harriet;

Recensore Master
04/05/20, ore 17:02

Arrivo con cospicuo ritardo ma eccomi.
Perdono!

Inizio questa nuova storia anche se non conosco il contesto, ma effettivamente non ho trovato alcun problema nella lettura. Inizi con una presentazione molto chiara, in cui si capisce benissimo il periodo, il tipo di situazione, il rapporto che Michael ha con il padre e il contesto in cui si trovano, dopo la morte della madre. Da quello che ho percepito la situazione è degradata, ma non al punto di essere veramente grave. Eppure il padre beve (forse per il dolore, forse per inettitudine) e Michael non ha un vero rapporto con lui, tanto che le litigate che fanno forse sono l'unico modo che hanno di parlare. La madre era l'elemento legante della famiglia e adesso che non c'è più il vuoto non si riesce a riempire con nulla.
L'atmosfera generale è quella della vaga tristezza di settembre, quando le vacanze sono finite e la scuola sta per ricominciare: un momento pigro che tende a trascinarsi un po', ma che sa anche di un po' di eccitazione per il nuovo anno che inizia. Mi ha fatto un po' tristezza e un po' tenerezza constatare quanto Michael si senta in colpa verso il ragazzo che avevano tormentato l'anno precedente. E' molto probabile che aver sofferto abbia cambiato le sue prospettive, e che sia ora più facile per lui comprendere quanto sia difficile sentirsi gli occhi di tutti addosso.
L'incontro che ha con questo nuovo ragazzo, russo come lui, è forse provvidenziale. In qualche modo, anche in un momento d'attesa come quello, c'è un attimo di riconoscimento: non è solo, ha qualcosa in comune con qualcun altro. Soprattutto, mentre chiunque altro sa del suo passato e di quello che è successo alla madre, Nick è qualcosa di nuovo, da cui si può ripartire come scrivendo su un foglio pulito. Non ci sono cancellature nè errori da correggere: è tutto in potenza, tutto da costruire. Quindi suppongo che per loro inizi qualcosa, dopo quel momento di riconoscimento.

Che posso dirti. Sei sempre tanto brava a dare tocchi tanto caratterizzanti alle tue storie, e riesci con poco a dare ai tuoi personaggi e all'ambiente che li circonda davvero una buona connotazione. Sono vivi, in qualche modo, e veri. Lo apprezzo davvero tantissimo, anche perchè nelle tue storie leggo sempre storie di vita quotidiana. Non ci sono avventure, sono ritagli di vita, ma sempre così ben scritti da risultare intressanti anche se si parla di piccole cose: questo è raro e dimostra quanto si possa scrivere di piccole cose ma molto bene.

Spero di riuscire a continuare questa raccolta quindi!
Un abbraccio

Recensore Master
02/05/20, ore 21:15

Tesoro, ciao!
Dunque, premetto che leggo questa storia da profana, perché non ho visto né l'uno né l'altro film da cui sono tratti i protagonisti di questa tua storia, quindi perdonami se dirò delle cose scontate che magari per chi li ha visti sono lampanti.
Dunque, inizio con il farti di nuovo i complimenti per questo meraviglioso modo che hai sempre di delineare l'ambientazione, rendendola curata e realistica. Qui ci proponi un'America degli anni Ottanta, contesto davvero molto interessante, soprattutto per la cultura e la mentalità del tempo, che per noi sono forse quanto di più distante possa esserci, ma che trovo comunque molto affascinante. Un'eco di tutto ciò si ritrova non solo nel rapporto conflittuale tra questo padre distaccato e suo figlio, causa morte della moglie, ma anche del Vietnam (poi ci tornerò sopra), ma anche delle voci che il gruppo di amici di Mike ha messo in giro su Arthur, cosa che ha precluso al ragazzo la possibilità di farsi assumere da qualcuno in città. Ecco, questo è uno spaccato vividissimo di quella che era la realtà del tempo.
Venendo a noi e procedendo con ordine. Ho trovato molto interessante che tu abbia deciso di focalizzarti sulla minoranza etnica russa, così come ho trovato molto interessanti i personaggi che hai tratteggiato in questo primo capitolo, soprattutto Mike. E partendo proprio da lui, quello che ci ritroviamo davanti è un classico ragazzo della sua età, che non va tanto bene a scuola e che ha un gruppo di amici un po' sopra alle righe. Questo è il quadro che emerge in prima battuta, quando lo guardiamo attraverso gli occhi e i severi giudizi di Piotr, ma poi scopriamo che c'è dell'altro, che c'è molto di più e quella che è stata grattata è solo la superficie. Innanzitutto, veniamo a conoscenza della miserevole vita che Mike e Piotr conducono, per via dei problemi con l'alcool di quest'ultimo. Il giudizio che suo figlio ha su di lui è molto duro e mi ha davvero spezzato il cuore, perché vedere queste due persone soffrire, ognuna a modo loro e per una causa comune, ma non sapersi parlare, non riuscire a trovare un punto d'incontro è terribile. Piotr soffre per il Vietnam (CIONNI, sei tu?!), ma anche per la perdita della moglie. Quello che s'intuisce è il riflesso di una famiglia in un certo senso bella: l'affetto dei due per la defunta donna è innegabile, così come lo è anche quello che li unisce, al di là del muro di ghiaccio che hanno eretto tra loro. Mi piace questo rapporto familiare tormentato che hai tratteggiato (e ormai sai QUANTO io adori questo genere di cose), lo trovo terribile e triste, ma anche bellissimo e ricco di spunti di riflessione e sviluppo dei personaggi.
La morte della madre spiega anche i brutti voti a scuola di Mike: certo, non dà l'idea di essere mai stato il classico secchione, ma nemmeno uno che alla scuola non ha mai dato importanza, tanto più che vede nel college la sua unica possibilità di riscatto, per non ritrovarsi a fare l'operaio come il padre. La morte della madre, che si è abbattuta ingiustamente su di lui, lo ha inizialmente privato di tutto, svuotato di qualunque cosa, e com'è naturale e normale che sia, i suoi voti ne hanno risentito.
La parte in cui descrivi cosa abbia significato la morte della madre per Mike è stata sicuramente la mia preferita di tutto il capitolo: è intensa, ben analizzata e così realistica che non può non piangerti il cuore quando ti ritrovi a leggerla. Soprattutto, mi ha stretto il cuore leggere di questo ragazzo anticonformista e spaccone, che ricerca conforto nell'odore della madre, un modo per riempire quella mancanza che lo logora. Mi ha fatto davvero molta tenerezza leggere che si addormenta tutte le sere con la sua camicia da notte tra le mani, piangendo e chiedendosi il perché debba essere successo proprio a lei. Quest'evento l'ha davvero devastato, più di quanto voglia mostrare a suo padre o a chiunque. Quello che cerca di fare è andare avanti con la sua vita, ma la ferita è ancora fresca, e alcune cose sono difficili e dolorose da lasciar andare e lui non ha ancora del tutto accettato quella perdita. Si è preso il suo tempo, per disperarsi e non avere voglia di far nulla, ma poi in qualche modo è ripartito, anche grazie a quegli amici che per lui sono essenziali, perché non solo lo hanno aiutato a riprendere una parvenza di normalità, ma lo hanno anche compreso. Hanno compreso le sue esigenze, e quando voleva la solitudine piuttosto che loro intorno. Hanno rispettato il suo dolore e gli sono stati accanto. Per quanto scalmanati, non si può certo dire che non siano dei buoni amici.
Arthur qui viene appena accennato, ma ciò che dici di lui me lo ha reso subito davvero molto interessante e non vedo l'ora di approfondirlo. Ciò che gli hanno fatto passare Mike (che pure si è pentito) e compagnia è davvero terribile, considerata la mentalità di quei tempi. Per lui deve essere stato tutt'altro che semplice vivere quell'anno sabbatico che sarebbe dovuto andare molto diversamente da com'è stato. Mi domando cos'è che l'abbia riportato in una città da cui è presumibile che voglia stare quanto più alla larga possibile. Sono davvero curiosa di scoprire il motivo del suo ritorno.
Intanto, fa il suo ingresso sulla scena un altro personaggio che mi ha subito colpita e che voglio adottare, perché l'ho adorato: Nikarov, un altro russo direttamente da New York con furore, che fa subito colpo su Mike, anche se il ragazzo non si rende bene conto in che modo. Mi è piaciuta subito la sua spontaneità e anche la sua spavalderia nel difendere Mike davanti al preside, nonostante sia l'ultimo arrivato e quindi magari fare bella figura sarebbe più conveniente. Ma, come lui stesso dice, non è così superficiale e di certo a New York era abituato a ben altri ambienti e approcci. Sarei davvero molto contenta se decidesse di rovinarsi la reputazione avvicinandosi a Mike, perché la prima interazione tra questi due è stata davvero molto interessante e intrigante e sono curiosa di veder approfondito questo rapporto e, soprattutto, di vedere dove andrà a finire.
Insomma, tesoro, questo primo capitolo mi è piaciuto davvero moltissimo: ho amato i personaggi che hai presentato e le loro impeccabili introspezioni. Ho amato la situazione che hai delineato e la strada che hai tracciato. Mi piace, mi piace, mi piace! E non vedo l'ora di proseguire con la lettura. Questa storia non mi ha delusa affatto, ma da te non ci si poteva di certo aspettare diversamente.
Un bacio e a presto ♥

Recensore Veterano
27/04/20, ore 16:44

Partiamo per gradi perché ci sarebbero tante cose da dire. Innanzitutto ti spoilero che questo prologo mi è piaciuto molto, così taglio la testa al toro subito. Sinceramente è un po' che orbito intorno alle tue storie, cercando di trovare il coraggio di buttarmici all'interno, questo perché il genere Slash non mi hai attirato più di tanto. Allo stesso tempo, però, ero piuttosto curioso di leggere qualcosa di tuo perché bucavano la mia attenzione ogni volta che ne incontravo le sinossi. E devo dire che ne sono rimasto piacevolmente sorpreso, esattamente come mi aspettavo. Mi piace il tuo modo di scrivere, asciutto nei punti giusti e l'esatta profondità d'introspezione al personaggio, né troppa da annoiare né poca da lasciare chi legge con lo stomaco brontolante. Anche se, per quanto mi riguarda, i punti che mi son piaciuti di più e, probabilmente, quelli dove dimostri maggior forza sono altri e per la precisione due: personaggi e ambientazione. Non sto dicendo che il tuo stile sia un gradino più in basso ad essi ma, più semplicemente, che se mi chiedessero perché consiglierei questa lettura a qualcuno risponderei per gli ultimi due menzionati. L'ambientazione è tratteggiata sapientemente, anche qui senza perdersi in troppe informazioni che riescono d'intasare il testo fino a perdere la concentrazione di chi legge, poche menzioni che lasciano capire tutto l'universo che circonda i protagonisti. Ad esempio l'uscita che hanno i ragazzi su E.T. e le biciclette, film che sicuramente segnò l'epoca che stanno vivendo e che irrobustisce notevolmente il contesto con accenni alla cultura degli anni '80. A livello di sensazioni mi ricorda un po' il racconto Il corpo di Stephen King, per quanto questo sia ambientato circa vent'anni prima rispetto al tuo scritto. Probabilmente per via dell'atmosfera che sei riuscita a creare, quella di una placida piccola provincia che è un po' lontana dalle roboanti metropoli che la circondano. Un'atmosfera quasi onirica, rotta dagli eventi drammatici del protagonista. Qui veniamo al secondo punto forte, secondo il mio parere: i personaggi. Michael e Piotr Vronsky sono i primi due a fare l'ingresso in scena, calando il lettore immediatamente in quella che è una realtà travagliata e messa a dura prova da un lutto. Riconosco che una situazione del genere, specialmente durante un periodo come quello dell'adolescenza, può risultare logorante dall'interno. Un clima teso costruito sulla passivo-aggressività dove dover soppesare ogni parola, sempre con la paura di poter scatenare una vera e propria battaglia anche solo per una sciocchezza. Qui conosciamo meglio due personaggi chiave della storia e, riallacciandomi a quanto dicevo poco fa, devo farti veramente i complimenti per come sei riuscita a costruirne un background dettagliato ma senza allungare troppo la minestra rischiando di guastarla. I giusti accenni con altrettanto giusti approfondimenti. Un padre veterano di guerra che è sopravvissuto a uno degli eventi bellici più chiacchierati negli ultimi anni e che, a quanto pare, soffre ancora di PTSD e al quale la perdita della moglie deve aver arrecato un maggior danno rispetto a quello che lascia vedere al figlio. In questo paragrafo c'è un periodo che mi ha colpito più di tutti e che ho veramente adorato all'interno della storia, perché delinea Micheal con poche parole e fa capire subito che tipo è. [...] A volte Michael si domandava se suo padre si comportasse da stronzo perché si sentiva triste. Doveva pur essere così, ma non si azzardava a chiederglielo perché sapeva perfettamente che il vecchio avrebbe tagliato di netto il discorso o, nel peggiore dei casi, sbottato malamente in preda ai fumi dell'alcol. [...]. Si capisce subito la sua intelligenza e maturità emotiva, con poche parole che però spingono a riflettere più profondamente. Per quanto nel pieno della tempesta ormonale dell'adolescenza Michael si chiede come stia il padre, cercando di comprenderlo e, in un certo senso, rispettandone persino le reazioni taciturne o l'abuso di alcool. Il protagonista si dimostra da subito dotato di una rara sensibilità, dandone prova più volte in questo primo capitolo. La scena seguente, difatti, lo rimarca nuovamente, sottolineando quanto questo non sia un trattamento che riserva soltanto al padre. In macchina con l'amico Steven, è coinvolto in un discorso tipico dell'età adolescenziale e qui viene fuori anche un'alta qualità (correggimi se sbaglio) di Michael. È sveglio. L'amico cerca dapprima di farlo "sbottonare" su Linda, probabilmente la sua miglior amica, e poi di coinvolgerlo in uno scherzo a Arthur, un ragazzo incrociato in macchina che sembra essere piuttosto chiacchierato in questa piccola realtà. Eppure Mike riesce a cavarsela in entrambi i casi, lasciando a bocca asciutta l'amico sia sui pettegolezzi su Linda che sullo scherzo che Steven non riesce neanche ad abbozzare a livello di idea in quel momento. È in questo momento che ho pensato che Michael sia un tipo sveglio. Non è facile far parte di un gruppo di ragazzi riuscendo comunque a far prevalere la sensibilità e l'empatia sul cameratismo maschile che si crea nel gruppo. Figuriamoci, poi, nel pieno dell'adolescenza. E in una piccola provincia degli anni '80. Insomma, nonostante tutto il carattere di Mike esce fuori bello forte in queste righe, lasciando aleggiare quel concetto di Live and let die che Paul McCourtney cantava circa dieci anni prima rispetto al contesto di questa storia. Saggio, a discapito dell'età. E anche qui discorso rafforzato e ribadito poco dopo, quando Mike dice agli amici di avere appuntamento con la consulente scolastica, scena in cui cerca di "celare" questa sensibilità agli amici mettendo immediatamente le mani avanti per poi ripercorrere con la mente quei momenti di solitaria tristezza in cui elabora il lutto della madre. L'ultimo punto caratteriale che si evince del protagonista è la forza di volontà, in particolar modo in merito alla vita in acciaieria che gli è stata designata dal padre ma a cui lui sta cercando di sfuggire per poter frequentare il college. Per quanto mite nei toni che utilizza con la stessa consulente, si evince una comunque la decisione di destinare la propria vita a qualcosa di "più grande" che a divenire un operaio. Impegno, senza ombra di dubbio, encomiabile. Detto tutto questo, passo alle considerazioni personali. Penso che dietro il personaggio di Michael nasconda più di qualche tratto dell'autrice in sé, non so fino a che punto ovviamente, ma si percepisce che quel velo di malinconia che lo separa da tutto il resto sia qualcosa che hai toccato anche tu e forse, in questo animo così empatico di cui poco traspare all'esterno, c'è una sorta di piccolo specchio all'interno con piccoli pezzetti dell'autrice. La sensibilità è difficile da scrivere per chi ne è sprovvisto.
Mi rendo conto solo ora che questa recensione è un bel mattone, ma credo che una storia del genere vada analizzata specialmente tra le righe, in quel confine tra il detto e non detto su cui sembra tu ti sappia muovere agilmente.
Sono veramente contento d'essere uscito un po' dalla zona comfort per leggere questa storia perché ne percepisco il potenziale anche solo dal primo capitolo. Una di quelle storie che ti spinge a guardarti dentro, dove riesce sicuramente a lasciare un segno.

Ci leggiamo presto.

Recensore Master
14/03/20, ore 09:48

Buongiorno! **
Come al solito sono curiosissima di buttarmi su tuoi nuovi progetti, e alla fine non mi deludono mai. Pur non conoscendo i fandom, probabilmente perché è una AU, non ho avuto nessun problema durante la lettura e ho già memorizzato tutti i personaggi presentati nel capitolo. Riesci sempre a presentarli con la giusta calma e le giuste descrizioni, fatto sta che poi niente potrà riuscire a togliermeli dalla testa. Mi sono già innamorata di Mike, mi piace molto come personaggio e ho adorato la scena iniziale con suo padre. Di solito si tende spesso a presentare innanzitutto il protagonista e i suoi genitori, però la maggior parte delle volte i genitori risultano i soliti pg piatti e senza caratterizzazione; qui da subito si vede che ogni personaggio ha un suo background, ed è una cosa che mi piace così tanto delle tue storie che rischio di sproloquiare solo su questo, lol. Tra l'altro adoro anche Steven, già per il suo essere un fattone si è meritato un posto nel podio dei pg più simpatici. 
Arthur mi ha incuriosita molto, anche se di lui non sappiamo molto, non ancora, a parte le voci che girano sul suo conto.
Mi si è spezzato tantissimo il cuore nel paragrafo dedicato alla madre di Mike. Giuro che mi sono venute le lacrime agli occhi perché tengo moltissimo a mia madre e non oso immaginare quanto sia orribile veder sparire da un momento all'altro una figura così importante, da ragazzi è ancora più traumatico. 
Però le sfighe di Mike non terminano certo qui, ha anche una marea di pessimi voti da recuperare per riuscire a diplomarsi. Questo argomento viene riproposto spesso nei film americani assai trash, non so come tu abbia fatto a non cadere in quel buco nero, ma adoro.
Questa storia mi ha già presa tantissimo e voglio assolutamente sapere come va avanti **
Quindi, alla prossima ^^
fumoemiele

Recensore Master
13/03/20, ore 17:13

Ciao Lion! ♥

Perdonami se ti ho fatta aspettare questa settimana! Sono molto contenta che tu abbia iniziato questo nuovo progetto e gli abbia dato un ambiente teen, ma sono ancora più curiosa di vedere gli anni Ottanta americani: un decennio difficile e complicato soprattutto per il tipo di mentalità esistente, incredibilmente differente da quella attuale. Inoltre, non paga, hai scelto – e di nuovo qui la mia curiosità è altissima – una minoranza particolare, quella russa. Il pezzo che ho sentito più intensamente è quello riferito alla madre di Mike scomparsa. È un pezzo ben scritto, doloroso e struggente soprattutto in quella spasmodica ricerca di un profumo che faccia sentire a questo ragazzone spavaldo che va a scuola con la barba lunga e guida una cadillac la nostalgia della mamma. Col padre, abbrutito dalla perdita e prima ancora provato dal Vietnam, c’è un rapporto conflittuale che in parte ricalca i modelli di distaccamento genitore/figli propri del dopoguerra e velati da una punta di disprezzo (Mike non vuole rinunciare alla possibilità di una vita migliore, possibile unicamente frequentando il college), mentre dall’altro c’è un velo di pietà per un uomo che beve dal primo mattino e che lo fa vivere nella miseria.

Rispetto alla combriccola di amici devo dire che il personaggio secondario che più mi ha catturata è stato sicuramente Nikanor, questo sfacciatello newyorchese finito nella piccola cittadina. Mi piace e mi ha subito incuriosita e credo che abbia incuriosito anche Mike, che con tutta probabilità vedrà in lui un interesse amoroso che confiderà all’amica Linda (ipotizzo, dato che è già stato detto come la ragazza non rappresenti una papabile fidanzata, ma sia solo un’amica fraterna). Come sempre apprezzo tanto la cura dei dettagli che metti nelle storie. In questo caso c’era la diversità del sistema scolastico americano rispetto a quello italiano da riprodurre e wow! Ci sei riuscita. La consulente scolastica, l’ufficio del preside da cui andare in caso di cambiamenti, le lezioni più libere rispetto alle nostre e tanti altri piccoli dettagli sembrano cose così e invece so benissimo che ti sono valse ore di studio **. Non ho fatto menzione della componente sociale perché è solo il primo capitolo, ma sappi che come sempre apprezzo tanto l’interesse che metti nel fotografare alcune realtà. Sei bravissima e le tue storie rendono la quarantena meno schifosa. Ecco, l’ho detto. Un abbraccio forte nonostante il metro di distanza, come da decreto,
Shilyss :)

Recensore Master
12/03/20, ore 18:19

Amo'!!
Ma che bella, che bella, che bella?? Che bella questa storia, che bella questa atmosfera anni 80 – anche se te sei praticamente la regina del coinvolgimento: qualsiasi epoca tu decida di affrontare, io non faccio mai fatica ad immaginarmi luoghi, oggetti, vestiti, persino il filtro fotografico (ci riesce poca gente e penso su efp siete solo due, degne di nota ♥)

Ho amato il personaggio di Michael. La sua storia è di certo struggente, un ragazzo che ha perso la madre, costretto ad una vita con un padre che non gli dà abbastanza attenzioni; può sembrare un registro già visto, ma sai qual è la cosa bella dei registri già visti? Riuscire a renderli comunque unici. Tu lo hai fatto caratterizzando Michael egreggiamente e dandogli un contorno di amicizie degne di nota. Un ragazzo che sa quali sono le differenze tra lui, il suo vecchio, e il resto dl mondo. Che sa quanto gli manca sua madre e quanto questo gli abbia in realtà complicato le cose emotivamente, ma è lì... la vita continua, e esce con i suoi amici, ha Linda che a quanto pare è come una sorella, dunque una persona vicina, che ci fai capire attraverso piccole azioni (tipo l'abitudine di telefonarsi), che sono davvero uniti.
Ho trovato Michael un personaggio a 360°, un giovane che vive la sua giovinezza, ma che capisce che per andare avanti ci vuole impegno, ma è giovane. Troppo giovane per farcela da solo, troppo giovane per non avere più una figura di riferimento, una guida... e la consulente scolastica sembra la sua unica via di fuga da quelle responsabilità che altrimenti dovrebbe gestire tutto da solo.

Ho sofferto nel discorso su Arthur, di come le voci che girano possano rovinare la reputazione di qualcuno, le accuse – che oggi come oggi non sono accuse, l'omosessualità rimane pura umanità e non un difetto, un problema, una menomozione, ma per quanto ancora oggi non lo capisca molta gente, ne abbiamo fatti di passi da gigante, in confroto agli anni 80', dove la sensibilità dell'essere umano era troppo spiccia... sigh. Scusa l'anacoluto, dicevo le accuse rivolte ad Arthur, che gli hanno praticamente rovinato i suoi sogni, le sue intenzioni... e sembra ancora assurdo, ma era così. Era così anche nel 90, e me lo ricordo bene.
Insomma, per il resto questo nuovo arrivato? Nick? Questo feeling di sguardi e delle origini che li accomunano (insomma, a quel "buona fortuna" e "grazie" me li sono proprio immaginati, a affogare l'uno negli occhi dell'altro – insomma m'è partita la ship XD).
Dunque come sempre sei un portento, e una garanzia, e tutto quanto! **
Non vedo l'ora di proseguire tutto ♥
Miry

Recensore Master
11/03/20, ore 20:54

Ciao, cara! 🖤
Eccomi qui e sono contentissima di iniziare a leggere questa long dopo essermi messa in pari con quella meraviglia di TBOTW, e che dire? Tu mi piaci un casino come autrice quindi apprezzo facilmente ogni tuo lavoro, e inoltre la trama di questa storia mi attira un sacco, perché ho proprio un debole per questo genere di storie incentrate sugli adolescenti, e sono sicura che tu non li rappresenterai in maniera banale. 
Michael già mi piace, con questo primo capitolo fai già inquadrare bene il suo personaggio e ripeto, mi piace, si capisce subito che si distingue dai suoi amici, sembra avere una sensibilità maggiore rispetto gli altri, si distingue, tanto che la pensa diversamente rispetto a loro, su tante cose, come ad esempio trova naturale il suo rapporto di amicizia con una donna oppure non trova nulla di divertente nel deridere gli altri o prenderli di mira. La scena dove Michael ricorda la madre è stato davvero toccante, il modo in cui lui ne sente la mancanza è stato terribilmente realistico. Perdere una madre non è mai facile, ma perderla in un'età così complicata forse lo è ancora di più. E tu hai reso benissimo le emozioni di Michael, davvero. 
Anche se ce l'hai presentato indirettamente, ho apprezzato anche Arthur, ho trovato interessante la sua storia di cui sappiamo ancora poco, e trovo che gli altri che lo prendono di mira etichettandolo come omosessuale in termini dispregiativi è orribile, hai mostrato una forma di bullismo e discriminazione che c'è ancora oggi, e siamo nel 2020, una piaga più attuale che mai. E la sua storia mi ha fatto tenerezza, mi viene voglia di scoprirlo e conoscerlo meglio, perché credo che sarà un personaggio con una profondità particolare. 
Il tuo stile è inconfondibile, le scene che descrivi appaiono sempre talmente realistiche da sembrare vere, Michael già lo amo e penso che presto amerò anche Arthur. Ti faccio dei complimenti banali, lo so, ma è perché sei davvero una scrittrice che stimo per tantissimi motivi, quindi non posso che ringraziarti per le tematiche che riesci sempre a portare e per il modo in cui lo fai. Alla prossima!

Shakana

Nuovo recensore
10/03/20, ore 19:12

Io penso di amarti. Sul serio. Non solo approvo incondizionatamente la tua missione di accoppiare in tutti i modi possibili personaggi interpretati da Al Pacino e Robert De Niro, ma questa volta hai scelto Il cacciatore, che è forse il mio film preferito in assoluto. Inutile dire che ho adorato questo incipit e non vedo l’ora di vedere la tua interpretazione delle versioni giovanili (e non traumatizzate dal Vietnam, grazie a dio) di quei meravigliosi personaggi che sono Mike e Nick ❤️

Recensore Master
08/03/20, ore 15:20

Ma ciao cara **
Beh, ma a me piace tantissimo questo primo capitolo, è sempre un piacere tornare tra i banchi di scuola, specie se la storia ha ottime premesse come queste. Michael già mi piace (e niente, sarà il nome <3), mi sembra tanto buono e mi fa un sacco tenerezza per la situazione familiare che ha in casa. Fortunatamente può contare sul suo gruppo di amici, su Linda, su Steve che- giuro - mi ha fatto un sacco ridere. Però Steve, non si dicono certe cose, povero Arthur. Non lo abbiamo conosciuto direttamente, ma sarà una colonna portante della storia, a quanto pare, e questo averlo conosciuto di sfuggita mi piace. Arthur poi hai tutte le ragioni per avercela con il gruppo di Michael, sebbene quest'ultimo sia proprio quello più "innocente". Mi piacciono tantissimo le ambientazioni e quest'atmosfera autunnale. Altro personaggio che mi ha incuriosito è Nick, con cui Michael sembra trovarsi subito in sintonia, anche grazie alle loro origini comuni, sento odore di TRIANGOLO.
Oltre a sembrarmi un bravo ragazzo, Michael mi sembra anche volenteroso, vuole andare al college, ma purtroppo le circostanze non lo aiutano. Beh, sicuramente sappiamo che qualcuno lo aiuterà, anche se sicuramente non sarà facile. Già sono gasatissima, perché adoro questo tipo di storie (a vederle in tv mi danno noia, ma non so perché se sono scritte invece le divoro) e sono anche troppo curiosa. Complimenti, riesci sempre ad essere coinvolgente <3

Nao