Recensioni per
Il senso della vita
di GladiaDelmarre

Questa storia ha ottenuto 187 recensioni.
Positive : 187
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
16/04/24, ore 23:08
Cap. 13:

Ciao Gladia,

oddio oddio oddio che cosa dolce che hai scritto!!!!

Crowley che regala ad Aziraphale la sua tazza con le ali è una cosa...troppo tenera, troppo carina: il pudore con cui Crowley gli da il pacchetto, l'entusiasmo con cui Aziraphale lo accetta...troppo belli.

Adoro anche che tu abbia voluto inserire la tecnica del kintsugi in questo contesto ed è meravigliosa la metafora con gli occhi di Crowley. E' suggestivo il pensiero che l'angelo abbia voluto riparare quella tazza perché è un sentimentale e conserva tutto quello che Crowley gli regala. Tutto troppo bello, davvero.

Brava, brava, brava.

Ciao
RKM

Recensore Master
13/04/20, ore 22:48
Cap. 13:

Cara ♥
Sono arrivata all'ultima shot della raccolta e, facendo un resoconto di cosa ho letto fino ad ora, questa è di certo la più dolce, ma anche quella che racchiude un po' l'essenza di entrambi.
In questa shot crolla il concetto di "Le cose che si rompono non si possono aggiustare", perché quello che Azi fa non è solo aggiustare la tazza rotta, ma renderla migliore, più bella dell'originale. Un concetto che vede la cosa da una prospettiva diversa: la miglioria di un qualcosa di perfettibile, e per come è fatto Azi sembra impossibile che non ci riesca.

Sono tre le fasi di questa storia: il dono inaspettato, il recupero di qualcosa che sembrava perso e l'assemblamento dei cocci, incollati con più consapevolezza, brillando. Sembra parlare di Crowley, del suo passato, della sua caduta e del fatto che, ciò che è ora, lo rende migliore di come sarebbe potuto essere o di come era, quando la grazia di Dio era con lui.
Ho amato questo parallelismo, ho amato come tu sia riuscita a inserire con la metafora di un oggetti le molteplici capacità dell'animo umano. Anche perché l'idea che Azi decida di aggiustare la tazza alla vecchia maniera fa intendere che appunto vuole metterci uno sforzo emotivo, consapevolizzare che quei cocci non sono andati perduti.E le venature d'oro sembrano un potete e infrangibile collante che ha rafforzato molte cose.
Poi l'immagine di Azi che regge la tazza dalle ali è adorabile, tanto quanto Cro che lo guarda e lo lascia perdere nei suoi occhi ♥
Una meraviglia, una vera meraviglia, come sempre e non manca mai l'originalità dei temi e, soprattutto, la tua incantevole sensibilità.
Un abbraccio,
Miry

Recensore Master
13/04/20, ore 11:39
Cap. 13:

Oh mio Dio! Mi sono appena resa conto che questa one shot è l’ultima della raccolta. Dimmi che mi farai una bella sorpresa e ne pubblicherai un’altra molto presto. Sono diventata dipendente de “Il senso della vita”, del tuo meraviglioso stile di scrittura, delle tue idee e del delicato modo di raccontare dei missing moments. Ti assicuro che non sei mai banale e ogni singola OS è una piccola opera d’arte che ha in sé delle particolarità che la rendono speciale, unica, che non la eguagliano con nessun’altra che hai già pubblicato. Questa, per esempio, esalta il rapporto di complicità tra Crowley e Aziraphale. Entrambi hanno cura l’uno dell’altro, si scambiano dei regali e si riservano delle sorprese in grado di emozionarsi. Tutti e due si intendono molto bene, conoscono i dettagli dell’altro, le loro passioni, sanno cosa piace e cosa non piace. Ad esempio Crowley regala una tazza ad Aziraphale che ha una forma che rappresenta la sua natura angelica perché sa che ama il tè. Allo stesso modo Aziraphale, conoscendo i gusti del demone, non gli prepara più il tè ma gli offre altre bevande che più lo aggradano. Insomma questa complicità sconfina in un rapporto che va ben oltre l’amicizia. Credimi vorrei urlare a gran voce “SHIIIIP” e so che vorresti farlo anche tu. Per questo adoro le tue storie perché dai vita ai nostri desideri, rappresentando in modo fedele i due personaggi.
La tazza che va in frantumi non è un caso, anche se all’inizio sembra che non lo sia. Come Crowley l’avrei aggiustata con uno schiocco di dita eppure Aziraphale non lo fa. Il suo scopo è quello di dare vita ad un oggetto che presenta non solo le sue caratteristiche angeliche ma anche quelle del demone. Se questo non è amore! Penso che sia la cosa più emozionante che abbia letto in questo periodo. Per cui, come sempre, voglio dirti grazie per questi capitoli che ci regali in cui emerge non solo l’amore che hai per i due protagonisti ma anche e soprattutto il tuo animo sensibile. Hai ragione, gli occhi sono lo specchio dell’anima, e sono sicura che i tuoi occhi sono meravigliosi.
A presto tesoro <3

Recensore Master
15/03/20, ore 13:40
Cap. 13:

Ciao <3
Ma che bella che è questa storia. E' dolcissima e molto significativa. A parte che è già dolce di suo il fatto che Crowley abbia regalato qualcosa ad Aziraphale, ma quant'è timido? (io amo sempre troppo come lo caratterizzi, sei bravissima con tutti e due, ma con lui è una cosa proprio particolare). La tragedia quando poi quella tazza, usata per anni con cura, viene a rompersi (non so se conosci Once upon a time, ma qui mi parte automatico il riferimento alla tazzina scheggiata dei Rumbelle, VABBE LASCIA STARE I MIEI VANEGGIAMENTI). Azi decide di riparare la tazzina alla vecchia maniera. E ti giuro, il dettaglio della polvere dorata l'ho amata. Dorata, come gli occhi suoi. Il segno indelebile di ciò che è stato e che nemmeno la caduta potrà mai cancellare. Poi sai, a me piace tantissimo quest'usanza giapponese dove vengono messe in risalto le crepe di un oggetto rotto, è particolare e ha anche un bel significato. Che dire, sicuramente adesso la tazza di Aziraphale sarà ancora più bella <3
Ho amato questa OS, nel caso non si fosse capito.
Un abbraccio <3

Nao

Recensore Junior
13/03/20, ore 15:26
Cap. 13:

Ciao,
capitolo bellissimo!!! Come fai a pensare di poter essere banale?
Basta sapere che hai scritto qualcosa, e già so che mi piacerà!

Parli di una tazza (La tazza. Penso che tutte adorino la tazza di Azi)),
ma sembra tutt'altro, o adattabile a qualsiasi d'altro!
La cura di chi ha amato qualcosa, che avrebbe potuto perdere per sempre, e con la propria passione, desiderio, voglia di riuscire, ne crea un'altra ancora più bella.
Come gli occhi dell'amato Crowley…..

Si, mi mancavi…..
<3 Manu.

Recensore Master
13/03/20, ore 10:20
Cap. 13:

wwoooowww, tesora mia, wooow!
altro che banalità, non credo tu ne sia in grado.
Il bello è che vuoi travestirla da storia fluff.. e invece tiri fuori qualcosa di una profondità pazzesca!
All'inizio ho riso con le avventur quotidiane di Azi nella sua libreria, poi mi sono sciolta col fatto che non riesce a reprimere un sorriso ogni volta che vede Cro <3 poi mi sono stra stra sciolta quando Cro gli regala la tazza, reagendo con qel 'ngk!' è tutto così cnon e IC che omgomd dev'essere andata così sul serio, secondo me Neil può confermare <3
conoscevo la tecnica Kintsugi e il pregio che ne ricavano le cose rotte e dal titolo 'Oro' ho intuito subito cosa sarebbe avvenuto nel moento in cui Azi ha rotto la tazza.
come a solito tu sei pazzesca nelle descizioni minuziose.
la riflessione che anche Crowley 'rompendosi' (cadendo) si sia impreziosito (l'oro de suoi occhi e non solo) è .. waaaaaaaaaaaahhhh
questa è fra le più belle che hai scritto, complimenti di vero cuore

Recensore Master
10/03/20, ore 23:48
Cap. 13:

Ciao :)
Ho letto tutta la raccolta, ogni volta che pubblicavi, ma non recensivo per la sessione e per il poco tempo a disposizione.
Questo capitolo l'ho davvero adorato.
Amo questa pratica orientale, dà valore agli oggetti più di quanto ne avevano prima.
Mi piace quello che hai fatto pensaread Aziraphale, cioè che Crowley è caduto, è diventato un demone, ma ha negli occhi un altro mondo, che raccontano di un'altra vita.
Oh, che fluff/tristezza per la tazza rotta ma rinnovata.
Spero di leggere altre tue opere qui, le leggo tutte e le trovo fantastiche.
A presto!
R.

Recensore Master
10/03/20, ore 14:48
Cap. 13:

Cara Gladia,
Non c’è mai assolutamente niente di banale nelle tue storie e nella tua penna, mai, e mai come in giornate come queste la lettura può aiutarci a non cedere alla tristezza o all’accontentarci di una tazza rotta. Conoscevo l’arte orientale di riparare con l’oro gli oggetti rotti sempre per cose inerenti la scrittura e sono felicissima di aver potuto leggere questa shot profonda e delicata al tempo stesso. La scelta di recuperare un oggetto rotto riparandolo anziché miracolarlo o comprarne uno nuovo è una scelta conversativa puramente in stile di un angelo.

La ripara perché è preziosa com’è, talmente tanto da non volerla mutare con la magia. La ripara perché non dobbiamo gettare via quello che possediamo appena diventa vecchio o rovinato, ma anzi: l’imperfezione ottenuta dal tempo, dall’usura o, come in questo caso, da un incidente, hanno un preciso valore. Inoltre – e questa è la cosa più bella e straziante – la tazza (che tra l’altro hai descritto perfettamente in maniera dolcissima **) è una metafora di Crowley stesso. Anche lui è caduto e si è spezzato, ma come il dono che ha portato senza una ragione precisa ad Azipharale è stato riparato e la riparazione gli ha donato una bellezza, una perfezione, che sono l’amore può spiegare o raccontare. Volutamente c’è un richiamo anche cromatico (e non poteva essere altrimenti, visto l’artista che sei) tra l’oro che si infila nelle crepe rincollate della tazza e gli occhi dorati e demoniaci, ma incredibilmente affascinanti, di Azipharale. Grazie per questa raccolta di shot sempre densa di amore e di significato, cara Gladia. Hai una grandissima e una profondissima sensibilità, due elementi che sono indispensabili per scrivere.

Un abbraccio (a un metro di distanza e virtuale) Shilyss ^^

Recensore Master
10/03/20, ore 10:53
Cap. 13:

Ho le lacrime agli occhi
ci sono storie sfacciatamente romantiche e altre, come questa, che lo sono in modo delicato e sottile, come quelle saldature d'oro che reggono insieme non una tazza, ma una storia
Il piccolo Crowley non si sarebbe mai innervosito con Aziraphale perchè ha rotto la tazza - succede, insomma! -ma la sua felicità nel vederla riparata deve essere stata enorme. Perchè è la rappresentazione di se stesso. Un regalo si dice che non sia mai solo quello che piace a chi lo riceve ma sia anche un rimando di chi lo fa
Cro ha regalato ad Azi la sua "parte angelica" sopravvissuta, quella che brilla nell'oro degli occhi e Azi lo comprende e gli restituisce la visione di come lui sia prezioso
e la tazza è anche il loro legame, certo, che non può andare in pezzi e restare così, o aver bisogno di miracoli
sono i gesti d'amore quelli che li ri-legano
e l'arte giapponese sta bene sempre e ovunque!
è una storia adorabile, veramente
come te
Setsy

Recensore Junior
10/03/20, ore 07:49
Cap. 13:

Sospiro tanto, dearest.
Per la bellezza dell'analogia, e per il piacere di scoprire di più sul kintsugi, che è poetico da vedere e da pensare.

Capisco la costernazione di Aziraphale nel vedere rompersi un regalo a cui tiene, e l'amore con cui se ne prende cura per ripristinarlo.

Avevo letto una teoria interessante sulla natura dei miracoli di Aziraphale e Crowley, secondo cui quella di Aziraphale 'ripara' a posteriori, mentre quella di Crowley 'riporta indietro' allo stato originario. Tutto si basa su una serie di febbrili associazioni sul perché la cancellazione della macchia sul cappotto fatta da Crowley sia diversa da quella che avrebbe potuto fare Aziraphale, e sulle sue abilità di manipolazione del tempo.

È solo una teoria, ma si sposerebbe bene con la volontà di Aziraphale di non 'fare un backup' della tazza, di non cancellarne la storia in cui è accaduto tanto.
È una cosa bellissima. Prendi la tua storia, le tue ferite e fanne luce.

È anche ben scritta, equilibrata e della lunghezza giusta, quanto basta per arrivare alla conclusione in cui è contenuto tutto 'il sugo della storia'.

Con piccole immagini che mi piacciono tanto, come questo piccolo gesto che è tutto Crowley:
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“Beh, tieni”, disse infine, inclinando un po’ la testa e tendendogli il pacchetto raffazzonato.
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Sigh.
Che cosa bella da leggere al mattino 💛