Ciao!
Eccomi qui: credo sia la prima volta che leggo qualcosa di tuo, e sono contenta di avere avuto l'occasione di farlo con questa storia, che è corposa e molto densa, e mi ha permesso di avere un assaggio piuttosto significativo del tuo modo di scrivere (anche se nelle note dici di esserti un po' allontanata dalla tua "comfort-zone", quindi magari sono comunque un po' fuori strada).
Ho molto apprezzato il fatto che, pur trattandosi di una storia piuttosto corposa, tu sia sempre riuscita a mantenere alto il mio livello di attenzione, senza mai farmi venire voglia di interromprere la lettura per riprenderla con calma più avanti. Questo credo sia dovuto soprattutto al tuo stile, che pur eseendo molto presente e attento ai dettagli e alle descrizioni, non è mai risultato pesante, ma anzi, è stato in grado di creare atmosfere molto precise e suggestive. Ho infatti molto apprezzato l'attenzione che hai posto sui dettagli di ambientazione: hai saputo ricreare in maniera molto vivace e coerente il contorno geografico, rendendo proprio vivida quell'atmosfera da "estate italiana" che, pur vivendo io lontano dal mare, ho riconosciuto come molto vicina ai miei ricordi e alle mie esperienze dirette (con le feste in spiaggia, e le pinete a costeggiare il mare, con i giochi dei bambini fra i cespugli di giorno, e quel brivido di inquietudine che si prova quando ci si trova in un luogo che può nascondere così tanti pericoli la notte).
In generale, credo che tu abbia saputo usare uno stile semplice, ma piuttosto coerente con la storia narrata (ci sono solo alcuni momenti che ho trovato un po' troppo colloquiali, se inseriti nella narrazione, come il passaggio in cui Elisa si "shotta un amaro": espressioni del genere secondo me sono ottime se usate nei discorsi diretti, perché rendono più realistici i personaggi, ma nella narrazione, soprattutto se di solito è molto sobria, stonano un po').
Mi è poi piaciuta moltissimo la struttura quasi circolare che hai dato alla storia, aprendo e chiudendo tutto con un episodio simile (che addirittura va a riprendere gli stessi dialoghi), ma dando ai due momenti un significato molto pregnante, visto ciò che succede nel mezzo.
I personaggi, invece, non li ho trovati del tutto incisivi: forse è anche una mia preferenza personale, perché da lettrice preferisco approcciarmi a storie più introspettive, dove ci si concentra di più sulla costruzione dei personaggi che dei fatti, ma in questo caso mi è mancata un po' di attenzione a loro. Ci sono secondo me degli spunti molto interessanti, ma alla fine i vari caratteri non emergono più di tanto, non ci sono evidenti peculiarità di un personaggio rispetto all'altro. Ho avuto un po' l'impressione (magari errata, ci mancherebbe) che tu ti sia concentrata soprattutto su cosa succede, lasciando un po' in secondo piano il chi. Il che è un peccato, soprattutto per una storia che si basa molto sui sentimenti: non sono riuscita a capire cosa spinga assieme Elisa e Leonardo (nel senso che ce li presenti in questo rapporto tormentato che poi si conclude con questa nota di speranza, ma non vediamo mai dei momenti che mostrino i loro veri sentimenti), e, soprattutto, mi è sembrato che l'abuso subito da Elisa non abbia quasi avuto conseguenze: ci sono dei momenti in cui accenni a qualcosa, alla sua chiusura e alla sua diffidenza, ma mi sarebbe piaciuto vedere qualcosa di più. Mi rendo conto che sono tematiche difficilissime da trattare, però così ho fatto davvero un po' fatica ad avvertire la portata che una simile esperienza deve avere su una persona.
In ogni caso, credo che tu abbia fatto un buon lavoro, e si avverte la tua dimestichezza con la penna.
Gli spunti interessanti sono davvero molti, e spero di avere occasione di rileggerti presto! |