Recensioni per
Shut Up! No, You Shut Up!
di Miryel

Questa storia ha ottenuto 33 recensioni.
Positive : 33
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
02/06/20, ore 20:31
Cap. 2:

TESORO HERE I AM ♥
In questo momento mi sento un po' come Tony Stark quando allarga le braccia e fa la sua solita entrata trionfante. Ehm… no, non credo di poter esserne all’altezza ahahah. Mi limito ad essere me stessa con la mia sfiga e il #mainagioia che mi seguono fedelmente da anni. Ma ehi, I AM HAPPY così ahahah. Bene, sono entrata nel mood giusto per recensire una storia senza sclerare. Sì, sono proprio pronta!

Come ti dissi la volta scorsa (oddio, almeno spero di averlo fatto oppure l’ho tenuto in mente senza mai esprimerlo xD), l’idea di far interagire Peter con le due coscienze – la buona rappresentata da Spider-Man e la cattiva rappresentata da Tony – è un’idea geniale. Cioè, personalmente mi piacerebbe tantissimo parlare con le mie due coscienze; magari non in mezzo alle persone per evitare di sembrare una pazza schizzata ahahah. Ma, allo stesso tempo, non vorrei essere sfaltata da quella cattiva. Ok, lasciamo perdere xD Dicevo che questa storia mi è piaciuta tantissimo, ecco perché questa settimana ho deciso di tornare a leggere il primo capitolo, e spero con tutto il cuore che l’aggiornerai presto ♥

La coscienza Tony, a quanto pare, non intende lasciare in pace Peter, neanche quando si reca a lavoro. Continua a tempestarlo di raccomandazioni tanto da fargli fare delle brutte figure davanti ai colleghi. Percepisco fino a qui l’imbarazzo che ha provato Peter quando ha alzato la voce e ne è seguito un silenzio imbarazzante. Penso che avrebbe preferito sotterrarsi, anziché rimanere sul posto. Eppure non può scappare ai suoi doveri e finalmente si rifugia nel suo ufficio dove sfoga la sua amarezza contro la coscienza impertinente. Ovviamente quest’ultima non si dà sotto e gli propone di andare da quel signor Stark e dichiararsi. Ma per il ragazzo sembra complicato, teme che l’uomo posso ridergli in faccia. Eppure credo che tutto ciò abbia a che fare con il fatto che amare una persona dello stesso sesso non è la prassi. Soprattutto se quella persona è proprio Tony Stark.

Il soggetto in questione irrompe dentro l’ufficio di Peter e lo trova intento a “parlare” a voce alta. Ed ecco l’ennesima pessima figura. Povero Peter. Provo molta tenerezza nei suoi confronti, è così cucciolo. Come si fa a non amarlo? Coomunque il suo beniamino gli fa una proposta allettante che non deve e non può rifiutare: andare con lui a Boston per presentare le lenti tattiche AR. Una proposta meravigliosa che fa ricomparire magicamente le due coscienze e che, in un certo senso, lo “aiutano” durante la conversazione e anche oltre. Una frase mi ha colpito particolarmente e che condivido al cento per cento:

«Se non sarai tu a fare una mossa, magari sarà lui. Ma mentre tu ti fai problemi perché pensi che amare un uomo sia sbagliato, magari lui si fa le stesse fisime perché sei giovane e non è detto che il tuo sia interesse, ma solo ammirazione. Se siete così idioti, non andrete mai da nessuna parte.»

Non potrei essere più d’accordo di così. Anche perché penso proprio che siano questi i dubbi e le preoccupazioni che attanagliano Tony. Peter è troppo giovane per lui; se tutto questo viene sommato con lo stesso problema che l’amare qualcuno dello stesso sesso “non è la prassi”, allora siamo nei guai. Non vedo l’ora di scoprire cosa succederà nel prossimo capitolo e come gestirai la trama, sono proprio curiosa. Alla prossima tesoro e a presto ♥

Recensore Veterano
24/05/20, ore 18:58
Cap. 2:

<3 Ciao tesorino!!! <3
Non sai con quale grandissimo piacere continuo questa storia.
Prima di iniziare questa recensione, volevo scusarmi con te per l’enorme ritardo con qui arrivo: purtroppo, come ti dicevo, ho iniziato un nuovo lavoro la scorsa settimane e ho impiegato un po’ di tempo per far conciliare tutto quanto e per questo ti chiedo venia.
Ma ora parliamo della storia.
Povero piccolo Peter!!
Non deve essere per nulla facile aveva il Tony sulla spalla che continua ad assillarlo affinché tenga le spalle dritte (mi ricorda tanto mia madre), in modo che appaia finalmente più insicuro. Senza contarlo che, pur di zittirlo, urla così forte da far girare verso di lui tutti i presenti all’interno della stanza. Immagino che non sia per nulla facile parlare con Tony e Spidy in modo che le persone che gli sono intorno non lo prendono per un pazzo che sta parlando da solo.
Infatti, cerca di ricordare a Tony di avere un certo contegno quando si trovano in mezzo ad altra gente, ma questo non sembra proprio dargli retta: secondo lui, Peter sta perdendo la sua vita facendosi mille problemi, ma, visto che abbiamo solamente una vita da vivere, dovrebbe imparare a lasciarsi più andare, senza paura di sbagliare o avere qualche delusione.
Devo ammettere che ha proprio ragione anche perché, spessissimo, sono proprie queste cose che ci aiutano a crescere maggiormente. Se invece si rimani immobili, senza far nulla, per paura di quello che potrebbe accadere, si rischia veramente di vivere una vita piena solamente di rimpianti.
Peccato che Peter sembra sempre più ancorato alle proprie idee: non ha nessun interessa ad andare dal signor Stark e dirgli quello che prova per lui, è stanco di tutte le ramanzine di Tony e spera proprio che, prima o poi, questo smetta di farle.
Purtroppo per lui, neanche Spidy sembra essere dalla sua parte. Infatti, gli ricorda che Stark è un suo pensiero fisso e che, anche se non deve obbligatoriamente dichiararsi, ormai ha vent’anni ed è ora che inizi a prendersi qualche rischio nella vita.
Sì, certo, Peter è riuscito a trovare lavoro presso le Industries, un sogno che aveva da anni e che mai avrebbe pensato di raggiungere, ma Tony e Spidy gli ricordano che non si tratta assolutamente della stessa cosa: è un premio che ha ottenuto per la sua costanza e bravura, non perché si è messo in discussione.
È molto interessante il motivo per cui il suo “angioletto” e il suo “diavoletto” hanno proprio quei due aspetti: vede in Spider-Man e Tony Stark l’ideale a cui vorrebbe aspirare, la persona che vorrebbe essere. Devo ammettere che è una cosa che mi fa davvero tanta tenerezza, ma, per certi versi, posso capirlo: spessissimo crediamo che qualcun altro sia meglio di noi e aspiriamo ad emularlo, senza pensare invece alle qualità che in realtà noi abbiamo.
Ovviamente, siccome la fortuna non sembra proprio essere la migliore amica di Peter, infatti, mentre è ancora impiegato a parlare con Spidy e Tony, arriva proprio il signor Stark che gli chiede se stia ancora parlando da solo. Meno male che non ha potuto ascoltare tutta la conversazione, se no posso immaginare tutto l’ulteriore imbarazzo che il giovane Parker avrebbe potuto provare.
Devo ammettere che questa scena mi ha fatto sputare un polmone: Peter si ritrova tra Tony che cerca di convincerlo ad invitare il suo capo a cena e il signor Stark che gli chiede se sta sempre a borbottare perché è un fanatico di qualche religione e quello è il suo modo per pregare. Nonostante tutto, però, devo ammettere che si è ripreso alla grande e che la scusa che sta ripetendo un concetto che vuole memorizzare la trovo davvero ottimo. Cento punti a Peter Parker!!
La notizia che però il signor Stark deve dargli è strabiliante, una di quelle che valgono diecimila figuracce: vuole che partecipi alla conferenza stampa di Boston dove presenteranno le lenti tattiche AR. Penso che sia un riconoscimento favoloso, anche perché non lo vuole tra la folla, ma tra gli scienziati che risponderanno alle domande dei giornalisti.
Devo ammettere che pagherei per avere un capo come Tony che, oltre a pagare il viaggio e l’alloggio, pensa anche al vitto e, soprattutto, all’alcol. Non amo particolarmente il Mojito, ma a un drink gratuito non si dice mai di no.
Ovviamente, il piccolo Tony non perde tempo e compare sulla sua spalla. Certo che è un tipetto piuttosto maliziosetto lui, subito a fargli notare che è stato un invito piuttosto intimo e che, se non voleva avere proprio lui accanto, avrebbe potuto chiederlo a chiunque altro.
Da qui inizia un altra sorta di battibecco tra i due: infatti, Peter è certo che, se veramente il signor Stark nutre qualche forma d’interesse per lui, è dovuto esclusivamente al suo lavoro, non ad altro, mentre il piccolo Tony continua a premere affinché si dichiari, aggiungendo anche che, come lui si fa problemi perché non è certo che al suo capo piacciano gli uomini, magari questo se li sta facendo a causa della sua giovane età.
Effettivamente, questo mi fa pensare a quante cose non diciamo perché magari diamo per scontato, come, appunto, non apriamo il nostro cuore agli altri perché siamo certi che ci rifiuterà, quando, in realtà, non per forza sarà così. Sì, mi rendo conto che sono cosi facili da dire, ma che in realtà è davvero difficile trovare il coraggio dentro di noi per aprire il nostro cuore agli altri. Ad esempio, io mi rendo conto che faccio molto fatica magari a raccontare un malessere che provo a qualcuno per paura della reazione che avrà. Purtroppo siamo umani, ed è più che normale aver paura in questi casi.
Come adesso Peter, che decide di non voler più continuare quel discorso e utilizza la scusa che deve rimettersi a lavoro per prepararsi per Boston.
Oddio, se già non ero curiosissima di sapere che cosa succederà a Boston quando lo accennava Stark, ora questa si è elevata al cubo. In che senso quel viaggio gli cambierà la vita? Che cosa succederà? La cambierà in positivo o in negativo? Non vedo assolutamente l’ora di scoprirlo.
Devo ammettere che ho amato questo capitolo. L’ho trovato veramente divertente e offre davvero degli ottimi spunti di riflessione su questioni che toccano tutti noi, come l’aprire il nostro cuore agli altri e la paura di ricevere un rifiuto. Effettivamente non avevo mai pensato che questa paura è amplificata quando si è innamorati di qualcuno dello stesso sesso se non si è certi che questa persona non sia etero, quindi grazie per avermi fatto vedere la cosa anche da questo punto di vista. Spidy e Tony sono fantastici e non vedo l’ora di scoprire che cosa combineranno al povero Peter quando saranno a Boston.
Grazie veramente tesoro per regalarci sempre queste perle, perché non sai come una storia come questa sia importante proprio per staccare la mente in questo periodo così carico di preoccupazioni.
Continua a così!
A prestissimo mia amichevole Miryel di quarantena!
Ti mando un fortissimo abbraccio virtuale,
Jodie <3

Recensore Veterano
14/05/20, ore 16:34
Cap. 2:

Miryelina adorata, 

devo dirti la verità: speravo moltissimo che tu avessi aggiornato questa storia, perché mi piace proprio un sacco l'idea alla base, queste due controparti dell'Io che infestano la vita di Peter. Comunque, è verissimo quello che dici nelle note e l'ho pensato proprio mentre leggevo: non riesci proprio a fare a meno dell'introspezione ed è questo il tuo grande marchio distintivo. E' una storia che promette di essere divertente e lo è, ma questo non potrebbe bastare, di certo a me non basterebbe. Credo che la leggerezza non debba essere necessariamente superficialità e questo capitolo, in particolare, ne è un chiaro esempio. Anche nel bel mezzo di un dialogo comico, riesci ad inserire spunti e considerazioni sul sentire reale di Peter: ci parli delle sue paure, dei suoi limiti. Peter è un ragazzo intelligentissimo ed è forse per questo che è ipercritico, che valuta il mondo osservandolo attraverso un occhio anche amaro, spesso cinico. A volte pare dimenticare di essersi sudato tutto quello che ha e riceve qualsiasi cosa alla stregua di una concessione. In più come dicono benissimo i due pupazzetti (per farla breve ahaha), Peter non fa che lasciarsi attraversare dalla vita, e pare, ad un certo punto, uno spettatore qualsiasi della propria. Ma è questo suo spietato e spiccato senso critico che il più delle volte lo frega, non solo dandogli il pretesto di ridimensionare se stesso, ma rendendogli dolorsamente chiari alcuni aspetti della propria vita in questo mondo. Si sente diverso, sbagliato ed è spaventato, fondamentalmente, dall'idea di dover soffrire sempre un po' più dei "normali". Peter è terribilmente umano e lo adoro, adoro come si scrivi di lui. 
Ho trovato veramente esilaranti le parti in cui poni l'accento su questa sua buffa abitudine di parlare da solo - abitudine che certo non lo aiuta a relazionarsi agli altri in maniera ottimale. C'è sempre un sapore dolceamaro, te lo dicevo.
Però guarda, appena ho sentito di questa conferenza ho rizzato le antenne... si sa che alle conferenze accadono sempre i fattacci e tu, con lo spunto finale, sembri confermare i miei sospetti. Ma è pur vero che con te non posso aver certezza di niente, quindi mi taccio e basta.
Non mi deludi davvero mai, anzi, mi sorprendi ogni volta un po' di più. 

Un abbraccio forte, 
da me e da MATTY 



 

Recensore Master
13/05/20, ore 11:09
Cap. 2:

Buongiorno tesoro <3
Sono stata felicissima di notare l'aggiornamento, ho amato il primo capitolo e questo secondo non è stato da meno **
Peter ha ancora il suo Tony e il suo Spider-man sulle spalle, e giustamente loro parlano anche mentre è circondato da persone. Sono riuscita a immaginarmi alla perfezione la scena di Peter che ordina a Tony di tacere quando come per magia cala il silenzio, facendogli fare una figuraccia. Povero, dev'essere orribile vivere così, ma io adoro la sua situazione lol - a meno che non venga fuori che vede quei due perché è schizofrenico, ecco, in quel caso mi metto a piangere. Ormai mi faccio le peggio paranoie e affido malattie a Peter perché sono abituata a te che gli fai passare di tutto e di più, povero XD
Adoro il modo in cui Spidy lo sprona ad avere fiducia in se stesso e rimprovera Tony, che continua a premere affinché Peter decida di confidare al vero Tony i suoi sentimenti. Dev'essere terribile avere quei due sulle spalle tutto il tempo, sia perché non puoi mai sentire il silenzio, sia per le figuracce che ti fanno fare. Gli è andata bene, quella mattina, perché almeno ha il turno da solo e può delirare in tutta calma. Beh, più o meno. 
Ho adorato la spiegazione che hai dato all'aspetto di quelle sue due parti, marca le insicurezze di Peter, che vorrebbe essere "figo" come Tony o come quando è Spider-man. 
Sarò sadica ma quando Tony lo ha beccato a parlare da sola sono morta XD
Per fortuna di Peter - e della sua coscienza vestita da Tony -, il vero Tony lo invita - gli obbliga - di andare a presentare il progetto a cui stanno lavorando, mi piace tanto che lo faccia soprattutto per aiutarlo a superare le sue insicurezze. Ho amato Tony, i suoi dialoghi con Peter sono esilaranti - e ho già iniziato a shipparli tantissimo, ahw. 
Vedere Peter considerarsi sbagliato perché gli piace una persona del suo stesso genere mi ha resa troppo triste, povero piccolo. Mi piace che tu abbia scelto di trattare questo argomento, già in questo capitolo hai descritto le emozioni di Peter a riguardo benissimo. L'amore non è mai sbagliato, e io sono sicurissima che Tony sia interessato a lui come persona, come essere umano, e non solo perché gli piace come lavora u.u
Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo, sto amando tanto questa storia e mi mette di buon umore, perciò ti ringrazio anche! Certo, c'è anche l'angst introspettivo e ci sono le cupe riflessioni di Peter, ma nell'insieme c'è un buon bilanciamento delle due cose ^^
Alla prossima <3
fumoemiele

Recensore Master
11/05/20, ore 23:07
Cap. 2:

Ciao cara! Leggere di Peter e dei suoi piccoli diavoletto e angioletto in veste di Spiderman e di ironman è sempre un piacere, soprattutto quando creano problemi nel mondo reale e nella quotidianità.
Ma quanto mi sono sentita Peter tu lo sai? No? Beh, partiamo dal punto in cui cala improvvisamente il silenzio e Peter sbotta. Ecco, cose simili mi capitano da sempre e ogni volta mi esce un "mammamia che bono tizio", un imbarazzante brontolo di stomaco, un "fanculo" verso qualcuno. Batti cinque Peter Parker,abbiamo appena iniziato a condividere questo tragico aspetto della vita.
Possiamo poi continuare con il buttare la vita alle ortiche per la paura di fare qualcosa che - sospesa! - potrebbe andare male e allora ci abbrutiamo, relegando i nel nostro angolino tranquillo, buio e solitario dove, tutto sommato, stiamo anche bene.
Intanto, io voglio sia spidey che Tony, sulle mie spalle, ti prego ooooo! Ho bisogno di qualcuno che mi vomiti addosso quel che penso e che ho paura di ammettere anche a me stessa, qualcuno che mi sproni a fare cose che non avrei mai il coraggio di fare, che mi costringa a mettermi davanti alla verità senza potermi voltare chiudendo gli occhi.
In un modo molto leggero e anche comico hai trattato un tema estremamente difficile e per questo io non posso che farti un inchino e i miei più vivi e sinceri complimenti.
Al di là della questione dell'orientamento sessuale che pure hai trattato dolcemente come fai ogni volta, quello che nella seconda parte del capito - quella dai toni più seri - emerge è il non accettare se stessi perché non conformi con i rigidi canoni importi dalla società. Ora, io sono sempre stata ai margini, non sono altissima, non ho le gambe lunghe, non sono magra. Sono un'ex sportiva molto muscolosa che dopo aver smesso di nuotare ha avuto un mutamento del corpo e no, fino a non troppo tempo fa io non mi accettavo. Ho imparato a farlo e adesso vivo bene con me stessa. Auguro al tuo Peter di imparare a farlo e di imparare a buttarsi nelle situazioni che un rifiuto è tremendo ma il rimpianto lo è di più.
Curiosissima di vedere dove, o meglio, in che prossimo capitolo ci catapulterà, rinnovi i miei complimenti e gli applausi.
Ti mando anche un bacio grandissimo ❤️
L.

Recensore Master
10/05/20, ore 16:27
Cap. 2:

Hai aggiornato la storia degli angeli e dei diavoli!
Che bello, che bello, che bello! Come se fossi stata premiata per aver fatto tardi a recensirti.
Sul serio, mi dispiace tantissimo di essere stata così lenta. È stata una settimana faticosa e ho avuto molto lavoro da fare, ma oggi finalmente ho maniera di adempiere al mio dovere. Una storia veramente kawaii, la tua, basata su una premessa immortale e molto divertente. E nonostante tutto ricolma di angst. Un’angst molto matura, un’angst sottile, un’angst che si insinua nel sottotesto di una storia comica e divertente, basata su un sentimento che (purtroppo) tutti conosciamo. Il sentimento di insufficienza, di imbarazzo, di non sentirsi a livello e sentirsi presi in giro alle spalle. È qualcosa che abbiamo provato tutti nelle nostre vite e conosciamo in prima persona. Il pensare “sono arrivato ad A ed è già tanto, dovrei essere grato di stare qui, tanto è stata solo fortuna... B è decisamente al di fuori dalla mia portata, non ci riuscirà mai”. Se non ci sono stata, un sacco di volte, un sacco di giorni…
Le battute del “diabolico” Tony sono fantastiche, sono esilaranti, e soprattutto mi piace che non sia strettamente un “diavolo tentatore”. Dà anche qualche consiglio “legittimo”, come quello di agire. Non fare del male, non fare del bene, stare appeso a metà strada, senza prendere una posizione in nessun campo. Ha talmente tanta paura di rovinare tutto da stare appeso e rischiare di perdersi per strada a non fare nulla.
Anche Stark mi piace così, con la sua confyssima maglietta di Space Invaders (bello il Tony Stark in modalità quarantena mi metto la prima cosa che trovo), e quel suo atteggiamento gentile e supportive con il piccolo Peter e la sua insicurezza. Quella spinta di cui forse ha bisogno per uscire dalla deprecazione di sé e vedere un po’ più di “eroe” in sé. Apparire come scienziato a una conferenza di Tony Stark deve essere qualcosa di fichissimo da come viene presentato, anche con l’imbarazzo crescente dell’angioletto e del diavoletto che girano. Più che un diavolo è un piccolo adorabile matchmaker~
Alla fine ero tentata di entrare lì e dargli un abbraccio. Vai Peter, spacca tutto e fatti avanti col tuo boy che aspetta. O “man”?
E non preoccuparti, hai trattato il non-essere-etero benissimo. E penso di avere un po’ di autorità in campo, no?
Quindi un sacco di complimenti e un saluto, perché sai conquistarmi anche con la commedia~
Ciaooo~
Lady R
Ps: amo come inserisci le citazioni alle canzoni, sono bellissime. Adoro quei ghirigori che ci metti, devi assolutamente dirmi come fai.

Recensore Master
10/05/20, ore 01:49
Cap. 2:

Cara Mirycoccola!

Ecchime da te in un ritardo infingardo a leggere una storia che sulla carta è fluff, ma in verità è di un angst pazzesco. Però lo dici, nelle note lo dici. Arriveremo anche lì, ma prima focalizziamoci su Peter: è uno dei più umani di cui tu abbia mai scritto. C’è questa dolorosa frattura tra ciò che Parker è e come si percepisce che lo fa apparire come un outsider all’interno della più grande azienda del mondo MCU, se così vogliamo definirla. Ha solo vent’anni e lavora per Tony Stark eppure Peter non smette di essere un ragazzo del Queens che non ci crede abbastanza. Tutto quello che gli capita avviene per merito, dato che zia May non ha i beni al sole, eppure in lui non c’è traccia di orgoglio per questo. La visione che Parker ha di sé è sempre critica, così tanto da essere persino cinica. In realtà ciò è dovuto al fatto che è molto intelligente e le persone molto intelligenti spesso hanno una severità estrema nei propri confronti: ne è un esempio quando Tony – il vero Tony, non quello che è la proiezione dell’es di Peter, invita il ragazzo in veste di scienziato. Ammettiamo pure che Stark qui non ricambi i sentimenti di Peter: anche se così fosse, è indubbio che lo abbia invitato per svegliarlo, per dargli un ruolo anche pubblico e di rilevanza, per abituarlo a un ruolo che gli spetta, ovvero punta di diamante dell’azienda. Certo, ha sicuramente invitato anche gli altri, ma ciò non esclude che lo stimi. L’altra cosa che stringe il cuore è come Peter accetti di dare all’esterno l’immagine del pazzo.

L’eroe che parla con qualcuno d’invisibile calza perfettamente addosso a questo personaggio perché se l’MCU fosse stato fondato negli anni 80, anzi no, se gli attori degli anni 80 fossero nati vent’anni dopo (gli effetti speciali, signora mia: hai mai visto Hulk e Thor nel noto film degli anni Ottanta? Temo che la tua risposta sia un bel sì e questa è una doppia citazione), beh in quel caso se dovesse fare un fantacast retroattivo direi che il bell’Holland potrebbe essere rimpiazzato da Michael J. Fox perché quello che è Peter e che tu rendi così bene è quella fretta e quell’equivoco che accompagna sempre questo eroe. In un contesto lavorativo sono i colleghi a emarginare Peter (e lui a isolarsi chiudendosi a parlare con la propria coscienza scissa in due) ed è questo vaso comunicante a determinare l’isolamento del ragazzo. Mi piace che ci siano sia la speranza riguardo a un possibile coinvolgimento anche romantico di Tony, sia una visione critica del proprio orientamento. Preferisco leggere storie vere, dove il personaggio sa che provarci con una persona del proprio sesso può effettivamente avere meno probabilità di successo che con una ragazza, che fingere di esistere in un mondo dove ciò non accade. È passando per questo tipo di tormento che possiamo sperare in un mondo dove ci sia più empatia, per tutti noi, a prescindere da ciò che amiamo.

Dovrei concludere, dato che questa è ufficialmente una oneshot, parlandoti di altre cose ancora. Per ora mi fermo qui perché vista l’ora potrei delirare, ma sì, questa è una storia profonda e vera e mi sta piacendo immensamente anche per questa piega dinamica che gli vuoi dare e per l’ammiccamento finale sul fatto che molte cose cambieranno. Continua così <3
Shirycoccola Elisonda Camachosson in imperdonabile ritardo <3

Recensore Master
09/05/20, ore 17:29
Cap. 2:

Eccomi qui, pasticcino.
Awww, stavo aspettando tanto il continuo di questa storia! La trovo deliziosa. E mi fa sorridere tanto, che di questo periodo non è proprio scontato.
Mi hai messo addosso una gran voglia di Mojito, ma passiamo oltre! Aaaah no, non riesco a passare oltre, voglio un Mojito dannazione!
Che dire... penso che mini-Tony abbia ragione, che i tormenti di Peter stiano raggiungendo livelli mai visti e che debba fare qualcosa... d'altra parte la posta in gioco è davvero molto, molto alta.
Anche io, come Peter, avrei paura di rovinare tutto. Ma c'è sempre un punto di rottura dal "preferisco non rovinare il rapporto" a "tanto lo rovino lo stesso perché continuo a farmi seghe mentali e non pensando a lui". E Peter credo che sia sufficientemente vicino a quella soglia.
La speranza è che Tony dia lui il modo di farsi coraggio, durante questo viaggio a Boston. Andranno a vedere i Celtics insieme?! :D
Mi fa troppo ridere che lui scacci le sue due coscienze in malomodo davanti a tutti, facendosi passare inevitabilmente per pazzo.
Ahahah, davvero, è assolutamente esilarante.
Solo tu sai combinare questa dose di tenerezza, comicità e drammi mentali tutti insieme. Hai creato un cocktail perfetto. Un Mojito. E ridaje!
Complimenti davvero! Spero di leggere presto un aggiornamento... sono proprio incuriosita da questo viaggio a Boston!
Un abbraccio,
Eevaa

Recensore Master
09/05/20, ore 16:05
Cap. 2:

Ma soprattutto: quanto ha sentito Tony Stark di quello che Peter stava dicendo ai suoi piccoli alter-ego immaginari? XD
Perché quel "No, non è Tony Stark! Non è lui. È una cotta passeggera" potrebbe "quanto meno" incuriosire, e se Tony ha sentito... beh, non vedo l'ora di leggere di Boston! XD
Oltre a ciò, oltre al fatto che come sempre è un piacere leggerti perché il capitolo è fluido e leggero pur consentendo una riflessione su argomenti importanti (mi è dispiaciuto leggere di un Peter che si sente "sbagliato"), come sai sono argomenti che, invece, a me piacciono, mi incuriosisce leggere come vengono affrontati da altri autori, e quindi ti esorto a non avere paura! ^^
Sono cose "delicate", sì, ma fino a un certo punto: se non se ne parla come di cose normali, non lo diventeranno mai.
E, davvero l'eterofobia dilaga? o.o
Beh, motivo in più per parlarne con cognizione di causa e sensibilità. Se chi ha le capacità per farlo (e tu le hai) si tira indietro (di solito lo fanno le persone che hanno maggiore sensibilità e insicurezza), finisce che, come al solito, lo fa chi farebbe meglio a tacere. ^^'''
Non avere paura. ♥
Aspetterò il prossimo capitolo.
A presto. ^^